Il Dispari 2017-05-01 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-05-01 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

Editoriale

L’editoriale di questa settimana lo dedico a… me, quale regalo per il mio compleanno avvenuto ieri.

Per festeggiare con voi tale ricorrenza, ho deciso di proporvi “Sembri”, ossia la poesia che preferisco tra quelle che ho dedicato a Rosalba (mia moglie) e, in anteprima assoluta, due mie poesie “La Macchia” e “Feticiste eternità” tuttora inedite che andranno a far parte dell’antologia Penne Note Matite in preparazione presso l’EditoreIl Sextantedi Mariapia Ciaghi.

SEMBRI

Oggi.
Oggi dai trespoli selvagge cocorite
oggi da Chio sovrana tralci di vitigni
oggi etiopi zefiri ambrati
giallo deserto
di sabbie egiziache
oggi sui prati delle tue lusinghe
affascinanti.

Così o come
nel fertile appanno
la goccia sul vetro.

Domani.
Domani ti pongo addosso trina d’Alsazia
domani raggiante ritorno d’incenso e di eucalipto
domani che dipana i nostri intrighi
le foto con sorrisi
le lettere d’amore
domani incise negli angoli dei mondi
dal picco della mia follia.

Discesa o risalita
con docile affanno
la mano alla roccia.

Oggi o domani.
Oggi o domani forse ingorde speranze
sonnamboliche ipnosi
nella veglia incredula
della nostra vita.

Atlante affaticato
io
resto piolo.
Calliope appartata
tu
sembri una sposa.

Dalla raccolta di poesie “Non rubate la mia vita”- M.G. 2008.

LA MACCHIA

Epifania
da vuota sacralità
nel codice bianco di un‘attesa.

Urge la ferma effige
brama di riverenza al mausoleo.

Abbiamo cuori docili
effimere certezze
infausti fuligginosi appigli
precarie sonnolenze
la macchia.

Poi restano spoglie di pudori
turgide icone alla lussuria.

FETICISTE ETERNITÀ

Baratta ancora comprensione
logica
-la sua-
con la smania di un divenire
apocrifo
-non sua-.

Io sono l’ego che vi manca.

Quando verrò,
sarò fulmine che scioglie ghiacciai
e l’onda lunga della valanga,
sarò turbine che squassa stereotipi
e feticiste eternità senza pensieri.

E voi mi chiamerete ”Ignazio”.

Bruno Mancini

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

JANIS DROZDOVS

Finalista della seconda edizione del premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni”

L‘arte antichissima del rame.

Janis Drozdovs, nato a Tbilisi, Georgia, 22.09.1978, ha appreso da suo padre Robert l‘antichissima arte di realizzare sculture, rilievi, gioielli, spade, scudi, monete, utilizzandola insieme alla capacità di plasmare il rame con altri composti che danno al suo discreto splendore le note diverse e ricche dell’oro, secondo la tradizione del Caucaso.

Janis è greco di nazionalità, non è georgiano.
Forse, anche per questa sua origine, l’obiettivo della sua arte non è quella tipica degli Artisti caucasici ossia simile a quella di suo padre Robert e di tutti coloro che realizzano “chikanke” con i motivi georgiani quasi tutti ricavati dal poema del XII secolo scritto da Shota RustaveliVepkhistkaosani – Il cavaliere nella pelle di leopardo”.
Le chikanke di Robert sono molto filigranate, quasi al limite dell’arte tradizionale.

Janis aveva circa 22 anni

quando ha cominciato a creare le sue prime chikanke per lo più raffiguranti eroi dei miti ellenici.
É orgoglioso del suo primo lavoro Pegaso e Chrisaore contro l’Idra”dove la figura del cavallo volante è molto espressiva: i muscoli del suo corpo pare si muovano nella lotta; il cavaliere-gigante è concentrato, mentre, invece, l’Idra è composta da mille dettagli, ma, nello stesso tempo appare unita, forte, pericolosa, comunque già quasi sconfitta, chinata in un angolo, vinta.

Toccando questa opera con le mani si può sentire la vibrazione è l’intensità di questa lotta mitica.

Alcuni tipi di icone gli sono spesso richieste da gente, anziana e non ricca, che vuole pregare davanti alle immagini da lui realizzate, e allora Janis chiede loro compensi minimi essendo ben felice di aiutare gente anziana, credente e non ricca.

Le sue opere sono state esposte ed ammirate

sia a Riga, sia a Jelgava, sia in molte altre città.
Una dalle sue opere, l’emblema di Mosca, Janis l’ha regalato al rappresentante di un ben famoso politico, ex-sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov.

Altri lavori di Janis sono dedicati ai miti grechi e ai vangeli cristiani con Gesù Cristo al centro dell’immagine.

“Presto cadrà la religione falsa di Satana e lui stesso” è un’opera stilizzata in modo greco, ma non così statica, più espressiva e più realistica.

Ogni viso è diverso, ogni creatura mitologica ha il suo volto e la sua grazie, e la sua passione unica, così come ogni opera d’arte è unica e come è unica ogni anima.

Il ciclo dedicato a Gesù Cristo

comincia con “Annunciazione per Maria”, poi segue con “Cristo ed i pastori”, in cui sono presenti personaggi molto individualizzati in quanto ogni pastore pare esprimere la sua personale opinione relativa al miracolo: miracolo come parte normale della nostra vita se siamo capaci di vedere, di guardare, di amare.

Il ciclo continua con l’opera “La seconda apparizione di Cristo” in cui sono espresse in maniera compiuta la speranza e la visione messianica: Lui è ritornato, maestoso, serio, in piena luce.

Lui è ritornato di nuovo nel mondo.

Mondo costruito, in questa opera, come un globo pieno di umani che alzano le loro teste, che alzano i loro corpi, umani senza dubbi, umani quasi privi di speranze, umani che non credono a propri occhi nel primo attimo, ma già sentendo che questa è la verità, che lui e ancora qui, ancora più presente di prima.

Questa opera è, nella sua composizione ideologica, molto diversa da quelle dedicate ai miti greci.

Qui il messaggio è un altro.

Non espressione intensa di lotta tra il Bene e il Male, ma armonia non monotona e non simmetrica, come speranza non perduta o riavuta.
Il Cristo qui è così maestoso, così stabile, senza più i suoi dubbi di quando era sulla croce e chiedeva al Dio Padre “Perché mi hai lasciato?!

Ritornato! Superati i dubbi.

Un’opera che può fare solo un artista che non ha perso le speranze, come Janis.
Lui mi ha raccontato anche che ama partecipare alle mostre in qualsiasi modo, che a lui piace dimostrare a tutti coloro che sono pronti ad osservare, il processo del suo lavoro, partendo dall’inizio, dal caos che crea la terra, come in tanti miti antichi.

“Pure io spero che tutto sarà Ok con il nostro progetto e le nostre mostre.”
Era, naturalmente, ansioso e un po’ amareggiato per i suoi problemi nell’acquisto di materiali per nuove opere, ma subito dopo, ancora pieno di speranza, Janis all’improvviso mi ha sorriso dicendo “Pure io spero,che tutto sarà Ok.”

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

DILATWITTERONE

Da Giuseppe Capoluongo:

Ho parlato per lo spettacolo a Udine, mi chiedono di portare un programma dettagliato e il numero dei partecipanti. Dovrebbe andare per Settembre...”

Da Liga Sarah Lapinska:

Ho regalato, per conto di DILA, la nostra Antologia a Viktors Valainis, docente dell’Università di Agricoltura in Jelgava.

Da Patrizia Canola:

Ti confermo che accetto di esporre tre mie opere INEDITE al Museo Etnografico del Mare

Angela Maria Tiberi:

Silvana Arbia (già Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia) ha accettato di collaborare con DILA.”

Redazione:

“Il libro di Silvana Lazzarino “LA SEDUZIONE DELL’IMMAGINE DALL’ARTE AI VERSI POETICI. ALBA GONZALES E PATRIZIA CANOLA MIE MUSE ISPIRATRICI ha ricevuto la Menzione d’Onore al PREMIO INTERNAZIONALE AUPI per la sezione libro edito.”

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-04-24

Editoriale

Con l’editoriale di questa settimana ci piace dare inizio ad una nuova rubrica che si sta imponendo con la forza dei numeri.
Sono numerosissimi, infatti, i messaggi degni di nota che durante la settimana giungono alla nostra redazione.

Messaggi, notizie, informazioni, avvenimenti, incontri artistici, critiche, applausi ecc, tutti inerenti la cultura e le arti, tutti degni di grande attenzione, ma molti, spesso, non adatti a rivestire il ruolo di “Articoli”

Cosa farne?

Ebbene, se fino ad ora alcuni li abbiamo penalizzati cestinandoli e altri li abbiamo “sistemati” in vario modo in qualche articolo ad essi attinenti, da oggi, con questa nuova rubrica desideriamo dare loro la maggiore dignità informativa possibile.

Nasce, quindi, con l’avallo del Direttore Gaetano Di Meglio DILATWITTERONE: neologismo ad uso e consumo della pagina culturale di questo quotidiano.
DILA siamo noi, TWITTER è il sistema di comunicazione forse più utilizzato al mondo, ONE è un suffisso per indicare che non rispetteremo i celebri insuperabili –e spesso maledetti- 140 caratteri.

Vi piacerà? Lo speriamo!

DILATWITTERONE

1) Dalla pianista Santina Amici riceviamo, ringraziamo e pubblichiamo:

Carissimo Bruno sono felice di aver ripreso i contatti con te.
Non ho dimenticato l’accoglienza che Tu e tutta la Tua Associazione avete riservato a me e a mio marito la volta scorsa che siamo venuti ad Ischia.

Sono onorata di collaborare artisticamente con Voi Ischitani e a tal proposito ti confermo di essere disponibile a suonare, brani da sola al pianoforte, accompagnando un lettore di poesie.

Ddisponibile a venire ad Ischia insieme alla Soprano Ilde Consales per concerti in Hotel, oppure in Piazza con un nostro repertorio; disponibile a suonare con Ilde Consales anche in un contesto sacro, come può essere una delle meravigliose Chiese che avete ad Ischia, precisando che (per te e per DILA) Ilde Consales ed io siamo disponibili a collaborare artisticamente con voi a titolo gratuito.

2) Da Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice DILA in Lettonia, riceviamo, ringraziamo e pubblichiamo:

a)

Per conto di DILA ho regalato la nostra antologia poetica OTTO MILIONI 2016 a Irina Caune, una donna simpatica, Membro del Partito “La Concordanza”, che lei ha ricevuto con il piacere.

b)

Per conto di DILA ho regalato la nostra Antologia poetica OTTO MILIONI 2016 al nostro amico da tanti anni, attivista dei diritti umani e Deputato del Parlamento di Lettonia, Boris Cilevic.

Bruno Mancini

Premio musicale “Otto milioni” 2017″

Vince il lettone Alvils Cedriņš con la canzone“Inno”

e poi di seguito “L’amore verrà”, l’ucraina Valentina Gavrish “Caffè sera” ed Eva Strazdiņa “Insieme con i fuochi di neve”.

Oltre ai voti espressi tramite web e a quelli inviati tramite coupons, la designazione della musica vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di musica “Otto milioni” 2017 si è avvalsa della preziosa attività svolta da Maria Luisa Neri, Socia Fondatrice DILA, presidente dell’Associazione “Arte del suonare”, professoressa, poetessa, editorialista della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, che ha accettato l’incarico di comporre e presiedere la Giuria delegata a pronunciare un voto tecnico per le musiche finaliste.

Il brano vincente del lettone Alvils Cedriņš diventa l’INNO ufficiale per i Premi “Otto milioni” 2017

Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice DILA in Lettonia, si è già dichiarata disponibile e realizzare, quanto prima, un incontro con il musicista Alvils Cedriņš per ricavarne un’intervista esclusiva da pubblicare su questa pagina.

Angela Maria Tiberi

Un ottuagenario poeta dell’amore: Cav. Giovanni Rotunno

Attualmente in pensione, si è dedicato alla poesia fin dalla giovane età.
Pubblica liriche poetiche e racconti per i quali è ammirato da oltre cinque milioni di persone, tramite Facebook e tramite il suo sito personale..

I suoi fan lo chiamano “poeta dell’amore” per i meravigliosi versi che hanno per oggetto la passione amorosa, la fede ed elegie per i luoghi dove ha vissuto.

Giovanni Rotunno

ha pubblicato diverse raccolte di poesia ed alcuni libri di narrativa raccogliendo apprezzamenti di pubblico e di critica, in Italia e all’estero, con assegnazione di diversi premi.
Uno dei più prestigiosi è stato il premio “Magna Grecia Latina New York” ricevuto dalla Presidente, poetessa e pittrice di fama internazionale, Milena Petrarca.
Nell’anno 1982 ha ricevuto il titolo di Cavaliere di merito dal Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, con controfirma del Presidente del Consiglio di allora Amintore Fanfani.

Il critico letterario Pietrantonio Di Lucia ha scritto di lui:

Una mera nostalgia di un ottuagenario che immagina di essere ancora giovane e sentimentalmente toccato dai tramonti che fanno sognare notti di passione giovanili.
Il tramonto sorprende per la sua luce, una luce che non ti inonda ma che ti incanta.

Quando questa luce si tinge di arancio è particolarmente ammaliatrice.
È un’aura luminosa che ispira l’umano sentimento di due cuori innamorati.
In riva ad un lago osserviamo un manto di luce che s’apre sull’acqua calma e distesa.
Il manto che generalmente dovrebbe coprire qui ha del magico e s’apre sul lago a farcelo vedere splendente e misterioso.

Atmosfera di passione amorosa con vaghi ricordi sotto il manto blu scuro della sera.
Lentamente le onde del lago si frangono alla riva mentre il cielo buio sfavilla di miriadi di stelle brillanti.
È atmosfera di puro romanticismo che brucia di passione i cuori di due amanti in una serata stupenda, in una notte d’amore di fidanzatini al primo approccio.”

E in chiusura vi invito a leggere questa sua splendida poesia.

TRAMONTO LUCE D’ARANCIO
LUCENTE IL MANTO S’APRE SUL LAGO
DOLCI RICORDI AL BLU DELLA SERA
IN RIVA L’ONDE LENTE S’INFRANGONO
CIELO COLMARSI DI STELLE FULGENTI
CUOR SI DELIZIA SERATA STUPENDA
NOTTE D’AMORE PER SPOSI NOVELLI!

Il Dispari 2017-04-24

SEDUZIONE ED EROTISMO NEGLI SCATTI DI HELMUT NEWTON IN MOSTRA A NAPOLI

Fotografo di fama internazionale, capace come pochi di restituire quel lato invisibile che va oltre la pura riproduzione dell’immagine, per cogliere il non detto legato ad un fatto o ad un emozione che unisce per sempre quel soggetto ad una storia, Helmut Newton ha sempre eseguito i suoi lavori con disciplina e metodo, ponendo particolare attenzione ai gesti e agli sguardi dei soggetti rappresentati.

La sua fotografia trasgressiva e semplice ad un tempo, giocata secondo ritmi compositivi che fanno della luce il mezzo con cui esaltare ogni dettaglio, è ricordata con una suggestiva mostra “Helmut Newton. Fotografie. White Women /SleeplessNights /Big Nudes”,voluta da June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation, in corso al PAN- Palazzo Arti di Napoli fino al 18 giugno 2017.

Curata da Matthias Harder e Denis Curtie,

promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, l’esposizione riunisce gli scatti raccolti nei primi tre libri di Newton pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, da cui deriva il titolo della mostra e l’allestimento articolato in tre sezioni.
Tre volumi fondamentali per entrare nei ritmi compositivi e nelle emozioni che il fotografo ha voluto raccontare, tutti e tre progettati personalmente da lui, selezionando le immagini fotografiche e la loro impaginazione.

Le oltre 200 immagini esposte

mettono in luce i temi distintivi dell’immaginario artistico di Helmut Newton, noto in tutto il mondo e presente sulle riviste più importanti di moda.

Si inizia con il nudo e l’erotismo per la prima volta inserito nel mondo della moda, attraverso scatti in bianco e nero e a colori del primo libro monografico “White Women” dato alle stampe nel 1976 che subito dopo la sua pubblicazione ottenne il prestigioso Kodak Photo Book Award.
Sono 84 immagini provocanti e innovative che rivoluzionano il concetto di foto di moda e testimoniano la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale.

Gli scatti del volume “SleeplessNights”

pubblicato nel 1978, ruotano attorno alle donne, ai loro corpi, agli abiti, ma trasformando le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena del crimine.
I soggetti sono solitamente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti.

Seguono le immagini relative a “Big Nudes”

uscito nel 1981 con cui viene inaugurata la gigantografia che consente alle stesse fotografie di entrare nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.

Protagonisti sono nudi a figura intera ed in bianco e nero ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato.
Immagini intense e cariche di erotismo, ma mai volgari pur nel loro essere trasgressive che hanno contribuito al successo di questo grande fotografo specie a partire dalla fine degli anni Sessanta quando introduce nei suoi ritratti e negli scatti di moda elementi di sado-masochismo, omosessualità e vouyerismo.

