Roberto Barni in mostra ad Abetone (Pistoia)

“La piazza… L’uomo in marcia” : tre sculture di Roberto Barni a Piazzale Europa Abetone fino al 15 settembre 2019

Sempre più in questa società dove tutto scorre velocemente si rischia di smarrire quell’equilibrio e quella certezza con cui costruire autentici rapporti, perdendo di vista l’importanza del riconoscersi quale persona con la propria specificità entro un contesto che tende a omologare secondo regole predefinite. Dei tentativi da parte dell’uomo di ritrovare quell’equilibrio che risiede anche nell’armonia dei contrari, degli sforzi compiuti da esso nel creare ponti di comunicazione con l’altro, tratta la poetica di Roberto Barni /Pistoia 1939) artista di fama internazionale che si sofferma a guardare questa esistenza e in particolare l’individuo ansioso di conoscere la verità su questa vita dove il tempo sembra arenarsi innanzi a contrasti e divergenze che creano separazioni.

Nelle sue sculture di grandi dimensioni, si evince come gesti e azioni dell’uomo siano destinati ad una ripetitività passiva generando indifferenza e allo steso tempo disappunto e rifiuto, fino a vedere l’uomo stesso relegato ad una condizione di servo sottomesso ad obblighi come in “Atto muto”. In questa opera, la cui prima versione era stata presentata all’ingresso dei Giardini alla Biennale di Venezia del 1988, si fa riferimento al fatto che ancora in epoca moderna all’uomo siano affidati compiti alienanti come si può notare nei tre uomini silenti nell’atto di reggere un piano circolare.

Roberto Barni in mostra ad Abetone (Pistoia)

Roberto Barni in mostra  a Abetone (Pistoia)

Lo spostamento, il camminare sono tentativi necessari per uscire da una situazione di stallo e procedere verso un cambiamento che risulta difficile da raggiungere come sottolineato nelle opere “Camminare in croce”, “Doppia controversia” esposte in più occasioni dalla Galleria Poggiali come per la mostra “Controversie” nel 2017 a Pietrasanta. Esposte nella Basilica di Santa Maria dei Frari durante la Biennale di Venezia del 2017, queste opere fanno riferimento alla difficoltà dell’uomo di trovare una collocazione e giungere ad un obiettivo. Da qui il bisogno di riconoscere l’identità dell’individuo, di ridefinirla in una società che tende ad offuscarla.

Se in “Camminare in croce” quattro uomini congiunti per i piedi e separati da uno spazio pari ad un angolo retto, percorrono direzioni diametralmente opposte a formare una croce simbolo di sofferenza in cui ciascuno sembra privo di personalità, in “Doppia controversia” una stele umana, in cui la verticalità è accentuata dalla posizione delle braccia aderenti al corpo, simboleggia lo smarrimento dell’uomo in difficoltà nel trovare la sua strada, e allo stesso tempo la sofferenza emotiva cui egli sembra destinato in questo viaggio.

La mostra di Roberto Barni La Piazza… L’uomo in marcia” in corso all’Abetone (Pistoia) in Piazzale Europa, visibile fino al 15 settembre 2019 sviluppa questa dimensione a partire dal sito della piazza dove sono esposte tre sue sculture in bronzo.

Roberto Barni

Realizzata con il sostegno del Comune di Abetone Cutigliano in collaborazione con, Artitaly e la Galleria Poggiali, la mostra restituisce alla piazza di Abetone una nuova dimensione invitando chi passa a soffermarsi a ripensare al destino dell’uomo immerso in un contesto sociale dove avverte una costante inquietudine e insoddisfazione dovute al suo non sentirsi ascoltato, visto per come è nella sua unicità.

Le sculture raffigurano uomini in movimento che non si incontrano, anzi si dirigono verso direzioni opposte a suggerire come la comunicazione si stia sempre più smarrendo per mancanza di autostima e fiducia in sé stessi e negli altri. La comunicazione, il relazionarsi che dovrebbe essere l’aspetto più importante poiché permette il confronto, l’arricchimento, talvolta spaventa e spiazza poiché entra in gioco l’altro che spesso non si conosce.  Il mettersi in marcia potrebbe essere visto anche quale bisogno di ritrovare sé stessi provando a mettersi in gioco aprendosi agli altri.

Silvana Lazzarino

 

 La Piazza… L’uomo in marcia

 ROBERTO BARNI

Piazzale Europa Abetone (PT)

Fino al 15 settembre 2019

 

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DILA

 

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MONACO DI BAVIERA: LA MOSTRA DI FABIO VIALE

Monaco di Baviera: presso il Glyptothek Museum inaugura la prima mostra personale di Fabio Viale scultore di richiamo internazionale definito “il cultore del marmo”

Nuovi orizzonti visivi e percettivi  dove il contemporaneo si accosta e integra con la classicità restituendo rinnovato respiro all’opera d’arte in cui riscoprire verità insolite e sogni recuperati oltre il tempo, accompagnano la ricerca compositiva ed espressiva di Fabio Viale che restituisce alla materia nuove forme di vita tra realtà vicine e lontane, presenti e passate.

