LE BREZZE DEI VESPRI

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THE BREEZES OF VESPERS

Between the folds of the soul,
they creep in,
the breezes of vespers,
inflating
the free veils of thoughts,
by encrusting the fragrant path
of the happiness lived with you,
of this love,
which again,
madly,
vibrates of you!
*
LES BRISES DES VÊPRES

Entre les plis de l’âme,
elles s’insinuent,
les brises des vêpres,
en gonflant
les voiles libres des pensées,
en incrustant le sentier odorant
du bonheur vécu avec toi,
de cet amour,
encore,
follement,
vibrant de toi!
*
LAS BRISAS DE LOS CREPÚSCULOS

Entre los pliegues del alma,
se insinúan
las brisas de los crepúsculos,
inflando los velos libres
de los pensamientos,
incrustando el camino fragante,
la felicidad vivida contigo,
este amor,
de nuevo,
locamente,
vibrando contigo.
*
DIE BRISE DES ABENDS

Zwischen den Falten der Seele,
sie schleicht ein,
die Brise des Abends,
die freien Segel der Gedanken aufblasend,
den parfümierten Pfad einlegend,
der Tage, die mit dir gelebt habe,
von dem mit dir gelebten Glück
von dieser
verrückt
noch mit dir
vibrierten Liebe.
*
AURAE VESPERORUM

Intĕr caulas animae,
aurae insĭnŭantur vesperōrum ,
vela inflans libera cogitationum,
sēmĭtam felicitatis incrustans fragrantem,
cum te quam vixi,
amoris huius,
qui ădhūc,
insānē,
tete vĭbrat.
*
LE BREZZE DEI VESPRI

Tra le pieghe dell’anima,
si insinuano,
le brezze dei vespri,
gonfiando
i veli liberi dei pensieri,
incrostando il sentiero profumato
della felicità vissuta con te,
di questo amore,
che ancora,
follemente,
vibra di te!
*
(Tratta dal libro edito “THE STAR” Amazon Publishing)
Testi originali e traduzioni di Mauro Montacchiesi.

MAURO MONTACCHIESI

PAGINA PERSONALE DI MAURO MONTACCHIESI

E’ N’ATU JUORNO CHE VA

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IT’S A NEW DAY GOING ON

The pink lights of dawn
the twitter of a lark
the creaking of the leaves under the footsteps
the cackling of the fountain in the street
the smell of the coffee she is brewing
memories
of my father
of my mother
of a friend who was lost in time
the heckling of the first children who go to school
it’s a new day going on.
*
C’EST UN NOUVEAU JOUR QUI VA

Les lueurs roses de l’aurore
le gazouillis d’une alouette
le craquement des feuilles sous les pas
le caquetage de la fontaine dans la rue
l’odeur du café qu’elle prépare
le souvenir
de mon père
de ma mère
d’un ami que le temps s’est emporté
le chahut des premiers enfants qui vont à l’école
c’est un nouveau jour qui va.
*
ES UN NUEVO DÍA QUE SE VA

Las luces rosas del amanecer
el gorjeo de una alondra
el crujido de las hojas bajo las pisadas
el cacareo de la fuente en la calle
el olor del café que está preparando
el recuerdo
de mi padre
de mi madre
de un amigo que se perdió en el tiempo
los abucheos de los primeros niños
que van a la escuela
es un nuevo día que se va.
*
ES IST EIN NEUER TAG, DER GEHT

Die rosa Lichter der Morgendämmerung,
das Gezwitscher einer Lerche,
das Knarren der Blätter unter den Schritten,
das Gackern des Brunnens auf der Straße,
der Geruch des Kaffees, den sie brüht.
Erinnerungen,
meines Vaters,
meiner Mutter,
eines Freundes,
der,
in der Zeit verloren ging.
Die Zwischenrufe der ersten Kinder,
die,
zur Schule gehen.
Es ist ein neuer Tag, der geht.
*
È N’ATU JUORNO CHE VA

