Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220905

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”
(2005 – 2009):
Macroscopiche assoluzioni

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi presenta Giuseppe Amato
nuovo amico dei progetti Made in Ischia dell’Ass. DILA

“Sott’ ‘a luna ‘e stu paese” con questa opera, Giuseppe Amato, artista, poeta, ed operatore edile, ha valorizzato la lingua napoletana e il suo paese natio.
Attualmente frequenta poeti e scrittori di un certo valore.
Continua a scrivere su temi e sentimenti che passano attraverso gli impulsi del cuore, e continua a scrivere anche opere per il teatro perché fa parte di un gruppo locale.
Crea oggetti e figure con pezzi di legno riciclati.
Programma mostre in fiere e mercatini rionali.
La poesia del poeta lo spinge a configurarsi nello specchio della realtà, ad edificare la solidarietà fra gli esseri umani tramite le sue parole poetiche.
Il Cav. Gianni Ianuale fa notare il pensiero di Giuseppe Amato con queste parole: “Sì ‘a poesia fosse na pagnotta ‘e pane, jo mangiasse sempe solo pane notte e ghiuorno”.
L’Avv. Giuseppe Diana fa notare e sottolineare le parole di Sophia Loren: “Il napoletano è la lingua della mia vita!”.
Così Giuseppe Amato si esprime nella sua lingua madre per dare meglio corpo alle sue passioni.
La poesia vernacolare, grande maestra come la canzone napoletana, è una sorta di macchina del tempo che porta in un altro luogo ed in un’altra età, come una magia ci permette di assaporare memorie individuali ed universali, rendendola patrimonio dell’umanità.
La poesia di Giuseppe Amato, entra nell’universo dei contemporanei con una poetica tutta personale, sublimata dal suo amore verso la concretezza delle cose.
Egli fa vibrare in queste pagine le sue vere emozioni senza trascurare tutto quello che gli sta a cuore.
Lo sottolinea Carmine Iossa dicendo che le poesie dell’autore sono ricche di gioia per la passione di far ricordare al lettore il passato, tramite le sue immagini e le sue parole poetiche, con il fine di convertire l’umanità ad amare la bellezza poetica.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – secondo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire dallo scorso 18 agosto e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, stiamo pubblicando tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

arg21 Amirbek Ismailov – Russia

arg22 Yuri Serebryakov – Ucraina

arg23 Elizabete Blūma – Lettonia

arg24 Fatima Daudova – Russia

arg25 Kārlis Dobrājs – Lettonia

arg26 Magomed Zakriev – Russia

arg27 Pini Goldstein – Israele

arg28 Rolands Krišjāns – Lettonia

arg29 Tomas Fernandez – Spagna

arg30 Vija Laganovska Birkova – Lettonia

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220829

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Dal racconto “Vasco e Medea” inserito nel libro
“Per Aurora volume primo” scritto da Bruno Mancini

https://www.emmegiischia.com/wordpress/per-aurora-volume-primo/

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no.
Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi
dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

ACQUISTA CON LULU
“Per Aurora volume primo”
Alla ricerca di belle storie d’amore by Bruno Mancini
Libro a copertina morbida – EUR 14.00
Data di pubblicazione 22 ago 2022
Lingua italiano – ISBN 9781471081149
Categoria Narrativa – Pagine 93
Rilegatura Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni A5 (148 x 210 mm)
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – secondo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire dallo scorso 18 agosto e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, stiamo pubblicando tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

arg11 Janis Drozdovs Chikanka – Lettonia

arg12 Le Hai Linh – Vietnam

arg13 Lev Karnauhov – Russia

arg14 Lev Karnauhov – Russia

arg15 Liga Sarah Lapinska – Lettonia

arg16 Milena Petrarca – Italia

arg17 Raimonds Spundzāns – Lettonia

arg18 Rolands Krišjāns – Lettonia

arg19 Vidma Wait – Gran Bretagna

arg20 Anastasia Lesyuk – Russia

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220822

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI | Mario e Peppino
dal racconto “La notizia”

Dovendo scegliere tra la ricostruzione del percorso di amori targati Gino, cantati per quaranta anni nelle stanze, nelle piazze e nei pub della mia vita, all’interno di una parte nascosta nella free zone della mia testa e dalle iridi degli occhi pece e cobalto, petrolio e ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) delle femmine che mi hanno amato, oppure preferire la descrizione dell’amicizia tra Mario e Peppino fissata, nella moltitudine dei loro tragitti ed inseguimenti magicamente fantastici, come una semplice diapositiva nell’album delle immagini abbinate come ricordi alle caleidoscopiche prospettive di ogni mia vicenda, dovendo, racconterò ad Aurora, la Signora guascona, la storia di Mario e Peppino.

