Evento EXPO in città & Bookcity 2016 “Da Ischia L’Arte” 1

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Evento EXPO in città & Bookcity 2016 “Da Ischia L’Arte” 1

L’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA“, domenica 20 Novembre 2016, ha presentato a Milano, nell’aula magna della SIAM, l’evento dal titolo “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti organizzati da EXPO in città e da Bookcity 2016.

Questa, realizzata con i video registrati durante l’incontro, è un delle cinque puntate della Mancineide che andranno in onda tramite teleischia (digitale terrestre canale 89 e web www.teleischia.com/live-tv/) a partire dal 28 Novembre 2016

ester-margherita-barbato

Ester Margherita Barbato vince la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Domenica 20 Novembre, a Milano nell’aula magna della SIAM, durante l’evento “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016,

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Antonio Mencarini per l’Associazione culturale

Logo DILA Serpico 2

“Da Ischia L’Arte – DILA” ha letto il seguente comunicato relativo ai risultati finali della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

A questo punto, sono arrivate le classifiche finali relative alla quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Prima di leggervi i titoli delle poesie prescelte è opportuno che io vi faccia una rapida sintesi del sistema di votazione.
Il regolamento votazione prevedeva che le poesie finaliste della quinta edizione del “Premio Otto milioni – 2016” partecipassero all’assegnazione dei premi messi in palio attraverso un sistema di votazione che coinvolgesse un’ampia platea di votanti.
Infatti, è stato possibile votare una o più poesie durante tutto il periodo intercorso dalla presentazione ufficiale delle poesie finaliste (avvenuta il 10 Giugno 2016) fino al 20 Agosto 2016 attraverso tutti i siti web che si sono resi disponibili ad attivare le loro pagine con i testi e con i link per le votazioni.
Poi, le votazioni sono proseguite sia attraverso i coupon pubblicati sul quotidiano “Il Dispari”, e sia mediante i coupon che sono stati consegnati insieme alle copie dell’antologia “Otto milioni 2016” che vedere esposta su questa cattedra.
Inoltre tutte le poesie finaliste sono state affidate a cinque differenti Giurie nominate rispettivamente dall’associazione DILA, da Bruno Mancini, da Roberta Panizza, dal quotidiano Il Dispari e dall’emittente televisiva Teleischia.
Cinque Giurie tra loro autonome e ciascuna dotata dello stesso numero di voti da distribuire tra le poesie finaliste.
La somma algebrica di tutti i punteggi espressi dal web, dai due coupon, e dalle cinque giurie rappresentano la classifica finale che mi accingerò a leggervi dopo avere indicato i primi cinque classificati in ciascuna delle suddette sezioni di voto.

Web

quinto posto con punti 293 la poesia Gennaio 1976 di Mario Di Nicola
quarto posto con punti 606 la poesia Luna nuova di Luca Cipolla
terzo posto con punti 1608 la poesia Oltre la libertà di Antonella Ronzulli
secondo posto con punti 4254 la poesia Sotto il pergolato di Luciano Manfredi
primo posto con punti 4403 la poesia Il bacio di Silvana Lazzarino

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 02 – Silvana Lazzarino
Il bacio

Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

Coupon Il Dispari

coupon non pervenuti

Coupon antologie

quinto posto con punti 2850 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
quarto posto con punti 3580 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
terzo posto con punti 4500 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 5200 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 6630 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Giuria Teleischia

terzo posto con punti 450 la poesia: Cuori che si raccontano di Antonio Fiore
secondo posto con punti 800 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
primo posto con punti 1600 la poesia: Pensiero alla nonna di Paola Occhi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 21 – Paola Occhi
Pensiero alla nonna

Cara nonna, oggi hai dovuto staccare quel cordone che ci legava in modo unico… per volare dal mio adorato nonno.
Mi hai lasciata in un turbine di rabbia ed un lacerante dolore che non sopporto.
Ho il cuore a pezzi e una parte di me è volata con te.
Mi hai insegnato tante cose e so che questa notte sei passata a salutarmi: ho visto la tua sagoma dietro la tenda, ma purtroppo non ho capito… odio, giuro, chi esce dalla camera ardente dicendo “La sua vita l’ha fatta” “Era anziana” ecc., perché lei stava bene accanto a me.
Mi rammarica non aver preso venerdì più baci dalle tue labbra ed altre carezze che tu, lentamente, mi stavi regalando.
Non ti dimenticherò mai e se piango è perché sono egoista?
No, è perché ti ho amato davvero e non mi vergogno di mostrare le mie lacrime, o la rabbia per averti persa… ti chiedo solo che, quando sarà il mio turno, mi verrai a prendere con il nonno e staremo assieme come ai vecchi tempi ad ascoltare le tue favole.
Ogni concerto che farò sarà un omaggio per voi nonni che mi avete amato come una figlia e tramite voi sarò libera di esprimere al Signore il dolore per la vostra perdita e la gioia di aver vissuto con voi.
Il tuo amore era davvero unico immenso ed ho un ricordo di te che nessuno mai mi toglierà e solo tu ed io sappiamo. Un segreto che non ho mai detto e non dirò mai a nessuno. Era una cosa nostra ed ora è chiusa solo dentro di me.
Ti amo.

