Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Per la serie Esopo news

Ischia 27 febbraio 2021

Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Estratto dell’articolo pubblicato sul quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Gaetano Di Meglio | Siamo talmente abituati alla mediocrità e all’improvvisazione che ormai diamo per scontato la presa in giro. L’accettiamo come accettiamo il buongiorno, la presa in giro è diventata una sorta di abitudine comportamentale.
Sembra normale che chi sta al potere ci debba prendere in giro. Sembra che sia diventata una prerogativa.

La comunicazione ufficiale dell’ASL Napoli 2 Nord ha reso noto che “domenica 28 febbraio 2021, 500 operatori dei centri termali convenzionati dell’isola d’Ischia si sottoporranno a vaccino” e, ancora, che “domenica, infatti, la struttura sarà attiva, ospitando le vaccinazioni degli operatori dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale.
Sembra quasi una cosa positiva. Una nota interessante da cogliere e magari lanciarsi in un applauso, ma basta essere mediamente svegli per porsi qualche domanda e chiedersi a cosa serva questa vaccinazione “per pochi.
A cosa serve vaccinare 500 (come è scritto nel titolo anche se nel testo del comunicato si dice che sono 440…) operatori dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale se sono tutti chiusi?
A cosa serve vaccinare questi operatori se il sistema turistico è fermo, se i confini regionali sono chiusi e se, soprattutto, sull’isola non abbiamo centri termali estranei agli alberghi? A niente!
A cosa serve vaccinare il fanghino se poi il cameriere non lo è?
A cosa serve vaccinare la segretaria delle terme se poi il portiere non è vaccinato?
A cosa serve programmare e annunciare questa vaccinazione?
Ma la presa in giro non è tanto la decisione dell’ASL di destinare alcuni vaccini ad una porzione del nostro sistema turistico che, in qualche modo, comunque, rappresenta un inizio, bensì la modalità con cui sono stati scelti gli operatori che possono decidere di aderire alla vaccinazione.
Alla faccia del merito, dell’essere debole o di altri criteri logici, qui siamo in un’altra dimensione.

Ecco come hanno deciso di procedere l’Associazione Termalisti dell’isola d’Ischia e la Federterme
«Cari soci, l’ASL Napoli 2 Nord, in collaborazione e su sollecitazione della Associazione Termalisti isola d’Ischia e di Federterme – si legge nella nota – sta predisponendo la vaccinazione anti COVID-19 per gli operatori termali. A tal riguardo chiediamo di compilare un elenco dei vostri collaboratori termali da inviare, al più presto, in formato excel, dovrà contenere: nome e cognome, codice fiscale, mansione, numero di cellulare, indirizzo, mail, residenza, C.A.P. Bisognerà inoltre allegare una dichiarazione che attesti che l’elenco include i lavoratori che hanno lavorato e che quasi sicuramente lavoreranno negli stabilimenti termali…

Alla faccia del criterio. Ai termalisti basta inviare “una dichiarazione che attesti che l’elenco include i lavoratori che hanno lavorato e che quasi sicuramente lavoreranno negli stabilimenti termali”. Ora cerco un amico termalista e mi faccio inserire, che ne dite?
Ma davvero basta così poco per essere vaccinati domenica?
Sembra proprio di si.
C’è chi per legge resta fuori e corre pericoli e chi, invece, con una semplice mail (neanche una PEC) si trova in lista per essere vaccinato.
Basta che il termalista pensi di poterlo assumere quando e se aprirà nei prossimi mesi.
Questo è proprio un vaccino alla viene tenne, il modello ischitano.

Il comunicato dell’Asl
1200 operatori scolastici di 15 Istituti di Ischia e Procida saranno chiamati a vaccinarsi venerdì 26 e sabato 27 febbraio presso l’Istituto “Alberghiero” Telese di Ischia, che per tre giorni diventerà centro vaccinale straordinario [omissis] Al fine di accelerare la conclusione della vaccinazione del personale presente nelle strutture sanitarie territoriali, l’ASL ha predisposto la vaccinazione anche per gli operatori sanitari dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta di circa 400 operatori afferenti a oltre 70 strutture termali che saranno vaccinati anch’essi presso l’Istituto Telese nella giornata di domenica. Nella medesima giornata sarà completata la vaccinazione anche per la categoria degli operatori di strutture private sanitarie non termali presenti sull’isola.”

Gaetano Di Meglio

Dopo aver letto questo articolo ed aver controllato la correttezza delle informazioni fornite, Esopo news vi ha inserito il seguente commento: 

“Rendimi pari desideri e sbagli”
è questo il primo verso di una poesia scritta negli anni ’60 dello scorso secolo e sarebbe bello vederne applicato il concetto nel perseguimento delle illegalità implicite nell’adozione del “regolamento” di accesso ai vaccini da parte dei “supposti” operatori sanitari.
Ossia Esopo si chiede se, in caso di conclamata illegittima ricezione del farmaco salvavita, verrà applicata la stessa regola per la quale l’INPS ha attualmente in attivo azioni di recupero delle somme indebitamente riscosse come reddito di cittadinanza.
“Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Bruno Mancini

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La siringa e la TV – Lo sceriffo vigliacco

La siringa e la TV – Lo sceriffo vigliacco

Ischia 26 Dicembre 2020

Per la serie Esopo news

La siringa e la TV

Dopo quasi un anno di inenarrabile pandemia, o pandemonio, affronto per la prima volta la vicenda COVID vista dal palco privilegiato del buonsenso messo a disposizione da Esopo, ben noto fustigatore dei malvezzi innati nell’animo umano.

Esopo, oltre ad avere il merito della scrittura di favole ben note come “La volpe e l’uva”, “La cicala e la formica” e “Al lupo! Al lupo!” ne ha scritte altre che, pur essendo meno note, sono comunque meritevoli di comparazioni con i vizi comportamentali della nostra attuale “civiltà”.

Se provo a dare un senso a ciò che accade in questi giorni di frenetica pomposa esibizione di efficientismo e di protagonismo, penso a “L’uomo e il satiro”.

La siringa e la TV

In breve, la favola inizia con un uomo e il suo amico satiro a passeggio in un giorno di gran freddo. L’uomo si soffia sulle mani. Al satiro che gli chiede perché lo faccia, lui risponde che trova utile soffiare per scaldarsi le mani. Raggiunta un’osteria, vengono servite le vivande. Poiché l’uomo inizia a soffiare sulle pietanze, il satiro gli chiede nuovamente il motivo, e l’uomo dice che si tratta di uno stratagemma per rendere i cibi meno bollenti. A questo punto il satiro rinnega l’amicizia dell’uomo, e si allontana per sempre.

Morale: meglio allontanarsi da uomini ambigui che utilizzano le stesse azioni per ottenere il caldo ed il freddo. Ossia i doppiogiochisti che sono soliti camuffare azioni contraddittorie.

In Italia, le stime ufficiali (non quelle reali che sono di gran lunga peggiori) parlano di … x morti… y in terapia intensiva… z contagiati, collocando il nostro Paese tra le Nazioni che hanno subito le maggiori disgrazie in termini percentuali a seguito di una malattia che ha agito dovunque con le stesse caratteristiche di diffusione e di letalità.

Il rimedio, vaccino, è stato ottenuto da una multinazionale non operante in Italia, i nostri acquisti sono stati trattati e decisi dalla multinazionale EU, l’Italia non ha deciso autonomamente nemmeno la data di inizio delle vaccinazioni… ma, da alcuni giorni, TUTTA la comunicazione è diretta a dare notizie delle  buffonate di regime spiaccicate in un’opera buffa che di buffo ha solo la tragedia.

