Cinema ed emozioni con i Divi dipinti da Milena Petrarca

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CINEMA ED EMOZIONI A SERMONETA L’ARTE RISPECCHIA L’ANIMA DEL CIENEMA CON LA MOSTRA DI MILENA PETRARCA

Cinema ed emozioni

A Sermoneta, città tra le più suggestive e ricche di storia in provincia di Latina e non lontano da Roma, definita la Hollywood dei Monti Lepini, dove sono stati girati importanti film di successo con attori noti a livello internazionale tra cui Monica Vitti, Sofia Lorenz, Vittorio Gasman, Totò, dalla pellicola muta “Francesca da Rimini” di Ugo Folena del 1909 alla “Ciociara” del 1960 diretto da Vittorio De Sica con Sofia Loren, il prossimo 12 novembre 2017 alle ore 16.00 sarà protagonista un’interessante appuntamento dedicato ai volti del cinema.

L’evento “L’ARTE RISPECCHIA L’ANIMA DEL CINEMA

organizzato e patrocinato dal Comune di Sermoneta mette in luce come le bellezze di Sermoneta con i suoi vicoli, stradine, scori e il castello abbiamo affascinato scrittori, registi che a quei luoghi hanno fatto riferimento per la loro arte. Interverranno Sonia Testa Presidente dell’ArcheoClub di Sermoneta, scrittrice e guida GAE il M° Maria Chiara Casillo direttore della corale “le 6 dolci note +1”, Flora Rucco artista, Dante Ceccarini poeta dialettale, presidente onorario dell’Archeoclub e poi Angela Maria Tiberi poetessa, presidente Regione Lazio per l’Accademia Internazionale  Arte e Cultura, Ambasciatrice DILA per Latina e Sermoneta e il M° Roberta Cappuccilli direttore della Corale Polifonica città di Pontinia.

Ospiti d’onore accanto a Carlo Modici Sindaco del Comune di Pontinia, Beatrice Milani Assessore alle Politiche Sociali, Maria Antonella Mancini e Lidamo Luciana Consulta delle donne di Norma, saranno Raffaele Walter Poli Location manager di Sermoneta, Assunta Gneo scrittrice, Ugo De Angelis scrittore, Sabrina Fardello artista, Gianna Formato poeta e il Cav. Giovanni Rotunno poeta. E ancora Lucia Fusco artista, Daniel Berquiny attore e proprietario del parco zoo delle star di Aprilia, Angela Rucco artista, Gina Ragazzo attrice, Nicola Pagano attore, Adriana Vitali Veronesi scrittrice, Bartolomeo Ciampiglia artista, e le poetesse Laura Cugini, Francesca Ulisse e Mary Emily.

Nell’ambito di questo evento saranno esposte le splendide opere dell’artista di fama internazionale MILEA PETRARCA presso la Chiesa di San Michele Arcangelo.

Capace come poche di raccontare le emozioni della vita tra passato e presente ,visibile e invisibile, Milena Petrarca, nata a Pozzuoli, attiva tra Latina e New York dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”, Figlia della grande Maria Panetty Petrarca drammaturga e autrice di testi teatrali e canzoni napoletane, che ha fondato nel 1952 la scuola il “Cumanun”, MILENA PETRARCA non è soltanto una pittrice affermata e di successo, ma anche scultrice, ritrattista, stilista e poetessa di grande sensibilità, capace di donare con la sua creatività emozioni che durano nel tempo, legate all’uomo e alla sua vita sospesa tra gioie e malinconie, passioni e speranze

Vincitrice di un primo premio di pittura Città di Pozzuoli all’età di quindici anni, ha dimostrato ben presto un talento innato per l’arte e in particolare per la pittura che è diventata il mezzo privilegiato per descrivere le emozioni della vita affrontando diverse tematiche: dall’amore alla pace, ai temi della natura come il paesaggio con al centro le figure femminili legate alla stessa natura o riferite a personaggi del passato (come l’artista Artemisia Gentileschi- motivo di ispirazione per una sua personale tenuta a Pozzuoli questa estate) senza dimenticare quali punti di ispirazione il mondo dello spettacolo, del balletto e del cinema.

