Fulvio Bernardini al Micro Arti Visive di Roma

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FULVIO BERBARDINNI E IL SUO RIVISITISMO, I SENTIERI DI ROY

Di dialogo tra tradizione e innovazione, confronto tra generazioni di artisti distanti per età e per il modo di accostarsi al segno e alla materia nel fare arte con cui raccontare realtà vicine e lontane spesso legate all’uomo volto alla costante ricerca di un senso alla propria vita, si continua a parlare nel secondo appuntamento con il .progetto “OPEN GENERAZIONI A CONFRONTO” ideato e curato da Paola Valori.

Dopo la prima esposizione che ha visto il confronto tra Antonio del Donno e Fabio Ferrone Viola distanti 40 anni l’uno dall’altro, attraverso una serie di loro opere presentate presso la Sede dello spaio Cerere all’interno dell’antico Pastificio Cerere nel quartiere San Lorenzo di Roma, il progetto prosegue con l’incontro tra due altri grandi protagonisti Roy Lichtenstein (nel 20° anniversario della sua morte) e Fulvio Bernardinimeglio conosciuto come Fulber –famoso fumettista trentino le cui opere sono per questa occasione ispirate alle immagini iconiche e colorate del grande artista americano.

Figura di spicco della Pop Art le cui opere prediligono soggetti ispirati ai fumetti e ad oggetti di largo consumo, Roy Lichtenstein restituisce rappresentazioni sofisticate in cui affiora una sottile ironia e originalità anche nei dettagli degli stessi soggetti. Dipinti e fumetti affatto banali, ma innovativi che si richiamano a diverse correnti del Novecento dal divisionismo all’espressionismo, dal futurismo all’action painting. Pittura e fumetto nell’opera id Roy si combinano in una nuova visione da cui emergono energia, dinamismo, invitando a soffermarsi sulle emozioni dell’uomo a partire dalle parti del volto che egli evidenzia. Affascinato dalla poetica e dalle innovazioni visive e stilistiche di Roy Lichtenstein la cui arte fino alla metà degli anni Novanta è considerata tra le espressioni più originali della cultura americana del secondo dopoguerra, Fulvio Bernardini a partire dalla sua tecnica e costruzione figurativa trae spunto per un ricerca innovativa volta a rivisitare con il proprio stile fumettistico, le opere che hanno siglato la storia del modernismo, come Pablo Picasso, Roy Lichtenstein, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Amedeo Modigliani e Salvador Dalì. In questo secondo appuntamento dedicato all’esposizione Il rivisitismo di Fulber, i sentieri di Roy, cui hanno lavorato Paola Valori e Mariapia Ciaghi e che si inaugura il 22 giugno 2017 alle ore 18.30,presso la sede del MICRO Arti Visive (Spazio Porta Mazzini a Roma, Viale Mazzini 1) si possono ammirare le grandi tele realizzate da Fulvio Bernardini esposte a partire dal 2013 nelle principali capitali europee e a cura del MIIT di Torino e i lavori più rappresentativi di Roy Lichtenstein restituiti attraverso un video che viene proiettato nella sala espositiva. Le opere di Fulvio Bernardini, il cui talento per il disegno e la pittura si manifestano fin da giovanissimo quando inizia a collaborare per il settimanale “Vita Trentina”, sono accompagnate da stampe Fine Art su carta di pregio Hahnemühle in tiratura limitata, numerata e autografata dall’autore.

Fulvio Bernardini
opera Amandali

Ad arricchire questo incontro generazionale è il testo critico di Francesca Barbi Marinetti che durante l’inaugurazione oltre al parallelismo tra i due artisti, parlerà anche della figura di Roy Lichtenstein il quale ha intuito nel fumetto una nuova forma d’arte efficace per raccontare pensieri e stati d’animo della società e del singolo individuo.

A partire dall’arte del fumetto di Roy sofisticata e ad un tempo rivoluzionaria, Fulber ne rielabora alcuni aspetti stilistici e formali, dando vita ad un propria rappresentazione. Oltre a trarre spunto e riferimento dai grandi del passato, Fulber tratta tematiche con personaggi di fantasia legati al mondo animale. In questo senso vengono in mente Gary e Spike rispettivamente un grosso Bobtail bianco dalle lunghe orecchie nere e un piccolo nevrotico Chihuahua impegnati in varie avventure lungo diversi posti della Terra alle prese con luoghi sconosciuti e misteriosi e civiltà scomparse. Nei loro viaggi incontrano ad esempio personaggi quali gli Incas, archeologi, cacciatori di serpenti e poi streghe, orchi, draghi, spiriti della foresta in un percorso dove realtà e fantasia si intrecciano.

Durante il finissage della mostra fissato per il 26 giugno alle ore 21.00, dopo la presentazione della Rivista EUDONNAMAGAZINE edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi, l’Orchestra Mandolinistica Romana diretta da Teresa Fantasia eseguirà un concerto di musica classica e popolare. Il catalogo della mostra è edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi.

Silvana Lazzarino

COMUNICATO STAMPA | Giovanna Sorbelli presidente EUDONNA

(movimento federativo femminile per l’Europa)

Il 26 Giugno 2017 al Micro a Porta Mazzini, nella cornice espositiva curata da Paola Valori e con il prezioso supporto dell’Editore IL SEXTANTE di Maria Pia Ciaghi, sarà presentato EUDONNA Magazine.

La circostanza in cui ci inseriamo è quella del Progetto “OPEN – generazioni a confronto” promosso dall’instancabile Paola Valori che promuove un ciclo di iniziative dedicate al confronto generazionale tra artisti. Un viaggio itinerante con diversi appuntamenti che si ripeteranno nel corso dell’anno tra gallerie, spazi istituzionali e privati.