Viene ostentata la forma di esibizionismo più becera e spregevole che possa immaginarsi: l’induzione al pubblico compiacimento per propri meriti inesistenti, spacciandosi come mentori (consigliere saggio e fidato, cui è riconosciuta una sorta di autorità paterna) delle speranze per i risultati che saranno ottenuti grazie allo studio, alla determinazione, al sacrificio, alle capacità organizzative, agli investimenti ed a lunghissimi ordini di azioni lodevoli posseduti ed attivati da folte schiere di persone e di aziende

La parata dei pluri decorati generali colonnelli marescialli soldati scelti con mitra incorporato dell’esercito impegnati nei trasferimenti e nella vigilanza delle preziosissime fiale; la simbologia del luogo dove effettuare la mitica prima iniezione identificato nello stesso ospedale e nella stessa camera in cui fu curato il paziente n.1; l’asperrima competizione nazionale tra medici infermieri e personale ausiliario finalizzata ad ottenere il privilegio della prima puntura; la messa in scena della strategia di allocazione delle preziose ampolle con itinerari degni di una guerra moderna combattuta sul suolo italico; e infine le squallide esibizioni para linguistiche dei fatiscenti rappresentanti del popolo desovranizzato… tutto questo ed altro ancora scivolato nel ridicolo di personaggi che non distinguono la cacca dalla cioccolata, specialmente quando sono loro ad averla  evacuata.

Esopo si aspetta di vedere la rissa per l’appropriazione della prima siringa infilzata nel braccio della vaccinata n.1 per poi finire esposta insieme alla teca con il sangue di San Gennaro.

Io credo che in qualche piazza d’Italia sarà innalzato un monumento alla vittoria del 27 dicembre 2020 simboleggiato da un mega ago cavo appuntato su un prato ricoperto di mini lapidi con i nomi delle migliaia di vittime innocenti uccise, in gran parte, dal tradimento di coloro che hanno optato per la strenua difesa del supremo condottiero di tutte le conquiste: IL PROFITTO.

Corriamo, sta per iniziare il telegiornale a reti unificate per la diretta della puntura.

Bruno Mancini

P:S: La siringa e la TV – Lo sceriffo vigliacco

Il 27 dicembre 2020, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, non solo ha fatto come Schettino, mettendosi in salvo per primo, ma ha aggiunto anche una ulteriore offesa alla intelligenza del popolo italiano, poiché ha motivato la sua codardia, il suo abuso di potere, la sua strafottenza per leggi e regolamenti con una frase del tipo “Ho voluto dare l’esempio!”

Se per molti, prima, era uno sceriffo, per moltissimi, ora, è anche un vigliacco.

La siringa e la TV – Lo sceriffo vigliacco

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Bruno Mancini scrittore

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Denuncia penale contro Governo

Denuncia penale contro Governo

Riceviamo e pubblichiamo

STUDIO LEGALE
AVVOCATO MARCO MORI
CORSO G. MAMELI 98/4 – 16035 RAPALLO
VIA CORNIGLIANO 53/3 – 16152 GENOVA
TEL. E FAX 0185/231221
C.F.: MRO MRC 78P29 H183L
Pec: studiolegalemarcomori@pec.it
P.I. 01579720994

Ecco la denuncia da me predisposta che potrete scaricare e consegnare, dopo averla firmata ed inserito i vostri dati, presso le Forze dell’Ordine o le Procure della Repubblica. Stavolta dobbiamo essere in milioni, la dittatura sanitaria deve finire oggi! Ora basta!

Denuncia-Covid

PROCURA DELLA REPUBBLICA

ATTO DI DENUNCIA – QUERELA

Promosso da

nato a                                                         il

e residente in

ed ai fini del presente atto elettivamente domiciliato presso lo studio e la persona dell’Avv. Marco Mori del foro di Genova (C.F.: MRO MRC 78P29 H183L – Tel e Fax: 0185.23122 – Pec: studiolegalemarcomori@pec.it), sito in Rapallo (GE), C.so Mameli 98/4.

* * *

-L’art. 287 c.p. punisce: “Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente, è punito con la reclusione da sei a quindici anni (…)”.
-L’art. 605 c.p. punisce: Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni.
La pena è della reclusione da uno a dieci anni se il fatto è commesso: (…) 2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
Se il fatto di cui al primo comma è commesso in danno ad un minore, si applica la pena della reclusione da tre a dodici anni. Se il fatto è commesso (…) in danno ad un minore di anni quattordici, si applica la pena della reclusione da tre a quindici anni”.
L’art. 323 c.p. punisce: Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, nello svolgimento delle sue funzioni o del servizio, in violazione delle norme di legge o di
regolamento (…) intenzionalmente (…) arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

* * *

PREMESSO IN FATTO ED IN DIRITTO CHE

1) Con deliberazione del 31.01.2020 il Consiglio dei Ministri presieduto dal Presidente Giuseppe Conte ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in conseguenza del rischio sanitario derivante da agenti virali trasmissibili: “ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 7, comma 1, lettera c) dell’art. 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018 n. 1, è dichiarato per sei mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio  sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”. L’emergenza ovviamente era riferita all’arrivo del ben noto Covid-19.

2) La legittimità di tale dichiarazione di emergenza risultava fin dal principio quanto mai dubbia. La prima pronuncia che ne ha giustamente contestato il contenuto è certamente quella del Giudice di Pace di Frosinone, che con sentenza 516/2020, ha avuto modo di affermare: se si esamina la fattispecie richiamata dalla deliberazione (appunto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, n.d.s.) sopra citata si potrà notare che non si rinviene alcun riferimento a situazioni di “rischio sanitario” da “agenti virali”. Per tale ragione l’emergenza non poteva essere in alcun modo dichiarata. Il Giudice di Pace nel proseguo della motivazione, approfondendo ulteriormente la fattispecie, ha potuto altresì sottolineare anche un qualcosa che, in tutta onesta, non sarebbe dovuto sfuggire neppure ad uno studente del primo anno di giurisprudenza e che dunque non si comprende come possa essere “sfuggito” al nostro Presidente del Consiglio, che svolge oltretutto la professione di avvocato. Nelle motivazioni della  sentenza è stato rammentato specificatamente come la nostra Costituzione, in quanto espressione di una democrazia parlamentare, abbia disposto in via assolutamente tassativa le ipotesi in cui al Governo possono essere attribuiti poteri peculiari che esulano dalle sue normali funzioni, fuori  da queste ipotesi il Governo che si attribuisce ulteriori poteri commette ovviamente un atto illecito.

3) Nel nostro ordinamento la regola generale, ma in troppi sembrano averlo dimenticato, è quella del divieto assoluto esistente in capo al Governo di emanare decreti aventi forza di legge, salve le eccezioni, appunto tassative, ivi espressamente contemplate. Qualora il Governo si attribuisca poteri che non ha è evidente che si debba parlare della fattispecie delittuosa di cui all’art. 287 c.p., ovvero l’usurpazione del potere politico

4)L’art. 77 Cost., fermo il precitato divieto generale posto in capo al Governo di emanare decreti, specifica l’eccezione dei casi di straordinaria necessità in cui è possibile emettere atti avente forza di legge. Parimenti il Governo può vedersi delegata la funzione legislativa, ma unicamente con principi e criteri direttivi definiti e per un tempo e oggetto limitato, da parte del Parlamento ex art. 76 Cost. L’ultima fattispecie eccezionale in cui il Governo assume i poteri che oggi quello attuale ha invece indebitamente usurpato è infine quella relativa alla dichiarazione dello stato di guerra che segue la procedura dall’art. 78;

5) Qualsiasi provvedimento restrittivo incidente su diritti fondamentali costituzionalmente  tutelati, peraltro nei pochissimi casi in cui poi sia effettivamente possibile comprimere tali diritti (ma di questo si dirà infra), poteva dunque essere attuato unicamente con decreto legge o attraverso una delega determinata e specifica, oltre che limitata nel tempo, da parte del Parlamento al Governo;

6) Nel caso di specie il Governo ha deliberatamente ignorato la Costituzione utilizzando impropriamente lo strumento della regolamentazione attraverso atti amministrativi che abbiamo imparato a conoscere con il nome di DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri);

7) Tale scelta non trova ragione nella maggior rapidità di risposta all’emergenza Covid, che poteva essere affrontata all’interno della legalità costituzionale con lo strumento del decreto legge o con quello dell’attività legislativa delegata da parte del Parlamento. Il primo dei due strumenti è infatti completamente identico, per rapidità di utilizzo ed efficacia, ai DPCM poi effettivamente utilizzati e dunque la giustificazione di “fare più  fretta”  non  sussiste

8)In realtà la scelta di agire in questo modo è legata al merito della questione. Posto che si è inciso su diritti addirittura incomprimibili anche davanti ad un’emergenza sanitaria, come ad esempio la libertà personale dell’art. 13, si è scelta la forma dei DPCM solamente per rendere oggettivamente più difficile l’esercizio del diritto di difesa per i cittadini.