Milena Petrarca, le cui opere sono presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, ha tratto ispirazione dal mondo del cinema realizzando dipinti con ritratti i volti di attori e attrici famosi tra cui la straordinaria Sofia Loren e il grande Totò, l’affascinante Eleonora Giorgi,  la sensuale Marilyn e l’intrigante Marlene Dietrich Dipinti visibili in questa suggestiva mostra dove si susseguono primi piani, figure a mezzo busto di questi e altri protagonisti del grande schermo, ritratti con eleganza e raffinatezza per raccontare storie di vita dove riscoprire emozioni e caratteristiche che restano vive nel tempo.

Emergono così il fascino e la dolcezza di Sofia Loren, l’ironia e la malinconia di Totò, la spontaneità e semplicità di Eleonora Giorgi dalla bellezza dolce e avvolgente e l’intramontabile sensualità di Marilyn.

Opere dense di emozione come anche quelle in cui sono affrontate tematiche che parlano di amore, pace, e di aspetti legati al sociale, che incantano gli occhi e il cuore proiettando la mente entro un viaggio sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia.

Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico” Milena Petrarca con la sua arte invita ad entrare in quei percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce. Anche i colori tenuti e incisivi aiutano a meglio caratterizzare lo stato d’animo del personaggio ora solare e sognante, ora malinconico e silenzioso.

Cinema ed emozione a Sermoneta con le opere di Milena Petrarca. L’Arte rispecchia l’anima del Cinema

Molti i premi ricevuti e le mostre realizzate tra l’Italia e New York. Vanno citate in particolare: la personale di pittura del 2009 alla Iadite Galleries a 413 Wall Street, la collettiva del 1992 (a New York) per il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo presso la Galleria Paint and Brush a Manhattan e la personale di pittura del 1991 al museo Meucci Garibaldi di New York.

Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, Milena Petrarca è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

La sua opera “Le due Muse vincitrice per la sezione “Arti Grafiche” del Premio InternazionaleOtto Milioni” edizione 2017 organizzato dalla DILA- Associazione culturale Da Ischia L’Arte di cui è Presidente Bruno Mancini, sarà premiata a Milano nell’ambito del Bookcity presso il MUDEC dove il 18 novembre prossimo si terrà la cerimonia di premiazione del Concorso.

Alla cerimonia oltre a Bruno Mancini e ai premiati per le categorie relative a musica, poesia, arti grafiche, saggistica, testo di critica letteraria saranno presenti nomi noti del campo della musica ,della lirica  dell’arte, della poesia tra cui citiamo la Soprano Paola Occhi, Anna Di Trani, la poetessa Roberta Panizza, Antonio Mencarini, la direttrice della scuola “L’arte del Suonare” Maria Luisa Neri, il violinista Guido Menichelli, Ivan Calabrese, il Direttore del quotidiano “Il Dispari” Gaetano Di Meglio, Massimo Natalucci, Antonella Nocillo, Angela Maria Tiberi, e molti altri. Angela Maria Tiberi, poetessa che tocca  le emozioni della vita, è autrice del libro Gioco d’amore a Sermoneta” che sta riscuotendo grande successo di pubblico e critica, libro in cui racconta di luoghi e personaggi incontrati e conosciuti in questa splendida cittadina: Sermoneta.

Silvana Lazzarino

 

L’ARTE RISPECCHIA L’ANIMA DEL CINEMA

EVENTO ORGANIZZATO DALL’ARECHEOCLUB DI SERMONETA

ESPOSIZIONE DELLE OPERE DI MILENA PETRARCA

Chiesa di San Michele Arcangelo – SERMONETA (Latina)

12 novembre 2017 ore 16.00

Per informazioni: ArcheoClub di Sermoneta tel 389 1473789

Ingresso libero

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Arcimboldo a Roma con un’interessante mostra

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ARCIMBOLDO: IRONIA E ORIGINALITA’ NELLE OPERE IN MOSTRA A PALAZZO BARBERINI

Tra i protagonisti della cultura manierista internazionale, originale e fuori dalle regole per il modo di rappresentare la realtà e le emozioni con ironia e distante dalla cultura classicheggiante della Roma dell’epoca, ARCIMBOLDO (Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) per la prima volta a Roma viene ricordato con un’interessante mostra che si è aperta lo scorso 20 ottobre a Palazzo Barberini. Organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna, e con la direzione scientifica delle Gallerie, l’esposizione che resterà aperta fino all’11 febbraio 2018, presenta una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti dell’artista, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova e, Milano.

