Alfredo Pirri RWD – FWD

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Alfredo Pirri RWD – FWD

Tra spazio, movimento, elaborazione del tempo sospeso nel recupero di legami tra passato e presente, proiettato verso un possibile e ipotizzato futuro si muove l’arte di Alfredo Pirri, tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea che tende a coinvolgere non solo visivamente, ma anche fisicamente lo spettatore entro il gioco ritmico di colori ed effetti di luce presenti nelle sue opere.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

Nato a Cosenza nel 1957, attivo a Roma dove vive e lavoro, nella sua opera, che abbraccia non solo le arti visive, ma anche teatro, architettura e grafica, ha utilizzato diversi materiali come ad esempio gli specchi spesso frantumati a suggerire rappresentazioni deformate o elementi come l’acqua nel suo essere fonte di vita e di distruzione. A questo artista che esplora i possibili adattamenti della materia allo spazio e alle superfici, e che entra nei ritmi di una continuità espressiva tra pittura, teatro e installazione, è dedicata una personale presso il suo studio archivio e la Nomas Foundation a Roma.

Alfredo Pirri RWD – FWD, promossa da Nomas Foundation e curata da Ilaria Gianni, aperta al pubblico dal 16 novembre 2016 fino al 25 gennaio 2017, rappresenta la prima tappa del progetto I pesci non portano fucili, titolo scelto dall’artista in omaggio all’opera di “The Divine Invasion” di Philip K. Dick (1981), in cui l’autore immagina una società disarmata e fluida come il mare aperto. Il progetto che fa parte del programma Fuori Quadriennale 2016,.in sintonia con l’effetto continuativo dell’acqua quale elemento che muove e crea, che trasforma e distrugge, guida in una dinamica dove ciascun’opera racconta situazioni, fatti legati a pensieri passati e futuri.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

A partire dall’Archivio personale di Alfredo Pirri viene messa in luce la sua poetica a cogliere le atmosfere intense ed espressive del suo lavoro a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi proiettato verso una ricerca in cui protagonista è l’uomo con i suoi dubbi e certezze, angosce e speranze ed anche il motivo del tempo che passa e trasforma la realtà e le immagini ad essa riferite.

Sono esposti diversi materiali tra lettere, bozzetti, fotografie, note, schizzi e ancora video documenti inediti, progetti di opere e di incontri relativi alla sua attività artistica. Accanto a questi sono alcune opere recenti e passate tra cui sono esposte per la prima volta i disegni preparatori per la realizzazione della “Fondazione Volume!” e quelli realizzati per gli spettacoli “Eneide” del 1983, musicato dai Litfiba e “Angeli di Luce” del 1984. Quello dell’ “Eneide” rappresenta una versione sperimentale del poema di Virgilio in cui teatro, musica, danza e arti visive si combinano secondo un’ idea di multimedialità in cui non sono previsti dialoghi, ma solo musica, ritmo e immagini di paesaggi con templi greci realizzate da Pirri con diverse tecniche fotografate e proiettate poi sulla scena. Per “Angeli di Luce”ispirato all’Apocalisse di Giovanni in cu si alternano proiezioni e monologhi, è progettato un elemento scenico che grazie ad una struttura mobile si moltiplica e varia innanzi agli spettatori: tre montagne aprendosi si trasformano in libri e unendosi nuovamente danno vita ad uno scherno che lascia spazio ad una

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
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saracinesca metallica. Interessanti gli studi e i disegni di Pirri per la “Gabbia d’oro” un progetto per un‘installazione ancora non del tutto realizzata destinata alla Chiesa sconsacrata dell’Annunciazione di Palermo, concepita come filtro luminoso posto all’’interno della chiesa e svincolato dalle mura perimetrali e poi le cartelle contenetti disegni e documenti relativi al progetto “Passi” in cui ogni installazione appositamente realizzata per un preciso spazio presenta ampie superfici specchianti connotate da fratture con cui Pirri ricopre la pavimentazione di luoghi dal forte impatto simbolico legato alla religione, alla politica o alla storia dell’arte. E’ da citare a riguardo l’intervento realizzato a Roma per l’atrio del MAXXI nel 2008 e quello del 2011 per la sala delle Colonne per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma rimasto fino al 2016.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

