06ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista

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Ingrīda Zaķe

Lettonia

Alla musica

Mi hai preso per la mano, dicendo

“Venga con me.”

Sono andato con lui.

Mi hai guidato attraverso i cuori come per i cumuli di neve candidi.

Come un distico bianco, in cui si può sia salire che affondare.

Però dopo tu mi hai ordinato di guardare nel mio stesso cuore.

Con il tuo respiro caldo hai sciolto tutti i ghiaccioli.

Cosa c’era.

I ghiaccioli si sciolgono e la loro umidità ha sfrigolato i miei occhi.

Qualcosa mi ha spinto e io ho cominciato a pregare: “Liberami dal questo abbraccio grintoso!

to per rimanere senza fiato!”

Ma tu, mi strangoli sempre più forte.

Non sentivo più nient’altro, solo te, te, te!

La mia testa cominciò a farmi male, le mie orecchie mi fischiavano, ma l’onda tua saliva sempre più in alto.

Non è più un mare, è già un oceano!

Sto affogando!  Affondando!  Affondando!

Ma all’improvviso… Che silenzio totale!

Dove mi trovo ?

Ascoltando il Requiem di  Giuseppe Verdi.

 

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Premi Otto Milioni 2024 

Premio internazionale Otto milioni

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Luciano Somma

Italia

LE CANZONI CHE PARLANO DI ISCHIA

Per ben 4 lustri, dal 1963 al 1983, ho soggiornato sull’isola d’Ischia, per un periodo, avendo casa in fitto tutto l’anno trascorrendovi non solo le ferie estive ma anche i fine settimana ed alcune festività.

Tra gli ondivaghi ricordi: la spiaggia dei pescatori, la Chiesa del Madonna del Soccorso e tante altre bellissime località uniche al mondo.

La collaborazione a Radio Ischia come ospite nella trasmissione DIAMOCI DEL TU NEL CUORE DELLA NOTTE condotta da Peppe e Patrizia Banfi, l’ospitata a Radio Isola Verde.

La conoscenza di pittori, scultori, artisti vari e di alcuni cantanti notissimi tra i quali: Domenico Modugno, Patty Pravo, Peppino Di Capri, I Ricchi e Poveri, i fratelli Guido ed Ettore Lombardi.

In merito alle canzoni ischitane non potevo esimermi, negli anni 70 di scrivere anch’io un testo dal titolo ISCHIA ‘O PARADISO ‘E LL’AMMORE musicato dal grande Maestro Giuseppe Scalzo, Direttore del Conservatorio di musica Giacomantonio di Cosenza morto alla veneranda età di 101 anni nel 1992.

Mi è gradita l’occasione per citarne il ritornello: Ischia/ Paradiso ‘e ll’ammore / si’ ‘a carezza d’’o bbene / ‘a reggina ‘e ll’està. Ischia/ cu’ nu surzo ‘e stu mare / sotto a n’angulo ‘e cielo / fajestu core sunnà”.

Non fu mai incisa ma spesso veniva proposta in qualche piano bar Ischitano.

Inaugurando con molto entusiasmo questa rubrica che mi è stata proposta da Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” in accordo con il Direttore Gaetano Di Meglio, mi propongo di riportare all’attenzione dei lettori di questa pagina le tantissime canzoni che parlano di Ischia, scrivendo diffusamente di varie sfaccettature delle loro storie.

Ischia, vera perla della Campania, meta di turismo da tutto il mondo, non può né deve far calare nell’oblio anche la sua musica scritta da validissimi autori, alcuni noti altri meno, che tanto lustro le hanno dato nel tempo.

Un mondo incantato che ancora oggi è tra le mete turistiche, tanto desiderate per poterne respirare i suoi stupendi e fiabeschi profumi di vita!

 

Luciano Somma

 

 

 

 

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Elita Viškere

Lettonia

Durante il concerto della cantante lirica Inese Galante a Dzintari, al mare

 

Il mare è così strano: niente fruscio, niente onde, niente suoni.

