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Tutti i testi delle poesie finaliste del premio “Otto milioni” 2017
Tutti i testi
Cod. 01
Angela Maria Tiberi
Amicizia
Amicizia è il vero dono della vita.
Non conosce barriere,
etichette che distinguono il sesso.
Ha solo il rispetto delle anime,
che comunicano fra loro,
come i fiumi e i mari della Terra.
Amicizia è il dono più prezioso,
che rende immortale l’uomo
da generazione a generazione,
attraverso le emozioni racchiuse in un verso d’amore
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Cod. 02
Liga Sarah Lapinska
No, non sono felici
No, loro non sono felici
nei giochi con bacchette magiche
per illudersi -mai gli altri se tutto
si ripete come sempre nella vita.
Paura: andare fuori dall’imitazione.
Alcuni hanno occhi, altri hanno orecchi
ben oltre oceani –con radio ultra potenti-,
ma non hanno Tribù. Non le Nazioni.
No, loro non muovono legioni,
isolati in se stessi.
La ricerca totale crea solo
fraintendimenti e finge cordialità:
“Come stai? Sai, sono inquieto per te.”
Sempre qualcuno chiede notizie dell’altro,
per il suo piccolo interesse.
Con i suoi miseri intrighi.
Secondo le regole?
Poi, senza argomenti propri
per i quali aspettare risposte,
vive e tremende,
sono tristi anche scherzando, di solito.
Quindi, spesso, io li abbandono,
come non si potrebbe mai senza conoscerli
questi infelici,
quasi potenti,
dalle lunghe inutili esperienze.
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Cod. 03
Vera Roke
M’inchino
Per te, terra nativa mia,
per i tuoi campi verdi
e le colline ricoperte di tigli.
Per ogni contadino
che dona la semina al suolo.
Per le sere calde,
tra campanelli e fiori.
M’inchino in basso
per te, che sei dapprima la madre mia,
e con le mie radici,
ti abbraccio profondamente.
Non cercherò il paradiso
in un’altra terra.
Voglio crearlo qui,
come mio dovere d’onore.
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Cod. 04
Jānis Lapinskis
Per l’uomo
Puoi splendere come il sole
ed essere colorato come l’arcobaleno,
duro come un diamante d’India.
Puoi muoverti come un atomo,
essere paziente… proprio l’oceano.
Essere superiore e buffone e nulla.
Tutti i prati esauriti.
le crepe sono larghe
e rammendati i fori.
La cima crescerà di un’altra cima,
invece la radice diventerà la terra.
Non valgono nulla le tue ambizioni!
Chi crescerà?-Chiedi tu.
Devi fracassare quello che c’è
per diventare arcobaleno.
Essere del sole nel cielo.
Taglia la trama. Strappa il foro.
L’albero cresce meglio sulla radura.
Chi vuole respirare, deve uccidere.
Chi vuole mangiare, deve uccidere.
Chi non è assassino, diventa vittima.
Diventa rovina colui che non crea rovina.
Non tema il vuoto. Il vuoto non esiste.
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Cod. 05
Giovanni Arbonelli
Spacciatore di droga
Maledetto quel giorno che lo incontrai.
Mi fece capire che poteva farmi bene…
e io gli ho creduto.
Mi fece credere di poter trovare un’altra felicità per liberarmi da questo mondo infame per trovarne uno migliore…
e io gli ho creduto.
Mi ha portato alla tomba servendosi di me, così innocente…
e fino alla morte gli ho creduto.
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Cod. 06
Modris Andzàns
L’arco limitato
Quanto poco ci curiamo
di chi ci sta vicino.
Non vogliono incontrarlo… e basta,
Anche se le nostre case sono distanti il tratto di un sentiero,
i nostri interessi li scagliano fuori da noi stessi.
Più importante è l’itinerario,
e via di corsa per andare via.
Per andare via verso la vita, e spingerci avanti,
come se niente potesse toccarci.
L’importante è raggiungere un posto concreto.
Ma il ponte può crollare e si finisce la corsa.
Il mondo mercantile domina intorno di noi,
ed sembra un bene se ci dividiamo dai nostri vicini.
Comunque, chi si trova là, oltre uno sguardo
per noi è “l’altro” visto solo come peccato.