La sede di Nomas Foundation durante il periodo di apertura della mostra diventerà un vero e proprio laboratorio in cui l’artista, durante i tre mesi dell’esposizione, darà forma ad un’opera di grandi dimensioni, che verrà poi esposta nella mostra al MACRO Testaccio. Un’ opera attraverso cui indagare il concetto di tempo e conservazione, riflettendo sull’alterazione, la degenerazione e la memoria dell’immagine stessa, richiamandosi ad immagini residuali rispetto alle opere che provengono dal suo archivio. Quanti faranno visita all’artista intento nel suo lavoro di creazione dell’opera potranno, a propria scelta, prendere parte ad una serie di incontri organizzati per l’occasione, a scoprire il processo di ricerca creativa. L’opera ultimata sarà presentata ufficialmente durante il finissage della mostra presso la Nomas Foundation il 25 gennaio 2017, proprio nel giorno del sessantesimo compleanno di Pirri.

L’opera farà parte della retrospettiva in programma presso la sede del Macro Testaccio di Roma promossa da Roma Capitale e curata da Benedetta Carpi de Resmini e Ludovico Pratesi, che inaugurerà nel 2017. A descrivere il rapporto tra arte e architettura, fondamentale nella ricerca artistica di Alfredo Pirri, è il convegno che sarà ospitato al MAXXI nel periodo dell’esposizione. Tre tappe: lo studio dell’artista e la Nomas Foundation, il MAXXI e il NACRO in dialogo tra loro e allo stesso tempo autonome che testimoniano l’evoluzione dell’opera di un artista sperimentale, creativo capace di far dialogare i diversi linguaggi del visibile e del percettibile tra realtà e rappresentazione dove il cambiamento lascia tracce.

La rivista online Alfabeta2 ogni domenica ospiterà una documentazione di testi, video e  audio proveniente dall’Archivio Alfredo Pirri, a cura di Chiara Pirri.

Silvana Lazzarino

 

 

Alfredo Pirri RWD – FWD

Studio Pirri @ Nomas Foundation – Viale Somalia, 33 – Roma

Nomas Foundation @ Studio Pirri – Viale dei Consoli, 73 – Roma

dal 16 novembre 2016 al 25 gennaio 2017

 

 

 

 

STORIE DI DONNE: KERMESSE IN ROSA

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STORIE DI DONNE: KERMESSE IN ROSA A ROMA EUR Hotel Parco dei Pini

A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, molte sono state le lotte portate avanti dalle donne per uscire dal quel ruolo subordinato rispetto alle figure maschili riuscendo a decidere liberamente della propria vita. Le donne con determinazione e coraggio nel tempo hanno saputo conquistarsi gli stessi diritti degli uomini, diritti civili e sociali, tra questi il diritto al lavoro che ha loro permesso di mostrare le proprie risorse e capacità, affermandosi tanto nella politica, quanto in ambito imprenditoriale, ricoprendo ruoli che prima erano impensabili. In questi ultimi tempi le donne si stanno affermando nel campo della medicina e della scienza, ma anche in politica ricoprendo ruoli di rilievo. Così la donna si è costruita un ruolo sempre più preciso e significativo con funzioni dirigenziali ad indicare come talento e capacità possano superare qualsiasi barriera ideologica e sociale. Ma in tutto questo la donna non deve mai dimenticare la propria femminilità cui non deve rinunciare.

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre), non poteva mancare un appuntamento tra arte e cultura dedicato a questo universo così forte e fragile, appassionato e misterioso qual è quello delle donne. Si tratta di un omaggio al Mondo Femminile nelle sue variegate e molteplici sfaccettature della vita, organizzato dall’ Associazione Culturale l’ Occhio dell’Arte di cui è presidente e direttore artistico la Dott.ssa Lisa Bernardini.

La kermesse STORIE DI DONNE alla sua seconda edizione, che omaggia l’universo femminile con una mostra personale ed una collettiva, sarà inaugurata proprio il 25 novembre presso l’Hotel Villa Eur Parco dei Pini a Roma alle 17.30. In occasione dell’inaugurazione dove a tagliare il nastro sarà una madrina di grande prestigio quale Sylvia Irrazabal responsabile culturale dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia, esporranno lo scultore Valerio Capoccia ed il Presidente di associazioni umanitarie Giorgio Ceccarelli, quest’ultimo con alcuni quadri raffiguranti importanti temi quali l’Infanzia rubata e l’importanza della bi-genitorialità in caso di separazione. Nel corso della manifestazione, che si concluderà l’8 dicembre 2016, sarà possibile visitare la personale di Gino Di Prospero dedicata al mare e la mostra/concorso a tema libero con protagoniste tutte donne: Roberta Gulotta, Daniela Prata, Eugenia Serafini, Sabrina Falasca, Mapi, Malisa Longo, Loredana Giannuzzi, Tatèv Hakobyan (nazionalità armena), Natalia Cojocari (nazionalità moldava).