‘A luce rossa ‘e n’ aurora che sponta
‘o canto ‘e na cucciarda
‘o schiuppà d’’e ffronne
‘a chiacchiera d’’a funtana p’’a via
l’ addore d’’o ccafè ch’ essa sta priparanno
‘o ricordo ‘e papà e mammà
‘e n’ amico c’’o tiempo s’ ha purtato pe’ sempe
‘a cagnara d’’e primme guagliune che vanno a’ scola
è n’ atu juorno che va…
*
EST ALIUS QUI ABIT DIES

Rosea aurorae lux,
alaudae vox,
foliorum crepĭtus
murmuratio in via fontis,
inebrians caffei odor,
illa quem praeparat.
Dulcis memoria
patris mei,
matris meae,
unius amici
tempus quem abstulit.
Dulcis memoria
iocundōrum clamorum,
primorum qui ad scholam eunt puerōrum.
Gratias tibi, Domine.
Est alius qui ăbit dies.
*
È UN ALTRO GIORNO CHE VA

La luce rosa dell’aurora,
il trillo di un’allodola,
il crepitio delle foglie,
il cicaleccio della fontana per strada,
l’odore inebriante del caffè che lei sta preparando,
il ricordo soave,
di mio padre,
di mia madre,
di un amico che il tempo s’è portato via,
gli schiamazzi gioiosi dei primi bambini che vanno a scuola.
Ti sono grato, oh Signore.
È un altro giorno che va!
*
(Tratta dal libro edito “THE STAR” Amazon Publishing)
Testi originali di Mauro Montacchiesi (Accademico Vesuviano)
Traduzioni in inglese, francese, spagnolo, tedesco e Latino, di Mauro Montacchiesi.
Traduzioni, in vernacolo Napoletano, dell’accademico Vesuviano Vincenzo Russo.
Presidente dell’Accademia Vesuviana, cav. Gianni Ianuale.


MAURO MONTACCHIESI

PAGINA PERSONALE DI MAURO MONTACCHIESI

Ricomincio il canto

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Io driver

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io drive

Ricomincio il canto

Il ritorno scoppia
di silenzi amici:
siamo troppo forti
per la pacca sulla spalla.
La storia resta imprigionata.

Annuso il freddo dell’aria in quelle sere.

Libri sfogliati su tavoli di legno.

Le mie contraddizioni eterne,
coerenti compiacenti compiute.

La soglia del “non voglio”
scalpellinata da flutti d’ideali.

Intrisi
infusi
indotti
-cupole rilucenti.

Le tenere ragazze innamorate.

 

… e poi mi parlo della catena d’oro
ostaggio della mia vita,
… e poi ti guardo
ancora senza fretta di sapere
… e ricomincio in canto.
ancora con le mani nelle mani.

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

emmegiischia@gmail.com

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal comeicinesi@email.it

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a emmegiischia@gmail.com

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Velka Sai in concerto al Valore del Femminile

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Velka Sai. “Il Natale canta l’amore”: l’appuntamento si svolge a Roma  il 22 dicembre alle ore 21.00 presso la sede dell’Associazione Il Valore del Femminile in Piazzale delle Provincie, 8

A restituire quell’armonia tra la percezione della propria finitezza e l’aspirazione all’infinito che si fa strada alzando lo sguardo verso l’orizzonte a ritrovare quella pienezza di essere parte dell’universo e in relazione con ogni suo aspetto, è la voce di Velka Sai che nella sua estensione e modulazione vocale accompagnata anche da strumenti come campane tubolari, rende possibile la pienezza del cuore abbracciando la vita.