Vedo che pure io sono stato bacato da questa epidemia.
Abito in una cuccia, ancora senza la catena,
e non credo che splenderà
diventando fratello dell’uomo a me più vicino.
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Cod. 07
Franco Maccioni
Nello spiraglio di luce
L’incredula notte
nascondeva avanzi consumati.
Dietro lo spiraglio aperto
la luna filtrava argentei raggi
tra gli alberi sommersi dal sonno.
Avevo i tuoi occhi di pianto
uniche stelle generose
che dall’immenso cielo
potevo tuffarmi con gioia.
Dall’immensità del nostro amore
nell’incredula notte trascorsa,
l’orizzonte scopriva il nuovo giorno.
Le nostre mani si tenevano strette
e i tuoi occhi risplendevano ancora.
La luce del giorno abbagliava
tracciando nei nostri volti
una tremenda forza di vivere.
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od. 08
Antonio Fiore
A mia madre
Non si potrà sottrarre
una sola briciola di tempo
per prorogare di quanto le stelle
hanno già scritto
nella nitida luce che arde,
ma che puntualmente si spegnerà,
a prescindere dal vento,
quando la notte scenderà
per addormentare le membra.
Colmo di speranza
l’anima si dilungherà
verso l’infinito sogno,
e su questa terra
che gela la polvere dei tuoi sandali,
nel freddo silenzio
mi ritrovo a respirare i mille ricordi
da riesumare per chi ha tanto amato
e resterà ad amarti.
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Cod. 09
Angela Maria Tiberi
Cancellarmi
Cancellarmi dal tuo cuore vorresti,
ma in fondo alla tua anima
ci sono i ricordi di quei meravigliosi
momenti vissuti insieme
nel rito di quell’amore immenso che ci ha unito
fino all’estremità del cielo.
I sussurri sono dentro di noi
come lo scroscio di una cascata fresca
che accarezza ancora la nostra pelle di ricordi
indimenticabili siamo noi uniti nelle nostre anime,
anche se il silenzio ci vuole chiudere nell’oblio.
C’è una luce in noi… esiste il nostro amore
che tu vorresti cancellare come avrei voluto io.
No, non si può il nostro calore lo conosce anche il cielo.
Tu rimani in me come io in te,
e tu lo sai anche se smetti di sentirmi,
ormai vivi in me come io in te.
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Cod. 10
Eva Strazdiņa
Prova a credere
Ieri ho sognato il mare.
Oggi bagniamo i nostri piedi,
in due, nelle onde quiete,
baciando le labbra una dell’altro.
Sono felice con te, lo vedi.
Ero in una prigione di depressione,
solitaria con il mio dolore, in due.
Oggi splende il sole sopra il mare,
nel mio cuore giovane, ma spezzato,
oggi guarito, perche sono tua.
Dopo la sera delle onde nere
risorgerà la mattina più chiara.
Crescerà l’erba brillante, si sveglieranno i cuori.
Siamo felici tra il mare e tra i prati,
in due con le onde, in due con le erbe.
Sono felice con te, non più stanca.
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Cod. 11
Mairita Dūze
I pensieri
Come colombe i pensieri miei
volano con me.
Girano, girano,
sia più in alto,sia più in basso.
Talvolta loro ronzano dolci nell’orecchio,
talvolta loro pungono proprio come api.
Talvolta loro sibilano proprio come serpenti,
talvolta si ascoltano, attenti a me.
Da dove venite, voi,
dove abitate, in quali angoli dell’anima?
Nel cuore mio ardente,
o forse venite dall’Universo?
Durante tutta la vita volano con me.
Pare che mai abbiano pace.
Solo nelle notti loro riposano,
o forse solo a me sembra cosi?
Devono ronzare dolcemente,
per ciò, finche loro operano,
io posso vivere tranquilla
con la consapevolezza di essere viva.
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Cod. 12
Didzis Laidins
Il vento dondola
l vento dondola la porta, le finestre.
Voglio, sì, voglio chiamarti.
Il mio attimo gioca con questo giorno.
Ti chiamerò ancora domani.
Il vento dondola la porta, le finestre.
Lo so c’incontreremo presto.
L’anima con il suo sorriso
potrà aspettarti, potrà.
Il vento dondola la porte, le finestre.