STORIE DI DONNE kermesse culturale Roma Eur

STORIE DI DONNE
kermesse culturale
Roma Eur

Un progetto, quello di Storie di Donne che a partire dalla contemporaneità diventa narrazione della semplice esistenza quotidiana, o elaborazione di sentimenti e stati d’animo spesso complessi. per riflettere sulla situazione delle donne tra vissuto interiore ed esteriore, vita privata e sociale. Una narrazione che trova nella forza comunicativa dell’arte nuove possibilità espressive, estetiche e costruttive, qui rappresentate dai diversi elaborati degli artisti che ripercorrono ciascuno con modi e stili diversi i luoghi visibili e invisibili della Contemporaneità.

Numerosi gli ospiti di questa serata di inaugurazione, provenienti da diversi settori, tra questi accanto a Giuseppina Iannello storica top model internazionale, Romano Benini, giornalista economico e docente di Politiche del Lavoro e di Sociologia del Made in Italy presso l’Università La Sapienza di Roma, il Duca Carlo D’Abenantes e Lino Bon ex Uomo Nero della RAI, saranno presenti Angelo Sorino attore e cantante, Loredana Finicelli critica d’arte, Roberta Beta giornalista e speaker radiofonica, la manager Aurora Colladon e Giovanni Brusatori attore, regista e doppiatore. E ancora l’attrice Adriana Russo, Antonello De Pierro giornalista nonché Presidente dell’Italia dei Diritti, Susana Mamani Machaca Presidente dell’Associazione culturale La Casa Boliviana in Italia, Maria Grazia De Angelis Presidente AISL_O e Franco Micalizzi noto compositore e direttore d’orchestra. Da citare anche accanto a Marco Tullio Barboni sceneggiatore e scrittore, Pierfrancesco Campanella regista e produttore, Luca Filipponi dello Spoleto Art Festival e Simonetta Bumbi nota poetessa; la cantante e ballerina Gisela Josefina Lopez Montilla ed il pianista e compositore Giovanni Caruso. A rappresentare l’Associazione Culturale no-profit EscaMontage, oltre alla sua ideatrice e direttrice Iolanda La Carrubba (Presidente) e alla critica cinematografica  Sarah Panatta (Vicepresidente), saranno diverse poetesse come Alessandra Carnovale, Anita Napolitano, Terry Olivi, unitamente a Massimo Pacetti e al cantautore Amedeo Morrone. Quali rappresentanti della scuderia del press agent Massimo Meschino,  invece, saranno Giulia Pietrosanti (Ragazza Occhio dell’Arte e finalista nazionale Una Ragazza per il Cinema 2016), Ilenia Pisicchio (Finalista del Premio Nazionale La Modella per l’Arte 2016 nonché Concorso nazionale Una Ragazza per il Cinema 2016) e Giorgia Succu (Finalista del Premio Nazionale La Modella per l’Arte 2016 nonché Concorso nazionale Una Ragazza per il Cinema 2016).  Da sottolineare l’intervento dell’architetto Ugo De Angelis con “La Violenza di genere nella Mitologia attraverso l’Arte Figurativa” in linea con i contenuti della serata dedicata alle donne.

 

                                               Silvana Lazzarino

 “STORIE DI DONNE” 2 edizione

Roma –  Hotel Villa Eur Parco dei Pini

Piazzale Marcellino Champagnat, 2

dal 25 novembre all’8 dicembre 2016

inaugurazione 25 novembre ore 17.30

Ingresso libero

Per informazioni: storiedidonneblog.wordpress.com

Responsabile Comunicazione:  Occhio dell’arte e bumbi mediapress

 

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Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?

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Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?