Arcimboldo mostra a palazzo Barberini Roma

Pittore, filoso e poeta, Arcimboldo, celebre in particolare per le famose teste composte di frutti e fiori, si è formato alla bottega del padre nell’ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci e con le sue “bizzarrie” e le sue “pitture ridicole” si è costruito un percorso distante dalla tradizione dell’epoca tantoché a lui si interessarono le corti asburgiche di Vienna e Praga e solo negli anni trenta del secolo scorso il suo stile è stato riconosciuto tra i più importanti antesignani della corrente dadaista ed espressionista. Circa una ventina di opere, tra le più note dell’artista, caratterizzano il percorso espositivo suddiviso in sei sezioni che procedono dagli anni milanesi con le personificazioni delle stagioni Estate e Inverno  e i disegni per le vetrate, al periodo presso le corti di Vienna e Praga dove diventa ritrattista della dinastia asburgica con opere che restituiscono espressioni e caratteri dei personaggi ripresi grazie ad accortezze compositive e agli effetti luminosi come si evince dal ritratto dell’Arciduchessa Anna figlia dell’imperatore Massimiliano II. In questa sezione sono presenti anche disegni c gli studi per le feste e le manifestazioni di corte e altre personificazioni delle stagioni Primavera, Estate, Autunno e Inverno in dialogo con gli elementi Acqua, Aria, Fuoco, Terra. La terza sezione è

Arcimboldo mostra a palazzo Barberini Roma

dedicata agli “Studi Naturalistici e Wunderkammer”, di cui i sovrani asburgici si fecero promotori, alla ricerca di pezzi da collezione tra cui zanne, coralli, oggetti curiosi, e alcuni dipinti raffiguranti gli “irsuti” (uomini ipertricotici che venivano portati di corte in corte come divertissement e intrattenimento). Seguono poi le “Teste reversibili”, immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate di 180 gradi, assumono una conformazione del tutto diversa (L’Ortolano e Il Cuoco), in rapporto con il nascente genere della Natura morta, che si andava affermando nella Milano di fine Cinquecento e inizio Seicento. Il metodo del “composito” viene affrontato nella quinta sezione dove il “Bel composto” presenta veri e propri paradossi iconici: busti che se naturali ad un primo sguardo, in realtà sono realizzati attraverso l’incastro logico di diverse forme naturali o artificiali.  A chiudere il percorso è la sezione dedicata alle Pitture “ridicole” in cui viene messa in evidenza la caratteristica ironica e giocosa propria di Arcimboldo sulla scorta della tradizione leonardesca e lombarda della caricatura, come nelle personificazioni dei mestieri “Il Giurista” e “Il Bibliotecario”.  Il catalogo edito da Skira presenta accanto a scritti della curatrice Sylvia Ferino-Pagden e Giacomo Berra, testi di Andreas Beyer, Giuseppe Olmi, Lucia Tongiorgi Tomasi, Shinsuke Watanabe che descrivono i temi trattati dall’esposizione.