Faccio quello che so meglio, di più,
aprendo tutto ciò che è chiuso,
vado insieme con il vento.
Il vento dondola la porte, le finestre.
Io vedo come sventolano i capelli tuoi.
Se qualcosa ancora non è detto,
lo dirai proprio tu.
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Cod. 13
Elīna Zālīte
Dedicata al musicista di strada
Nel sotterraneo di Riga: il blues.
Un sassafono ci versa suoni sopra i piedi.
I passanti non ascoltano. I passanti corrono
in fretta, al lavoro, al teatro, a casa.
Il blues culla il sotterraneo di Riga.
Nel tunnel gioca un eremita, silenziosamente.
C’è un posto dove i sogni e le speranze spingono.
C’è un posto dove l’anima viene spezzata a metà.
Nel sotterraneo di Riga risuona di nuovo il blues.
Monete cadano come schiaffi sulla guancia.
Riga ha i suoi talenti.
Poveri.
Nudi.
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Cod. 14
Ligija Kovaļevska
Per la mia Latgalia
Dai laghi chiari di Latgalia
l’anima mia prende ristoro,
sopra coline verdi, passeggiando.
Il mio spirito riceve forza.
Alzando punte verso il cielo,
le torri delle chiese suonano campane,
sulla mia patria, tanto distesa,
la clemenza di Dio fluisce.
Crescono i figli come i tigli che qui fioriscono.
Ed altrove il sole non è cosi bello, mentre tramonta.
Dio stesso canta la sua canzone per la mia Latgalia.
Cod. 15
Janis Zarins ‘Jan’
Il poeta
Il poeta sta sul ciglio stradale
e scrive di giorno, di notte, di sole-
la Musa mia.
Essendo sempre di poeta,
nelle mani dolcemente vibra
la penna stilografica tua.
Il poeta sta sul ciglio stradale,
e scrive di amore, di felicità-
la Rosa sua.
Essendo sempre di poeta,
per unire le parole con i pensieri,
la carta di foglia è tua.
Il poeta sta sul ciglio stradale
e scrive di desideri, di memoria-
l’Amore suo.
Essendo sempre di poeta,
nessuno ne distinguerà le parole
e la vita mia.
Questo è mondo mio.
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Cod. 16
Eva Martuza
Mi accarezzo al buio
Quando nel buio s’incanta il cielo delle stelle,
devo trasformarmi-
non lo so -nel mare, nel fiume, nel pozzo-
non lo so, ma mi sento.
Mentre il cielo nel buio s’incanta delle stelle.
mi verso in te come il mare infinito.
Il fiume, esonda dalle sue rive, in poco abisso.
Pare anche a te che mando le mie ragioni in giro?
Quando il cielo nel buio s’incanta delle stelle?
Temo la libertà dei sentimenti,
e poi mi nascondo nella luce.
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Cod. 17
Anita Zvaigzne
Non importa
Non importa cosa c’era ieri.
Nelle mie mani i fiori ghiacciano..
Ho freddo nel gelo.
Pioppi tremuli con le betulle s’incontrano,
noi mai.
Ribelle ed ingannata.
Nevicano polveri della memoria.
Mi dispiace un po’.
Il rosso delle fiamme.
Erano gli anni della luce.
Eri tu con me.
Fioriscono i noccioli.
Tra la felicità e la disgrazia,
solo un passo.
Le frangole vicino al fiume,
là le tue memorie,
come tua eredità.
Adesso, senza radici,
libera come uccello nell’aria
nell’attimo dell’eternità.
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Cod. 18
Liga Sarah Lapinska
Verso la via Tarot
La luna cresce ogni ora,
Gli anelli miei cadono nelle tasche.
Forse è la stessa via?
No.
Questa stigma resterà per sempre.
Disgeleranno acciaio e ghiaccio.
É cambiato tutto, solo le facce
talvolta cambiano, talvolta sono le stesse.
La prima stella della sera,
solo pare, che sia piccolina,
non così distante, nemmeno.
Adesso vado verso la via di Tarot,
verso la possibilità, non voluta.
La torre in rovina liberi la mia strada.
Sopra la via di Tarot m’alzo in volo,
mentre un diavolino nel palmo porta il fuoco.
Dalle ceneri germogliano scintilli.
