Alla ricerca dei percome – Il giudice e la bambina

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Il giudice e la bambina

Alla ricerca dei percome

IL GIUDICE E LA BAMBINA

C’era una volta un giudice… ops!
Questo incipit è successivo allo stile di Esopo e per ciò ricomincio prendendo a prestito, con molta riverenza, il suo più che famoso “Lupus et agnus”.
Un Giudice di chiara fama e la Plebe di chiara fame erano divisi da una sottile stradina che separava la di LUI prestigiosa residenza estiva e il tratto di terriccio bidonato come spiaggia libera messo a disposizione dei “di ELLA” diseredati soggiornanti in una delle località più “IN” dell’orbe terraqueo. Il Giudice, temuto e riverito per la forza coercitiva delle sue decisioni, acquistando una storica discoteca in riva al mare e tramutandola in una splendida tana per la sua sobrietà, forse aveva creduto di impossessarsi anche di particolari diritti sulla striscia di polverosa sabbia frapposta tra le inviolabili mura della sua magione e le onde libere e, da sempre, liberamente utilizzate da folte schiere di autoctoni, alcuni dei quali (gli osti e gli scrittori sono bugiardi per antonomasia, ma ho le prove di ciò che scrivo) erano addirittura nati con in piedi in esse.
Un giorno una bimbetta della Plebe, non sporca e non ineducata, ebbe a cedere alla corte, gentile e manierosa, di un pupo guizzato fuori dalla tana del terrore.
Giulietta e Romeo si concessero il lusso di giocare insieme nell’ingenuità delle loro età.
E si rividero e rividero… fino a quando Romeo non prese l’iniziativa di invitare Giulietta a visitare la tanona dove viveva.
Azz, non l’avesse mai fatto!
“Ofessa” avrebbe gridato il mitico Totò.
“Offesa tremenda” balbettò il giudice sclerotico, mentre scacciava, nei modi incivili propri della dissolutezza morale derivante dal “potere”, la piccina abituata alle tenerezze che la plebe riserva ai deboli ed ai bambini.
Giulietta tornò tra le braccia della mamma, piangendo.
Il seguito è normale amministrazione per chi è stato almeno per una volta padre.
Ci si reca ad un confronto con l’adulto “responsabile” del pianto della bimba, essendo disponibile a chiedere scusa per eventuali errori della mini Giulietta, ma anche a pretendere scuse per eventuali intemperanze ingiustificabili da parte del
maxi padrone del vapore.
Vi pare?
Evidentemente il vate della giustizia non fu abbastanza abile a dimostrare la sua innocenza, oppure non volle neppure che si parlasse nella sua tana di simili argomenti e con simili individui.
In suo soccorso arrivò altra gente dal timbro “Lei non sa chi sono io”, e, come dicono a Napoli… successero le mazzate.
Lucio Dalla, il Grande, quando cantava “… il gigante è un giardiniere la bambina è come un fiore” non poteva sapere che qualche giudice non è un gigante, ma solo un miserrimo nano.

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Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

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La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

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Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

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Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

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Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

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Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
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Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
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Esopo news
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Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
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Edizione ampliata
Seconda edizione
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Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
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Parole chiave
notizie, scempi, società
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Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
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Alla ricerca dei percome – Topicida nelle aiuole

Alla ricerca dei percome – Topicida nelle aiuole

Topicida nelle aiuole

TOPICIDA NELLE AIUOLE

Ischia, Rampe Sant’Antonio, località Mandra antistante la Biblioteca Comunale Antoniana, 15 Settembre 2014 ore 18 circa. Una o più mani criminali hanno letteralmente disseminato di pericoloso topicida (del tipo Agrirat) le aiuole ed i vasi situati nella piccola piazzetta antistante la Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia (Rampe Sant’Antonio).
Il potente veleno si presenta in granuli facilmente confondibili con quelli utilizzati come concime, ma ha la facoltà di avvelenare ogni tipo di volatile e praticamente tutti gli animali domestici tipo gatti e cani.
E NON POSSIAMO STARE TRANQUILLI NEMMENO PER I BAMBINI se è vero ciò che è riportato in questa scheda tecnica