9) I DPCM danno il vantaggio di non essere soggetti a vaglio da parte della Corte Costituzionale ed il Giudice ordinario, laddove decidesse su una sanzione elevata per la loro violazione, può semplicemente disapplicare il provvedimento con efficacia ovviamente limitata alle parti in causa e al singolo caso. La pregiudiziale fase di impugnazione davanti al Prefetto, porta altresì a ritardare nel tempo il momento in cui diventerà possibile attivare il G.O., così limitando il numero di precedenti potenziali idonei ad inficiare la prosecuzione dello stato d’emergenza. Al contrario se si fosse agito con decreto legge, qualora si assumesse la sua illegittimità, ad esempio per violazione dell’art. 13 Cost., il G.O. avrebbe dovuto e potuto trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale, con conseguente possibilità di far dichiarare illegittimo lo stato d’emergenza non già tra le parti ed in riferimento al singolo caso, ma addirittura erga omnes.

10) L’unico rimedio collettivo nei confronti di un DPCM, quale atto amministrativo, è il ricorso al Tribunale Amministrativo. Tuttavia il rischio del TAR è stato ponderato e facilmente risolto dal Governo. Visto che i DPCM si susseguono uno all’altro, chi ha impugnato il precedente decreto perde l’interesse a portare avanti il Giudizio amministrativo precedentemente instaurato che così si conclude con la cessazione degli effetti del contendere senza entrare nel merito. L’uso dei DPCM è dunque una scelta deliberata, non si può davvero pensare altrimenti, per aggirare i divieti Costituzionali ed impedire a chicchessia di contestare con effetti erga omnes l’intero impianto.

11) In questo senso si inquadra, ad avviso di chi scrive, anche la scelta di eliminare conseguenze penali dalla violazione delle misure di contenimento e di sanzionarle solo in via amministrative, così non applicando tra l’altro l’art. 650 c.p. Non c’era la volontà di portare il cittadino colpito dalla norma in tempi rapidi davanti ad un Giudice, rischiando il clamore che una disapplicazione dei DPCM in capo penale avrebbe potuto

12) L’obiezione che a questo punto può sorgere è che, dopo le rimostranze dei giuristi più attenti e di molti costituzionalisti, con decreto legge 25 marzo 2020 n. 19, convertito dal Parlamento con la legge 35 del 22 maggio 2020, decreto comunque successivo all’inizio del lockdown generale in Italia attuato a decorrere dal 9 marzo con mero DPCM, il Governo avrebbe sanato ex post l’illecito precedentemente commesso.

13) Tuttavia anche in questo decreto, poiché rimaneva centrale la volontà del Governo di evitare ricorsi che potessero portare alla valutazione del proprio operato innanzi alla Corte Costituzionale con effetti erga omnes, le misure di contenimento non sono state fissate direttamente nel corpo stesso dell’atto, ma si è usata una sottigliezza ulteriore, apertamente lesiva anche del dettato dell’art. 76 Cost.

14) n sostanza il Governo si è auto delegato con decreto legge ad emettere atti amministrativi fissando i contorni di massima, (la cornice) in pratica, dei provvedimenti che poteva successivamente emettere. Con la successiva conversione del Parlamento la delega auto conferita in difformità dell’art. 76 Cost. sarebbe poi stata da considerarsi sanata. Ma ovviamente così non è, l’attività delegata del Governo deve nascere da una volontà parlamentare, non può essere il Governo stesso ad auto conferirsi nuovi poteri delegandoseli da solo per poi ottenere il successivo via libera del Parlamento tra l’altro con ricorso frequente, anche in questi mesi, alla questione di fiducia.

15) Nulla è più pacifico quindi dell’avvenuta usurpazione del potere politico da parte dell’esecutivo come di fatto elegantemente evidenziato dal Giudice di Pace di Frosinone e come successivamente confermato anche con ordinanza 16.12.2020 del Tribunale di Roma, ordinanza a firma del Dott. Alessio Liberati resa nel procedimento N.R.G. 45986/2020.

16)Anche in questa ordinanza, resa incidentalmente all’interno di un procedimento di convalida di sfratto, si leggono accuse pesantissime sull’operato del Governo, tra cui anche quella di non aver motivato in alcun modo le ragioni che giustificano i provvedimenti restrittivi emessi, provvedimenti che contengono motivazioni “de relato” (i contenuti dei verbali del CTS non sono riportati) che secondo il Governo evidentemente dovrebbero essere accettate come atti di fede e per questo idonee a comprimere le nostre libertà fondamentali. Inoltre a pag. 8 dell’ordinanza si ribadisce ancora come “si tratta pertanto di provvedimenti contrastanti con gli articoli che vanno dal 13 al 22 della Costituzione e con la disciplina dell’art. 77 Cost., come rilevato da autorevole dottrina costituzionale”. L’unico modo per non essere d’accordo con tale assunto è avere talmente paura, essere talmente destabilizzati dal punto di vista del pensiero, da accettare l’idea che la democrazia e la libertà possano essere sospese per una malattia, cosa che ovviamente il nostro ordinamento, come specificato, non consente affatto.

17) Nel merito della lesione dei singoli diritti costituzionali, come già detto e come rileva ai fini della presente denuncia di sequestro di persona, vi è certamente la violazione dell’art. 13 Cost. che come noto recita: la libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione (…) se non per ordine dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto”;

18) Pare quasi superfluo sottolineare come il regime di detenzione domiciliare imposto con il lockdown e mantenuto con il vigente coprifuoco in una specifica fascia oraria (22:00-5:00), essendo attuato in totale contrasto con l’art. 13 Cost. configura ad avviso di chi scrive il delitto di sequestro di persona, ferma la diversa qualificazione giuridica del fatto da parte di Codesta le Procura. Ma sul fatto che quanto commesso sia reato, davvero non può esserci discussione.

19) Sul punto ancora una volta è stato estremamente preciso il Giudice di Pace di Frosinone nell’evidenziare che: tale disposizione, stabilendo un divieto generale  e assoluto di spostamento al di fuori della propria abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configura un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare. Tuttavia nel nostro ordinamento giuridico penalistico, l’obbligo di permanenza domiciliare è già noto e consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal Giudice (…). Sicuramente nella giurisprudenza è indiscusso che l’obbligo di permanenza domiciliare costituisca una misura restrittiva della libertà personale.Peraltro la Corte Costituzionale ha ritenuto configurante una misura restrittiva della libertà personale ben più lievi dell’obbligo di permanenza domiciliare come ad esempio, il prelievo ematico (Sentenza n. 238 del 1996). Anche l’accompagnamento coattivo alla frontiera dello straniero è stata ritenuta misura restrittiva della libertà personale e dichiarazione dell’illegittimità costituzionale della disciplina legislativa che non prevedeva il controllo del Giudice ordinario sulla misura poi introdotto dal legislatore in esecuzione della decisione della Corte Costituzionale”. Dunque nulla a che vedere con la mera libertà di circolare in determinate aree che attiene all’art. 16 Cost. e che in ogni caso sarebbe stata soggetta a riserva di legge, peraltro non rispettata in virtù delle forme con cui si è normato e di cui si è già detto.

