Maria Francesca Mosca conquista Roma con il suo libro “Fili di rugiada” edito da Ibiskos Ulivieri

Maria Francesca Mosca prosegue con le presentazioni del suo libro di successo.

Scritto per la 10° edizione del Giro d’Italia Handbike ideata da Andrea Leoni, il libro è stato presentato lo scorso sabato 8 febbraio a Roma alla libreria Hora Felix con relatrici Laila Scorcelletti, Silvana Lazzarino e letture di Federica Sciandivasci. Tra il pubblico anche il poeta e critico letterario Franco Campegiani, l’artista Lino Tardia, la scrittrice e saggista Giovanna Cospito, la poetessa Luciana Capece e il poeta Fabio Tirone.

Maria Francesca Mosca, medico per la medicina generale dell’Asl di Biella, è stata accolta a Roma con il suo libro, dedicato ai protagonisti campioni dell’handbike che sta conquistando sempre più critica e pubblico. Stiamo parlando di “FILI DI RUGIADAedito da Ibiskos Ulivieri di Alessandra Ulivieri (2019) che dopo Biella, Torino, Modena, Bologna, New York, Francoforte, lo scorso 8 febbraio è stato presentato nella capitale nell’ambito della Rassegna Iplac (Insieme per la Cultura) presso la libreria Hora Felix in Via Reggio Emilia, 89.

Maria Francesca Mosca presentazione “Fili di Rugiada” alla libreria Hora Felix a Roma. In foto da six Laila Scorcelletti, M Francesca Mosca, Silvana Lazzarino e Federica Sciandivasci

Scritto in occasione della 10° edizione del Giro d’Italia Handbike, manifestazione ideata da Andrea Leoni, di cui è Presidente Fabio Pennella, vinta per il scocendo anno consecutivo da Christian Giagnoni, il libro sottolinea come alla base di ogni sfida vi sia l’amore e l’entusiasmo per la vita. L’autrice, Maria Francesca Mosca, affermata scrittrice di racconti e poetessa, vincitrice di numerosi premi, membro della Camerata dei Poeti di Firenze, in queste pagine restituisce con sensibilità e attenzione le emozioni di otto tra questi “campioni di vita” incontrati e conosciuti durante le competizioni, mettendone in risalto smarrimento e forza, paura e determinazione nel ricominciare a vivere. Lo sport dell’handbike, cui giungono in seguito a percorsi diversi, che vedono in molti infrangersi sogni e progetti di vita, diventa occasione di condivisione, confronto, sfida e crescita personale, supportato dall’amore e dall’entusiasmo per la vita.

A moderare la serata è stata la Vice Presidente Iplc Laila Scorcelletti, insegnante, scrittrice, cantante, ballerina e attrice che ha presentato un commento/ relazione in cui è stato evidenziato come anche oltre il corpo si possa far emergere quella luce, o scintilla di vita necessaria per risollevarsi e proiettarsi nella quotidianità con le proprie caratteristiche e capacità che rendono ogni persona unica. Questo per sottolineare la forza degli handbikers nel proiettarsi oltre il limite fisico a partire dalla sua accettazione. A riguardo Maria Francesca Mosca ha sottolineato come in loro “in qualche modo, nella loro vita scatta una scintilla, spesso un riflesso d’amore che ridona la speranza e fa comprendere quanto importante e prezioso possa essere ogni attimo di vita.”

Maria Francesca Mosca. Presentazione libro “Fili di rugiada” presso la libreria Hora Felix a Roma

Alla presentazione del libro da parte di Silvana Lazzarino impiegata, giornalista/pubblicista e poetessa, è seguita la sua intervista all’autrice, in cui ha dato risalto ai punti più significativi trattati nel libro dove si parla di coraggio e capacità di rinascere seppur dopo grandi sofferenze da parte di questi atleti handibikers, a partire dall’accettazione del proprio limite fisico diventato nel tempo punto di forza, unitamente all’amore per la vita. È stato evidenziato come la scoperta dell’handbike sia stata determinante per loro nel rafforzare le conquiste fino a quel momento raggiunte attraverso la sfida, la condivisione e il confronto. A sottolineare i punti più intensi del libro dove si parla di fragilità, forza, speranza e sostegno affettivo per questi “campioni di vita”, sono state le letture di Federica Sciandivasci poetessa e scrittrice la cui avvolgente voce ha donato ancora più luce alle emozioni espresse in queste storie. Storie intense che arrivano all’anima, dove la presenza e vicinanza di fidanzati, mariti/mogli, e amici, diventa importante nel sostenerli e incoraggiarli senza essere invadenti.