L’obiettivo che si pone OPEN è quello di offrire al pubblico un’ambiziosa “contaminazione” tra talenti emergenti e personalità già consolidate.
Non potevamo non cogliere l’occasione della mostra dedicata al rivisitismo di Fulber (Fulvio Bernardini) che è anche autore delle straordinarie copertine della nostra rivista.

Fulber si ispira al gigante americano della Pop Art, Roy Lichtenstein, artista che ha fatto del fumetto la sua firma e la sua rivoluzione.

L’artista di Trento riafferma così nei suoi dipinti, l’idea del “rivisitismo” che sigla una consolidata tradizione nella storia dell’arte: la rielaborazione delle opere pittoriche dei grandi maestri di ogni tempo.

IN OCCASIONE DEL FINISSAGE DI FULBER IL GIORNO 26 VIENE PRESENTATA LA RIVISTA “Eudonna Magazine” .

L’appuntamento è alle 21.30.
Con il contributo di 12 euro è possibile avere le tre copie della rivista, oltre ad assistere al concerto di musica classica e popolare dell’Orchestra mandolinistica romana diretta da Teresa Fantasia, nonché degustare tartine salate all’olio extravergine, prodotti enogastronomici pugliesi, dolci fatti in casa ma… anche del buon vino!

Mentre per la serata del 26 è assolutamente gradita la conferma inviando una mail a sog.eudonna@hotmail.it oppure telefonando al 3318075195, la mostra è comunque visitabile in un periodo più esteso che va dal 22 al 26 giugno, negli orari 10-13, 15-18 (esclusa la domenica) presso il MICRO di Viale Mazzini, 1 tel 0039 3470900625.

OPEN – GENERAZIONI A CONFRONTO

Omaggio a Roy Lichtenstein.

Il rivisitismo di Fulber, i sentieri di Roy

MICRO, Arti Visive

Roma, Viale Mazzini 1

Orari: 10.00-13.00, 15.00-18,00 (domenica chiuso)

Inaugurazione giovedì 22 giugno ore 18.30

dal 22 al 26 giugno 2017

Info: Paola Valori 347 0900625 www.microartivisive.it

Ingresso libero

NOTE BIOGRAFICHE di Fulvio Bernardini

Fulber (Fulvio Bernardini) nasce a Trento il 29 marzo 1959. Eredita l’arte del disegno dal padre Aramis, il quale lo sprona fin da giovanissimo a disegnare e dipingere. All’età di 18 anni inizia una lunga collaborazione con il settimanale Vita Trentina dove scrive, disegna e pubblica centinaia di elaborati a fumetti di sua proprietà. Contemporaneamente inizia un sodalizio di collaborazione con lo scrittore Mauro Neri illustrando decine di libri per ragazzi. Innumerevoli sono le iniziative legate al suo modo di disegnare che caratterizzano esperienze anche radiofoniche e televisive fin dai primi anni ’80. Un suo recente lavoro, in cui rivisita il pittore futurista Fortunato Depero, è riprodotto in grande scala al MART. Da qui l’idea dei FunnyOil® le tele ad olio di grande formato, frutto dello studio che l’autore compie sulla corrente artistica della Pop Art che ha caratterizzato il periodo degli anni ‘50 e ’60. L’artista di Trento riafferma così nei suoi dipinti, l’idea del “rivisitismo” che sigla una consolidata tradizione nella storia dell’arte: la rielaborazione delle opere pittoriche dei grandi maestri di ogni tempo.

 

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La Farfalla simbolo di libertà e rinascita

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LA FARFALLA PROTAGONISTA DELL’OPERA DI EVGENY ANTUFIEV IN MOSTRA A ROMA ALLA GALLERIA SARA ZANIN

 Semplicemente osservando il battito d’ali di una farfalla la cui vita è breve ci si rende conto quanto questa esistenza sia fragile e intensa ad un tempo, come essa possa prendere forma in un attimo e l’attimo dopo sparire. Di fragilità e di forza, di rinascita e continuità del tempo legate al destino degli esseri viventi in linea con l’energia dell’universo dove tutto si evolve, racconta l’artista EVGENY ANTUFIEV con la sua mostra Eternal Garden in corso presso la Galleria Sara Zanin a Roma fino al 16 giugno 2017. Ancora per una settimana circa ci si può confrontare con questo ipotetico mondo in un percorso visivo ed emotivo dove la vita non muore e si rinnova con la leggerezza del battito di ali di farfalla.

La farfalla è infatti protagonista della mostra di Antufiev con riferimenti agli studi sulle farfalle ad opera dello scrittore, saggista ed entomologo Vladimir Nabokov che ad un certo punto della sua vita ha scelto di ritirarsi con la moglie Vera in una stanza di albergo al Montreux Palace Hotel per dedicarsi proprio allo studio di queste splendide creature: le farfalle. La terrazza di questo albergo per più di 10 anni dal 1964 al 1977 -anno della sua morte- era diventata per lo scrittore la sua “montagna magica” e prima di morire queste furono le sue parole: “una certa farfalla sta già spiccando il volo”. Nabokov lavorò dal 1941 al ‘48  al Museo di Zoologia comparativa di Harvard dove riorganizzò la collezione di farfalle e pubblicò numerosi articoli scientifici.

