Giuseppe Di Meglio: “Ischia può ripartire da me Sindaco”

Giuseppe Di Meglio: “Ischia può ripartire da me sindaco”

Fonte “Il Dispari” Direttore Gaetano Di Meglio

Al voto. Si rompono gli indugi e si inizia a far chiarezza

Si iniziano a rompere gli indugi e si iniziano a delineare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, gli schieramenti in campo. C’è chi temporeggia. C’è chi fa valutazioni e c’è chi, come Giuseppe Di Meglio, rompe gli indugi e inizia a dire la sua uscendo ufficialmente allo scoperto e mettendo i primi puntini sulle i. E’ vero, i candidati a sindaci per Ischia sono diversi. Ecco il primo che si confessa al maggior organo di informazione. Più atto ufficiale di questo, non ce n’è.

Sei candidato sindaco con Salvatore Mazzella e due liste a supporto una con Luigi Boccanfuso e una di Isidoro Di Meglio. Queste sono le voci che circolano.


“Gli amici mi hanno chiesto la disponibilità a candidarmi, sai che c’è questo gruppo formato da Luigi Boccanfuso, Isidoro Di Meglio, Salvatore Mazzella e altri amici. Loro hanno chiesto la mia disponibilità e io l’ho data. Ora c’è da capire se ci sono le condizioni per correre.”

Quante liste?

“Due liste sicuramente le nostre. Isidoro poi non ha ancora deciso se si candida o meno, ma contribuirà a fare la lista e deciderà. Noi pensiamo che la cosa fondamentale sia di dare l’opportunità alla gente di avere più scelte. Per noi questo è importante, perché abbiamo visto che in passato questi grandi blocchi contrapposti, con la scelta obbligata tra uno e l’altro, non ha dato grandi risultati. Anche perché questo fa creare delle accozzaglie di persone eterogenee che non hanno nulla in comune e questo si riflette sull’azione amministrativa. Noi, francamente, preferiamo avere una nostra identità, non volgiamo confonderla con altri. Anche per questo, vediamo se ci sono i presupposti, ma ci appare difficile fare delle alleanze perché in questo caso si dovrebbe andare a stringere compromessi e ciò farebbe venire meno la nostra idea di fondo.”

E questo accordo con Gianluca Trani?

“Con Gianluca siamo in ottimi rapporti, ma noi stiamo dialogando con tutti…”

Tranne che con Enzo Ferrandino

“Allora, noi pensiamo di poter rappresentare una idea di fare politica ed un certo tipo di amministrazione. Pensiamo che quanti più candidati ci siano meglio è, perchè anche se ci sarà un ballottaggio, molto probabile questa volta, la gente può scegliere e decidere meglio rispetto che tra due poli. Con Gianluca stiamo dialogando e penso che anche lui sia favorevole. Anche lui ha lavorato bene ed è anche giusto che si candidi. La sua aspirazione è giusta.”

Non hai risposto. Quindi siete tu, Luigi Boccanfuso, Isidoro Di Meglio, Salvatore Mazzella… Gianluca Trani che dovrebbe allearsi con Luigi Telese e Carmine Bernardo…

“Io non lo so. Gianluca sicuramente metterà insieme qualche lista sulla sua candidatura in contrapposizione con questa amministrazione, come anche noi siamo contro questa amministrazione uscente. Con Gianluca potremmo anche fare un dialogo, però fare un accorpamento per noi è una riduzione di quella che è la possibilità…”

Nonostante abbiate anche parlato con De Siano, quindi, la vostra idea è quella di fare un polo?

“In questo momento abbiamo questa idea. Crediamo che sia la cosa migliore quella di garantire più candidati, più scelta e più programmi. Ci saranno programmi diversi e presone diverse che li rappresentano dando garanzie più o meno forti rispetto a quello che si vuole fare. Chiaramente stiamo dialogando anche con De Siano, nulla si può escludere in questa fase.”

E De Siano, in tutto questo, che dice?

“Lui vuole scendere in campo e farà questo atto di grande responsabilità, si dovrà dimettere da Senatore perché incompatibile con il ruolo da Sindaco.”

