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Ugo Alessandrone Gambardella – scrittore selezionato per il progetto DILA “EVVIVA I POETI”
Ischia dal 14 ottobre 2020 al 14 ottobre 2021
Ugo Alessandrone Gambardella
Nato a Bassano del Grappa (VI) il 6/10/1967. si è laureato in Lettere Moderne con 110 e lode presso l’Università di Urbino nell’anno 1997.
La Vicepresidenza dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
ne ha premiata l’attività poetica pubblicandone una presentazione (che riproduciamo qui di seguito) nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI
in quanto Autore scelto nell’ambito del progetto MADE IN ISCHIA “EVVIVA I POETI”.
Dalla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI in edicola il 19 ottobre 2020, per gentile concessione del Direttore Gaetano Di Meglio,
ecco l’articolo dedicato ad Ugo Alessandrone Gambardella
Ugo Alessandrone Gambardella | IL LAVORO DEL POETA
In cosa consiste l’attività del poeta?
In sogni che si traducono nel “lavoro” sulla parola, parola che trasforma musicalmente il pensiero. E questo lavoro, io credo, dà un senso (effimero, perché non può essere diversamente) alla vita. Ecco, dare un significato alla mia esistenza, questo è quello che ho cercato di fare dedicandomi per un ventennio a scrivere poesie.
Le poesie sono state il mio vademecum personale che mi ha assistito nelle fasi cruciali della vita, la mia consolazione nelle ferite inflitte dall’amore, il divertissement testimone delle gioie concesse, oltre che una suprema autobiografia.
Ed è in quest’ottica che ho affrontato raccolte come Musiche a fior di pelle (1999), in cui nell’eufonica sensualità dei versi ho cercato una compensazione all’asimmetrico desiderio degli amori giovanili. Oppure, assaporando attraverso una ricerca concettuale e linguistica la condizione esistenziale del rapporto fra i sessi, concepita come tensione violenta e inappagata, inevitabilmente segnata dalla solitudine, ho composto la silloge poetica Blandizie (2012).
L’ultima raccolta, Quel che sorge e non tramonta (2020), di portata più filosofica, gravita invece intorno al contrasto fra una consapevolezza lucida (del vuoto, del nulla che ci circonda e che ci attende) e un istintivo slancio verso il sogno.
Ed eccoci ritornati ai sogni e al senso effimero della poesia, e nel particolare ai miei sogni poetici, che tento di condividere non senza una consapevole umiltà, ricordando, con la lezione del Leopardi, che il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.