Ginevra Barboni: un talento di famiglia

Ginevra Barboni tra le 50 registe più promettenti al mondo conferma un talento di famiglia nel mondo del cinema

Ginevra Barboni

Figlia e nipote d’arte Ginevra Barboni conferma il talento di famiglia nel mondo del cinema in qualità di regista e sceneggiatrice.  Ad avvalorarlo la notizia giunta da poco con cui la Black Lab Film Co ha inserito Ginevra Barboni tra le 50 registe più promettenti al mondo. Dopo i successi riscossi all’estero, e non solo in Italia, del suo primo cortometraggio La vita che ti aspetta”, Ginevra è concentrata per realizzare un nuovo lavoro che ha scritto insieme al padre. Si tratta del corto “La chiusura del cerchio”, dalla delicata sceneggiatura che tocca la tematica dell’eutanasia.

“Nasco a Roma il 4 giugno 1989. Dopo aver conseguito due stage in “filmaking” e “digital filmaking” presso la “New York Film Academy” di New York, nel dicembre 2013 ho conseguito la laurea triennale in Studi Italiani presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi in critica letteraria dal titolo “Perelà, un uomo di fumo a cavallo fra due secoli” – racconta di sé Ginevra. Suo nonno è stato E. B. Clucher: da “Lo chiamavano Trinità” in poi, tanto per citare un titolo tra i tanti film che ha diretto, ha fatto un pezzo di storia indimenticabile del nostro cinema. Suo padre, Marco Tullio, è  noto sceneggiatore di cinema e tv, e negli ultimi anni anche scrittore di successo..

Ginevra Barboni e Tommaso Maggi, con i rispettivi padri Marco Tullio Barboni noto sceneggiatore e regista e Angelo Maggi doppiatore

E’ del 2016 la Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media di Ginevra, conseguita  presso l’Università IULM di Milano con una tesi, seguita dal prof. Giovanni Chiaramonte, intitolata “Lo Specchio di Andrej Tarkovskij: un film tra memoria e ricordo. “In quello stesso anno frequento il corso di formazione “Scrivere con la luce” di Ercole Visconti presso la Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti di Milano, e l’anno seguente partecipo alla Masterclass “Showrunner: creare e produrre serie tv” di Neil Landau dell’ UCLA, School of Theatre, Film and Television” – ricorda Ginevra con tanta nostalgia.

Nell’inverno del 2016 ricopre anche il ruolo di assistente alla regia nel programma “Master of Photography” prodotto da Sky Arte e nel 2017 come operatrice di macchina in studio e per i confessionali nella seconda edizione dello stesso programma.

Ginevra Barboni e Tommaso Maggi e i rispettivi genitori

Non contenta di aver già ottime basi professionali, Ginevra si specializza ulteriormente lo scorso anno con un master in “Direttore della fotografia, operatore di ripresa e montaggio” presso l’Accademia Nazionale del cinema di Bologna tenuto dai docenti Mauro Marchetti, Rocco Marra e Paolo Vanghetti.

Ginevra continua a raccontarsi con il suo sorriso luminoso,  che non la abbandona mai: “Ho imparato nel set a lavorare a fianco di mio padre già dal 2008, come assistente alla regia e aiuto operatore per suoi cortometraggi, tra i quali  “Il grande forse” con Philippe Leroy e Roberto Andreucci. La fotografia era di Maurizio Calvesi e le Musiche di Franco Micalizzi. Ho poi continuato con “Chimeres Absentes” di Fanny Ardant, “Pensiero Giallo” ed “Idea Malvagia” di Pierfrancesco Campanella, e ho fatto anche il direttore della fotografia nel film “Tundra” di Federico Mattioni. E di mio nonno ho sempre ammirato tutta la sua produzione, ovviamente“. Quest’anno Ginevra Barboni ha realizzato come autrice, produttrice e regista, la sua opera prima, il cortometraggio “La vita che ti aspetta”, insieme al collega ed amico Tommaso Maggi, figlio d’arte anch’egli: suo padre Angelo Maggi è quel magnifico  doppiatore che tutto il mondo conosce, ad esempio, come voce italiana di mostri sacri come Tom Hanks o Bruce Willis.