La farfalla protagonista della mostra Eternal Garden  di Evgeny Antufiev alla Galleria Sara Zanin di Roma

La mostra presenta le immagini proprio di quella stanza dove soggiornò Vladimir Nabokov che Antufiev ha avuto modo di immortalare così da poter partire da queste per la creazione delle sue opere. Così il visitatore da una parte, grazie alle immagini entra in un atmosfera in cui è restituita l’idea di qualcosa che dura nel tempo e apre all’eternità e dall’altra scopre le forme solide di sculture che solo in apparenza resistono al tempo. Emerge l’essere attaccati alla terra a ciò che da sicurezza e l’essere proiettati verso qualcosa che non si conosce in cui recuperare energia e leggerezza, poesia e mistero. In questa mostra emblematica si racconta di due vite: quella delle farfalle e quella dello scrittore Nabokov: l’una è la parte libera e irrazionale, l’altra il lato che cerca risposte con la ragione. Ma la farfalla nel suo essere il risultato di una metamorfosi, del passaggio da una vita ad un’altra, della vita che si trasforma, è simbolo di rinascita. Ad essa si associa l’idea di evoluzione con il passaggio a diverse esperienze e prese di coscienza che poi restano nel tempo. Ciò che dura poco e poi rinasce unisce la fragilità con la durata ad indicare il superamento della fine e della morte. Il collezionismo cui si dedica lo scrittore Nabokov attraverso una raccolta metodica, nasce dal bisogno di raggruppare diverse identità nel loro continuo trasformarsi. Le forme sfidando la materia restituiscono energia, quell’energia che è origine di ogni cambiamento e principio di vita. Il 9 giugno 2017 nella Galleria Sara Zanin dalle ore 20.00 si potrà assistere ad un grande evento con protagonista la musica che incontra l’arte. Il CORO ACCADEMIA ALMA VOX  eseguirà appositamente per le opere di EVGENY ANTUFIEV parte del propri repertorio e anche il brano intitolato “La farfalla” scritto dallo stesso Antufiev.

L’arte di Evgeny Antufiev che tende a mettere in relazione il visibile e l’invisibile, il materiale e l’immateriale, diventa riflesso per cogliere quel legame sottile e talora impercettibile tra l’uomo e la natura, l’uomo e le sue origini guardando a possibili orizzonti di eternità proprio a partire da una farfalla.

Silvana Lazzarino

EVGENY ANTUFIEV

Eternal Garden

z2o Sara Zanin Gallery

.Via della Vetrina, 21 Roma

fino al -16 Giugno 2017

ingresso libero

CORO ACCADEMIA ALMA VOX

L’Associazione musicale Accademia Alma Vox nasce nel 2017 con l’intento di creare un coro, formato da ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 24 anni, molti dei quali provengono da esperienze musicali maturate nei cori di voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma. La direzione musicale ed artistica è stata affidata al maestro Josè Maria Sciutto con la collaborazione del maestro Alberto De Sanctis. Il repertorio spazia dalla musica rinascimentale a quella contemporanea.

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Uno: lo Street artist che rielabora lo stile Pop

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UNO CON LA PERSONALE OWERTY  ALLA TRICROMIA DI ROMA PARLA DI SIMBOLI CIFRATI OLTRE LE CONVENZIONI

Contaminazioni dell’Arte Anni Sessata in particolare prese a prestito dalla Pop Art, l’utilizzo di diversi materiali quali poster, collage, decoupage, e gli stencil, fanno dell’arte di UNO la nuova risposta controcorrente a tanti e diversi modi di fare arte. Una risposta con cui ripensare ad un futuro dove l’uomo non si senta condizionato dai riferimenti restituiti da immagini pubblicitarie o aderenti ad un sistema sociale, ma viva in piena libertà la propria identità con piena autonomia di pensiero e azione.

uno con Owerty a Roma Galleria Tricromia

La ripetizione legata al mondo pubblicitario e quindi quanto portato avanti dalla Pop Art, con le opere di Andy Warhol e poi con il sistema delle lacerazione dei manifesti di Mimmo Rotella, il riferimento a mode e tendenze di quegli anni, sono ripercorsi nella mostra dedicata a questo street artist UNO. Dall’8 giugno 2017 presso gli spazi della Tricromia Art Gallery a Roma (in Via della Barchetta, 13) si potranno ammirare le sue opere nel percorso “Owerty” , seconda tappa iniziata ad aprile a Bologna e che resterà aperta fino al 30 giugno 2017.

Già nel titolo si averte una certa volontà di portare innovazione e nuovi modi di leggere la realtà di oggi: il termine “Owerty veniva usato nell’Ottocento quale parola per indicare la tastiera della macchina da scrivere, termine che ancora oggi definisce il sistema della tastiera alfanumerica digitale. Sono infatti i caratteri alfanumerici a spiccare nelle opere di questo artista che in questo contesto utilizza tutte le possibilità espressive della carta per soffermarsi sull’uomo, sul  suo sentimento della vita dove sempre più cerca conferme e risposte.

I riferimenti allo stile della Pop Art prendendo l’estetica pubblicitaria con elementi seriali e a ripetizione sono visibili in ogni singolo tasto in caratteri tipografici e pattern possibilmente infiniti. Entro questa disposizione di numeri e segni vi è un tentativo di destare curiosità e divertimento nello spettatore suscitando stupore e creatività. Allo stesso tempo accanto al recupero del sentimento del gioco vi è un certo mistero forse insito nelle lettere dell’alfabeto disposte sui manifesti e quella capacità di ripensare attraverso l’immaginazione, anche ad un nuovo modo di rapportarsi a quanto accade intorno ogni giorno. L’aspetto ludico che riporta all’infanzia è una costante nell’opera di UNO: in particolare lo si trova quando fa riferimento ad una famosa pubblicità di una cioccolata per bambini che richiama alla memoria un abecedario da muro affisso in una prima elementare.