Voce profonda del cuore e dell’anima Velka è musicista, raffinata e poetica nei suoi voli fatti di vibrazioni e percezioni a suggerire un percorso quasi meditativo che richiama le atmosfere della natura come i boschi le cascate, gli spazi verdi per aprire il “luogo” infinito del cuore come si evince ad  esempio da “Transcendent Heart “.La sua voce e le vibrazioni degli strumenti ancestrali sonori a 432Hz da lei utilizzati aprono a mondi meditativi, diventando anche curativi per l’anima, La frequenza 432Hz è quella dell’universo alla base di tutta la creazione, ma questo suono è anche collegato al chakra del cuore e favorisce la sincronizzazione cerebrale,  l’intuito e il rilassamento, donando al corpo benessere. Così la sua voce e la sua musica sono carezze per l’anima e il corpo,

Nell’ambito delle attività dell’Associazione Il Valore del Femminile di cui è Presidente Virginia Vandini, questa grande artista, giovedì 22 dicembre 2022 alle ore 21.00, presso la sede dell’Associazione a Roma in Piazzale delle Provincie 8, da’ vita ad una serata di musica e voce per un concerto tutto natalizio “Il Natale canta l’amore”:  da vivere non solo a livello corale, ma anche nel corpo e nell’anima. Un concerto  in cui attraverso il canto celebrare tutti insieme in un unico coro, il seme dell’amore.

Momenti di pura gioia, calore e leggerezza sono condivisi entro una connessione che immerge in una rinascita dove i limiti sono superati e la visione diventa universale. In questo sentire non vi è più separazione, ma vicinanza, interazione e quella condivisione di fede espansa nella quale tutti possono e sono chiamati a ritrovarsi. Al concerto di Velka cui si partecipa con offerta libera e consapevole (contributo consigliato a partire da 10€) segue un momento conviviale.

Virginia Vandini, oltre ad essere Presidente dell’Associazione Il Valore del Femminile e Sociologa, Supervisor trainer Counselor professionista, Costellatrice evolutiva e spirituale con i Nat, nonché Custode del Mantra Madre, è fondatrice e ideatrice di Henosis, Centro di Counseling e Formazione.

In occasione di questa imperdibile serata si possono acquistare i doni di Natale dell’Associazione Il Valore del Femminile consultabili nel catalogo e partecipare alla “tombola de Il valore del femminile”.

Per prenotazioni scrivere a: info@ilvaloredelfemminile.org, oppure contattare il 3921074600.

Silvana Lazzarino

“Il Natale canta l’amore”

Velka Sai in concerto al Valore del Femminile

Giovedì 22 dicembre 2022 ore 21.00

 

Alcuni articoli di silvana Lazzarino usciti su Emmegiischia e Il Dispari

Emmegiischia: Silvana Lazzarino partecipa al convegno “Le donne raccontano”

Emmegiischia: Roberta Damiata-prima-donna

Emmegiischia: La solitudine nei film di Philip Groening

Emmegiischia: Gli scatti di Llisetta Carmi documentano il senso della vita

 

 

Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20221219

Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

Cari amici lettori,

con questo numero termina un nuovo anno di pubblicazioni riservate alla nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” dalla speciale attenzione che ci concede il Direttore Gaetano Di Meglio... che ringraziamo a go go.
Poiché, per ovvi motivi, non saremo in edicola il prossimo lunedì 26 dicembre, ritengo opportuno, oltre che massimamente gradito, esprimervi la gratitudine per tutta l’attenzione che in questo tribolato 2022 avete riservato alle nostre proposte/informazioni culturali e, a nome di tutta l’Associazione augurarvi uno splendido Natale e felicissime feste.

Bruno Mancini
Presidente DILA

Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

Demo Martelli

Grande e storico amico dei progetti Made in Ischia ideati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, vincitore del premio speciale “Bruno Mancini” nella prima edizione – 2012 – del premio “Adotta una poesia“ ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza sponsorizzato dal settimanale “Il Dispari“ di Gaetano Di Meglio, Demo Martelli ci regala l’anteprima di queste sue poesie.
Grandi auguri e complimenti a lui da tutta la nostra DILA e da tutto IL DISPARI.