Edoardo: -«Ciascuno dei due aveva una conformazione fisica riconducibile al tipo medio.
Mario: basso – meridionale – carnagione scura – capelli neri incollati – occhi mobili – gambe corte – testa grande – mediterraneo.
Uguale al nonno del nonno, cambiando la giacca e lo sfondo della posa.
In più qualche anello, ma senza l’orologio fissato alla catena d’oro massiccio pendente dal gilet.
Lo stesso odore invadente di cose macerate, del sud: arance – fresche verdure – molluschi marini – alghe – grassi di mozzi – sudori di fatiche greche romane egiziane turche.
Peppino: albino – occhi diresti assonnati, acquosi, liquidi, cadenti – nordico – testa ciondolante, sporgente – il mento sul petto – silenzioso – gli arti sincronizzati nei movimenti, primordiali, eleganti, animaleschi – la lingua diversa, più grande, evidente – l’olfatto di un cane.
Capita che i bimbi, nell’imprudenza propria di chi si avvicina a nuove conoscenze, siano vittime di incidenti non facilmente prevedibili e che gli adulti deputati alla loro custodia non siano stati in grado di impedire.
Il piccolo di Mario, Dario, aveva quattordici mesi, quando, con buffi movimenti, giocando sul prato del giardino, in un attimo inesistente, si aggrappò al vaso di margherite gialle e ne venne
travolto.»

Edith: -«Dario, Dario.
Tutto bene, tutto bene?»

Tom: -«Macchè!»

Edoardo: -«La cima fiorita sul volto, il terriccio appiccicato alla gola, il bordo del contenitore di plastica tra l’anca e la mano, il mignolo e l’anulare frantumati, Peppino correva a chiedere
aiuto.
Peppino era un cane.»

Dal libro “Per Aurora – secondo volume
https://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – primo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire da oggi e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, pubblicheremo tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Codice arg01 Abu Pashaev – Russia

Codice arg02 Ajub Ibragimov – Germania

Codice arg03 Arif Azad Painter – India

Codice arg04 Artur Gevorgyan – Armenia

Codice arg05 Dina Banay Babay – Israele

Codice arg06 Dita Dīķe . Lettonia

Codice arg07 Èda Gyenis – Ungaria

Codice arg08 Ēriks Bāris- Lettonia

Codice arg09 Florenza Lessa – Ialia

Codice arg10 Irinel Daniel Iacob – Romania

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220829

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Dal racconto “Vasco e Medea” inserito nel libro
“Per Aurora volume primo” scritto da Bruno Mancini

https://www.emmegiischia.com/wordpress/per-aurora-volume-primo/

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no.
Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi
dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

ACQUISTA CON LULU
“Per Aurora volume primo”
Alla ricerca di belle storie d’amore by Bruno Mancini
Libro a copertina morbida – EUR 14.00
Data di pubblicazione 22 ago 2022
Lingua italiano – ISBN 9781471081149
Categoria Narrativa – Pagine 93
Rilegatura Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni A5 (148 x 210 mm)
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – secondo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire dallo scorso 18 agosto e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, stiamo pubblicando tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

arg11 Janis Drozdovs Chikanka – Lettonia

arg12 Le Hai Linh – Vietnam

arg13 Lev Karnauhov – Russia

arg14 Lev Karnauhov – Russia

arg15 Liga Sarah Lapinska – Lettonia

arg16 Milena Petrarca – Italia

arg17 Raimonds Spundzāns – Lettonia

arg18 Rolands Krišjāns – Lettonia

arg19 Vidma Wait – Gran Bretagna

arg20 Anastasia Lesyuk – Russia

Il Dispari 20220829– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220822

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI | Mario e Peppino
dal racconto “La notizia”

Dovendo scegliere tra la ricostruzione del percorso di amori targati Gino, cantati per quaranta anni nelle stanze, nelle piazze e nei pub della mia vita, all’interno di una parte nascosta nella free zone della mia testa e dalle iridi degli occhi pece e cobalto, petrolio e ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) delle femmine che mi hanno amato, oppure preferire la descrizione dell’amicizia tra Mario e Peppino fissata, nella moltitudine dei loro tragitti ed inseguimenti magicamente fantastici, come una semplice diapositiva nell’album delle immagini abbinate come ricordi alle caleidoscopiche prospettive di ogni mia vicenda, dovendo, racconterò ad Aurora, la Signora guascona, la storia di Mario e Peppino.