uno con Owerty a Roma Galleria Tricromia

 con Owerty a Roma Galleria Tricromuia

Con le lettere UNO recupera l’uso della tastiera in modo insolito e gioioso creando un percorso alfabetico nuovo dove i fogli diventano spazi su cui i segni alfabetici si sparpagliano in libertà. Ogni oggetto così ricrea un possibile viaggio mentale in cui ridisegnare il proprio mondo, Un mondo che prende forma proprio con oggetti di uso ordinario e quotidiano di cui ridefinisce il senso estetico ed etico. Oltre all’alfabeto che da vita e forma a nuove rappresentazioni visive ed emotive, l’artista presenta i simboli con opere realizzate con la tecnica spray e lo stencil. Attraverso la ripetizione, l’uso di colori brillanti, e le pitture fluorescenti egli fa riferimento alla pubblicità rielaborando la lezione di Warhol e Rotella, ma ne cambia il segno e il senso. Questo si manifesta nel riferimento alla famosa pubblicità di una cioccolata: l’immagine del volto del ragazzino diventa nella sua elaborazione il simbolo di una possibile rivoluzione del singolo individuo nei confronti della società di massa. Il volto non è più immagine prettamente legata all’oggetto da comprare, ma si libera da questa funzione per cui era stato creato, diventando paradossalmente lo strumento ideale per criticare la funzione della pubblicità e i suoi effetti sulle abitudini della gente. Da una parte una sorta di denuncia della pubblicità che rende tutti uguali, dall’altra l’individualità quale conquista difficile da raggiungere e ancor più da mantenere nel contesto della società di massa dove si è soggetti a manipolazioni e condizionamenti.

Silvana Lazzarino

 

“QWERTY”                                                                                        

artista UNO

GALLERIA TRICROMIA Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma

orari dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00, sabato 10.00 – 19.00

dall’ 8 al 30 Giugno 2017

per informazioni. 066896970 / 3397856006; www.tricromia.com

Ingresso libero

NOTIZIE BBIOGRAFICHE DELL’ARTISTA UNO

UNO vive e lavora a Roma dai primi anni del 2000. Le tecniche utilizzate nella sua produzione sono quelle classiche della Street Art e del muralismo, benché la sua predilezione, vada ai poster, i collage, i decoupage, gli stencil e la ripetizione di elementi iconici. L’artista vanta interventi in varie città, in Italia e all’estero tra cui Roma, Milano, Torino, Siracusa, Bologna, Potenza, Cassino, Pizzo Calabro (VV), Rogliano (CS), Salerno, Venezia, Londra, Madrid, Barcellona, Mosca, Atene, Berlino, Dortmund, Marsiglia, Lisbona.

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Grande successo a Latina per il Premio Magna Grecia

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GRANDE SUCCESSO PER IL PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK ORGANIZZATO E DIRETTO DA MILENA PETRARCA

Scrigno di storie e e racconti legati al territorio di Latina e dell’agro pontino, il Museo Demo Etno Antropologico della Terra Pontina sito nel cuore di Latina, è luogo dove la memoria di questa terra, non si perde, ma dura nel tempo a testimoniare come si viveva a cominciare dal lavoro della terra nei campi all’attività della filatura e del cucito, fino all’insegnamento nelle scuole. Tutto questo è testimoniato con la presenza in questi spazi di oggetti quali strumenti e attrezzi per lavorare la terra, fusi e prime machine per cucire, per poi ritrovarsi in una stanza dove è ricreata l’atmosfera di un’aula della scuola dell’epoca con banchi in legno, lavagne, calamai e pennino, senza dimenticare i giochi dei bambini dell’epoca quali palle di pezza, cerchi, birilli e un cavalluccio a dondolo in legno. Si tratta per la maggior parte di oggetti donati da famiglie del posto che hanno fatto omaggio al Museo dei propri ricordi più significativi.

Milena Petrarca con il suo dipinto della Dona violata

In questo spazio del museo dove la storia vive nel tempo e dove vengono organizzati diverse attività ed eventi a carattere storico artistico culturale, domenica scorsa 4 giugno 2017 a partire dalle ore 11.00 si è svolto l’appuntamento che da diciannove anni valorizza la cultura nei suoi diversi aspetti quale portatrice di bellezza e verità sulla nostra storia, su quanto è stato fatto e su quanto a partire dalle nostre radici può essere ancora realizzato. Si tratta del prestigioso PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINAA- NEW YORK. Ideato dalla pittrice di fama internazionale Milena Petrarca nota artista conosciuta in tutto il mondo, ma attiva tra Latina e New York dove ha organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”. Istituito nel 1995 con l’approvazione di Rocco Caporale e di Mario Fratti, grande drammaturgo e  direttore della Magna Grecia a New York, questo Premio unico nel suo genere per la diversità e

Dina Tomezzoli giornalista e conduttrice televisiva

varietà delle categorie che contempla, assegna prestigiosi riconoscimenti ad importanti personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera. Un premio che Milena Petrarca ha voluto dedicare alla memoria di sua madre Maria Panetty Petrarca, grande drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane e poesie, nonché fondatrice nel 1952 della scuola “Il Cumanum” e scopritrice di talenti tra cui Sofia Loren, Vincenzo Salemme e Gennaro Canavacciolo.

La cerimonia del Premio, presenziata da Antonella Di Muro Assessore alla Cultura e Scuola, ha visto tra i relatori la direttrice del Museo della Terra Pontina la Dottoressa Manuela Francesconi che ha sottolineato l’attività di studio e ricerca svolta da lei e dallo staff del museo per restituire pagine preziose di una storia che appartiene a questa terra. A seguire hanno preso la parola il Prof. Enzo Bonacci Membro onorario dell’Ass.

Grande successo per il Premio Magna Grecia Latina-New York. La violinista  Iris Lakavaja

 

Internazionale Magna Grecia Latina New York).e Dina Tonezzoli giornalista radiofonica e televisiva per il territorio pontino e la Regione Lazio, conduttrice di programmi per la tv regionale su Lazio Tv e Latina Tv tra i quali citiamo “Buon Giorno Lazio”.