Silvana Lazzarino

ARCIMBOLDO

 a cura di Sylvia Ferino-Pagden

Roma, Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane, 13

Orario: martedì/domenica 9.00-19.00

Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio

fino all’11 febbraio 2018

Per informazioni: www.barberinicorsini.org | www.arcimboldoroma.it

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Accademia Arte e Cultura di Angrisani e la Rassegna arte e poesia

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ACCADEMIA ARTE E CULTURA DI MICHELANGELO ANGRISANI A CAVA DE’ TIRRENI

E LA RASSEGNA INTERNAZIONALE ARTE E LETTERATURA

Grande successo lo scorso 15 ottobre a Cava de’ Tirreni all’inaugurazione della Rassegna Internazionale Arte e Letteratura Contemporanea “L’EMOZIONE NEL SEGNO, NEL COLORE, NELLA PAROLA”, alla sua sesta edizione, organizzata da Michelangelo Angrisani presidente dell’Accademia Arte e Cultura, svoltasi presso il prestigioso complesso museale di Santa Maria del Rifugio e in piazza S. Francesco. La manifestazione, tra i più interessanti appuntamenti con la cultura,  patrocinata dal Comune di Cava de’ Tirreni e di Castel San Giorgio,, dall’Arcidiocesi AmalfiCava de’ Tirreni, dall’A.A.S.T. Cava de’ Tirreni, e dall’Accademia Int. Greci Marino, presenta. sulla base di un concorso a tema libero, una mostra in cui protagoniste sono opere di ampio respiro di artisti e poeti italiani e stranieri che si sono confrontati con un tema che abbraccia il sentimento della vita, “l’emozione” motivo conduttore della Rassegna. Sono

Accademia Arte e Cultura  Accademia Michelangelo Angrisani Cava de Tirreni

intervenuti l’Arcivescovo della diocesi di Cava e Amalfi S. E Orazio Soricelli, il Sindaco di Cava Vincenzo Servalli e il Sindaco di Castel S. Giorgio l’Avv. Paola Lanzara, l’Assessore alle politiche sociali di Castel S Giorgio la Dott.ssa Antonia Alfano, il Prof Fabio Dainotti scrittore e critico letterario, la direttrice del quotidiano “Dentrosalerno” la Prof. ssa Rita Occidente Lupo, la dott.ssa Silvana Lazzarino giornalista e poetessa da Roma, la Dott.ssa Antonella Maria Ilaria Cicale medico specialista per la prevenzione ed il Maestro Michelangelo Angrisani.

Ad introdurre il discorso iniziale del Presidente Michelangelo Angrisani è stata la Dottoressa Alessandra Gigantino, per la Start up internazionale dell’Accademia, che ha coordinato la serata moderando i diversi interventi a partire da quello del Sindaco di Cava de Tirreni Vincenzo Servalli a quello del Sindaco di Castel S Giorgio l’Avv. Paola Lanzara, da quello dell’Arcivescovo di Amalfi e Cava Sua Eccellenza Orazio Soricelli a quello dell’Assessore alle politiche sociali di Castel S Giorgio la Dott.ssa Antonia Alfano che hanno tenuto a sottolineare oltre alla stima per Angrisani e la sua attività, il loro interesse per eventi come questo, per creare nuove aperture e occasioni di confronto e rilanciare la cultura. Parole di stima e ammirazione per il Maestro Angrisani e le attività dell’Accademia sono state pronunciate dalla Prof.ssa Rita Occidente Lupo direttore del quotidiano “DentroSalerno” che ha tenuto a ribadire, sulla scorta di quanto affermato dal Sindaco di Castel S Giorgio Paola Lanzara, l’importanza di mantenere sempre viva la collaborazione e scambio tra i Comuni di Cava e Castel S Giorgio. Se agli autori (poeti) ha dedicato parole di stima lo scrittore e critico letterario Fabio Dainotti, per gli artisti ha esteso frasi di ammirazione il Maestro

Angrisani soddisfatto nel notare come le opere esposte racchiudano attraverso stili e forme diverse la forza delle emozioni. Ed è l’emozione, il motivo conduttore che lega ciascun’opera sia essa dipinto, scultura o fotografia, sia essa composizione lirica. In entrambi i casi entrano in gioco le abilità con cui gli artisti ed i poeti attraverso canali diversi di comunicazione hanno saputo raccontare una parte di se’ lasciando poi a chi osserva e legge il compito di trovare in quell’opera punti di incontro o divergenze. Sia gli artisti visivi, sia i poeti con liriche in versi liberi e in rima, hanno dato spazio a storie lontane e vicine, passate e presenti dove affiorano nostalgie, speranze, malinconie e attese e dove si ritrova l’entusiasmo e la gioia di vivere, ma anche la paura e lo smarrimento per tanta incertezza. Così accanto a versi che raccontano questioni sociali e politiche sono quelli che parlano d’amore: ora felice e rasserenato, ora ferito e deluso, e ancora appassionato e perduto.

