Graziella Carassi con l’Iplac di Maria Rizzi

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GRAZIELLA CARASSI PRESENTA IL SUO ROMANZO MADDALENA PROFUGA PER SEMPRE PRESSO LA SEDE IPLAC DI MARIA RIZZI

Talento, passione per la cultura nei suoi svariati aspetti dove riscoprire la bellezza delle emozioni legate a storie vissute e immaginate tra passato e presente, ma anche ipotizzate in un possibile futuro, hanno da sempre accompagnato l’attività di MARIA RIZZI, sociologa,, ideatrice e organizzatrice di eventi sempre più di ampio respiro tra presentazioni di libri, incontri di lettura, premi e concorsi letterari anche a carattere internazionale tra cui va ricordato quello di Abano Terme.. Fondatrice del Circolo IPLAC insieme al padre Nicola, poeta stimato e di grande sensibilità scomparso nel 2007, e ad altri tredici soci,  Maria Rizzi si impegna per dare ampia voce alla cultura e alle sue infinite potenzialità nel suggerire percorsi educativi e di crescita emotiva grazie ai contenuti di testi che aprono nuovi mondi entro cui riscoprire parti di sé dando voce a attimi di nostalgia e entusiasmo, attesa e speranza.

Maria Rizzi

Parallelamente alla sua attività di promotrice di eventi a carattere culturale per creare sinergie di ascolto tra quanti prendono parte alle interessanti iniziative dell’Iplac, Maria Rizzi si dedica alla scrittura di poesie, romanzi, gialli. Il suo stile lineare e avvolgente, la costruzione della narrazione ben cadenzata, nonché i contenuti interessanti trattati, ne fanno un’ autrice di successo, capace di coinvolgere ogni volta il lettore. Tra i suoi racconti e romanzi noir di successo accanto a “Anime Graffiate” del 2012 giunto alla terza edizione per i tipi di Corpo 12 – Giallomania, citiamo “Il sentiero del mare” del 2016 (Pegasus).  Anche le sue Sillogi  poetiche hanno avuto riconoscimenti e consensi in diversi concorsi: tra le prime ricordiamo “Il coraggio di scegliere le ali” 1991 (Ed. del Leone), “I cancelli del vento” (Ed. Firenze Libri) e anche volumi quali “Aironi nel vento” (Menna Edizioni. 2001) e “Ombre di sogni” (Menna Edizioni. 2002). Pagine in cui si rincorrono gioia di vivere, desiderio di libertà, coraggio e capacità di ascolto perché il suo sguardo si rivolge anche all’uomo al suo avvertire quel senso di finitezza innanzi a quanto lo circonda, sempre più in bilico in una società che non include, sospeso tra attimi di gioia e smarrimento dove però trova la forza innanzi alle sconfitte, di risollevarsi e rimettersi in gioco in questa vita; una vita dove ciascuno è chiamato a costruire ponti di speranza per un futuro in cui credere ancora.

Graziella Carassi e il suo romanzo

Tra i prossimi appuntamenti in programma organizzati dall’Associazione Iplac da non perdere è la presentazione del romanzo MADDALENA PROFUGA PER SEMPRE di Graziella Carassi, che si svolgerà il 20 maggio 2017 presso la sede dell’Enoteca Letteraria in Via Quattro Fontane a Roma a partire dalle ore 18.30 e dove Maria Rizzi farà da moderatrice e Federica Sciandivasci sarà la relatrice, mentre le letture di alcuni brani del libro saranno affidate alla splendida interpretazione di Loredana D’Alfonso e della stessa autrice.