Per la serie Esopo news

Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?
Se è vero che le immagini realizzate con sistemi differenti dalla fotografia e dalla ripresa video abbiano comunque una valenza morale, culturale e sociale anche quando non siano etichettate con nomi di personaggi più o meno famosi ad esse riconducibili per similitudini di lineamenti e/o di atteggiamenti;

se è vero che il razzismo si configuri come una “concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze” (fonte Enciclopedia Treccani):

se è vero che la pedofilia si manifesti “con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi” (fonte Enciclopedia Treccani)

se è vero che i movimenti rotatori e sinuosi dei corpi delle danzatrici richiamino gli antichi culti della fertilità e vengano percepiti come potente afrodisiaco

se è vero che in Italia esistano regolament precisi atti a regolare gli orari della messa in onda di programmi dai contenuti erotici e/o pornofgrafici

ALLORA

Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?

può essere considerato vero anche che far ballare immagini di esseri infantili nudi chiaramente non appartenenti alla razza umana, in un video trasmesso per televisione in tutte le ore del giorno, è una forma di razzismo verso popoli sconosciuti, è una manifestazione di pedofilia in ragione della età dei danzanti, è un mancato rispetto per le norme che regolano gli orari della messa in onda di programmi erotici e pornografici?

Esopo news

Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?

 EXPO  – ARTE STAMPA TV RADIO WEB NOTIZIE PREMI PROMOZIONI –  DILA – AMICI NEWSLETTER LIBRI

 

VALERIO ADAMI IN MOSTRA IN TRE SEDI A ROMA

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VALERIO ADAMI

LA SUA ARTE TRA REALTA’, SOGNO E IRONIA DI RICHIAMO POP 

Le atmosfere ed i volti dell’esistenza legate all’uomo al suo vissuto quotidiano e ai suoi sogni dove si rincorrono affetti, desideri, nostalgie e dove il presente si circonda di quell’ironia e leggerezza con cui guardare al futuro, sono al centro dell’arte di VALERIO ADAMI, in cui si alternano tendenza all’astrazione e al figurativo dando al colore un ruolo fondamentale nella costruzione emotiva dell’immagine. Tra i più interessanti pittori del Novecento, nato a Bologna il 17 marzo del 1935. molto più conosciuto all’estero che in Italia, Valerio Adami, ha approfondito la sua passione per l’arte e in particolare per la pittura presso l’atelier di Felice Carena, e successivamente a Brera presso l’Accademia dove la figura di Achille Funi completa la sua formazione, lasciandosi poi suggestionare dall’incontro con Oskar Kokoschka a Venezia.

Valerio Adami mostra Accademia d'Ungheria

Valerio Adami
mostra
Accademia d’Ungheria

Tra astrazione e lirismo, tradizione e innovazione, Adami ha fatto della sua arte una chiave di lettura con cui soffermarsi su diverse tematiche: dai paesaggi ai ritratti, dal sociale al quotidiano, compreso l’aspetto legato alla musica, con accenti poetici, talora pervasi da una sottile ironia.

A ripercorrere l’evoluzione stilistica-espressiva della sua arte inizialmente influenzata da certe atmosfere espressioniste molto vicine a Francis Bacon, poi orientata ad un recupero del figurativo entro una dimensione in linea con la Pop Art rivista in un’ottica originale, è la suggestiva mostra VALERIO ADAMI, Metafisiche e Metamorfosi che si inaugura a Roma il 19 gennaio 2017  e che trova spazio nelle tre sedi dell’Accademia d’Ungheria, Galleria André e  Galleria Mucciaccia, dove resterà aperta fino al 26 febbraio 2017.

Curata da Lea Mattarella, l’esposizione, attraverso 50 opere che abbracciano un arco temporale che va dal 1972 ai nostri giorni, vuole essere un omaggio a questo straordinario artista, vissuto per molti anni tra Parigi e Mantecarlo, con soggiorni estivi a Meina sul lago Maggiore;  le cui opere tra l’altro sono presenti nelle collezioni del Musée  d’Art  Moderne  de  la  ville  de  Paris  e  il  Musée  National  d’Art  Moderne,  Centre  Georges  Pompidou  a  Parigi,  il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York.