Giuria Panizza

terzo posto con punti 450 la poesia: Ricordando l’estate soleggiata di Anna Gura
secondo posto con punti 800 la poesia Isole mai abbandonate di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 27 – Ester Margherita Barbato
Il peso della razionalità

Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate

-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–

razionalizzando

Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia

Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

Giuria Il Dispari

terzo posto con punti 450 la poesia: Davanti al fuoco di Giuseppe Capoluongo
secondo posto con punti 800 la poesia: A Mia madre di Tina Bruno
primo posto con punti 1600 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 01- Angela Maria Tiberi
Katia Massaro

Meravigliosa donna ischitana,
doni amore alle nuove generazioni che
hanno gli occhi chiusi,
ancora da crescere nella giovinezza grigia e senza calore,
se l’umanità rifiuta l’AMORE verso il mare e la natura
e l’insegnamento degli antichi popoli estinti per l’avidità umana.
Briciole sono rimaste della loro civiltà e cultura,
ma non il loro amore verso MADRE NATURA.
Il mondo hai percorso.
Hai attraversato mari e cielo blu per imparare da popoli lontani
il linguaggio dei famosi tursiopi dell’antico Egitto.
Per verificare l’efficienza della delfino terapia in acque libere,
sei arrivata in Israele fino alla lontana Australia.
Immensa gioia doni ai grandi e ai piccoli quando ti immergi
come una sirena nel mare raggiungendo i profondi abissi.
Sei dentro di noi come l’immagine dell’aurora dopo una note buia
e una ninna nanna ci accarezza l’anima.

Giuria Mancini

terzo posto con punti 450 la poesia: Se io fossi la strada di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 800 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 1600 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 23 – Liga Sarah Lapinska
Continuo in te

Continuo in te:
più profondamente della speranza nebbiosa,
quali siamo nell’ultima ora prima dell’alba,
nell’illusione della vita insieme nuova ed antica,
sull’Atlantide inesplorato prima dell’aurora,
più forte di tutti i desideri nel crepuscolo;
nella rete dei capillari di carni e di anime
e delle radici vibranti;
sul fuoco quasi immenso
nel passato della terra mai invecchiata;
lì, dove radici generano i nuovi mondi,
tutti strettamente legati a me,
che mi continuo in te
e nelle nuvole sopra l’Atlantide
ancora non scoperte da noi:
da noi sempre attori, da noi sempre testimoni,
da noi cresciuti nei rizomi di giaggioli
che non ricordiamo più
durante giorni pieni di nembi,
mentre ti continui in me.
Il vento porta nuvole e
poi ritorna senza.
Cosi, io mi continuo in te.
Cosi, io mi ritorno.

Giuria DILA

terzo posto con punti 450 la poesia: Mezzanotte di Solidea Basso
secondo posto con punti 800 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

La classifica finale vede quindi al
quinto posto con punti 5252 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
quarto posto con punti 6803 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
terzo posto con punti 6902 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 8053 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
VINCE la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” con punti 9033

la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Evento EXPO in città & Bookcity 2016 "Da Ischia L'Arte". 1

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Con tutti i nostri applausi.”

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Sigla “Da Ischia L’Arte” EXPO in città & Bookcity 2016

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Sigla “Da Ischia L’Arte” EXPO in città & Bookcity 2016

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, domenica 20 Novembre 2016, ha presentato a Milano, nell’aula magna della SIAM, l’evento dal titolo “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti organizzati da EXPO in città e da Bookcity 2016.
Questa è la sigla che introdurrà tutti i video realizzati durante tale incontro.