Denso di emozioni tra dubbio e speranza, momenti di incertezza e fiducia ritrovata, il libro del Giro d’Italia Handhike dà voce a questi campioni di vita e alla loro capacità di rinascere ogni volta. Pagine in cui attraverso la loro esperienza vibrano: “…fragilità e forza, speranza per chi non ha orizzonti, confronto per chi crede di averne, invisibili ma tenaci legami con la vita…”. Un libro per credere in sé stessi, per ritrovare consapevolezza e fiducia anche quando il buio avanza e tutto sembra perduto. Come afferma l’autrice: “   sull’esempio di questi Atleti non solo possiamo, ma dobbiamo far volare i nostri sogni….”Emerge uno sguardo di speranza con cui ritrovare ogni giorno anche in quello più difficile, una scintilla di luce che è l’amore per la vita e dunque per sé stessi.

Non sono mancati gli interventi del pubblico entusiasta di questo libro di Maria Francesca Mosca che invita a pensare a questa vita con altro sguardo, apprezzandone ogni giorno anche gli aspetti più semplici, apparentemente banali, eppure in grado di restituire felicità. Tra il pubblico erano presenti anche: Giovanna Cospito, filosofa, scrittrice e saggista in rappresentanza della Ibiskos Ulivieri, Franco Campegiani, affermato poeta, saggista, filosofo e critico letterario e d’arte con la moglie Paola, Luciana Capece poetessa e scrittrice raffinata, e il poeta e insegnante Fabio Tirone. E poi l’artista Lino Tardia pittore di fama internazionale giunto a Roma nel 1960, con una carriera luminosa che lo ha visto protagonista di numerose esposizioni nelle principali città italiane e estere tra cui New York, Chicago, Londra, Parigi, Houston.

Maria Francesca Mosca: “Fili di rugiada” /Ibiskos Ulivieri 2019)

Numerose poesie di Maria Francesca Mosca sono presenti in diverse antologie tra cui “L’Alfabeto della Poesia” e Autori per l’Europa” editi da Ibiskos-Ulivieri. Ha preso parte alla “Maratona Poetica” di Sanremo nel 2016 e l’anno seguente con le sillogi poetiche “Riflessi di emozioni” e “Profumo d’immenso”. Maria Francesca Mosca è vincitrice tra gli altri della 3° edizione –anno 2012- del Concorso di poesie, racconti, pittura e fotografia “Nati per Vincere?” a Carpi (MO) con il racconto “I colori dell’anima e della IX edizione -anno 2007- del Premio Letterario Nazionale Città di Arona “Gian Vincenzo Omodei Zorini” per la Sezione Medici Scrittori nel Mondo- racconto inedito- con il racconto “Parole senza tempo”.

Il prossimo mese di marzo il libro sarà presentato a Londra e dopo maggio l’autrice sta pensando di portarlo ad Ischia dove l’Associazione DILA (Da Ischia L’Arte) di cui è presidente Bruno Mancini scrittore e poeta, è pronta ad accoglierla con grande emozione.

 

Di seguito parte dell’intervista di Silvana Lazzarino all’autrice durante la presentazione del libro svoltasi alla libreria Hora Felix di Roma sabato 8 febbraio 2020

D.  Ogni storia inizia con il soffermarsi sugli sguardi di ciascun atleta handbike. I loro occhi sembrano parlare e restituire i loro stati d’animo. Come mai questa scelta?