Monaco di Baviera mostra di Fabio Viale

Classico e contemporaneo si incontrano nei lavori di questo straordinario e affermato artista definito “cultore del marmo” nato a Cuneo nel 1975 che attraverso la sperimentazione da vita a rappresentazioni in costante equilibrio dove si evince la leggerezza della materia cui si affiancano aspetti legati all’innovazione. Accostatosi molto presto alla scultura e gestendo con disinvoltura un approccio sempre in divenire e in “presa diretta” con la materia, Fabio Viale è sempre andato alla ricerca di nuovi risultati sperimentando le leggi della meccanica e della fisica, con cui ad esempio ha dato vita alla famosa barca in marmo con motore: “Ahgalla” che è riuscito a far muovere in mare o al pneumatico gigante sempre in marmo, che ha tanto destato curiosità ed interesse.

Entro un’ottica contemporanea con richiami al classico, ma solo come spunto da rielaborare alla luce del presente, i lavori di Fabio Viale si mostrano spesso semplici, altre volte innovativi specie se combinati con meccanismi legati alle tecnologie per ottimizzare il prodotto definitivo. Lavori che dall’Italia alla Russia, all’America, hanno conquistato un pubblico sempre più internazionale.

Monaco di Baviera mostra di Fabio Viale

Diverse sono state le mostre personali esposte in Italia e all’estero giungendo in Russia e negli Stati Uniti dove Fabio Viale ha ottenuto consensi favorevoli anche per quel nuovo modo di esplorare i linguaggi della scultura utilizzando in particolare il marmo suo materiale di elezione con cui ha sempre amato confrontarsi.

Tra le mostre vanno citate quella di New York del 2012 presso la Sperone Westwater Gallery quella al Museo del Novecento di Milano, l’esposizione alla Basilica di San Lorenzo di due versioni di Souvenir Pietà | Cristo e la recente realizzazione del progetto Souvenir Pietà | Madre, con cui ha inaugurato la nuova sede milanese della Galleria Poggiali, senza dimenticare la mostra della scorsa estate 2017 “Door Release” a Forte dei Marmi negli spazi del Fortino dove ha fatto riferimento alla scultura romana tardo antica e alla statuaria arcaica greca sempre alla luce del contemporaneo  e quella alla Galleria Poggiali a Pietrasanta dello scorso agosto del 2017 dove ha esposto un’opera monumentale in marmo statuario “StarGate” composta da due cassette utilizzate per il trasporto della frutta di oltre 2 metri e cinquanta, unite insieme a suggerire una sorta di stanza o spazio dove lasciarsi guidare dall’immaginazione e dai sogni. L’opera infatti non è solo una replica sovradimensionata in marmo della cassetta di frutta, dell’oggetto di uso comune, ma è un oggetto dalle potenzialità fantascientifiche: una sorta di portale stellare tramite il quale si accede ad altri mondi e universi.

Al Glyptothek Museum a MONACO DI BAVIERA sono esposte dal 12 luglio 2018 con inaugurazione alle ore 19.00, nuove versioni di lavori di Fabio Viale  quei lavori che lo hanno contraddistinto durante la sua carriera e alcuni dei quali sono stati citati prima.

Monaco di Baviera mostra di Fabio Viale

In questa mostra personale viene valorizzato ulteriormente il suo processo creativo basato su quella linea che guarda al confronto di opere in marmo di impareggiabile valore e differenti poetiche associabili per contrasto. Nel percorso espositivo sono presenti undici opere, per lo più di grandi dimensioni, a rappresentare l’intero terreno di indagine della sua arte che vede tra le altre Star-Gate, Aereo, Orbitale, Nike di Samotracia, Infinito, Door Release, Venere Italica e Anchor.

La mostra, aperta fino al 30 settembre 2018, resa possibile con il supporto della Galleria Poggiali e grazie all’Istituto Italiano di Cultura e al Consolato Generale di Monaco di Baviera, rappresenta la prima personale dell’artista in un museo tedesco.

La nuova versione de La Suprema (StarGate) è costituita da due cassette per il trasporto della frutta poste una sopra l’altra e da un tassello per l’ancoraggio delle viti a muro; Anchor è alta oltre due metri e sessanta, mentre “Door Release” è una rilettura del Dito di Costantino (di oltre due metri di dimensione) realizzato in marmo che però si finge polistirolo.

Un progetto monumentale che si estenderà anche nell’antistante Königslpatz, all’interno della quale verrà collocata per la prima volta in assoluto un’opera d’arte contemporanea “il Laocoonte”. Si tratta di un’opera che l’artista ha concepito per la piazza tedesca e nella quale sintetizza l’etica del suo lavoro in cui vengono attualizzati capolavori del passato utilizzando diversi processi e tecnologie del contemporaneo come il procedimento del tatuaggio applicato agli stessi marmi.