Va sottolineato anche l’appuntamento con la cerimonia di premiazione del PREMIO LETTERARIO NAZIONALE LE PAROLE PER L’INSEGNANTE “IMMA MAURINO”  fissata per il giorno 24 maggio alle ore 9.30 presso il Teatro Manfredi di Ostia (RM) in Via dei Pallottini, 30. Il Premio giunto alla sua IX edizione,  patrocinato dai Comuni di Magliano Alfieri (Cuneo) e Castelvenere (Benevento) è stato indetto dall’Iplac, insieme all’Associazione Culturale “Le Tartarughe” per invitare gli alunni delle scuole e degli istituti comprensivi (primari e secondari di primo grado) a dare voce alle emozioni attraverso la  lettura e la scrittura strumento privilegiato per parlare di se stessi e raccontare quello che non sempre è facile dire.

Il Premio condotto da Laila Scorcelletti, altra Consigliera di Roma, per le scolaresche italiane, presenta quale tema il motivo dell’intercultura e precisamente “un millennio di intercultura nel libro Le mille e una notte” edizione per ragazzi di Hafez Haidar candidato al Premio Nobel 2017 premiato dell’Unifil ONU, che sarà presente alla premiazione.

Graziella Carassi e il suo romanzo Maddalena profuga per sempre

Ancora una volta a trionfare è la cultura e di questo ne va fiera Maria Rizzi che fin dall’inizio da quando è nata la sua associazione Iplac, aveva intuito quanto la stessa cultura fosse importante per apprezzare ogni singolo aspetto della vita di ieri e di oggi. Nei romanzi storici, di avventura, in quelli d’amore e noir e poi nelle poesie e nei racconti l’uomo può riscoprire realtà nuove e apprezzare contesti e aspetti del passato che appartengono alla storia e ancora può riscoprire stati d’animo ed emozioni rimaste sopite per troppo tempo.

La cultura restituisce la bellezza della vita e questo grazie all’attività svolta da Maria Rizzi che ogni giorno con passione e impegno si adopera per promuovere e fare cultura attraverso incontri, presentazioni di libri di diversi autori con grandi idee e progetti.

Silvana Lazzarino

Graziella Carassi

Presenta il suo romanzo

MADDALENA PROFUGA PER SEMPRE

Modera Maria Rizzi,

Relatrice Federica Sciandivasci,

Letture di Loredana D’Alfonso e dell’autrice Graziella Carassi

Enoteca letteraria di Via Quattro Fontane, 130- Roma

Sabato 20 maggio ore 18.30

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I ritratti dei nipoti di Augusto all’Ara Pacis

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 I RITRATTI DEI PRINCIPI DESTINATI ALLA SUCCESSIONE IMPERIALE N MOSTRA ALL’ARA PACIS

Sovrano di grande intuito e umanità, Augusto, costruì con ingegno la gloria del suo impero mostrando interesse verso il suo popolo che lo apprezzava e rispettava. Capacità nel gestire gli equilibri interni alla politica e strategia bellica hanno fatto di questo imperatore una figura di grande prestigio anche per il mostrarsi misurato nei periodi di pace. Sotto Augusto Roma e il suo impero vivono una nuova età come sottolinea Orazio nel “Carme Secolare” e un periodo di pace come accennato da Virgilio nella “IV Egloga”.

I ritratti dei nipoti di Augusto

Alla famiglia di Augusto è dedicata una suggestiva esposizione presso l’Ara Pacis a Roma dove sono esposti, dal 17 maggio scorso, i calchi in gesso dei ritratti dei suoi nipoti designati alla successione imperiale. Per la prima volta attraverso questo progetto, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, in cui viene riunita la famiglia di Augusto viene offerta la possibilità di vedere un apparato iconografico e documentario inedito dove respirare la bellezza di un patrimonio artistico come pochi, che viene qui valorizzato. Le copie in gesso dei ritratti della Gens Giulio Claudia, appartengono alla Fondazione Sorgente Group che ha interamente finanziato il progetto affidando il coordinamento alla dottoressa Valentina Nicolucci curatrice per il settore archeologico.