Sull’emozione che accompagna i lavori degli artisti e dei poeti si è soffermata la dott.ssa Silvana Lazzarino affermando come tra la poesia e l’arte non ci sia separazione, ma tra esse si possano trovare dei legami molto forti a creare interazioni visive ed emotive. A riguardo ha portato alcuni esempi propri della storia dell’arte dove si riscontra questo legame, Uno per tutti è quello dell’opera “Apollo e Dafne” di Gian Lorenzo Bernini tra i massimi esponenti del Barocco, che per il gruppo scultoreo si è ispirato agli esametri delle “Metamorfosi” di Ovidio dove è raccontata la storia del mito che vede Apollo innamorato di Dafne e la fanciulla rifiutare il suo amore a causa del dardo di piombo che la colpisce scatenando in lei

Accademia Arte e Cultura con Michelangelo Angrisani

l’odio per poi essere trasformata in alloro. La Dott.ssa Antonella Maria Ilaria Cicale poetessa, scrittrice e medico specialista in prevenzione di malattie  tumorali e nutrizionista, ha raccontato il suo modo di percepire l’arte e la poesia e quanto queste espressioni dell’anima possano portare armonia e aiutare a riscoprire stati d’animo silenti o lasciati nell’ombra per troppo tempo. La dottoressa Antonella Cicale dopo aver fatto riferimento a come Angrisani proprio nella pittura restituisca anche i volti invisibili dell’uomo ha concluso il suo intervento con un’affermazione di Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. A chiudere la presentazione di questa suggestiva e avvolgente rassegna, dove sono state molto apprezzate in apertura le esibizioni del gruppo “I Cavalieri del Giglio d’oro” di Vincenzo Ruggiero con dimostrazioni di combattimenti con spade e in costumi d’epoca, è stato Michelangelo Angrisani che ha ringraziato i presenti compresi artisti e poeti protagonisti della mostra. Inoltre ha tenuto a sottolineare come l’obiettivo della rassegna sia quello di far convivere le diverse espressioni artistiche pittura, scultura, fotografia e poesia creando un dialogo tra le stesse per portare nuove sinergie dove restituire la bellezza della rappresentazione visiva ed emotiva. Alla manifestazione di Cava de’ Tirreni hanno collaborato l’Istituto alberghiero Istituto Matteo della Corte Vanvitelli indirizzo turistico.

Accademia  Arte e Cultura
Cavalieri del Giglio d’oro

Di seguito gli artisti che espongono per le Arti Visive: Liberato Amato, Michelangelo Angrisani,  Gaetano Cerino, Rafaeflla Cerino, Carolos Queiros, Antonietta Ciancone, Luucia D’Aleo, Giusi De Giovanni, Eugenia Di Leva, Giuseppe Di Mauro, Fiorello Doglia, Donato D’Angelo, Rosanna Ferraiuolo, Anna Ferry Ferrentino, Francesco Festa, Adriana Ferri, Felice La Sala, Paolo Lizzi, Giuseppe Panella, Gennaro Pascale, Raffaele Picarella, Pilar Segura Badia, Maria Raffaele, Noemi Ricciardelli, Rosa Ricciardelli, Liliana Scocco Cillia, Francesca Vitagliano, Wolf, Dina Zilberberg. Per la Poesia: Luigi Abbro, Antonio Arpaia, Carmine Avagliano, Filomena Baratta, Vincenzo Caccamo, Giuseppina Califano, Raffaela Cerino, Gaetano Cerino, Anna Cervellera, Antonella M. Ilaria Cicale, Ettore Cicoira, Sofia Colaiacovo, Marco Gilardi, Assunta Gneo, Emanuela Ingenito, Contrut O’ Ion, Silvana Lazzarino, Alessandro Lolletti, Olga Matera, Annabella Mele, Rosaria Minosa, Pasqualina Petrarca, Nicolae Adrian Popescu, Giuseppe Romano, Stefania Siani, Maria Stimpfl, Francesco Terrone, Angela Maria Tiberi, Giancarlo Trapanese, Sergio Zappia.