Il Laocoontepresenta infatti lungo il corpo tatuaggi restituiti con immagini a colori dove sono raffigurati alcuni passi dell’Inferno di Dante ad indicare l’intento di stabilire nuove connessioni culturali di respiro universale. Essa rappresenta la prima opera d’arte contemporanea esposta in Königslpatz, in dialogo aperto con il quartiere dell’arte moderna e contemporanea di Monaco.

Il catalogo della mostra edito dal Glyptothek Museum presenta testi a cura di Christian Gliwitzky e Sergio Risaliti.

Con questo nuovo progetto al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, Fabio Viale si propone di sintetizzare da un punto di vista formale le sperimentazioni compiute fino ad ora, dopo un articolato percorso artistico con cui ha restituito agli oggetti -anche a quelli più comuni e di uso quotidiano- protagonisti delle sue opere nuovo significato a suggerire che dietro ogni rappresentazione e simbolo si nasconde altro, insito nelle possibilità con cui la materia si lascia plasmare e trasformare.

Silvana Lazzarino

 

FABIO VIALE

In Stein GemeiBelt

Glyptothek Museum   Monaco di Baviera

Konigplatz 1 | Munchen

Inaugurazione 12 luglio 2018 ore 19.00

Orario: Tutti i giorni 10-17 | lunedì chiuso

12 luglio – 30 settembre 2018

Per ulteriori informazioni: https://www.glyptoteket.com

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Pianeta Azzurro: “Alba Gonzales and Firends” tra musica e poesia

PIANETA AZZURRO  IL PREMIO  “I PROTAGONISTI” XVI Edizione CON ALBA GONZALES

Tra poesia e mito, verità e bellezza lungo le emozioni del tempo dove il ricordo riaffiora in tutta la sua purezza e forza, conduce l’arte di ALBA GONZALES scultrice di fama internazionale, tra le più apprezzate, che a Fregene, cittadina di mare vicino Roma, entro i suggestivi spazi del suo PIANETA AZZURRO Centro Internazionale di Scultura Contemporanea il 13 settembre 2017 darà spazio alla mostra “L’EMOZIONE SI FA MATERIA. ALBA GONZALES and FRIENDS unitamente alla XVI Edizione del “PREMIO IL PIANETA AZZURRO. I PROTAGONISTI 2017”.

Sarà la musica con il suo linguaggio universale, unitamente alla poesia a fare da cornice alla serata dove protagoniste sono le straordinarie sculture monumentali di Alba Gonzales che in questa sede, unica nel suo genere, saranno affiancate da altre opere intense e raffinate di scultori di spicco internazionale quali: Sergio Capellini, Giorgio Conta, Livio Conta, Sabrina Ferrari, Leonardo Lucchi e Davide Raddi. Attraverso le sue sculture dove si intrecciano dramma, passione ed ironia, ALBA GONZALES, ha esplorato l’orizzonte umano entrando nella storia tra mito arcaico e modernità, amore e bellezza, dando risalto alla figura femminile che nelle valenze antropomorfe acquista nuova vita con rimandi alla storia e al mito, alle passioni e ai misteri presenti nel cammino dell’uomo.

Premio Pianeta Azzurro e mostra al Museo di Alba Gonzales

Le sue sculture in marmo e bronzo, eleganti e piene di vita, raccontano dell’uomo e dell’infinito, dell’angoscia e della serenità, della bellezza e del mistero racchiuso nel sottile filo della vita. Figure di donne alate, con i corpi che diventano un tutt’uno con la natura, con riferimenti alla mitologia e alle allegorie, e ancora volti che si svelano poco a poco, o che si sdoppiano, risvegliano i luoghi più segreti dell’inconscio ponendo interrogativi sull’esistenza e sul rapporto tra gli spazi del mondo perduto e sognato e quelli delle emozioni. Al centro della ricerca di Alba Gonzales è l’individuo uomo terreno e spirituale, avvolto dall’enigma del suo essere perché il suo nascere e morire resta un mistero, il mistero della vita. Così accanto al motivo della figurazione antropomorfica indagata nella categoria di sculture “Uomini e Totem” dove privilegia il rapporto tra mito arcaico e modernità, è il fascino della mitologia classica e della cultura del mediterraneo con “Amori e Miti”; e ancora il lato istintivo e il mistero che aleggia nell’essere umano nel suo divenire “altro” reso da rappresentazioni quasi fantastiche in cui si affacciano elementi erotico e onirici propri della serie “Sfingi e Chimere”.