Il successo che lo ha portato ad essere chiamato dalle riviste quali: Playboy, Vogue, GQ e Vanity Fair, come dai più grandi stilisti, ha contributo a far si che tutti i personaggi della moda e del jet set di quel periodo desiderassero farsi fotografare da lui.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-04-18

Editoriale

La scorsa settimana è stata particolarmente ricca di avvenimenti che dimostrano, ove ce ne sia bisogno, quanta grande è la popolarità dei progetti Made in Ischia proposti attraverso l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Mi riferisco alla massiccia partecipazione di pubblico che ha seguito il quadrangolare di calcio “Indietro nessuno” (del quale in questa pagina vi proporremo una succinta sintesi), mi riferisco alla vittoria del musicista di Jelgava – Lettonia – Alvils Cedrins nella seconda edizione del Premio internazionale di musica “Otto milioni” (in uno dei prossimi numeri di questa rubrica vi proporremo un suo profilo artistico ed umano scritto dall’Ambasciatrice DILA in Lettonia, Liga Sarah Lapinska), e mi riferisco, infine per oggi, alla variegata etnia degli Artisti che hanno gareggiato per conquistare il primo posto nella seconda edizione del Premio internazionale di arti grafiche “Otto milioni” vinto da Milena Petrarca, nata a Pozzuoli e già presente a Ischia con una personale dell’Ottobre del 2016 all’albergo Hermitage.
Per una esaustiva presentazione di ciascuno di questi tre avvenimenti sarebbe necessario impegnare tutta la pagina ma, dandovene oggi solo sommari riscontri, ci ripromettiamo di pubblicare ulteriori approfondimenti nei prossimi numeri.

Bruno Mancini

Alvils-Cedriņš

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2017– Autori finalisti provenienti da 10 Nazioni con 46 Opere

Vince MILENA PETRARCA

e poi di seguito Liga Sarah Lapinska, Sergey Kyrychenko, Einars Repše, Miguel Piñero.

Oltre ai voti espressi tramite web e a quelli inviati tramite coupons, la designazione dell’opera grafica vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” 2017 si è avvalsa della preziosa attività svolta da Silvana Lazzarino, Socia Sostenitrice DILA, poetessa, giornalista, editorialista della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, che ha accettato l’incarico di comporre e presiedere la Giuria delegata a pronunciare un voto tecnico per le opere finaliste.

I giurati, che ringraziamo per la loro preziosa collaborazione, sono stati: AndreaTrisciuzzi e Alba Gonzales scultori di fama internazionale, Patrizia Canola pittrice di fama internazionale e Lorenzo Milani fotografo e grafico per cataloghi di mostre di eventi importanti.

Ha vinto Milena Petrarca,

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e USA dove ha esposto in diverse rassegne.
Ha organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”.
MILENA PETRARCA non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista.
Sue opere sono presenti in molti musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi.
La nostra opinionista Silvana Lazzarino ha ottenuto da Milena Petrarca un’intervista esclusiva per “Il Dispari” della quale qui di seguito vi riportiamo le prime due domande e che pubblicheremo nei prossimi numeri.

Quando è nata la tua passione per la pittura?
Fin da piccola mi sono accostata all’arte, in particolare al disegno e alla pittura essendo cresciuta in una famiglia di artisti.
Mia mamma Maria Panetty Petrarca era drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane, nonché scopritrice di talenti e fu lei a fondare nel 1952 la scuola “Il Cumanum” che adesso mia sorella Rita Gemma continua a seguire.
Mio zio Tommaso Panetty era ingegnere meccanico, inventore di brevetti e pittore acquarellista e anche da lui sono stata stimolata nel dare vita alla mia creatività.
Inoltre dalla finestra del salone della casa dove abitavamo vedevo Pozzuoli e le meraviglie di colori di uno scenario per me davvero suggestivo.

Quindi hai respirato un’atmosfera densa di creatività?
Certamente.
La casa dei miei genitori e la scuola erano frequentate da diversi artisti e personaggi come Sofia Loren, Salemme, Gennaro Cannavacciuolo che poi nel tempo sono diventati famosi.
Inoltre mia mamma era una donna eclettica autrice di Opere Teatrali canzoni napoletane e poesie. Insieme a lei andavamo ai festival dedicati alla canzone napoletana in diverse città italiane: Napoli, Pozzuoli, Salerno, Castellammare di Stabia, Roma.


CS |DILA & Nazionale Cantanti lirici

Quadrangolare “Nessuno Indietro”

Domenica 9 Aprile 2017, presso lo Stadio Ridolfi (Campo di Marte) Firenze alle ore 18:00, c’è stato il debutto della Nazionale Cantanti Lirici N.C.L.).
Si è giocato un quadrangolare al quale hanno partecipato anche le squadre “Nazionale Attori”, “Medici Careggi” e “Vecchie Glorie del Calcio Fiorentino”.
L’evento è stato organizzato allo scopo di raccogliere fondi in favore dell’ospedale Careggi da destinare alla ricerca medico-scientifica.

La Nazionale Cantanti Lirici è stata creata su delega data dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” a Paola Occhi (Socia Sostenitrice DILA nonché sua Ambasciatrice di Arte e Cultura per l’Emilia Romagna e la Basilicata) la quale, oltre ad esserne la fondatrice, ne è anche la Presidente.

La principale finalità della Nazionale Cantanti Lirici consiste nel sostenere l’Arte e la Cultura con particolare attenzione alle varie attività musicali, organizzando eventi sportivi e artistici di carattere benefico grazie alla disinteressata partecipazione dei suoi iscritti.

La forte determinazione di Paola Occhi,

unita alla collaborazione dell’Associazione DILA, sono valide premesse affinché, dopo questo esordio, la Nazionali Cantanti Lirici riesca a far sì che molte persone di ogni età si avvicinino alla Musica in generale e alla Lirica in particolare seguendo un tipico percorso ideato per rendere l’approccio davvero molto semplice ed alla portata di tutti.

Il quadrangolare ha visto la N.C.L. classificarsi al terzo posto alla presenza di alcune migliaia di spettatori.

Alla fine dell’incontro, Paola Occhi, intervistata dal quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio (l’intera intervista sarà pubblicata in un prossimo numero del giornale), ha parlando con grande emozione “dei suoi ragazzi” descrivendoli, con orgoglio, come indiscutibili grandi protagonisti della lirica che si sono dimostrati ottimi giocatori in campo mostrando un affiatamento davvero superlativo.

Paola Occhi non ha voluto tralasciare la ciliegina sulla torta ed ha desiderato mettere in luce anche le cinque colleghe che l’affiancano nella Nazionale, ricordando il momento nel quale hanno cantato l’Inno di Mameli accompagnate dalla Fanfara dei Marescialli dei Carabinieri e dalla Banda della C.R.I.

Le brillavano gli occhi ricostruendo la toccante suggestione che ha provato nello scorgere il pubblico, in piedi ed emozionato, cantare L’Inno di Mameli.

Vedere gli spettatori emozionati ha fatto sì che in lei l’orgoglio italiano si evidenziasse maggiormente.

Due realtà imprenditoriali emiliane, la Polisportiva Massese e la Grafica mirandola, hanno creduto, per prime, in questa neonata Nazionale.

La loro adesione, dimostrata regalando le divise di gioco e la relativa stampa, è tanto più degna di ammirazione in quanto le due Aziende, nonostante abbiano subito danni davvero enormi in seguito al terremoto del 2012, si sono attivate dimostrando, ancora una volta, che il cuore emiliano è grande principalmente in chi ha più patito.

NELLA FOTO:

Leonardo Castellazzi, Orlando Polidoro, Tiziano Barontini, Emanuele Cordero, Graziano di Pace, Luca Narcisi, Andrea Rola, Alessandro Petruccelli,Tommaso Barea, Alessandro Carmignani, Maurizio Galleni, Alberto Bianchi Lanzoni, Simone Frediani, Alex Fantoni, Paolo Guidoni, Marco Iezzi, Giampiero Ruggeri, Tiziano Barbafiera, Nicola  Ziccardi, Lisandro Guinis, Roberto Gianola, Marco Voleri. 

Il Dispari 2017-04-10

Il Dispari 2017-04-10

Editoriale

DILA e La Nazionale Cantanti Lirici

ammessa all’udienza di Papa Francesco.

A firma del Prefetto Georg Gänwein abbiamo ricevuto, via Fax, la seguente comunicazione:

“… In riscontro alla Sua stimata lettera del 12 marzo c.a., ben volentieri mi premuro accogliere la richiesta di partecipazione all’Udienza Generale del Santo Padre di mercoledì 24 maggio p.v. (in Vaticano, ore 10.00), a favore di una distinta Delegazione della Nazionale Cantanti Lirici guidata dalla Presidente la Sig.ra Paola Occhi, assicurandoLe che il gruppo medesimo verrà menzionato nell’ambito dell’Udienza…”.

Saranno circa 80 i Delegati della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ” che parteciperanno all’incontro con il Papa, secondo un cerimoniale che non mancherà di mettere in luce la costanza e la serietà dei nostri progetti artistici e sociali ricevendo, anche per essi, la benedizione del Santo Padre.

Ulteriori particolari, e la composizione della Delegazione ve li forniremo nelle prossime puntate di questa rubrica.

Bruno Mancini

Tina Bruno

efficiente collaboratrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha iniziato una periodica attività di “opinionista” con il nostro quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio

Tina Bruno, nata in un paesino della Calabria, vive a Roma dall’età di tredici anni.
Dopo aver lavorato una vita a contatto con bambini, si è dedicata alla scrittura pubblicando manuali formativi per il nido e la scuola dell’infanzia, libri di poesia per adulti e bambini e libri di favole e antropologia per adulti.

Ha preso parte a oltre 200 concorsi letterari di poesia e narrativa.

Nel 2015 è stata nominata dal MIUR per dare lezioni di favolistica in quattro scuole romane a bambini e insegnanti.

Quest’anno ha ricevuto il premio per il “Miglior libro per l’infanzia nel concorso Scriviamo Insieme” e il quarto premio nel concorso “Quasimodo”.

Per la poesia “Mia Madre”, partecipante al Premio ”Otto Milioni”, Tina Bruno ha ottenuto il secondo premio dalla speciale giuria di questo nostro quotidiano “Il Dispari”.

TINA BRUNO |INTEGRAZIONE MIGRANTE

Importanza delle frontiere aperte per accogliere e integrare quei migranti che per un motivo o per un altro sono costretti ad abbandonare le proprie terre e famiglie.

Integrazione è un termine che esprime le capacità, per chi accoglie, di tenere conto di chi si rivolge a lui non soltanto per essere soccorso ad inserirsi in una società (sia essa sociale, lavorativa, sportiva, scolastica), ma anche a convivere e ad agire alla pari di chi lo accoglie.

Vuol dire inoltre: fornire all’integrato la possibilità di assimilare la cultura, gli usi, i costumi e le tradizioni del paese che lo accoglie, ma anche rispettare le sue conoscenze sociali, offrendogli una vita migliore di quella che per motivi di guerra, pestilenza, fame, o per altre ragioni che lo hanno spinto ad abbandonarla affrontando viaggi pericolosi e arrivando in terre sconosciute senza la minima idea di ciò che dovrà affrontare.

Non basta accogliere

chi arriva nel nostro paese parcheggiandolo nei campi accoglienza, dove i servizi di qualsiasi genere sono insufficienti, inesistenti, (non stiamo qui a elencare) o dove manca la stabilità degli interventi, la libertà, il lavoro, altrimenti, ci troveremo, fra qualche anno con migliaia di persone che combattono per lavarsi il viso, o per bere un bicchiere d’acqua.

Oggi che le Nazioni sono sempre più globalizzate e multiculturali dobbiamo evitare ciò che accadde in America agli inizi del XX secolo, quando il razzismo condannava a morte chi sbagliava ed era diverso per razza, religione o cultura o com’è accaduto più tardi ostacolando l’uso di un servizio migliore, come l’Università di qualità a italiani, irlandesi, spagnoli.

Tutto questo è cominciato a cambiare quando la Ricerca con i suoi esperti e le loro teorie: sociali psicologiche e antropologiche hanno fatto capire ai Capi di Stato che ogni individuo ha una propria personalità da sviluppare che richiede ambienti adeguati, attività equilibrate, risposte positive ai propri bisogni e non si possono negare per nessun motivo, quindi la loro integrazione deve essere favorita con ogni mezzo, in modo da rispondere ai bisogni specifici di ognuno.

Valori umani, questi, che vanno collocati con il duplice obiettivo di indurre sia le società che accolgono, sia l’individuo accolto, al rispetto attivo della diversità e all’accettazione delle regole come norme interiori che garantiranno il bene comune e l’uguaglianza.

Essere uguale non vuol dire pensare allo stesso modo, ma avere gli stessi diritti, doveri, e la libertà di convivere e manifestare il proprio essere, inoltre, essere integrati vuol dire lavorare insieme, vivere insieme, possedere la propria casa, studiare e condividere il presente dove ognuno può imparare dall’altro e l’altro imparare da lui.

A mio parere ogni Nazione dovrebbe provvedere prima a governare l’ambiente per accogliere chi è obbligato a fuggire dalle proprie terre e poi accogliere e integrare.

Tina Bruno

LA GIARDINIERA: VERA ROKE

Vera Roke, come sempre, mi aspetta insieme alla sua bianconera cagnetta, dolcissima.
Nel piccolo giardino di Vera la quercia e le mele non sono ancora in aspetto primaverile.
Vera è nata vicino alla città di Tukums quando iniziava la Prima Guerra Mondiale.

Il suo fondamentale amore per la terra si riflette in tutti modi possibili, sia in alcune sue opere di ceramica, sia in alcune sue poesie.

Dapprima, come la sua mamma, preferiva disegnare, ma poi, grazia agli amici di sua madre, ha cominciato a visitare gli studi di ceramisti in Tukums.

Non solo li visitava con lo scopo di osservare il lavoro di esperti ceramisti ma, già dalla prima volta, lei prendeva tra le sue mani l’argilla morbida e flessibile come una massa di cioccolato, bruna, luccicante, ben ubbidiente.

Di solito realizzava figure di animali e di uccelli,.

Giovanissima, a 18 anni, ricevette il titolo ufficiale di “Maestra di Arte Popolare”, perché una sua opera (una scodella decorata di frutta con ricchi ornamenti attorno) venne apprezzata in modo particolare.

Così lei ha iniziato a viaggiare da una mostra all’altra.
Purtroppo, tanti suoi pregevoli lavori di ceramica adesso sono smarriti.
Alcuni si trovano nei Musei e nelle Fondazioni d’arte, tanti sono stati regalati ai lavoratori dell’agricoltura come premi per le loro attività.

Dopo i primi successi,Vera lavorava come ceramista a Tukums.
Poi ceramisti colleghi di Liepàja l’hanno invitata a lavorare con loro.

Al tempo dei sovietici in Liepàja si trovava un porto militare, e Vera, per la troppa burocrazia, non ricevette il permesso di andare a Liepàja.

Non sono molto distanti Tukums da Liepàja.

Ma quanta burocrazia!

Poi Vera si trasferì a Jelgava, ricominciando qui il suo lavoro di ceramista.
Ha costruito, nel tempo, tante opere originali.
Fiori grandi e colorati, come quelli preferiti nel suo giardino, peonie, frutta e bacche di fantasia, le ghiande delle querce, questi sono i motivi che ritornano spesso nelle ceramiche.

Le sue opere sono graziosamente decorate con rilievi che riproducono sempre gli stessi motivi, ma sempre composti in modo differente.
Vera, come ceramista, ha sperimentato anche tanta affinità con i colori.

L’argilla, per diventare di un rosso intenso, deve essere riscaldata a bassa temperatura, invece per quella blu, e più ancora per l’azzurra, occorre un calore altissimo.
Vera racconta come il suo cuore trema mentre lei aspetta che i suoi vasi e le sue figure di argilla sono nel forno.

Uno sbaglio, la mancanza di attenzione per scegliere e cambiare la temperatura del forno, e i vasi e le figure si possono facilmente spezzare.
La stessa tensione nervosa l’assale quando deve confezionare opere ceramiche da spedire alle mostre, ed anche per questo motivo Vera partecipa alle mostre sempre più raramente.

Lei conosce bene la fitoterapia

e beve tisane di erbe per curarsi.
Tante e diverse, alcune erbe ed erbacce le raccoglie nel suo giardino, altre durante le sue passeggiate.

La sua ceramica è armonica, i colori usati sono diversissimi: un arcobaleno sull’argilla.
I fiori e le erbe sono tutti insieme nelle sue opere così come lo sono nel suo giardino: le radici, il suolo, l’argilla, la forza della terra.

Vera mi accompagna fino alla soglia del suo giardino.
Accanto a lei c’è la sua cagnetta scodinzolante e quasi sempre felice.

A Vera, la forza è venuta dalla terra, dalla natura.
La purezza della natura, la tenacia nell’aspettare la nuova primavera.
Purtroppo Vera non è riuscita ad aprire il suo studio di ceramista.

Gli strumenti già comprati.

Ancora le barriere burocratiche nel tempo di perestroika.
Le tragedie personali nello stesso tempo.
Comunque,Vera continua a passare dalla terra all’argilla, sicura di se.
Il suo giardino presto rifiorirà di nuovo.

Liga Sarah Lapinska

 

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Il Dispari 2017-03-13

Il Dispari 2017-03-13

Il Dispari 2017-03-13

Il Dispari 2017-03-13

Editoriale

Oggi il tema principale di questa pagina verte sul Premio internazionale “Otto milioni” che, giunto alla sesta edizione, comunica in anteprima i nominativi degli Artisti finalisti nelle quattro sezioni in cui esso si dipana.