Sono visibili al pubblico i sei calchi provenienti dalla Fondazione Sorgente Group che vanno a completare la serie: accanto a Marcello, nipote preferito di Augusto, sono i ritratti di Gaio e Lucio Cesari, cui seguono i volti di Antonia Minore, Germanico e Gaio adulto. In particolare, il ritratto di Marcello è considerato il migliore esemplare del volto del giovane principe. La famiglia del grande imperatore si completa con questi ritratti di principi nessuno dei quali gli è succeduto.

I ritratti dei nipoti di Augusto

Il figlio di Ottavia sorella di Augusto , Marcello, adottato e designato come erede, muore in giovane età e i due figli di  Giulia e Marco Agrippa, Gaio e Lucio, dopo la morte di Marcello pur avendo una veloce e intensa carriera militare, e politica, non succedettero ad Augusto perché morti prematuramente, rispettivamente a causa di una ferita riportata in un combattimento in Licia il primo e per una malattia mentre si trovava a Massilia in Gallia nel 2 d.C il secondo.

I due ritratti di Gaio e Lucio, che rappresentano i personaggi da giovani, ci restituiscono un’impressione di grande freschezza. Di Gaio Cesare è presente anche un secondo ritratto dove è raffigurato in età più matura.  Da citare anche i ritratti di Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e Ottavia, raffigurata come divinizzata con i capelli trattenuti da un cercine di alloro sormontato da una corona decorata in rilievo, e di suo figlio Germanico, adottato da Tiberio per volere di Augusto, il quale però non è mai arrivato alla successione. Il ritratto di Marcello, confermato essere il miglior ritratto conosciuto del giovane principe e presentato per la prima volta nel 2008 presso la Sala di Augusto nella sede del Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, è considerato tra i maggiori capolavori della prima età augustea.         .

Silvana Lazzarino

LA DINASTIA GIULIO CLAUDIA VIENE RIUNITA

CON I CALCHI IN GESSO DEI RITRATTI DEI NIPOTI DI AUGUSTO

Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in Augusta, Roma

Orario: tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it

dal 17 maggio 2017

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Maria Lombardi: giornalista e scrittrice

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MARIA LOMBARDI:  LA GRANDE GIORNALISTA CI CONDUCE NEL MICROCOSMO DELLA FAMIGLIA CON IL SUO ROMANZO FINIRA’ QUESTO SILENZIO

Maria Rizzi, sociologa, scrittrice di spicco nel genere noir, poetessa dall’animo profondo e sensibile organizzatrice di eventi culturali, giurata in importanti premi letterari a livello internazionale come Abano Terme, domenica 14 maggio insieme ad Odette Orlando e Loredana D’Alfonso  lo scorso 14 maggio 2017, hanno condotto la serata dedicata alla presentazione del romanzo di Maria Lombardi Finirà questo silenzio” edito d Cartacanta. La serata si è tenuta presso l’Enoteca Letteraria Quattro Fontane 130 a Roma dove un nutrito pubblico di lettori, addetti alla cultura e non solo, hanno seguito con attenzione l’interessante presentazione di questo esordio letterario della giornalista del Messaggero Maria Lombardi che con disinvoltura e precisione non ha esitato a rispondere alle domande dei  presenti affascinati dall’argomento trattato legato all’universo famigliare e ai possibili problemi come verità non dette che in esso si nascondono. A creare un’atmosfera intensa e anche commovente le letture di Loredana D’Alfonso che ha interpretato alcuni passi del romanzo dando risalto alle emozioni dei personaggi.