Ginevra Barboni

Sono così felice che la mia prima creatura cinematografica abbia già riscosso finora ben quindici riconoscimenti: da poco tempo l’abbiamo presentato ai festival internazionali, ed è stato un esordio straordinario”.

Ricordiamo infatti che la pellicola ha vinto come miglior sceneggiatura originale al Los Angeles Film Award, miglior cortometraggio a tema LGTBQ al Detroit Shetown Film Festival e miglior cortometraggio a tema LGTBQ al Lady Filmmakers Festival.

A ciò si sono aggiunti altri prestigiosi traguardi: miglior cortometraggio italiano alla competizione mensile e Grand Jury Award alla competizione annuale all’Oniros Film Festival; premio “La città del cortometraggio” al Social Word Film Festival; miglior regista del festival al Barcelona Planet Film Festival.

Per concludere, miglior cortometraggio e miglior Cinematographer all’European Cinematography Award; Award of distinction al Canada Short Film Festival; e ben 4 nominations: all’Indie Short Fest del Los Angeles International Film Festival come miglior cortometraggio a tema LGTBQ e miglior regista; come miglior cortometraggio straniero al Gold Movie Award; per la miglior attrice protagonista al Barcelona Planet Film Festival. Ulteriori info a  www.ginevrabarboni.com

Silvana Lazzarino

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Grande concerto del Maestro Franco Micalizzi

Grande concerto a Roma all’Auditorium del Maestro Micalizzi, LE CHIAMAVANO” COLONNE SONORE”  Golden 70’s

Tra gli autori di colonne sonore che hanno saputo dare vita ad atmosfere musicali intense e d’ampio respiro per film indimenticabili, contribuendo a decretarne il successo, FRANCO MICALIZZI è tra quelli che hanno saputo esaltare attraverso la combinazione di ritmi e melodie le emozioni dei personaggi tra rabbia e gelosie, entusiasmo e passione, giustizia e vendetta.

A decretare il successo dei grande Maestro Micalizzi fu l’indimenticabile film con Terence Hill e Bud Spencer “Lo Chiamavano Trinità” del 1970 che riscosse un successo strepitoso sia in Italia, sia all’estero, inaugurando l’inizio di una nuova serie di Western all’italiana. Seguono i successi con la colonna sonora per “L’ultima neve di primavera “, del 1974 il cui tema conduttore balza ai primi posti delle hit parade internazionali, e per la serie di film polizieschi, i cui temi verranno ripresi dallo stesso Maestro con la Big Bubbling band formata nel 2005

Il prossimo 28 aprile 2017 il celebre compositore e Direttore d’Orchestra torna a Roma con un concerto da non perdere con cui si potrà rivivere la magia degli anni Settanta e Ottanta attraverso una nutrita scelta di brani tratti dalle sue più famose colonne sonore con grandi ospiti che ne hanno contribuito a decretarne il successo. Ad ospitare questo favoloso concerto sarà l’Auditorium Parco della Musica di Roma presso la Sala Petrassi a partire dalle ore 21.00.

Grande concerto di Franco Micalizzi

Un concerto unico e raffinato, che guarda con un filo di nostalgia e anche di ironia ai memorabili temi musicali che il celebre compositore e direttore d’orchestra ha creato negli anni ‘70 e ‘80 per tanti film di successo da “Lo chiamavano Trinità” a “L’ultima neve di Primavera”, da “Napoli violenta” a “Non c’è due senza quattro” fino a “Italia a mano armata”, solo per citare i più noti.

Per l’occasione s riproporre questi temi sono stati chiamati molti di quei cantanti che all’epoca li eseguirono con successo, come ad esempio EDOARDO VIANELLO e WILMA GOICH (Roma parlaje tu); confermata l’adesione di una grande concertista come GILDA BUTTA’; si sono aggiunte autorevoli presenze canore che corrispondono ai nomi di VALENTINA DUCROS, MIKY INTRONA, DOUGIE MEAKIN e del tenore internazionale Gianluca Paganelli.