Tutto il movimento s’alza dal profondo.

Come dal pozzo della luna salgono le acque misteriose, silenziose e vuote.

Sopra il mare aperto, chi suona stranamente, la conca dell’arcobaleno, rovesciata e circondata da un cielo blu profondamente scuro, pare quasi nero.

Il semicerchio colorato è brillantemente decorato con un velo argentato.

I colori sono sbiaditi, ma le nebulose sono ghiacciate.

Con lo sguardo attento e tranquillo si possono distinguere chiaramente tutte le transizioni di tutti e sette colori dell’arcobaleno.

Uno spettacolo e una sensazione strani, persino lo stupore, alla vista di una tale scena notturna e sentendo il respiro sia unificante che potente.

Sopra umori viola chiari e limpidi vibra la corda dell’orizzonte indefinibile e l’inquieto del mare.

Le punte della luna brillano senza nessuna fretta, proprio come una lampada installata nel paesaggio.

In questo momento, qui, non c’è il vento, non ci sono le onde, ma c’è il suono vorticoso degli abissi che si solleva in un’onda gigantesca e decisa e dà l’impressione della presenza di una possente cascata.

Ascolto e godo della potente bellezza della natura.

Il mare fruscia.

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Ajub Ibragimov

Germania

Il mondo della luce

 

Voglio raccontarvi la mia opinione del mondo digitale, del mio senso dei colori e dello spazio.

Traggo l’ispirazione dall’energia della natura circostante, che è inesauribile.

Mi piace utilizzare le opportunità del mondo digitale.

Ho anche studiato lo stile di pittura chiamato Ebru, che permette alle persone che hanno da poco iniziato a dipingere di creare rapidamente.

Trame, superfici, correnti, presenza di portali energetici, correnti d’acqua e fiamme di fuoco svolazzanti, c è tutto nel mondo digitale e nel suo preciso arcobaleno.

Claude Monet non era solo un pittore dell’impressionismo, ma ha attirato l’attenzione sul fatto che i colori influenzano il nostro stato psicologico e sono terapeutici.

Spiegava la luce e le sue regole.

Di conseguenza, egli ha organizzato il suo giardino come una tavolozza di colori impressionista, evitando i toni del nero.

I colori freddi gli davano l’illusione della lontananza.

Ha insegnato che le piante con foglie di verdi chiari sono donatrici, e quelle con foglie di verdi scuri sono consumatrici di energia.

I colori verde, viola, dorato e lilla hanno un effetto terapeutico speciale.

Il colore verde indica la presenza di diverse specie di clorofilla, indispensabili per la vita.

I miei preferiti sono l’oro, che guarisce il dolore dell’anima e irradia, così come tutte le sfumature di verde e bianco con la sua serenità.

Neanche a me piace il colore nero.

Non ha le radiazioni proprie.

Le nostre aure e le nostre energie tendono a non essere nere.

Prima o poi noi c’incontreremo nel mondo virtuale.

Noi stessi siamo già diventati una parte anche del mondo digitale.

Siamo sia prigionieri che liberatori nel stesso tempo.

L’ambiente digitale unifica e globalizza.

Il mondo digitale, come l’algebra e la geometria, è infallibile.

Per la creazione della grafica NRT, l’IT ha sviluppato un software che copia lo stile di un artista specifico e lo fornisce a un robot, un artista di Internet.

Riconosce le nostre facce e la nostra grafia.

Spazialità, eclettismo, fusione di passato e futuro, mescolanza, la loro armonia comune: l’intelligenza artificiale fornisce tutto questo.

Rischiamo tutti di perdere la nostra individualità in quest’era di livellamento e concorrenza imitatrice.

L’arte aiuta a resistere a questa enorme unificazione.