Ad essere premiati per primi sono stati i bambini delle scuole elementari allievi del corso di pittura della Scuola G. Rodari tenuto da Milena Petrarca chiamati dalla stessa Milena che ha loro consegnato i diplomi con grande soddisfazione. E’ poi seguita la sfilata della modella pontina Cristina Bottoni che ha indossato l’abito RIVELAZIONE realizzato su seta da Milena Petrarca. Un abito molto particolare e unico nel suo genere perché una volta sfilato diventa un quadro da incorniciare. Un capolavoro della Petrarca originale e mai creato prima che unisce due espressioni artistiche in una. L’abito in precedenza ha sfilato al Circeo per Lino Banfi, per altri artisti internazionali e per il Principe Ruspoli di Roma. Dopo la consegna di altri premi sempre ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e superiori del territorio pontino che durante l’anno scolastico si sono messi in luce in diversi ambiti tra teatro, poesia, musica, pittura partecipando a concorsi, si è esibita la violinista Iris Lakavaja giovanissima e di grande talento.

Cristina Bottoni la modella premiata da Milena Petrarca

Diversi e di gran prestigio i premi che Milena Petrarca ha consegnato a nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra le categorie accanto alla storia, al teatro e al cinema, sono la scultura, la pittura, la poesia, la letteratura, il giornalismo e poi la moda, la solidarietà, e dopo due anni torna il premio per la medicina che è andato alla Dott.ssa Maria Luisa Livani Medico Specialista Oculista presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il primo ad  essere premiato è stato Raffaele Walter Poli location Manager (Premio- CINEMA Internazionale) per la sua attività nel settore svolta con professionalità da 40 anni lavorando al fianco di nomi importanti quali Roberto Benigni.

Procedendo tra i premiati accanto alla Dott.ssa Manuela Francesconi (Premio Cultura Storica), al Prof e drammaturgo Mario Fratti (Premio-alla carriera-TEATRO Internazionale), all’attrice Paola Pitagora (Premio-alla Carriera -TEATRO Italiano) impossibilitata ad essere presente e al grande Maestro Andrea Trisciuzzi (Premio Arte- Scultura) autore di importantissime opere quali la “Croce Astile” benedetta da Giovanni Paolo II e di diversi ritratti per personaggi noti quali Mike Bongiorno, vanno menzionati

Il Maestro Andrea Trisciuzzi premiato da Milena Petrarca

l’artista napoletana Angela Rucco (Premio Arte- Pittura), la Pof.ssa Lucia Santucci Desideri Arte (Premio-LETTERATURA STORICA) e lo storico e poeta pontino Pietro Maroncelli (Premio-POESIA e CULTURA STORICA). E ancora la poetessa napoletana Adele Natali (Premio-POESIA Religiosa)), la scrittrice pontina Claudia Saba (Premio-LETTERATURA Narrativa) finalista al Premio Campiello e Vittorio Cobra Due Bertolaccini Reporter del Corriere della Sera sito nazionale youreporter.it (Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE Foto e video on line). Senza dimenticare Francesco Giuliano (Premio-LETTERATURA Scientifica), Giovanni Berardi cronista dello spettacolo (Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE) e Daniela Mosti (Croce Rossa Italiana) con il Premio -SOLIDARIETA’ che ha sottolineato come essenziali per questo lavoro siano l’amore e l’impegno volti a salvare le vite delle persone. Il Premio GIOVANI EMERGENTI è andato ad Alessia Gaveglia per Arte, Disegno e Pittura. Di Alessia Gaveglia erano esposti alcuni dipinti e disegni eleganti e densi di poesia come quello con rappresentato un bellissimo gatto. Momento commovente è stato quando Vera Di Prima, grande poetessa ha ritirato il Premio (ARTE e POESIA alla memoria) per Alfred kellyn Proietti Ferretti, uomo con cui ha condiviso per anni la sua vita, uomo di grande cultura e sensibilità il cui valore dura nel tempo e  a sottolinearlo è anche questo Premio.

Non potevano mancare i capolavori di Milena Petrarca esposti in parte nella sala della cerimonia, in parte nel corridoio principale. Si stratta di 15 dipinti e due sculture legate alla danza. Tra i dipinti accanto alla Donna con leopardo e Dona violata, erano esposti Marylin realizzata in rosso, Eva, Donna con farfalla e un dipinto dedicato alla Galassia dove domina il blu in cui stacca quel chiarore proprio delle stelle.

Donna con leopardo di Milena Petrarca

Milena Petrarca oltre ad essere una pittrice straordinaria è anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.  Presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, le sue opere racchiudono un qualcosa di magico che proietta verso una realtà sospesa tra sogno e poesia, immaginazione e mistero descritta attraverso figure femminili legate a miti, leggende, ma anche attraverso i paesaggi che ripercorrono luoghi a lei cari come le vedute delle coste campane e poi quelle laziali.

Tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico” Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce. Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia. Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza. Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli e al mistero e al mondo denso di fascino dello spettacolo che le ha suggerito di immortalare con la sua poesia la bellezza intramontabile di Marylin in diverse versioni. Attraverso i suoi dipinti si è come proiettati verso un viaggio interiore dove ricercare risposte a questa esistenza lasciando la mente libera di evadere in queste armonie di luce e sfumato che definiscono il colore.

Un ringraziamento a Vittorio Bertolaccini reporter del Corriere della Sera on line per le foto presenti nell’articolo.

Silvana Lazzarino

 

PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK

Presidente Milena Petrarca

Interventi della Dott.ssa Manuela Francesconi direttrice del Museo della Terra Pontina

e del Prof Enzo Bonacci (Membro onorario dell’Ass. Internazionale Magna Grecia Latina New York).