Valerio Adami galleria mucciaccia

Valerio Adami
galleria mucciaccia

Attraverso le opere esposte -le più recenti presso la Galleria André e la Galleria Mucciaccia, mentre  i  lavori  storici  presso l’Accademia d’Ungheria- il visitatore può ripercorrere un viaggio suggestivo a cogliere le sfumature e le varianti della ricerca pittorica di Adami, eclettica ed originale nel trattare le diverse tematiche che tengono l’uomo sospeso tra verità e immaginazione, concretezza e bisogno di sognare. Sono esposti dipinti anche di grande formato e i disegni, fondamentali per meglio approfondire la tecnica e la poetica dell’artista. I disegni infatti rappresentano dei punti di partenza per i dipinti di Adami che  nascono  dal rapporto  tra linee nette, definite e chiuse  e colori, ben evidenziati in nette campiture. Disegni e dipinti che evidenziano un’incisiva vitalità, ma anche una sottile inquietudine per quel modo di sintetizzare pensiero e colore entro uno spazio che si fa sempre più segnico, spontaneo e incisivo a scandire i rapporti e i ritmi fra sfondi e zone di colore definite. I disegni, su cui si possono scorgere le cancellature necessarie alla creazione dell’immagine che trova vita nel dipinto, diventano punto di partenza per meglio capire il percorso mentale ed emotivo dell’artista. Sul foglio egli elabora una visione attraverso ricordi, pensieri, emozioni che subito dopo trasferisce sulla tela sotto forma di struttura compositiva, cui poi aggiunge il colore a dare significato emotivo al dipinto stesso.

ritratto di Gioacchino Rossini galleria Andrè

Valerio Adami ritratto di Gioacchino Rossini galleria Andrè

Accanto a Doct. Sigm. Freud (1972), Ritratto di Walter Benjamin, 1973, La notte dello stambecco,  1988, Luciano Berio, 1995 e Paesaggio sul Gange (Banaras) 1996 esposti all’Accademia d’Ungheria, sono le più recenti Paesaggio, Quadro in un tramonto, Ritratto di Gioacchino Rossini e Scena d’amore con cane e due violini alla Galleria Andrè. Mentre gli spazi della Galleria Mucciaccia presentano: Il muro “capriccio turco” (2014), Cercando l’ispirazione (2015), Le ore di sera, il passare del giorno (2015), L’angelo e l’elefante (2016) e R. Wagner (2016).

Diversi aspetti dell’esistenza hanno caratterizzato i dipinti di Valerio Adami per immortalare una realtà sottesa tra rappresentazione e immaginazione in cui il tempo sembra sospeso come parte di una scena di cui si è spettatori e interpreti. Una scena in cui ordine e caos, realtà e sogno si avvicendano nel raccontare un viaggio interiore dove l’energia cosmica del colore cattura e ipnotizza lo sguardo di chi si lascia avvolgere da questa metamorfosi del reale.

Ad accompagnare la mostra è il catalogo bilingue (italiano-inglese), illustrato edito da Cambi che presenta un  testo di Lea Matterella, un’intervista  rilasciata  dall’artista a  Christophe  Penot, e una  selezione  di  scritti  di  filosofi,  intellettuali  e scrittori  tra  cui Italo  Calvino,  Jacques  Derrida, Maurizio  Ferraris,  Carlos  Fuentes,  Michel Onfray,  Octavio  Paz,  Antonio Tabucchi.

Silvana Lazzarino

 

VALERIO ADAMI. METAFISICHE E METAMORFOSI

a cura di Lea Mattarella

Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma, Orari: dal lunedì al venerdì: 8.30 -19.30; sabato e domenica: 10 – 13; 14 –18, Informazioni: tel. 06-6889671

Galleria André, via Giulia 175, Roma, Orari: 11-13; 16-19.30; domenica e lunedì chiuso Informazioni: tel. 06-6861875  – info@andrearte.it; Galleria Mucciaccia, Largo della Fontanella di Borghese 89, Roma, Orari: lunedì 15.30 – 19.30; dal martedì al sabato 10.00 – 19.00; domenica chiuso,  Informazioni: tel. 06 69923801 –fax 06 69200634; segreteria@galleriamucciaccia.it, Ingresso libero

Inaugurazione: giovedì 19 gennaio 2017

ore 18.00 – Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma; Galleria André, via Giulia 175, Roma

ore 19.00 –Galleria Mucciaccia largo della Fontanella di Borghese 89, Roma

dal: 20 gennaio al 26 febbraio 2017

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Arte in memoria 9 edizione

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ARTE IN MEMORIA 9

Mostra Internazionale di Arte Contemporanea

 Negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti quale quella della Shoah durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai cancellata quella ferita legata allo sterminio degli ebrei nei lager nazisti. Una pagina di storia atroce e agghiacciante quella della shoah che ha lasciato attonito il mondo intero e che viene sempre più ricordata non solo dalla stampa, dalla televisione, da film e documentari, ma anche attraverso eventi, ricorrenze, e dai diversi modi e linguaggi legati all’arte.