Consentitemi una breve premessa, che non vuole assolutamente essere polemica, ma intende evitare eventuali illazioni.
Desidero precisare, infatti, che l’internazionalità del premio è facilmente riscontrabile dal nome degli Artisti finalisti (e noi ne siamo fieri ed orgogliosi), mentre la mancanza tra i finalisti di nominativi riconducibili a personaggi della cultura isolana è la diretta conseguenza del fatto che NESSUNA richiesta di partecipazione ci è pervenuta da poeti, musicisti, pittori, giornalisti normalmente attivi nella nostra isola.

Eppure “Otto milioni”

sta operando da oltre 10 anni in questa isola, eppure sono state alcune decine di migliaia le Antologie distribuite qui grazie agli sponsor tra i quali l’Istituto Agostino Lauro che le ha rese disponibili in gratuita lettura su tutto il naviglio della Flotta Lauro, eppure il nostro premio (quasi unico in Italia) non prevede alcuna tassa d’iscrizione, eppure “Otto milioni” ha ricevuto notevoli attenzioni da gran parte dei media locali, tanto che risulta difficile pensare ad una carenza di comunicazione.
Allora la ragione di tale assenza deve essere cercata altrove, e ci piacerebbe che qualcuno riuscisse a darci qualche indicazione.

Gli Autori finalisti della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” edizione 2017 sono:

Angela Maria Tiberi Amicizia
Liga Sarah Lapinska No, non felici
Vera Roke M’inchino
Jānis Lapinskis Per l’uomo
Giovanni Arbonelli Spacciatore di droga
Modris Andzàns L’arco limitato
Franco Maccioni Nello spiraglio di luce
Antonio Fiore A mia madre
Angela Maria Tiberi Cancellarmi
Eva Strazdiņa Prova a credere
Mairita Dūze I pensieri
Didzis Laidins Il vento dondola
Elīna Zālīte Dedicata al musicista di strada
Ligija Kovaļevska Per la mia Latgalia
Janis Zarins “Jan” il poeta
Eva Martuza Mi accarezzo al buio
Anita Zvaigzne Non importa
Liga Sarah Lapinska Verso
Giuseppe Capoluongo Dentro l’angolo
Francesca Luzzio Prego Maria
Milena Petrarca Esplorando il tuo paradiso perduto
Milena Petrarca Schegge di una vita spezzata
Milena Petrarca Sospesa nel tempo
Antonio Mencarini Per un amico scomparso
Antonio Fiore Vecchio lenzuolo
Nika Kolinz Ma in questo mondo niente non è imparziale
Nika Kolinz Zittisco
Liga Sarah Lapinska Dove mi aspetta
Liga Sarah Lapinska Quando sarò la pietra
Anna Rancàne Ogni giorno qualcuno

Gli Autori finalisti della seconda edizione del premio internazionale di arti grafiche “Otto milioni” edizione 2017 sono:

Antonio Molina Vasconselos 2
Heino Blum
Janis Drozdovs 7
Liga Sarah Lapinska 7
Miguel Piñero
Pēteris Grūbe 4
Liga Sarah Lapinska 10.
Sergey Kyrychenko 1
Vilis Vizulis 3
Liga Sarah Lapinska 14
Sergey Kyrychenko 2
Pēteris Grūbe 5
Vilis Vizulis 5
Vilis Vizulis 7
Liga Sarah Lapinska 5
Ajub Ibragimov 15
Einars Repše 2
Heino Blum 1
Liga Sarah Lapinska scultura 1
Miguel Piñero 1
Nadeem Ansari 3
Sergey Kyrychenko 3
Simone Vela 1
Yuri Serebryakov 5
Yuri Serebryakov 11
Sergey Kyrychenko
Ajub Ibragimov 2
Yuri Serebryakov 10
Yuri Serebryakov 9
Liga Sarah Lapinska panorama 1
Sergey Kyrychenko 1
Einars Repse 11
Liga Sarah Lapinska panorama 8
Liga Sarah Lapinska panorama 3
Simone Vela
Liga Sarah Lapinska panorama 11
Liga Sarah Lapinska panorama 2
Einars Repse 22
Maurizio Pedace
Liga Sarah Lapinska foto 9
Heino Blum 3
Liga Sarah Lapinska panorama 4
Milena Petrarca 1
Milena Petrarca 3

Gli Autori finalisti della seconda edizione del premio internazionale di musica “Otto milioni” edizione 2017 sono:

Alvils Cedrins Inno
Valentina Gavrish Caffè sera
L’amore verrà
Valentina Gavrish Ballata della vita
Eva Strazdiņa Insieme con i fuochi di neve

Gli Autori finalisti della prima edizione del premio internazionale di recensione “Otto milioni” edizione 2017 sono:

Liga Sarah Lapinska Ischia nostalgia
Liga Sarah Lapinska Il pensiero mitologico del popolo lettone

Nelle prossime edizioni, compatibilmente con gli spazi disponibili, e con i complimenti da parte di tutta la Redazione, daremo un’ampia sintesi delle opere finaliste.

Bruno Mancini

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Il Dispari 20170313 1 - Comp

LE CARTE DA GIOCO COME OPERE D’ARTE NEL 900

Il gioco porticato attraverso lo sport o quello di società ha sempre accompagnato il percorso esistenziale dell’umanità: dalla fanciullezza, all’adolescenza, alla maturità, dando all’individuo l’occasione di sperimentare l’entusiasmo del giocare sia come puro svago nel tempo libero, sia quale strumento per migliorare le proprie prestazioni.
Sono molti, tra l’altro, i giochi studiati per migliorare le capacità psicofisiche.

Proprio il gioco e in particolare quello legato alle carte era coltivato da Paola Masino (1908-1989) colta intellettuale e scrittrice anticonformista, compagna di Massimo Bontempelli che ebbe modo di conoscere e frequentare letterati, musicisti, pittori italiani e stranieri nelle residenze a Roma, Milano, Firenze, Venezia, Parigi e d’estate a Castiglioncello e Forte di Marmi.
Oltre ad amare il gioco delle carte che condivideva con Bontempelli e altri protagonisti del panorama letterario del Novecento quali Pirandello, era anche una collezionista di mazzi di carte da gioco, passione questa che la spinse a farsi realizzare dagli amici artisti delle carte dipinti.

Così, nell’arco di quarant’anni, dal 1947 alla fine degli anni Ottanta iniziò a raccogliere diversi generi di carte: napoletane, tarocchi, francesi dipinte dando vita ad una collezione unica al mondo.

Una collezione in cui le carte da gioco,

al di fuori del loro contesto abituale diventano delle vere e proprie opere d’arte e simbolo metafisico.
Questa originale collezione di carte donata da Alvise Memmo, nipote della scrittrice, al Museo di Roma, è protagonista della mostra aperta a Roma nelle sale del piano terra del Museo di Palazzo Braschi fino al prossimo 30 aprile 2017.

Curata da Marinella Mascia Galateria e Patrizia Masini, e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, l’esposizione I pittori del ’900 e le carte da gioco, La collezione di Paola Masino, accanto alle 352 carte dipinte realizzate dai più famosi protagonisti della scena artistica del Novecento tra cui: Prampolini, Carrà, Consagra, Burri, Accardi, Capogrossi, Campigli, Cagli, Fautrier e Cocteau, e ancora Guttuso, Carlo Levi, Fausto Pirandello, presenta diversi ritratti di Paola Masino tutti degli anni Trenta a firma di noti artisti quali: Bucci, Cagli, De Chirico, De Pisis, Funi, Sironi e fotografi come: Bragaglia, Carell, Sommariva.

Ad Ischia presso il Complesso Museale di Villa Arbusto nel 2010 è stata esposta una mostra dedicata a De Chirico con 28 dipinti e 5 sculture della collezione Fondazione Giorgio e Isa De Chirico.

Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino Mostra carte da gioco IMMAGINE LE CARTE MOSTRA

Il Dispari 20170313 tutto - Comp

Bruno Mancini |Bellezza-Dolcezza nelle opere di Maria Bigazzi

Maria Bigazzi, pittrice, fotografa e poetessa, vive a Firenze.
La sua partecipazione ai progetti Made in Ischia risale alle prime iniziative editoriali che furono da noi avviante con la costruttiva disponibilità divulgativa concessaci da Domenico prima e da Gaetano Di Meglio poi.

In quarta di copertina del suo ultimo “lavoro” POESIE DIPINTE (con testi in italiano ed in inglese) è scritto che: “Partecipa assiduamente a vari eventi e manifestazioni artistiche in tutta Italia.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive.
Maria si ispira alle emozioni e meraviglie della natura, cercando di coniugare l’espressione bellezza-dolcezza in un unico dualismo artistico: la bellezza della pittura, la dolcezza della poesia e le meraviglia della fotografia”.
I testi sono in italiano ed in inglese. Il volume contiene un’ampia galleria di immagini a colori dei suoi dipinti, ed ha il grande pregio-difetto di non essere inserito nei circuiti commerciali!
A questo punto avete già capito che cercheremo di convincerla a presentarlo, insieme ad una mostra personale delle sue opere, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia diretto da Rino Lauro?

Giardino dell’eternità

Tante barche bianche veloci,
corrono nel cielo azzurro,
trasportano i nostri sogni,
le fatiche, le speranze,
sulla strada dei nostri pensieri.
Chissà se il vento ad una,
ad una le accarezzerà,
per trasformarle in realtà?
Forse le agiterà come schiuma,
per disperdersi in bolle di sapone,
galleggianti nel giardini dell’eternità.

Maria Bigazzi 3

Il Dispari 2017-03-06

Il Dispari 2017-03-06

Editoriale

Liga Sarah Lapinska, poetessa pittrice, Ambasciatrice in Lettonia per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha scritto questo toccante ricordo dell’Artista Vilis Vizulis (iscritto al nostro premio “Otto milioni 2017”), morto in povertà nello scorso mese di Febbraio.
Poiché Liga è anche una valente traduttrice e conosce alquanto bene la lingua italiana, abbiamo preferito non intervenire con correzioni sul suo testo per lasciarne intatto il pathos.

Dopo una pausa lunga,

durante la quale noi due realmente non avevamo la possibilità di contattarci, finalmente, invitando i partecipanti per il nostro concorso OTTO MILIONI-2017, ho chiamato Vilis Vizulis, essendo sicura del suo sì.
Gli ho chiesto, se volesse partecipare al nostro concorso con i suoi dipinti.
“Certo sì” mi ha risposto, e mi ha detto, come sempre, di aver piena fiducia in me tanto che potevo scegliere le sue opere come volevo io.
Anche perché lui,proprio come me, non aveva più il computer per riguardare le proprie opere che ormai non erano più nel suo studio.

Si avvicinava il suo compleanno, 29 Gennaio.
Ammetteva di sentirsi malato e scherzava dicendo che certamente io non avrei voluto visitare un uomo vecchio che abita vicino al lago, quindi, in uno dei distretti di Riga-Jugla.
Malato, sì, ma non seriamente.
Stava lavorando per il suo quadro che intendeva finire quasi come un regalo per il suo compleanno, le mani sporche di colori misti, nell’anima un po’ di stanchezza e nuove idee, senza limiti, di risvegli.

Purtroppo per me non era possibile fare visita a Vilis

Talvolta Jelgava, la città dove attualmente abito, quando mancano i soldi per il bus, quando si è malati, quando soffiano i venti gelidi, è tanto distante da Riga, più di quanto indicato in kilometri.
Dopo, ho chiamato ancora Vilis tante volte.
Anche se ho conosciuto Vilis di persona tanti anni fa, solo adesso ho saputo il suo indirizzo, in quanto esso era necessario per compilare i moduli del concorso “Otto milioni”.
Sapevo bene che Vilis ha tanti amici nel campo dell’arte, non solo artisti di arti grafiche, ma anche scrittori e musicisti.

Sapevo che lui scrive sia descrizioni dei suoi numerosi viaggi, sia poesie e novelle, sia recensioni.
Sapevo anche che lui ama profondamente la musica, specialmente quella classica.
“Puoi raccomandarmi qualche musicista da invitare al nostro concorso?” gli ho chiesto.
Ho sentito, con la paura improvvisa, nella sua voce inasprimento ed agitazione prima non sentiti..

Lui sospirò

“Sì, conosco buoni musicisti, per esempio in USA e in Svezia, ma non ho più il computer per cercarli, per scrivere, e poi, mi manca il credito per il cellulare, e quindi non posso più fare telefonate all’estero.
Ho tanti amici nell’arte all’estero, questo sì…”
E infine, “… come mai posso guarire, se non ho i soldi per le medicine!
Vilis era nello stesso tempo un uomo di alta cultura, e, come di solito lo sono quelli di alta cultura, era anche un uomo selvaggio, cacciatore, pescatore e viaggiatore, che comparava se e i suoi antenati con gli antichi vichinghi, ben stabile, curioso, aperto per nuove esperienze ed avventure, appassionato.
Ho sentito nella sua voce l’ansia non voluta che può succedere quello che non deve succedere, solo perché mancano alcuni euro per le farmacie e altre cose necessarie per ogni malato, per ogni non malato.

Aveva tanti amici.

Però, questo lo so, nell’inizio di Febbraio lui era da solo, insieme con il suo amico migliore -un cane non più giovane.
Ho chiamato a Vilis ancora e ancora.
Non potevo aiutarlo con i soldi.
Ho pensato tra coloro che conosco io chi avrebbe potuto aiutarlo.
Sapevo che proprio i soldi e la presenza di altri potevano salvarlo.
Avevo la tentazione di invitare i miei amici di andare immediatamente a Jugla insieme a me per vedere Vilis e capire meglio le sue condizioni, per non lasciarlo da solo con il suo cane sincero.

Avevo la voglia di chiamare tutti coloro che conosco e dire: “Beh, andiamo a Jugla, non possiamo più ritardare!”
Speravo che qualcuno dei suoi amici gli facesse visita in Jugla al lago e l’aiutasse.
Sentivo sempre questo suo allarme.
Poi, dopo una nostra ultima conversazione, sono diventata un po’ più tranquilla.
Lui diceva che si sente,comunque, meglio, invece il suo cane è già invecchiato ed ammalato.
Quindi, sono malati tutti e due gli amici.
Dopo la notizia che lui si sente un po’ meglio, non mi ha risposto più.
Ho chiamato, chiamato, ho lasciato messaggi al suo numero.

Che cosa è successo?

Si trova all’ospedale e il suo cane amico sincero sta morendo di fame a casa?
Il cellulare è rotto?
Davvero Vilis è morto?
Quando l’ho chiamato ancora ho capito che la batteria del suo cellulare era spenta.
A tarda sera ho trovavo una telefonata proveniente dal distretto di polizia di Jugla.
Un Ispettore di Jugla mi ha chiesto se Vilis Vizulis fosse un mio parente.
Certo di no, ma quale differenza c’è tra parente o non parente?
L’Ispettore mi ha capito e mi ha raccontato della morte di Vilis.

Morto il 14 febbraio in strada.

Forse, immagino, malatissimo, costretto ad andare a fare la spese per se e per il suo cane, diventato troppo debole in una sua lotta quasi solitaria contro la sua malattia e la malattia del suo cane, non capace di chiedere con urgenza i soldi ai suoi tanti amici, caduto, perdendo le ultime forze fisiche, e immediatamente morto, sulla strada, sulla sua sempre amata terra, non nella gabbia chiamata “appartamento”.
Era fiume tra fiumi, fuoco tra fuochi, suolo tra suoli, quindi moriva sulla terra.
Meno male, immagino così.

Tanti sapevano che lui era malato e diventato povero.
Sapevano che era un amico onesto e un pittore di grande talento.

Probabilmente noi costruiremo per lui un monumento.

È gradito.
Probabilmente scriveremo di lui monografie, infiocchettare in modo lussuoso, con fogli splendidi, non solo i necrologi.
Perché no, è gradito.
Però le sue creazioni sono ancora vive e avranno sempre maggior valore come la memoria più affettuosa.
L’ispettore di polizia mi raccontava anche che il suo cane, invece, si è salvato e vive da una signora amorevole.
Io so che Vilis adesso è contento sapendo che almeno il suo amico migliore si è salvato.
Come Vilis lo considero io?

Non era uno dagli artisti che pensa che altri artisti siano i suoi concorrenti.

Aveva da tanto tempo interesse per la mia arte, sopratutto quella significativa, piena dei simboli, con il senso filosofico, e anche dei miei incanti.
Assicurava che “…non sono indifferente alle fiabe, ai miti, alle tradizioni.”
Come un vero figlio della natura.
Preferiva dipingere ad olio e con l’acquarello.
Aveva il gusto di immagini e di segni intensamente colorati, talvolta dipingeva nello stile cinese, specialmente nel senso di colori ricchi, comunque dolci con un suo ritmo quasi musicale.
Dava ai suoi quadri titoli significativi e li commentava come un poeta e un filosofa, molto rispettoso sia di Thoreau, sia di Hemingwey, sia dell’India.

Caratterizzava il suo simbolo di donna come una, l’anima duale, dea e demonio, che sale liberamente sopra l’abisso ma cade, all’improvviso, contro un ago piccolissimo di pino.
Metafora profondissima.
Più di tutti, capace di compiere imprese ingenue e forti, flessibili nel senso più positivo e goffe.
Smarrito, sapendo la sua vera strada, non per colpa sua, ma per la sua fiducia.

Credeva al risveglio a Varanasi.