Edoardo: -«Ciascuno dei due aveva una conformazione fisica riconducibile al tipo medio.
Mario: basso – meridionale – carnagione scura – capelli neri incollati – occhi mobili – gambe corte – testa grande – mediterraneo.
Uguale al nonno del nonno, cambiando la giacca e lo sfondo della posa.
In più qualche anello, ma senza l’orologio fissato alla catena d’oro massiccio pendente dal gilet.
Lo stesso odore invadente di cose macerate, del sud: arance – fresche verdure – molluschi marini – alghe – grassi di mozzi – sudori di fatiche greche romane egiziane turche.
Peppino: albino – occhi diresti assonnati, acquosi, liquidi, cadenti – nordico – testa ciondolante, sporgente – il mento sul petto – silenzioso – gli arti sincronizzati nei movimenti, primordiali, eleganti, animaleschi – la lingua diversa, più grande, evidente – l’olfatto di un cane.
Capita che i bimbi, nell’imprudenza propria di chi si avvicina a nuove conoscenze, siano vittime di incidenti non facilmente prevedibili e che gli adulti deputati alla loro custodia non siano stati in grado di impedire.
Il piccolo di Mario, Dario, aveva quattordici mesi, quando, con buffi movimenti, giocando sul prato del giardino, in un attimo inesistente, si aggrappò al vaso di margherite gialle e ne venne
travolto.»

Edith: -«Dario, Dario.
Tutto bene, tutto bene?»

Tom: -«Macchè!»

Edoardo: -«La cima fiorita sul volto, il terriccio appiccicato alla gola, il bordo del contenitore di plastica tra l’anca e la mano, il mignolo e l’anulare frantumati, Peppino correva a chiedere
aiuto.
Peppino era un cane.»

Dal libro “Per Aurora – secondo volume
https://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – primo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire da oggi e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, pubblicheremo tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Codice arg01 Abu Pashaev – Russia

Codice arg02 Ajub Ibragimov – Germania

Codice arg03 Arif Azad Painter – India

Codice arg04 Artur Gevorgyan – Armenia

Codice arg05 Dina Banay Babay – Israele

Codice arg06 Dita Dīķe . Lettonia

Codice arg07 Èda Gyenis – Ungaria

Codice arg08 Ēriks Bāris- Lettonia

Codice arg09 Florenza Lessa – Ialia

Codice arg10 Irinel Daniel Iacob – Romania

Il Dispari 20220815

BRUNO MANCINI |Per Aurora volume primo

L’APPUNTAMENTO

CAPITOLO QUARTO

L’isola era un frutto acerbo nel contesto dei luoghi limitrofi.

Nata dal botto di un novello dio vulcano, mostrava, in ogni aspetto, segni evidenti della sua natura. Le colline tondeggianti e prive di asperità, le spiagge formate da sabbie a grana doppia che neppure aderivano alla pelle, sulla riva del mare scogli sporgenti dal classico colore scuro del magma solidificato.

Trine di anse e picchi e grotte, e dirupi e bordi di intagli di volute e di plaghe, formavano la parte sottostante al cono capovolto del vulcano che si ergeva con cime frastagliate a forma di una cresta. Vista dal mare ricordava la linea tracciata tra la testa e la coda di un dromedario.

Non appena si lasciava la fascia costiera modellata dall’erosione marina, il poco terreno sedimentato appariva ingabbiato da muri di pietre scure sovrapposte che non avevano subito deformazioni evidenti con il passare degli anni.

Limoni, mandorli, alberi da frutta, e poi pini, oleandri, mimose, a formare un vasto campionario di vegetazione mediterranea.

Oltre il gradino del vecchio cancello, la villa per anni abbandonata, successivamente era diventata splendido ritrovo per personaggi in attesa di definitiva gloria.