20) Ovviamente è parimenti illecito anche l’obbligo di chiudere le attività commerciali, obbligo che non solo è lesivo della libertà personale, ma altresì del diritto al lavoro su cui la Repubblica stessa si fonda (con lesione dunque anche degli 1, 4 e 41 Cost.). In riferimento a tale aspetto della normativa d’emergenza si si chiede all’Ill.ma Procura adita di ritenere consumato quantomeno il delitto di abuso d’ufficio, come parimenti dovrebbe essere considerato reato, sempre ai sensi dell’art. 323 c.p., anche quanto disposto con il    cd. “decreto legge di Natale” con cui si è addirittura intervenuti per comprimere la libertà personale dei cittadini fino al punto, completamente intollerabile, di imporre un limite alle frequentazioni nelle giornate di festa anche nelle proprietà private. Provvedimenti inaccettabili in una Repubblica, provvedimenti che rappresentano azioni tipiche delle sole dittature e ciò a prescindere da ogni valutazione di merito sulla pericolosità del virus per il quale sono stati emessi. Neppure se ci fosse stato un virus con mortalità al 100%, in democrazia, si sarebbe potuto agire in questo modo e fortunatamente abbiamo visto che la letalità del Covid 19 è di parecchi ordini di grandezza più bassa fino a diventare addirittura statisticamente irrilevante per le persone in buona salute.

21) La paura della morte, abilmente instaurata dalla stessa propaganda governativa, non deve indurre a legittimare ciò che è stato compiuto, posto che siamo davanti ad un precedente tanto pericoloso da essere potenzialmente mortale per la stessa sopravvivenza della democrazia in questo Paese. Se tutto questo non verrà stoppato e duramente sanzionato, ogni scusa sarà un domani lecita per sospendere diritti costituzionali fondamentali, sospensione che in oggi si protrae da quasi un<

22) In conclusione si vuole rammentare un principio giuridico che pare essere stato dimenticato da tutti e che forse è a monte del “cortocircuito” logico che ha portato taluni a legittimare, davvero incredibilmente e certamente perché annebbiati dalla paura, l’operato del Governo. Si è dimenticato che la libertà personale vale più della vita, che l’art. 32 Cost. non è in alcun modo sovraordinato agli altri valori Costituzionali. Lecito bilanciare diritti Costituzionali contrapposti, ma giammai la tutela di un diritto può portare alla soppressione di tutti gli altri. D’altronde se giuridicamente non fosse pacifico, completamente pacifico, che la libertà vale più della vita, principio di diritto naturale ricompreso tra i diritti inviolabili dell’uomo riconosciuti dalla Repubblica ex art. 2 Cost. allora il lockdown avrebbe dovuto essere fatto in passato e dovrebbe essere fatto anche in futuro davanti a qualsivoglia malattia infettiva. Non c’è un limite di morti dopo il quale la libertà personale può essere soppressa in nome della salute. Se è la salute che deve prevalere sempre, lo dovrebbe fare in presenza di ogni virus, compreso quello influenzale ad esempio, le cui complicazioni uccidono circa 650 mila persone l’anno nel mondo. Dunque se fosse davvero la salute l’unico diritto assoluto e prevalente su ogni altro diritto costituzionale dovremmo chiuderci tutti sotto una campana di vetro per sempre, perché purtroppo le malattie esistono. Se appunto prevale la salute tra dieci, cento, diecimila o un milione  di morti, nulla cambia: la libertà va soppressa per far vivere tutti un po’ più a lungo.
Il Governo di turno, così ragionando, sarebbe in ogni caso obbligato a chiudere tutto. Ma comprenderete facilmente il paradosso, l’aberrante paradosso anzi a cui porta questo ragionamento, è ovviamente inaccettabile sospendere la vita perché esistono le malattie
Bilanciare motivatamente i diritti sarebbe stato invece il solo modo per intervenire, partendo in primis dall’immediato adeguamento dei numeri del nostro sistema sanitario a questa nuova malattia, dalla protezione, esclusivamente facoltativa, delle classi più deboli attraverso reali strumenti e indennizzi. Ma il comportamento del Governo tenuto fino ad oggi non può più essere tollerato e va punito duramente.
Tutto ciò richiamato e premesso l’esponente

CHIEDE

Che i responsabili dei reati di cui in narrativa, dunque il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli altri Ministri di questo Governo, siano puniti per i reati indicati o per quelli meglio visti e ritenuti.
Si esprime la volontà di ricevere informazione circa eventuale iniziativa archiviatoria presso il domicilio eletto.
Si chiede altresì l’emissione dei provvedimenti cautelari meglio visti e ritenuti per restituire la libertà personale ai cittadini senza ulteriori ritardi.
Con la massima osservanza.
Luogo e data.
Firma

Chi è l’Avvocato Merco Mori?

Leggiamo su genova24.it

Da “perfetto sconosciuto” ad outsider delle prossime comunali: chi è Marco Mori 

Genova. Tra le frecce al suo arco non c’è quella della diplomazia – e sembra andarne piuttosto fiero – se uno dei suoi post su Facebook maggiormente condivisi è quello in cui afferma: “Se fossi sindaco, alzerei il telefono, chiamerei Gentiloni e lo manderei a fan*^°o!”.

Lo farebbe, se si trattasse di lottare contro il patto di stabilità, Marco Mori, 38 anni, avvocato con uno studio a Rapallo, dove vive, e uno a Cornigliano, è il candidato sindaco di Riscossa Italia. Una candidatura annunciata con largo anticipo, nell’ottobre scorso (dalla senatrice Paola De Pin, quando il movimento si chiamava Alternativa per l’Italia) e che poi è stata soffocata dalla presenza mediatica di altri, più noti, candidati.

Il punto di debolezza, ma forse anche quello di forza, di Marco Mori è il suo essere un perfetto sconosciuto. “Marco Mori chi?!” sarà la reazione della maggior parte delle persone a cui farete il suo nome, per strada, al lavoro, a casa.

INFO:

ilsextante@emmegiischia.com

emmegiischia@gmail.com

DILA
NUSIV
VIRUSISCHIA

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INPS: RETRIBUZIONE DIRIGENTI CON INCARICO DI LIVELLO GENERALE – ANNO 2019