Maria Lombardi giornalista e scrittrice

Un esordio all’insegna delle emozioni più quotidiane e intime, espresse e a volte sopite legate all’universo della famiglia con cui Maria Lombardi si è confrontata dando vita a questo interessante romanzo che è il suo  ingresso nella narrativa. Nata a Palermo, trasferitasi a Roma dove da 30 anni lavora alla al “Messaggero” occupandosi di cronaca romana e nazionale, nera, giudiziaria, vaticano e di temi sociali, nel suo lavoro ha sempre messo quell’intuito e quella capacità nell’afferrare i motivi di certi gesti e comportamenti dettati da determinati stati d’animo che spesso passano inosservati.  Insieme a Sergio Scalia nel 2009 ha pubblicato il volume “Facebook istruzioni per l’uso” un manuale in cui sono presenti interviste a personaggi della politica e dello spettacolo pubblicato per l’Editore Riuniti.  La sua attenzione all’animo umano, e la sua profonda sensibilità l’hanno portata a scrivere anche poesie e questo spiega un profondo lirismo che emerge dal contenuti di alcuni dialoghi riferiti alla madre Anna e anche alle sorelle Silvia e Caterina. Con questo suo primo romanzo Maria Lombardi offre un piccolo capolavoro di stati d’animo che attraverso il microcosmo della famiglia prendono forma. La famiglia diventa luogo dove attraverso situazioni di silenzio e incomprensioni si possono recuperare verità taciute e nascoste e trovare spiragli per capire tante realtà e rinascere.

       IINTERVISTA A MARIA LOMBARDI a cura di Silvana Lazzarino

alla fine della presentazione del suo romanzo “Finirà questo silenzio”

1.  Maria come nasce l’idea del tiolo di questo romanzo “Finirà questo silenzio”?

Ho lavorato molto alla scelta del titolo, è stata una scelta sofferta dato che ne ho scartati diversi. Pur partendo da una storia di sofferenza all’interno della famiglia, volevo dare l’idea di una possibile speranza, volevo lasciare uno spiraglio di rinascita.

2.  Le due sorelline, le vere protagoniste vivono infatti una situazione difficile dovuta alla loro famiglia problematica. Non ricevono affetto dalla madre costretta ad un isolamento forzato per via della depressione, e non ne ricevono dal padre troppo occupato tra il lavoro e il suo disagio nel non sapere come muoversi di fronte ad un problema così grande legato all’isolamento della moglie.

Sì, le due le due sorelline vivono il disagio di una madre sofferente e di un padre assente, però questo silenzio che separerà le due sorelle da adulte poi finirà con il tempo ed il titolo infatti si riferisce proprio a questo silenzio che dovrà finire.

3.  Il silenzio può essere visto come isolamento che parte da un personaggio fragile, quale è la madre Anna,  che con la sua malattia- la depressione- offre a tutti gli altri coprotagonisti la possibilità di scoprire aspetti del proprio carattere fino a quel momento sconosciuti e riscostruire qualcosa di nuovo.

Certo un silenzio che poi avvolge gli altri personaggi; da un lato il padre fugge da una situazione insostenibile per lui  e si ricrea una sorta di altra vita per non crollare nella disperazione, dall’altra le due sorelle  si stringono l’una all’altra, unite in un mondo tutto loro dove si bastano a vicenda non potendo fare a meno l’una dell’altra. Il silenzio è il protagonista di questa  storia è lo sfondo entro cui si dipanano i sentimento, è lo sfondo in cui crescono le due sorelline che per salvarsi si creano una famiglia personalissima:  la famiglia che non hanno, diventando la pià grande la madre di quella più d piccola . Simbiosi tra Silvia e Caterina che poi diventa silenzio per un qualcosa che le matterà alla prova facendole crescere per riavvicinarsi.

4. Così quando la loro madre si allontana per via della depressione le piccole si avvicinano creando un mondo in cui l’una è parte dell’altra per sopravvivere in cui la più grande Silvia si veste del ruolo di mamma per la più piccola Caterina. Un legame forte e unico che poi si interrompe. Cosa accade?.

Questa simbiosi finirà quando cresceranno: Silvia diventerà giornalista, Caterina avvocato mostrando due temperamenti diversi: ribelle e frenetico la prima Silvia, più remissiva e accomodante la seconda Caterina. Questa separazione poterà a svelare qualcosa di nascosto.

Non sveliamo altro e invitiamo quanti lo vorranno a a leggere questo capolavoro che come un occhio si sofferma sul microcosmo della famiglia tra dolori e nuova vita, per scoprire stati d’animo e un segreto che prima è motivo di separazione e poi diviene occasione per riempire tanti vuoti. Complimenti a Maria Lombardi per questo esordio letterario nella narrativa. Un silenzio che riavvicina.

