Un milione di euro per “Carnevali storici”

Un milione di euro per “Carnevali storici”

Fondo di un milione di euro a valere sul FUS, domande entro le 16:00 del 28 aprile 2022

“I carnevali storici sono patrimonio immateriale dei nostri territori, affondano le loro radici nelle tradizioni popolari delle comunità e costituiscono un notevole attrattore culturale.

È pertanto doveroso sostenerne le attività attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo, con risorse adeguate e una costante attenzione”.

Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta il decreto che disciplina i criteri e le modalità di assegnazione del contributo introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, pari a un milione di euro a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo, per la tutela e la valorizzazione della funzione svolta dai carnevali storici che abbiano una riconoscibile identità storica e culturale, per la conservazione e la trasmissione delle tradizioni storiche e popolari nell’ambito della promozione dei territori.

In base alle disposizioni contenute nel decreto, sono ammessi al contributo i comuni, le fondazioni e le associazioni con sede legale in Italia, con personalità giuridica e senza scopo di lucro, operanti da almeno cinque anni, nella cui composizione societaria siano presenti enti locali, aventi come fine statutario l’organizzazione e la promozione di carnevali storici e che attestino almeno venticinque edizioni documentabili svolte nelle precedenti annualità, anche non continuative.

Per i soggetti diversi dai comuni, il legale rappresentate, gli amministratori e, ove esistente, il responsabile tecnico della gestione della manifestazione non devono: aver riportato condanna, ancorché non definitiva, o l’applicazione di pena concordata per delitti non colposi, salva la riabilitazione; esser stati dichiarati falliti o insolventi, salva la riabilitazione; essere inadempienti con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, nonché delle assicurazioni e degli oneri sociali ove dovuti.

Per l’ammissione a contributo, dovrà essere presentato un progetto storico-culturale di attività, cofinanziato in misura non inferiore al venticinque per cento del costo, idoneo a illustrare dettagliatamene le iniziative che si intendono realizzare secondo le finalità del presente decreto e una scheda attestante la storicità e la rilevanza culturale della manifestazione, insieme a un preventivo economico-finanziario del progetto presentato con specifica esposizione del deficit.

Un milione di euro per “Carnevali storici”

La domanda, firmata digitalmente dal legale rappresentante, dovrà essere presentata entro e non oltre le 16:00 del 28 aprile 2022, utilizzando esclusivamente i modelli predisposti e resi disponibili nella rispettiva sezione della piattaforma online della Direzione generale Spettacolo all’indirizzo www.spettacolodalvivo.beniculturali.it.

Le domande pervenute verranno valutate in termini qualitativi dalla Commissione consultiva “Carnevali storici”, sulla base degli indicatori previsti dal DM del 27 luglio 2017.

Sono ammissibili a contributo i progetti che ottengono il punteggio minimo di 60 punti sul 100.

Il contributo verrà riconosciuto a ciascun progetto in proporzione al punteggio assegnato dalla commissione, in misura inferiore al deficit emergente dal preventivo economico-finanziario e in ogni caso per un importo massimo di 100.000 euro.

Il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo e verrà pubblicato sul sito del MiC e della Direzione generale spettacolo ad avvenuta registrazione.

Roma, 12 febbraio 2022
Ufficio Stampa MiC

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22.2 milioni di euro per periferie italiane

22,2 milioni di euro per un nuovo riscatto culturale delle periferie italiane.

22.2 milioni di euro per periferie italiane

Musica, danza, teatro, performance e concerti guideranno la ripartenza di questa primavera, che sarà all’insegna dell’arte e dello spettacolo.

il Mic ha destinato, infatti, 22.2 milioni di euro ad attività capaci di assicurare nelle aree periferiche delle 14 città metropolitane progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e tutela occupazionale, nonché di valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale attraverso le arti performative.

il ministero della cultura dà avvio. così, ad un finanziamento innovativo che consentirà di realizzare performance, spettacoli e laboratori nei palcoscenici delle periferie.

Il terzo millennio deve essere l’epoca in cui le periferie vengono riconnesse al tessuto urbano, anche e soprattutto attraverso la cultura.

La nuova creatività non può che sorgere in queste realtà: musica, teatro, danza sono l’innesco più potente di questo processo.

I fondi verranno ripartiti nel modo seguente: 714.285 euro al Comune capoluogo di ciascuna Città metropolitana a cui si aggiunge una quota in proporzione alla popolazione residente nel Comune capoluogo: in media le 14 Città metropolitane riceveranno 1,6 milioni di euro.

I criteri e le modalità per la concessione dei contributi ministeriali verranno definiti tramite accordi di programma stipulati dalla Direzione generale Spettacolo con il Comune capoluogo di ciascuna città metropolitana.

Le risorse saranno utilizzate per sostenere attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche delle città sulla base di progetti selezionati tramite bando pubblico predisposto dai Comuni.