 Per me è fondamentale cogliere l’espressione degli occhi delle persone perché gli occhi raccontano molto più delle parole: si illuminano quando riflettono la felicità e diventano un lago immenso, infinito, buio quando invece esprimono disperazione, ed entrare in quel lago e ridefinirne i confini a volte è molto difficile. Ho conosciuto la realtà dell’HAND BIKE grazie a mio figlio Luca, da alcuni anni componente del comitato organizzatore e che negli ultimi due anni ha coinvolto anche mio marito Pier Giuseppe come medico volontario nelle varie tappe. La prima volta in cui mi sono trovata di fronte questi atleti, schierati sulla linea di partenza, li ho osservati con animo stupito e immediate sono nate in me le emozioni che hanno ispirato la stesura di questo testo, insieme alla curiosità di conoscere meglio i loro percorsi di vita.

 D.  Paura e coraggio. Due emozioni contrastanti, ma che esistono quali parti della stessa medaglia. Prima la paura di questi giovani nel vedere infrangersi i propri sogni per via di un incidente o di una complicazione fisica che li paralizza fisicamente, poi la capacità di risollevarsi e credere ancora in sé stessi e nelle proprie possibilità per amore della vita da cui ripartire. Tutto prende forma dalla paura e dalla disperazione per arrivare poi al coraggio. Chi è coraggioso non è senza paura. È d’accordo?

R   Direi che questi atleti hanno avuto ed hanno il coraggio di aver paura e, soprattutto, il grande coraggio di esporre e di ammettere la loro fragilità. Condizione umana inevitabile la paura di fronte ad un nuovo percorso di vita, molto più difficile, non scelto e condizionante all’improvviso la propria esistenza. Senza più le certezze acquisite è facile cadere nell’insicurezza e, da qui, nel baratro della depressione sino all’innaturale desiderio di pensare che forse sarebbe stato meglio morire. Ma poi, in qualche modo, nella loro vita scatta una scintilla, spesso un riflesso d’amore che ridona la speranza e fa comprendere quanto importante e prezioso possa essere ogni attimo di vita.

Maria Francesca Mosca e Silvana Lazzarino

  D  Tra la paura e il coraggio vi è la presa di coscienza, quella consapevolezza di come il proprio destino possa in un attimo cambiare. Consapevolezza di come l’immobilità impedisca di portare avanti quanto iniziato o progettato, ma consapevolezza di come innanzi ad un limite si possa costruire ugualmente un progetto di vita, un futuro, a partire dal credere in sé stessi spinti dall’amore per la vita come poco prima accennato. Quanto è importante l’accettazione di un proprio limite dovuto ad un problema fisico, per iniziare a guardare con altri occhi la propria esistenza? All’accettazione del limite fisco segue la consapevolezza del cambiamento. Cosa può dirmi a riguardo?

R La consapevolezza dei propri limiti fisici è importante per prendere coscienza della nuova realtà ed affrontarla nel modo più adeguato. Se per tutti può essere un adeguamento graduale, anche solo causato dalle limitazioni inevitabili con il trascorrere degli anni che fanno rallentare i ritmi e a cui bisogna adeguarsi, per la maggior parte di questi ragazzi si è trattato di un momento di una violenza inaudita che, come un tornado, li ha posti di fronte a limiti fisici pesanti, sino alla totale dipendenza per quanto riguarda le funzioni vitali del proprio corpo.

 D.  Il cambiamento spiazza perché costringe a uscire da un terreno sicuro in cui muoversi. I protagonisti hanno in modi diversi trovato la forza di credere in sé stessi sostenuti dal loro grande amore per la vita, ma anche da persone a loro care come genitori o fidanzati. In questo caso mi riferisco ad esempio alla storia di S. la trapezista a quella di F il giovane rispettivamente sostenuti dal fidanzato poi marito e dal padre a non arrendersi in seguito all’incidente. Da soli non è facile risalire la china. Quanto è importante in questi casi avere accanto persone di spiccata sensibilità attente, ma non invadenti?