Museo Storico- Demo-Etno-Antropologico della Terra Pontina

Piazza del Quadrato, 24- Palazzo ex O.N.C. – LATINA

ELENCO PREMIATI

Premio-CULTURA STORICA- Dott..Manuela Francesconi-

(Curatore del Museo Della Terra Pontina Latina )

Premio-Alla carriera-TEATRO Internazionale Prof.Mario Fratti –

( drammaturgo di New York City)

Premio-Alla carriera -TEATRO Italiano – Paola Pitagora-

( Attrice di fama Nazionale)

Premio- CINEMA Internazionale-Raffaele Walter Poli (location Manager)

Premio-Arte-SCULTURA – Maestro Andrea Trisciuzzi –

(Scultore di fama internazionale)

Premio-Arte -PITTURA -Angela Rucco- (Artista napoletana)

Premio-ARTE e POESIA – Silvana Lazzarino-

(Poetessa giornalista Internazionale)

Premio-LETTERATURA STORICA-Prof.Lucia Santucci

Desideri Arte ( Scrittrice pontina)

Premio-ARTE e POESIA. ad Alfred kellyn Proietti Ferretti –

(Premio alla memoria)

Premio-POESIA Religiosa-Adele Natali -(Poetessa napoletana )

Premio-POESIA e CULTURA STORICA- Pietro Maroncelli

( Poeta e storico pontino)

Premio-LETTERATURA Narrativa- Claudia Saba –

(Scrittrice pontina)

Premio-LETTERATURA Scientifica-Francesco Giuliano

Francesco FranChym Giuliano(scrittore pontino)

Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE (Foto e video on line)

– Vittorio Cobra Due Bertolaccini –

(Reporter del Corriere della Sera) sito nazionale youreporter.it

Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE – Giovanni Berardi

(Cronista dello spettacolo)

Premio- MODA – Cristina Bottoni – (Modella Pontina)

Premio -MEDICINA- Dottoressa Maria Luisa Livani (Medico Specialista Oculista)Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Premio -SOLIDARIETA’-Daniela Mosti-(Croce Rossa Italiana)

(Anzio Nettuno)

PREMIO GIOVANI EMERGENTI

Premio -ARTE PITTURA DISEGNO-Alessia Gaveglia

 

 

Angela Maria Tiberi parla dell’amore

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 ANGELA MARIA TIBERI POETESSA CHE RACCONTA DELL’AMORE UNIVERSALE

Presentazione

L’amore che rende speciale ogni gesto e azione dedicata agli altri e a se stessi, l’amore che avvicina e costruisce ponti di speranza abbattendo muri e barriere tra popoli e nazioni, l’amore che rende liberi e che salva è il cuore degli scritti di Angela Maria Tiberi, nata a Pontinia, poetessa e autrice di fama internazionale impegnata da anni con le attività culturali dell’Accademia di Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani e della DILA di Bruno Mancini e anche nel sociale.

Angela Tiberi

Donna dalle rare qualità, generosa e capace come poche di ascoltare, Angela Maria Tiberi, ha da sempre manifestato un grande amore per la vita e per quanti incontrati nel suo percorso di adolescente e studentessa, insegnante, moglie e mamma attenta e premurosa sempre con la sua famiglia. Cresciuta a contatto con la campagna e la natura, ma affascinata dalle bellezze della città di Roma dove ha studiato ragioneria per poi laurearsi in Economia e Commercio, Angela Maria Tiberi, ha sempre creduto nei valori della famiglia e negli affetti, che considera fondamentali nella sua vita. Stimata docente presso diversi istituti tecnici tra Aprilia e Latina dove ha insegnato economia aziendale, Angela Maria Tiberi ha fatto della poesia uno strumento privilegiato per raccontare l’amore: l’amore che vince odio e guerre, indifferenza e violenza, ipocrisia ed egoismi, l’amore universale che aiuta a vivere anche attraverso dolori e sofferenze.

Angela Tiberi

L’incontro con la poesia avviene grazie al poeta Domenico Di Stefano socio fondatore del Circolo della Poesia di Aprilia, che l’ha spinta ad iniziare questo percorso artistico proprio perché in lei vedeva delle doti rare e una sensibilità profonda confermate negli anni anche dai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti da parte di Accademie e Associazioni nazionali e internazionali tra cui citiamo: l’Accademia Arte e Cultura, di Belle Arti, Lettere e Scienze di Michelangelo Angrisani, l’Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, l’Accademia Internazionale “Il Convivio”, l’Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi” e l’Accademia Letteraria Italo Australiana Scrittori, Tra le pubblicazioni di volumi poetici accanto a “La vita raccolta in un filo”, “Il Parapendio dell’amore” (edizioni MgC Management). “Prendi la mano…incomincia ad amarmi” (Aletti Editore), “Una storia da dimenticare” (ALBATROS Editore), sono “Universo Femminile” (Centro Studi Tindari Patti), “Il risveglio della vita (Centro Studi Tindari Patti), e “Gioco d’amore a Sermoneta” (Associazione culturale “Da Ischia l’Arte- Dila”).

Angela Maria Tiberi attraverso la poesia ha aperto il suo cuore, ha messo a nudo la sua anima tra amore e dolore, nostalgia e generosità. Attraverso la poesia ha raccontato con toni intensi e delicati l’amore: l’amore che per lei ha diverse sfaccettature: l’amicizia è una delle forme d’amore e poi c’è l’amore universale quello che vince ogni forma di male.

Silvana Lazzarino

INTERVISTA AD ANGELA MARIA TIBERI

 LA SUA POESIA RACCONTA LA SUA ANIMA TRA AMORE E DOLORE, NOSTALGIA E GENEROSITA’

1. Come è nata la tua passione per la poesia?  E’ nata a Sermoneta leggendo la poesia “Dove sei?” di Domenico di Stefano socio fondatore del Cenacolo della Poesia di Aprilia e operatore culturale. Leggendola mi sono commossa ed è nata in me la voglia di scrivere. A settembre del 2007 mentre mi trovavo da mia cugina Giuliana a Sezze, in televisione in una delle serate del programma “Stamo inzieme” sulla tv locale SL48 di Sandro Micheli, vedo due artisti Alberto Corradini di Pontinia ed Ezio Micheli di Sezze che declamano le poesie, accanto a loro erano presenti cantanti dilettanti provenienti da Napoli e Frosinone e Roma. Da quel momento decido di scrivere e la decisione di partecipare alla trasmissione mi ha dato la possibilità di conoscere oltre ad Ezio Micheli diversi cantanti, e soprattutto il grande poeta Domenico Di Stefano che mi da il benvenuto nella sua Associazione “Il Cenacolo della Poesia”. Da quel momento ogni venerdì le mie poesie venivano lette in trasmissione. Fu così che tra una poesia e un’altra nasce l’affetto e poi l’amore.