Premio Pianeta Azzurro
scultura Sensualità Potere di Alba goonzales

L’immagine della donna nella sua bellezza e purezza, forza e coraggio, appartiene al percorso della Gonzales dalle Sfingi alle Centaure, figure cariche di ironia in cui si cela una vena drammatica a scandire come il viaggio dell’uomo sia aspro e costellato di misteri e mete da raggiungere. Il dramma legato alla sfera della donna è presente ad esempio in “L’uomo nero”, ma ancor più in “Le avevo in pugno”. L’ironia affiora poi in “Cin Cin” dove da una coppa sgorga una figura femminile e in “Le nuove Grazie” dove si avverte il mutamento della figura femminile nel contemplare come il corpo possa trasformarsi per essere altro da se’; per non dimenticare “Io me ne vado” dove con l’eleganza propria di una donna dell’alta società, la figura femminile è rappresentata nell’atto di salutare sottolineato dal passo leggero e dal posare il cappellino sulla testa.

Pianeta Azzurro
La Giustizia di Alba Gonzales

 

A cogliere l’emozione della materia accanto ad Alba Gonzales sono i suoi colleghi scultori: Sergio Capellini, Giorgio e Livio Conta, Sabrina Ferrari, Leonardo Lucchi, Davide Raddi che si muovono con disinvoltura entro un linguaggio figurativo, semplice ed essenziale, ma intenso e avvolgente per energia e forza espressiva nel lavorare bronzo e marmo. Si tratta di due generazioni di scultori capaci di coinvolgere il visitatore proiettandolo entro storie reali e immaginate dove ritrovare ciascuno un proprio pensiero o una parte di sé. Riguardo la figurazione legata alle rappresentazioni di questi eccellenti artisti Stefania Severi, storica, critica d’arte e curatrice di importanti esposizioni,  così sottolinea nell’introduzione al Catalogo “…si parla di una figurazione assolutamente contemporanea, che tiene conto degli esiti dell’astrazione e, pertanto, non è mai legata né al naturalismo né al realismo in senso stretto. Per tutti questi artisti la figura è un valore perché in grado di provocare emozioni, grazie all’inevitabile rispecchiamento che si produce nell’animo di chi guarda”.

Se Sergio Capellini di origini bolognesi restituisce il senso del movimento nelle sue sculture qui esposte di dichiarato richiamo liberty e Decò: “Barbara sullo sgabello” (1982-4) e “E io non morirò” (1977), Giorgio Conta, giovane artista attivo in Trentino, ma conosciuto a livello internazionale,  raggiunge un perfetto equilibrio di forme nel gruppo statuario “Walking Together” (2016), mentre. Livio Conta, grande ritrattista fa riferimento alla nuova umanità bionica con “Metamorfosi” (2000) e al bisogno di evasione con l’altra opera “Libertà”. Armonia ed equilibrio emergono in modo particolare nei movimenti delle figure realizzate da Sabrina Ferrari con “In a hurry”. Di grande effetto i bronzi di Leonardo Lucchi orafo e scultore: “Martina dopo il bagno” e “l’Altalena” dove spicca il senso della gravità e dell’equilibrio restituito alle due figure femminili nonostante le loro posizioni quasi impossibili. A chiudere il percorso espositivo è Davide Raddi specializzato nella lavorazione della ceramica e nel marmo con le opere ’Invidia” e “Avarizia” rispettivamente in marmo rosso e nero a rappresentare i vizi capitali.

A guidare lo sguardo del pubblico entro questo spazio dove l’arte trionfa sono la poesia e la musica  con un programma di letture poetiche con l’attrice Barbara Amodio, e la partecipazione di concertisti di fama internazionale quali Kasja Chojnacka (pianoforte) e Carmelo Iorio (sassofonista jazz) e della soprano Silvia Pietrantonio.

Silvia Pietrantonio Soprano e compositrice

La XVI edizione del Premio PIANETA AZZURRO in linea con la tradizione delle passate edizioni vedrà assegnati gli splendidi bronzi del Premio “Pianeta Azzurro- I Protagonisti” a personalità di rilievo nel panorama nazionale e internazionale nell’ambito della cultura e dello spettacolo, dell’arte, del cinema del teatro,  del giornalismo e della letteratura. Dieci i premiati che saliranno sul palco del Teatro dello Spazio Open del Centro – Museo. introdotti da Marta Iacopini, Accanto a Luca Barbareschi, Elena Bonelli, Luca Bracali, e Cristian Contini, affermato critico e gallerista a livello internazionale, saranno premiati la pittrice Grazia Cucco, il filosofo e sociologo Derrick de Kerckhove, e il fotografo di teatro  Tommaso Le Pera. E ancora, Gabriele Simongini storico dell’arte, saggista  e critico d’arte, Andrea Sarubbi giornalista politico e Cinzia Tani, scrittrice e giornalista TV.