INPS: RETRIBUZIONE DIRIGENTI CON INCARICO DI LIVELLO GENERALE – ANNO 2019

INPS: RETRIBUZIONE DIRIGENTI

INPS: RETRIBUZIONE DIRIGENTI CON INCARICO DI LIVELLO GENERALE - ANNO 2019

COGNOME – NOME – COMPENSI LORDI – ALTRI COMPENSI

A CARICO DELLA FINANZA PUBBLICA TOTALE COMPLESSIVO VIAGGI E MISSIONI

ABBATTISTA COSIMO 175.513,37 175.513,37 295,65
ALFANI ANDREA 162.876,99 162.876,99 –
ALONGI ROSETTA FIORELLA 165.662,47 165.662,47 1.428,15
AMARI AMALIA 159.251,66 159.251,66 1.910,12
AMATO GIUSEPPE 91.228,18 91.228,18 –
AMODIO MARCELLO 181.407,39 181.407,39 345,59
ANGELI CLAUDIO 18.627,01 18.627,01 –
APRILE GIUSEPPE LUIGI 173.809,08 173.809,08 635,85
AQUINO LEONARDO 185.788,54 185.788,54 –
ARLACCHI MAURIZIO 156.974,33 156.974,33 –
ARTEMI MANUELA 168.544,34 168.544,34 9.147,21
ARTESE FRANCO 171.993,50 171.993,50 158,15
AVALLONE CIRO 215.916,27 215.916,27 –
AVENOSO FRANCESCO 195.212,82 195.212,82 3.167,54
BALDI GIOVANNA 187.551,51 187.551,51 866,40
BALLARINI GIULIANA 183.360,83 183.360,83 791,75
BALZANI TANIA 173.692,47 173.692,47 208,35
BALZANO ANTONIO 181.362,67 181.362,67 4.335,88
BARISCIANO RAFFAELE 162.656,77 162.656,77 322,90
BARRESI MAURIZIO 177.246,55 177.246,55 145,35
BASERGA SILVANA 163.918,16 163.918,16 614,30
BASIRICO’ ORAZIO FABIO 169.210,75 169.210,75 5.405,49
BASSI SIMONA 174.072,44 174.072,44 3.989,49
BENENTE LAURA 3.637,82 3.637,82 –
BENVENUTO GIORGIO 182.399,86 5.400,00 187.799,86 426,09
BENVENUTO CLAUDIO 181.599,60 181.599,60 675,33
BERNACCHI DANIELE 181.024,86 181.024,86 388,20
BERNARDINI ALESSIA 153.012,12 153.012,12 5.963,37
BERTONE MAURA 163.785,44 163.785,44 446,95
BETTO ANNA MARIA 183.134,61 183.134,61 613,10
BIANCHI ALBERTO 153.649,06 153.649,06 554,74
BIANCO ROBERTO 185.188,37 185.188,37 55,55
BOGLIACCINO AMEDEO 174.839,12 174.839,12 –
BOHUNY ANDREA MARIO 152.771,09 152.771,09 239,50
BOLZAN GIULIANO 31.040,23 31.040,23 –
BONANNI FILIPPO 213.756,71 213.756,71 827,25
BONAVOLONTA’ VALERIA 163.172,74 163.172,74 4.183,81
OND GABRIELLA 170.314,12 170.314,12 1.246,85
BOSCARINO RICCARDO 163.798,60 163.798,60 139,05
BOTTI MASSIMO 162.957,00 162.957,00 –
BRUNELLO GUIDO LUCA 164.094,87 164.094,87 960,09
BUONOMO DARIO 187.335,69 187.335,69 412,50
BUONSANTO RAFFAELLA 184.505,52 184.505,52 1.093,75
BUSSON MARIA PAOLA 153.938,78 153.938,78 119,20
CACCAVALE PASQUALE 182.034,13 182.034,13 636,00
CAGNOLI FRANCESCA ROMANA 170.829,15 170.829,15 –
CALICCHIA MARIA CARLA 168.798,51 168.798,51 –
CAMILLERI LAURA 112.707,31 112.707,31 –
CAMMARATA IRENE ROSARIA 183.936,83 183.936,83 991,92
CAMPEA PAOLO 158.466,71 158.466,71 –
CAMPOSEO ANNA LISA 161.461,70 161.461,70 415,40
CANCELLIERE LUCA 56.600,74 56.600,74 –
CANDALINO FULVIO 160.085,92 160.085,92 299,70
CANEVAROLO GIUSEPPE 165.553,57 165.553,57 408,80