Quando teniamo nelle palme il fuoco,
siamo le semine per un nuovo albero del mondo.
Nelle mani, dove stringo il destino tuo, lasciando via le esperienze.
Le morti.
Non è un secondo così indipendente.
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Cod. 19
Giuseppe Capoluongo
Dentro l’angolo
Come spiegare quell’angolo nuovo
dove misuro le vecchie parole
gli umori e le tante ragioni
mentre da solo rivango le zolle
indurite nel secco del tempo
e sogno la pioggia che lavi
quel profilo di vita vissuta
e nasca un’immagine nuova
da curare per riempire il mio vuoto
che ha sete ed ha fame
e raccoglie ora briciole
e pur s’accontenta
perché dentro all’angolo nuovo
matura un pensiero diverso
nel rimpianto di un pasto succulento
che non è dato avere per sempre
perché c’è gente che muore di fame
e soffre di non potere mangiare
alla mensa che offre la vita
e misura soltanto il suo bene
dentro l’angolo delle sue gelosie.
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Cod. 20
Francesca Luzzio
Prego Maria
In chiesa suona malinconico il violino,
ed io muoio:
ogni nota è prova funerea,
è un passo verso la fine.
Socchiusi gli occhi, prego Maria.
Un raggio filtra e s’intravede la via:
verde intenso di colle si staglia
nell’azzurro del cielo
e crea contrasto armonico
di vitalità.
M’inerpico festosa
e tendo una mano:
nutro corpi che hanno fame,
ricamo stoffe bianche e nere…
Rinnovato sentimento di vita
prova propulsioni di utilità.
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Cod. 21
Milena Petrarca
Esplorando il tuo paradiso perduto…
Ecco i miei versi
Dipinti per te
Enigmatica Donna
Che stai li nel
Tuo Paradiso
PERDUTO
Aspetti la gioia
Come un sogno
DIVINO
Esplori con gli occhi
La tua Luce
DELL’ANIMA
E così illumini
Il tuo universo
D’AMORE.
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Cod. 22
Milena Petrarca
Schegge di una vita spezzata...
Sguardo spalancato
Nel vuoto
Sottomessa
E dimessa trafitta
Da saette
Di lame di cielo
Ti lasci cadere
Esanime
Rassegnata
E triste raccogli
Le schegge
Di una vita
Spezzata
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Cod. 23
Milena Petrarca
Sospesa nel tempo...
In un mare
Di stelle
Navighi
Nell’infinito
Iptonizzata.
Dal blu
Più intenso
Del tuo mondo
Interiore
Subconscio
Alito di vento
Soffio dell’anima
Esisti tu
Come stella
Sospesa nel tempo.
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Cod. 24
Antonio Mencarini
Per un amico scomparso
Un lampo di luce nel tempo
un nobile cuore guidato dal sentimento
l’ansia di fare il bene
di dare il bene
di ricevere il bene.
Un battito d’ali di gabbiano
sul mare della vita.
È durata un nulla la tua esistenza
ma sei riuscito a renderla degna di vivere.
Sei partito per non so dove:
una domanda mi attanaglia – Ti rivedrò?
Non so, non credo ma nei dubbi spero.
Addio amico mio
finché vivrò ti avrò nel cuore.
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Cod. 25
Antonio Fiore
Vecchio lenzuolo
Aggrappati al dorsale del tempo che va
lì dove s’addormenta il tramonto
liberi pensieri migrano come il vento
che va per dissolversi verso il suo orizzonte.
Siamo due amanti senza tempo
e sul nostro letto ci ritroviamo
a ripassare le sbiadite emozioni
arrotolante su un bianco lenzuolo.
Stasera i cuori si compiegano
ai sogni ingialliti dai profumi di ieri,
e dove gli aspri odori viziati annidano
le velate reminiscenze rigate sulla pelle.
Se la notte non divaga con il vento
tra un ricordo e un’emozione
noi riscriveremo sulle mura del tempo
le indelebili sillabe per ricomporre
questo sogno vissuto a metà.
Finché il cuore avrà strada da camminare
il cielo darà luce ai nostri sogni premonitori,
e noi, indelebili ispiratori del nostro tempo
ricopriremo il letto di quel bianco lenzuolo
macchiato di inebrianti profumi del passato.