 

L’EMOZIONE NEL SEGNO, NEL COLORE, NELLA PAROLA

Rassegna Internazionale di Arte e Letteratura Contemporanea

Cava de’ Tirreni Salerno, Complesso museale Santa Maria del Rifugio

Orari mostra. lunedì–venerdì dalle ore 17,00 alle ore 21,00,

giorni festivi dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 17,00 alle 21,00

dal 15 al 31 Ottobre 2017

Ingresso libero

 

Tolfa Eugenia Serafini omaggia l’Ambasciatore S. E. Margit F Tveiten

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TOLFA. AL CENTRO STUDI ITALO NORVEGESE L’ARTISTA EUGENIA SERAFINI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO HA DONATO UNA SUA OPERA ALL’AMBASCIATORE DI NORVEGIA S.E. MARGIT F. TVEITEN

A  Tolfa, sabato 14 ottobre 2017 presso il Centro Studi Italo Norvegese in occasione della Giornata del Contemporaneo, AMAACI,  nel corso della mostra “Art is food”/ Arte è cibo, l’Ambasciatore di Norvegia in Italia S.E. Margit F. Tveiten. ha ricevuto in dono da Eugenia Serafini, artista di fama internazionale, la sua opera il “Ventaglio fiorito”, alla presenza del Sindaco Landi  dell’Assessore Dionisi, del curatore della mostra l’artista norvegese Nils-Petter Aaland e del Presidente del Centro prof. Ole Tolstad.

Un’opera quella donata dalla Serafini, “ready made” dai colori avvolgenti quali il rosa, il rosso e il viola i cui giochi cromatici finiscono con lo stemperarsi nel bianco e candido abbraccio dei fiori di primavera. Un’armonia di cromie che restituiscono bellezza e profondità al pensiero, libero di volare alto a cogliere le emozioni della vita pronta a rifiorire e rinascere con la bella stagione.

L’artista Eugenia Serafrini, straordinaria pittrice volta a cogliere gli infiniti palpiti della natura,  performer e sensibile poetessa, ha proiettato in questa opera l’incanto e la magica atmosfera della Primavera che si respira nei monti della Tolfa dove è nata, unitamente all’emozione di chi come lei sa esprimere stati d’animo

Tolfa Eugenia Serafini omaggia l’Ambasciatore di Norvegia

autentici sospesi tra ricordi e nostalgie, gioie e malinconie. Un dono davvero speciale che l’Ambasciatore ha gradito molto fermandosi a parlare con l’artista. A nome dell’Accademia in Europa di Studi Superiori Artecom-onlus, Roma, il Professor Nicolò Giuseppe Brancato, a sua volta, quale omaggio all’illustre ospite, ha donato l’opera “Leonardo da Vinci. Le Favole” da lui raccolte dopo un lungo e documentato studio, per le quali l’Ambasciatore ha mostrato vivo apprezzamento.

Tolfa Eugenia Serafini omaggia l’Ambasfciatore di Norvegia

Nella mostra “Art is food” dove sono presenti opere di diciotto artisti tra italiani, norvegesi e finlandesi di notevole interesse per stile e contenuti, si è distinta pe originalità e energia l’installazione performativa di Eugenia Serafini “MeringARTE BELLA da mangiare“, con la quale l’artista mettendo in bella mostra un nugolo di meringhe bianche dentro una grande conchiglia gialla, invitava il pubblico a dipingerle con lunghi pennelli e quindi a mangiarle, cibandosi del loro prodotto artistico.

Tra le le altre opere presenti in mostra di interesse le ceramiche cotte in forno a legna del finlandese Pirjo Eronen, i pesci metallici di Pietro Matarese e le donne insettivore del norvegese Nils-Petter Aaland.

