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Un super bacucco
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Esopo news
Un super bacucco
Proteste sconclusionate
Il ’68 è passato e ai giovani conviene capirlo
VITTORIO FELTRI
Da quando sono nato, anzi da quando ho cominciato a capire qualcosa, sento discorsi relativi ai problemi dei giovani, che naturalmente cambiano col passare degli anni ma restano centrali nel dibattito nazionale.
Negli anni Cinquanta spadroneggiavano i teppisti, termine che deriva da teppa, cioè periferia.
Si trattava di giovanastri inclini a delinquere, piccoli reati, furtarelli, qualche rapina. Essi furono i primi in Italia ad indossare i jeans allo scopo di imitare gli americani, senza sapere che quel tipo di corredo di pantaloni fu inventato dai genovesi, uno dei quali peraltro scoprì l’America.
Se ci pensate è tutto da ridere.
Vabbè, ridiamo. Poi arrivarono gli anni Sessanta e dei teppisti non si è più neppure parlato.
I ragazzi sono sempre più svelti ad abbracciare le mode ma sono anche i primi ad abbandonarle per sposarne di nuove.
Infatti irruppero sulla scena i sessantottini, imbecilli eccellenti che misero a soqquadro il Paese.
Ne combinarono di ogni colore, nelle università e perfino nei licei.
La loro specialità era l’aggressione dei presunti avversari politici.
Nei loro settimanali cortei chi non era manifestamente di sinistra veniva picchiato a sangue. All’epoca ero cronista e mi toccava di raccontare le bravate collettive degli studenti che, per distinguersi indossavano l’eskimo.
Feltri è un bacucco
Ho messo il primo jeans negli anni 50… e non ero un teppista: Feltri è un bacucco.
Feltri è un bacucco bis
Ho fatto il ’68… e non ho mai preso a sprangate qualcuno: Feltri è un bacucco bis.