Certo, l’incontrerò a Varanasi e non solo là.
Mai dimenticando la sua voce chiara, ma ansiosa: “Ma come posso guarire senza le medicine, senza i soldi?”
Mi sento colpevole di non essere stata con te all’inizio di Febbraio.
Non potevo?
Potevo invitare tutti coloro che conosco, per salvarti, colpevole insieme con tutti coloro che sapevano, più o meno, della tua malattia e della tua povertà,Vilis.
Ci risveglieremo non solo a Varanasi, con la speranza timida di una società che apprezzerà di più ogni vita come tale, non solo le opere dell‘arte, polverose nei musei.
Perdonaci.
No, so, che l’hai fatto già, Vilis.

Liga Sarah Lapinska

Tutta la Redazione del giornale Il Dispari e l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” esprimono sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Vilis Vizulis

P.S. Le immagini si riferiscono alle tre opere di Vilis Vizulis designate come finaliste nel premio Made in Ischia di arti grafiche “Otto milioni” edizione 2017.

Cod. 09 35 Vilis Vizulis 3

Cod. 14 37 Vilis Vizulis 7

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Il Dispari 20170306 1 - comp

DANIEL BERQUINY

Daniel, l’indiano, fai parte
dei ricordi dell’antico FAR WEST.
Come un’estate calda sei tu,
scaldi il cuore di antiche immagini circensi
quando con le tue braccia forti
stringevi i tuoi compagni atleti come te
capaci di affascinare il pubblico con meravigliose acrobazie.
Ora ami gli animali
che preziosi più dell’oro e dei gioielli
son per te e fanno parte della tua vita.
Il tuo cuore è grande
come il Parco Zoo delle Star di Aprilia,
unico al mondo come sei tu,
indiano della nostra amata America,
lontana ma vicina alla nostra anima
insieme a Little Italy
a cui tutti noi apparteniamo con orgoglio e
con vigore.
Rendiamo omaggio alla sua bellezza
così come al tuo splendore
dai capelli bianchi e lunghi raccolti all’ingiù
da Capo indiano di un’antica tribù.

ANGELA MARIA TIBERI

Angela Maria Tiberi è Presidente delegata Regione Lazio per conto dell’Accademia internazionale arte e cultura di Michelangelo Angrisani ed è Ambasciatrice per la Provincia di Latina e per il Comune di Sermoneta in rappresentanza dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
In questa lirica rende onore al maestro circense Daniel Berquiny il quale, in virtù della sua passione e della sua grande professionalità in un mondo amato sia dai bambini e sia dagli adulti, ha ricevuto ricchi premi e due medaglie d’oro dal Festival internazionale del circo.
Angela Maria Tiberi ci ha raccontato che “Daniel Berquiny ha saputo farsi amare dal mio caro cane di razza bobtail, Fiore, che gli ha ubbidito diligentemente durante le riprese della pubblicità della carta Foxy senza che avesse mai avuto prima esperienze di recitazione.
Ammirevole ed esemplare è la sua anima sensibile e indimenticabile.”

Daniel Berquiny dirige il Parco Zoo delle Star di Aprilia- Latina che vi consigliamo di visitare.

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Il Dispari 20170306 tutto - ridim

Il Dispari 2017-02-27

Il Dispari 2017-02-27

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Daniel Berquiny dirige il Parco Zoo delle Star di Aprilia

 

Il Dispari 2017-02-20

Il Dispari 2017-02-20Il Dispari 20170220 1 - Comp
INTERVISTA A ROBERTO PRANDIN

Compositore italiano che vive a Perugia.
Ha scritto molta musica di taglio classico-moderno, non appartenente al mondo dello sperimentalismo. Ha una propria concezione estetica che porta avanti giorno dopo giorno, scrivendo musica per tanti esecutori italiani ed esteri. Per Ischia ha in serbo delle sorprese.

Con Bruno Mancini ha da poco scritto due pezzi per voce e pianoforte.
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D- Cosa rappresenta per te la composizione?

R- È un mezzo espressivo a cui non riesco e non posso rinunciare.
Il motivo è dato dal fatto che gli studi di composizione si fanno in giovane età.
Nel mio caso tra i 15 ed i 25.
Ovviamente si continua a studiare anche in età avanzata, ma come un po’ in tutte le discipline di tipo formativo, quando si intraprende uno studio sistematico e profondo, poi uno se lo porta appresso sino all’ultimo giorno della propria vita.

D- Si può parlare di specializzazione nel campo della composizione?

R- Direi proprio di sì.
Io per esempio scrivo musica classica contemporanea.
Già questa definizione rimane un poco generica.
Meglio sarebbe dire quale sia lo stile compositivo e quale l’estetica a cui ci si rifà.

D- E qui, nel caso tuo specifico?

R- Non faccio parte dell’avanguardia.
Per certi versi sono un conservatore.
Mi riallaccio molto volentieri all’estetica del primo Novecento fino al 1970.
Anno più anno meno.

D- E il mondo contemporaneo vero e proprio?

R- Difficile dare una risposta esaudiente, specie in poche righe.
La metterei cosi: Tra il 1950 e il 2000, si annovera una produzione d’avanguardia e di ricerca molto, molto interessante, che conosco, anche per averla eseguita prima come flautista e poi come direttore d’orchestra. Voglio però sottolineare che non me la sono sentita di percorrere strade come quella dello sperimentalismo. Come detto sono legato in parte all’impressionismo ed all’espressionismo.

D- Compositori di riferimento?

R- Debussy, Ravel, Puccini, Stravinsky, Prokofiev.

D- Quanta musica hai scritto?

R- Negli ultimi 6-7 anni circa 120 pezzi completi.
In genere quando inizio un brano, lo porto a termine.
L’80% sono brani da camera (3-4 strumenti), il rimanente per orchestra: archi e orchestra classica e cioè quartetto d’archi più quartetto o quintetto a fiati.

D- Mi risulta che hai scritto delle cose per Ischia. Che rapporto hai con questa realtà?

R- Recentemente ho scritto due pezzi per voce e pianoforte: una ballata su testo di Liga Sarah Lapiska liberamente tradotto da Bruno Mancini “La porta, aperta dal vento” Op 35 Nr 1 e una romanza, sempre per voce e pianoforte su poesia di Bruno Mancini: “Tra eutanasia e ghigliottina” Op. 35 Nr2.

D- Esiste un criterio per la scelta del poeta o del genere poetico?

R- Ti dirò che non sono romantico (nel senso estetico) ma realista d’inizio secolo per tanto cerco opere che si distanzino da un’espressività che si rifaccia all’Ottocento romantico e post romantico.
Trovo l’opera di Mancini, almeno in parte sia molto stimolante sul piano dei contenuti e della struttura ritmica che esula dalla tradizione ottocentesca, la sua poetica mi stimola sul piano della fantasia, sa scrivere.

D- Immagino che tale scelta complichi un po’ le cose all’atto della messa in musica del testo.

R- Sì. L’aspetto ritmico ed accentuativo pone delle condizioni e cioè di trovare formule melodiche compiute, e non lo dico a caso, che forzatamente non siano nella tradizione ma che comunque non si inoltrino troppo nel mondo dello sperimentale.

D- È discorso tecnico difficile da comprendere, dacci qualche spiegazione aggiuntiva.

R- Cercherò.
Il problema è che tutta l’estetica contemporanea esce dai binari della tradizione.
Dovendo scrivere nel 2017 io cerco di recuperare parte del Belcanto rivestendolo di armonia spesso moderatamente dissonante che a volta fa uso di armonia tradizionale.
Insomma, è una via di mezzo.
Come detto, l’avanguardia tout-court non fa parte del mio DNA.
In particolare quando scrivo per voce umana, non vado più in là del necessario.

D- Non c’è il rischio di essere considerato un passatista?

R- Si, c’è, ma io sono convinto della scelta fatta, che è stata lungamente ponderata (decenni).
La mia musica ha una struttura ben definita.
Nelle mie composizioni la si individua.
Certo, il rischio di non essere considerato “contemporaneo al 100%” esiste, non lo nego.

D- È possibile parlare allora di differenza di trattamento tra musica vocale e strumentale?

R- Sì, nella musica strumentale si osa di più poiché si sa che gli artisti esecutori sono in grado di eseguire con perizia musiche per niente tonali, anzi ben lontano da tale estetica.
A volte scrivo proprio a tonale, ma tratto le parabole musicali in modo tale che vi sia sempre una logica compositiva intelligibile.

D-Domanda sibillina: ma allora come la mettiamo con l’opera contemporanea?

R- È veramente un problema al momento insuperato.
Il linguaggio che viene usato dai compositori contemporanei di musica teatrale, a mio avviso, non rispecchia il rapporto-testo musica.
Inoltre esiste un grande problema da risolvere ed è l’esecuzione vera e propria, spesso difficilissima e che necessita di grandi specialisti.
È chiaro che dopo il 1950, l’opera lirica si sia fermata.
In proposito, riporto un’interessante osservazione di Pierre Boulez, direttore d’orchestra e compositore in un’intervista rilasciata 3 anni or sono a La Repubblica: a suo dire, ci vorrebbe qualcuno in grado di rinnovare il linguaggio dell’opera lirica, un po’ come fece Richard Wagner.
La riflessione di Boulez è d’attualità e piuttosto stimolante, inoltre pone le basi per un approfondimento più che auspicabile.
Il suo non è un pessimismo totale, come precisato nell’intervista al quotidiano, visto che c’è anche la speranza che la cultura non venga intaccata ulteriormente dalla crisi economica.
La riflessione di Boulez è piuttosto interessante e consente di approfondire un argomento di cui non si parla poi così tanto: l’opera lirica è ancora viva?
E se lo è chi sono i compositori più rappresentativi di cui ci si potrà ricordare in futuro, come si fa oggi con Verdi, Puccini,Bellini e Donizetti?

D– E quindi, cosa ci si aspetta per il futuro lirico-teatrale?

R- Una rivoluzione musicale vera e propria.
Ma ho l’impressione che al momento non ci siano all’orizzonte soluzioni nuove.
Attendiamo.

D- Restando nel tema: non hai mai pensato di scrivere un’opera lirica?

R- Si, tre i problemi di fondo: trovare un libretto contemporaneo veramente interessante sia sul piano dei contenuti, sia sul piano poetico.
E poi l’aspetto “messa in scena”.
Il rischio è che uno scriva per un anno di seguito, in pratica tutti i giorni in stretta collaborazione con il poeta-librettista che non può essere d’estrazione romantica, dopo di che l’opera rimanga nel cassetto poiché nessun direttore artistico di teatro si prende il rischio di un flop di pubblico ed anche economico.
Voglio anche dire che i pezzi che scrivo per voce e pianoforte hanno un taglio teatrale pur rimanendo in ambito cameristico.
Il tutto potrebbe partire da tale ambito.

D-Tornando ad Ischia, un giorno mi hai accennato ad una sinfonia per orchestra espressamente scritta per Ischia. A che punto sono i lavori?

R- Ne ho scritto per 20 minuti, in pratica i primi due tempi.
La formazione è quella dell’orchestra classica.
Ora sto abbozzando i secondi due.
La sinfonia è in forma di Balletto contemporaneo ed è basato su una storia di estrazione popolare avvenuta nel 1300 a Ischia.
Mi riservo di dare ulteriori particolari tra qualche mese.
Comunque, per pura curiosità dirò che è lo storia triste di Polindorfo e Numella vissuti attorno al 1370.
Non fatemi dire di più.

D- Altre novità?

R- Lo scorso 21 gennaio, a Berlino, la flautista italiana Rita D’Arcangelo ha proposto in prima esecuzione assoluta il pezzo “Tizzy” per flauto solo che lei mi ha commissionato. Lo sta registrando in questo mese, sempre a Berlino, e sarà incluso in un CD per flauto solo con tutti brani che vari compositori contemporanei hanno scritto per l’artista italiana residente a Berlino.
Per la cronaca, Rita d’Arcangelo è una solista di livello internazionale: tiene spesso concerti negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa e collabora sistematicamente con musicisti della Filarmonica di Berlino e della Deutsche Oper.

D- Ti ringrazio molto anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio Direttore del quotidiano “Il Dispari” nella cui pagina culturale verrà presto pubblicata questa intervista esclusiva ed interessante. Ti aspettiamo a Ischia.

R- Ringrazio voi tutti per l’attenzione verso la mia arte e sono convinto che molto presto potrò avere il piacere di essere a Ischia per la prima esecuzione della mia sinfonia dedicata alla vostra stupenda isola.

Silvana Lazzarino
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Il Dispari 2017-01-09

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Il Dispari 2017-01-09

Editoriale

Adolfo Giuliani che mi ha scritto «…mi fa piacere che tu abbia condiviso le mie riflessioni e sono ben lieto di autorizzarti a pubblicare i miei testi, naturalmente senza alcuna pretesa di carattere economico da parte mia. Ti ringrazio per la tua disponibilità e mi ritengo onorato di collaborare con te e con l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale sei ottimo Presidente», inizia da oggi la collaborazione con i nostri progetti culturali in generale e con questa pagina in particolare.

Ma chi è Adolfo Giuliani?

Adolfo Giuliani è l’ideatore di un movimento culturale chiamato Esasperatismo presentato nel mese di Maggio 2000 ed il cui simbolo è il bidone.

Il Movimento, nato – a suo dire – dalla constatazione del grado di esasperazione raggiunto dal vivere quotidiano, dalla natura violentata, dalla scienza incontrollata, dall’arte non più fruibile, ha assunto come simbolo il “bidone” non più inteso come contenitore di materiali o come tradizionale metafora dell’imbroglio, ma come la vita stessa.

Nell’iconologia del movimento esso è “…il bidone che tutti ricevono alla nascita secondo modi e forme diverse, estetiche, sociali, economiche, culturali.

Il contenitore sofferto, ammaccato, consumato, pieno di esperienze, di tradimenti, di delusioni, di dolori.”

Dalla prossima settimana conosceremo meglio, e nei dettagli, le idee e le attività svolte dal nuovo amico dei nostri progetti culturali e dal suo Movimento.

Benvenuto Adolfo Giuliani!

Bruno Mancini

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Il Dispari 2017-01-09

Premio internazionale di poesia “Otto milioni”

REGOLAMENTO sesta edizione 2017 TEMA LIBERO

1) L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

2) Una Commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare

in maniera insindacabile

le poesie che parteciperanno alla fase finale del premio.

3) Gli Associati all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA poesia direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti nelle Giurie del Premio.

4) Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini

(vedi elenco Autori partecipanti alle Antologie)

sono equiparati agli Associati DILA.

5) Autori italiani e stranieri potranno partecipare al Premio con un numero illimitato di poesie.

6) Le poesie iscritte al Premio
a) potranno essere edite oppure inedite
b) dovranno essere scritte esclusivamente in lingua italiana
c) dovranno essere composte da un massimo di 30 righi compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe.

7) A richiesta degli Autori,

TUTTE le poesie selezionate come finaliste

potranno essere pubblicate in un volume antologico dal titolo “Penne Note Matite”. La loro pubblicazione sarà subordinata all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro il mese di Settembre 2017.

8) L’Autore per partecipare al Premio dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa in calce a questo regolamento (Dichiarazione autori “Otto milioni” 2017) e dovrà inviarla a

emmegiischia@gmail.com

debitamente firmata insieme al testo proposto.

9) La votazione conclusiva, che designerà, tra le poesie finaliste, le poesie vincitrici, avverrà:sommando i punti ricevuti mediante
a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto)
b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti)
c) schede allegate all’antologia “Penne Note Matite” (1 voto = 30 punti)
d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio.

10) I testi delle poesie partecipanti al Premio dovranno pervenire ESCLUSIVAMENTE IN FORMATO WORD e nella loro stesura finale a

emmegiischia@gmail.com,

unitamente alla dichiarazione richiesta al punto 8 di questo regolamento, entro e non oltre il 10 FEBBRAIO 2017.

11) I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Marzo 2017.

12) I nomi dei vincitori saranno annunciati entro il 10 Ottobre 2017

13) La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 Ottobre e il 31 Dicembre 2017. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

14) Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancinisi riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

INFO:
emmegiischia@gmail.com

TEL. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON rispondiamo a numeri segnalati come anonimi.

Il Dispari 2017-01-09

Il Dispari 2017-01-09

Il Dispari 2017-01-09

SILVANA LAZZARINO | INTERVISTA PATRIZIA CANOLA

CON LE SUE OPER RACCONTA LE  EMOZIONI LUNGO IL MOSAICO DELLA VITA TRA NATURA E ANIMA

Attraverso i luoghi fisici e metafisici di una natura in divenire dove il paesaggio cambia  il suo volto ora mostrando atmosfere intense e rasserenanti, ora malinconiche e nostalgiche ci guida il percorso visivo ed emotivo di PATRIZIA CANOLA artista di fama internazionale, che con la sua pittura cattura in modo sorprendente i ritmi della luce nel suo riflettere le diverse atmosfere delle stagioni. Nata a Milano, ma attiva in Brianza. sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni e dei bisbiglii, dei respiri e silenzi della natura, Patrizia Canola, con quarant’anni di carriera ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero di grande successo.

Il fascino della sua arte dove la natura è protagonista tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati sta nel creare una compenetrazione visivo- emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare, invitando a guardare oltre ed interrogarsi sul senso di questa vita di cui si percepiscono i limiti.

In esclusiva per “Il Dispari” Patrizia Canola ha rilasciato un’intervista che meglio illustra il suo percorso creativo.

Quali sono stati i tuoi studi e quali gli artisti cui hai fatto riferimento nei tuoi inizi?