RETRIBUZIONE DIRIGENTI DI II FASCIA – ANNO 2019

CAPPELLERI MARIA 183.633,35 183.633,35 6.060,09
CAPPELLO FABIO 175.701,57 175.701,57 2.415,38
CAPPELLO NATALINA 173.369,96 173.369,96 2.224,49
CARAVAGGIO MARIA 163.775,28 163.775,28 –
CARBONE ROSALBA 161.749,32 161.749,32 –
CARDAIOLI VERA 160.915,03 160.915,03 257,50
CARDAMONE ANTONELLA 151.465,22 151.465,22 578,79
CARDILLO RITA 163.694,63 163.694,63 328,45
CARIELLO ROSARIA 180.545,45 180.545,45 617,70
CARINI CLAUDIO 165.824,84 165.824,84 –
CARNEVALE MARIA DOMENICA 44.353,56 44.353,56 –
CARONE ROBERTA 183.686,90 183.686,90 788,99
CARUSO FRANCO 165.931,51 165.931,51 –
CASANOVA DANILA 170.725,65 170.725,65 –
CASCONE STEFANO 163.266,98 163.266,98 17.189,97
CASILE ALESSANDRO 192.327,26 192.327,26 4.282,49
CASSIANO MARIA GIOVANNA 171.767,04 171.767,04 –
CATINI SIMONE 172.946,31 172.946,31 703,89
CECCARELLI GUIDO 172.729,37 172.729,37 –
CECCARINI GRAZIELLA 172.125,68 172.125,68 82,35
CEFALU’ ROBERTO 181.173,40 181.173,40 440,55
CELEGHINI LICIA 128.981,37 128.981,37 50,40
CHIMENTI TOMMASO 182.017,78 182.017,78 282,00
CIANI SETTIMIO 180.684,31 180.684,31 333,54
CIARCIA FABIO 171.455,99 171.455,99 –
CIAVATTA MARCO 152.145,26 152.145,26 –
CIAVATTONE LEONARDO GIOVANNI 133.972,10 133.972,10 14,70
CICATELLI ALBERTO 155.281,41 155.281,41 266,00
CICERO ADRIANA 161.733,81 161.733,81 368,00
CIFERRI VALERIA 173.053,46 173.053,46 1.275,64
CILLA MARIO 171.587,40 171.587,40 141,60
CIMINI ROSSANA 10.899,58 10.899,58 –
CIMINO FRANCESCO 181.435,25 181.435,25 8,80
CIOFFI AMOROSINA 172.767,51 172.767,51 23,00
CIOTTI CARLA 162.315,39 162.315,39 –
CIRIACO VINCENZO 193.555,38 193.555,38 501,88
COLITTI MASSIMO 163.222,64 163.222,64 –
CONTARTESE RAFFAELLA 171.675,39 171.675,39 253,25
CONTINI LUCIANO 172.375,87 172.375,87 352,12
CORONA GIANMICHELE 171.763,17 171.763,17 –
CORSINI GAETANO 179.159,21 179.159,21 –
CORVAGLIA MARGHERITA 179.029,38 179.029,38 10.384,76
COSI CAMILLA 175.823,98 175.823,98 189,80
COTRONEA LUCILLA 163.637,01 163.637,01 47,55
COTTURA MICHELE 181.340,22 181.340,22 2.429,75
COZZOLINO MARIA 111.047,61 111.047,61 –
CRISTIANO GIULIO 180.553,01 180.553,01 6.189,06
CROCE ALESSIA 153.763,49 153.763,49 18,00
CUCARO SANTISSIMO ALFREDO 180.560,34 180.560,34 –
CUCCAGNA ROBERTA 162.785,30 162.785,30 1.397,50
CUCCINIELLO ANTONIO 171.754,37 171.754,37 139,00
CURTI ANTONIO 184.130,33 184.130,33 182,60
CUTUGNO DANIELA 183.606,43 183.606,43 –
D’ALESSANDRIS MARCO 163.716,99 163.716,99 335,00
D’AMBROSIO ANGELO 496,59 496,59 –
D’ANGELO ANNALISA 153.153,18 153.153,18 –
D’ANGELO CHIARA LIANA 172.208,34 172.208,34 414,40
D’ANGELO MASSIMILIANO 177.117,88 177.117,88 593,77
D’AURIA EMMA 163.180,96 163.180,96 411,57
DE CET MARIANO 153.240,85 153.240,85 266,90
DE FALCO SALVATORE 156.492,49 156.492,49 83,80
DE FAZIO DOMENICO 213.272,84 213.272,84 282,50
DE LUCA FRANCESCO 180.545,91 180.545,91 48,30
DE MARE CARMELA 163.572,90 163.572,90 –
DE NAPOLI GIUSEPPINA 153.421,27 153.421,27 295,90
DE NICTOLIS VINCENZO MARIA 181.125,10 181.125,10 100,55
DE NIGRIS NUNZIATINA 170.427,89 170.427,89 986,45
DE PAOLIS SILVIA 164.750,23 164.750,23 871,13
DE ROSA SIMONA 154.673,77 154.673,77 522,70
DE SABBATA MARCO 180.788,09 180.788,09 293,80
DE SIMONE ROSA 164.740,25 164.740,25 824,60
DE VITA PAOLA 163.523,78 163.523,78 1.579,67
DE ZOTTI FIORELLA 171.008,47 171.008,47 –
DEL BASSO MAURIZIO 161.306,25 161.306,25 273,00
DEL CARLO BARBARA 64.432,69 64.432,69 –
DEL GATTO GIUSEPPINA ALESSANDRA 162.065,15 162.065,15 1.603,72
DEL MONDO GIOVANNA 171.665,59 171.665,59 –
DELFINO SANTO EUGENIO 210.525,12 210.525,12 499,25
D’ELICIO DI CHIO SAVINO 170.300,42 170.300,42 1.302,32
DI BERNARDO FRANCESCO CIRO 176.917,14 176.917,14 62,40
DI CECCA LUCIA 183.853,85 183.853,85 –
DI DOMENICO PIO 180.565,70 180.565,70 570,80
DI FRONZO PIETRO 168.228,81 168.228,81 –
DI LEO STEFANO 162.823,25 162.823,25 660,53
DI MARCO PIZZONGOLO ANTONIO MARIA 217.554,56 217.554,56 3.204,02
DI NATALE ROBERTO 172.824,70 172.824,70 276,85
DI NICOLA FERNANDO 161.809,67 161.809,67 –
DI PALMA MARIA 172.312,06 172.312,06 –
DI PAOLA RITA 177.361,07 177.361,07 –
DI PORTO EDOARDO 163.824,33 163.824,33 868,80
DI STEFANO SALVATORE 167.286,91 167.286,91 829,95
D’IORIO DOMENICO 163.637,01 163.637,01 –
DITO BENEDETTA 178.111,46 178.111,46 228,90
DOLDO GIUSEPPE 192.133,88 192.133,88 620,17
DOTTO ALBERTO GIUSEPPE MARIA 165.509,29 165.509,29 355,90
D’URZO PAOLA MARIA 162.247,47 162.247,47 –
ERRIGO ANTONELLO 162.880,73 162.880,73 –
ESPOSITO PATRIZIA 157.547,37 157.547,37 –
ESPOSITO FRANCESCA 172.713,55 172.713,55 –
ESPOSITO MARIA ROSARIA 163.231,39 163.231,39 –
FABRIANO VALERIA BARBARA 186.698,43 186.698,43 681,82
FALZONE DOMENICO 171.824,21 171.824,21 1.840,94
FALZONE ALDO 163.628,26 163.628,26 410,32
FEDELE FRANCESCA 172.139,24 172.139,24 –
FELICIANI VITTORIO 173.522,29 173.522,29 630,00
FERA VINCENZO 191.449,24 191.449,24 –
FERRANTE TIZIANO 163.539,48 163.539,48 –
FERRANTE SIMONA 162.759,01 162.759,01 –
FERRARA VITTORIA 173.227,38 173.227,38 255,30
FERRARI BENIAMINO 37.876,16 37.876,16 –
FERRARO GASPARE 171.635,96 171.635,96 –
FERRETTI TULLIO 205.748,35 205.748,35 424,40
FERRI LUCIA 181.378,22 181.378,22 437,60
FERRI FERRETTI STEFANO 176.617,02 176.617,02 –
FERRIGNO GIUSEPPE 163.682,31 163.682,31 814,19
FILANTI KATIA 167.885,06 167.885,06 7.506,89
FILLA FRANCESCA 182.455,95 182.455,95 554,93
FIORE VIRGINIA 165.600,31 165.600,31 2.462,80
FIORE SERGIO 169.183,60 169.183,60 –
FLOCCARI VINCENZO 169.941,66 169.941,66 992,77
FLORIDDIA CLAUDIO 162.166,75 162.166,75 752,10
FLORIS ANTONIO 183.124,53 183.124,53 –
FORMICHELLA MASSIMO 182.525,42 182.525,42 532,10
FORNARI ANGHINETTI MASSIMILIANO 186.386,19 186.386,19 –
FOZZATI CARLO 127.502,02 127.502,02 93,11
FRANZESE CARMELIANA 163.637,01 163.637,01 82,00
FUCILITTI ANGELA GLORIA 163.187,27 163.187,27 –
FUMO FEDERICO 178.152,96 178.152,96 396,70
FUSCO ETTORE 172.217,09 172.217,09 –
GAGLIARDI LUIGINA 158.733,17 158.733,17 767,12
GAGLIOTI GIUSEPPE 162.541,12 162.541,12 191,90
GARRISI GIUSEPPE 175.902,51 175.902,51 2.233,22
GASPARRI ANNAMARIA 63.904,34 63.904,34 –
GERMANO’ GRAZIA 163.840,34 163.840,34 –
GIANNETTI ANTONIO 162.171,63 162.171,63 –