Considerato che i temi musicali destinati al cinema e composti da Micalizzi hanno suscitato un forte interesse perfino nel mondo dell’hip hop, che ha attinto a larghe mani nel suo repertorio musicale, campionando e rappando sulla sua musica, durante il concerto si faranno cenni anche a queste partecipazioni. Altri ospiti a sorpresa, seduti in platea, saliranno in serata sul palco, a ricordare e raccontare pezzi di vita cinematografica del nostro Paese, a cui le Musiche del Maestro hanno fatto da indimenticabile cornice. A sostenere il concerto, una grande orchestra dal vivo e la partecipazione come pubblico di tanti fedelissimi appassionati. Un grande concerto in omaggio al grande attore Bud Spencer scomparso l’anno scorso, dove sarà presente la famiglia dell’attore e lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni figlio del regista E.B. Clucher.

Silvana Lazzarino

LE CHIAMAVANO” COLONNE SONORE”  Golden 70’s

FRANCO MICALIZZI E I SUOI TEMI PER IL CINEMA

Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi

Viale Pietro de Coubertin 30 – 00196 Roma

Venerdì 28 aprile 2017 ore 21.00

CONTATTI  www.auditorium.com Biglietti in vendita su circuito ticketone (www.ticketone.it) e www.auditorium.com, call center 892101 (numero a pagamento), botteghino Auditorium parco della Musica  Posto unico 30,00 euro

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Successo per Marco Tullio Barboni

E lo chiamerai destino libro di Marco Tullio Barboni

E lo chiamerai destino
libro di Marco Tullio Barboni

GRANDE SUCCESSO NELLA SERATA DI PRESENTAZIONE DELL’OPERA PRIMA DI MARCO TULLIO BARBONI “…..E LO CHIAMERAI DESTINO

La presentazione dell’opera prima di Marco Tullio Barboni tenutasi ieri sera a Roma presso il teatro Le Salette è stata molto apprezzata dal pubblico presente dove non sono mancati complimenti e apprezzamenti per l’accurata analisi svolta dall’autore nel descrivere, attraverso le pagine del suo romanzo dialogato, una storia che tocca due entità il conscio e l’inconscio in cui ciascuno si può riconoscere.

Dotato di un grande spirito di osservazione sempre alla ricerca di spunti su cui riflettere per raccontare della vita soffermandosi sugli interrogativi che di tanto in tanto l’individuo si pone avvolto dai ritmi frenetici del quotidiano, Marco Tullio Barboni si è dedicato con impegno e passione al cinema in qualità di sceneggiatore e regista seguendo le orme della sua famiglia. Stimolato dallo zio Leonida direttore della fotografia e dal padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, Marco Tullio Barboni fin da ragazzino si è immerso in questo mondo con passione e impegno. Dalle comparse sui set nelle lavorazioni di “La baia di Napoli”, “Beh Hur”, “Barabba”, “I quattro monaci” “Un treno per Durango” e “Django” al primo incarico ufficiale come secondo aiuto regista. in “Lo chiamavano trinità” del 1970, dagli stage di regia e

Da sx_Franco Micalizzi_Marco Tullio Barboni_Giuseppe Pedersoli

Da sx_Franco Micalizzi_Marco Tullio Barboni_Giuseppe Pedersoli

sceneggiatura e di struttura e sviluppo del seriale TV alla collaborazione con la Soc TOTA, Marco Tullio Barboni ha mostrato talento e grande capacità di analisi nel raccontare contesti forti e intesi sotto il profilo umano e sociale toccando le diverse sfumature delle emozioni. Ed è proprio l’interesse per la scrittura quale mezzo privilegiato per raccontare le sottili trame della vita che lo ha spinto a orientarsi anche verso la narrazione. Tra i diversi film è autore e sceneggiatore di Nati con la camicia” (1983) e “Non c’è due senza quattro” (1984) interpretati da Terence Hill e Bud Spencer. coautore del soggetto e autore della sceneggiatura di tre episodi della serie televisiva “Extralarge” interpretata da Bud Spencer. (1992-1993), del film “Cuori perduti” del 2003 e autore della sceneggiatura di diversi episodi della serie televisiva “La squadra” (2003-2007) e co-autore dei due soggetti della mini serie TV “Doc West” del 2009. Ha curato poi la sceneggiatura e la regia dei cortometraggi “Il grande forse” che si interroga sul senso della morte e sull’esistenza o meno di Dio in cui credere prendendo le distanze dalla fede e “Senza sponde” sulle limitazioni prodotte da credenze, regole che non rendono libero l’uomo rispettivamente del 2010 e 2012.