RASCHIO DEL VENTO

Aveva il raschio del vento
l’energia senza forma né volume
quando il vortice asciugava
con la logica il codice all’idea.
S’infilava nelle crepe
a pizzicar le corde del pensiero
e dare i giusti limiti
al ritorno del canto e controcanto.
Dicono che sia mancato
al bulbo verde del versante buono
quel solfeggio giocoliere
che piena di dolcezza a chi l’ascolta.
Il rimpiangere non serve
perché quello che conta non è il sogno
né la gloria di un minuto
ma è il crescere, anche di un centimetro.

LE CREPE

Seduto all’ombra
tra il tuo viso e il sole,
chiudo le crepe delle ore.
Aperte dall’assenza dell’amore
quando di notte…
non mi prendi la mano.

MI SON FATTO DA SOLO

Restare senza il babbo a quattro anni
e avere da badare alla famiglia,
è come camminar senza lucerna,
nella notte, quando non c’è la luna.
Eppure son riuscito
convinto di riuscire,
con la luce mentale
con forza intellettuale
guardando positivo.
Ho usato le mie forze
per scavalcare le difficoltà.
E adesso, ultraottantenne,
mi abbraccio, mi bacio,
e mi accarezzo,
straripante di gioia,
senza dover ringraziamenti
a chicchessia:
mi son fatto da solo.

Demo Martelli
Via Don Mariano Clerici, 10
18017 San Lorenzo al Mare ( IM )
Cell. 338.82.27.683 e-mail: demomartelli@libero.it

Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

Tina Bruno | La poesia è la realizzazione dell’impossibile.

Leggendo la poesia di Bruno Mancini “Agli angoli degli occhi”

Agli angoli degli occhi

sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero

e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.
La poesia che mi accingo a commentare oggi è inserita nella omonima raccolta ”Agli angoli degli occhi”, che lui ventenne ha scritto tra il 1962 e il 1964.
In questa poesia il poeta usa il linguaggio del corpo, comunicazione non verbale ma ricca di espressioni, capace di coinvolgere gli occhi in veri e propri discorsi senza parole.
Gli occhi rappresentano, sin dalla più tenera età, lo specchio dell’anima, comunicano e percepiscono corrugando le palpebre e, anche se un velo di tristezza rivela in età avanzata tanta malinconia, sono capaci di trasmettere stati d’animo, ricordi, sentimenti, emozioni, evocando fatti vissuti, allontanando la nostalgia che si prova quando il tempo passa velocemente e anche il corpo umano trascorre il proprio pensando al passato: a ciò che è stato e più non sarà.
A questo punto, l’autore con una similitudine, tra la viola e l’essere umano, mostra la differenza: la viola germogliando fa nascere il pensiero, mentre gli innamorati, invecchiando, amandosi nostalgicamente, lasciano agli occhi la voglia di continuare il racconto attraverso i ricordi, gli atteggiamenti, la fantasia, gli sguardi e i contenuti che trasmettono guardando.

Tina Bruno

Il Dispari 20221219 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20221212

Il Dispari 20221212 Redazione culturale DILA

CS DILA | Annullamento eventi

Coinvolti da sentimenti di tristezza e di pena per i nostri concittadini morti e per tutti gli oltre mille che si trovano in una situazione di precarietà fisica, emotiva ed economica la quale, purtroppo, non sarà né di facile soluzione né di breve periodo, la nostra Associazione DILA, in PIENO accordo con la Dottoressa Lucia Annicelli, Direttrice della Biblioteca Antoniana di Ischia, e in sintonia con Gaetano Di Meglio Direttore della testata giornalistica IL DISPARI e con Dalila Boukhalfa Presidente dell’Associazione ADA, ha deciso l’annullamento degli eventi relativi alla cerimonia di premiazione dei vincitori delle quattro sezioni della undicesima edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI in programma, appunto, nella Biblioteca Antoniana di Ischia, nei giorni 22, 23 e 28 dicembre 2022.