Silvana Lazzarino

 

AMACI -GIORANTA DEL CONTEMPORANEO

“Art is food”/ Arte è cibo

EUGENIA SERAFINI DONA LA SUA OPERA

ALL’AMBASCIATORE DI NORVEGIA IN ITALIA

Centro Studi Italo Norvegese- Tolfa

14 ottobre 2017

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Histoire et son mouvement – LUCHINO VISCONTI DU 11 OCTOBRE AU 9 NOVEMBRE 2017

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Histoire et son mouvement  – LUCHINO VISCONTI DU 11 OCTOBRE AU 9 NOVEMBRE 2017

Histoire et son mouvement LUCHINO VISCONTI DU 11 OCTOBRE AU 9 NOVEMBRE 2017

Histoire et son mouvemen – LUCHINO VISCONTI

Hanté par l’Histoire et son mouvement, Luchino Visconti a traversé et imprégné plus de trente ans de vie cinématographique italienne. Son œuvre raffinée s’est imposée comme une grande méditation sur le temps et l’inévitable corruption de toute chose

UN SIÈCLE DE FASTE ET DE PUTRESCENCE

Metteur en scène de cinéma, de théâtre et d’opéra, Visconti est un artiste hors norme.

Aussi légendaire que ses origines aristocratiques, son œuvre est redécouverte à l’aune des autres arts (musique, littérature) et des métiers (mise en scène, costumes, décors) où son exigence atteint le sublime pour exhiber la puissance de l’Histoire et le spectre du faux. Après une jeunesse au sein de la noblesse milanaise, les chevaux de course et le monde du théâtre, Visconti arrive à Paris dans les années 1930 pour y faire, dans l’effervescence du Front Populaire, son apprentissage artistique et politique auprès, entre autres, de Jean Renoir (Une partie de campagne).

De retour à Rome, il participe à la revue Cinema avec les jeunes intellectuels antifascistes qui deviendront les hérauts du néoréalisme italien. Il rencontre Giuseppe De Santis et Marcello Pagliero avec lesquels il participe à Jours de gloire (1945), film collectif sur la Résistance italienne de 1943 à la découverte des Fosses ardéatines.

LES MIRAGES DU NÉORÉALISME

Dès sa sortie italienne, Ossessione (1943), d’après James M. Cain, apparaît comme le manifeste d’une nouvelle génération d’artistes, alors que le pays s’enlise dans le chaos de la guerre.

Une caméra étonnamment fluide dévoile, en un seul plan, l’arrivée d’un homme errant (Massimo Girotti) et inaugure avec une ambition formelle inédite un mélodrame étoffé de la réalité sociale des gens du Pô.

Le néoréalisme de Visconti est déjà en proie à des mirages : les personnages ne veulent pas survivre, mais conjuguer l’amour fou et la réussite matérielle.

Transposition en Sicile d’un roman vériste de Giovanni Verga interprété par des insulaires,

La Terre tremble(1948) est souvent gêné par sa stature d’œuvre capitale du néoréalisme. Depuis quand n’a-t-on pas revu en entier cette fresque, la première qui montre que pour le cinéaste le noyau principal de toute tragédie reste la famille ? ‘Ntoni (Antonio Arcidiacono) et les siens s’épuisent dans un collectif impossible.

On y devine, grâce à une sévérité plastique remarquable, la tentation du fascisme, la colère, l’étouffement de l’espoir, la résignation : lorsque les femmes attendent les pêcheurs, leurs corps, entièrement voilés de noir, se confondent avec les pierres face à une mer tempétueuse.

Bellissima (1951), sur un scénario de Cesare Zavattini, montre Anna Magnani en femme du peuple mue par l’envie frénétique de sortir de l’anonymat en faisant de sa fille une star.

Elle l’expose ainsi au chant des sirènes de Cinecittà et devient celle par qui le néoréalisme se confronte à son envers.

De son côté, Simone (Renato Salvatori), la brebis noire de Rocco et ses frères (1960), est piégé par l’argent facile dans cette magistrale fresque sur l’amour filial, qui ancre la tragédie sociale dans le temps de vie d’une fratrie.