Da sx_Marco Tullio Barboni_Lisa Bernardini_Giovanni Brusatori

Da sx_Marco Tullio Barboni_Lisa Bernardini_Giovanni Brusatori

Attraverso le righe di una sceneggiatura con cui delineava la storia dei diversi protagonisti dei film tra banditi, criminali, detective, gente comune, impegnati e coinvolti in azioni, inseguimenti, crimini, ma anche atti coraggiosi e di generosità e dissertazioni, Marco Tullio Barboni è giunto sempre più a risultati nuovi e interessanti per raccontare le emozioni che attraversano le vicende dell’uomo dense di suspense e mistero, di momenti ironici e di forte tensione che appartengono ad una realtà in un cui il bene si oppone al male, la verità all’inganno.il sacro al non sacro,

L’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza, aspetti che appartengono al pensiero e all’azione sottesi da una sottile ironia trovano una nuova collocazione da protagonisti nel suo primo libro “…. E lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) uscito lo scorso gennaio 2016 dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio, Centrato su una forma nuova e originale quella del dialogo la narrazione mette a confronto Conscio Vs Inconscio in un affascinate e insolito dibattito o dissertazione come se a parlare fossero due personaggi dello spettacolo, quello della vita, di cui essi sono protagonisti ciascuno con punti di vista diversi nel bene e nel male.

Dasx_Giovanni Masotti_ Marco Tullio Barboni

Dasx_Giovanni Masotti_ Marco Tullio Barboni

A presentare questa opera prima di Marco Tullio Barboni, capace di passare con disinvoltura dalla scrittura cinematografica a quella del romanzo in forma dialogata, è stato il giornalista Giovanni Masotti, ex corrispondente Rai e ex vicedirettore di RAI2. che mercoledì 9 marzo 2016 ha intervistato l’autore alla presenza di un pubblico numeroso giunto al Teatro Le Salette, nel centro di Roma, per assistere a questo interessante appuntamento.

Durante l’intervista è stato messo in evidenza come nel libro il faccia a faccia tra due stati del pensiero conscio e inconscio sia stato reso attraverso un dialogo che vede una di fronte all’altra due entità espresse dai due protagonisti Oscar e Felix che danno voce al Conscio e all’Inconscio di Geroge Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusioni di colpi. Un dialogo acceso e avvolgente dove si nascondono verità mai dette, o dove si annidano paure e incertezze a rappresentare come affermato dall’autore “il racconto di una vita, metafora di milioni di altre vite, anche della nostra”. E’ necessario scegliere: prima o poi nella vita ci si troverà di fronte a dover decidere se parlare o tacere su un fatto, se amare o odiare qualcuno, e ancora se

veduta parziale sul pubblico

veduta parziale sul pubblico

combattere o fuggire innanzi ad una prova o sfida che intralcia il cammino. A dare valore aggiunto alla storia dialogata di Marco Tullio Barboni sono stati i due contributi di pensiero del Prof. Domenico Mazzullo e di Bud Spencer, amico della famiglia Barboni.

“Rendi cosciente il tuo inconscio altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita… e lo chiamerai destino” Carl Gustav Jung

L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “l’Occhio dell’Arte” di cui è presidente la Dott.ssa Lisa Bernardini.