Sappiamo benissimo il disagio che ciò provocherà per alcuni vostri già programmati viaggi e ve ne chiediamo scusa, ma la disgrazia che sta coinvolgendo tutta la nostra isola non consente (almeno a noi del CD DILA) la serenità di organizzare festeggiamenti che, per di più, dovremmo attuare nel periodo natalizio.

Personalmente non ho mai creduto che lo “show must go on” valga ad ogni costo, ma ritengo che i nostri incontri dovranno sempre essere connotati con forte spinte certamente artistiche, ma sempre umanitarie, sociali e, in definitiva, umane.

Sarà certamente nostro impegno comunicarvi tempestivamente luogo e data decisi per la cerimonia di premiazione che, molto probabilmente, effettueremo in occasione di uno spettacolo di beneficenza a favore di cittadini coinvolti nella frana di Casamicciola.

Infine, quale Presidente DILA, mi renderò personalmente disponibile alla consegna del premio, in maniera privata, a coloro che volessero, comunque, giungere nella nostra isola durante i giorni precedentemente programmati per la cerimonia di premiazione.

Grazie per la comprensione

Bruno Mancini
Presidente DILA

Ischia 8 dicembre 2022

Il Dispari 20221212 Redazione culturale DILA

Adriana Iftimie Ceroli

Simbolicamente “La rosa”

 

Bella e meravigliosa, profumata, la rosa è il fiore più utilizzato come simbolo nel Occidente, corrispondendo, come forma, alle ninfee in Asia, e entrambe sono simbolo della ruota. Nell’iconografia cristiana, la rosa può essere la coppa in cui gocciolava il sangue di Gesù, o la trasfigurazione delle gocce di sangue.

Il simbolo delle ferite di Gesù compare raffigurato in cinque rose, una in centro e le altre disposte su ogni braccio della croce.

Qui stiamo parlando della rosa che sta nel centro della Santa Croce, dove c’è il cuore di Gesù, il Santo Cuore.

Si tratta dello stesso simbolo, come la Rosa Candida nella Divina Commedia, che a sua volta evoca la rosa mistica dei testi sacri cristiani, simbolo della Vergine Maria.

Quindi, attraverso il sangue versato, la rosa diventa simbolo di una rinascita mistica.

Nella virtù del simbolo della rigenerazione, sulle tombe vengono posate le rose sin dall’antichità. La rosa è anche simbolo dell’amore, dell’amore puro, pulito.

Dante parla dell’amore paradisiaco paragonandolo con il centro della rosa.

Bianco o rosso, questo fiore diventa il preferito dagli alchimisti.

Spesso i loro trattati si chiamavano la rosa dei filosofi.

La rosa azzurra è simbolo dell’impossibile.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20221212 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014): 

La Frana-E Noi

 

Sono le tre e tredici minuti
un’ora insignificante,
digiuna di attese
sterile di affanni
e
penso alla Madre in auto con la figlia
Quindicianni
meno di quaranta anni in due
trasportate in un fiume di fango
sputo dell’ingordigia umana
fino a che lei
Quindicianni
lei muore annegata…

… e scrivo in prosa

mentre ora soffro per quanto è sciocca la poesia
– inutile –
che genera emozioni
soltanto in chi ne ha già di proprie,
lasciando indifferenti

speculatori

politici collusi

giudici compiacenti

la malavita della bella vita

i giornalisti fuochi di paglia

assuefatti poliziotti-carabinieri
finanzieri-guardie forestali marine montane
pluviali
divine (i bravi sacerdoti con le loro assoluzioni
a meno di trenta denari)

i settemila imputati
di
“Luculliana reiterata perversione
tra Sodoma e Gomorra
d’abusivismi e scempi”
oppure
“Anime scure soggiogate al carro fetido
del mattatore vincente”
comprese mogli figli nipoti e consanguinei
di chi ha lo scettro del potere

i cinquanta e più milioni d’italiani pensanti
sempre
ma che agiamo
solo
quando ad essere pestato è il nostro callo

me

gli altri come me

me ed il mio io
che già fra un’ora mi stenderà sul divano
sigaro avana
whisky di vecchia conoscenza
il dito in cerca di canali
– notturni –
per uomini soli.