Ester Margherita Barbato vince la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Domenica 20 Novembre, a Milano nell’aula magna della SIAM, durante l’evento “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, Antonio Mencarini per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha letto il seguente comunicato relativo ai risultati finali della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

“A questo punto, sono arrivate le classifiche finali relative alla quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Prima di leggervi i titoli delle poesie prescelte è opportuno che io vi faccia una rapida sintesi del sistema di votazione.
Il regolamento votazione prevedeva che le poesie finaliste della quinta edizione del “Premio Otto milioni – 2016” partecipassero all’assegnazione dei premi messi in palio attraverso un sistema di votazione che coinvolgesse un’ampia platea di votanti.
Infatti, è stato possibile votare una o più poesie durante tutto il periodo intercorso dalla presentazione ufficiale delle poesie finaliste (avvenuta il 10 Giugno 2016) fino al 20 Agosto 2016 attraverso tutti i siti web che si sono resi disponibili ad attivare le loro pagine con i testi e con i link per le votazioni.
Poi, le votazioni sono proseguite sia attraverso i coupon pubblicati sul quotidiano “Il Dispari”, e sia mediante i coupon che sono stati consegnati insieme alle copie dell’antologia “Otto milioni 2016” che vedere esposta su questa cattedra.
Inoltre tutte le poesie finaliste sono state affidate a cinque differenti Giurie nominate rispettivamente dall’associazione DILA, da Bruno Mancini, da Roberta Panizza, dal quotidiano Il Dispari e dall’emittente televisiva Teleischia.
Cinque Giurie tra loro autonome e ciascuna dotata dello stesso numero di voti da distribuire tra le poesie finaliste.
La somma algebrica di tutti i punteggi espressi dal web, dai due coupon, e dalle cinque giurie rappresentano la classifica finale che mi accingerò a leggervi dopo avere indicato i primi cinque classificati in ciascuna delle suddette sezioni di voto.

Web
quinto posto con punti 293 la poesia Gennaio 1976 di Mario Di Nicola
quarto posto con punti 606 la poesia Luna nuova di Luca Cipolla
terzo posto con punti 1608 la poesia Oltre la libertà di Antonella Ronzulli
secondo posto con punti 4254 la poesia Sotto il pergolato di Luciano Manfredi
primo posto con punti 4403 la poesia Il bacio di Silvana Lazzarino

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 02 – Silvana Lazzarino
Il bacio

Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

Coupon Il Dispari
coupon non pervenuti

Coupon antologie
quinto posto con punti 2850 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
quarto posto con punti 3580 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
terzo posto con punti 4500 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 5200 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 6630 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Giuria Teleischia
terzo posto con punti 450 la poesia: Cuori che si raccontano di Antonio Fiore
secondo posto con punti 800 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
primo posto con punti 1600 la poesia: Pensiero alla nonna di Paola Occhi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 21 – Paola Occhi
Pensiero alla nonna
Cara nonna, oggi hai dovuto staccare quel cordone che ci legava in modo unico… per volare dal mio adorato nonno.
Mi hai lasciata in un turbine di rabbia ed un lacerante dolore che non sopporto.
Ho il cuore a pezzi e una parte di me è volata con te.
Mi hai insegnato tante cose e so che questa notte sei passata a salutarmi: ho visto la tua sagoma dietro la tenda, ma purtroppo non ho capito… odio, giuro, chi esce dalla camera ardente dicendo “La sua vita l’ha fatta” “Era anziana” ecc., perché lei stava bene accanto a me.
Mi rammarica non aver preso venerdì più baci dalle tue labbra ed altre carezze che tu, lentamente, mi stavi regalando.
Non ti dimenticherò mai e se piango è perché sono egoista?
No, è perché ti ho amato davvero e non mi vergogno di mostrare le mie lacrime, o la rabbia per averti persa… ti chiedo solo che, quando sarà il mio turno, mi verrai a prendere con il nonno e staremo assieme come ai vecchi tempi ad ascoltare le tue favole.
Ogni concerto che farò sarà un omaggio per voi nonni che mi avete amato come una figlia e tramite voi sarò libera di esprimere al Signore il dolore per la vostra perdita e la gioia di aver vissuto con voi.
Il tuo amore era davvero unico immenso ed ho un ricordo di te che nessuno mai mi toglierà e solo tu ed io sappiamo. Un segreto che non ho mai detto e non dirò mai a nessuno. Era una cosa nostra ed ora è chiusa solo dentro di me.
Ti amo.

Giuria Panizza
terzo posto con punti 450 la poesia: Ricordando l’estate soleggiata di Anna Gura
secondo posto con punti 800 la poesia Isole mai abbandonate di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 27 – Ester Margherita Barbato
Il peso della razionalità
Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate

-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–

razionalizzando

Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia

Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

Giuria Il Dispari
terzo posto con punti 450 la poesia: Davanti al fuoco di Giuseppe Capoluongo
secondo posto con punti 800 la poesia: A Mia madre di Tina Bruno
primo posto con punti 1600 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 01- Angela Maria Tiberi
Katia Massaro