Ma Ischia ha una popolazione inferiore a 20 mila abitanti, non vi è incompatibilità.

“Comunque dovrebbe fare una scelta importante che denota il suo attaccamento alle sorti dell’isola in quanto vuole agire.”

Giosi Ferrandino? Tu hai risolto un po’ i tuoi rapporti con lui dopo che sei stato tra i primi esclusi dall’amministrazione?

“Con Giosi non ho problemi, abbiamo delle visioni diverse in questo momento.”

Oggi sei un attore della politica, dopo vari anni torni ad un ruolo attivo.

“La politica ora la metto in un secondo piano rispetto all’amministrazione e gestione propria del paese.”

Ma la domanda è diversa. Oggi Giuseppe Di Meglio avrebbe intensione di dialogare con Giosi o con Enzo Ferrandino? Ci spieghiamo meglio, secondo voi è finita l’era di Giosi Ferrandino?

“Allora, noi ci candidiamo in contrapposizione a questa amministrazione, per il metodo portato avanti dagli uomini di questa amministrazione. Noi parliamo con tutti, ma per portare avanti una metodologia amministrativa diversa non è pensabile che vi siano ancora ruoli per queste persone. Noi dobbiamo dare una sferzata ed un cambio completo rispetto all’azione amministrativa che deve portare avanti un ente.”

Oggi già sei pronto a dire che il primo atto sarà quello delle giunte pubbliche?

“Quella è una idea che ho da tempo. Il punto è anche questo, capire perché la gente non se ne importa più e perché ci sono i fenomeni dell’anti politica. La risposta è che ormai la politica è lontana da quelle che sono le esigenze del paese. Noi abbiamo una problematica grande a livello di economia e oggi, cosa si fa per dare impulso all’economia? In questi dieci anni cosa ha fatto Giosi Ferrandino? Quali sono le aree della società e delle imprese che sono state beneficiate dall’azione amministrativa di Giosi negli ultimi 10 anni? Cosa si vede nel paese che è cresciuto? Quali servizi sono stati introdotti? Io non ne vedo. Quali grosse problematiche sono state risolte? Nessuna.

Questo è un paese che non ha bisogno di opere infrastrutturali, ma di servizi e di qualcuno che si occupi di creare economia. I servizi sono quelli che ci pongono in condizione carente rispetto agli altri paesi, come i trasporti, l’assistenza turistica, la promozione, il marketing… tutto quello che riguarda l’allestimento del territorio e l’intrattenimento… sono tutte cose che non curiamo. Questa è una parte programmatica. Fondamentalmente quello che mi viene chiesto dagli amici è questo, di portare avanti questi concetti, di interessarmi all’economica di questo paese.”

Quando si uscirà dall’impasse dei “forse”?

“No, ad ora posso dire che noi mettiamo in piedi questa coalizione e io sono il candidato di questa coalizione.”

Salvatore Mazzella, si candida con te?

“Salvatore fa la lista. E non penso sarà candidato, che senso avrebbe.”

Luigi Boccanfuso?

“Fa la lista anche lui. Ma non si sa ancora se si candida.”

Isidoro Di Meglio?

“Lo stesso.”

Sono solo questi tre i politici attici che sono con te o c’è qualcun altro che non ci vuoi svelare?

“Ci sono altri con cui stiamo in contatto.”

Un nome lo dobbiamo fare: Silvano Amalfitano. Ti senti un po’ tradito?

“Parliamo di politica, non parliamo di persone…. sorvoliamo sui nomi…

Quale sarebbe il motivo che ti potrebbe convincere a fare un passo indietro e supportare un altro candidato sindaco?

“Innanzitutto, bisogna dire che non è un giorno mi sono svegliato e ho deciso di fare il candidato. Questo mi è stato chiesto dagli amici che sono molto più attivi di me in politica visto che io mi dedico ad altre cose da anni. Quindi se gli amici, poi un giorno vengono da me e mi dicono che si è creata una situazione diversa, io sto a disposizione del gruppo.”

Questa cosa ti ha fatto piacere?

“Certamente”

Tu vuoi essere descritto come l’imprenditore che ha salvato un bene quasi in distruzione o l’ex politico che ritorna?