http://www.nuisipro-desinsectisation-traitement.com/

Cereali-AGRIRAT-rivestiti dove si legge che:
«Tutti i veleni per topi contengono un agente di amaro che riduce il rischio di consumo accidentale, soprattutto da parte dei bambini.»
RIDUCE MA NON ELIMINA
Si presume che l’obiettivo della mano criminale sia stato quello di sterminare il folto gruppo di colombi che usano stazionare nei pressi della Chiesa e della Biblioteca e non certo eliminare fantomatici topi.
Le foto allegate, dovrebbero servire affinché le autorità preposte alla manutenzione ed alla pulizia dei luoghi pubblici, nonché quelle adibite alla tutela della salute pubblica e quelle addette alla repressione dei crimini, intervengano con la massima celerità per ordinare la rimozione dei pericolosi cumuli di topicida e per sanzionare gli autori della loro diffusione sul territorio.
Ovviamente controllando, inoltre, che ciò non sia avvenuto anche in altri giardini e parchi del nostro Comune.
Anche le associazioni per la difesa degli animali dovrebbero allertare le proprie unità per la rimozione del pericolo.
Scheda tecnica topicida Agrirat:
«L’AGRIRAT, prodotto fitosanitario a base di Bromadiolone, è un’esca topicida in grano per uso agricolo particolarmente efficace verso tutti i tipi di roditori che possono arrecare danno alle colture agricole (topi, ratti, arvicole). Una sola ingestione è letale per ogni tipo di roditore. La morte avviene ad alcuni giorni di distanza, senza provocare dolore, evitando così l’insorgere di sospetto nei confronti dell’esca e la necessità di una distribuzione preventiva di esche non trattate.»
Fonte:
http://www.agricoltura24.com/zapi-garden-presenta-agrirat-il-
rodenticida-per-le-aree-agricole/0,1254,54_ART_8128,00.html

A cosa serve:
«Agrirat è un topicida in esca a base di grano aromatizzato ideale per combattere le arvicole e topi campagnoli che infestano orti, frutteti, carciofaie, ecc. »
Quando si usa:
«Gennaio – Dicembre»
Come si usa:
«Disporre l‘esca in mucchietti nelle aree frequentate dai roditori nelle dosi indicate nella confezione.
Si consiglia di utilizzare il prodotto seguendo scrupolosamente le avvertenze riportate sulla confezione. »

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
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“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Alla ricerca dei percome – Il gazzo ipocrita

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Il gazzo ipocrita

IL GAZZO IPOCRITA

Alcuni nomi di animali, a causa delle solite eccezioni della lingua italiana, non possiedono contemporanee definizioni di genere maschile e femminile, così come avviene, per esempio, con gallo – gallina, o porco – scrofa, o cane cagna.
Volendo discorrere di alcuni tipi di animali e delle loro somiglianze con alcuni individui del genere umano, i favolisti, dilettanti come me, trovano difficoltà a rappresentarne il sesso. Infatti, in questo siparietto desidero presentare un animale di sesso maschile, ma non so se scrivere di esso indicandolo come “Il maschio gazza” oppure come “La gazza maschio”.
Per una volta i miei lettori mi perdoneranno se userò un artifizio linguistico e indicherò l’uccello di sesso maschile di cui intendo scrivere (appartenete alla razza dei Corvidi) con il nome di “Il gazzo”?
Il gazzo, così come la gazza, è quasi sempre indicato con l’epiteto di “ladro-ladra” stante la sua abitudine d’impossessarsi di oggetti non suoi.
Consuetudine questa non di rado appartenente anche ad alcuni umani.
De resto non si sa se sia stato l’uomo ad indurre i pennuti a tale tipo di pratica truffaldina o viceversa.
Un po’ come avviene con l’uovo e la gallina.
L’amicizia, se è vero ciò che scrive il vocabolario Devoto Oli è qualificata come “Reciproco affetto costante ed operoso tra persona e persona nata da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o di caratteri e da una prolungata consuetudine”.
L’ipocrisia, invece, è segnalata come la “simulazione umana (mai animale) estesa nell’ambito dell’atteggiamento morale e dei rapporti sociali ed affettivi”.
In pratica, chi contesta – denigra – offende pubblicamente le persone con le quali egli dice d’essere amico (tanto più se si tratta di defunti impossibilitati a replicare fornendo le proprie versioni) è un ipocrita.
Poi un giorno capita di leggere che un umano, con le caratteristiche del gazzo, scrive:
«Dobbiamo essere franchi con noi stessi (omissis).
Nel 2013 fui personalmente oggetto di un feroce attacco da parte di una testata giornalistica (omissis) per aver criticato XXX (che per me resta sempre un amico omissis) per la sua campagna a favore della ecc.»
Di solito gli animali non hanno caratteristiche umane, e gli umani non ne hanno simili a quelle animalesche però, se è vero che il gazzo è ladro (ed è ladro) e se è vero (ed è vero) che chi denigra pubblicamente ed ingiustamente la persone con la quale dice essere amico è un ipocrita, e se, infine, dobbiamo dare ascolto all’incipit dell’articolo suddetto con il quale un umano scrive:
«Dobbiamo essere franchi con noi stessi», allora vorremmo che il tizio gridasse con forza:
«Sono un gazzo ipocrita» e la smettesse di dichiararsi amico di chi, nella pace del Signore, non può mandarlo a fanculo con la sua notoria schiettezza.