2. Quindi una storia d’amore iniziata con i versi lirici. Cosa ti ha colpito di Domenico? Il suo coraggio di amare la vita e l’amore che aveva per la natura e le sue infinite bellezze. Mi ricordo di quando Domenico Di Stefano, il 27 gennaio del 2009, giorno della Shoah, mi accompagnò alla stazione di Aprilia perché ero stata invitata dall’Università “la Sapienza” di Roma per declamare la poesia dedicata a Cesira Di Veroli, donna anziana ebrea, sopravvissuta ai campi di sterminio e rimasta sola senza marito, né figlio e anche per raccontare la storia di mio zio Decimo Pregnolato superstite del campo di concentramento. Mio zio prima di morire mi aveva predetto che avrei conosciuto un uomo molto più grande di me di 22 anni che avrebbe totalmente cambiato la mia vita, In quell’occasione Domenico Di Stefano mi disse di non demordere e di non temere il giudizio degli altri e di scrivere fino alla fine della mia esistenza perché lui anche qualora fosse morto, mi sarebbe sempre stato accanto per motivare versi d’amore da dedicare a lui e a mio marito morto 19 anni prima. Questo a sottolineare che i figli dimenticano i genitori, ma quando c’è l’amore non si dimentica la persona amata, perché l’amore continua a vivere nel cuore anche con l’assenza dell’amato.

3. Domenico Di Stefano, persona profonda e sensibile ti ha fatto conoscere la bellezza di un amore che va oltre la morte e la materialità perché gli affetti veri durano anche dopo di noi. Si Domenico infatti mi ha detto che mi aspetterà fino a quando il mio cuore smetterà di battere su questa terra.

4 Quindi Domenico Di Stefano lo senti molto vicino a te? Si certo lo sento molto vicino, come anche mio marito morto a soli 44 anni.

5. Il tuo amore per queste due figure: Di Stefano e tuo marito ti accompagna sempre. Si mi accompagna anche nei miei versi, quando scrivo, quando scrivo sento l’amore di chi mi ha voluto bene e non c’è più come anche mio padre.

6. Quali i tuoi riferimenti letterari?  Giacomo Leopardi, Baudleaire, Manzoni, Ungaretti, Madre Teresa Di Calcutta.

7. Come mai proprio loro? Perché hanno visto morire i propri cari e amici trovando la forza dell’amore per sopravvivere alle angosce e ai dolori della vita.

8. I valori della famiglia in cui hai sempre creduto e che hanno dato un forte significato alla tua vita si ritrovano nei tuoi testi. Gli affetti cui sei rimasta legata sono i nonni, gli amici Mi parli di loro.  Parlo di loro nei miei versi compresi quelli presenti ne nel libro “Gioco d’amore a Sermoneta” dove si può leggere la poesia “Amicizia”.

Angela Tiberi copertina del suo libro Gioco d’amore a Sermoneta

9 Di questi momenti legati alla tua infanzia racconti nei tuoi versi, anche degli amori giovanili. Quando hai incontrato il primo ragazzo che ti ha fatto battere il cuore? Il primo amore giovanile è stato mio marito ed io per lui sono stata la prima donna.

10. Un amore intenso e profondo quello vissuto con tuo marito da fidanzati che però poi nel tempo ha lasciato sofferenze e nostalgie. Mi parli di questo legame di quello che di bello porti nel cuore del vostro amore che, come dici malgrado anche le sofferenze, non dimenticherai mai?  Non potrò mai dimenticare mio marito che è stato il primo grande amore con cui ho condiviso il primo bacio, le prime carezze, e altri momenti vissuti insieme, devo dire molto  belli anche se poi la vita ci ha separati per diversi problemi famigliari cui lui si è sottratto per non soffrire.

11. Abbiamo parlato di amore: amore per le persone che hanno fatto e fanno parte della tua famiglia, per gli amici e quanti conosciuti. Cosa rappresenta per te questo sentimento che si avverte e si respira nei tuoi versi poetici? Per me l’amore ha tante sfaccettature: anche l’amicizia è una forma d’amore, e poi c’è l’amore universale.

Milena Petrarca con il suo dipinto della Dona violata

12. Amore universale in senso assoluto: l’amore che salva e che potrebbe evitare situazioni di odio, violenze, ingiustizie. Credi possibile che in una società come quella di oggi si possa capire l’importanza e il valore di questo sentimento?  L’amore ha sempre vinto il male, guardando l’esempio di Teresa Di Calcutta e di tanti esseri umani che amano il prossimo credo nella forza di questo sentimento di cui parlo nelle mie poesie. Per me il Maestro dell’amore è Gesù Cristo e poi Buddha e tanti altri personaggi che hanno fatto del bene perché illuminati dall’amore.

13. L’amore per la poesia, per la scrittura poetica è nato in seguito ad un periodo difficile e doloroso in seguito anche alla perdita di tuo marito. Cosa ha rappresentato questa scrittura così intima che mette a nudo l’anima?  Il messaggio da dare ai miei posteri e contemporanei parla di amore unica vera via per la salvezza dell’umanità. La Terra è unica e il cuore di ogni essere umano è unico e nell’oceano dell’inferenza, violenza, guerre, stupri e assassinii, trionfa l’amore come la storia ci insegna. Infatti per il mio recente libro “Gioco d’amore a Sermoneta” ho scelto disegni di pittori come Milena Petrarca, Flora Rucco, Anna Colaiacovo, Dina Zilberg, Michelangelo Angrisani, Gianna Formato, Gisella Santucci che con le loro opere hanno rappresentato l’amore come eros e in senso universale come la creazione di un unico Dio chiamato con tanti nomi, ma racchiuso in una sola parola Javè per l’occidente e per l’oriente la Legge. Dio che rappresenta l’amore da cui siamo nati. Ritengo che nessun bambino possa vivere senza amore e l’umanità deve scoprire l’amore per sconfiggere l’odio e le guerre.