Silvana Lazzarino

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Franca Florio. Tra arte e storia

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 Franca Florio opera di Pietro Canonica e inaugurazione della mostra Memorabilia della Targa Florio al Museo Pietro Canonica

Affermato scultore, nonché poeta e musicista, tra i protagonisti più interessanti della scena artistica tra XIX e XX secolo, Pietro Canonica (Moncalieri 1869 – Roma 1959) ha ottenuto consensi e riscontri non solo in concorsi ed esposizioni nazionali ed internazionali cui ha preso parte, ma anche presso l’aristocrazia e le corti d’Europa fino a toccare a partire dalla fine degli anni Venti le corti d’Oriente. Da Buckingham Palace alla corte degli Zar, fino ai sultani d’Oriente, è stato chiamato per diverse commissioni realizzando in particolare busti, ritratti, opere celebrative. Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale si è dedicato principalmente a realizzare opere monumentali e celebrative in onore e in memoria dei caduti in guerra. Ma la sua passione per i viaggi lo ha spinto alla fine degli anni Venti a scoprire l’oriente islamico dell’Asia centrale passando dalla Turchia.

Franca Florio nobildonna ritratta da Pietro Canonica

Eleganza e armonia, all’insegna di una classicità senza tempo in cui si fondono aspetti propri del romanticismo legati al vissuto emozionale, caratterizzano la sua opera dove in particolare nei busti e  ritratti rivela quella profondità espressiva legata ad uno sguardo, gesto o portamento.

A Roma presso il Museo Pietro Canonica il 16 maggio 2017 viene inaugurata la mostra MEMORABILIA DELLA TARGA FLORIO promossa da Roma Capitale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Curata da Marco Ancora e Cornelia Bujin essa è dedicata alla storia di questa targa legata alla gara automobilistica di cui la nobildonna Franca Florio era grande appassionata. Fu infatti lei la madrina nel 1906 della prima edizione della leggendaria gara automobilistica ideata dal cognato Vincenzo che in quell’anno vinse il primo posto premiato con una somma in denaro e una targa in oro realizzata da René Lalique. Ad affiancare questa targa in mostra oltre a quella di Duilio Cambellotti, in bronzo, per l’edizione del 1923, sono una serie di dipinti che documentano alcuni momenti importanti della storia della competizione, opere queste  appartenenti alla collezione della Fondazione Targa Florio. Oltre all’inaugurazione della mostra viene presentato il ritratto che Pietro Canonica ha realizzato agli inizi del Novecento per l’affascinante baronessa siciliana Franca Florio in cui oltre alla flessuosa fisicità della dama viene restituita la sua fisionomia altera e misteriosa. Dopo la mostra questo ritratto realizzato da Canonica andrà ad affiancare quello del dipinto di Giovanni Boldini nella mostra a lui dedicata in corso a Roma al Complesso del Vittoriano grazie ad un’operazione portata avanti con grande intelligenza dalla Fondazione Paola Droghetti e dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Silvana Lazzarino

Presentazione del restauro della scultura

Donna Franca Florio

Inaugurazione della mostra

Memorabilia della Targa Florio

Museo Pietro Canonica

, Viale Pietro Canonica (Piazza di Siena) 2, Villa Borghese, Roma

Orario: dal martedì alla domenica

Ottobre – maggio ore 10.00 – 16.00

Giugno – settembre ore 13.00 – 19.00 la biglietteria chiude mezz’ora prima

Apertura mostra Memorabilia della Targa Florio: 17 – 21 maggio 2017

inaugurazione mostra 16 maggio 2017 ore 18.30

per informazioni: Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.museocanonica.it

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Luigi Ontani tra ironia e leggerezza