Tra il pubblico erano presenti: il produttore Giuseppe Pedersoli, figlio del mitico Bud; il compositore Franco Micalizzi, il doppiatore e direttore di doppiaggio Giovanni Brusatori. il noto Giorgio Felicioli, l’agente Luciana Soli, l’Ambasciatore del Made in Italy nel Mondo Anthony Peth. Proseguendo la giornalista, speaker e personaggio Tv Roberta Beta, la scultrice Alba Gonzales, lo scrittore ed architetto Ugo De Angelis, la sottoscritta giornalista e poetessa, l’attrice Anna Tognetti, il life coach ed esperto di ipnosi regressiva Evaldo Cavallaro, la psicologa Francesca Andronico, il produttore Roberto Andreucci, l’attore Giorgio Romanelli, la giornalista RAI Alessandra Palomba. E poi il M.A.s.U.P.S. Fabio Tassinari della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo, il regista Domenico Briguglio, la Presidente A.I.S.L_O. Maria Grazia De Angelis, la giornalista Federica Pansadoro, la Dottoressa Patrizia Borrelli, l’editore Riccardo Cappabianca, il giornalista Antonello De Pierro nonché’ Presidente dell’ Italia dei Diritti, il Responsabile Radio Rai Carlo De Marinis e la dirigente FIDAPA Aurora Colladon..

Silvana Lazzarino

 

E LO CHIAMERAI DESTINO (Edizioni Kappa)

di Marco Tullio Barboni

Presentazione e intervista a cura di Giovanni Masotti

Organizzazione Associazione Culturale “L’Occhio dell’Arte”

Teatro Le Salette

Vicolo del Campanile, 14- 00193 Roma

Per informazioni

Teatro Le Salette tel. 06 64760536 –Email: alfonsodivito@libero.it

Direttore Artistico Alfonso Di Vito

www.teatrolesalette.it

Associazione Culturale “l’Occhio dell’Arte”

Presidente Dott.ssa Lisa Bernardini

Info: cell. 3471488234 (Lisa Bernardini)

Mail: occhiodellarte@gmail.com

Web: www.occhiodellarte.org

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Marco Tullio Barboni

FACCIA A FACCIA CON DUE ENTITA’: CONSCIO E INCONSCIO

NEL LIBRO DI MARCO TULLIO BARBONI

Dotato di un grande spirito di osservazione sempre alla ricerca di spunti su cui riflettere per raccontare della vita soffermandosi sugli interrogativi che di tanto in tanto l’individuo si pone avvolto dai ritmi frenetici del quotidiano, Marco Tullio Barboni si è dedicato con impegno e passione al cinema in qualità di sceneggiatore e regista seguendo le orme della sua famiglia. Stimolato dallo zio Leonida direttore della fotografia e dal padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, Marco Tullio Barboni fin da ragazzino si è immerso in questo mondo con passione e impegno. Dalle comparse sui set nelle lavorazioni di “La baia di Napoli”, “Beh Hur”, “Barabba”, “I quattro monaci” “Un treno per Durango” e “Django” al primo incarico ufficiale come secondo aiuto regista.in “Lo chiamavano trinità” del 1970, dagli stage di regia e sceneggiatura e di struttura e sviluppo del seriale TV alla collaborazione con la Soc TOTA, Marco Tullio Barboni ha mostrato talento e grande capacità di analisi nel raccontare contesti forti e intesi sotto il profilo umano e sociale toccando le diverse sfumature delle emozioni. Ed è proprio l’interesse per la scrittura quale mezzo privilegiato per raccontare le sottili trame della vita che lo ha spinto a orientarsi anche verso la narrazione. Tra i diversi film è autore e sceneggiatore di Nati con la camicia” (1983) e “Non c’è due senza quattro” (1984) interpretati da Terence Hill e Bud Spencer,. coautore del soggetto e autore della sceneggiatura di tre episodi della serie televisiva “Extralarge” interpretata da Bud Spencer. (1992-1993), del film  Cuori perduti” del 2003 e autore della sceneggiatura di diversi episodi della serie televisiva  “La squadra” (2003-2007) e  co-autore dei due soggetti della mini serie TV “Doc West” del 2009. Ha curato poi la sceneggiatura e la regia dei cortometraggi Il grande forse” che si interroga sul senso della morte e sull’esistenza o meno di Dio in cui credere prendendo le distanze dalla fede e  “Senza sponde”  sulle limitazioni prodotte da credenze, regole che non rendono libero l’uomo rispettivamente del 2010 e 2012.