Meravigliosa donna ischitana,
doni amore alle nuove generazioni che
hanno gli occhi chiusi,
ancora da crescere nella giovinezza grigia e senza calore,
se l’umanità rifiuta l’AMORE verso il mare e la natura
e l’insegnamento degli antichi popoli estinti per l’avidità umana.
Briciole sono rimaste della loro civiltà e cultura,
ma non il loro amore verso MADRE NATURA.
Il mondo hai percorso.
Hai attraversato mari e cielo blu per imparare da popoli lontani
il linguaggio dei famosi tursiopi dell’antico Egitto.
Per verificare l’efficienza della delfino terapia in acque libere,
sei arrivata in Israele fino alla lontana Australia.
Immensa gioia doni ai grandi e ai piccoli quando ti immergi
come una sirena nel mare raggiungendo i profondi abissi.
Sei dentro di noi come l’immagine dell’aurora dopo una note buia
e una ninna nanna ci accarezza l’anima.

Giuria Mancini
terzo posto con punti 450 la poesia: Se io fossi la strada di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 800 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 1600 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
Cod. 23 – Liga Sarah Lapinska
Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Continuo in te
Continuo in te:
più profondamente della speranza nebbiosa,
quali siamo nell’ultima ora prima dell’alba,
nell’illusione della vita insieme nuova ed antica,
sull’Atlantide inesplorato prima dell’aurora,
più forte di tutti i desideri nel crepuscolo;
nella rete dei capillari di carni e di anime
e delle radici vibranti;
sul fuoco quasi immenso
nel passato della terra mai invecchiata;
lì, dove radici generano i nuovi mondi,
tutti strettamente legati a me,
che mi continuo in te
e nelle nuvole sopra l’Atlantide
ancora non scoperte da noi:
da noi sempre attori, da noi sempre testimoni,
da noi cresciuti nei rizomi di giaggioli
che non ricordiamo più
durante giorni pieni di nembi,
mentre ti continui in me.
Il vento porta nuvole e
poi ritorna senza.
Cosi, io mi continuo in te.
Cosi, io mi ritorno.

Giuria DILA
terzo posto con punti 450 la poesia: Mezzanotte di Solidea Basso
secondo posto con punti 800 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

La classifica finale vede quindi al
quinto posto con punti 5252 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
quarto posto con punti 6803 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
terzo posto con punti 6902 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 8053 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
VINCE la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” con punti 9033
la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Sigla "Da Ischia L'Arte" EXPO in città & Bookcity 2016

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Con tutti i nostri applausi.”

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

OCCHIO DEL SECOLO Henri Cartier Bresson

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OCCHIO DEL SECOLO Henri Cartier Bresson. Fotografo in mostra a Villa Reale a Monza

“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. E’ mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.immagine-mostra-bresson-7

Con questa frase Henri Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie 1908 – L´Isle-sur-la-Sorgue 2004) indica quanto sia importante nel suo lavoro di fotografo cogliere a pieno quanto accade a lui intorno, e cogliere quel preciso istante in cui persone, gesti azioni prendono vita innanzi ai suoi occhi. Considerato il pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l´appellativo di “occhio del secolo”, poliedrico nel mostrarsi versatile anche con la pittura e il disegno, Henri Cartier Bresson ha saputo interpretare attraverso i suoi scatti ogni luogo segreto e intimo del sentire umano con spiccata sensibilità e immediato realismo. Ha saputo come pochi restituire sotto diversi profili la vita sociale da quella pubblica a quello più privata e domestica, facendo della macchina da presa un mezzo a servizio del proprio pensiero visivo ed emotivo con cui testimoniare diversi contesti che scorrevano innanzi al suo sguardo sempre affascinato dallo sfilare di situazioni nuove e imprevedibili.

occhio del secolo bresson

occhio del secolo bresson

Semplicità, immediatezza nel riprendere un dato momento accompagnano il suo lavoro fin dagli inizi quando nei primi anni Trenta con la sua prima Leica realizza i primi scatti da cui si evince una particolare attenzione a fatti e accadimenti che raccontano lo scorrere del tempo ordinario e straordinario. Alla sua arte fotografica, che restituisce la percezione di quanto accade nel tessuto esistenziale a lui contemporaneo è dedicata una suggestiva mostra presso gli spazi della Villa Reale a Monza aperta fino al 26 febbraio 2017, attraverso cui il visitatore viene a contatto con immagini forti e intense, intime e poetiche.

Curata da Denis Curti ed organizzata da Civita Mostre con il supporto di Cultura Domani la mostra Henri Cartier Bresson Fotografo è promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e da Nuova Villa Reale di Monza in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson (istituzione creata nel 2000 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie) e Magnum Photos Paris.