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LUIGI ONTANI A ROMA A PALAZZO CARPEGNA CON UNA MOSTRA PER RIPERCORRERE  IL VIAGGIO DELL’UOMO TRA IRONIA E LEGGEREZZA

Un viaggio nel tempo a scoprire come aspetti del passato possano entrare nel presente per ricreare nuove espressioni in cui convivono arte antica e moderna, si riscoprono nelle opere intense e avvolgenti di LUIGI ONTANI artista di fama internazionale che costantemente utilizzando le diverse espressioni dell’arte tra pittura e scultura, installazione e video con l’utilizzo anche di arie musicali, intreccia mito, leggenda e aspetti allegorici con l’originalità del contemporaneo. Un viaggio con cui attraversa luoghi, culture vicine e lontane tra occidente e oriente, recuperando diversi loro aspetti per riproiettarli in contesti reali e ordinari conferendo agli stessi nuova espressione.

A questo mago dell’arte, provocatore e capace di trasformare la percezione della realtà in altro rispetto all’ordinario e capace di fermare il tempo della storia dell’uomo anche per un attimo fissandolo nel tessuto visivo e percettivo dei suoi lavori, è dedicata la mostra che si inaugura il 17 maggio a Roma presso la sede dell’ Accademia Nazionale di San Luca Palazzo Carpegna, (piazza dell’Accademia di San Luca 77) dove resterà aperta fino al 22 settembre 2017.

La mostra LUIGI ONTANI. SanLuCastoMalinIconicoAttoniTonicoEstaEstE’tico che vuole essere un omaggio all’artista per ricordare l‘assegnazione avuta nel 2015 del Premio Presidente della Repubblica 2015, presenta circa sessanta opere che sottolineano i momenti più significativi del suo percorso, allestite lungo i tre piani del palazzo che creano un dialogo con le opere delle collezioni storiche.

Si procede dai tableaux vivants dell’artista, iconografie viventi che Ontani assume su di sé come simulacri, prendendo le sembianze di figure storiche, mitologiche, letterarie e popolari tra cui Leonardo, Raffaello, San Luca; si passa poi alle fotografie ritoccate a mano, per soffermarsi sulle opere legate ai ricordi dei suoi viaggi e soggiorni in Oriente (dal 1972 ad oggi), in cui la sua poetica risente dei colori e delle tradizioni di quei luoghi.

Luigi Ontani mostra a Roma Palazzo Carpegna

Agli anni Ottanta fanno riferimento tematiche legate alle maschere e all’ibridazione di idoli espresse con la realizzazione di diverse sculture facendo uso di materiale, quali la cartapesta, il legno, la ceramica e il vetro di Murano, Il percorso rivela poi le Anamorpose (foto lenticolari realizzate dal 2000 ad oggi), per giungere agli elementi di arredo in ceramica e vetro, e concludersi con la serie delle ErmEstEtiche, dei Canopi e dei BellimBusTi realizzati in ceramica.

Un viaggio a rintracciare l’identità dell’uomo attraverso le potenzialità offerte dall’arte che ridisegna le maschere del mondo con cui reinventare la vita tra mitologia e classicità, sogno e mistero, e a ripercorrere quanto realizzato dall’uomo con quella leggerezza che sfuma nell’ironia. Il catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato in occasione della mostra presenta un testo critico di Ester Coen, un’ampia intervista di Hans Ulrich Obrist e contributi di scrittori quali Aurelio Picca e Emanuele Trevi, unitamente ad una selezione di testi di Francesca Alinovi, Goffredo Parise, cui l’artista è particolarmente legato, e una poesia inedita di Valentino Zeichen. All’inaugurazione del 17 maggio sarà presente l’artista.

Silvana Lazzarino

LUIGI ONTANI. SanLuCastoMalinIconicoAttoniTonicoEstaEstE’tico

Accademia Nazionale di San Luca

Palazzo Carpegna, piazza dell’Accademia di San Luca 77, Roma

Inaugurazione 17 maggio 2017 ore 18

17 maggio-22 settembre 2017

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