[…]

-«Quel giorno era un pomeriggio del mese di marzo od aprile: gli alberi proiettavano le ombre lunghe delle ultime ore sul prato già umido, poco curato e frammezzato a sassi squadrati in modo empirico da uno dei vari custodi che si erano succeduti nel tempo.

Pasqua era passata da pochi giorni.

Da allora ogni volta le immagini, scorrendo a ritroso, si fermano un attimo sulla cintura in cuoio grezzo del mio blue jeans con la borchia rettangolare di ottone scuro rappresentante il “lazo” in volo verso una preda invisibile.

Aveva intorno la scritta a rilievo “I AM”.

Perché?

Poi inquadrano l’orizzonte, minimizzato dal muro di cinta, sagomato tra i tronchi rugosi dei pini e gli arabeschi mediterranei dei ferri battuti che orlano l’imponente cancello, ed esso appare per niente mortificato, bensì sgargiante nei contrasti di toni rosso–azzurro, anzi finanche sfacciato nell’irrispettoso insinuarsi tra il vuoto di un arco e lo slargo di una colonna.

Sempre le luci si bloccano sul volto di lei, ancora acerbo, spigoloso, spaurito, stupito; sui suoi occhi increduli, incredibili, innocenti; sulla bocca, carnosa, carnale, candida.

Quella sera di marzo o forse di aprile, sul prato bagnato, sotto i tronchi dei pini, con l’orizzonte limitato a pochi squarci e la mia cintura lontana dal suo viso e dai suoi occhi, la sua bocca giurava. Giurava il nostro appuntamento.»

ISBN9781445237534

Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – primo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire da oggi e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, pubblicheremo tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Per Aurora volume primo

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA” ho preso contatto con i seguenti Artisti.

1) Irina Befa, notoria pittrice che vive e lavora in Germania, ha ricevuto per conto di DILA, con entusiasmo e piacere, una dalle nostre antologie “Da Ischia l’Arte” e anche alcune copie dei giornali “Il Dispari”.
Molto spesso lei, che è finalista del nostro concorso di Arti grafiche “Otto milioni – 2022”, organizzava mostre pittoriche insieme ai suoi amici Artisti.
Nella fotografia Irina, elegantissima, e il suo dipinto “La leggenda giapponese”.
Buona fortuna a lei !

2) Rita Vectirāne, la vice Sindaco di Jelgava (Lettonia) ha ricevuto con piacere due dalle nostre antologie, “Penne Note Matite” e “Sinfonia con l’Africa”.
Lei ha ricevuto anche alcune copie del giornale quotidiano “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio..
Questa signora ha tanta fiducia nel campo della cultura, e sostiene in Jelgava i progetti che sviluppano i musei e gli eventi commemorativi.
Forza e buona salute a lei, una fragile dama tra tanti uomini con i quali lavora nel Comune di Jelgava

3) La professoressa Baiba Rivža per il conto di DILA ha ricevuto, con piacere, il mio dipinto “Isis and Osiris” e l’antologia “Arte Altrove”.

Grazie a lei e ai suoi amici veri è stato possibile organizzare una nostra mostra nella casa di moda “Tēma”, Jelgava, Lettonia.
È abituata a perseguire l’essenziale. Scrive anche saggi di cultura artistica.
Forza a buona creatività a lei !

4) Svetlana Gnevanova, nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa, pur non essendo un’Artista, ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mie opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne.
Ripete spesso che, secondo lei, l’Italia è bellissima.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso la sua amata Italia.

5) Iveta Koško, è Artista nel suo tempo libero.

Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un’emozione”.

6) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.

Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

7) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui è un vero entusiasta e partecipa a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

8) La poetessa traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

9) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

10) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”.

Irina Befa,

11) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220822 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220822

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI | Mario e Peppino
dal racconto “La notizia”

Dovendo scegliere tra la ricostruzione del percorso di amori targati Gino, cantati per quaranta anni nelle stanze, nelle piazze e nei pub della mia vita, all’interno di una parte nascosta nella free zone della mia testa e dalle iridi degli occhi pece e cobalto, petrolio e ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) delle femmine che mi hanno amato, oppure preferire la descrizione dell’amicizia tra Mario e Peppino fissata, nella moltitudine dei loro tragitti ed inseguimenti magicamente fantastici, come una semplice diapositiva nell’album delle immagini abbinate come ricordi alle caleidoscopiche prospettive di ogni mia vicenda, dovendo, racconterò ad Aurora, la Signora guascona, la storia di Mario e Peppino.