Quindicianni
è morta.
La Madre vaga nel mondo dei vivi.
Grazie a questa bella società!

Qualcuno ha detto che il Vesuvio scoppierà…
e Noi?
Noi, sì, Noi!
Noi siamo pronti a sopraffarci per un dollaro bucato
una parola di troppo
la conquista di un posto a capotavola
il sorriso di un’altra donna
la fede e la non fede
la Juve
un semaforo rosso
un sigillo negato
il ruolo di Caronte
nel turbinoso fango del nostro dramma umano.
Fine.
Fine?
Io voglio.
Mi voglio-Ti voglio-Lo voglio
mentre la frana sghignazza sulla collina
forzando l’alveo
per tracimarci fino a mare.

La Frana-E Noi.
La Frana siamo Noi.

Non è delirio avere pena di Quindicianni  “MORTA”.
Non è delirio  avere pena per la Madre “VIVA”.
Non è delirio lanciare oltraggi agli “ASSASSINI”.

Supplico
per capire se le stelle
Quindicianni
nuotano o volano
innocenti
nei loro nuovi cieli senza albe!

15/16 Novembre 2009
 
https://youtu.be/TZcIw2Krx4E

Il Dispari 20221212 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20221205

Il Dispari 20221205 Redazione culturale DILA

Opere vincitrici della 11a edizione del
Premio di Poesia “Otto Milioni” 2022

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla undicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione.
Queste che offriamo alla vostra lettura sono le poesie vincitrici, con l’avvertenza che i testi di alcune di esse, contengono imperfezioni linguistiche in quanto non siamo intervenuti nella correzione delle traduzioni effettuate, grazie alla versatilità della poetessa lettone Liga Sara Lapinska (che ringraziamo), da idiomi piuttosto desueti.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alle pagine web indicate nei titoli di ciascuna poesia.

Primo premio voti 152 – Poesia18
Milena Petrarca – Italia

poe18 Poesia finalista Premio Otto milioni


Nausicaa

“Nausicaa” come farfalla in volo.
Cascate di luce
i tuoi capelli
tu NAUSICAA
Fanciulla Eterea
sogno
bocciolo
di rosa
ti ergi
dolcemente
e ti affacci
alla vita come farfalla in volo…
——————-

Secondo premio voti 50 – Poesia08
Sandra Švarca – Lettonia

poe08 Poesia finalista Premio Otto milioni 2022


E la felicità dura

La sera nel colore delle prugne mature cade in mare
e l’ultimo raggio di sole annega,
le onde si placano con compresso espettorato,
dopo gli squali rosa di ninna nanna il canto
e ci sediamo. Il tempo è a fianco rannicchiato,
ringhia come un gatto,
che ha smesso di correre.
Per un mese si accende la lampada,
e la felicità dura un secolo intero…
———————-

Terzo premio voti 49 – Poesia13
Liga Sarah Lapinska – Lettonia

poe13 Poesia finalista Premio Otto milioni 2022


Lo smistamento

Lo smistamento
è il Dio dalle mani rosse come
un macellaio che ordina -sporco o pulito?
Colpevole o innocente?
Il Dio dei Consigli, crociati, ingannati.
Un altro dice – führer, un altro dice – guru.
Credente o ateo?
Sia i Salmi, sia l’Alto Cantico,
sia aneddoti come parole di incantesimo.
Il Dio della sorte – ariano, forse, ebreo.
Una donna combatte contro un uomo
e chiede un’assurda uguaglianza
da usare secondo le idee di Woodstock:
gli orinatoi per tutti simili.
E un uomo che ride della rosetta
tra i capelli di una donna.
E chi non sia capace di amare
combatte contro i gay a Sodoma.
Sia zar, sia führer si arrendono
gettando i loro baroni dai portici
e rilasciando ai tribunali internazionali
i loro soldatini di solo sedici anni.
Soldatino ignorante, dove sei?
Non abbastanza coccolato, e dove sono
i tuoi trenini o le tue bamboline,
sotto quale zolla tu, kaddish,
dimenticato fascista, tu dormi, dormi?
————-