Il nostro amore non ha tempo né paura
perché siamo due temerari per natura.
Della nostra storia siamo gli unici scrittori
e come due amanti instancabili ne siamo i lettori
in questa ingiallita notte di un vecchio lenzuolo.
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Cod. 26
Nika Kolinz
Ma in questo mondo niente non è imparziale
Ma in questo mondo non è niente imparziale:
diversi gusti e opinioni d’arte.
E tempeste di parole rumoreggiano per i più attivi.
In tal modo uccidono i sentimenti veri.
Puoi essere un niente, secondo gli altri.
Non subito i creatori vengono accettati.
La gente non vede i geni, costruendo
i critici palazzi di virtù.
Presto dolori di questioni invadenti,
però, non subito sviluppano le città.
Comunque, la storia innalza i migliori
e salva loro nei libri per sempre.
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Cod. 27
Nika Kolinz
Zittisco
Zittisco, pensando di te,
abbracciandoti per le spalle, nel passato.
Però restiamo distanti:
sono con la presenza del dubbio.
Davvero vorrei tornare indietro?
Non si può più, sono invecchiata…
Lascio la memoria quasi chiusa,
per rammentare al prossimo risveglio.
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Cod 28
Liga Sarah Lapinska
Dove mi aspetta
La primavera arriverà inaspettata,
attraverso ipotesi e autunno,
dove la neve incerta
sopra i rami degli alberi
sulle foglie morte
si tiene, si tiene, si tiene.
Come si tiene su me.
Incanterò con la forza e la fragilità
il nuovo sole, ma non lo prometto,
è una speranza che passa qua e là,
piena di dubbi, maligni,
che passi, passi, passi.
Per vibrazioni sintetiche
uccelli migranti di nuovo gridano ,
e una dalle Lune, smarrita,
uscita dalla sua orbita cercherà là e indietro,
se altri sanno vera strada, forse al Sud,
lentamente, lentamente, lentamente.
Come ho aspettato qui mi aspettano là
i primi uccelli di maggio e la forza della clorofilla,
e in ogni mia traccia, e in tanti dai miei incanti,
quando sarò più profondamente in voi,
mi ricambieranno in tutti unici,
come io sono unica, unica, unica.
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Cod. 29
Liga Sarah Lapinska
Quando sarò la pietra
Quando sarò la pietra, cosi tranquilla come il sonno,
cosi forte come il centro dell’universo infinito,
mentre pulsano le erbe, ed i passi che le comprimono,
attraverso in fretta, e passo a passo, silenzioso sarà il mio respiro.
Piccola ed agitata, invece, l’anima mia,
come un magnete limpido in mulinello di magma
mi ricorda da bambina per sentirmi più protetta
a fianco di una grande pietra, coperta da muschio bianco.
Ora no, bambini, mentre io sono la pietra,
non sono protetti da nessun Dio,
da nessuna ombra.
Nuda contro il cielo
vola con le sue ali rapaci nel blu
l’aquila del mare, con i suoi venti incantati
attorno a me, cosi tranquilla da non credere.
Ah, sì!. Voglio ritornare bambina, con due occhi grandi e verdi.
Voglio giocare con le bambole, adesso abbandonate
nel prato senza fiori, nel prato di ninna nanna.
Ah, sì! Prima della notte, chissà cosa diventerò domani.
Voglio ritornare bambina, nel prima di una donna.
Voglio diventare pietra, nel prima di bambina.
Una piccola pietra, simile all’ambra.
L’anima grande, ma senza ali.
Mi protegga il mito come il tempo del mito.
Tutto dipende da frequenze e coincidenze
tranne la mia ultima vita, l’amore mio nella notte,
il prato senza i fiori.
La pietra domani sfiorirà.
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Cod. 30
Anna Rancàne
Ogni giorno qualcuno
Ogni giorno qualcuno costruisce una chiesa,
ogni notte qualcuno la distrugge
fino al frumento.
Al mattino tutto si deve iniziare di nuovo.
Stracciando le ceneri ed i destini,
si può trovare il rosario estirpato,
in ogni perle-la preghiera non realizzata.
Ogni notte una chiesa collassa.
Si deve costruirla, ancora, di nuovo.
Serve murare le pietre nuove
in se stesse.