“Io faccio impresa da tre anni, non da cinquanta.”

Come vuoi essere descritto allora?

“Io sono un professionista, sono laureato in Economica e Commercio e ho sempre fatto il commercialista. Chiaramente posso gestire imprese pubbliche o private, mie o meno. Così come, domani mattina, gestire un ente pubblico, per me non è che cambi molto. E’ come se fosse il mio lavoro.”

C’è la paura dell’impegno e del cambiar vita?

“Io sono abituato che ad oggi ho un incarico presso un’azienda, faccio tre anni presso un’azienda, poi l’incarico mi viene tolto e io vado altrove. Chiaramente una gestione di un ente è diversa ma è una sfida affascinante perché Ischia ha grandi materie prime da poter valorizzare da un punto di vista culturale, ambientale e turistico che oggi non sono valorizzate e questo mi appassiona.”

C’è una lezione che avete imparato dall’ultima tornata elettorale? Al di là del risultato…

“Credo che la lezione l’abbiamo imparata tutti noi cittadini di Ischia: questi grandi accordi alla fine sono solo deleteri per il paese. E’ una lezione che abbiamo subito perché abbiamo perso, ma la lezione l’ha avuta anche la popolazione.”

Diciamo che vincere le elezioni è facile, governare è difficile?

“Il difficile è avere programmi ed iniziative per risolvere i problemi. Se dobbiamo fare un’accozzaglia di tutte queste persone, grandi elettori, però si mettono i veti incrociati a vicenda e quindi nessuna iniziativa seria si può mettere in campo, non serve a nessuno. Per questo credo che il ballottaggio sia utile e quest’anno è più possibile che si verifichi.”

E questo accordo con Gianluca Trani che se nel caso si andasse al ballottaggio correreste assieme? E se, invece, al ballottaggio sarete Giuseppe contro Gianluca e non Enzo?

“E vabbé, può capitare, può succedere. Non è che dobbiamo vincere per forza. La nostra idea è quella di rappresentare un modo di fare politica e di fare amministrazione. Ora questo modo può essere maggioranza o minoranza, ma non è che se non vinciamo non abbiamo ragione di esistere. Quelli che devono vincere per forza evidentemente sono altri, sono quelli che fanno della politica una loro ragione di vita, cosa che non ci appartiene. Noi viviamo con le nostre attività e ci appassioniamo nelle cose che facciamo anche al di fuori della politica. Sicuramente la nostra idea è quella di dare la possibilità di scelta di più candidati possibile perché, oltre ad essere una forma di democrazia più compiuta, è anche la possibilità, in fase di ballottaggio, di scegliere meglio anche in base ai consiglieri che vengono eletti.”

La paura di tornare in politica c’è?

“No, non c’è questo tipo di paura perché in effetti quando gli atti amministrativi sono ispirati da correttezza e con obiettivi seri, problemi non ce ne sono. Se si vogliono fare le cosiddette cofecchie, allora il discorso è diverso.”

Molti problemi gravi che abbiamo dipendono da enti sovracomunali, come i depuratori o le questioni legate al porto; molte dipendono dalla Regione, Città Metropolitana e in altri luoghi dove viviamo problemi di accoglienza e di visibilità…

“Io penso che quando si addebitano le cause dei problemi ad enti sovracomunali, siano solo delle scuse. Perché è evidente che gli enti sovracomunali devono avere un rapporto con il territorio e con quelle che sono le istituzioni pubbliche che sono sul territorio, così che è evidente che ci sono tante metodologie per mettere in difficoltà gli enti che devono decidere. Se poi non si fanno le azioni perché magari ci accontentiamo da questi enti, di avere qualche posto di lavoro per amici o conoscenti, oppure di qualche incarico legale o autorizzazione per le nostre attività private, è chiaro che non si può instaurare un rapporto serio tra istituzione ed istituzione.”

Oggi Ischia paga anche perché non si è voluto instaurare un rapporto?

“Io credo che per instaurare rapporti ci sia il bisogno di avere persone che abbiano questa capacità, rapporti di serietà, chiarezza e lealtà, valori che quando si esprimono si riesce ad instaurare buoni rapporti.”