Certamente avere accanto persone sensibili che sostengono ed aiutano con il loro amore è fondamentale. Durante i Pasta Party, momenti conviviali che seguono alla gara e precedono il momento delle premiazioni, ho avuto modo di osservare l’atteggiamento dei familiari e li ho ammirati, se possibile, in modo ancor più incondizionato rispetto agli Atleti. Ho infatti capito che, se una persona rinuncia alle sue potenzialità di condurre una vita come l’aveva impostata e sognata, per stare vicino ad un familiare, spesso moglie o marito o fidanzato/a, dà a tutti una grande ed inequivocabile testimonianza d’Amore e diventa sostegno e forza.

D. Lo sport è punto di condivisione, confronto, sfida e crescita personale. Nel caso dell’handbike gli atleti oltre a fortificare il proprio carattere testimoniano come l’entusiasmo e l’amore per la vita siano le armi migliori per sfidare qualsiasi competizione. Cosa può dirmi a riguardo

Lo sport rappresenta per questi atleti una rinascita e non solo per lo spirito di competizione che giustamente deve esserci, ma proprio per il loro entusiasmo e la capacità di rimettersi in gioco. Prendiamo ad esempio “G”. Questo atleta è la storica maglia nera del GHB, arriva cioè quasi sempre ultimo e, se solo mi ha sfiorato il pensiero di commiserarlo, quando ho conosciuto la sua storia ho dovuto ricredermi. Per lui la Maglia Nera è una personale MAGLIA ROSA, è una conquista.  ”Tutte le volte che parto per una gara è come avessi già vinto” mi ha detto ed in effetti ogni volta vince la sua personale sfida contro il destino.

 DCiascuno degli atleti da lei intervistati ha sfidato la sorte con il sorriso tagliando comunque ad ogni gara il traguardo.  Quasi tutti nelle gare si sono mostrati competitivi mirando a dare il meglio di sé ad ogni sfida. Ma al di là del giungere primi, quale è la loro vera vittoria?

R  La loro vittoria personale è il superamento dei propri limiti. Una volta, ad una pasta Party ho sento un atleta che confidava ad un amico di essere contento, pur non essendo in classifica, perché era riuscito a portare a termine un percorso per lui molto arduo e quindi si era misurato ed aveva superato i propri limiti. Un altro atleta, ogni volta che taglia il traguardo, non importa la posizione, alza le braccia al cielo ed esclama “VIVA LA VITA” condensando in questa frase tutta l’essenza dello spirito con cui affrontano ogni gara. E poi è importante anche lo spirito di squadra, di aiuto, condivisione, l’esserci con gli altri e per gli altri. Non trascurabile anche l’aspetto turistico legato alla partecipazione del GHB che porta atleti ed accompagnatori a visitare molte tra le più belle città d’Italia. Alcuni di loro poi gareggiano anche a livello Olimpico e mondiale potendo così fare esperienze di viaggio molto interessanti.

Chiara Pavoni presenta Maria Francesca Mosca – Bookcity & Striscia la notizia

 (Silvana Lazzarino)

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“Fili di rugiada” di Maria Francesca Mosca: Roma libreria Hora Felix

“Fili di Rugiada” di Maria Francesca Mosca viene presentato  sabato 8 febbraio 2020 a Roma  alla Libreria Hora Felix. Modera l’incontro Maria Rizzi, presentazione di Laila Scorcelletti, intervista di Silvana Lazzarino e letture a cura di Federica Sciandivasci

Fili di rugiada, libro  intenso e avvolgente scritto da Maria Francesca Mosca, medico per la medicina generale della Asl di Biella,  autrice di racconti e poesie di successo, edito da Ibiskos Ulivieri (2019) verrà presentato a Roma il prossimo 8 febbraio 2020 presso la Libreria Caffè letterario Hora Felix in Via Reggio Emilia, 89.  In esso l’autrice descrive con delicatezza  e incisività le emozioni degli handbikers campioni di vita incontrati e conosciuti in occasione di diverse competizioni sportive.