Quarto premio voti 44 – Poesia14
Vija Laganovska Birkova – Lettonia

poe14 Poesia finalista Premio Otto milioni 2022


Tuttavia, non è chiaro

Il sole viene catturato sempre più spesso tra le ciglia
le palpebre dovrebbero essere abbassate,
riscaldato così che sarà,
premere il lato di questo calore invisibile
farsi prendere nel gomito
le dita dell’arricciatura dei capelli si attorcigliano
parlare e parlare di curiosità
e così via fino all’autunno
ma la statura cadrà nel vuoto
dove la neve non ha nemmeno fermato il vento
tuttavia, non è chiaro.
O attraverso la terra incantata
castagna
ora germogliando.
——————-

Quinto premio voti 37 – Poesia19
Milena Petrarca “ – Italia

poe19 Poesia finalista Premio Otto milioni


Parole di fuoco

Due brillanti nocciole
guardano lontano…
in quell’azzurro
di saette
papaveri rossi
sussurrano parole
di fuoco
onde dolci
frastagliate
di lingue di caldi
colori inondano
il tuo corpo
vestito di sogni
d’amore
e tu stai lì con il cuore
negli occhi aspettando
un domani migliore.

Twitterone DILA

1) DILA | Grazie alla iniziativa della Vice Presidente Angela Maria Tiberi e di molti altri Soci e Collaboratori della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA, abbiamo attivata una raccolta fondi da destinare all’acquisto di strumenti didattici da donare ai minorenni coinvolti nella frana di Casamicciola.

Per qualsiasi tipo di adesione siete invitati a rivolgervi alla suddetta Angela Maria Tiberi: 3205584216.

Grazie.

 2) DILA | A luglio il Ministero delle Finanze si era accorto di aver sbagliato i conti del riparto 2×1000, IRPEF 2021, da Assegnare alle Associazioni senza scopo di lucro e ieri (dopo QUATTRO mesi) li ha ripubblicati, così risulta che su 3021 Associazioni ammesse c’è solo DILA (al posto 1584)  x tutta l’isola d’Ischia.

3) Liga Sarah Lapinska | Ilze Strēle, fotografa e dottoressa lettone, è stata molto felice di ricevere in regalo, per il nome di DILA, la nostra antologia “Una pagina, un emozione”.

4) CS DILA| Da oggi,  le pubblicazioni dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” potrete trovarle in vendita diretta, e anche in prenotazione, presso l’Edicola Trani a Ischia – Piazza degli Eroi. Dettagli di contatto  081982475..

5) Liga Sarah Lapinska | La professoressa di agricoltura Baiba Rivža, con vero entusiasmo, ha ricevuto una copia del nostro giornale “Il Dispari”.

Lei è già stata menzionata tante volte nelle pagine del “Il Dispari” come un’ottima organizzatrice di eventi culturali con un gusto delicato per l’arte. Insieme con la sua amica, poeta e scrittrice Rasma Urtāne ha scritto la sua autobiografia “Baiba” in lingua lettone. Occorrerebbe tradurre questo libro in lingua italiana. Auguriamo per Baiba e per Rasma la forza e la creatività!

6) DILA CS Sede Regione Lazio | La pittrice e poetessa Milena Petrarca si è fatta fotografare con un’antologia e un diploma DILA.

Baiba Rivža

Ilze Strēle

Ilze Strēle

Milena Petrarca

DILA

NUSIV