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Alla ricerca dei percome – Il bus lo guido io…

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Il bus lo guido io…

IL BUS LO GUIDO IO
e vado dove voglio
Ischia, 8 Luglio 2015.

Questa sera, intorno alle 20, una turista proveniente da Roma ed in vacanza in un Hotel di Sant’Angelo, entrata in una nota boutique del Corso Vittoria Colonna per ritirare alcuni capi di abbigliamento ordinati il giorno prima, ha raccontato alle persone presenti nel locale la sua disavventura con l’autista di un bus delle famigerate (Vocabolario Devoto Oli: “Famigerato
giustamente condannato alla riprovazione universale”) autolinee E.A.V. che esercitano in regime di monopolio il pubblico servizio sull’isola d’Ischia.
In sintesi, la signora ha affermato che l’autista del bus in servizio sulla linea CD in partenza dal capolinea di Ischia porto, giunto in località Panza ha invitato i passeggeri diretti a Sant’Angelo a scendere.
Ciò, nonostante che la fermata di Sant’Angelo (Cava Grado) sia prevista dal tragitto della linea CD… e nonostante che essa sia distante almeno due chilometri dal punto in cui i passeggeri sono stati obbligati a scendere.
Dapprima i viaggiatori, nell’entusiasmo dall’allegria della loro piacevole vacanza, hanno pensato ad uno scherzo, ma poi, quando il conducente ha ripetuto seccamente l’invito di scendere avvisandoli che altrimenti si sarebbero allontanati ancora di più dalla meta, qualcuno ha chiesto spiegazioni e ha ricevuto questa risposta:
«Il pullman lo guido io. Sono in ritardo e non vado a Sant’Angelo. Stop.»
Viene da ridere, piangere, indignarsi, ricordando quante volte il bus è arrivato in ritardo e quante volte finanche non è arrivato proprio!
Ci mancava il “pistolotto” dell’autista! (Devoto Oli: Pistolotto = Nel linguaggio teatrale, il pezzo declamatorio che provoca l’applauso a scena aperta).
E loro sono scesi, increduli per la decisione, mortificati per l’arroganza dell’autista (Vocabolario Devoto Oli: Arroganza = Senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno e un’irritante altezzosità), e delusi per l’incivile stato di abbandono nel quale sono stati lasciati.
Ci resta difficile pensare cosa sarebbe accaduto se tra i passeggeri diretti a Sant’Angelo ci fosse stato qualcuno diversamente abile fisicamente, o, peggio, se ci fosse stato qualcuno “diversamente abile” ad accettare l’assurda imposizione!
La turista si chiama Daniela Dari, ha lasciato tutte le indicazioni utili a rintracciarla compreso il suo recapito telefonico.
Di lei, quindi, sappiamo praticamente tutto, ma riusciremo mai a conoscere le generalità dell’autista?
Sapremo mai quali provvedimenti disciplinari intenderà attuare l’Azienda al fine di non diventare ancora più “famigerata”?
Qualcuno si sentirà in DOVERE di chiedere scusa?
Un dato è certo: c’è in giro, a piede libero, chi non è ancora soddisfatto dei disagi che ha procurato alla popolazione ischitana e dei danni che ha arrecato all’economia e all’immagine dell’isola intera.