Fuori mondo digitale sviluppa la polarizzazione di bianco e nero e il fanatismo inutile.

Nell’ambiente virtuale tutti i processi avvengono rapidamente, ma il nostro tempo e le nostre vite non sono valutati più del movimento e dell’azione, quindi è facile perdere l’individualità.

La velocità sicura è stressante.

Non sappiamo più meditare.

Perdiamo gradualmente la fiducia nell’eternità dell’arte, nelle parole che diciamo, nella musica intera e nei segni del destino.

La creatività aiuta a fondere la realtà digitale con la nostra realtà quotidiana e renderla come un mondo della luce, che ci garantisce la protezione di nostri sogni, le illusioni e i miracoli.

L’arte digitale mi aiuta a incarnare i miei sogni. Sviluppa soprattutto la grafica e la rende accuratissima, ma in un mondo completamente digitalizzato sarebbe più difficile “sfondare” per gli autodidatti.

Significa anche svantaggi, contrasti, futurismo e condizionalità.

Anche la linguistica si cambia nel mondo digitale, paragonando le antiche lingue con quelle ancora vive e ora divenne più facile restaurare le antiche pittogrammi, geroglifici, simbolismo e senso primario delle parole essenziali.

La mia lingua nativa, cecena, è una lingua di origine Nahu – Daghestan, parlata ora da oltre 1,3 milioni di ceceni.

Ad esempio, “seda” significa “stella”,  “Sole” è “Math”,  “Luna” è “Betiz”,  “Faccia” è “Bet”, invece “Pioggia” è “Dolh”.

Mio amico Alvi Dakho, uno storico, sa tanto dei paragoni linguistici e dei viaggi di tribù da un posto all’altro, il motivo perché miti e fiabe sul nostro mondo sono smisurati, mentre gli artisti visuali e tecnici dei giochi visuali utilizzano i soggetti dei miti e degli scritti santi nelle opere d’arte e creano nuove fiction, film, giochi internet e, di conseguenza, anche miti nuovi attualizzati.

Vorrei vedere Sicilia e isola d’Ischia una volta.

C’è un museo in Sicilia che onora lo sceicco ceceno Mansur Ushurma, un Robin Hood locale, un combattente contro la zarina di Russia Caterina.

C’è anche una versione che il vero nome dello sceicco fosse Giambattista Boetti e che fosse nato a Camino, in Piemonte, ma questa versione, sebbene interessante, è discutibile.

Norimberga, la città in cui vivo già da gran tempo, ha molti musei e vi hanno luogo regolarmente mostre d’arte con la mia partecipazione e quella di miei colleghi, tanti di loro autodidatti.

È una città cosmopolita con molti espatriati, molti italiani che possiedono pizzerie e caffè.

Vorrei invitare i miei amici attuali e futuri a Norimberga.

Vi mostrerò tutto ciò che amo fuori del mondo digitale che definisco il mondo della luce per la sua cosmica e stellare rapidità.

 

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Luciana Capece

Italia

NOTA CRITICA ALLA MOSTRA FOTOGRAFICA DELL’ARTISTA ROCCO SCATTINO

Il Maestro della Fotografia ROCCO SCATTINO di Matera, con imperituro estro, focalizza in bianco e nero la sovranità della natura.

Cattura documenti reali, attraverso il suo obiettivo con impegno e valutazione ad ogni scatto, ove rende loro giustizia nell’ammirarli.

Un puro ricercatore d’essenza!

Uno sviluppo artistico che ne decreta e ne conferma le memorie del tempo.

Con i quattro ELEMENTI categorici al fine della vita del pianeta.

ACQUA – ARIA – FUOCO – TERRA!

Foto professionalmente interpretate dalla straordinaria Attrice- Modella CHIARA PAVONI.

IMPERATRICE DI BELLEZZA MOZZAFIATO!

ACQUA

Come fonte primaria di  sopravvivenza necessita con i suoi criteri di distribuzione al perfetto tempio del creato.