Seguirà poi un programma dove protagoniste saranno musica e poesia dove alle letture poetiche dedicate alla luna interpretate dall’attrice Barbara Amodio, si alterneranno classica e lirica con nomi di fama internazionale come i concertisti Kasja Chojnacka e Carmelo Iorio rispettivamente pianista e sassofonista jazz e la soprano Silvia Pietrantonio. Insieme a Carmelo Iorio la pianista Kasja Chojnacka eseguirà con arrangiamenti: “Preludio n.1 Do Maggiore” e  “Suite N° 3 in Re Maggiore secondo movimento”  di J.S. Bach, mentre al pianoforte interpreterà, individualmente, musiche di Chopin (“Notturno in do diesis minore”, “Fantasie Impromptu in Do diesis minore, op. 48 N. 1”) e di L. Van Beethoven (Adagio dalla Sonata per pianoforte n. 14, opera 27 n. 2 “Quasi una fantasia”, meglio nota come “Sonata al Chiar di Luna”). Alla soprano e compositrice Silvia Pietrantonio dalla voce vellutata e intensa, accompagnata dalla pianista Kasja Chojnacka, saranno affidati brani quali: “Casta Diva dalla Norma di Vincenzo Bellini, “Io son l’umile ancella” dalla Adriana Lecovreur di Francesco Cilea attraverso cui si potrà ammirare la sua padronanza tecnica e virtuosismo vocale.

Silvana Lazzarino

 

L’EMOZIONE SI FA MATERIA. “ALBA GONZALES and FRIENDS

CERIMONIA PREMIO “PIANETA AZZURRO- I PROTAGONISTI” XVI edizione

Testo critico al catalogo a cura di Stefania Severi

Centro Internazionale di Scultura Contemporanea PIANETA AZZURRO

Lungomare di Ponente 66/A FREGENE (RM)

Mercoledì’ 13 settembre 2017 dalle ore 18:00

Spazio Open- Teatro del Museo ore 19.00

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Grande successo a Latina per il Premio Magna Grecia

GRANDE SUCCESSO PER IL PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK ORGANIZZATO E DIRETTO DA MILENA PETRARCA

Scrigno di storie e e racconti legati al territorio di Latina e dell’agro pontino, il Museo Demo Etno Antropologico della Terra Pontina sito nel cuore di Latina, è luogo dove la memoria di questa terra, non si perde, ma dura nel tempo a testimoniare come si viveva a cominciare dal lavoro della terra nei campi all’attività della filatura e del cucito, fino all’insegnamento nelle scuole. Tutto questo è testimoniato con la presenza in questi spazi di oggetti quali strumenti e attrezzi per lavorare la terra, fusi e prime machine per cucire, per poi ritrovarsi in una stanza dove è ricreata l’atmosfera di un’aula della scuola dell’epoca con banchi in legno, lavagne, calamai e pennino, senza dimenticare i giochi dei bambini dell’epoca quali palle di pezza, cerchi, birilli e un cavalluccio a dondolo in legno. Si tratta per la maggior parte di oggetti donati da famiglie del posto che hanno fatto omaggio al Museo dei propri ricordi più significativi.

Milena Petrarca con il suo dipinto della Dona violata

In questo spazio del museo dove la storia vive nel tempo e dove vengono organizzati diverse attività ed eventi a carattere storico artistico culturale, domenica scorsa 4 giugno 2017 a partire dalle ore 11.00 si è svolto l’appuntamento che da diciannove anni valorizza la cultura nei suoi diversi aspetti quale portatrice di bellezza e verità sulla nostra storia, su quanto è stato fatto e su quanto a partire dalle nostre radici può essere ancora realizzato. Si tratta del prestigioso PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINAA- NEW YORK. Ideato dalla pittrice di fama internazionale Milena Petrarca nota artista conosciuta in tutto il mondo, ma attiva tra Latina e New York dove ha organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”. Istituito nel 1995 con l’approvazione di Rocco Caporale e di Mario Fratti, grande drammaturgo e  direttore della Magna Grecia a New York, questo Premio unico nel suo genere per la diversità e

Dina Tomezzoli giornalista e conduttrice televisiva

varietà delle categorie che contempla, assegna prestigiosi riconoscimenti ad importanti personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera. Un premio che Milena Petrarca ha voluto dedicare alla memoria di sua madre Maria Panetty Petrarca, grande drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane e poesie, nonché fondatrice nel 1952 della scuola “Il Cumanum” e scopritrice di talenti tra cui Sofia Loren, Vincenzo Salemme e Gennaro Canavacciolo.

La cerimonia del Premio, presenziata da Antonella Di Muro Assessore alla Cultura e Scuola, ha visto tra i relatori la direttrice del Museo della Terra Pontina la Dottoressa Manuela Francesconi che ha sottolineato l’attività di studio e ricerca svolta da lei e dallo staff del museo per restituire pagine preziose di una storia che appartiene a questa terra. A seguire hanno preso la parola il Prof. Enzo Bonacci Membro onorario dell’Ass.

Grande successo per il Premio Magna Grecia Latina-New York. La violinista  Iris Lakavaja

 

Internazionale Magna Grecia Latina New York).e Dina Tonezzoli giornalista radiofonica e televisiva per il territorio pontino e la Regione Lazio, conduttrice di programmi per la tv regionale su Lazio Tv e Latina Tv tra i quali citiamo “Buon Giorno Lazio”.