Gli amici hanno già richiesto posti in giunta?

“Assolutamente no. Non è stato oggetto di discussione e penso non ce ne sia il bisogno. L’omogeneità delle persone con le quali stiamo componendo la lista è questa, non pensare a quello che sarà l’aspetto gestionale, perché siamo sicuri che saremo sulla stessa lunghezza d’onda. Non vedremo un alternarsi di giunte come ci hanno abituato.”

Giuseppe Di Meglio

Giuseppe Di Meglio

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Eventi dal 20 Gennaio 2017

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Acqua: quando una class action contro l’EVI?

Acqua: quando una class action contro l’EVI?

Bruno Mancini – Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Acqua: quando una class action contro l’EVI?

Ci sono molti motivi validi per intentare una class action contro il dispositivo della volontaria e non indispensabile chiusura dell’erogazione del bene primario gestito dall’Ente Valorizzazione (sic!) Ischia.

I cittadini dell’isola d’Ischia non si faranno depauperare ancora una volta di un loro legittimo diritto.

La qualità della vita sull’isola (dalla sanità ai trasporti, dall’igiene stradale alle vergogne delle pinete, dalla depurazione alla rete fognaria ecc.) sta precipitando velocemente verso livelli anteguerra con buona pace degli “amministratori” intenti in altre faccende.

Pare che questa sia la goccia.

Acqua: quando una class action contro l'EVI?

Comunicato stampa EVI

“Ritorna la chiusura notturna dei serbatoi idrici dell’isola d’Ischia, allo scopo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse e realizzare ingenti risparmi finanziari che, in definitiva, si tradurranno in minori costi anche per la collettività. L’EVI spa rende noto che, a partire dall’attuale week-end, la Regione Campania ricomincerà l’oramai tradizionale stop notturno all’erogazione idrica, che riguarderà tutto il territorio isolano. La Regione, attraverso il proprio personale, provvederà a chiudere i serbatoi di competenza ogni giorno.

La fascia oraria interessata all’interruzione andrà approssimativamente dalle ore 22.00 alle ore 6.00. Questo esperimento è stato già effettuato in passato, con risultati ritenuti estremamente soddisfacenti, peraltro a fronte di disagi minimi per l’utenza, attesi i ridotti consumi dovuti sia alla stagione invernale che all’orario notturno.”Un’azione collettiva (in lingua inglese class action), è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri di una determinata categoria di soggetti, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della categoria .

Art. 4 –

Impianti ad uso privato Sono impianti ad uso privato quelli destinati a soddisfare necessità potabili, igieniche, industriali e commerciali degli utenti.

Art. 5 –

Contratto ordinario Il contratto ordinario è quello stipulato per la somministrazione di acqua ad uso potabile ed igienico.

Art. 20 –

Minimo contrattuale Il contratto ordinario, straordinario e temporaneo, salvo che per gli usi domestici, prevede l’addebito di un quantitativo minimo giornaliero di acqua. Il quantitativo è definito di volta in volta nel sistema tariffario, che costituisce parte integrante del contratto, in conformità alla vigente normativa. Il minimo obbligatorio è fatturato, anche se non consumato, pro die in misura proporzionale al periodo oggetto della fatturazione.

Art. 21 – Durata del contratto – Recesso

Recesso da parte dell’EVI: L’EVI ha la facoltà di recedere in qualsiasi tempo dal contratto straordinario e temporaneo quando vi sia carenza di risorsa idrica. Della impossibilità sopravvenuta ad adempiere in modo totale o parziale alla propria obbligazione e della conseguente decisione di recedere dal contratto o di limitare la fornitura, l’EVI darà tempestiva comunicazione all’utente mediante raccomandata con avviso di ricevimento almeno 7 giorni prima della data di decorrenza del recesso. In ogni caso, l’EVI recederà dal contratto qualora venga a conoscenza di dichiarazioni false prodotte dall’utente per la stipula del contratto medesimo, o che l’immobile oggetto di fornitura sia detenuto senza titolo legittimo o non sia in regola con la vigente normativa urbanistica.