Occhio del secolo: Bresson

Occhio del secolo: Bresson

Attratto inizialmente dalla pittura e dagli ambienti del surrealismo francese, è al ritorno dal suo viaggio in Costa d’Avorio agli inizi degli anni Trenta che Bresson comincia ad interessarsi alla fotografia desiderando immortalare gli aspetti della realtà. A sostenerlo in questo percorso sono in particolare due figure: il fotografo intellettuale polacco David Szymin con cui strinse un forte legame di amicizia e il fotografo ungherese Endré Friedmann, poi noto col nome di Robert Capa. Ad affascinarlo è anche il cinema tantoché nel 1931 inizia a lavorare come assistente per Jean Renoir per poi nel 1937 firmare il suo primo film “Return to life”. Gli anni del secondo conflitto mondiale tra il prendere parte alla resistenza francese, la prigionia per mano dei nazisti da cui riesce a fuggire, il rientro in patria dove collabora ad un’organizzazione di assistenza ai prigionieri evasi, lo vedono a fasi alterne impegnato nella sua attività di fotografo in particolare nell’immortalare quei momenti drammatici, ma anche di speranza legati agli avvenimenti bellici come nel 1945 quando fotografa la

Occhio del secolo: Bresson

Occhio del secolo: Bresson

liberazione di Parigi. Alla fine degli anni Quaranta inizia a lavorare per la rivista femminile “Harper’s Bazar” e nel 1947 insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert fonda la famosa Agenzia Magnum. Da questo momento ha inizio per lui un lungo periodo in cui la sua passione per la fotografia lo condurrà in diversi angoli del pianeta: dalla Cina agli Stati Uniti, dal Canada all’ India, al Giappone, fino all’ Unione Sovietica. Non manca l’ Italia dove tra il 1950 e il 1970 compie numerosi viaggi toccando anche la Sardegna.

Attraverso 140 opere il percorso espositivo invita a ad approfondire il modus operandi di questo straordinario artista, la sua ricerca del contatto con gli altri, con i luoghi e le situazioni più diverse come i fatti legati alla guerra restituiti con spessore realistico talora duro e forte o gli aspetti più spensierati degli anni Sessanta espressi con poesia ed emotività.

Seguendo il percorso si passa da un Henri’ Bresson fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale, per poi passare al reporter degli anni Cinquanta e Sessanta, fino agli anni Settanta dove emerge l’aspetto più intimista della sua arte. Le immagini presenti in mostra ripercorrendo l’intera vita professionale del fotografo oltre ad essere una preziosa testimonianza di documento e storia sono riflesso di emozioni legate agli universi più intimi e famigliari. Accanto a Place de l’Europe, Stazione Saint Lazare, Parigi e Alicante, sono Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin, Salerno, e Viale del Prado. Scatti che destano sorpresa rivelando diversi contenuti, anche legati ad aspetti nascosti e apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l’inconsueto e far nascere la meraviglia in chi le osserva. Per parlare di Henri Cartier-Bresson come sostiene la curatrice Denis Curti, è importante tenere in considerazione la sua biografia.

Occhio del secolo Bresson

Occhio del secolo Bresson

Testimone attento e partecipe del suo tempo Bresson introduce il visitatore lungo un viaggio dove è svelata una doppia visione che da una parte rintraccia la storia dei suoi lavori soffermandosi sull’evoluzione del suo cammino artistico vario e complesso, e dall’altra restituisce la storia del Ventesimo Secolo attraverso il suo sguardo di fotografo attento e partecipe.

Il suo sguardo riusciva a percepire l’energia di un luogo, l’atipicità di un momento, l’eloquenza di un gesto o di una postura, riuscendo sempre a intuire il momento giusto per immortalarli, per poi archiviarli per sempre nella memoria della sua inseparabile Leica. Tra i ritratti di personaggi famosi, appartenenti a diversi ambiti, da lui immortalati accanto ad Albert Camus, Coco Chanel, Marcel Duchamp, Mahatma Gandhi, John Huston e Martin Luther King vanno citati Henri Matisse, Marilyn Monroe, Richard Nixon e ancora Ezra Pound, Jean-Paul Sartre ed Igor Stravinsky.

Come egli afferma; “Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale.”

Nel restituire la contemporaneità delle cose e della vita cogliendone all’istante il tratto peculiare, Bresson ha scritto il vocabolario della fotografia moderna influenzando intere generazioni di fotografi a lui successive.