Ad essere premiati per primi sono stati i bambini delle scuole elementari allievi del corso di pittura della Scuola G. Rodari tenuto da Milena Petrarca chiamati dalla stessa Milena che ha loro consegnato i diplomi con grande soddisfazione. E’ poi seguita la sfilata della modella pontina Cristina Bottoni che ha indossato l’abito RIVELAZIONE realizzato su seta da Milena Petrarca. Un abito molto particolare e unico nel suo genere perché una volta sfilato diventa un quadro da incorniciare. Un capolavoro della Petrarca originale e mai creato prima che unisce due espressioni artistiche in una. L’abito in precedenza ha sfilato al Circeo per Lino Banfi, per altri artisti internazionali e per il Principe Ruspoli di Roma. Dopo la consegna di altri premi sempre ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e superiori del territorio pontino che durante l’anno scolastico si sono messi in luce in diversi ambiti tra teatro, poesia, musica, pittura partecipando a concorsi, si è esibita la violinista Iris Lakavaja giovanissima e di grande talento.

Cristina Bottoni la modella premiata da Milena Petrarca

Diversi e di gran prestigio i premi che Milena Petrarca ha consegnato a nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra le categorie accanto alla storia, al teatro e al cinema, sono la scultura, la pittura, la poesia, la letteratura, il giornalismo e poi la moda, la solidarietà, e dopo due anni torna il premio per la medicina che è andato alla Dott.ssa Maria Luisa Livani Medico Specialista Oculista presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il primo ad  essere premiato è stato Raffaele Walter Poli location Manager (Premio- CINEMA Internazionale) per la sua attività nel settore svolta con professionalità da 40 anni lavorando al fianco di nomi importanti quali Roberto Benigni.

Procedendo tra i premiati accanto alla Dott.ssa Manuela Francesconi (Premio Cultura Storica), al Prof e drammaturgo Mario Fratti (Premio-alla carriera-TEATRO Internazionale), all’attrice Paola Pitagora (Premio-alla Carriera -TEATRO Italiano) impossibilitata ad essere presente e al grande Maestro Andrea Trisciuzzi (Premio Arte- Scultura) autore di importantissime opere quali la “Croce Astile” benedetta da Giovanni Paolo II e di diversi ritratti per personaggi noti quali Mike Bongiorno, vanno menzionati

Il Maestro Andrea Trisciuzzi premiato da Milena Petrarca

l’artista napoletana Angela Rucco (Premio Arte- Pittura), la Pof.ssa Lucia Santucci Desideri Arte (Premio-LETTERATURA STORICA) e lo storico e poeta pontino Pietro Maroncelli (Premio-POESIA e CULTURA STORICA). E ancora la poetessa napoletana Adele Natali (Premio-POESIA Religiosa)), la scrittrice pontina Claudia Saba (Premio-LETTERATURA Narrativa) finalista al Premio Campiello e Vittorio Cobra Due Bertolaccini Reporter del Corriere della Sera sito nazionale youreporter.it (Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE Foto e video on line). Senza dimenticare Francesco Giuliano (Premio-LETTERATURA Scientifica), Giovanni Berardi cronista dello spettacolo (Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE) e Daniela Mosti (Croce Rossa Italiana) con il Premio -SOLIDARIETA’ che ha sottolineato come essenziali per questo lavoro siano l’amore e l’impegno volti a salvare le vite delle persone. Il Premio GIOVANI EMERGENTI è andato ad Alessia Gaveglia per Arte, Disegno e Pittura. Di Alessia Gaveglia erano esposti alcuni dipinti e disegni eleganti e densi di poesia come quello con rappresentato un bellissimo gatto. Momento commovente è stato quando Vera Di Prima, grande poetessa ha ritirato il Premio (ARTE e POESIA alla memoria) per Alfred kellyn Proietti Ferretti, uomo con cui ha condiviso per anni la sua vita, uomo di grande cultura e sensibilità il cui valore dura nel tempo e  a sottolinearlo è anche questo Premio.

Non potevano mancare i capolavori di Milena Petrarca esposti in parte nella sala della cerimonia, in parte nel corridoio principale. Si stratta di 15 dipinti e due sculture legate alla danza. Tra i dipinti accanto alla Donna con leopardo e Dona violata, erano esposti Marylin realizzata in rosso, Eva, Donna con farfalla e un dipinto dedicato alla Galassia dove domina il blu in cui stacca quel chiarore proprio delle stelle.

Donna con leopardo di Milena Petrarca

Milena Petrarca oltre ad essere una pittrice straordinaria è anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.  Presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, le sue opere racchiudono un qualcosa di magico che proietta verso una realtà sospesa tra sogno e poesia, immaginazione e mistero descritta attraverso figure femminili legate a miti, leggende, ma anche attraverso i paesaggi che ripercorrono luoghi a lei cari come le vedute delle coste campane e poi quelle laziali.

Tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico” Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce. Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia. Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza. Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli e al mistero e al mondo denso di fascino dello spettacolo che le ha suggerito di immortalare con la sua poesia la bellezza intramontabile di Marylin in diverse versioni. Attraverso i suoi dipinti si è come proiettati verso un viaggio interiore dove ricercare risposte a questa esistenza lasciando la mente libera di evadere in queste armonie di luce e sfumato che definiscono il colore.

Un ringraziamento a Vittorio Bertolaccini reporter del Corriere della Sera on line per le foto presenti nell’articolo.

Silvana Lazzarino

 

PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK

Presidente Milena Petrarca

Interventi della Dott.ssa Manuela Francesconi direttrice del Museo della Terra Pontina

e del Prof Enzo Bonacci (Membro onorario dell’Ass. Internazionale Magna Grecia Latina New York).

Museo Storico- Demo-Etno-Antropologico della Terra Pontina

Piazza del Quadrato, 24- Palazzo ex O.N.C. – LATINA

ELENCO PREMIATI

Premio-CULTURA STORICA- Dott..Manuela Francesconi-

(Curatore del Museo Della Terra Pontina Latina )

Premio-Alla carriera-TEATRO Internazionale Prof.Mario Fratti –

( drammaturgo di New York City)

Premio-Alla carriera -TEATRO Italiano – Paola Pitagora-

( Attrice di fama Nazionale)

Premio- CINEMA Internazionale-Raffaele Walter Poli (location Manager)

Premio-Arte-SCULTURA – Maestro Andrea Trisciuzzi –

(Scultore di fama internazionale)

Premio-Arte -PITTURA -Angela Rucco- (Artista napoletana)

Premio-ARTE e POESIA – Silvana Lazzarino-

(Poetessa giornalista Internazionale)

Premio-LETTERATURA STORICA-Prof.Lucia Santucci

Desideri Arte ( Scrittrice pontina)

Premio-ARTE e POESIA. ad Alfred kellyn Proietti Ferretti –

(Premio alla memoria)

Premio-POESIA Religiosa-Adele Natali -(Poetessa napoletana )

Premio-POESIA e CULTURA STORICA- Pietro Maroncelli

( Poeta e storico pontino)

Premio-LETTERATURA Narrativa- Claudia Saba –

(Scrittrice pontina)

Premio-LETTERATURA Scientifica-Francesco Giuliano

Francesco FranChym Giuliano(scrittore pontino)

Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE (Foto e video on line)

– Vittorio Cobra Due Bertolaccini –

(Reporter del Corriere della Sera) sito nazionale youreporter.it

Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE – Giovanni Berardi

(Cronista dello spettacolo)

Premio- MODA – Cristina Bottoni – (Modella Pontina)

Premio -MEDICINA- Dottoressa Maria Luisa Livani (Medico Specialista Oculista)Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Premio -SOLIDARIETA’-Daniela Mosti-(Croce Rossa Italiana)

(Anzio Nettuno)

PREMIO GIOVANI EMERGENTI

Premio -ARTE PITTURA DISEGNO-Alessia Gaveglia

 

 

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Wal Walter Guidobaldi e il suo mondo fantastico

WAL  E LA SUA ARTE TRA STUPORE E MERAVIGLIA ENTRO SCENARI FIABESCHI

IN MOSTRA A ROMA A VILLA TOLRONIA MUSEO E CASINA DELLE CIVETTE

La forza dell’immaginazione abita silente nei lati più insondabili della mente. Ad essa non sono offerte possibilità di esprimersi a pieno se non quando ci si distacca dalle abitudini che vedono l’uomo sempre più strutturato entro pensieri, gesti e azioni con cui vive la quotidianità, centrata su meccanismi precostituiti. A questo va aggiunto l’uso sempre più massiccio delle nuove tecnologie che specie sul piano della comunicazione veloce e istantanea, hanno finito per creare silenzi interiori facendo svanire la bellezza propria dello spirito creativo con cui l’immaginazione inizia il suo viaggio. Ma tra le possibilità per ritrovare l’entusiasmo di lasciarsi guidare da questa energia nascosta dettata dalla libertà di dare voce alle fantasie del pensiero, l’arte rappresenta un mezzo privilegiato dove segno, colore e materia diventano complici di un tempo sospeso in cui raccontare fantasie lontane, sogni che d’improvviso irrompono nel silenzio della notte.

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle civette

A recuperare la capacità di tornare a fantasticare con la mente dando spazio all’immaginazione è l’arte di Wal (Walter Guidobaldi) che con leggerezza quasi ludica, forza creativa nell’arte del modellare e la forza descrittiva del colore, trova un nuovo modo per raccontare l’entusiasmo della vita, scavalcando quella freddezza che caratterizzava la poetica del concettuale propria degli anni Settanta. Attraverso la sua arte dove si susseguono sculture di grandi e piccole dimensioni riferite a animali e personaggi fantastici, si riscopre la possibilità di dare voce a quei mondi interiori dimenticati e lasciati in sordina, mondi dominati dall’immaginazione.