VENISE, L’EMPIRE DE L’ILLUSION

Le néoréalisme dévoile l’inanité d’un monde précaire, mais au-delà de l’impasse matérielle, la détresse des personnages viscontiens réside dans l’impossibilité de vivre l’illusion amoureuse.

Venise devient la capitale tragique des chimères. L’ouverture de Senso (1954) se situe à la Fenice, où des nationalistes, exaltés par Le Trouvère de Verdi, hurlent leur rejet de l’occupation autrichienne.

Dans ce contexte de construction de l’identité italienne, la comtesse vénitienne fiévreusement incarnée par Alida Valli tombe éperdument amoureuse d’un lieutenant autrichien – ici la tragédie n’a pas de cause politique, elle découle de la confusion amoureuse.

Le sommet du mirage amoureux viscontien est toutefois atteint par le jeune homme solitaire que campe Marcello Mastroianni dans Les Nuits blanches(1957), transposition de Dostoïevski dans une Venise hivernale et de pacotille.

Tout est faux : la ville, les liens amoureux, et pourtant le film est d’une grâce inépuisable. Enfin, dans Mort à Venise (1971), d’après Thomas Mann, le musicien (Dirk Bogarde) se laisse porter, dans une ville pourrissante, par un éblouissement devant une pure image : la beauté androgyne de Tadzio.

STASES ET FIN DE RÈGNE

Cinéaste de la décadence, Visconti fait de la respectabilité sociale un paravent à des faits ou des pulsions inavouables.

Les lieux ont une vie propre : la villa de L’Innocent (1976) alimente la jalousie de l’aristocrate romain pris entre deux femmes ; dans Sandra (1965), le palais où ont grandi Sandra (Claudia Cardinale) et Gianni (Jean Sorel) abrite de sombres secrets familiaux ; l’espace labyrinthique de l’appartement du professeur (Burt Lancaster) dans Violence et passion (1974) nourrit le tableau intérieur d’une société en prise avec ses tabous et ses mutations.

La sénescence d’un monde est figurée par la folie des demeures et les moindres détails anatomiques du dernier roi de Bavière, dont les dents noircissent à mesure qu’il perd le contact avec la réalité : dans Ludwig (1973), Helmut Berger, la plus flamboyante des créatures viscontiennes, porte à même le corps la fin d’un monde.

L’exemple plus célèbre d’une époque finissante demeure Le Guépard (1963) : la fluidité des mouvements de caméra et le faste des intérieurs manifestent le dernier éclat d’un monde voué à disparaître.

À l’inverse, la quantité et la violence des zooms figurent un monde qui perd ses repères : l’épuisement du personnage de L’Étranger(1967, d’après Camus), le déferlement d’énergies dionysiaques qui guette l’Europe à la veille de la Seconde Guerre mondiale (Les Damnés, 1969). Lorsque Konstantin, la voix éraillée, s’essaie à un lied de Wagner, Visconti évoque non seulement la Nuit des longs couteaux, mais une vision apocalyptique : des familles, des nations entières qui se vautrent dans le confort d’une vie ritualisée, factice.

Du Risorgimento italien aux années de plomb, en passant par la Belle Époque et l’Allemagne nazie, le cinéma de Luchino Visconti n’a cessé de dépeindre avec brio la splendeur, la misère et les hantises d’un siècle au bord du gouffre, d’un monde toujours en sursis.

Gabriela Trujillo

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Luchino Visconti – Bande-annonce

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DANS LES SALLES

FILMS, RENCONTRES, CONFÉRENCES, SPECTACLES

DU 11 OCTOBRE AU 9 NOVEMBRE 2017

Visconti/Proust : le labyrinthe profond. Conférence de Gabriela Trujillo

Jeudi 26 octobre 2017, 19h00 – Salle Georges Franju

FILMS

LES FILMS

AUTOUR DE LUCHINO VISCONTI

RENCONTRES ET CONFÉRENCES

Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Histoire et son mouvement - LUCHINO VISCONTI  DU 11 OCTOBRE AU 9 NOVEMBRE 2017

Presidente Bruno Mancini