Silvana Lazzarino

HENRI CARTIER-BRESSON FOTOGRAFO

Villa Reale di Monza

Secondo Piano Nobile

Viale Brianza, 1 – Monza

Orari dal martedì alla domenica, ore 10 – 19

venerdì ore 10 – 22. lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima)

fino al 26 febbraio 2017

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Giovanni dal Ponte a Firenze

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  GIOVANNI DAL PONTE  IN MOSTRA ALLA GALLERIA DELL’ACCADEMIA

ORIGINALITA’ E TRADIZIONE NEL SEGNO DEL SACRO

 

Dall’interessante personalità artistica per la capacità di unire innovazione e tradizione, Giovanni Dal Ponte è tra gli artisti della pittura fiorentina del primo Rinascimento quello che forse più di altri mantiene fede al proprio linguaggio originale e raffinato, senza perdere mai di vista quello dei più rappresentativi artisti operanti nella Firenze del primo trentennio del XV secolo. Tra questi spiccano i nomi di Gherardo Starnina, Lorenzo Monaco e Lorenzo Ghiberti, fino a Masaccio, Masolino e Beato Angelico.

Giovanni dal Ponte Madonna in trono

Giovanni dal Ponte
Madonna in trono

Nato nel 1385 a Firenze dove muore nel 1437, Giovanni di Marco, – ricordato come Giovanni dal Ponte nelle Vite del Vasari per il fatto di essere abitante e aver avuto bottega a Firenze nella parrocchia di Santo Stefano al Ponte- vede la sua formazione con molta probabilità presso una bottega di tradizione trecentesca. L’influenza di Gherardo di Jacopo detto lo Starnina, che – al suo ritorno dalla Spagna nei primissimi anni del Quattrocento – introduce a Firenze un’interpretazione esuberante e profana della pittura tardogotica, risulta decisiva per la formazione dello stile di Giovanni dal Ponte, il quale farà sempre riferimento a quella vivacità descrittiva e brillantezza di colori che lo accompagneranno nella sua produzione successiva.

Incoronazione della Vergine Giovanni dal Ponte

Incoronazione della Vergine
Giovanni dal Ponte

A Giovanni dal Ponte, protagonista dell’umanesimo tardogotico, Firenze dedica auna suggestiva mostra presso la Galleria dell’Accademia dal 22 novembre 2016 al 12 marzo 2017 in cui viene ripercorsa la sua attività che ha lasciato un segno importante anche per l’arte del primo ’400, parallelamente ad una panoramica su alcuni artisti attivi in quegli anni nel capoluogo toscano.

Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la Galleria dell’Accademia di Firenze, la mostra, GIOVANNI DAL PONTE Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino, a cura di Angelo Tartuferi e Lorenzo Sbaraglio, per la prima volta espone opere di grande pregio figurativo di questo straordinario artista provenienti da importanti istituzioni museali tra le quali: la National Gallery di Londra, il Museo Nacional del Prado di Madrid, il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford (Connecticut), il Minneapolis Institute of Arts, i  Musees Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles, il Museo di Baltimora (Maryland) e il Fogg Art Museum di Cambridge (Massachusetts).

Madonna con Bambino Giovanni dal Ponte

Madonna con Bambino
Giovanni dal Ponte

Si tratta di dipinti su tavola realizzati spesso su commissione di cui diversi sono stati restaurati per l’occasione recuperando il loro originario splendore nei colori caldi e avvolgenti e nelle decorazioni spesso naturalistiche attente ai dettagli.

Un riferimento agli esordi della pittura di Dal Ponte è il trittico del Museo di San Donnino a Campi Bisenzio, in origine nella chiesa di Sant’Andrea a Brozzi, per lungo tempo attribuito ad un ipotetico “Maestro dell’Annunciazione di Brozzi”, dove sono presenti richiami allo stile di Gherardo Starnina. Nel corso del terzo decennio del Quattrocento Giovanni di Marco guarda con interesse alla cultura rinascimentale con particolare attenzione ad un gusto che si richiama al Masaccio per quella fissità e solidità dei corpi, come si può notare nel polittico che presentava al centro la Madonna col Bambino in trono (Fitzwilliam Museum, Cambridge) e ai lati i santi Giovanni Battista e Pietro a sinistra, e a destra i santi Paolo e Francesco d’Assisi (Museo Bandini, Fiesole) e nella predella raffigurate la Liberazione di San Pietro dal carcere; San Pietro in cattedra e i santi Ludovico e Prospero; Martirio di San Pietro; San Tommaso e San Giacomo maggiore, Luca e Giacomo minore, Andrea e Giovanni evangelista, Matteo e Filippo (Uffizi, Firenze).

Trittico con S Giovanni Evangelista Giovanni dal Ponte

Trittico con S Giovanni Evangelista
Giovanni dal Ponte

Insieme al pittore Smeraldo di Giovanni, Del Ponte a partire dal 1427 si specializzò nella fornitura di cassoni dipinti, un genere che incontrava un grandissimo successo nella Firenze di quegli anni. Tra gli esemplari più belli di questa produzione si annovera il fronte di cassone del Museo Civico “Amedeo Lia” di La Spezia.