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Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

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Alla ricerca dei percome – Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Alla ricerca dei percome – Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

PER UNA CORRETTA GESTIONE DELL’AZIENDA POSTE ITALIANE

In data 29/08/2014 in partenza da Sant’Agata Militello (ME) tramite la S.&N. Service SNC c/o Mail Boxes Etc. Via Baldissieri che opera per conto della SDA express courier (società appartenente al gruppo poste italiane) mi è stato spedito un pacco di circa Kg. 3.
Nella specifica relativa alle modalità di consegna sono stati chiaramente indicati

1) “Note: consegnare dopo le ore 14:00”

2) “c/a Avviso telefonico 3935937717”

In data 03/09/2014, alle ore 12 circa, è stato consegnato, ad un parrucchiere che opera nei pressi dell’indirizzo di destinazione del pacco, un avviso di giacenza indirizzato a me con indicato a margine il numero telefonico 081990024.
In data 04/09/2014 alle ore 16,30 circa, poco dopo che il parrucchiere mi ha consegnato il biglietto, ho telefonato al numero suddetto.
Un tizio mi ha risposto “Galano Trasporti” si tratta della ditta
www.galanotrasporti.com/
Ho salutato, gli ho rilasciato le mie generalità, ho indicato lo scopo della telefonata ed ho atteso che il tizio procedesse alla verifica dell’esistenza del pacco.
Effettuata la verifica, il tizio mi ha detto:
«Il pacco è in partenza per la restituzione.
Deve provvedere al ritiro entro le ore 18.30».
Cioè, io avrei dovuto percorrere oltre 6 Km. in andata ed altrettanti in ritorno per ritirare un pacco che non mi era stato consegnato secondo le direttive concordate?
Ed avrei dovuto farlo immediatamente?
Ho fatto notare al tizio che il tentativo di consegna era stato effettuato ben prima delle ore 14 indicate nella lettera di vettura e che non avevo ricevuto nessuna telefonata da parte loro, ma lui ha immediatamente chiusa la conversazione senza neppure i saluti dicendo:
«Faccia come vuole».
Ora, è vero che noi tutti siamo sudditi delle multinazionali monopolistiche (o quasi) tipo Poste italiane e loro satelliti, ma è pur vero che in Italia esistono organi di controllo che potrebbero far sentire la loro presenza.
Il primo è il “Garante per la protezione dei dati personali” (autorità amministrativa indipendente istituita dalla cosiddetta legge sulla privacy-legge 31 dicembre 1996, n. 675 – che ha attuato nell’ordinamento giuridico italiano la direttiva comunitaria 95/46/CE – e oggi disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati personali – d.lg. 30 giugno 2003 n. 196), al quale chiedo se sia legale rendere noto a terzi (nel mio caso si tratta per di più di un’azienda pubblica) l’esistenza di un pacco a me indirizzato, nonché della sua provenienza, del suo peso e della data di spedizione.
Poi si potrebbe chiedere alla “Polizia Postale e delle Comunicazioni”(alla quale è assegnata l’azione di prevenzione e contrasto a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione) se tale comportamento sia lecito o non sia piuttosto contemplato come una palese violazione del segreto postale e, in caso affermativo, quali sanzioni siano previste per tali azioni.
Infine, c’è da dire che, poiché l’assetto proprietario di Poste Italiane vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e poiché tale Ministero è la rappresentazione politica di tutti i cittadini italiani, si deduce
che anche io, comune cittadino italiano ne faccio parte e posso quindi chiedere che vengano presi i provvedimenti atti alla migliore e più corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane.
Però, senza volere inseguire chimere, la conclusione mi porta alla riflessione per la quale: se è vero che io ho ricevuto l’inutile scortesia del tizio al telefono, se è vero che informazioni riservate riguardanti la mia corrispondenza sono state messe in piazza, se è anche vero che io non riceverò più il mio pacco, è altrettanto vero, comunque, che la pubblicità negativa derivante dal coagulo di tali situazioni creerà danni, certamente più consistenti di questi che ho subito io, per l’Azienda che non ha adeguato le proprie maestranze al corretto adempimento delle funzioni assegnate e ciò, indipendentemente dalle indagini e dalle eventuali sanzioni che potrebbero essere poste in essere dalle predette pubbliche autorità.

Qualcuno perderà più di me.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

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ISBN 978-1-4710-6196-7
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Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

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978-1-4710-6196-7
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Edizione ampliata
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Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

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notizie, scempi, società
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Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

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