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VALERIO ADAMI LA SUA ARTE TRA REALTA’, SOGNO E IRONIA DI RICHIAMO POP
Le atmosfere ed i volti dell’esistenza legate all’uomo al suo vissuto quotidiano e ai suoi sogni dove si rincorrono affetti, desideri, nostalgie e dove il presente si circonda di quell’ironia e leggerezza con cui guardare al futuro, sono al centro dell’arte di VALERIO ADAMI, in cui si alternano tendenza all’astrazione e al figurativo dando al colore un ruolo fondamentale nella costruzione emotiva dell’immagine. Tra i più interessanti pittori del Novecento, nato a Bologna il 17 marzo del 1935. molto più conosciuto all’estero che in Italia, Valerio Adami, ha approfondito la sua passione per l’arte e in particolare per la pittura presso l’atelier di Felice Carena, e successivamente a Brera presso l’Accademia dove la figura di Achille Funi completa la sua formazione, lasciandosi poi suggestionare dall’incontro con Oskar Kokoschka a Venezia.
Tra astrazione e lirismo, tradizione e innovazione, Adami ha fatto della sua arte una chiave di lettura con cui soffermarsi su diverse tematiche: dai paesaggi ai ritratti, dal sociale al quotidiano, compreso l’aspetto legato alla musica, con accenti poetici, talora pervasi da una sottile ironia.
A ripercorrere l’evoluzione stilistica-espressiva della sua arte inizialmente influenzata da certe atmosfere espressioniste molto vicine a Francis Bacon, poi orientata ad un recupero del figurativo entro una dimensione in linea con la Pop Art rivista in un’ottica originale, è la suggestiva mostra VALERIO ADAMI, Metafisiche e Metamorfosi che si inaugura a Roma il 19 gennaio 2017 e che trova spazio nelle tre sedi dell’Accademia d’Ungheria, Galleria André e Galleria Mucciaccia, dove resterà aperta fino al 26 febbraio 2017.
Curata da Lea Mattarella, l’esposizione, attraverso 50 opere che abbracciano un arco temporale che va dal 1972 ai nostri giorni, vuole essere un omaggio a questo straordinario artista, vissuto per molti anni tra Parigi e Mantecarlo, con soggiorni estivi a Meina sul lago Maggiore; le cui opere tra l’altro sono presenti nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York.
Attraverso le opere esposte -le più recenti presso la Galleria André e la Galleria Mucciaccia, mentre i lavori storici presso l’Accademia d’Ungheria- il visitatore può ripercorrere un viaggio suggestivo a cogliere le sfumature e le varianti della ricerca pittorica di Adami, eclettica ed originale nel trattare le diverse tematiche che tengono l’uomo sospeso tra verità e immaginazione, concretezza e bisogno di sognare. Sono esposti dipinti anche di grande formato e i disegni, fondamentali per meglio approfondire la tecnica e la poetica dell’artista. I disegni infatti rappresentano dei punti di partenza per i dipinti di Adami che nascono dal rapporto tra linee nette, definite e chiuse e colori, ben evidenziati in nette campiture. Disegni e dipinti che evidenziano un’incisiva vitalità, ma anche una sottile inquietudine per quel modo di sintetizzare pensiero e colore entro uno spazio che si fa sempre più segnico, spontaneo e incisivo a scandire i rapporti e i ritmi fra sfondi e zone di colore definite. I disegni, su cui si possono scorgere le cancellature necessarie alla creazione dell’immagine che trova vita nel dipinto, diventano punto di partenza per meglio capire il percorso mentale ed emotivo dell’artista. Sul foglio egli elabora una visione attraverso ricordi, pensieri, emozioni che subito dopo trasferisce sulla tela sotto forma di struttura compositiva, cui poi aggiunge il colore a dare significato emotivo al dipinto stesso.
Accanto a Doct. Sigm. Freud (1972), Ritratto di Walter Benjamin, 1973, La notte dello stambecco, 1988, Luciano Berio, 1995 e Paesaggio sul Gange (Banaras) 1996 esposti all’Accademia d’Ungheria, sono le più recenti Paesaggio, Quadro in un tramonto, Ritratto di Gioacchino Rossini e Scena d’amore con cane e due violini alla Galleria Andrè. Mentre gli spazi della Galleria Mucciaccia presentano: Il muro “capriccio turco” (2014), Cercando l’ispirazione (2015), Le ore di sera, il passare del giorno (2015), L’angelo e l’elefante (2016) e R. Wagner (2016).
Diversi aspetti dell’esistenza hanno caratterizzato i dipinti di Valerio Adami per immortalare una realtà sottesa tra rappresentazione e immaginazione in cui il tempo sembra sospeso come parte di una scena di cui si è spettatori e interpreti. Una scena in cui ordine e caos, realtà e sogno si avvicendano nel raccontare un viaggio interiore dove l’energia cosmica del colore cattura e ipnotizza lo sguardo di chi si lascia avvolgere da questa metamorfosi del reale.
Ad accompagnare la mostra è il catalogo bilingue (italiano-inglese), illustrato edito da Cambi che presenta un testo di Lea Matterella, un’intervista rilasciata dall’artista a Christophe Penot, e una selezione di scritti di filosofi, intellettuali e scrittori tra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Maurizio Ferraris, Carlos Fuentes, Michel Onfray, Octavio Paz, Antonio Tabucchi.
VALERIO ADAMI. METAFISICHE E METAMORFOSI
a cura di Lea Mattarella
Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma, Orari: dal lunedì al venerdì: 8.30 -19.30; sabato e domenica: 10 – 13; 14 –18, Informazioni: tel. 06-6889671
Galleria André, via Giulia 175, Roma, Orari: 11-13; 16-19.30; domenica e lunedì chiuso Informazioni: tel. 06-6861875 – info@andrearte.it; Galleria Mucciaccia, Largo della Fontanella di Borghese 89, Roma, Orari: lunedì 15.30 – 19.30; dal martedì al sabato 10.00 – 19.00; domenica chiuso, Informazioni: tel. 06 69923801 –fax 06 69200634; segreteria@galleriamucciaccia.it, Ingresso libero
Inaugurazione: giovedì 19 gennaio 2017
ore 18.00 – Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma; Galleria André, via Giulia 175, Roma
ore 19.00 –Galleria Mucciaccia largo della Fontanella di Borghese 89, Roma
dal: 20 gennaio al 26 febbraio 2017
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