Edoardo: -«Ciascuno dei due aveva una conformazione fisica riconducibile al tipo medio.
Mario: basso – meridionale – carnagione scura – capelli neri incollati – occhi mobili – gambe corte – testa grande – mediterraneo.
Uguale al nonno del nonno, cambiando la giacca e lo sfondo della posa.
In più qualche anello, ma senza l’orologio fissato alla catena d’oro massiccio pendente dal gilet.
Lo stesso odore invadente di cose macerate, del sud: arance – fresche verdure – molluschi marini – alghe – grassi di mozzi – sudori di fatiche greche romane egiziane turche.
Peppino: albino – occhi diresti assonnati, acquosi, liquidi, cadenti – nordico – testa ciondolante, sporgente – il mento sul petto – silenzioso – gli arti sincronizzati nei movimenti, primordiali, eleganti, animaleschi – la lingua diversa, più grande, evidente – l’olfatto di un cane.
Capita che i bimbi, nell’imprudenza propria di chi si avvicina a nuove conoscenze, siano vittime di incidenti non facilmente prevedibili e che gli adulti deputati alla loro custodia non siano stati in grado di impedire.
Il piccolo di Mario, Dario, aveva quattordici mesi, quando, con buffi movimenti, giocando sul prato del giardino, in un attimo inesistente, si aggrappò al vaso di margherite gialle e ne venne
travolto.»

Edith: -«Dario, Dario.
Tutto bene, tutto bene?»

Tom: -«Macchè!»

Edoardo: -«La cima fiorita sul volto, il terriccio appiccicato alla gola, il bordo del contenitore di plastica tra l’anca e la mano, il mignolo e l’anulare frantumati, Peppino correva a chiedere
aiuto.
Peppino era un cane.»

Dal libro “Per Aurora – secondo volume
https://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Dispari 20220822– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – primo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire da oggi e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, pubblicheremo tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Codice arg01 Abu Pashaev – Russia

Codice arg02 Ajub Ibragimov – Germania

Codice arg03 Arif Azad Painter – India

Codice arg04 Artur Gevorgyan – Armenia

Codice arg05 Dina Banay Babay – Israele

Codice arg06 Dita Dīķe . Lettonia

Codice arg07 Èda Gyenis – Ungaria

Codice arg08 Ēriks Bāris- Lettonia

Codice arg09 Florenza Lessa – Ialia

Codice arg10 Irinel Daniel Iacob – Romania

Il Dispari 20220815

BRUNO MANCINI |Per Aurora volume primo

L’APPUNTAMENTO

CAPITOLO QUARTO

L’isola era un frutto acerbo nel contesto dei luoghi limitrofi.

Nata dal botto di un novello dio vulcano, mostrava, in ogni aspetto, segni evidenti della sua natura. Le colline tondeggianti e prive di asperità, le spiagge formate da sabbie a grana doppia che neppure aderivano alla pelle, sulla riva del mare scogli sporgenti dal classico colore scuro del magma solidificato.

Trine di anse e picchi e grotte, e dirupi e bordi di intagli di volute e di plaghe, formavano la parte sottostante al cono capovolto del vulcano che si ergeva con cime frastagliate a forma di una cresta. Vista dal mare ricordava la linea tracciata tra la testa e la coda di un dromedario.

Non appena si lasciava la fascia costiera modellata dall’erosione marina, il poco terreno sedimentato appariva ingabbiato da muri di pietre scure sovrapposte che non avevano subito deformazioni evidenti con il passare degli anni.

Limoni, mandorli, alberi da frutta, e poi pini, oleandri, mimose, a formare un vasto campionario di vegetazione mediterranea.

Oltre il gradino del vecchio cancello, la villa per anni abbandonata, successivamente era diventata splendido ritrovo per personaggi in attesa di definitiva gloria.

[…]

-«Quel giorno era un pomeriggio del mese di marzo od aprile: gli alberi proiettavano le ombre lunghe delle ultime ore sul prato già umido, poco curato e frammezzato a sassi squadrati in modo empirico da uno dei vari custodi che si erano succeduti nel tempo.