Dopo le Magistrali ho frequentato la Scuola di Arte Pura Applicata a Merate. Prima degli impressionisti nel mio cuore erano i Macchiaioli come Fattori, Telemaco, Signorini, ma il mio studio è partito dai classici (pittori del Trecento e del Quattrocento) visti in Toscana tra questi Luca Della Robbia.

Come nasce la scelta di riferiti ai luoghi vicini e lontani, solari e più ombreggiati di una natura sempre in divenire con l’alternarsi delle stagioni?

Dal fatto di essere rimasta affascinata dai luoghi suggestivi del nostro Paese come Montecatini, Asiago, La Spezia, diversi tra loro per colori e tipologia di paesaggio, luoghi in cui sono vissuta negli anni della mia fanciullezza e adolescenza.

Come procedi nel tuo lavoro e quali le tecniche usate?

Lavoro con pennello e spatola, lo schizzo serve come suggerimento per collocare i dettagli della natura come ad esempio quando ho realizzato il bozzetto per Il “Faggio del tè”.

Alcuni critici ti hanno definita pittrice impressionista e macchiaiola. Ti ritrovi in questa definizione?

A grosso modo sì. Mi piace la macchia toscana, ma a colpirmi era in particolare la pennellata degli Impressionisti. Prima ero molto ancorata ai dettagli,adesso il mio stile sta cambiando verso una descrizione più essenziale per andare al cuore delle cose.

Tra le opere più recenti quale quella cui tieni di più e cui sei legata per un motivo particolare?

“Va pensiero” dove è accennato il viaggio del umanità verso il desiderio di libertà.

A parte Alba Gonzales, scultrice di fama internazionale con cui hai esposto in diverse occasioni importanti, quale tra gli artisti contemporanei quello con cui vorresti esporre e perché?

Andrea Trisciuzzi che stimo come artista e maestro. Come artista è bellezza e sentimento nella forma più alta:le sue opere sono un piacere per gli occhi e lo spirito. Andrea è un compagno di viaggio e un maestro e persona di grande spessore.

Quando la tua prossima mostra?

La personale a Palazzo Zenobio Venezia da febbraio a Marzo.2017 e al mio fianco sarà anche la famosa scultrice Alba Gonzales.

Complimenti per la tua carriera luminosa e costellata di successi. Bruno Mancini e l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, ma anche tutta l’isola di Ischia non vedono l’ora di incontrarti. Ti aspettiamo al Museo Etnografico del Mare di Ischia con i tuoi dipinti in cui ritrovare il mosaico della vita tra bellezza verità

.Bene, ne sono molto felice.

Il Dispari 2017-01-09

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Il Dispari 2017-01-02

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Editoriale

Con la tre giorni di eventi inseriti nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia, grazie alla attenzione che ci è stata riservata dal Consigliere Luigi Di Vaia e da Maria Funiciello, si è conclusa la quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” vinta da Ester Margherita Barbato con la poesia “Una nota sola” e se ne inizia a preparare la sesta edizione che alla poesia, alla grafica e alla musica aggiungerà quest’anno un premio anche per la migliore recensione di una delle cinque antologie che sono state pubblicate con i testi delle precedenti edizioni del premio.

Se l’anno che è appena terminato, ha visto la nascita di due nuovi premi made in Ischia il 2017 darà battesimo al premio di critica letteraria, fortemente voluto da tutto lo staff giornalistico di questa testata con in testa il Direttore Domenico Di Meglio.

Si tratta di un premio ideato per rendere sempre più aperta ad altre discipline culturali la partecipazione al ormai consolidato

premio di poesia “Otto milioni”.

Con questa nuova iniziativa si vuole non solo coinvolgere scrittori e giornalisti, ma si punta anche ad ottenere una maggiore dinamica di penetrazione dei contenuti, sia culturali e sia pubblicitari, collegati al premio di poesia.

Ciò avverrà certamente attraverso l’ancora più ampia diffusione dell’Antologia nella quale, infatti, saranno pubblicati oltre ai testi delle poesie finaliste anche i bozzetti delle opere grafiche particolarmente significative, i testi e gli spartiti degli inni che saranno scelti dalla Direzione artistica di DILA e tutte le recensioni che riceveranno il placet da parte della Direzione di questo giornale.

Senza contare l’enorme diffusione che scaturirà dai molteplici interessi culturali che saranno attivi durante la lunga serie d’incontri programmati per le varie fasi di divulgazione del premio: a partire dalla presentazione dei testi, fino alla cerimonia di premiazione dei vincitori, passando anche quest’anno, molto probabilmente, per il Bookcity di Milano e per altre fiere nazionali collegate alla pubblicazione dei libri.

Nelle prossime settimane pubblicheremo i regolamenti dei quattro premi tutti all’insegna e con le caratteristiche ormai note

ed apprezzate di “Otto milioni

e tutti affidati ancora una volta alla gestione della preziosa collaborazione dellAssociazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tali regolamenti verranno comunque già diffusi nei prossimi giorni sulla sezione on-line di questa testata, ma intanto ve ne accenno alcune caratteristiche fondamentali.

Il premio di grafica “Otto milioni”,

seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore elaborazione grafica delle copertine che saranno utilizzate per la stampa dell’Antologia contenete i testi finalisti della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio musicale “Otto milioni”,

seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione musicale di un inno che fungerà da colonna sonora della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio recensione “Otto milioni”,

prima edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione di un articolo relativo ad una delle cinque antologie della serie “Otto milioni” fin qui pubblicate.

A tutti i quattro premi potranno partecipare artisti di qualsiasi nazionalità e la scadenza relativa alla presentazione degli elaborati è fissata 20 Febbraio 2016.
Info: e-mail

emmegiischia@gmail.com

Tel. 3914830355.
Buon anno a tutti voi e grandi successi per i Soci, gli Amici e i Collaboratori di DILA.

Bruno Mancini

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HENRI CARTIER BRESSON.

FOTOGRAFO IN MOSTRA A VILLA REALE A MONZA

Racconta la quotidianità della vita

Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.
Con questa frase Henri Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie 1908 – L´Isle-sur-la-Sorgue 2004) indica l’importanza nel suo lavoro di cogliere quel preciso istante in cui persone, gesti azioni prendono vita innanzi ai suoi occhi.

Considerato il pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l´appellativo di “occhio del secolo”, poliedrico nel mostrarsi versatile anche con la pittura e il disegno, Henri Cartier Bresson ha saputo interpretare attraverso i suoi scatti ogni luogo segreto e intimo del sentire umano con spiccata sensibilità e immediato realismo.

Ha saputo, come pochi, restituire sotto diversi profili la vita sociale da quella pubblica a quella più privata e domestica, facendo della macchina da presa un mezzo a servizio del proprio pensiero visivo ed emotivo, con cui testimoniare diversi contesti che scorrevano innanzi al suo sguardo affascinato da situazioni nuove e imprevedibili.

Alla sua arte fotografica

è dedicata la mostra, Henri Cartier Bresson Fotografo, presso gli spazi della Villa Reale a Monza aperta fino al 26 febbraio 2017.
Curata da Denis Curti, organizzata da Civita Mostre e promossa dal Consorzio Villa Reale Parco di Monza e in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Paris, l’esposizione attraverso 140 opere invita a ad approfondire il modus operandi di questo straordinario artista, volto a raccontare la società del uso tempo, dai fatti legati alla guerra restituiti con spessore realistico talora duro e forte agli aspetti più spensierati degli anni Sessanta espressi con poesia ed emotività.

Seguendo il percorso si passa da un Bresson fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale durante la quale è prigioniero dei nazisti dai quali riesce a fuggire.
Alcuni di questi momenti sono documentati come ad esempio la liberazione di Parigi nel 1945.
Si prosegue poi con il Bresson reporter degli anni Cinquanta e Sessanta, fino agli anni Settanta dove emerge l’aspetto più intimista della sua arte.

Intense e avvolgenti

sono le immagini legate ai viaggi lungo le aree più affascinanti del Pianeta: dalla Cina agli Stati Uniti, dal Canada all’India, al Giappone, fino all’Unione Sovietica, senza dimenticare l’Italia dove tra il 1950 e il 1970 compie numerosi viaggi toccando anche la Sardegna.
Le foto in mostra oltre ad essere testimonianza di un documento di storia, sono riflesso di emozioni legate agli universi più intimi e famigliari.

Accanto a Place de l’Europe, Stazione Saint Lazare, Parigi e Alicante, sono Prostitute, Calle Cuauhtemoctzin, Salerno, e Viale del Prado.
Scatti che destano sorpresa rivelando diversi contenuti, anche legati ad aspetti apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l’inconsueto e far nascere la meraviglia in chi li osserva.

Bresson introduce il visitatore lungo un viaggio dove è svelata l’evoluzione del suo cammino artistico vario e complesso, e la storia del Ventesimo Secolo attraverso il suo sguardo di fotografo attento e partecipe che restò incantato dalla splendida isola di Ischia, immortalata nel 1952, durante uno dei suoi spostamenti in Italia.
Silvana Lazzarino

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Lettera al figlio

Con questa pagina, desidero iniziare il 2017 ringraziando Roberta Panizza per la continua e discreta Direzione Artistica con la quale “governa” tutte le iniziative che vengono realizzate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” non più solo sull’isola d’Ischia ma in diverse e prestigiose località italiane, e lo faccio nella maniera che immagino le sia più gradita, ossia lasciando parlare la “poesia”, e lo faccio nella maniera che a me pare le sia più cara, ossia pubblicando la sua “Lettera al figlio” che, a mio parere, è una delle poesie più belle in assoluto tra quelle dedicate ai figli.
Auguri di buon anno a Roberta Panizza e al suo Breiner da parte di tutti noi.

Lettera al figlio

Ti incontro sui profili d’oro del sogno,
estate di luce, e gli occhi riempi ed il cuore
che solo per te sgrana rintocchi di cielo e parole
ma raggela in domande la stasi del suono
orrido abisso d’inascoltati dolori.

Lastricata di giorni a venire la strada
svanisce tra specchi di orizzonti
e tu sempre laggiù
nell’attesa del mio passo
certezza del cammino che la terra divora.
E s’alzano al cielo muto d’azzurro
nuvole del mio sudore tributo a te
che nel labirinto del caso
mi cerchi e non sai.

E ti dirò di quando sempre l’universo
immolava orbite su orbite agli dèi
vibrando solo un poco in fondo di tacita tristezza
ed io ribelle mi negavo all’indice del divenire
teso nello spasimo di antiche leggi ed osceno
sulle sponde del possibile a cui m’incatenava.

Ti dirò dunque.

Ma ora, Penelope strana,
dono fili di luna alla tela del tempo
e nel giorno immoto vi ricamo sorrisi
coi raggi di sole che mi raccontano il tuo volto.

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Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-12-27

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Editoriale

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” vi aspetta questa sera alle 18:00 presso l’edicola in Piazzetta San Girolamo per REGALARVI libri a gogo, domani sera alle 17:00, sempre in Piazzetta San Girolamo, per farmi divertire con musiche, poesie ed arti varie, e poi giovedì alle 10:00 nel Museo del Mare di Ischia Ponte (palazzo dell’orologio) per intrattenervi con la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

DILA & Natale a Ischia

Dopo il successo ottenuto a Milano nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, le proposte culturali dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”entrano a far parte in maniera organica nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia.
Katia Massaro, Nunzia Zambardi, Maria Luisa Neri, Clementina Petroni, Paola Occhi, Natalia Benedetti, Gaetano Di Meglio, Guido Arbonelli, Vincenzo Savarese, Luciano Di Meglio, Rino Lauro, Luigi Panunzio, Francesco Malapena, e tanti altri Soci e/o amici di DILA vi aspetteranno numerosissimi il 27 Dicembre dalle ore 18:00 e il 28 Dicembre dalle ore 17:00 nella Piazzetta San Girolamo per emozionarvi trascorrendo qualche ora in totale serenità artistica.

La tre giorni si concluderà il 29 Dicembre alle ore 10:00 nel Museo Etnografico del mare (palazzo dell’Orologio di Ischia ponte) dove sarà celebrata la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Sono previsti: momenti di cultura

consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e loro lettura; letture di opere poetiche e di prosa; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; esecuzione di brani musicali appositamente creati per gli eventi Made in Ischia targati DILA; illustrazione progetti “Museo Etnografico del Mare & DILA”, “Giornale Il Dispari & Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie sia dell’antologia “Otto milioni 2016” pubblicata nello scorso mese di Settembre con copertine disegnate dallo scenografo RAI Saverio Dionizio, e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.

LIBRI DI CUI SI PARLA: “Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016); “Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015); “Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);
TIPOLOGIA DELL’EVENTO: reading, comunicazioni, concerti, illustrazione progetti, arti varie.

COME SEMPRE, tutti gli eventi Made in Ischia organizzati da DILA sono ad ingresso completamente GRATUITO ed essi sono aperti alla partecipazione di TUTTI gli Artisti che ne vorranno fare parte.

INFO: emmegiischia@gmail.com

tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON viene data risposta ai numeri segnalati come anonimi).

Buone feste a tutti voi.

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Guido Arbonelli ci presenta Donatella Regi Canale

La preziosa collaborazione di Guido Arbonelli (professore del Conservatorio di Firenze, compositore, clarinettista, nonché creatore dell’inno dedicato a Ischia in occasione della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”) si va sempre più consolidando sulla base di presentazioni di Artisti che avremo il piacere di proporre nei vari progetti culturali ideati dalla nostra Associazione DILA.

Guido Arbonelli, come potrete leggere nella locandina presente in questa pagina, insieme a Natalia Benedetti forma il duo che domani sera si esibirà sul palco nella Piazzetta San Girolamo suonando, tra l’altro e per la prima volta in diretta a Ischia, “Girotondo di emozioni”, ossia l’inno dedicato a Ischia.
Arbonelli e Benedetti saranno con noi anche questa sera nella Piazzetta San Girolamo, durante la gratuita distribuzione di antologie che effettueremo a partire dalle ore 18:00… e chi sa che non accettino di autografarne qualcuna!

L’Artista indicata questa settimana da Guido Arbonelli è Donatella Regi Canale

della quale qui di seguito riportiamo qualche succinta informazione, riservandoci di approfondirne la conoscenza anche attraverso un’intervista rilasciata da lei in esclusiva per questa nostra testata giornalistica.
Donatella Regi Canale ha frequentato il Liceo Artistico di Lucca diplomandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente è docente di Arte e Immagine a Todi.

Anticipando un brano inserito nella predetta intervista vi invitiamo a leggere cosa lei dice di se stessa: “Mi dedico con amore e professionalità allo studio e alla sperimentazione delle tecniche operative grafiche e pittoriche. La mia ricerca è maturata attraverso una lunga esperienza artistica fatta di affetti e momenti di vita, ricordi e ambientazioni naturalistiche.

L’energia, il colore, i sentimenti, gli sguardi di donne, il fascino della figura femminile in tutte le sue forme, mi accompagnano in questo mondo magico dell’arte, fanno parte della mia vita e si rispecchiano nella mia anima,trasportando nelle mie tele la voglia e il piacere di fare pittura”.

E allora a noi di DILA non resta che attendere di ammirare le sue opere in una mostra che auspichiamo di realizzare, quanto prima, nel Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia con la collaborazione del suo Presidente Rino Lauro

Bruno Mancini

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Il Dispari 2016-12-19

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Editoriale

DILA & Natale a Ischia

Dopo il successo ottenuto a Milano nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, le proposte culturali dell’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA” entrano a far parte in maniera organica nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia.

Katia Massaro, Nunzia Zambardi, Clementina Petroni, Maria Luisa Neri, Paola Occhi, Natalia Benedetti, Gaetano Di Meglio, Guido Arbonelli, Vincenzo Savarese, Luciano Di Meglio, Rino Lauro, Massimo Natalucci, Luigi Panunzio, Francesco Malapena, e tanti altri Soci e/o amici di DILA vi aspetteranno numerosissimi il 27 Dicembre dalle ore 18:00 e il 28 Dicembre dalle ore 17:00 nella Piazzetta San Girolamo all’ingresso del Giardino delle meraviglie per emozionarvi trascorrendo qualche ora in totale serenità artistica.

alle ore 10:00 nel Museo Etnografico del mare (palazzo dell’Orologio di Ischia ponte) dove sarà celebrata la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Sono previsti: momenti di cultura

consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e loro lettura; letture di opere poetiche e di prosa; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; esecuzione di brani musicali appositamente creati per gli eventi Made in Ischia targati DILA; illustrazione progetti “Museo Etnografico del Mare & DILA”,Giornale Il Dispari & Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie sia dell’antologia “Otto milioni 2016” pubblicata nello scorso mese di Settembre con copertine disegnate dallo scenografo RAI Saverio Dionizio, e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.

LIBRI DI CUI SI PARLA: “Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016); “Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015); “Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);
TIPOLOGIA DELL’EVENTO: reading, comunicazioni, concerti, illustrazione progetti, arti varie.

COME SEMPRE, tutti gli eventi Made in Ischia organizzati da DILA sono ad ingresso completamente GRATUITO ed essi sono aperti alla partecipazione di TUTTI gli Artisti che ne vorranno fare parte.

INFO: emmegiischia@gmail.com

tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON viene data risposta ai numeri segnalati come anonimi).

Buone feste a tutti voi.

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PATRIZIA CANOLA E L’ESSENZA DEL PENSIERO LIBERO
IN MOSTRA A CARIMATE (CO)

Le atmosfere intense e rasserenanti, malinconiche e nostalgiche di paesaggi naturali dove i ritmi della luce segnano le ore del giorno dando forma ai colori nel loro caratterizzare il passare delle stagioni, trovano la massima espressione visiva ed emotiva nei dipinti di Patrizia Canola, pittrice di fama internazionale da molti critici definita impressionista-macchiaiola.

