LA CENA DELLA VIGILIA

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LA CENA DELLA VIGILIA

LA CENA DELLA VIGILIA

NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI

LETTERA A MIO FIGLIO

DOMANI ALL’ALBA

E VAI COI NOSTRI

SOPIVO

MOVENDOTI COSÌ

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

FORSE

PER UNA VITA GIÀ USATA

JUST

MI PRESENTO

LA CENA DELLA VIGILIA

La vigilia della cena
è lunga
almeno tre mesi.
Che faccio, aspetto?
Sulla tavola candele rosse
nell’aria profumi di legne
alle finestre squarci in tecnicolor.
Che faccio, aspetto?
I nostri cuori nomadi
s’incontrano alla tavola
lunga.
Che faccio, aspetto?
Poi, quando inizia la festa
ognuno
cura la propria parte.
Che faccio, aspetto?

°———°———°———

La trama della cena
è lunga
almeno un anno.
Ed io che faccio, taccio?
Tovaglia a stelle rosse
musiche antiche in sottofondo
un fuoco nel camino.
Ed io che faccio, taccio?
Le nostre vite disperse
riscoprono abbandoni
lunghi.
Ed io che faccio, taccio?
Poi, quando inizia l’ultimo minuto
ognuno
cura i propri desideri.
Ed io che faccio, taccio?

°———°———°———

L’incontro della cena
è lungo
almeno una vita.
Ed io che faccio, ancora Ignazio?
Le nostre anime esplodono
tra striduli evviva
lunghi
Ed io che faccio,
ancora Ignazio?
Poi, quando scocca mezzanotte
ognuno
cura un brindisi per tutti.
Ed io che faccio, ancora Ignazio?

°———°———°———

La fine della cena
è lunga
almeno un attimo
Mi basta?
Nei tuoi occhi
di dolce Alice frastornata
splende una lacrima.
Mi basta?
Sulla tua bocca
di dolce Alice innamorata
scoppia un sorriso.
Mi basta?
Poi,
come un tuono a ferragosto
con due parole
magiche aladino
e tutti insieme
alla tua voce
“Auguri Bruno”

°———°———°———

Così svanisce
Ignazio
nella mia visione
nella tua pazienza
nella nostra favola.

Così sparisce
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
dalla mia storia
dalla tua costanza
dalla nostra festa.

Così finisce un tempo d’arte:
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
con cuore di Poeta.

Così ritrova la mia mente
il senso del cammino
e ascolto
adulta e giovane
la mia voce
sacra e profana

“Buon Natale, Amore”

Interminabile.

ADESSO MUSICA!

Incarto caramelle di uva passita

POESIE

Bruno Mancini

MI PRESENTO

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MI PRESENTO

MI PRESENTO

NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI

LETTERA A MIO FIGLIO

DOMANI ALL’ALBA

E VAI COI NOSTRI

SOPIVO

MOVENDOTI COSÌ

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

FORSE

PER UNA VITA GIÀ USATA

JUST

MI PRESENTO

Sono l’autore e questa vorrebbe essere la chiave per una lettura meno epidermica, più ermetica ed intimistica. Chi sa se è una chiave che apre o che chiude!

Ignazio di Frigeria e D’Alessandro con cuore di poeta, finito il tempo della Sagra del peccato, si dibatte tra due forme di appartenenza (al vivere sociale ed al compimento di dettati individualistici), che non sempre sono coincidenti ed a volte sono in antitesi (Nessuno faccia un passo avanti) (Lettera a mio figlio).

Crede di trovare la soluzione in una sorta di suicidio-omicidio: uccidere l’ibrido da cui è formata la sua esistenza (Domani all’alba), ed inizia ad annotare, in uno strano diario, le varie fasi di avvicinamento all’ora X.

La bivalenza della sua natura successiva al trapianto di cuore (Leggi il volume precedente “La sagra del peccato”) è talmente prepotente che finanche i ricordi risultano provenire da due facce diverse della vita (E vai coi nostri ); se non diventano addirittura rappresentazioni passate attraverso filtri differenti (Sopivo) (Movendoti così).
Quasi che il cuore del Poeta si chieda se sia opportuno far continuare a vivere Ignazio, ed Ignazio si chieda se sia il caso di farsi condizionare ancora dal cuore del Poeta (Come il finale di un libro giallo stampato in copertina).
Verrebbe da dire che entrambi tentino di fermarsi per “clonarsi” (Forse).