Uno scatto dell’Artista Rocco Scattino che vede nello scorrere linfatico quel meccanismo riproduttivo che come una gemma preziosa, quasi a vestitatura, seduce e avvolge con eleganza il corpo, ben raffigurato dalla Modella in posa Chiara Pavoni.

Eguale a una cascata che stimola carisma e carezze, levigando la mappa della pelle e le sinuose forme.

Simboleggiando anche l’ancestrale origine del peccato, per una catarsi di purificazione che apporta al ricordo battesimale.

L’acqua è un elemento che vanta di protagonismo mitologico, ove si narra che tra argentate striature e specchiati raggi solari… proprio da schiumosa sostanza marina nacque la bella AFRODITE.

La sensualità trasmessa richiama le regole dell’universo poste ALL’ESSERE UMANO nel rispettoso sintonico vivere della natura… culla di lievitazione di semi per frutti planetari.

ARIA

Come simbolo di respiro totale, nutre l’anima e ogni forma di vita.

Scatena scosse di brividi con una mescolanza d’immaginazione.

Un focus fotografico del Grande Maestro Rocco Scattino che incastona l’aria nei suoi colori scuri l’aria occupata tra spazio e atmosfera, ove l’ossigeno ne acquisisce il rumore del vento per rinnovato ricambio costante.

Mentre nel silenzio marcato intrappola l’eco, imprigionandola, dove il grigiore del manto nuvoloso si alterna coi bagliori sfavillanti d’un sole acceso.

La bravissima Attrice Chiara Pavoni nè annusa il profumo naturale, ostentando la sua impeccabile bellezza nel vuoto che la circonda.

Un vero quadro d’Autore di sensoriale stato d’animo, grata a svelarvi con successo in segno di riconoscimento verso l’immenso.

Come testimonianza al teatro della vita!

Quasi a raccontare col nudo corpo, eguale a un libro aperto, le glorie di un tempo fervido… la lungimirante beltà e giovinezza immortale senza mai sbiaditure!

FUOCO

Nella sublime cornice della mappatura terrestre, col suo nudo artistico come una Dea, simile a MEDUSA, sensuale e attraente con una testa incoronata di peperoncini… la Modella  espone un vulcano e forbito erotismo, emblema d’un Fuoco acceso.

Trascendente dalle viscere d’un Sud che intercala la sua Arte Culinaria, tipica della Cultura appartenente, ove prospera  l’immaginazione focosa, paragonata alla vita che arde al braciere dell’amore, come fiamma passionale di desiderio, agli occhi del Maestro Rocco Scattino per sottolineare l’espediente che porta al trionfo dell’amore, accentuato dalla meravigliosa e superba performance dell’Attrice – Modella Chiara Pavoni.

Una fioritura d’energia che trova alleato un cuore innamorato, voglioso di baci, dal sentimento non contaminato.

TERRA

In uno slancio liberatorio, spoglia come al nascere, la Musa Chiara Pavoni racchiude con il suo

corpo, quasi embrionale e sdraiata con le carni che aderiscono al suolo, la proiezione dettata dal Genio della Fotografia Rocco Scattino per far notare mai un abbandono, bensì una protezione della Divina MADRE NATURA che, come un grembo materno, serbi a LEI dediche di Albe e Tramonti di fuoco.

Con un richiamo gestuale in quanto Genitrice e Protettrice da saziarne le vene!

Custodendo L’ARTE DI DIO e il mistero a ELLA connessi, senza mai sbilanciare il ruolo di DONNA come ESSENZA PRIMARIA, ma da abitare il suo ventre terrestre da esperta osservatrice, per determinarne il magistrale diritto d’essere ascoltata come Madre TERRA dalla diletta figlia.

Altrimenti a nulla apporterà il seguito della Genesi Umana.

Prova inconfutabile di un contatto pragmatico.

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