Annunciazione fra i Santi Eustachio e Antonio Abate di Giovanni dal Ponte

Annunciazione fra i Santi Eustachio e Antonio Abate
di Giovanni dal Ponte

Di notevole interesse in mostra è Il grande trittico l’ Incoronazione della Vergine e quattro santi che, appositamente restaurato per questa mostra, mette in luce le qualità legate al disegno e alla pittura, come emerge dal bellissimo tappeto tornato al suo colore verde brillante su cui poggiano i sacri personaggi e dove campeggiano i ricchi racemi dorati. Anche il gradino di base ripulito dalla sporcizia e dalle ripassature pittoriche ha messo in luce sequenze di un pregevole naturalismo pittorico. Intensa e commovente la tenera e luminosa Madonna col Bambino in trono, proveniente dalla chiesa di Badia nel cuore di Firenze, ma conservata per moltissimi anni presso la Certosa del Galluzzo, recuperata anch’essa grazie ad un ottimo intervento di restauro. In questa tavola datata intorno al 1425  dove spicca la dolcezza della Madonna, i richiami a Masolino celebre compagno di lavoro di Masaccio sono elaborati in modo originale mantenendo però equilibrio nelle forme e presenza scenica nelle figure..

San Paolo di Masacccio

San Paolo di Masacccio

L’ultima fase dell’attività del pittore è documentata in mostra attraverso una serie di opere datate da cui si evince il consolidamento di uno stile tutto personale cui è giunto l’artista e in cui sono privilegiate forme ampie e solenni, che sembrano coniugare la grande tradizione trecentesca fiorentina con le forme ed i moduli rinascimentali ormai pienamente affermati.

Fanno parte di quest’ultima fase il luminoso e “neo-trecentesco” trittico con l’Annunciazione e quattro santi della Badia di Rosano (Firenze), commissionatogli dalla badessa Caterina da Castiglionchio nel 1434 e la grandiosa pala raffigurante la Madonna col Bambino, sei santi e una donatrice della chiesa di San Salvatore al Monte di Firenze (post 1434). E poi gli affreschi realizzati intorno al 1430 per la Cappella di San Pietro nella chiesa di Santa Trinita a Firenze, andati in buona parte perduti, e il ciclo dedicato alle Storie di san Bartolomeo nella Cappella Scali della stessa chiesa realizzati tra il settembre 1434 e l’ottobre dell’anno seguente. A ricreare la stessa atmosfera della Firenze di quegli anni è il pregevole allestimento progettato dall’architetto Piero Guicciardini, dello Studio Guicciardini-Magni, che attraverso un gioco di luci sui fondi oro crea effetti di grande suggestione, evocativa di scenari architettonici quattrocenteschi.

Silvana Lazzarino

GIOVANNI DAL PONTE

Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino

Galleria dell’Accademia di Firenze

22 novembre 2016 – 12 marzo 2017

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Alfredo Pirri RWD – FWD

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Alfredo Pirri RWD – FWD

Tra spazio, movimento, elaborazione del tempo sospeso nel recupero di legami tra passato e presente, proiettato verso un possibile e ipotizzato futuro si muove l’arte di Alfredo Pirri, tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea che tende a coinvolgere non solo visivamente, ma anche fisicamente lo spettatore entro il gioco ritmico di colori ed effetti di luce presenti nelle sue opere.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

Nato a Cosenza nel 1957, attivo a Roma dove vive e lavoro, nella sua opera, che abbraccia non solo le arti visive, ma anche teatro, architettura e grafica, ha utilizzato diversi materiali come ad esempio gli specchi spesso frantumati a suggerire rappresentazioni deformate o elementi come l’acqua nel suo essere fonte di vita e di distruzione. A questo artista che esplora i possibili adattamenti della materia allo spazio e alle superfici, e che entra nei ritmi di una continuità espressiva tra pittura, teatro e installazione, è dedicata una personale presso il suo studio archivio e la Nomas Foundation a Roma.

Alfredo Pirri RWD – FWD, promossa da Nomas Foundation e curata da Ilaria Gianni, aperta al pubblico dal 16 novembre 2016 fino al 25 gennaio 2017, rappresenta la prima tappa del progetto I pesci non portano fucili, titolo scelto dall’artista in omaggio all’opera di “The Divine Invasion” di Philip K. Dick (1981), in cui l’autore immagina una società disarmata e fluida come il mare aperto. Il progetto che fa parte del programma Fuori Quadriennale 2016,.in sintonia con l’effetto continuativo dell’acqua quale elemento che muove e crea, che trasforma e distrugge, guida in una dinamica dove ciascun’opera racconta situazioni, fatti legati a pensieri passati e futuri.