Art. 27 –

Quota fissa È una quota prevista dal sistema tariffario che si paga indipendentemente dal consumo e copre una parte dei costi fissi che la EVI sostiene per erogare il servizio. La quota fissa sarà corrisposta dall’utente con la fatturazione del consumo ed in misura proporzionale al periodo fatturato. Per le utenze di tipo domestico, la stessa sarà moltiplicata per il numero di unità abitative servite.

Art. 35 –

Sospensioni del servizio L’EVI fornisce acqua con continuità, salvo patti speciali o cause di forza maggiore. L’EVI può inoltre interrompere la fornitura per ragioni di servizio, cioè per manutenzione, per riparazione dei guasti sulle condutture, per ampliamento, miglioramento o avanzamento tecnologico degli impianti stessi. Tali interruzioni, nonché le interruzioni o limitazioni della fornitura dovute a cause accidentali, a scioperi che non dipendono da inadempienze contrattuali dell’EVI, a ordini o provvedimenti dell’Autorità o comunque a fatti non imputabili alla società, non danno luogo né a riduzioni delle somme dovute per la fornitura, né a risarcimento dei danni eventualmente subiti, né a risoluzione del contratto.

Art. 36 –

Manutenzione dell’impianto esterno La manutenzione dell’impianto esterno, limitatamente alla derivazione dalla presa stradale fino all’apparecchio misuratore compreso, spetta esclusivamente all’EVI ed è vietata agli utenti o a chiunque altro sotto pena del pagamento dei danni e delle eventuali azioni penali.

Art. 37 –

Modifiche all’impianto esterno L’EVI si riserva il diritto di modificare in ogni tempo il tracciato, l’estensione ed il relativo punto di fornitura dell’impianto esterno al fine di razionalizzare il sistema distributivo e ridurre il rischio di perdite idriche, fermo restando il diritto dell’utente al permanere delle medesime condizioni di qualità e quantità della somministrazione.

Art. 41 –

Eccedenze Il consumo dell’acqua è accertato e pagato trimestralmente ed è determinato come differenza tra due letture consecutive segnate dal misuratore o, in assenza di rilievo della lettura, quale consumo stimato, salvo conguaglio. Il consumo viene ripartito pro die nelle fasce tariffarie previste per le diverse categorie contrattuali. L’eccedenza è la quantità d’acqua misurata o stimata oltre le quantità previste nella fascia tariffaria base per le utenze ad uso domestico o oltre le quantità corrispondenti al minimo impegnato per tutte le utenze appartenenti alle altre categorie contrattuali. La quantità di acqua consumata annualmente in meno di quella convenuta nel contratto non può mai essere compensata con quella consumata in più degli altri anni.

Art. 43 – Violazioni contrattuali

E’ nella facoltà dell’EVI sospendere la fornitura ogni qual volta l’utente ponga in essere comportamenti gravi, cioè tali che impediscano il corretto esercizio della somministrazione. Dell’avvenuta sospensione della fornitura deve essere redatto apposito verbale da consegnare all’utente all’atto della chiusura; ove ciò non fosse possibile, per fatto non imputabile all’EVI, il verbale è inviato con raccomandata con avviso di ricevimento entro 48 ore dall’avvenuta sospensione. Il verbale deve contenere succintamente le ragioni della sospensione.

Art. 45 –

Modifiche alle norme contrattuali ed alle tariffe – diritto di recesso L’EVI si riserva la facoltà di modificare unilateralmente le tariffe, i prezzi, i tassi e le altre condizioni di contratto qualora sussista un giustificato motivo, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 1341, punto 2, del codice civile. Qualsiasi modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata secondo modalità contenenti in modo evidenziato la formula: “Proposta di modifica unilaterale del contratto”, con preavviso minimo di 30 giorni, in forma scritta o mediante altro supporto durevole, preventivamente accettato dall’utente. La modifica si intende approvata ove l’utente non receda, senza spese, dal contratto entro 60 giorni. In tal caso, in sede di liquidazione del rapporto, l’utente ha diritto all’applicazione delle condizioni precedentemente praticate. Le variazioni contrattuali per le quali non siano state osservate le prescrizioni del presente articolo sono inefficaci, se sfavorevoli per l’utente.