Nata a Milano, ma attiva in Brianza, attraverso rappresentazioni di silenziosi paesaggi invernali, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati, Patrizia Canola apre ad una compenetrazione visivo-emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare.

Accanto al paesaggio sono i ritratti, le nature morte dove primeggiano fiori e frutta, lo studio degli alberi e dei cavalli con il loro elegante movimento, ma da qualche tempo il suo stile si è indirizzato verso uno spessore metafisico, quasi impalpabile, dove le figure non sono più definite e a prevalere sono colori molto chiari e tersi.

Uno stile vibrante di emozioni

con cui l’artista racconta la vita e il suo mistero, dove libertà e speranza diventano le mete desiderate dall’uomo in cerca di risposte al proprio destino sospeso tra certezze e tradimenti, e dove l’attesa lo mette costantemente alla prova nell’urgenza di una scelta per cambiare e migliorare la propria vita.
Aspetti questi che si ritrovano in due dipinti Va pensiero e Futuro esposti nella suggestiva mostra PANORAM ART-MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE Dal figurativo al Concettuale a Carimate (CO) allestita negli spazi della Sala Civica “Il Torchio” in Piazza Castello fino al 22 dicembre 2016.

La mostra che sarà presentata dalla storica dell’arte Chiara Meroni, riunisce interessanti nomi dello scenario dell’arte contemporanea dove, accanto a Patrizia Canola, sono Mariagrazia Algisi, Liana Bolaffio, Serena Cantalupi, Pierbattista Amodeo, Ivana Olimpia Belloni, e ancora Carmen Molteni, Antonio Zanni, Bruno Porro e Ernesto Savassi.
Senza dimenticare Paola Sacchi, Pier Alberto Filippi, Silvana Settimia Zerboni, Pio Ambrogio Teruzzi, Luisa Caeroni e Karin Feurich.

Entrambi i dipinti di Patrizia Canola

esplorano il mistero della vita dando spazio al motivo della libertà presente in Va pensiero e a quello della perdita dell’identità da parte dell’individuo accennato in Futuro in cui però è lasciato spazio ad una speranza.
“Va pensiero” (2016) attraverso la rappresentazione di figure eteree proiettate verso l’alto, quasi impercettibili e in simbiosi con il chiarore dello sfondo, parla di bisogno di libertà, fisica e morale, diritto che spetta a tutti gli uomini proprio come intona il coro del “Nabucco” di Giuseppe Verdi cui si è ispirata l’artista per il suo dipinto.

“Futuro” sintetizza il mondo attuale che si sta chiudendolo in se stesso dove ciascuno è prigioniero del proprio ego, non aperto ad una vera e autentica comunicazione con l’altro, perché si è prigionieri dei social, dove la verità è trasformata e alterata e non c’è spazio per le emozioni.
Dipinti con cui l’artista ha dato forma alle vibrazioni del pensiero più puro cogliendo l’essenza della vita che guarda oltre l’apparenza e supera le distanze

riscoprendola bellezza della verità che è libertà.

Patrizia Canola, graditissima ospite

dell’evento organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” a Milano lo scorso 20 Novembre nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, incontrando Bruno Mancini si è detta favorevolmente disposta ad esporre qualche sua opera nella fascinosa isola d’Ischia e, pertanto, possiamo annunciare in anteprima che durante la prossima primavera quanti vorranno conoscere la sua arte potranno ammirare i suoi capolavori esposti presso il Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia.
Silvana Lazzarino

Panoram Art
MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE
DAL FIGURATIVO AL CONCETTUALE
Sala Civica “Il Torchio”
Piazza Castello- CARIMATE (CO)
Orario:dalle15 alle 19
fino al 22 dicembre 2016
Ingresso libero

da-sinistra-silvana-lazzarino-patrizia-canola-bruno-mancini-milano-bookcity

il-dispari-20161219-tutto-ridim

PRESENTAZIONE DI ANTONINO SERRATORE

Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti

Guido Arbonelli, professore del Conservatorio di Firenze, vincitore del premio riservato alla composizione di un Inno per la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, clarinettista di chiara fama, prossimo protagonista della tre giorni (27-28-29-Dicembre) organizzata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ed inserita nel palinsesto del Natale programmato dalla Città di Ischia, ha voluto presentarci un altro musicista degno della sua stima (e ovviamente gliene siamo riconoscenti) attraverso l’auto presentazione che segue.

«Sono docente di clarinetto presso le Scuole Secondarie di primo grado.
Ho conseguito nel 2003 il diploma in clarinetto con il massimo dei voti in qualità di privatista al Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia.

Nel 2007 mi laureo brillantemente

in “Musica Scienza e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico Internazionale “Scientia et Ars” di Vibo Valentia. Nel 2014 conseguo la laurea in Didattica con la specializzazione in “Formazione Docenti” presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria e nel 2015 ottengo l’abilitazione all’insegnamento del clarinetto attraverso il “TFA ordinario”.

Importanti per la mia formazione sono stati gli incontri con il M° Guido Arbonelli, specializzandomi quindi nelle tecniche e nel repertorio contemporaneo per clarinetto e clarinetto piccolo.
Da solista ho vinto oltre 20 concorsi nazionali ed internazionali.
Ho tenuto recitals nelle principali città italiane, tra cui spicca la performance presso i Musei Capitolini di Roma.

Nel 2014 sono stato, inoltre, invitato a tenere una performance presso la Biblioteca centrale del Ministero “M.I.U.R.” in presenza del Ministro On. Stefania Giannini e di Sua Emm.za Cardinale Giovanni Battista Re.
La collaborazione con importanti compositori mi porta ad essere dedicatario di Opere per clarinetto piccolo e a dar battesimo a diverse prime esecuzioni.

Sono autore del CD “THE CLARINET WITHOUT BORDERS”

inciso in collaborazione con l’associazione “NAMASTE” di Perugia.
Oggi vengo invitato a tenere “Master Class” e corsi di perfezionamento per clarinetto e clarinetto piccolo.
Di recente, sono stato docente di clarinetto piccolo presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria, nell’ambito del Festival Clarinettistico Italiano.

Attualmente ho all’attivo un’intensa attività concertistica con il pianista, compositore e direttore d’orchestra Lodi Luka, con il quale ho fondato il duo “New Visions”.
L’intento che il duo si prefigge è quello di riscoprire e valorizzare la letteratura dedicata a tale formazione.
La collaborazione con Luka si pone l’obiettivo di scavalcare i confini dettati dai generi musicali spaziando da atmosfere echeggianti la classicità ai virtuosismi della contemporaneità.

Ricordo ancora la mia vacanza ad Ischia qualche anno fa, le bellissime passeggiate nei giardini “Poseidon”, la visita al Museo di Villa Arbusto, ammirando le opere di Angelo Rizzoli.
Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti.
Spero che un giorno possa portare la mia arte nella splendida isola di Ischia.»

antonino-serratore

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Intervista a Patrizia Canola

PATRIZIA CANOLA

RACCONTA LE EMOZIONI LUNGO IL MOSAICO DELLA VITA TRA NATURA E ANIMA

Attraverso i luoghi fisici e metafisici di una natura in divenire dove il paesaggio cambia il suo volto ora mostrando atmosfere intense e rasserenanti, ora malinconiche e nostalgiche ci guida il percorso visivo ed emotivo di PATRIZIA CANOLA artista di fama internazionale, che con la sua pittura cattura in modo sorprendente i ritmi della luce nel suo riflettere le diverse atmosfere delle stagioni. 2015-07 CAMPO DI GRANO - Olio su tela 80 x 90.JPG

Nata a Milano, ma attiva in Brianza. sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni e dei bisbiglii, dei respiri e silenzi della natura, Patrizia Canola, con quarant’anni di carriera ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero di grande successo. Il fascino della sua arte dove la natura è protagonista tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati sta nel creare una compenetrazione visivo- emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare, invitando a guardare oltre ed interrogarsi sul senso di questa vita di cui si percepiscono i limiti.

In esclusiva per “Il Dispari” Patrizia Canola ha rilasciato un’intervista che meglio illustra il suo percorso creativo.

da sin Silvana Lazzarino e Patrizia Canola

da sin Silvana Lazzarino e Patrizia Canola

 

INTERVISTA A PATRIZIA CANOLA

Quando è nata la tua passione per la pittura?   L’ho sempre avuta fin da bambina. In prima elementare mi ricordo ancora di un disegno dove ho ricreato la piazza di Ferrara con la chiesa, il campanile e in primo piano la mia bambola con le trecce nere e il vestitino a quadretti rossi e di lato le rondini. Quando con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Toscana a Montecatini mi è capitato una mattina poco prima del sorgere del sole di restare affascinata dalla vista di una piccola valle le cui colline sfumavano verso il rosa mentre una leggera nebbiolina accarezzava l’orizzonte. Fu in quel momento che espressi il desiderio di diventare una pittrice per poter dipingere un giorno tanta bellezza.caola-fiori-viola

Quali sono stati i tuoi studi e quali gli artisti cui hai fatto riferimento nei tuoi inizi? Dopo le Magistrali ho frequentato la Scuola di Arte Pura Applicata a Merate. Prima degli impressionisti nel mio cuore erano i Macchiaioli come Fattori, Telemaco, Signorini, ma il mio studio è partito dai classici (pittori del Trecento e del Quattrocento) visti in Toscana tra questi Luca Della Robbia.

Come nasce la scelta di riferiti ai luoghi vicini e lontani, solari e più ombreggiati di una natura sempre in divenire con l’alternarsi delle stagioni? Dal fatto di essere rimasta affascinata dai luoghi suggestivi del nostro Paese come Montecatini, Asiago, La Spezia, diversi tra loro per colori e tipologia di paesaggio, luoghi in cui sono vissuta negli anni della mia fanciullezza e adolescenza.

Come procedi nel tuo lavoro e quali le tecniche usate? Lavoro con pennello e spatola, lo schizzo serve come suggerimento per collocare i dettagli della natura come ad esempio quando ho realizzato il bozzetto per Il “Faggio del tè”.serenita-cavallo-2014

La pittura all’aria aperta, un po’ come gli Impressionisti ti ha permesso di cogliere non solo l’attimo di una data situazione, ma anche il movimento della luce nel suo filtrare lungo lo scorrere dell’acqua di un fiume, o nell’ondeggiare delle canne della palude. Quanto è importante la luce nei tuoi dipinti e che valore assume? La luce è fondamentale perché nel dipinto i colori cambiano al variare delle ore del giorno e delle stagioni, luce che definisce ogni dettaglio come per i platani che d’inverno con la neve sembrano surreali. Ho imparato a cogliere la velocità di quell’attimo in cui la luce si poggia su un preciso elemento della natura.

Alcuni critici ti hanno definita pittrice impressionista e macchiaiola. Ti ritrovi in questa definizione? A grosso modo sì. Mi piace la macchia toscana, ma a colpirmi era in particolare la pennellata degli Impressionisti. Prima ero molto ancorata ai dettagli, adesso il mio stile sta cambiando verso una descrizione più essenziale per andare al cuore delle cose.piazza-s-marco-venezia

Diversi sono i soggetti rappresentati nei tuoi dipinti durante i tuoi 40 anni di carriera: dai vari luoghi della natura tra montagne, marine, boschi, alle nature morte, da alcune piazze di città come Portofino e Venezia ai ritratti, per poi passare ai cavalli intensi nei loro movimento e ai singoli alberi con il loro microcosmo silenzioso e nostalgico. Tra questi soggetti quale quello che ti ha dato un’emozione particolare?  La sfida più grande è stata realizzare “Piazza San Marco” con le persone e definire i colori di Venezia dove dominano il verde dei tetti e il rosa delle case e delle calli, Per questo dipinto ho realizzato un disegno molto dettagliato e preciso. Un critico d’arte di fronte a “piazza San Marco” disse “piazza San Marco un dipinto da far tremare le vene e i polsi”.

Da circa sei mesi ti stai orientando verso uno stile più legato ad un pensiero metafisico dove le figure non sono più definite e dove prevalgono colori molto chiari quasi tendenti al bianco. Cosa ti ha spinto a questa scelta? Il senso e le mille domande sulla vita e su quello che accade. Sono pensieri che avverto e in quanto tali ho scelto di utilizzare un colore adatto ad un pensiero astratto come in “Va pensiero” dove ho cercato un colore chiaro.

Va pensiero

Sulla linea di “Va pensiero” è “Futuro”. Qual’ è il loro significato? In “Va Pensiero” si parla di libertà: diritto di tutti spesso da conquistare che contempla anche la libertà di pensiero, idea resa attraverso figure impercettibili allungate verso l’alto. In “Futuro” ho voluto restituire la sensazione che si sta vivendo in questo tempo dominato dai social dove sempre più l’individuo smarrisce la propria personalità. Così ho pensato all’immagine del nostro DNA scomposto ad indicare una realtà virtuale in cui si è tutti omologati nelle azioni e nei pensieri. Le due scale appena accennate indicano le possibilità che ha l’uomo di procedere verso l’alto per ritrovare le vere emozioni, o verso il basso dove è destinato ad inaridirsi. “Futuro” sintetizza il mondo attuale che si sta chiudendolo in se stesso, l’unica cosa che può salvare l’uomo è la croce appena accennata nel dipinto a simboleggiare la resurrezione. Oltre alla croce sono la stella blu simbolo dello spirito e la triade dove è Dio la cui scintilla è in ciascun individuo. E’ un appello ad un risveglio di coscienze simboleggiato dalla triade. Si tratta di dipinti che riflettono lo stato emotivo dell’uomo tra desideri di libertà, speranze, ma anche dubbi legati ad un futuro dove si rischia di perdere la propria identità se si resta chiusi nel proprio egoismo.

Tra le opere più recenti quale quella cui tieni di più e cui sei legata per un motivo particolare? “Va pensiero” dove è accennato il viaggio dell’ umanità verso il desiderio di libertà.

A parte Alba Gonzales, scultrice di fama internazionale con cui hai esposto in diverse occasioni importanti, quale tra gli artisti contemporanei quello con cui vorresti esporre e perché?

Futuro

Andrea Trisciuzzi che stimo come artista e maestro. Come artista è bellezza e sentimento nella forma più alta: le sue opere sono un piacere per gli occhi e lo spirito. Andrea è un compagno di viaggio e un maestro e persona di grande spessore.

La tua arte è poesia delle emozioni perché riesce a restituire quel battito del cuore proprio come una lirica. Tra i grandi poeti di ieri e di oggi quale quello più vicino al tuo sentire?  Pascoli perché dentro di noi è sempre presente un fanciullino. Ma in assoluto il poeta che amo più di tutti è Shakespeare per il suo raccontare la vita e per il suo essere attuale. Queste le sue parole: “….siamo il palcoscenico della vita dove siamo attori, spettatori, perché recitiamo tanti ruoli.”

Quando la tua prossima mostra? La personale a Palazzo Zenobio a Venezia da febbraio a Marzo.2017 e al mio fianco sarà anche la famosa scultrice Alba Gonzales.

Complimenti per la tua carriera luminosa e costellata di successi. Bruno Mancini e la DILA, ma anche tutta l’isola di Ischia non vedono l’ora di incontrarti. Ti aspettiamo al Museo Etnografico del Mare di Ischia con i tuoi dipinti in cui ritrovare il mosaico della vita tra bellezza verità. Bene, ne sono molto felice.

Silvana Lazzarino

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Il Dispari 2016-12-19

Il Dispari 2016-12-19

il-dispari-20161219-comp

Editoriale

DILA & Natale a Ischia

Dopo il successo ottenuto a Milano nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, le proposte culturali dell’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA” entrano a far parte in maniera organica nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia.
Katia Massaro, Nunzia Zambardi, Clementina Petroni, Maria Luisa Neri, Paola Occhi, Natalia Benedetti, Gaetano Di Meglio, Guido Arbonelli, Vincenzo Savarese, Luciano Di Meglio, Rino Lauro, Massimo Natalucci, Luigi Panunzio, Francesco Malapena, e tanti altri Soci e/o amici di DILA vi aspetteranno numerosissimi il 27 Dicembre dalle ore 18:00 e il 28 Dicembre dalle ore 17:00 nella Piazzetta San Girolamo all’ingresso del Giardino delle meraviglie per emozionarvi trascorrendo qualche ora in totale serenità artistica.

La tre giorni si concluderà il 29 Dicembre alle ore 10:00 nel Museo Etnografico del mare (palazzo dell’Orologio di Ischia ponte) dove sarà celebrata la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Sono previsti: momenti di cultura consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e loro lettura; letture di opere poetiche e di prosa; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; esecuzione di brani musicali appositamente creati per gli eventi Made in Ischia targati DILA; illustrazione progetti “Museo Etnografico del Mare & DILA”,Giornale Il Dispari & Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie sia dell’antologia “Otto milioni 2016” pubblicata nello scorso mese di Settembre con copertine disegnate dallo scenografo RAI Saverio Dionizio, e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.
LIBRI DI CUI SI PARLA: “Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016); “Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015); “Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);
TIPOLOGIA DELL’EVENTO: reading, comunicazioni, concerti, illustrazione progetti, arti varie.

COME SEMPRE, tutti gli eventi Made in Ischia organizzati da DILA sono ad ingresso completamente GRATUITO ed essi sono aperti alla partecipazione di TUTTI gli Artisti che ne vorranno fare parte.