Pasqua era passata da pochi giorni.

Da allora ogni volta le immagini, scorrendo a ritroso, si fermano un attimo sulla cintura in cuoio grezzo del mio blue jeans con la borchia rettangolare di ottone scuro rappresentante il “lazo” in volo verso una preda invisibile.

Aveva intorno la scritta a rilievo “I AM”.

Perché?

Poi inquadrano l’orizzonte, minimizzato dal muro di cinta, sagomato tra i tronchi rugosi dei pini e gli arabeschi mediterranei dei ferri battuti che orlano l’imponente cancello, ed esso appare per niente mortificato, bensì sgargiante nei contrasti di toni rosso–azzurro, anzi finanche sfacciato nell’irrispettoso insinuarsi tra il vuoto di un arco e lo slargo di una colonna.

Sempre le luci si bloccano sul volto di lei, ancora acerbo, spigoloso, spaurito, stupito; sui suoi occhi increduli, incredibili, innocenti; sulla bocca, carnosa, carnale, candida.

Quella sera di marzo o forse di aprile, sul prato bagnato, sotto i tronchi dei pini, con l’orizzonte limitato a pochi squarci e la mia cintura lontana dal suo viso e dai suoi occhi, la sua bocca giurava. Giurava il nostro appuntamento.»

ISBN9781445237534

Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – primo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire da oggi e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, pubblicheremo tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

Per Aurora volume primo

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA” ho preso contatto con i seguenti Artisti.

1) Irina Befa, notoria pittrice che vive e lavora in Germania, ha ricevuto per conto di DILA, con entusiasmo e piacere, una dalle nostre antologie “Da Ischia l’Arte” e anche alcune copie dei giornali “Il Dispari”.
Molto spesso lei, che è finalista del nostro concorso di Arti grafiche “Otto milioni – 2022”, organizzava mostre pittoriche insieme ai suoi amici Artisti.
Nella fotografia Irina, elegantissima, e il suo dipinto “La leggenda giapponese”.
Buona fortuna a lei !

2) Rita Vectirāne, la vice Sindaco di Jelgava (Lettonia) ha ricevuto con piacere due dalle nostre antologie, “Penne Note Matite” e “Sinfonia con l’Africa”.
Lei ha ricevuto anche alcune copie del giornale quotidiano “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio..
Questa signora ha tanta fiducia nel campo della cultura, e sostiene in Jelgava i progetti che sviluppano i musei e gli eventi commemorativi.
Forza e buona salute a lei, una fragile dama tra tanti uomini con i quali lavora nel Comune di Jelgava

3) La professoressa Baiba Rivža per il conto di DILA ha ricevuto, con piacere, il mio dipinto “Isis and Osiris” e l’antologia “Arte Altrove”.

Grazie a lei e ai suoi amici veri è stato possibile organizzare una nostra mostra nella casa di moda “Tēma”, Jelgava, Lettonia.
È abituata a perseguire l’essenziale. Scrive anche saggi di cultura artistica.
Forza a buona creatività a lei !

4) Svetlana Gnevanova, nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa, pur non essendo un’Artista, ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mie opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne.
Ripete spesso che, secondo lei, l’Italia è bellissima.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso la sua amata Italia.

5) Iveta Koško, è Artista nel suo tempo libero.

Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un’emozione”.

6) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.

Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

7) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui è un vero entusiasta e partecipa a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

8) La poetessa traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

9) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

10) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”.

Irina Befa,

11) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220815– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220815 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220815

BRUNO MANCINI |Per Aurora volume primo

L’APPUNTAMENTO

CAPITOLO QUARTO

L’isola era un frutto acerbo nel contesto dei luoghi limitrofi.

Nata dal botto di un novello dio vulcano, mostrava, in ogni aspetto, segni evidenti della sua natura. Le colline tondeggianti e prive di asperità, le spiagge formate da sabbie a grana doppia che neppure aderivano alla pelle, sulla riva del mare scogli sporgenti dal classico colore scuro del magma solidificato.

Trine di anse e picchi e grotte, e dirupi e bordi di intagli di volute e di plaghe, formavano la parte sottostante al cono capovolto del vulcano che si ergeva con cime frastagliate a forma di una cresta. Vista dal mare ricordava la linea tracciata tra la testa e la coda di un dromedario.

