Umberto Maselli

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Umberto Maselli

Umberto Maselli necrologio

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Roberta- Maselli - Golfo 29052010 01

UMBERTO MASELLI


Pioniere del progetto culturale “La mia isola
Antologie Poetiche a cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini
Umberto Maselli ha strillato per la prima volta di fronte al mare di Mergellina il 6 maggio del 1961.
Vive ad Ischia dal 1988 dopo un peregrinare comune alla sua generazione.
Ha messo mano alla scrittura, non essendo scrittore né poeta, a partire dal 1980 e ha riunito tutta la sua produzione letteraria in un volume intitolato “Morfotema”.
I suoi riferimenti per la poesia sono il mistico Dschelal Ad Din Rumi, Calderon de la Barca, Reiner Maria Rilke, Hermann Hesse.
La sua poesia è  fatta di intimi dialoghi interiori, a volte brevi e quasi lapidari squarci sulle verità che come un balsamo si affacciano alla mente di questo ricercatore dell’essenza dell’esistere e dell’essere, a volte verbose invocazioni ad entità capaci di ascoltare i moti di un’anima sempre in viaggio alla scoperta dei misteri della creazione.
Potessi ancora nascere, nuovamente morire,
E poi ancora rinascere.
Rendere felice chi abita dentro di me,
e con il suo impudico amore mi circonda.
Il suo è lo sguardo di contemplazione verso un mondo e un universo da sempre attraversati e mai interamente indagati dagli interrogativi dell’umanità. Lo sguardo del pensatore, del filosofo, di colui che ossequia con timore reverenziale l’immensa complessità che lo circonda, ma nello stesso tempo ne vuole esorcizzare l’imperscrutabilità osando comunque spaziare con i propri versi nelle paure e nei dilemmi insiti da sempre in ciascuno di noi.
Assenza.
Vacuità.
Il nulla: che sarà?

ROBERTA PANIZZA

Progetto culturale “La mia isola” a cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini

Antologia poetica “Ischia, un’isola di…

Umberto Maselli


La Paura del Vuoto

Nella immensa solitudine,
nel silenzio di chi avrebbe voluto dire tanto,
in piedi, su quel molo,
ultimo piccolo lembo di una terra
che si è pronti a lasciare.
Pochi al mio fianco guardano in me.
Un me che vorrebbero attaccato all’abbandono,
un ego che continui una mia parte in ogni loro proiezione.

Solo.

Dalla fitta nebbia delle oscurità della mente,
scaturisce una energia
simulata come passione,
come dolore intenso da condividere
e come ricordo ancestrale di gioie.
Gioie mai esistite, perché solo veloci attimi
a cui si aggrappa la mente del ricordo.

Diviso, separato, alienato a me stesso.

Solo

Umberto Maselli – La paura del vuoto – Legge Antonio Mencarini

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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