Un lunedì, però, con l’azione più semplice e spersonalizzante: aprire un libro e leggere (Forse), vengono in superficie contraddizioni, debolezze, impotenze, (Per una vita già usata), lasciando peraltro intatta la certezza di voler essere giudice di se stesso (Yust ).

Finché, ad una cena speciale (La cena della vigilia), sacra e profana… chi vuole capire, capisca!

Poi, solo musica (Adesso musica).

LA CENA DELLA VIGILIA

ADESSO MUSICA!

Incarto caramelle di uva passita

POESIE

Bruno Mancini

JUST

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JUST

JUST

NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI

LETTERA A MIO FIGLIO

DOMANI ALL’ALBA

E VAI COI NOSTRI

SOPIVO

MOVENDOTI COSÌ

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

FORSE

PER UNA VITA GIÀ USATA

JUST

Just Walking on the rain

Io ero
nel ventre di mia madre

of english, american

io ero
contratto, assordato, sballottolato

bombs

io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?

Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

MI PRESENTO

LA CENA DELLA VIGILIA

ADESSO MUSICA!

Incarto caramelle di uva passita

POESIE

Bruno Mancini

FORSE

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FORSE

FORSE

NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI

LETTERA A MIO FIGLIO

DOMANI ALL’ALBA

E VAI COI NOSTRI

SOPIVO

MOVENDOTI COSÌ

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

FORSE

Lo specchio riflette
(io pure)
– forse sono le tre di giovedì notte-
il pendolo ondeggiante
(io pure)
– forse mi scolo un’altra bottiglia –
nella gabbia
(io pure)
– forse penso alla negretta –
fissata
(io pure)
– forse agli anelli sul corpo
e la lingua che batte veloce-
come un calendario
(io pure)
– forse strabuzza gli occhi
forse mi sfida
forse stordisce -.

°———°———°———

Il girasole cerca
(io pure)
– forse sono le quattro di venerdì notte-
un punto lontano
(io pure)
– forse accendo il televisore –
che nasce e che muore
(io pure)
– forse vedo la cicciotta –
tra i giorni e le notti
(io pure)
– forse le pagnottelle di carne liscia
e la lingua che muove in circolo –
come il sole
(io pure)
– forse strabuzza gli occhi
forse mi sfotte
forse starnazza -.

°———°———°———

Il polpo ombroso
(io pure)
– forse sono le due di sabato notte-
s’intana
(io pure)
– forse suono ad un citofono –
mimetico
(io pure)
– forse è ancora una pulzella
con la lingua che batte il tempo –
come fantasma
(io pure)
– forse strabuzza gli occhi
forse mi strazia
forse stramazza -.

°———°———°———

Forse è lunedì e sono le due di notte
ed apro un libo.
Leggo.

PER UNA VITA GIÀ USATA

JUST

MI PRESENTO

LA CENA DELLA VIGILIA

ADESSO MUSICA!

Incarto caramelle di uva passita

POESIE

Bruno Mancini

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

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COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI

LETTERA A MIO FIGLIO

DOMANI ALL’ALBA

E VAI COI NOSTRI

SOPIVO

MOVENDOTI COSÌ

COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA

Chi sussurra nel mio orecchio?
Chi parla
pronto chi urla?

“Vendemmiando il grappolo
d’uva – sul balcone –
tra i pampani intravisto
– sdraiato –
forse figlio di una sola donna
– monotono –
mi turbi.”

You baby
chiedi e non chiedi
che razza d’amore è il mio
se lo lascio svelare
senza decenza.

°———°———°——–

Chi guarda nei miei occhi?
Ipnosi
non credo, non basta!

“Saldando il tubo catodico
– nel divano –
tra i rottami di una radio
– armonica –
forse figlia di un uomo e di una donna
– assente –
ti schiaccio.”

You boy dimmi e non dimmi
che razza d’amore è il tuo
se lo lasci ciurlare
nei trogoli di porche.

°———°———°———

Chi invade la mia testa?
Vigliacco.
Chi ti ride sul muso?

“Sfiancando i forti privilegi
– a letto –
tra lenzuola profumate di cipria
– in lotta –
forse figli di coppia con cuori di
poeta sogniamo.”

You baby, you boy
sai e non sai
che razza d’amore è il nostro:
da quando a quando
da sempre a sempre.

°———°———°———

Chi spegne la candela?

FORSE

PER UNA VITA GIÀ USATA

JUST

MI PRESENTO

LA CENA DELLA VIGILIA

ADESSO MUSICA!

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Bruno Mancini