GIANNI CARLO 172.446,51 172.446,51 425,88
GIANNUZZI ROBERTO 171.316,95 171.316,95 –
GIOIA MARIA GRAZIA 176.525,14 176.525,14 –
GIORGILLI FABRIZIO 161.957,68 161.957,68 729,69
GIUNTA SAVERIO 191.031,45 191.031,45 3.182,14
GREGORIS FABRIZIO 154.473,36 154.473,36 207,90
GRENZI ALDO 173.020,50 173.020,50 2.249,97
GRILLOTTI DONATELLA 150.104,44 150.104,44 –
GRIMALDI EDUARDO 191.127,36 191.127,36 1.625,23
GRISCI ROBERTO 160.319,09 160.319,09 –
GRISI EMILIA 181.952,77 181.952,77 –
GUARNA CLEO 159.397,20 159.397,20 1.203,86
GUGLIELMINO CARLA 162.026,68 162.026,68 –
GUIDA MARIA SABRINA 181.095,76 181.095,76 463,00
IACONO ARMANDO ANTONIO 172.502,92 172.502,92 490,40
IANIA CARMEN 154.698,53 154.698,53 118,60
INFANTE ALESSANDRA 77.187,34 77.187,34 994,64
INNAIMI FABRIZIO 194.049,67 194.049,67 11.450,13
IZZO MARIO 153.952,01 153.952,01 328,70
LA MONICA VITO 176.732,51 176.732,51 67,50
LAGO MARIA 172.048,85 172.048,85 1.145,05
L’ARCO ANTONIO 32.130,92 32.130,92 –
LATELA VITO ANTONIO 174.044,01 174.044,01 2.423,60
LEMME MARIA RITA 156.114,26 156.114,26 523,41
LEONCINI LORENZO 177.542,43 177.542,43 97,50
LEOPARDI SALVATORE 152.623,33 152.623,33 383,01
LEVARI ROSANNA 245.771,36 245.771,36 685,71
LICATA PAOLO 143.931,88 143.931,88 205,05
LIGNINI LUDOVICA 199.561,02 199.561,02 –
LILLA ANTONELLO 172.103,98 172.103,98 1.706,45
LO RE STEFANO 180.863,87 180.863,87 3.371,42
LOGUERCIO MONICA 177.132,80 177.132,80 351,79
LOMBARDI VALERIA 164.470,35 164.470,35 –
LOSCHIAVO LUCA 176.304,75 176.304,75 –
LUCIANI ALESSANDRO 172.972,65 172.972,65 145,60
LUONGO MARIANNA 171.424,48 171.424,48 –
LUPO MARIANNA 191.912,74 191.912,74 752,55
LUPOLI MARCELLO 163.525,85 163.525,85 –
MACARI CHIARA 172.502,40 172.502,40 –
MADDALUNA GIUSEPPE 186.975,19 186.975,19 647,20
MAFFEI CARLA 161.454,76 161.454,76 465,60
MAGAZU’ ANGELA 172.269,26 172.269,26 –
MAINOLFI MARIELLA 28.631,70 28.631,70 –
MALASPINA GIUSEPPINA 152.584,87 152.584,87 –
MANCINI MARCO 176.251,68 176.251,68 823,36
MANELLA ALDO 180.805,19 180.805,19 307,20
MANNA ANGELO MARIA 189.425,17 189.425,17 950,05
MANNUCCI IVANO 162.925,36 162.925,36 –
MANZO GIUSEPPINA 161.771,12 161.771,12 –
MARCELLINO GIACOMO SEBASTIANO 182.738,60 182.738,60 2.299,40
MARCHETTI LUCA 166.413,84 166.413,84 –
MARCHETTI SILVIA COSTANZA 181.849,50 181.849,50 91,90
MARIANI PAOLO 163.157,62 163.157,62 –
MARINELLI PELLEGRINO 162.479,40 162.479,40 754,81
MARTIGNONI GIOVANNI 182.312,59 182.312,59 1.072,80
MARTINI DANIELE 171.510,66 171.510,66 –
MASSA D’ELIA DELIA 151.941,75 151.941,75 355,82
MASTRAGOSTINO GABRIELE 210.895,62 210.895,62 –
MASTROJENI MARCELLO 172.814,89 172.814,89 512,25
MASTROLUCA ALESSANDRA 172.217,09 172.217,09 177,18
MATTERA MARTA 163.358,02 163.358,02 374,85
MAURI MAURIZIO 177.279,76 177.279,76 –
MAZZACURATI ENRICO 182.338,79 182.338,79 203,35
MAZZARELLA GIULIANA 171.217,32 171.217,32 720,93
MAZZEO GERALDINA 163.703,85 163.703,85 76,96
MAZZEO ANTONELLA 159.434,31 159.434,31 –
MEI UGO 177.701,98 177.701,98 –
MELE PIERPAOLO 162.815,91 162.815,91 583,45
MERANER VERONIKA 165.254,87 165.254,87 821,30
MESCHINI GIACOMO 38.188,22 38.188,22 –
MIANTE GIULIANA 182.702,34 182.702,34 15,25
MICHELI CORRADO 186.069,43 186.069,43 28,50
MIGLIO TIZIANA 167.758,47 167.758,47 2.286,02
MINERVA NUNZIA 195.786,62 195.786,62 867,40
MINUTOLI GAETANO 189.159,88 189.159,88 749,01
MIRRA LUCIANO 159.856,99 159.856,99 –
MISCIOSCIA FRANCESCO 177.655,40 177.655,40 1.545,02
MONGIARDO CATERINA 166.090,93 166.090,93 –
MONOPOLI FRANCO 162.535,38 162.535,38 628,10
MONTALDI FERDINANDO 181.848,18 181.848,18 255,55
MORGANI CESIDIO 163.552,12 163.552,12 331,78
MORRONE ADRIANO 78.318,48 41.588,70 119.907,18 –
MOSCHETTI SERGIO 178.108,96 178.108,96 5.595,68
MURACA MASSIMO 170.926,26 170.926,26 –
MUSCILLO GIUSEPPE 171.636,82 171.636,82 –
NAPOLETANI ROBERTO 140.883,81 140.883,81 131,00
NAPOLI MARGHERITA LINA 150.503,17 150.503,17 –
NARDONE MANUELITO 159.594,10 159.594,10 –
NATICCHIONI PAOLO 164.424,80 164.424,80 2.149,84
NICCOLINI GIANNI 167.184,78 167.184,78 432,72
NICOLETTI NICOLETTA 163.422,99 163.422,99 176,48
NIGLIO SANTINA 171.750,95 171.750,95 478,21
NOBILE MARA 170.768,44 170.768,44 1.488,57
NOLLETTI CINZIA 163.559,26 163.559,26 –
NUMERICO VELIANNA 163.565,74 163.565,74 5.798,06
OLIMPIERI PAOLO 190.577,65 190.577,65 2.105,04
OLIVA ANNA 40.551,70 40.551,70 –
ORLANDO GIOVANNA MARIA 161.703,09 161.703,09 1.396,49
ORRU’ GIAMPIERO 152.034,38 152.034,38 –
PACE CATIA 150.880,12 150.880,12 –
PACI EMANUELA 181.585,62 181.585,62 1.369,56
PADULA MARILU’ 163.564,14 163.564,14 –
PAGANO FILIPPO 194.690,71 194.690,71 2.150,90
PALADINO LUCIO 72.167,86 72.167,86 –
ALERMO GENEROSO 142.990,39 142.990,39 –
PALMIERI BARBARA 169.564,00 169.564,00 –
PALOMBELLA GIULIA 163.516,63 163.516,63 523,49
PALOMBO ELEONORA 163.206,51 163.206,51 –
PANTANO TERESA 163.786,23 163.786,23 18,00
PANTELLINI ISOTTA 170.826,22 170.826,22 1.346,46
PAPALIA TERESA 197.329,67 197.329,67 603,73
PARISI RAFFAELLA 165.810,18 165.810,18 –
PATERNESI FERDINANDO 179.513,12 9.500,00 189.013,12 –
PATRIZI GIANCARLO 177.745,93 177.745,93 –
PATRUNO FEDERICO 167.915,49 167.915,49 –
PECE RAFFAELE 174.510,15 174.510,15 896,60
PELLEGRINO ROSSELLA 177.741,03 177.741,03 313,10
PELUSO SALVATORE 173.353,24 173.353,24 161,00
PENNESTRI’ MATTIA VITTORIA 181.773,87 181.773,87 1.050,36
PERUGINI FRANCESCA 164.327,82 164.327,82 –
PESCE NICOLA 153.390,98 153.390,98 414,34
PETRELLI MAURIZIO 182.396,14 182.396,14 973,14
PETRONE CLELIA 176.185,53 176.185,53 378,15
PETRONI PAOLA 145.833,98 145.833,98 –
PETROSINO VINCENZO 182.193,74 182.193,74 298,80
PETRUCCINI SIMONETTA 153.265,53 153.265,53 –
PEZZA ANTONIO 184.963,21 184.963,21 4.801,22
PIACENTE DOMENICO 165.504,27 165.504,27 3.992,55
PICCA ORLANDO 162.756,61 162.756,61 71,00
PICCARRETA RAFFAELLA 171.754,37 171.754,37 92,47
PICCOLO AGNESE 172.149,57 172.149,57 –
PIEROSARA ERCOLE 167.827,38 167.827,38 –
PIGNATELLI ROBERTO 165.570,25 165.570,25 –
PIOLI ISABELLA 163.548,25 163.548,25 –
PIRAZZOLI LAURA 18.488,57 18.488,57 –
PIRO GERLANDO 57.776,00 57.776,00 –
PIRONE SILVIO 131.022,61 131.022,61 –
PIRONE TULLIO 160.458,89 160.458,89 260,65
PISANO CARLO VINCENZO 138.718,06 138.718,06 380,50