Arte in Memoria opera di LUCA VITONE

Arte in Memoria opera di LUCA VITONE

Ricordare per non dimenticare, ma il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.

Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far si che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig in cui memoria collettiva e memoria pubblica si intrecciano. A partire dal 1995 Gunter Demnig a Colonia iniziò a realizzare incisioni su una sorta di sampietrini -dette Stolpersteine pietre “d’inciampo” per immortalare i nomi di quanti furono deportati a Auschwitz: una straordinaria mappa della memoria europea che anno dopo anno si è estesa fino a includere oltre 60.000 pietre. Luogo deputato per queste opere antimonumentali, ma concrete e tangibili a tenere viva la memoria nel presente, è il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto i deportati. Parallelamente alle pietre d’inciampo tutte identiche per tipologia, dedicate ai diversi nomi di deportati, va visto il progetto ARTE IN MEMORIA Mostra internazionale di Arte Contemporanea giunta alla 9 edizione, ideato e curato da Adachiara Zevi e organizzato dall’Associazione Culturale Arteinmemoria, dove vari artisti sono invitati a creare opere diverse in richiamo al dramma della shoah, confrontandosi con lo stesso luogo dell’antichissima Sinagoga di Ostia.

Arte in Memoria 9

Arte in Memoria 9

Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la biennale internazionale d’Arte Contemporanea che avrà inizio il prossimo 22 gennaio 2017 presso gli spazi della Sinagoga e nel Parco Archeologico di Ostia Antica fino al 18 aprile 2017, si avvale del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma. Obiettivo di questo progetto è portare la memoria di una vicenda così dolorosa quale quella della Shoah oltre l’aspetto commemorativo, creando una continuità con il tempo presente e futuro grazie ai numerosi interventi di diversi artisti chiamati a confrontarsi con un tema così forte e attuale entro lo spazio della Sinagoga di Ostia Antica, luogo significativo dal punto di vista storico, artistico e simbolico.

Tra gli artisti invitati ad intervenire con i loro lavori appositamente realizzati per la Sinagoga la più antica d’occidente risalente al I secolo d C. accanto a Sara Enrico che armonizza pittura artigianato e tecnologia nell’opera Mirroring, è Horst Hoheisel, che partecipa con Felt Stones un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga con cui vengono registrate le memorie che le pietre stesse evocano in lui. E poi Luca Vitone con Le 5 pietre di Davide: un lavoro dal carattere simbolico che racconta di un

Arte in Memoria opera di ARIEL SCHLESINGER Nnameless

Arte in Memoria opera di ARIEL SCHLESINGER Nnameless

oggetto archeologico appena ripulito poggiato su uno straccio e coperto da un ombrello aperto, e Ariel Schlesinger che con Nameless traduce in rovine le “pietre d’inciampo” di Demnig, qui non più associate

ad un individuo specifico e alla sua tragica storia, ma semplicemente assemblate ad un luogo e parallelamente evocative di episodi di vandalizzazione cui sono state soggette nel tempo le “pietre d’inciampo”.

.Così attraverso diversi lavori ispirati alla storia entro un contesto attuale, la Sinagoga diventa non solo luogo di culto, ma di cultura dove trovare riferimenti continui ad ima pagina incancellabile della nostra storia e di tutta l’umanità. Un invito a non dimenticare e in particolare a far si che la memorai delle tragedie passate e recenti non si esaurisca con una semplice commemorazione della durata di un giorno, ma che prosegua nel tempo anche attraverso la forza comunicativa dell’arte, di opere d’arte che vivono nel tempo.

Silvana Lazzarino

ARTE IN MEMORIA 9

Mostra Internazionale di Arte Contemporanea

a cura di Adachiara Zevi

Parco Archeologico di Ostia Antica

Sinagoga, Viale dei Romagnoli, 717 Ostia Antica- Roma

Inaugurazione domenica 22 gennaio ore 11.00

dal 22 gennaio al 18 aprile 2017

Orario ingresso Mostra:

dal 20 gennaio al 15 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 15.30

dal 16 febbraio al 15 marzo dalle ore 11.00 alle ore 16.00

dal 16 marzo all’ultimo sabato di marzo dalle ore 11.00 alle ore 16.30

dall’ultima domenica di marzo al 18 aprile dalle ore 11.00 alle ore 18.15

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