EVI S.p.A. ENERGIA VERDE ED IDRICA in liquidazione Sede Legale: Via Leonardo Mazzella, 36 – Ischia (NA) Capitale sociale: 400.000 Euro int. versato – C.F. e N.ro iscrizione R.I. di Napoli: 03798601211 Telefoni: 081-991182; 081-991622 Fax: 081-993520 Internet: www.evi-spa.it e-mail: info@evi-spa.it

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Voglio aiutarti

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Considerato che l’amministrazione pubblica italiana è indegna della civiltà della nostra Nazione,

questa pagina è messa a disposizione di tutti coloro che vorranno offrire i loro aiuti in modo DIRETTO a tutti coloro che ne abbiano bisogno, cominciando dai terremotati dell’Italia centrale e proseguendo con le innumerevoli enormi iniquità presenti nell’attuale società italiana.

1) Superare la perversa logica delle donazioni ad associazioni più o meno credibili, più o meno oneste, più o meno operanti in regime di reale volontariato.

2) Impedire le perverse speculazioni bancarie e telefoniche, le miserrime passerelle pubblicitarie, gli scandalosi ritardi burocratici, i trionfalismi di chi ha il culo cucito alla poltrona.

3) Dimostrare la superiorità della società civile nei confronti della paccottiglia politico-amministrativa italiana.

4) Realizzare il massimo risultato possibile in relazione al proprio impegno.

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Questi sono alcuni degli obiettivi che vi poniamo aprendo questa pagina a tutti coloro che siano intenzionati ad aiutare i cittadini italiani in stato di bisogno… per qualsiasi ragione.

In questa pagina, onde evitare pretestuose critiche, NON pubblicheremo annunci pubblicitari di alcun tipo.

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Guido Guida

Per chi abita nelle zone colpite dai terremoti. Posso ospitare temporaneamente tre persone. Telefono 3356885168

Bruno oggi parliamo di amici

Occhi Paola
Un abbraccio a tutte le persone che stanno vivendo un catastrofe terremoto/neve bufera. Vi sono vicina davvero so quello che state passando 15 giorni ero li da voi e non mi dimentico di voi. FATEMI SAPERE COSA VI SERVE E CERCHEREMO DI FARVI AVERE IL.PIU PRESTO POSSIBILE UN AIUTO EFFETTIVO .
Camporotonto in Fiastrone io ci sono…

Oggi parliamo di...

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Angelo Orsingher
condivido. Chissà che a forza di far girare questo post non arrivi a chi di dovere. Condividete amici. I MI PIACE NON SERVONO

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Post referendum

Post referendum

Per la serie Esopo news

surgelato

Il Surgelato

20-milioni

20 milioni di schiaffi per farlo alzare (scollare) e un micio micio bau bau per farlo risedere (riassettare).

Bruno Mancini
Fb 6/12/2016 ore 14

Due domanda ai Costituzionalisti:
“Il Presidente della Repubblica italiana è obbligato o no a definire la sua azione istituzionale sulla base di quelle che sono le sentenze della Corte Costituzionale?”
“Se la Corte Costituzionale definisce illegittima una legge elettorale che ha reso possibile l’elezione dei membri della Camera dei Deputati, può il Presidente della Repubblica ignorarne la valenza… pregando di restare in carica un Presidente del Consiglio dimissionario, eletto dalla Camera illegittima?”

Salvo Salvo Certo che può…altrimenti anche lui dovrebbe dare le dimissioni, in quanto eletto da onorevoli e senatori illegittimi…

 

Gaetano N Di Meglio la sentenza ha definito sbagliata la legge elettorale non il parlamento. Tant’è che la legge elettorale è una legge ordinaria e può cambiare con semplicità e frequenza, come è accaduto.