Chiara Pavoni presenta Maria Francesca Mosca – Bookcity & Striscia la notizia

“Fili di rugiada” di Maria Francesca Mosca, Prossima  presentazione a Roma libreria Hora Felix sabato 8 febbraio 2020

La presentazione con inizo alle ore 18.00 sarà moderata da Maria Rizzi, Presidente Iplac e nota scrittirce di gialli, realtrice sarà Laila Scorcelletti,  Vice-Presidente Iplac insegnante, scrittrice, attrice, cantante , ballerina, le letture saranno a cura di Federica Sciandivasci poetessa e scrrittrice, mentre l’intervista all’autrice sarà a cura di Silvana Lazzarino giornalista/pubblicista, poetessa e impiegata. Scritto per la celebrazione del 10° edizione del Giro d’Italia HandBike  il libro vuole dare risalto al coraggio di questi atleti, che,hanno mostrato determinazione, forza di volontà a partire dall’accettazione del proprio limite fisico, dando esempio di come niente sia impossibile, o quasi, quando alla base di ogni scelta e azione  è il grande amore per la vita.

“Fili di rugiada” di Maria Francesca Mosca, , foto ad Assisi per ultima tappa GIHB settembre 2019

Lo sport dell’handbike, cui giungono in seguito a percorsi diversi, che vedono in molti casi infrangersi sogni e progetti di vita, diventa un‘occasione non solo per ricominciare, ma percorso di condivisione, confronto, sfida e crescita personale, supportato da questo amore e speranza sottintese fin dal titolo del libro. Nel titolo infatti i “fili di rugiada” stanno a rappresentare i sottili fili che legano questi protagonisti alla vita, fili invisibili con la vita da cui non separarsi. Ciascuna delle otto storie in queste pagine diventa testimonianza di forza di volontà, amicizia, solidarietà reciproca, ma anche spirito di competizione e speranza. Nel loro percorso di rinascita, questi sportivi hanno trovato sostegno anche negli affetti delle persone loro accanto, pronte ad incoraggiarli senza invadenza come genitori, fidanzati, mogli o mariti.

In chiusura di ogni ritratto è una poesia con cui Maria Francesca Mosca ha voluto dare risalto all’unicità di ciascun atleta con il proprio modo di essere e sentire lo scorrere della vita verso il cambiamento.: così ad esempio la lirica “Farfalla” chiude la prima storia dedicata a S., mentre “Spazio di luce” conclude quella di F. Parlando si sé, del proprio passato della paura di non farcela, della consapevolezza della disabilità da cui trarre nuove occasioni per scoprire altri aspetti di sé rimasti nell’ombra, questi atleti disabili motori, sono grati alla vita  in cui hanno costruito speranze.

Nella postfazione al libro Lucia Trevisan componente della Commissione Nazionale Paraolimpica italiana sottolinea la possibilità di rinascere anche di fronte a situazioni complesse e difficili come hanno dimostrato questi campioni di vita  a cui va il  suo ringraziamento. Questi atleti hanno saputo trasformare un problema concreto in nuova possibilità per “rinascere” più forti e consapevoli del dono di esistere.  Dalla prefazione:: “…fragilità e forza, speranza per chi non ha orizzonti, confronto per chi crede di averne, invisibili ma tenaci legami con la vita…”.

“Fili di rugiada” di Maria Francesca Mosca, presentazione Milano

Fili di rugiada di Maria Francesca Mosca, oltre a Biella, città dove vive e lavora e a Bologna, è stato presentato al Book festival di Modena, al Salone del Libro di Torino, a New York presso il BEA (Book Expo America) e durante le tappe della 10° edizione del Giro d’Italia Handbike conclusesi ad  Assisi lo scorso settembre 2019.

Queste le parole del Presidente del GIHB Fabio Pennella: “Abbiamo da subito creduto nel progetto propostoci dalla Dott.ssa Maria Francesca Mosca e siamo grati a Lei per averci permesso di poter avere un libro che parlasse dei nostri Campioni e del nostro Giro, in occasione della decima edizione della manifestazione”. Dopo Roma seguiranno altre presentazioni in altre città. Anche Ischia con la DILA Associazione da Ischia l’Arte dello scrittore e poeta Bruno Mancini, è pronta ad accogliere Maria Francesca Mosca per promuovere il suo libro che invita a pensare a questa vita con altro sguardo, apprezzandone ogni giorno anche gli aspetti più semplici, eppure in grado di restituire felicità.