Attraverso le righe di una sceneggiatura con cui delineava la storia dei diversi protagonisti dei film tra banditi, criminali, detective, gente comune, impegnati e coinvolti in azioni, inseguimenti, crimini, ma anche atti coraggiosi e di generosità e dissertazioni,  Marco Tullio Barboni è giunto sempre più a risultati nuovi e interessanti per raccontare le emozioni che attraversano le vicende dell’uomo dense di suspense e mistero, di momenti ironici e di forte tensione che appartengono ad una realtà in un cui il bene si oppone al male, la verità all’inganno. il sacro al non sacro,

E lo chiamerai destino libro di Marco Tullio Barboni

E lo chiamerai destino
libro di Marco Tullio Barboni

L’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza, aspetti che appartengono al pensiero e all’azione sottesi da una sottile ironia trovano una nuova collocazione da protagonisti nel suo primo libro “…. E lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) uscito lo scorso gennaio 2016 dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio, Centrato su una forma nuova e originale quella del dialogo la narrazione mette a confronto Conscio Vs Inconscio in un affascinate e insolito dibattito o dissertazione come se a parlare fossero due personaggi dello spettacolo, quello della vita, di cui essi sono protagonisti ciascuno con punti di vista diversi nel bene e nel male.

A presentare questa opera prima di Marco Tullio Barboni, capace di passare con disinvoltura dalla scrittura cinematografica e di teatro a quella del romanzo in forma dialogata, è il giornalista Giovanni Masotti, ex corrispondente Rai da Mosca, Londra, Bruxelles e Parigi che il prossimo 9 marzo 2016 alle ore 18.00 presso il palco del Teatro Le Salette intervisterà lo stesso autore.

Giovanni Masotti, ideatore e conduttore di moltissime trasmissioni, è stato vicedirettore del TG2 ed ex vicedirettore di RAI2.

Questo faccia a faccia tra due entità, due stati del pensiero conscio e inconscio descritti nel libro, avvincerà e sorprenderà i lettori attraverso un dialogo che vede una di fronte all’altra due entità- il conscio e l’inconscio- costrette prima o poi a scegliere riguardo il destino. Un dialogo acceso e avvolgente dove si nascondono verità mai dette, o dove si annidano paure, incertezze, rimorsi, prima di dover lasciare che uno dei due prenda il sopravvento perché alla fine di ogni dubbio o incertezza tra due strade bisogna scegliere quale percorrere. A chi la responsabilità di decidere? Resta sempre molto ardua questa decisione quando di mezzo ci sono i sentimenti, le emozioni: il destino pone innanzi ad una scelta che comporta dibattimento, sofferenza proprio come dimostrano questi due protagonisti insoliti e avvincenti. Restando nell’incertezza e non agendo non si procede. Scegliere è un po’ come mettersi in gioco affrontando le insicurezze, le paure, ma alla fine un passo in avanti è forse necessario per un possibile traguardo.

Marco Tullio Barboni

Marco Tullio Barboni

“Oscar e Felix danno voce al Conscio e all’Inconscio di Geroge Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusioni di colpi” spiega Maro Tullio Barboni che prosegue: “Ne deriva il racconto di una vita, metafora di milioni di altre vite, anche della nostra”.

E’ necessario scegliere nella vita: prima o poi ci si troverà di fronte a dover decidere se parlare o tacere su un fatto, se amare o odiare qualcuno, e ancora se combattere o fuggire innanzi ad una prova o sfida che intralcia il cammino. A dare valore aggiunto alla storia dialogata di Marco Tullio Barboni sono i due contributi di pensiero del Prof. Domenico Mazzullo e di Bud Spencer, quest’ultimo da sempre amico della famiglia Barboni.

“Rendi cosciente il tuo inconscio altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita… e lo chiamerai destino” Carl Gustav Jung

L’evento organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale “l’Occhio dell’Arte” di cui è presidente la Dott.ssa Lisa Bernardini vedrà la presenza di diversi ospiti e personaggi del mondo della cultura legati alla materia di cui tratta il libro ed alcune vecchie conoscenze dell’autore.

