Chiese e operai a rischio

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Chiese e operai a rischio

Per la serie Esopo news: 

Chiese e operai a rischio è un binomio per niente accettabile

Forse (ma non da Esopo) è condivisibile il concetto che le Chiese, luoghi di culto e di meditazione, per ottenere i migliori risultati nella cura delle anime debbano avere requisiti strutturali di notevole impatto estetico e d’infinita maestosità suggestione.

Certamente non è condivisibile l’operato di chi, per raggiungere il risultato della salvezza delle altrui anime attraverso la decorazione del luogo di culto e di meditazione, consenta che gli operai incaricati di svolgere i relativi lavori edilizi corrano seri rischi per l’incolumità dalla loro stessa struttura fisica.

Ischia, Marzo 2017: video e foto relativi ai lavori di ristrutturazione della Chiesa di Sant’Antonio.

Operai lavoro chiesa sant'antonio (1) Operai lavoro chiesa sant'antonio (2) Operai lavoro chiesa sant'antonio (3) Chiese e operai a rischio Operai lavoro chiesa sant'antonio (5)

Operai lavoro chiesa Sant’Antonio

Bracconiere marino – Ischia 18 Marzo 2017

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Bracconiere marino – Ischia 18 Marzo 2017

Per la serie Esopo news: SCEMPI

Bracconiere marino – Ischia 18 Marzo 2017 – ore 16 circa lungomare

A poche centinaia di metri dalla sede centrale della Guardia costiera, a Ischia, in piena zona di Parco Marino protetto, è possibile, alla luce del sole e senza alcun rispetto per regole e regolamenti, leggi e leggine, calare reti per la pesca di frodo,

Sabato pomeriggio 18 Marzo 2017, sul lungomare di Ischia, turisti e residenti hanno avuto la sventura di assistere ad uno dei più eclatanti esempi di mancanza assoluta di qualsiasi tipo di controllo, preventivo e/o repressivo, messo in atto dalle autorità preposte alla salvaguardia dei beni pubblici.

Segnalazioni di questo tipo ne sono state inoltrate decine e decine tutte senza effetti rilevanti.

Dalle immagini riprodotte, barca e bracconiere sono agevolmente identificabili, ma molti sono pronti a scommettere che non verrà preso nessun provvedimento per impedire che portino a compimento ulteriori attività di tal genere

Pensare male è peccato, ma qualche volta è necessario, si potrebbe dire parafrasando il divino Giulio.

Video Bracconiere Ischia 18 Marzo 2017

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Nel mare d’Ischia, peggio che nel far west dei pistoleri e degli sceriffi.

Meglio uno sceriffo con una stella di latta sul petto

Guardia Costiera Ischia: “Ogni scorfano è bello per sua madre”

Alina Kalczyńska LIBRO DIVENTA OPERA D’ARTE

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Il libro con Alina Kalczyńska diventa opera d’arte: le sue illustrazioni in mostra 

a Milano alla Biblioteca Nazionale Braidense

Tra ragione e sentimento, sogni e speranze dove abita la magia del mistero che avvolge la vita in un tempo sospeso si inserisce il linguaggio essenziale e avvolgente dell’arte di Alina Kalczyńska che dagli anni Ottanta realizza libri dando forma a rappresentazioni lineari, ma di forte impatto visivo ed emotivo.

Libro d'artista mostra su Alina Kalczyńska

Libro d’artista
mostra su Alina Kalczyńska

Nata a Cracovia, Alina Kalczyńska, ben presto si trasferisce a Milano verso gli anni Ottanta dove incontra Vanni Scheiwiller, lo straordinario editore d’arte e di poesia che presto diventerà suo marito e con il quale collabora fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1999 alla realizzazione di libri d’artista.

Molto apprezzata in patria e all’estero questa artista vede l’esordio negli anni Settanta con opere legate alla grafica editoriale e alla xilografia, soprattutto a colori, cui si aggiunge negli anni seguenti  la tecnica dell’incisione su linoleum. Nell’ambito dell’arte contemporanea queste sono tecniche desuete con cui Alina Kalczyńska a partire dall’astrazione delle Avanguardie, storiche guarda ad un perfetto equilibrio tra luce e forma e alla semplicità nell’accostamento dei colori per esplorare l’universo della vita con l’individuo nel suo guardare con nostalgia al passato e con speranza al futuro entro un presente in divenire. Universo di emozioni raccontate nei testi, evocate da versi poetici dove si intrecciano desideri e attese, sogni e speranze che la sua arte restituisce in questi ritmi espressivi dettati da rappresentazioni semplici e intense, ma delicate.

Le opere grafiche di Alina Kalczyńska realizzate a partire dagli anni Settanta  per le edizioni di Vanni Scheiwiller, accanto ai volumi pubblicati con il motto “All’insegna del pesce d’oro”, poi “Libri Scheiwiller”, provenienti dalle collezioni della Braidense e da quella personale dell’artista, sono al centro dell’esposizione che si inaugura a Milano il 14 marzo presso la Biblioteca Braidense nella Sala Maria Teresa che resterà aperta fino al 15 aprile 2017.