 

Alberto Liguoro Anca ‘sta bufala! La Consulta ha precisato che permaneva la LEGITTIMITA’ del PARLAMENTO in corso di legislatura.
Bruno Mancini Le mie sono due domande (non c’entrano le bufale) alle quali vedo che già ci sono tre commenti diversi, ma una sola risposta precisa (senza entrare nel merito della sua esattezza giuridica) : DUE Sì o DUE NO? Oppure UN Sì e un NO?..
Alberto Liguoro Studiati la Costituzione e le leggi collegate e dattoi da solo le risposte. E’ il miglior metodo. Ti assicuro.
Bruno Mancini Politichese puro…

 

Alberto Liguoro Ma che ‘e fatt’ ‘n’INTERPELLANZA? Amma rispondere pe’ forza?

 

Bruno Mancini Io non ti ho chiamato, ci sei venuto da solo con la tua tastierina. Libero arbitrio.
Alberto Liguoro Pecché ‘n se po’?
Bruno Mancini Certo che si può, si può entrare e uscire a piacere, rispondere o stare zitti a volontà, farsi i propri o quelli degli altri, e si può anche confondere una domanda con un’interpellanza. Questo è il bello del web!
Alberto Liguoro Ok

Cappelli Bruno (12)

Bruno Mancini
Fb 6/12/2016 ore 14
Il precariato si consolida in Italia! RIDICOLO! Qualcuno nello stivale, innominabile, ha istituito la mansione di precariato anche nei confronti del presidente del consiglio.
Un po’ come avviene in molte aziende, il presidente del consiglio ha accettato di sottoscrivere dimissioni post datate!
Chi di spada ferisce di spada perisce!
Job act?
la-pazienza-e-finita

Bruno Mancini
Fb 6/12/2016 ore 14
Desidero chiarire in maniera molto precisa che votando NO, io NON ho votato né in favore del movimento 5 stelle, né in favore di Berlusca e la sua banda, né in favore degli ex separatisti della lega, né in FAVORE di qualsiasi altro partito e/o movimento.
Votando NO, ho votato contro il tentativo di scippo del mio diritto di voto organizzato da un presidente del consiglio, non eletto dal popolo e sostenuto da una maggioranza parlamentare dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Io posso dire di aver votato per difendere la Libertà in Italia, ma lui non può vantarsi di aver agito per il bene del nostro Paese.

Alberto Liguoro
Ma perché tutti quelli del “NO” sentono il bisogno di giustificarsi? Avrò ricevuto decine di scritti di lamentazioni, precisazioni e dichiarazioni. Ma che roba è?

Bruno Mancini
Giustificare? Ma Alberto come leggi le mie parole? Io ho chiarito la mia posizione, senza chiedere scuse (inconcepibile), e senza fornire alibi per un’azione assolutamente legittima e della quale vado fiero.

Alberto Liguoro
Vabbuo’, vabbuo’, nun te ne fa’ ‘na malatia mo’.

Bruno Mancini
Azz l’allegria la chiami malattia? Amico sono felice!

Alberto Liguoro
E chi è meglio ‘e te?

Bruno Mancini
YES! Sole mare No al 60% vino e poesia e tanti amici come te:-)

Mario Goffredo
Oh magnificamente chiaro e condivisibile!

Alberto Liguoro
TRA PARENTESI il PRESIDENTE del CONSIGLIO non è MAI stato eletto dal POPOLO. E’ proprio la nostra AMATA COSTITUZIONE, da voi GLORIOSAMENTE protetta, che lo SANCISCE. Il c.d. PREMIER viene designato dal Capo dello Stato e deve avere la FIDUCIA del PARLAMENTO, tutto qui. Il popolo non c’entra niente. Mannaggia a quei crapuloni che hanno tolto l’EDUCAZIONE CIVICA dalle materie scolastiche!

Bruno Mancini
Nessuno ha affermato che il Presidente del consiglio DEBBA essere eletto dal popolo, ma se dico che l’attuale (ex?) presidente NON è mai stato eletto, non faccio torto a MORO, FANFANI, e compagnia bella quasi TUTTI in qualche modo eletti da POPOLO. Educazione civica a tuo favore, realtà italiana e memoria storica a mio favore.

Bruno Mancini
… e “deve avere la fiducia del parlamento”? Ma di un parlamento legittimo o di un parlamento definito illegittimo dalla Corte Costituzionale?