14 .Le tue poesie raccontano il tuo vissuto, le tue emozioni tra ricordi, speranze, delusioni, ma anche rivincite e voglia di rinascere. Ogni raccolta poetica rappresenta un momento importante della tua vita, quindi immagino che ciascun libro sia come un pezzo della tua anima. Quale però quello che consideri il più intenso perché racchiude la parte più profonda e forse tormentata della tua anima?  E’ “Gioco d’amore a Sermoneta” perché amo questa città millenaria dove la contessa Speranza – protagonista del libro- mi viene incontro chiedendomi un passaggio per Latina scalo per fuggire da un amore impossibile con il suo conte Ermenegildo donnaiolo e privo d’amore. La sua fuga la conduce da Madre Teresa di Calcutta in India e solo in quel momento Ermenegildo comprende di aver perso l’amore cui non vuole rinunciare e così decide di raggiungerla.

15. .Quale il tuo primo concorso di poesie e quando il tuo riconoscimento poetico cui sei maggiormente legata? Il momento più bello è stato quando ho vinto il secondo premio al concorso Amico Rom dell’Associazione “Amico Rom” di Alezian Santini Spinelli cui sono legata e che è tra i più importanti cui aderirono oltre 8.000 partecipanti da tutto il mondo. La mia poesia “Amico rom” che vinse il secondo premio è tra quelle cui tengo di più. Nel 2007 ho partecipato per la prima volta al Concorso organizzato da Elio Pecora da cui ottengo una Menzione di merito. Lo stesso Elio Pecora mi ha scritto una lettera complimentandosi con me e invitandomi a continuare a scrivere. Il momento più bello è stato quando ho vinto il secondo premio al concorso Amico Rom dell’Associazione “Amico Rom” di Alezian Santini Spinelli cui sono legata e che è tra i più importanti cui aderirono oltre 8.000 partecipanti da tutto il mondo. La mia poesia “Amico rom” che vinse il secondo premio è tra quelle cui tengo di più.

16. Qual è la tua prima raccolta poetica e cosa racchiude delle tue emozioni?  “Amare in versi” dove sono espressi i valori universali quali la famiglia e le amicizie.

17. L’amore è al centro dei tuoi versi: quali poesie meglio rappresentano questo sentimento? In assoluto le poesie “Cancellarmi”, “Amicizia” e “Amico rom”.

18. Nella tua carriera poetica hai vinto diversi premi e hai avuto numerosi riconoscimenti da parte di Accademie e Associazioni nazionali e internazionali. Se non sbaglio in tutto i premi ricevuti sono stati 240 fino ad oggi. Tra i tanti premi o menzioni di onore e merito quale quello che ricordi con maggior commozione?  Come accennavo prima il Premio Amico Rom perché in quella poesia “Amico rom” condanno il genocidio tramite l’amore. Vorrei che l’amore attraversasse la Terra e che penetrasse in tutti i suoi pori, e che tutti i popoli collaborassero all’amore.

19. Quale la poesia più bella rivolta ad una persona che hai amato? Cancellarmi. è rivolta alla persona che si ama e non si comprende. Un’amore che riguarda tutti.

dipinto di Milena Petrarca

20. All’interno del tuo ultimo capolavoro che abbiamo citato sopra, “Gioco d’amorea a Sermoneta” (edito dalla Dila. Associazione Culturale da Ischia l’Arte di cui è presidente Bruno Mancini), che hai presentato a Sermoneta e che il prossimo 10 giugno presenterai a Pontinia, si trovano le immagini delle opere di Milena Petrarca, artista di fama internazionale. Come nasce questa idea di legare le tue liriche ai suoi dipinti?  Nasce dall’amore nel senso che un dipinto in particolare di Milena dal titolo “Amore platonico” che jo scelto per la copertina mi ha particolarmente colpita perché la donna abbraccia l’uomo pentito che piange. In quell’immagine rivedo mio marito che torna da me dopo la separazione.

21. Da quest’immagine del dipinto di Milena affiora il perdono e il significato della tua vita. Quindi la poesia ti ha aiutato nel trovare il coraggio del perdono e la forza di uscire dalla depressione?  Si, grazie alla scrittura poetica ho vinto le mie battaglie: ho vinto il mal di vivere.

22. Oltre ad essere una moglie e madre affettuosa e presente, una stimata insegnante e una grande poetessa, hai mostrato sempre una grande sensibilità ai problemi e bisogni di quanti vivono in difficoltà e soffrono per cause diverse. Ti sei impegnata con progetti per sostenere tante persone in difficoltà: ma il progetto più grande che hai realizzato quale è stato? Il progetto più grande è stato quello per i miei figli e mio nipote Vincenzo.

23. I poeti e gli scrittori con cui sei più a contatto e frequenti maggiormente. Milena Petrarca, Cav Giovanni Rotunno e Flora Rucco, Assunta Gneo e Ugo De Angelis e ii fotoreporter Vittorio Cobra 2 Bertolaccini che immortala i momenti della cultura dell’Agro Pontino.

24. Tornando al libro “Gioco d’amore a Sermoneta”, chi ti ha sostenuta nella stesura del libro dato il tuo problema dislessico? Mia nipote Manuela Ranaldi a cui ho dedicato i llibro insieme ai pittori e alla poesia di Domenico Di Stefano.

Silvana Lazzarino

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