Non appena si lasciava la fascia costiera modellata dall’erosione marina, il poco terreno sedimentato appariva ingabbiato da muri di pietre scure sovrapposte che non avevano subito deformazioni evidenti con il passare degli anni.

Limoni, mandorli, alberi da frutta, e poi pini, oleandri, mimose, a formare un vasto campionario di vegetazione mediterranea.

Oltre il gradino del vecchio cancello, la villa per anni abbandonata, successivamente era diventata splendido ritrovo per personaggi in attesa di definitiva gloria.

[…]

-«Quel giorno era un pomeriggio del mese di marzo od aprile: gli alberi proiettavano le ombre lunghe delle ultime ore sul prato già umido, poco curato e frammezzato a sassi squadrati in modo empirico da uno dei vari custodi che si erano succeduti nel tempo.

Pasqua era passata da pochi giorni.

Da allora ogni volta le immagini, scorrendo a ritroso, si fermano un attimo sulla cintura in cuoio grezzo del mio blue jeans con la borchia rettangolare di ottone scuro rappresentante il “lazo” in volo verso una preda invisibile.

Aveva intorno la scritta a rilievo “I AM”.

Perché?

Poi inquadrano l’orizzonte, minimizzato dal muro di cinta, sagomato tra i tronchi rugosi dei pini e gli arabeschi mediterranei dei ferri battuti che orlano l’imponente cancello, ed esso appare per niente mortificato, bensì sgargiante nei contrasti di toni rosso–azzurro, anzi finanche sfacciato nell’irrispettoso insinuarsi tra il vuoto di un arco e lo slargo di una colonna.

Sempre le luci si bloccano sul volto di lei, ancora acerbo, spigoloso, spaurito, stupito; sui suoi occhi increduli, incredibili, innocenti; sulla bocca, carnosa, carnale, candida.

Quella sera di marzo o forse di aprile, sul prato bagnato, sotto i tronchi dei pini, con l’orizzonte limitato a pochi squarci e la mia cintura lontana dal suo viso e dai suoi occhi, la sua bocca giurava. Giurava il nostro appuntamento.»

ISBN9781445237534

Per Aurora volume primo di Bruno Mancini

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA” ho preso contatto con i seguenti Artisti.

1) Irina Befa, notoria pittrice che vive e lavora in Germania, ha ricevuto per conto di DILA, con entusiasmo e piacere, una dalle nostre antologie “Da Ischia l’Arte” e anche alcune copie dei giornali “Il Dispari”.
Molto spesso lei, che è finalista del nostro concorso di Arti grafiche “Otto milioni – 2022”, organizzava mostre pittoriche insieme ai suoi amici Artisti.
Nella fotografia Irina, elegantissima, e il suo dipinto “La leggenda giapponese”.
Buona fortuna a lei !

2) Rita Vectirāne, la vice Sindaco di Jelgava (Lettonia) ha ricevuto con piacere due dalle nostre antologie, “Penne Note Matite” e “Sinfonia con l’Africa”.
Lei ha ricevuto anche alcune copie del giornale quotidiano “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio..
Questa signora ha tanta fiducia nel campo della cultura, e sostiene in Jelgava i progetti che sviluppano i musei e gli eventi commemorativi.
Forza e buona salute a lei, una fragile dama tra tanti uomini con i quali lavora nel Comune di Jelgava

3) La professoressa Baiba Rivža per il conto di DILA ha ricevuto, con piacere, il mio dipinto “Isis and Osiris” e l’antologia “Arte Altrove”.

Grazie a lei e ai suoi amici veri è stato possibile organizzare una nostra mostra nella casa di moda “Tēma”, Jelgava, Lettonia.
È abituata a perseguire l’essenziale. Scrive anche saggi di cultura artistica.
Forza a buona creatività a lei !

4) Svetlana Gnevanova, nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa, pur non essendo un’Artista, ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mie opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne.
Ripete spesso che, secondo lei, l’Italia è bellissima.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso la sua amata Italia.

5) Iveta Koško, è Artista nel suo tempo libero.

Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un’emozione”.

6) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.

Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

7) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui è un vero entusiasta e partecipa a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

8) La poetessa traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

9) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

10) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”.