INFO: emmegiischia@gmail.com – tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON viene data risposta ai numeri segnalati come anonimi).

Buone feste a tutti voi.

otto-milioni-2016-locandina-premiazione-bozza-31

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PATRIZIA CANOLA E L’ESSENZA DEL PENSIERO LIBERO
IN MOSTRA A CARIMATE (CO)

Le atmosfere intense e rasserenanti, malinconiche e nostalgiche di paesaggi naturali dove i ritmi della luce segnano le ore del giorno dando forma ai colori nel loro caratterizzare il passare delle stagioni, trovano la massima espressione visiva ed emotiva nei dipinti di Patrizia Canola, pittrice di fama internazionale da molti critici definita impressionista-macchiaiola.
Nata a Milano, ma attiva in Brianza, attraverso rappresentazioni di silenziosi paesaggi invernali, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati, Patrizia Canola apre ad una compenetrazione visivo-emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare.
Accanto al paesaggio sono i ritratti, le nature morte dove primeggiano fiori e frutta, lo studio degli alberi e dei cavalli con il loro elegante movimento, ma da qualche tempo il suo stile si è indirizzato verso uno spessore metafisico, quasi impalpabile, dove le figure non sono più definite e a prevalere sono colori molto chiari e tersi.
Uno stile vibrante di emozioni con cui l’artista racconta la vita e il suo mistero, dove libertà e speranza diventano le mete desiderate dall’uomo in cerca di risposte al proprio destino sospeso tra certezze e tradimenti, e dove l’attesa lo mette costantemente alla prova nell’urgenza di una scelta per cambiare e migliorare la propria vita.
Aspetti questi che si ritrovano in due dipinti Va pensiero e Futuro esposti nella suggestiva mostra PANORAM ART-MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE Dal figurativo al Concettuale a Carimate (CO) allestita negli spazi della Sala Civica “Il Torchio” in Piazza Castello fino al 22 dicembre 2016.
La mostra che sarà presentata dalla storica dell’arte Chiara Meroni, riunisce interessanti nomi dello scenario dell’arte contemporanea dove, accanto a Patrizia Canola, sono Mariagrazia Algisi, Liana Bolaffio, Serena Cantalupi, Pierbattista Amodeo, Ivana Olimpia Belloni, e ancora Carmen Molteni, Antonio Zanni, Bruno Porro e Ernesto Savassi.
Senza dimenticare Paola Sacchi, Pier Alberto Filippi, Silvana Settimia Zerboni, Pio Ambrogio Teruzzi, Luisa Caeroni e Karin Feurich.
Entrambi i dipinti di Patrizia Canola esplorano il mistero della vita dando spazio al motivo della libertà presente in Va pensiero e a quello della perdita dell’identità da parte dell’individuo accennato in Futuro in cui però è lasciato spazio ad una speranza.
“Va pensiero” (2016) attraverso la rappresentazione di figure eteree proiettate verso l’alto, quasi impercettibili e in simbiosi con il chiarore dello sfondo, parla di bisogno di libertà, fisica e morale, diritto che spetta a tutti gli uomini proprio come intona il coro del “Nabucco” di Giuseppe Verdi cui si è ispirata l’artista per il suo dipinto.
“Futuro” sintetizza il mondo attuale che si sta chiudendolo in se stesso dove ciascuno è prigioniero del proprio ego, non aperto ad una vera e autentica comunicazione con l’altro, perché si è prigionieri dei social, dove la verità è trasformata e alterata e non c’è spazio per le emozioni.
Dipinti con cui l’artista ha dato forma alle vibrazioni del pensiero più puro cogliendo l’essenza della vita che guarda oltre l’apparenza e supera le distanze riscoprendola bellezza della verità che è libertà.
Patrizia Canola, graditissima ospite dell’evento organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” a Milano lo scorso 20 Novembre nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, incontrando Bruno Mancini si è detta favorevolmente disposta ad esporre qualche sua opera nella fascinosa isola d’Ischia e, pertanto, possiamo annunciare in anteprima che durante la prossima primavera quanti vorranno conoscere la sua arte potranno ammirare i suoi capolavori esposti presso il Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia.
Silvana Lazzarino

Panoram Art
MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE
DAL FIGURATIVO AL CONCETTUALE
Sala Civica “Il Torchio”
Piazza Castello- CARIMATE (CO)
Orario:dalle15 alle 19
fino al 22 dicembre 2016
Ingresso libero

da-sinistra-silvana-lazzarino-patrizia-canola-bruno-mancini-milano-bookcity

il-dispari-20161219-tutto-ridim

PRESENTAZIONE DI ANTONINO SERRATORE

Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti

Guido Arbonelli, professore del Conservatorio di Firenze, vincitore del premio riservato alla composizione di un Inno per la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, clarinettista di chiara fama, prossimo protagonista della tre giorni (27-28-29-Dicembre) organizzata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ed inserita nel palinsesto del Natale programmato dalla Città di Ischia, ha voluto presentarci un altro musicista degno della sua stima (e ovviamente gliene siamo riconoscenti) attraverso l’auto presentazione che segue.

«Sono docente di clarinetto presso le Scuole Secondarie di primo grado.
Ho conseguito nel 2003 il diploma in clarinetto con il massimo dei voti in qualità di privatista al Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia.
Nel 2007 mi laureo brillantemente in “Musica Scienza e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico Internazionale “Scientia et Ars” di Vibo Valentia. Nel 2014 conseguo la laurea in Didattica con la specializzazione in “Formazione Docenti” presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria e nel 2015 ottengo l’abilitazione all’insegnamento del clarinetto attraverso il “TFA ordinario”.
Importanti per la mia formazione sono stati gli incontri con il M° Guido Arbonelli, specializzandomi quindi nelle tecniche e nel repertorio contemporaneo per clarinetto e clarinetto piccolo.
Da solista ho vinto oltre 20 concorsi nazionali ed internazionali.
Ho tenuto recitals nelle principali città italiane, tra cui spicca la performance presso i Musei Capitolini di Roma.
Nel 2014 sono stato, inoltre, invitato a tenere una performance presso la Biblioteca centrale del Ministero “M.I.U.R.” in presenza del Ministro On. Stefania Giannini e di Sua Emm.za Cardinale Giovanni Battista Re.
La collaborazione con importanti compositori mi porta ad essere dedicatario di Opere per clarinetto piccolo e a dar battesimo a diverse prime esecuzioni.
Sono autore del CD “THE CLARINET WITHOUT BORDERS” inciso in collaborazione con l’associazione “NAMASTE” di Perugia.
Oggi vengo invitato a tenere “Master Class” e corsi di perfezionamento per clarinetto e clarinetto piccolo.
Di recente, sono stato docente di clarinetto piccolo presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria, nell’ambito del Festival Clarinettistico Italiano.
Attualmente ho all’attivo un’intensa attività concertistica con il pianista, compositore e direttore d’orchestra Lodi Luka, con il quale ho fondato il duo “New Visions”.
L’intento che il duo si prefigge è quello di riscoprire e valorizzare la letteratura dedicata a tale formazione.
La collaborazione con Luka si pone l’obiettivo di scavalcare i confini dettati dai generi musicali spaziando da atmosfere echeggianti la classicità ai virtuosismi della contemporaneità.
Ricordo ancora la mia vacanza ad Ischia qualche anno fa, le bellissime passeggiate nei giardini “Poseidon”, la visita al Museo di Villa Arbusto, ammirando le opere di Angelo Rizzoli.
Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti.
Spero che un giorno possa portare la mia arte nella splendida isola di Ischia.»

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Il Dispari 2016-12-12

il-dispari-20161212-comp

Editoriale

Nunzio Albanelli è una personalità ischitana in campo letterario che si sviluppa su radici solide ed estese in molte, diverse, e, a volte, dissimili direzioni.
Per lunghi anni in prima linea quale insegnante di materie umanistiche dalle cattedre non solo isolane, Nunzio ha intrapreso la carriera di Preside lasciando tra i docenti e gli alunni, nel momento del suo pensionamento, indelebili tracce di umanità e di tolleranza.

A complemento di tale attività, Nunzio si è ritagliato uno spazio via via più esteso nella produzione di raffinate opere poetiche e di trattati su particolari argomenti connessi a vicende artistiche, sociali ed antropiche che si sono sviluppate in modo particolare intorno alla corte aragonese ed all’omonimo castello ischitano.

Se la placida armonia dei suoi versi può essere apprezzata leggendo una qualsiasi delle sue liriche, in campo storico è degna di citazione la sua dotta ricerca delle vicende legate alla morte di Vittoria Colonna ed alla collocazione della sua salma.
Ricerca e studio e pubblicazione che hanno collocato il nostra Nunzio tra i maggiori esperti della biografia della consorte di Alfonso D’Avalos.

Auguri sinceri, formulati a Nunzio Albanelli per l’ottenimento di sempre più importati riconoscimenti pubblici relativi alla sua ricerca storica/artistica/letteraria, gli giungano, tramite me, dalla Redazione di questo giornale e dall’intera Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Bruno Mancini

Ant3 foto barbara miramare Albanelli

il-dispari-20161212-1-comp

Guido Arbonelli

ci segnala Domenico Umbro che si presenta salutando Ischia con questo suo breve curriculum artistico.

“Domenico Umbro di Filadelfia (VV), diplomato in clarinetto al Conservatorio Tchaikovsky, diplomato all’accademia italiana di clarinetto (Perugia) con Ciro Scarponi.
Corsi di alto perfezionamento con i docenti: Ciro Scarponi, Pasquale Lorenzo, Guido Arbonelli, Francesco Giardino, Fabrizio Meloni, Giuseppe Garbarino, Alessio Vicario.
Corsi di direzione: M° Jacob De Haan e M° Ten. Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso.

Sono primo clarinetto solista nell’orchestra di fiati G. Gemelli, ho suonato con il gruppo di Ensamble di clarinetti “Namaste”a Taormina, Catania, Messina, Torgiano, Bevagna, Villa Franca, Roma, Adria, Rovigo.
Ho partecipato a vari concorsi, come solista in duo con pianoforte e in duo con la flautista Veronika Vitatzkova.
I miei obbiettivi sono di suonare all’estero e il mio sogno è di formare un quintetto con un quartetto d’archi.
Ischia è una meraviglia della natura con delle acque termali conosciute e utilizzate fin dall’antichità.”

domenico-umbro

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ANDREA TRISCIUZZI

E LE SUE SCULTURE CHE PARLANO DI LIBERTÀ E RINASCITA, SPERANZA E AMORE in mostra a Roma

La ricerca di risposte a questa vita dove sempre più l’individuo si allontana dagli altri costruendo, pregiudizi, barriere, perdendo via via la propria identità, ma restando legato ad una speranza, si dipana lungo il percorso creativo di ANDREA TRISCIUZZI, artista romano di fama internazionale, le cui opere, legate a contesti contemporanei ma anche al sacro, sono presenti in tutto il mondo dall’Europa, all’Australia, dall’Africa agli Stati Uniti, fino al Giappone.

Formatosi a Pietrasanta, è sotto la guida di Ferruccio Vezzoni, professore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, che fa propri i segreti dell’arte del modellare, dando alla materia, sia essa resina o bronzo, nuova vita attraverso figure proiettate a conquistare lo spazio, da cui affiorano emozioni, legate a diverse situazioni o contesti vissuti e visti, che diventano eterne.
Serenità e armonia, nostalgia per un passato lontano e sentimento religioso, inteso quale richiamo alla pace, rinascita ma anche quale invito a cogliere quel senso di infinito che è oltre questa esistenza, si intrecciano nel suo linguaggio semplice ed elegante e allo stesso tempo avvolgente.

Un linguaggio con cui da vita a sculture lineari e armoniose nei loro movimenti che parlano delle emozioni dell’uomo, delle sue fatiche e prove, lungo questa esistenza, ma anche delle sue speranze e attese.

Entro uno stile sempre in trasformazione dove non viene mai meno l’eleganza classica che si combina perfettamente con le intuizioni del contemporaneo, attraverso le sue opere è messo in luce l’aspetto materiale e spirituale dell’individuo che svela quegli stati d’animo di angoscia e smarrimento, ma anche speranza e e gioia.

Ad Andrea Trisciuzzi, la cui arte tra pittura e scultura rivela la spontaneità delle emozioni entro questo tempo che accoglie e rifiuta, imprigiona e libera per preparare a quanto accadrà dopo, è dedicata un’interessante mostra, EMOTIVANDO, che inaugura a Roma il 12 dicembre 2016 presso la sede della Banca Fideuram in Via Cicerone 54.

Il percorso attraverso sculture in bronzo e resina con rappresentate figure riferite a diversi sport come la maratona, la ginnastica, il ciclismo, ma anche altre legate ai sentimenti dell’uomo, rivela i temi portanti con cui l’artista si è confrontato: la libertà, la speranza e l’amore, da cui ripartire per la rinascita.
Rinascita che deve essere di tutta l’umanità e che, riferita alle rappresentazioni di figure femminili, indica nuova vita, lontano da ingiustizie e soprusi di cui la stessa donna spesso è vittima. Sentimento di libertà e desiderio di rinascita legati al movimento si ritrovano nei ciclisti, nei maratoneti, nell’acrobata, o nei tennisti, dove lo stesso moto indica cambiamento, mentre l’emozione legata all’amore la si avverte nell’abbraccio degli “Innamorati” o “ Amanti” (immagine del manifesto della mostra) in cui l’amore stesso coincide con la libertà.

Andrea Triscuzzzi, ad Ischia, potrebbe trovare una fonte di ispirazione particolare per la sua opera e di certo non mancherà occasione di ammirare le sue sculture quando verranno esposte al Museo Etnografico del Mare.
Silvana Lazzarino

EMOTIVANDO
AndreaTrisciuzzi
Sede Banca Fideuram
Via Cicerone, 54- Roma
Vernissage lunedì 12 dicembre ore 18.30
dal 13 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017

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DILA & NATALE A ISCHIA

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Nella programmazione degli eventi pubblici definita ed organizzata dalla Città di Ischia quest’anno è stata inclusa, per la prima volta, anche DILA che realizzerà una tre giorni durante la quale offrirà significative rielaborazioni dell’evento “Da Ischia L’Arte”che lo scorso 20/12, inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity Milano 2016, è stato presentato, appunto a Milano, nell’aula magna della SIAM.

Quella che è l’offerta culturale complessiva programmata dalla città di Ischia, per ravvivare al massimo il magico periodo natalizio, la potrete leggere nel testo che segue, dove troverete, alle date del 27, 28 e 29 Dicembre, i nostri tre eventi indicati rispettivamente con 27/12 ore 18 Piazzetta San Girolamo DILA – “In vacanza con l’Arte”; 28 dicembre ore 17 Piazzetta San Girolamo “DILA & Natale a Ischia”; 29 dicembre ore 10–12 Museo del Mare (Ischia Ponte) cerimonia premiazione “Otto milioni”.
Prossimamente pubblicheremo il Cast ed il programma dei tre eventi.

GLI EVENTI DEL PROGRAMMA NATALE AD ISCHIA

15/12 Ischia Ponte ore 17-20 teatro itinerante; Rive Droite RivArte ore 20:30 street food e menù fissi con tema natalizio; ore 20-24 mostra di pittori, scultori, scrittori, fotografi; Corso Vittoria Colonna ore 17-19 IschiArt artisti di strada.
16/12 Ischia Ponte solidarietà Km.0 CANTIAMO IL NATALE ore 17-19 concerti itineranti a cura del Secondo Circolo Didattico; Via Roma balli latini e caraibici della Scuola di Christian Cigliano; Dj Frenky musica sul Corso ore17- 20.
18-19-20/12 ore 16-20 e il 20/12 ore 10-13 maratona Telethon Piazzetta San Girolamo e Piazza degli Eroi.
18/12 Piazzetta San Girolamo ore 9.30 pedalata solidale Team Cicli Scotto Ischia.
20/12 ore 17 ‘O spasso di Calise premio fedeltà Isola d’Ischia Ente Bilaterale Turismo Campania.
22/12 Ischia Ponte ore 17:30 IschiArt artisti di strada lungo il borgo; Rive Droite ore 20:30 street food e menù fissi con tema natalizio; ore 21:00-24:00 IschiArt musicisti in riva; Corso Vittoria Colonna ore 17- 20 teatro itinerante.
23/12 Ischia Ponte piazzetta Inps ore 11 concerto scuola di musica “Note sul mare”; ore 18.30 Cattedrale concerto di Natale della banda musicale Città di Ischia e della Corale Buon Pastore.
24/12 Ischia Ponte e Rive Droite baccalà e brunch.
27/12 ore 10 sfilata in costumi d’epoca, corteo da Piazza Antica Reggia ad Ischia Ponte; ore 15.30 dal Castello Aragonese a via Roma; ore 17 Via San G. G. della Croce “Stelle in strada per assaggi d’autore” con lo chef Nino Di Costanzo; ore 18 Piazzetta San Girolamo DILA – “In vacanza con l’Arte”.
27-28-30-31/12 ore 17 Via San G. G. della Croce degustazioni d’autore.
28/12 ore 17 Piazzetta San Girolamo “DILA & Natale a Ischia”; Il centro festeggia il Natale
Corso Vittoria Colonna e borgo di Ischia Ponte artisti vari; ore 21 Piazzetta San Girolamo: esibizione di artisti di strada e spettacolo di cabaret.
28–29/12 dal 28/12 ore 9 fino al 29/12 alle 9, 24 ore di nuoto.
29/12 ore 10–12 Museo del Mare (Ischia Ponte) cerimonia premiazione “Otto milioni”; ore 15.30 Campagnano presepe vivente.
30/12 Dj Frenky, musica sul Corso ore17- 20.
31/12 mattino passa la banda della Città di Ischia per le strade del centro; Ischia Ponte e Rive Droite baccalà e brunch; Piazza Antica Reggia concerto di San Silvestro 23.30.
01/01 tuffo di capodanno alla Mandra; ore 12 Piazzetta San Girolamo concerto di Capodanno della Banda Città di Ischia; ore 17.30 Cinema Excelsior gran concerto di Capodanno.
05/01 Ischia Ponte ore 17:30- 20:30 rappresentazione teatrale itinerante; Rive Droite: ore 20:30-24:00 IschiArt artisti di strada; Corso Vittoria Colonna ore 17-21:00 IschiArt musicisti in strada.
06/01 Befana alla Mandra; Via Roma esibizione caraibica della scuola di ballo “Danze Caraibiche” di Sonia Rappo e apparizione della Befana che regalerà doni ai bambini.