A partire dall’Archivio personale di Alfredo Pirri viene messa in luce la sua poetica a cogliere le atmosfere intense ed espressive del suo lavoro a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi proiettato verso una ricerca in cui protagonista è l’uomo con i suoi dubbi e certezze, angosce e speranze ed anche il motivo del tempo che passa e trasforma la realtà e le immagini ad essa riferite.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

Sono esposti diversi materiali tra lettere, bozzetti, fotografie, note, schizzi e ancora video documenti inediti, progetti di opere e di incontri relativi alla sua attività artistica. Accanto a questi sono alcune opere recenti e passate tra cui sono esposte per la prima volta i disegni preparatori per la realizzazione della “Fondazione Volume!” e quelli realizzati per gli spettacoli “Eneide” del 1983, musicato dai Litfiba e “Angeli di Luce” del 1984. Quello dell’ “Eneide” rappresenta una versione sperimentale del poema di Virgilio in cui teatro, musica, danza e arti visive si combinano secondo un’ idea di multimedialità in cui non sono previsti dialoghi, ma solo musica, ritmo e immagini di paesaggi con templi greci realizzate da Pirri con diverse tecniche fotografate e proiettate poi sulla scena. Per “Angeli di Luce”ispirato all’Apocalisse di Giovanni in cu si alternano proiezioni e monologhi, è progettato un elemento scenico che grazie ad una struttura mobile si moltiplica e varia innanzi agli spettatori: tre montagne aprendosi si trasformano in libri e unendosi nuovamente danno vita ad uno scherno che lascia spazio ad una saracinesca metallica. Interessanti gli studi e i disegni di Pirri per la “Gabbia d’oro” un progetto per un‘installazione ancora non del tutto realizzata destinata alla Chiesa sconsacrata dell’Annunciazione di Palermo, concepita come filtro luminoso posto all’’interno della chiesa e svincolato dalle mura perimetrali e poi le cartelle contenetti disegni e documenti relativi al progetto “Passi” in cui ogni installazione appositamente realizzata per un preciso spazio presenta ampie superfici specchianti connotate da fratture con cui Pirri ricopre la pavimentazione di luoghi dal forte impatto simbolico legato alla religione, alla politica o alla storia dell’arte. E’ da citare a riguardo l’intervento realizzato a Roma per l’atrio del MAXXI nel 2008 e quello del 2011 per la sala delle Colonne per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma rimasto fino al 2016.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

La sede di Nomas Foundation durante il periodo di apertura della mostra diventerà un vero e proprio laboratorio in cui l’artista, durante i tre mesi dell’esposizione, darà forma ad un’opera di grandi dimensioni, che verrà poi esposta nella mostra al MACRO Testaccio. Un’ opera attraverso cui indagare il concetto di tempo e conservazione, riflettendo sull’alterazione, la degenerazione e la memoria dell’immagine stessa, richiamandosi ad immagini residuali rispetto alle opere che provengono dal suo archivio. Quanti faranno visita all’artista intento nel suo lavoro di creazione dell’opera potranno, a propria scelta, prendere parte ad una serie di incontri organizzati per l’occasione, a scoprire il processo di ricerca creativa. L’opera ultimata sarà presentata ufficialmente durante il finissage della mostra presso la Nomas Foundation il 25 gennaio 2017, proprio nel giorno del sessantesimo compleanno di Pirri.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

L’opera farà parte della retrospettiva in programma presso la sede del Macro Testaccio di Roma promossa da Roma Capitale e curata da Benedetta Carpi de Resmini e Ludovico Pratesi, che inaugurerà nel 2017. A descrivere il rapporto tra arte e architettura, fondamentale nella ricerca artistica di Alfredo Pirri, è il convegno che sarà ospitato al MAXXI nel periodo dell’esposizione. Tre tappe: lo studio dell’artista e la Nomas Foundation, il MAXXI e il NACRO in dialogo tra loro e allo stesso tempo autonome che testimoniano l’evoluzione dell’opera di un artista sperimentale, creativo capace di far dialogare i diversi linguaggi del visibile e del percettibile tra realtà e rappresentazione dove il cambiamento lascia tracce.

La rivista online Alfabeta2 ogni domenica ospiterà una documentazione di testi, video e  audio proveniente dall’Archivio Alfredo Pirri, a cura di Chiara Pirri.

Silvana Lazzarino

 

 

Alfredo Pirri RWD – FWD

Studio Pirri @ Nomas Foundation – Viale Somalia, 33 – Roma

Nomas Foundation @ Studio Pirri – Viale dei Consoli, 73 – Roma

dal 16 novembre 2016 al 25 gennaio 2017