Bruno Mancini
… e per la precisazione, quando frequentavo le scuole, mille anni fa, l’educazione civica faceva ancora parte degli insegnamenti obbligatori, per cui, forse male, la Costituzione l’ho iniziata a leggere quando avevo i pantaloncini corti.

Alberto Liguoro
Buonanotteeee! Il NO ha vinto, W il NO! Che altro dobbiamo dire?

Antonio Fiore
Bruno, ognuno ha le sue convinzioni…, il problema si pone quando queste sono faziose o peggio, hanno un pseudo fine…
Ciao Bruno.

Alessandro Mancini
Parole, parole, parole solo parole.

Antonio Fiore
Le parole hanno tanta forza da sollevare il mondo.

Bruno Mancini
Diceva mio nonno “Se l’uomo non parla, il mondo non lo capisce”! Alessandro, “Cin cin Campari soda”?

Antonio Fiore
Grande Bruno.

ignazio-polpetta

Pre Referendum

Tipico esemplare di BABBEORENZI rinvenuto nella sua tana abusiva

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E me ne fotto se dicono che faccio parte di una CASTA (sic!) ACCOZZAGLIA DI COGLIONI

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Se fate i bravi vi farò votare per scegliere il parcheggiatore abusivo della vostra piazza.

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Nemmeno un BABBEORENZI andrebbe a votare per privarsi del voto!

no-voto-referendun

Se la polpetta è avvelenata v’interessa apprezzarne la qualità della carne? A me NO NO NO

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Io sono l’accozzaglia.

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Il paradosso dei paradossi

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Io sono l’accozzaglia

Io sono l’accozzaglia.

TIPICO ESEMPLARE DI BABBEORENZI RINVENUTO NELLA SUA TANA ABUSIVA

bruno-ignazio-babbeorenzi

Dopo il “5 Maggio” è in arrivo il “5 Dicembre”

Ei fu
siccome un mobile
passato a pulitura prima con l’acqua ragia
e poi con la pittura
Io sono l’accozzaglia.

Il paradosso dei paradossi

Per la serie Esopo news

Nella civilissima Italia, Patria universalmente riconosciuta di Arte e di Cultura, culla di Poesia e Filosofia, è stato finalmente scoperto il “PARADOSSO DEI PARADOSSI”!

no

Infatti, grazie alla semplice intuizione di tale Ignazio Di Frigeria, si è sviluppata, a livello accademico, una corrente di pensiero che, analizzando il messaggio proposto dal non meglio identificato personaggio, ha rielaborato tutte le precedenti classifiche dei paradossi conosciuti e/o documentati.

C’è da dire che il genere “paradosso” è un particolare modulo di scrittura, o di oratoria, tanto camaleontico da risultare difficilmente stanato nelle ipotesi di superficiali attenzioni verso il testo che lo contiene.
Secondo quanto è scritto su Wikipedia un paradosso (dal greco παρά <contro> e δόξα <opinione>), in senso logico-linguistico, indica sia un ragionamento che appare invalido, ma che deve essere accettato, sia un ragionamento che appare corretto, ma che porta a una contraddizione.
Quindi Wikipedia scrive che «Il paradosso è un potente stimolo per la riflessione. Rivela sia la debolezza della nostra capacità di discernimento sia i limiti di alcuni strumenti intellettuali per il ragionamento…
Talvolta si è trattato di scoprire nuove regole matematiche o nuove leggi fisiche per rendere accettabili le conclusioni che all’inizio erano “apparentemente inaccettabili”.
Altre volte si sono individuati i sottili motivi per cui erano fallaci le premesse o i ragionamenti “apparentemente accettabili”.»

La conclusione elaborata dalla speciale Commissione dei Saggi Esperti di Paradossi (SEP) ha deliberato che

Essere invitati a votare per abolire il proprio diritto di voto

è il Paradosso dei paradossi del 2016,

REFERENDUM? NO, E BASTA!

no-referendum-2-se-fate-i-bravi

Se fate i bravi vi farò votare per scegliere il parcheggiatore abusivo della vostra piazza

bruno-ignazio-babbeorenzi

E me ne fotto se dicono che faccio parte di una

CASTA (sic!)

ACCOZZAGLIA

DI COGLIONI.

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