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Il Dispari 2016-12-05

Il Dispari 2016-12-05

Editoriale

Nei giorni 27/28/29 Dicembre 2016 l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” proporrà a Ischia momenti di cultura consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e le loro letture; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; letture di opere poetiche e di prosa; esecuzione di brani musicali appositamente creati per i nostri eventi; illustrazioni progetti Museo Etnografico del Mare “DILA”, Teleischia “Mancineide”, Giornale Il Dispari “Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie, sia dell’antologia “Otto milioni 2016”, pubblicata nello scorso mese di Settembre e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”; ringraziamenti agli sponsor.

LIBRI DEI QUALI  SI PARLERà:

“Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016);

“Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015);

“Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);

Hanno garantito la loro presenza fino ad ora (ma molti altri personaggi ed artisti lo faranno nei prossimi giorni):  Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata giornalistica, Katia Massaro Presidente Onorario di Oceanomaredelphis, Maria Luisa Neri Presidente dell’Associazione “Arte del suonare”, Rino Lauro Presidente del Museo Etnografico del Mare della città di Ischia, Paola Occhi Presidente della Nazionale Cantanti Lirici, Guido Arbonelli musicista compositore dell’inno “Girotondo di emozioni” realizzato per la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, Natalia Benedetti musicista cantante del suddetto inno, Anna Di Trani addetto stampa della Nazionale Cantanti Lirici, Mario Mirenghi musicista organizzatore di eventi internazionali di musica napoletana antica, Soci ed amici dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, Poeti finalisti della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2016.

INFO: emmegiischia@gmail.com

Bruno Mancini

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INTERVISTA A MARIA CLELIA LOPPI

importante collezionista di Icone Russe in mostra ad Ischia nel Museo Etnografico del Mare.

Un viaggio spirituale a cogliere armonia ed eleganza, forza e dolcezza impresse negli sguardi, nei gesti di figure senza tempo dove sfondi dorati e colori intensi e ricercatezza nei dettagli invitano a soffermarsi per riflettere su questa vita in cui tornare a privilegiare i rapporti umani.

Questo ed altro è ciò che hanno potuto ammirare i visitatori della mostra “100 Icone +?” allestita dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” presso il Museo Etnografico del mare della città di Ischia.

Un viaggio tra antichità, bellezza e spiritualità proposto dalle icone: rappresentazioni dense di fascino e mistero che ripercorrono la vita dei Santi, di Cristo, e dalla Vergine.

Dal profondo significato spirituale e simbolico esaltato ora dalla semplicità del segno, ora dalla raffinatezza e bellezza delle decorazioni e dei dettagli e delle vesti, le icone russe restituiscono le immagini più diffuse della religione cristiana.

In molti casi le vesti decorate e fastose con cui sono rappresentate queste figure nella loro solennità e purezza, bellezza e ieraticità ricordano quelle dei sovrani bizantini ad indicare la forza e la regalità.

Anche i colori come l’oro e il rosso, prevalenti in queste rappresentazioni, stanno a simboleggiare la forza delle fede e la fiamma della passione che ad essa si accompagna.

A guidare gli occhi e la mente nel cogliere quell’energia quasi magnetica che queste raffigurazioni trasmettono è stata graditissima, per la prima volta ad Ischia, Maria Clelia Loppi, studiosa e collezionista di icone russe che sono, come da lei stessa affermato in un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano “Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio (che qui di seguito accenniamo e che pubblicheremo integralmente in uno dei prossimi numeri di questa rubrica) da considerarsi molto più di opere d’arte” per la capacità di parlare dell’uomo e del mistero della vita.

Nata a Viterbo  ma ben presto, dopo la laurea in Filosofia e Pedagogia al Magistero di Roma, trasferitasi a Pisa per seguire il marito istruttore di lancio e ufficiale dei paracadutisti, Maria Clelia Loppi ha sentito il bisogno di fare qualcosa di nuovo e allo stesso tempo trovare conforto in seguito ad un grande dolore.

Ammirare una icone per lei era ed è un modo per avvicinarsi al bello, al mistero della vita espresso in immagini dal forte carisma religioso e dove è impressa la profondità della fede.

Nel corso degli anni la sua collezione, attualmente ha raggiunto alcune centinaia di pezzi risalenti al periodo che va dal XVII secolo agli inizi del XX lungo la storia dei Romanov, è stata esposta per mostre tenutesi in  diverse città d’Italia e, ultimamente una parte di esse, ad Ischia presso il Museo Etnografico del Mare dove Maria Clelia Loppi è stata invitata da Bruno Mancini, scrittore e poeta e Presidente di  DILA.

 La mostra al Museo Etnografico del Mare di Ischia dove sono state esposte alcune opere della sua collezione ha avuto molto successo. Si tratta della sua prima mostra ad Ischia? Come è nata l’idea di esporre proprio ad Ischia?

Ad Ischia dal 24 settembre al 6 ottobre scorso ho esposto alcune delle opere più significative della mia collezione. Una selezione effettuata, scegliendo una serie di opere di primissima qualità artistica, per rendere omaggio sia alla storica cultura isolana, sia alla disinteressata e gratuita ospitalità che ci è stata riservata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, sia al fascino dei reperti custoditi nell’interessante Museo Archeologico del Mare, e sia, me lo si lasci dire, all’attenzione che alla Mostra è stata riservata da tutti i canali d’informazione locali con Lei e il suo quotidiano “Il Dispari” in prima linea. 

Si è trattato della mia prima mostra in questa splendida isola piena di verde, per la cui realizzazione ringrazio in modo particolare Bruno Mancini, presidente di DILA per avermi invitata ad esporre in un luogo così suggestivo e unico.

Silvana Lazzarino

sissilazza@virgilio.it

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Ragunanza & DILA

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“collabora con L’A.P. S. “Le Ragunanzeper la quarta edizione della Ragunanza di POESIA & FOTOGRAFIA.

 Sintesi del regolamento

L’A.P. S. Le Ragunanze in collaborazione con Magic BlueRay, Turisport Europe, Golem Informazione, Associazione culturale Euterpe, Le Mezzelane Casa Editrice, Da Ischia L’Arte – DILA e Radio doppio Zero, promuove la Quarta Ragunanza con l’obiettivo di diffondere la poesia, l’arte della fotografia, il rispetto per l’ambiente e la condivisione tra gli autori.

La partecipazione alla QUARTA Ragunanza Internazionale di “POESIA & FOTOGRAFIA” è aperta a tutti coloro che, dai 16 anni in su – per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci – senza distinzioni di sesso, provenienza, religione e cittadinanza, accettano i tredici articoli del regolamento.

Il regolamento per la IV Ragunanza di POESIA & FOTOGRAFIA, prevede quattro sezioni:

I sez.: POESIA “NATURA”

II sez.: SILLOGE DI POESIA “A TEMA LIBERO”

III sez.: FOTOGRAFIA “NATURA”

IV sez.: FOTOGRAFIA “A TEMA LIBERO”.

I Giurati, i cui nomi saranno resi noti solo a conclusione della votazione, valuteranno gli scritti pervenuti e le fotografie spedite per e-mail, a loro insindacabile giudizio.

La scadenza per l’inoltro dei testi è fissata a domenica 26 marzo 2017.

INFO: emmegiischia@gmail.com

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Il Dispari 2016-11-28

Il Dispari 2016-11-28

Editoriale

Testo introduttivo all’evento “Da Ischia L’Arte” realizzato a Milano il 20 Novembre 2016 nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016.

Signore e Signori, buon giorno da Antonio Mencarni, Socio fondatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte” nonché VOX dei progetti culturali.
Amici e collaboratori del progetti MADE in Ischia: grazie d’essere venuti da ogni parte d’Italia.
Comitati organizzatori di EXPO in città e di Bookcity: siamo onorati di poter far parte dei vostri palinsesti.
Città di Milano: siamo orgogliosi d’essere qui oggi in virtù delle iniziative sagacemente proposte e governate con impegno e professionalità dalla vostra Amministrazione comunale.

Il nostro viaggio di avvicinamento a questa splendida aula magna della SIAM dura da oltre nove anni. Nove anni durante i quali abbiamo impegnato notevoli nostre risorse personali per l’unico e dichiarato scopo di fare in modo che la Poesia in particolare e l’Arte in generale riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.
Oggi, qui, a Milano, nel contesto dei programmi di EXPO in città e di Bookcity poniamo, a segnale dell’avvenuto arrivo dei nostri progetti, una pietra miliare che nessuno potrà ignorare.

Certamente, e lo capisco, molti di voi potrebbero avere “l’impressione” che, in fondo, la proposta culturale della quale ci accingiamo alla presentazione non sia un’eccezione né per la città di Milano, né tantomeno per ciò che, normalmente, viene espresso tramite EXPO in città e tramite Bookcity.
A tale “impressione” rispondiamo con la certezza che mai prima di noi un volume di poesie era stato edito grazie alla pubblicità inserita nelle sue pagine, ottenendo, in tale modo, l’opportunità di essere edito in oltre 5.000 copie rese disponibili in gratuita lettura per oltre 4.000.000, sì quattro milioni, di potenziali lettori.

Il tutto senza un solo euro di contributo pubblico.

Noi siamo qui, a Milano, nel contesto dei programmi di EXPO in città e di Bookcity dopo che Bruno Mancini, oltre nove anni fa, propose a Roberta Panizza (che accettò) di operare insieme nel tentativo di realizzare l’idea innovativa, lo ripeto mai prima attuata in Italia, di coinvolgere Società ed Aziende come sponsor di antologie poetiche e premi di poesia.

Da allora sono state pubblicate 12 antologie, sono stati realizzati più di 50 eventi e sono stati coinvolti più di 300 Artisti. Abbiamo aperto 6 case della cultura e un ostello della cultura.

Nell’isola d’Ischia abbiamo realizzato eventi in numerosi alberghi di prima categoria, nella Biblioteca comunale Antoniana, nel Museo Etnografico del Mare, nelle Antiche Terme comunali, nel Museo di Villa Arbusto e poi anche in altre località italiane tra le quali Milano in primis, ma anche Monza, Roma, San Possidonio, Vermiglio, Canneto sull’Oglio, ecc.

La rassegna stampa che riguarda i nostri progetti è composta da molte centinaia di articoli e da molte centinaia di ore di trasmissioni televisive.
Abbiamo accordi strutturati di collaborazione con la Biblioteca Comunale Antoniana, con il Museo Etnografico del Mare e con l’Emeroteca della Fondazione Valentino.
Mi fermo solo per non annoiarvi con altri numeri e con altri riferimenti alla nostra attività passata presente e futura.

Quindi, essere qui oggi, ci consente di affermare che il nostro unico e dichiarato scopo “di fare in modo che la Poesia in particolare e l’Arte in generale riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana” ha trovato a Milano, nel contesto dei programmi di EXPO in città e di Bookcity la sua gratificazione e la sua sede privilegiata.

Ringraziando tutti voi per l’attenzione vi auguro un piacevole proseguimento con il nostro evento “Da Ischia L’Arte”, iniziando con l’ascolto dell’inno della terza edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni”: Coquille musica e canto di , testo di Bruno Mancini.
Che entri la musica !

Bruno Mancini

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VESNA PAVAN

al fianco delle donne sfigurate con l’acido e violentate

Decise e indifese, forti e fragili, le donne hanno dovuto lottare per ottenere diritti e giusti riconoscimenti alla pari degli uomini. Diverse sono state le conquiste cui sono giunte nel corso degli anni: dal diritto di voto alla legalizzazione dell’aborto, alla possibilità di far carriera in ambito politico e giuridico.

Con le proprie capacità e risorse la donna ha dimostrato di potersi affermare tanto in politica quanto in ambito imprenditoriale ricoprendo ruoli prima impensabili. Malgrado le donne abbiamo raggiunto queste conquiste acquisendo più forza e voce, resta sempre un’ombra che le imprigiona quella della violenza che le minaccia facendole sentire indifese e sole, spesso costrette a portarsi dietro questa ferita nel silenzio nella speranza che qualcosa posa cambiare.

Alle donne vittime della violenza e della deturpazione da acido in occasione della GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Vesna Pavan artista e fotografa di origine friulana, dedica una mostra fotografica per sostenere attraverso il linguaggio universale dell’arte quante di esse impegnate nella famiglia e nella società e coinvolte in progetti, sogni e speranze, ancora debbano fare i conti con questa realtà drammatica purtroppo non sconfitta del tutto.

Figlia d’arte, nata a Spilimbergo (PN)nel 1976, Vesna Pavan la cui prima esposizione risale al 1992, nella sua ricerca stilistico espressiva coniuga influenze orientali e un esuberante tocco contemporaneo facendo della fotografia un luogo fisico e metafisico attraverso cui creare stupore e spaesamento.

Con questa personale fotografica FERMO IMMAGINE che si inaugura il 25 novembre 2016 a Milano Lambrate (Via Montenevoso 7) presso la galleria “Spazio M70” VESNA PAVAN artista di gran talento e sensibilità, riconferma il suo impegno sociale a favore delle vittime di deturpazioni da acido.
Vesna Pavan ambasciatrice dell’Arte Italiana in Russia ha voluto dare risalto al volto delle donne poiché nel volto è impressa ogni emozione: il volto femminile per lei è molto importante ed è per questo che ha deciso di raccogliere fondi per ridare una speranza alle donne il cui volto è stato deturpato dall’acido.

L’esposizione che resterà aperta fino al 30 novembre 2016 presenta circa duecento foto selezionate dalla stessa Vesna Pavan tra le immagini più significative viste in TV negli ultimi due anni e mezzo. “Fermo Immagine” invita a riflettere da una parte su come queste immagini video siano proiettate in modo così veloce durante i telegiornali tanto da non riuscire ad averne una visione chiara ed una comprensione completa; dall’altra sul numero spaventoso di donne che hanno subito violenze, percosse e mutilazioni negli ultimi due anni e la necessita di fare qualcosa affinché la situazione possa cambiare.

All’inaugurazione sarà presentato in anteprima assoluta il video raffigurante l’installazione multi-sensoriale, che l’artista aveva allestito all’interno dello stesso spazio espositivo il 14 febbraio 2015, in occasione della presentazione di RED&FUCHSIA progetto umanitario che la stessa Pavan sta portando avanti da oltre un anno in collaborazione con il Rotary Club di Certosa di Pavia, con il nobile scopo di raccogliere fondi da destinare ad ASFI (Acid Survivors Foundation India) e ASTI (Acid Survivors Trust International), associazioni umanitarie che assistono quotidianamente le donne che hanno subito violenza.

Sulla sua arte intensa ed espressiva hanno scritto anche Vittorio Sgarbi, Luca Beatrice e Paolo Levi. Vesna Pavan pesto ritornerà ad Ischia magri con un interessante progetto espositivo presso il Museo Etnografico del Mare.
Silvana Lazzarino

VESNA PAVAN
Fermo Immagine
“Spazio M7”
Via Monte Nevoso 7, 20133 Milano (MM Lambrate)
Dal 25 al 30 novembre
Ingresso libero su appuntamento
Per informazioni Informazioni disponibili sui siti www.vesnapavan.com e www.skinart.info

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il-dispari-20161128-tutto-ridim
QUINTA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “OTTO MILIONI”

La Giuria “Il Dispari” ha assegnato il primo posto, con punti 1600, alla poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi

Cod. 01- Angela Maria Tiberi
Katia Massaro

Meravigliosa donna ischitana,
doni amore alle nuove generazioni che
hanno gli occhi chiusi,
ancora da crescere nella giovinezza grigia e senza calore,
se l’umanità rifiuta l’AMORE verso il mare e la natura
e l’insegnamento degli antichi popoli estinti per l’avidità umana.
Briciole sono rimaste della loro civiltà e cultura,
ma non il loro amore verso MADRE NATURA.
Il mondo hai percorso.
Hai attraversato mari e cielo blu per imparare da popoli lontani
il linguaggio dei famosi tursiopi dell’antico Egitto.
Per verificare l’efficienza della delfino terapia in acque libere,
sei arrivata in Israele fino alla lontana Australia.
Immensa gioia doni ai grandi e ai piccoli quando ti immergi
come una sirena nel mare raggiungendo i profondi abissi.
Sei dentro di noi come l’immagine dell’aurora dopo una note buia
e una ninna nanna ci accarezza l’anima.

Katia Masssaro 777

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

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