S. L.

FILI DI RUGIADA

di Maria Francesca Mosca

Edito da Ibiskos Ulivieri (2019)

Presentazione  nell’ambito della Rassegna Iplac (Insieme per la Cultura)

Modera Maria Rizzi, presentazione di Laila Scorcelletti, intervista di Silvana Lazzarino

 letture a cura di Federica Sciandivasci

Roma, Libreria Caffè Letterario Hora Felix  (Via Reggio Emilia, 89 Roma)

Sabato 8 febbraio 2020 ore 18.00

 

 

 

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Wegil Roma: “L’invisibilità non è un superpotere”. Foto e lastre per dire no alla violenza sulle donne

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere. La mostra a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, è in corso fino al 6 febbraio 2020

Di portata nazionale e non solo, quello della violenza sulle donne è un tema doloroso che riguarda tutta la società. Risuona come un grido di dolore, disperazione, solitudine, come un grido di aiuto,, trattato dalle pagine della cronaca nera e dai talk show televisivi del dolore con parole e immagini che commuovono e fanno riflettere, ma che poi al di fuori di questi canali resta nell’ombra. Vittime di violenze, la maggior parte delle donne si trovano nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere. Un dolore che ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo, fino a diventare un peso insopportabile se alla lunga si resta da soli.

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere mostra di foto e radiografie

A restituire entro un contesto artistico di forte impatto visivo ed emotivo, visibilità a questa realtà drammatica che ancora si nasconde silenziosa negli ambienti dove manca il rispetto e la libertà di essere se stessi, è la mostra “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE, Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne” che è stata inaugurata a Roma WeGil in Largo Ascianghi 5, il 16 gennaio 2020 alle ore 18.30,  cui hanno collaborato Pangea – Reama, l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. All’anteprima per la stampa svoltasi il 16 gennaio alle ore 11.00 sono intervenuti Giovanna Pugliese, Assessora al Turismo e Pari opportunità della Regione Lazio,; Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio; Simona Lanzoni, Vice Presidente Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice di Reama; Marzia Bianchi, fotografa, curatrice e collaboratrice Pangea – Reama; Maria Grazia Vantadori – Chirurga, referente Casd – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente Reama; Fabrizio d’Alba, Direttore Generale Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini e l’attrice Francesca Reggiani.

Wegil Roma. L’invisibilità…mattonelle di Marzia Bianchi

Promossa dalla Regione Lazio e organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Pangea Onlus, promotrice di Reama, la rete per l’Empowerment e l’auto mutuo aiuto per le donne vittime di violenza, l’esposizione, “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPERPOTERE” curata da Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, presenta 10 fotografie e 10 radiografie che raccontano il mondo di dolore e silenzio in cui vivono le donne vittime di violenza. Autrice delle fotografie è Marzia Bianchi, fotografa e collaboratrice di Pangea – Reama, che ispirandosi alle parole delle donne accolte dallo sportello antiviolenza on line di Reama (www.reamanetwork.org), ha trasformato la narrazione in immagini. Alle fotografie sono affiancate, in totale anonimato delle radiografie gentilmente concesse dall’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma e dall’ ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, effettuate alle donne arrivate nei Pronto Soccorso e che hanno dichiarato di aver subito violenze.

Wegil Roma. L’invisibilità…pescerossoweb_credits -®Marzia Bianchi

Così afferma la fotografa Marzia Bianchi:” L’invisibilità non è un superpotere… vuole dunque rompere il muro di silenzio che coinvolge le donne che hanno subito violenza: nella mostra sono i loro corpi, le loro lesioni a parlare, intrecciando singole storie in un unico racconto. Le vite delle donne sono diverse eppure lo schema della violenza si ripete, prevalentemente a opera di un compagno, familiare o conoscente”.

Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea e coordinatrice della rete Reama. sottolinea come la mostra sia l’occasione per noi di svelare quello che molto spesso le donne non riescono a dire o nominare una volta giunte al pronto soccorso. Però i corpi, le lesioni parlano per loro e raccontano di vertigini di orrore quotidiano. Chi accoglie deve saper decodificare i silenzi e attribuire la giusta dimensione alle lesioni incompatibili con quanto narrato”.

L’invisibilità…non è un superpotere…

Mariagrazia Vantadori, chirurga dell’ospedale San Carlo Borromeo, nonché referente del Casd, Centro Ascolto Soccorso Donna del San Carlo ha evidenziato come i tanti anni di attività lavorativa e di esperienza sul campo, l’abbiano portata a decodificarele loro lesioni, ad andare oltre il non detto e ad aiutare le donne a orientarsi per uscire dalla violenza con il sostegno della rete territoriale e dei centri antiviolenza. Far capire loro che quanto accaduto non deve ripetersi mai più e che non sono sole è essenziale e in tal senso i presidi sanitari sono uno snodo importantissimo della rete”.

 L’esposizione nasce dall’esperienza ventennale di Fondazione Pangea che ha incontrato migliaia di donne in tutto il mondo e dall’incontro tra la Dr.ssa Maria Grazia Vantadori, chirurga nonché referente CASD – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente della rete Reama, e la fotografa Marzia Bianchi, collaboratrice di Pangea – Reama. Dopo la tappa romana la mostra sarà ospitata in altri luoghi del Lazio a partire dalla Provincia di Frosinone dal 6 al 27 marzo 2020.

Silvana Lazzarino

 

 L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE

Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne

a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA.

WeGil – Largo Ascianghi 5, Roma

orario: tutti i giorni 10.00-19.00

Inaugurazione  16 gennaio 2020  ore 18.30

16 gennaio – 6 febbraio 2020

ingresso libero

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/menzione-donore-silvana-lazzarino/

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Biennale Artemidia Arte e Amicizia

Comunicato stampa Biennale Artemidia Arte e Amicizia

Biennale Artemidia

Arte e Amicizia, Roma, VII edition ott. 2019

info@ilsextante.net

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dalla

Dott.ssa Mariapia Ciaghi

Biennale Artemidia Arte e Amicizia
direttrice IL SEXTANTE
www.ilsextante.net


Editoria-Comunicazione-Eventi
via Calvet 14 38086 Pinzolo (TN)
via Fara Sabina 2 00199 Roma
mob: +39 3886315672

De: “ARTEMIDIA” a.artemidia@gmail.com

Cari colleghi,

inviamo alla vostra cortese attenzione la seguente comunicazione della consueta ricorrenza, a Roma, della Biennale Artemidia Arte e Amicizia per la cultura e l’arte tra la Bulgaria e l’Italia, che si svolge a Roma fin dal 2007 ed è una vetrina per l’arte е gli artisti nonché un ponte culturale europeo.

https://www.artinlifeditore.com/doc/Artemidia,_press_info_it_VII_Biennale_2019.pdf

La settima edizione della Biennale Artemidia è dedicata quest’anno ai 140 anni dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

La serata Inaugurale della VII Biennale Artemidia 2019 è prevista per il 17 ottobre nei saloni dell’Ambasciata di Bulgaria in Roma, mentre il 12 ottobre alla Lux Gallery di Trastevere presentiamo l’apertura della mostra d’autore “La voce che dipinge“con le opere del celebre M° Nicola Ghiuselev, noto cantante lirico e pittore accademico bulgaro-italiano in onore del quale è stato istituito l’omonimo Premio internazionale per la lirica e le belle arti.

Saremo grati se l’informazione che inviamo in allegato possa trovare spazio nelle vostre rubriche culturali in questa occasione dedicata al dialogo interculturale che ha il luogo e presenta le sue espressioni importanti in Italia e in particolare a Roma, la Città Eterna.

Un cordiale saluto!

Anna Maria Petrova

Presidente
Associazione Culturale ARTEMIDIA
mob. +393356287292, mob. +359888416582
Mail: a.artemidia@gmail.com
FB Page: https://www.facebook.com/BiennaleArtemidia/

 Anna Maria Petrova (con in mano un suo libro e la rivista Eudonna) insieme a Luca Filipponi che fa parte dei dirigenti e organizzatori dello Spoleto Festival Art 2019, del Menotti Festival Art 2019 e di Spoleto letteratura 2019.