Alla sua arte che affascina un pubblico di bambini, giovani e adulti, è dedicata una suggestiva mostra negli spazi della Casina delle Civette – Musei di Villa Torlonia che proprio per il suo stile liberty crea la giusta scenografia per accogliere sculture di grande impatto visivo ed emotivo.

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle Civette

L’esposizione, Il meraviglioso mondo di Wal. Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli” promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita  Culturale e a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra, ha quale motivo conduttore la fantasia che come un filo invisibile tiene legate le opere a costruire un viaggio tra sogno e immaginazione dove tutto è immerso in un’atmosfera da fiaba e il mondo animale e quello legato al mito e ad alcune immagini dell’arte diventano occasioni per far parlare quella parte più libera che è propria dell’immaginazione. Il percorso invita in un mondo da fiaba dove l’animale più rappresentato è il gatto proprio per il suo essere misterioso, ma anche i putti nel oro essere forti e carichi di leggerezza. Quella leggerezza con cui entrare in questi lavori scultorei dove affiorano enigmi e mistero per soffermarsi a pensare al significato della vita da prendere con più leggerezza lasciando che i sogni non siano sepolti per sempre. L’esposizione, aperta fino al 1 ottobre 2017, inviata ad un viaggio fantastico attraverso queste 50 sculture a tutto tondo realizzate da Wal durante gli ultimi dieci anni. Si tratta di sculture in marmo, bronzo, resina o di terracotta, monumentali o di piccolo formato, in cui i protagonisti sono dei putti-monelli intenti a esibirsi in giochi di destrezza e degli animali fantastici tra civette, gatti, maialini, lumache, rinoceronti, mucche, pinguini, conigli che, come scrive Cesare Biasini Selvaggi, testimoniano quanto l’unico mondo in cui siamo davvero liberi, innocenti spettatori del suo spettacolo, sia quello dell’infanzia.

Disposte nel giardino e all’interno del museo le sculture dalle figure fantastiche e animali fiabeschi, si armonizzano con l’ambiente dello stesso museo di per sé “magico” contribuendo a creare un’atmosfera come sospesa tra immaginazione e sogno, dove ritrovare quella libertà di essere se sesse e guardare il mondo con gli occhi di bambino capace di stupirsi e incuriosirsi di quanto accade intorno a lui.

Ad accogliere il visitatore è un gigantesco gatto albino disposto all’ingresso del giardino, dallo sguardo enigmatico come quello della sfinge, mentre un manipolo di putti-monelli caratterizzati da un biancore che li rende come corpi eterei si muove lungo le aiuole del

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle civette

giardino. Nella sculture degli animali di Wal non mancano metafore e citazioni culturali, queste ultime fanno riferimento alla letteratura e all’arte come per i putti ginnasti mutuati dal pittore francese del XVIII secolo Bénigne Gagneraux, i putti lottatori presi dai modelli classici ed i putti ispirati al “Ritratto di Manuel Osorio Manrique de Zuñiga” di Goya (al Metropolitan Museum of Art di New York) dipinto in cui compaiono oltre al bambino anche uccelli e gatti.

In Wal creatività, gioco mentale e quella manualità  innata sono fattori essenziali con cui da vita ad opere che invitano ad interrogarsi su senso e significato dell’esistenza dove bisognerebbe ritrovare la capacità di sognare e stupirsi ancora. Il catalogo della mostra edito da Exibart Edizioni accanto alla riproduzione delle opere, a colori, contiene testi a firma  dei curatori Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra.

Durante il periodo della mostra sono previsti una serie di concerti dal titolo “I concerti del Portico”. organizzati dall’A.Gi.Mus. di Roma che si svolgeranno nel giardino della Casina delle Civette. Tra i prossimi in programma: “L’Era dello Swing”, concerto del Sax” Quartet Italian Army (domenica 4 giugno alle ore 11.00), il “Concerto del coro “Claudio Casini “di Tor Vergata Università Roma 2, diretto dal M° Stefano Cucci. (domenica 11 giugno ore 11.00), il concerto dell’Orchestra Chitarristica Giovanile di Roma, direttore Damiano Mercuri (domenica 18 giugno ore 11) ed il concerto degli alunni della classe di Flauto Traversiere del Conservatorio di S. Cecilia di Roma, docente M° Enrico Casularo (il 25 giugno alle ore 11.00).

L’8 giugno alle ore 11.30 inoltre nell’ambito del progetto della Sovrintendenza “Curatore di sala” sarà possibile partecipare alla visita guidata “Le ludiche acrobazie dei putti di Wal” a cura di Maria Grazia Massafra (appuntamento nella Stanza delle Rondini).

Silvana Lazzarino

Il meraviglioso mondo di Wal

Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli”

Musei di Villa Torlonia, Museo e Giardino della Casina delle

Civette

Via Nomentana 70, Roma

Curatori: Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra

Allestimento: Monica Petrungaro

Catalogo: Exibart Edizioni

Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.00 (La biglietteria chiude 45 minuti prima)

Per informazioni tel.060608

fino al 1 ottobre 2017

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