PISCOPO EMILIO 158.872,39 158.872,39 1.609,72
PISTILLI SABINA CLARA 172.602,33 172.602,33 2.522,06
PISTOLA MARIA 174.357,30 174.357,30 378,15
PODDA MAURA 180.909,81 180.909,81 1.074,71
POGGIOLI ALBERTO 181.846,01 181.846,01 85,40
PONTICELLI SALVATORE 171.802,04 171.802,04 1.508,60
PORCU PATRIZIA 162.972,22 162.972,22 357,63
PRATO FIORENZO 187.688,73 187.688,73 528,90
QUAGLIA SIMONETTA 171.968,83 171.968,83 –
QUARANTA FRANCESCO 161.690,02 161.690,02 6.020,31
RAGONE ANTONIETTA 164.233,46 164.233,46 479,45
RAISS GIANLUIGI 163.187,62 163.187,62 –
REALE ROBERTO 167.693,65 167.693,65 228,20
RESTA ANTONIETTA 158.493,06 158.493,06 204,50
RICCA CARLA 164.632,48 164.632,48 485,90
RICCHETTI ROBERTA 180.603,61 180.603,61 569,13
RICCI FRANCESCO 217.211,30 217.211,30 429,75
RICCIO MARIO 181.693,71 181.693,71 460,71
RIGANO SIMONA 163.166,77 163.166,77 –
RIGOTTI STEFANO 153.872,35 153.872,35 469,47
RIMMAUDO ALESSIA 175.548,59 175.548,59 –
RINALDI LORENZO 171.635,96 171.635,96 106,80
RISO MARIA ROSA 176.207,21 176.207,21 765,13
RISTUCCIA BERNARDO 172.885,27 172.885,27 927,55
RIVIELLO CARLO 164.668,53 164.668,53 217,44
RIZZO ANTONINO GIUSEPPE 163.977,81 163.977,81 2.371,50
RIZZO ANTONIO 150.781,39 150.781,39 990,25
RIZZO VALERIO 163.196,38 163.196,38 –
ROCA MAURIZIO 151.905,65 151.905,65 –
ROMANO ALESSANDRO 185.452,37 185.452,37 3.733,96
ROMEO VITTORIA 176.238,37 176.238,37 90,25
ROSI ALESSIO 184.378,86 184.378,86 282,00
RUBERTO GIANFRANCO 172.108,90 172.108,90 –
RUFFI GIADA 153.623,09 153.623,09 1.535,07
RUSSO MARIO 177.396,65 177.396,65 –
RUSSO DANIELE 180.300,48 5.500,00 185.800,48 587,10
RUSSO FRANCO 171.740,57 171.740,57 466,12
SALA PEUP GIAMPIERO 150.948,50 150.948,50 –
SALINARO EDMONDO 179.543,57 179.543,57 –
SALTARELLI VITTORIANA 171.901,56 171.901,56 86,40
SAMPUGNARO ILARIA 163.843,38 163.843,38 425,78
SANNA SALVATORE 171.450,73 171.450,73 2.923,27
SANSONE VALENTINA 149.404,33 149.404,33 –
SANTACATERINA RITA 175.141,23 175.141,23 –
SANTOCONO RUSSO DOMENICO 40.922,40 40.922,40 –
SANTOPIETRO ANGELA 172.809,36 172.809,36 929,26
SANTOPINTO MARIA PAOLA 176.978,07 176.978,07 –
SANTORO RAFFAELLA 163.088,17 163.088,17 –
SAPONARA FABIO 168.575,26 168.575,26 266,40
SARACINO RAFFAELLA 142.928,70 142.928,70 539,90
SARACINO SALVATORE 181.525,94 181.525,94 659,25
SARNARI PIERPAOLO 177.158,12 177.158,12 2.316,90
SARNO SANDRA 172.212,56 172.212,56 2.583,03
SAVIANO MAURO 186.665,50 186.665,50 215,10
SCANU GIAN PIERO 13.541,81 13.541,81 –
SCENDRATE RENZA 153.715,38 153.715,38 589,87
SCIUTO CARMELO 181.490,29 181.490,29 770,00
SCOGNAMIGLIO MARCO 42.650,19 42.650,19 19,00
SCOLA STEFANIA 172.748,63 172.748,63 356,45
SCORTECCI PASQUALE 184.734,76 184.734,76 533,09
SCULCO LUIGI 171.996,90 171.996,90 496,44
SEGRETO PEPPINO FABIO 188.021,45 188.021,45 807,08
SEGUINO CARMINE 162.236,47 162.236,47 149,00
SERRELLI SANDRA TERESA 179.885,10 179.885,10 327,80
SERVILE SUSANNA 178.386,57 178.386,57 597,45
SIDDI DANILO 180.460,46 180.460,46 791,32
SIGNORE DANIELA 160.330,37 160.330,37 –
SILVESTRIS DANIELA 182.680,53 182.680,53 821,97
SILVESTRO SABRINA 163.638,36 163.638,36 292,35
SIMONETTA ALESSANDRO 181.467,64 181.467,64 323,50
SORRESSA NICOLA 173.945,40 173.945,40 –
SPAGNOLO ELISA MARIA 180.897,82 180.897,82 2.446,94
SPERANZONI STEFANO 164.837,28 164.837,28 –
STEFANCICH SERGIO 168.678,10 168.678,10 –
STIGLIANI GERARDO 162.999,19 162.999,19 –
STRACUZZI ALBERTO 162.772,05 162.772,05 –
TEDESCHI GIANFRANCESCO 119.077,49 119.077,49 –
TEDESCO VINCENZO 182.791,67 182.791,67 528,20
TEGHILLO GABRIELLA 167.555,35 167.555,35 180,10
TERESI INGRID 162.438,87 162.438,87 –
TERRACCIANO ROCCO 173.352,62 47.000,00 220.352,62 –
TERROSI LUCIA 181.588,98 181.588,98 949,53
TESTA MASSIMO 181.923,43 181.923,43 62,49
TISCIONE ANNA 167.400,05 167.400,05 –
TITTARELLI ROBERTA 162.972,74 162.972,74 607,54
TOMA CIRO 188.201,28 188.201,28 992,95
TRASI MARINA 163.510,24 163.510,24 –
TRAVERSA DONATELLA 172.890,49 172.890,49 907,45
VAI FURIO 177.988,42 177.988,42 561,15
VALENTI FILIPPO 162.475,86 162.475,86 –
VALENTI ANGELA 163.792,83 163.792,83 287,70
VARANO EDOARDO 171.745,00 171.745,00 2.371,16
VARSI MARIA BONARIA 167.633,02 167.633,02 –
VECCHIO GIUSEPPINA 164.410,95 164.410,95 297,75
VENERDINI GABRIELE 153.465,43 153.465,43 293,92
VENEZIA ANTONIO 169.216,72 169.216,72 392,70
VERDICCHIO GENEA 172.398,39 172.398,39 298,35
VETROMILE FRANCESCO 29.675,53 29.675,53 –
VIOLANTE PIERLUIGI 184.442,82 184.442,82 2.462,17
VISERTI GIUSEPPE 163.107,01 163.107,01 –
WARASIN HELMUT 175.019,33 175.019,33 438,90
ZABOTTO STEFANO 170.182,39 170.182,39 422,90
ZACCARIA GABRIELLA 173.891,17 173.891,17 292,90
ZAMBATARO EMANUELA 179.041,44 179.041,44 328,40
ZANOTELLI MARCO 204.717,37 204.717,37 2.491,50
ZANOTTI ALESSANDRA 163.535,84 163.535,84 700,00
ZATELLI ELENA 180.334,59 180.334,59 2.338,00
ZEPPA GIUNIO 37.059,54 37.059,54 227,70
ZERBINATO MARTA 164.706,13 164.706,13 2.612,61
ZICCARELLI ANTONIO 182.869,09 182.869,09 545,94
ZINI ALESSANDRA 167.558,41 167.558,41 7.416,44
ZOCCA NICOLETTA 101.019,15 101.019,15 4.422,86
ZOLI BARBARA 163.587,90 163.587,90 –
ZUCCALA’ GIANMARIO 162.849,08 162.849,08 –
ZUCCOLO EUROSIA 81.339,64 81.339,64 1.162,48

INPS aggiunge la beffa al danno

INPS

onorevoli accattoni

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA

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Dio fuori dal mondo

Dio fuori dal mondo

Per la serie Esopo news

brano tratto dalla pagina n. 191 del libro “FISICA E FILOSOFIA” scritto da Werner Heisenberg, edito da Il Saggiatore, finito di stampare nel mese di Aprile del 1961.

Dio fuori dal mondo

Si è spesso discusso tra gli storici se il sorgere della scienza naturalistica, dopo il sedicesimo secolo, fu in qualche modo una conseguenza naturale di precedenti orientamenti del pensiero umano.  Si può dimostrare come certe correnti della filosofia cristiana condussero ad un concetto assai astratto di Dio e che posero Dio così lontano e più in alto del mondo che si prese a considerare il mondo senza più, nello stesso tempo, vedere Dio nel mondo.

Dio fuori dal mondo

Dio fuori dal mondo

Dio fuori dal mondo

Dio fuori dal mondo

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