I beneficiari saranno individuati tra gli organismi finanziati nell’ambito del FUS ovvero tra gli organismi professionali operanti da almeno tre anni.

Ecco la ripartizione delle risorse tra le 14 Città metropolitane

Bari         1.129.154 €
Bologna   1.226.567€
Cagliari      909.909 €
Catania   1.107.117 €
Firenze    1.196.136 €
Genova    1.455.086€
Messina   1.005.067€
Milano      2.512.085€
Napoli      1.920.281€
Palermo   1.548.567€
Reggio C.     940.584€
Roma        4.337.431€
Torino       1.836.721€
Venezia     1.049.213€

Totale     22.173.924€

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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR

PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che Il 26 aprile 2021 il Presidente Draghi ha presentato al Parlamento destina oltre 6 miliardi di euro alla Cultura.

Gli interventi sono fondamentali nell’azione di ripartenza del Paese: la cultura è un asset centrale della politica economica italiana.

Gli investimenti di sostegno e rilancio del settore ammontano nel complesso a 4.275 miliardi di euro e si articolano in diverse aree di intervento, la cui direzione compete al Ministero della Cultura.

All’impiego di risorse sopracitate si aggiungono, dal Fondo Complementare, gli investimenti per il ‘Piano Strategico Grandi attrattori culturali’, per 1.460 miliardi di euro, finalizzati al finanziamento di 14 interventi strategici.

PNRR

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PNRR

 

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Grande Maxxi

Grande Maxxi

Roma, 10 febbraio 2022

CS Ufficio stampa MiC

Il Ministro Franceschini ha detto:

“In Italia, in tutti i settori, a partire dalla cultura bisogna ragionare sempre in grande e non è un caso che questo progetto si chiami

Grande Maxx

Si tratta di una sfida strategica per il Paese, un progetto sostenibile, un investimento sull’arte contemporanea, sulla ricerca, sull’innovazione.

Il Maxxi è la storia di una sfida importante fin dalla sua nascita e adesso ha un valore internazionale.

E’ dentro le principali istituzioni di arte contemporanea e il suo successo conferma l’intuizione di dedicare un grande museo solo all’arte e all’architettura contemporanea. Nel nostro Paese, infatti, per troppo tempo s’è lasciato poco spazio al presente, all’arte contemporanea, alle industrie creative.

In realtà c’è uno spazio enorme che abbiamo cercato di colmare in questi anni e su cui dobbiamo lavorare ancora molto.

Anche perché è un settore dove l’Italia ha grandi maestri e giovani talenti.

In più adesso c’è una finestra temporale incredibile, perché è possibile unire la creatività italiana con i potenti strumenti offerti dal digitale e dalla rete.

Essere dentro questo settore è fondamentale per accompagnare lo sviluppo previsto da qui ai prossimi anni.

Il Grande Maxxi sarà, poi, un grande contributo anche per un altro progetto.

I musei, infatti, non sono solo un luogo dove visitare le collezioni, bensì posti dove fare ricerca, formazione e innovazione.

Luoghi di vita che arricchiscono le parti delle città dove sono insediati e quest’area ha un grande potenziale di sviluppo, grazie ai luoghi che ci sono già e a quelli che si potranno recuperare in futuro, diventando una cittadella delle arti non solo per Roma ma per tutto il Paese.

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Bonus cultura 2021

Bonus cultura 2021

La misura del bonus cultura da quest’anno è strutturale. E’ stata stabilizzata in legge di Bilancio e consente di fare anche una programmazione più definita. Si tratta di un modello di riferimento anche per altri Paesi, a partire dalla Francia e dalla Spagna. Insieme ad alcuni Ministri della Cultura europei, abbiamo proposto l’istituzione di una card cultura valida su tutto il territorio continentale, per fruire dei contenuti culturali indipendentemente dal Paese di provenienza”.

Bonus cultura 2021

Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini nel corso del Question Time alla Camera rispondendo ad un’interrogazione del deputato Gabriele Toccafondi.

I dati sull’utilizzo del bonus sono molto significativi e parlano di una crescita progressiva. Per i nati nel 2001: su 575.772 potenziali beneficiari, si sono registrati 389.668 ragazzi. Dato che è cresciuto ulteriormente per i nati nel 2002: su 559.649 potenziali beneficiari, si sono registrati 415.114. Un accordo tra il Ministero della Cultura e la Guardia di finanza controlla e vigila sulle eventuali attività di frode. Anche su questo punto, la stabilizzazione del bonus consentirà di perfezionare ancor di più gli strumenti di controllo e di investire su una misura fondamentale, per avvicinare i giovani ai consumi culturali”, ha concluso il Ministro Franceschini.

Roma, 3 novembre 2021
Ufficio stampa MiC

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