Libro d'artista mostra su Alina Kalczyńska

Libro d’artista mostra su Alina Kalczyńska

Non mancano nel percorso espositivo riferimenti agli incontri che accompagnarono la genesi dei libri dell’editore con autori poi premiati dai Nobel (C. Miłosz, W. Szymborska, S. Heaney) o eccentrici rispetto alla cultura corrente, come gli spagnoli R. Alberti, J. Guillen, Ezra Pound, e con alcuni dei maggiori scrittori e artisti italiani del Novecento (De Chirico, Montale, Sbarbaro, Sereni, Merini), diventati motivi d’ ispirazione della grafica editoriale. Si inizia con un libretto del 1979 realizzato in occasione delle nozze degli amici di famiglia Marina e Edoardo, pere passare ad un corredo di xilografie, matite colorate, collage che ornano e interpretano preziosi libri di grandi autori fra i quali Czesław Miłosz, Zbigniew Herbert, Ezra Pound, André Frénaud, Bao Chang. Libri d’artista dove immagine e parola sono sullo stesso piano e dove spesso la parola è manoscritta. Libri realizzati anche a quattro mani con testi autografi di Silvana Lattmann, Luciano Erba, Wisława Szymborska o di Kengiro Azuma, per citarne alcuni, tra i più preziosi.

Luci e trasparenze si intrecciano nella ricerca creativa della Kalczyńska attraverso un’interazione fra acquarello, carta, collage e intaglio.  Il volume “Sessanta sigilli” (1994), ideato, dipinto scritto con calligrafie e sigilli cinesi stampati a mano dall’artista in occasione dei sessant’anni di Vanni Scheiwiller, racconta della vita, delle sue gioie, dell’amore, del nostro passaggio su questa terra. Le bellezze della Puglia, tanto cara all’artista, in particolare la terra d’Otranto, luogo di lunghi soggiorni estivi è descritta nelle immagini racchiuse in “Giardino incantato” (a Massafra) (1994), “Lux” (1999), “Mediterraneo” (2002), “Lettere dalla Puglia” (2005), Ibn Kemal , “Il suo nome è Otranto” (2009) esemplari unici. Ad accompagnare la mostra è il Catalogo pubblicato da Scalpendi con un saggio di Giuseppe Appella.

Silvana Lazzarino

 

L’arte del libro di Alina Kalczyńska

Biblioteca Nazionale Braidense, Sala Maria Teresa

Via Brera, 28 – Milano, Orario: da lunedì a sabato ore 9.30 – 13.30 (chiuso la domenica)

14 marzo – 15 aprile 2017

inaugurazione martedì 14 marzo, ore 18  ingresso gratuito

 

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VENEZIA SCARLATTA: LOTTO, SAVOLDO, CARIANI

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VENEZIA SCARLATTA

 TRE PROTAGONISTI DELLA PITTURA DEL CINQUECENTO

Rispetto a Firenze e Roma, il Rinascimento a Venezia inizia a prendere piede verso la seconda metà del Quattrocento quando artisti come Antonello da Messina e Mantegna introducono un nuovo stile lontano da reminiscenze gotiche, cui si lega in quegli anni Giovanni Bellini uno degli interpreti più eleganti cui ha fatto riferimento per i suoi inizi il pittore veneziano LORENZO LOTTO costretto per via della schiacciante personalità di Tiziano, a spostarsi in altre città contribuendo a diffondere al di fuori della stessa Venezia quel nuovo modo di dipingere il cosiddetto “tonalismo” che in particolare  faceva del colore l’elemento per eccellenza definito attraverso una ben precisa quantità di luce. Colore prettamente rosso che grazie a Lorenzo Lotto, Giovanni Gerolamo Savoldo e Giovanni Busi detto il Cariani viene portato fuori da Venezia toccando Bergamo, Cremona, Pesaro, Roma.

A questi tre artisti presso Palazzo Barberini a Rima è dedicata una suggestiva mostra Venezia scarlatta: Lotto, Savoldo, Cariani, che inaugura il 13 marzo alle ore 11.00Curata da Michele di Monte, l’esposizione attraverso sei capolavori provenienti da importanti istituzioni museali nazionali e internazionali (New York – Metropolitan Museum, Parigi – Musée du Louvre, Madrid – Museo Nacional del Prado e Bergamo – Accademia Carrara), intende celebrare “il senso del rosso” di Lorenzo Lotto, Giovanni Gerolamo Savoldo e Giovanni Cariani, in un percorso che mette in discussione la centralità della città lagunare sulla Venezia di terra.