Anna Maria Petrova (con in mano un suo libro e la rivista Eudonna) insieme a Luca Filipponi che fa parte dei dirigenti e organizzatori dello Spoleto Festival Art 2019, del Menotti Festival Art 2019 e di Spoleto letteratura 2019.

Anniversario 10 anni – https://www.youtube.com/watch?v=8tw70XN3GLU

Breve rassegna fotografica delle precedenti edizioni della

Biennale Artemidia Arte e Amicizia

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Galleria d’Arte Moderna di Roma: “Artiste tra video e digitale”

Galleria d’Arte Moderna di Via Francesco Crispi a Roma: “Artiste tra video e digitale “il 3 ottobre 2019 all’interno del ciclo di incontri “Percorsi e azioni d’arte, pensiero e vita di donne” nell’ambito della mostra “Donne Corpo e Immagine”

Nell’ambito della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE” a Roma alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi che si sofferma sul cambiamento dell’identità e dell’immagine femminile restituito dall’arte tra fine Ottocento e contemporaneità, da non perdere nell’ambito degli appuntamenti con PERCORSI E AZIONI D’ARTE, PENSIERO E VITA DI DONNE l’incontro di giovedì 3 ottobre 2019 “ARTISTE TRA VIDEO E DIGITALE” a cura di Silvia Bordini (“Sapienza” Università degli Studi di Roma) che si svolge presso la sala espositiva al 1 piano dalle ore 17.00 alle 18.00.

Galleria d’Arte Moderna di Roma. Incontro “Asrtiste tra video e digitale”

L’immagine della donna filo conduttore della mostra a cura di Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta, prorogata fino al 10 novembre 2019,durante la sua programmazione è stata arricchita da un ampio programma di eventi culturali e nuove opere di cinque tra le più importanti artiste di richiamo internazionale quali: Marina Abramović, Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Titina Maselli, alle quali è stato dato spazio attraverso il ciclo “Omaggi alle Artiste”.  L’esposizione delle loro opere ha permesso di soffermarsi sulle loro scelte  linguistiche e poetiche e sulle differenti modalità di intendere il proprio impegno nell’ambito artistico e pubblico.

Attualmente si possono visitare le opere di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 – Roma 2017) con “Lapide a Hravat” (1995-1998) che sottolinea l’ambiguità di significato e lo slittamento di senso, Questo lavoro, che chiude il ciclo ”5 omaggi per 5 protagoniste dell’arte” già nel titolo fa riferimento all’etimologia della parola croata hravat – strozzare – e all’uso che i soldati croati facevano di un fazzoletto portato al collo come strumento di morte. La cravatta rimanda inoltre al linguaggio mafioso – “mettere la cravatta” / “fare la cravatta” – come riferimento all’usura e, parallelamente, alla cravatta come simbolo maschile di rispettabilità ed eleganza occidentale.

Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale,-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,  l’esposizione “Donne copro e immagine tra simbolo e rivoluzione” presenta cento opere tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte in precedenza o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni di arte contemporanea capitoline. Un percorso che sottolinea come  l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica: da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità, fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni Sessanta.

Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé, in questo sguardo è tutta la forza espressiva del suo trasformare lo stupore in seduzione e curiosità. Alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe è dedicata l’ultima sezione con materiale documentario da ARCHIVIA–Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne – e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione.

 

Silvana Lazzarino

 

ARTISTE TRA VIDEO E DIGITALE” a cura di Silvia Bordini

nell’ambito della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE

Galleria d’Arte Moderna – via Francesco Crispi, 24 Roma

presso la sala espositiva 1° piano

giovedì 3 ottobre 2019 ore 17.00- 18.00

Orario della mostra: mar – dom 10.00 | 18.30

Ultimo ingresso alle 18.00

Informazioni: 060608 ((tutti i giorni 9.00 – 19.00), www.galleriaartemodernaroma.it

 

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