Silvana Lazzarino

E LO CHIAMERAI DESTINO (Edizioni Kappa)

di Marco Tullio Barboni

Presentazione e intervista a cura di Giovanni Masotti

Organizzazione Associazione Culturale “L’Occhio dell’Arte”

Teatro Le Salette

Vicolo del Campanile, 14- 00 193 Roma

Mercoledì 9 marzo ore 18.00

Ingresso gratuito ad inviti

Per informazioni

Teatro Le Salette

tel. 06 64760536 –Email: alfonsodivito@libero.it

Direttore Artistico Alfonso Di Vito

www.teatrolesalette.it

Associazione Culturale “l’Occhio dell’Arte

Presidente Dott.ssa Lisa Bernardini

Info: cell. 3471488234 (Lisa Bernardini)

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TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

 TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Stefania Sandrelli. Claudia Koll, Debora Caprioglio e Serena Grandi per la loro bellezza procace, ma mai volgare sono diventate delle vere e proprie sex simbol negli anni Ottanta, in particolare grazie ad un regista che di loro ha saputo esaltare curve mozzafiato, ma allo stesso tempo sensualità e fascino,.Giovanni Brass, in arte Tinto Brass.  Attraverso giochi di sguardi, movenze, portamenti Tinto Brass ha costruito un immaginario di donna seducente e passionale descritto in film come La Chiave, Così fan tutte, Miranda che sono entrati a far parte di un genere, quello erotico, cui lui ha saputo dare un valore aggiunto lasciando parlare la bellezza di corpi sensuali e ad un tempo appassionati e misteriosi.

mostra su Tinto Brass

mostra su Tinto Brass

Oggi a Roma al Complesso del Vittoriano negli spazi del Salone centrale si è aperta la prima grande esposizione dedicata a questo maestro del film erotico, ma anche sperimentatore impegnato nel teatro e nel montaggio.

Curata da Caterina Varzi e realizzata da Comunicare Organizzando, la mostra TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO che si avvale del patrocinio di Roma Capitale e della collaborazione di Istituto LuceCinecittà, Rai Teche e Acea, presenta un percorso in cui viene dato spazio ad un’immagine di Tinto Brass non solo legata al genere erotico da lui affrontato con leggerezza e talora ironia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ma anche al suo aver saputo attraversare altri contesti passando dalla commedia al western, dal giallo al noir. A sottolineare  questo suo viaggio nella vita nei pensieri di uomini e donne a cogliere e svelare le loro ossessioni, paure, entusiasmi, malinconie, tra tradimenti, bugie, passioni, vita sociale, sono le foto di scena dove ad esempio  è ritratto con Alberto Sordi, Roberto Rossellini, le sceneggiature, i copioni originali, i dialoghi e gli articoli di quegli anni apparsi sui giornali. E ancora lettere indirizzate a registi come Mario Soldati, Goffredo Parise e Terry Carter, oggetti di scena, documenti inediti, manifesti e costumi.

Nel genere erotico Tinto Brass esplora le infinite possibilità della seduzione: attraverso il guardare: sono messe in gioco le emozioni prodotte dallo sguardo dovei entrano in azione gli altri sensi a creare attesa e desiderio.

Il pensiero del regista che si riassume nella frase “La vita è semplice ma complicata dalla paura che le persone hanno della libertà” viene ripercorso attraverso questa suggestiva mostra  aperta fino al 23 marzo 2016. Sarà possibile vedere anche alcuni estratti di  ‘Istintobrass’, documentario realizzato nel 2013 dal regista Massimiliano Zanin e presentato in selezione ufficiale alla settantesima Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta la figura e la carriera di Tinto Brass attraverso un’inedita intervista al regista, le parole dei premi Oscar Helen Mirren e Ken Adam e di personaggi del cinema e della critica italiani quali Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Marco Muller, Marco Giusti, Gianni Canova.

Silvana Lazzarino

 

 TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Roma Complesso del Vittoriano, Salone centrale

dal 24 febbraio al 23 marzo 2016

 

 

 

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