VENEZIA SCARLATTA mostra a Palazzo Barberini Roma

VENEZIA SCARLATTA
mostra a Palazzo Barberini Roma

Attivo tra Lombardia, Marche e Veneto, Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557) nella sua opera intreccia elementi della tradizione pittorica quattrocentesca con aspetti anticipatori del periodo barocco. Partendo dalle composizioni raffinate di Giovanni Bellini, e recuperando l’aspetto emotivo proprio dei personaggi  di Antonello da Messina, senza tralasciare l’equilibrio di Albrecht Dürer protagonista tedesco dell’arte fiamminga, e ancora il riferimento giorgionesco per la costruzione del paesaggio visto in a unione con le figure, Lotto ha dato ampio spazio al ruolo del colore tonale nel definire tematiche sia a carattere religioso, sia profano. Nelle grandi Pale d’altare e nei suggestivi ritratti ben caratterizzati nelle espressioni, si respira un ritmo serrato dato dalla disposizione dei piani prospettici spesso tagliati e dall’inserimento dei personaggi di frequente inseriti in uno spazio carico di simbologie o entro una natura inquietante dove si percepiscono sprazzi di luce fredda. Tra i suoi capolavori accanto alla “Deposizione” di Jesi, all’ “Annunciazione” di Recanati, alla “Madonna del Rosario” di Cingoli e alla “Presentazione al Tempio” di Loreto, vanno ricordate le opere  profane come “La Castità mette in fuga Cupido” e la “Lussuria” della collezione Pallavicini  e poi i ritratti come: il “Triplice ritratto di orefice” e il “Ritratto d’uomo con il cappello di feltro”.

Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia 1480 ca.- dopo il 1548) tra i più significativi esponenti del Rinascimento bresciano, pur risentendo del fascino della pittura di Tiziano, Lotto e Giorgione duranti gli anni trascorsi a Venezia a partire dal 1520, ha sempre mantenuto viva la matrice naturalistica dell’arte lombarda. Famoso per i notturni particolarmente luminosi, come “San Matteo e l’Angelo” del Metropolitan Museum of art di Washington, il Savoldo, nell’uso realistico della luce nel definire i chiaroscuri a caratterizzare sguardi e gesti dei soggetti rappresentati conferendo plasticità alle forme, è stato anticipatore di certe rappresentazioni caravaggesche. Anche  Giovanni Busi detto il Cariani, (Fuipiano al Brembo, 1485 circa–Venezia, 1547). risente dell’uso del colore del Tiziano come dimostra la sua opera più importante la “Pala di San Gottardo”, mentre successivamente per i ritratti è Lotto a diventare il suo punto di riferimento per la resa realistica e la caratterizzazione della psicologia dei personaggi, mantenendo però un colore intenso e ricco.

All’inaugurazione della mostra intervengono Flaminia Gennari Santori, Direttore delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica e Michele di Monte, curatore della mostra

Silvana Lazzarino

 

 

Venezia scarlatta: Lotto, Savoldo, Cariani

mostra a cura di Michele Di Monte

Palazzo Barberini, Roma – via delle Quattro Fontane, 13

Inaugurazione lunedì 13 marzo 2017, ore 11.00

Ufficio Stampa Maria Bonmassar

ufficiostampa@mariabonmassar.com | ufficio: +39 06 4825370 | cellulare: + 39 335 490311

 

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MURRINA VASA A luxury of Imperial Rome

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MURRINA VASA il volume di Dario del Bufalo

a Roma alla Bertolami Fine Arts, Palazzo Caetani Lovatelli

Martedì 14 marzo 2017 alle 18,30 presso Bertolami Fine Arts – Roma, Dario Del Bufalo con Raniero Gnoli, Vittorio Sgarbi e Roberto Marcucci, presenterà il suo ultimo volume Murrina Vasa. A luxury of Imperial Rome («L’Erma» di Bretschneider).dario del bufalo _1

Uno studio sulla Murrha, forse il materiale naturale prezioso più discusso della storia dell’arte. Tema trattato da Properzio e Giovenale, descritto con precisione da Plinio nel XXXVII libro della Naturalis Historia, si sono succedute poi nei secoli le interpretazioni più varie per il riconoscimento della pietra preziosa che costituiva i famosi, costosissimi e ambitissimi vasa murrina. Si è creduta essere un marmo, un alabastro, una fluorite, un vetro, una porcellana, un diaspro, un calcedonio, ecc.

L’autore con un’attenta disamina dei testi antichi e un confronto con i materiali più preziosi dell’antichità, conservati nei vari musei e nelle raccolte d’Europa, giunge ad una chiara e inequivocabile conclusione che ha tutti i riscontri tecnici e filologici.

Si è riunito per la prima volta un repertorio di più di trecento esempi di vasi murrini nelle collezioni mondiali conosciute.

 

Scheda tecnica Volume

Titolo: Murrina Vasa. A luxury of Imperial Rome

Autore: Dario Del Bufalo

Edizione: «L’Erma» di Bretschneider. Collana “Bibliotheca Archaeologica”

Anno: Roma 2016

Pagine: 210 – 70 ill. b/n e 350 ill. col.

Lingua: inglese con testi in italiano

Info «L’Erma» di Bretschneider tel. 06 6874127

Info Stampa

StudioBegnini – Ufficio stampa

info@studiobegnini.it – studiobegnini.it