Irina Befa,

11) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

Il Dispari 20220808

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI | Dal mio racconto “Vasco e Medea”

 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/560419/vasco-e-medea-2/

Quantunque quel giorno la traversata marina che lo portava un paio di volte al mese nella sua isola fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, per un attimo barcollò come un birillo con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.

Scelse il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).

Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunse ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.

Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto, adornato da volute arabesche, mostrava, in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta, in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.

Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola, dal lato opposto rispetto alla direzione del suo arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.

Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.

L’incanto accecato.

Rimase confuso tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.

Mai un silenzio l’aveva visto così indifeso.

-«Maledetti.

Siate maledetti.»

Fu lì che lo rivide.


Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

 Poesia inedita dedicata a Ischia

Durante il suo ultimo soggiorno ischitano, avvenuto in occasione della sua partecipazione all’evento culturale proposto il 5 luglio dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nel salone della Biblioteca Antoniana di Ischia, la scrittrice e poetessa Lucia Fusco ha scritto una poesia dedicata alla nostra Isola d’Ischia che ha voluto offrire in anteprima assoluta al lettori di questa pagina culturale.

Ringraziandola per la deliziosa primizia di questo poema, e ricordando con enorme piacere il suo intervento e le letture delle sue poesie ascoltate live in biblioteca, auguriamo a Lucia Fusco tutti i successi che merita, nella certezza di poterla applaudire ancora molte altre volte quale portatrice di arte, non solo poetica, sulla nostra isola.

CANTO DI TE, ISCHIA

Di Lucia Fusco

Canto di te, Ischia,
isola mai sola,
incoronata tra perle mediterranee:
genti di mare e di stelle di Arturo,
Ischia bella, verde di boschi, alghe e rocce,
Azzurra di acque, cieli e nuvole,
torno a te con la valigia lasca,
i piedi impolverati nei sandali leggeri,
l’abito bianco di stupore e di poesia.

Qui Nestore antico invita a libare
vino e baci come granelli
di polvere lavica scura, piccoli e fugaci.
Qui la Sirena Partenope echeggia
tra le onde, tra l’eternità del fumo
delle fumarole, delle acque talasse e salse,
creatura invisibile agli umani
ormai senza più coraggio né sogni.

E nel bosco di Zaro trovo
la Santa Madre, somma di tutte le divinità.
Qui Maria sposa Madre Natura,
creatura divina che sempre dà
vita, anima, eternità.

O Ischia, a me lontana dagli occhi
e dalle membra ma mai dal battito
del cuore, il ricordo mi porta sempre a te,
terra di brillanti, al mio tempo fanciullo,
agli oleandri del porto, alle canzoni
dei marinarielli, ai profumi d’alga,
di limone e mirto, alle agavi. Quando a te
giungo, sento il piacere di un tempo
di paradiso e già la nostalgia della partenza.
Mia bella patria eletta, come una madeleine
il tuo sapore mi rapisce fino
alla giovinezza, allo splendore,
quando come Venere mi bagnavo
nelle acque di Sant’Angelo,
dei Maronti, della Spiaggia degli Inglesi,
di Sorgeto, dove tra sassi viscidi e neri
comprendevo con la lingua del cuore
il sorriso di genti straniere.
E a Nitrodi dove acque e fango fanno bella
la mia senile femminilità e mi danno
vigore, piacere e consolazione.

E sul Monte Epomeo il vento suona
su vigneti millenari, sugli orti e sui giardini,
santuari dello spirito e
scompiglia i miei capelli canuti.
Tace la porta di Agartha,
dove i suoi spiriti ribelli, santi e alti
celano l’uscio invisibile a noi materialisti
e masticatori, senza pentimento.
Qui mi assalgono sentimenti in salita,
ma non ho più paura dell’inverno:
qui un giorno sarò spino di fico d’India,
srò fiore, sarò mora di rovo.

A te sempre ritornerò Ischia cara,
come anima, energia, e una lucciola
avrò per compagnia, da te
che assali amanti vecchi e nuovi.
Qui è nata la bellezza all’origine del mondo.
Dio ti ha forgiata tra fuoco, acqua e vento.
Le parole cantanti di dialetto tondo e liquido
rivelano mare, amore, viole e sole,
e sono sempre belle, brutte, dolci e amare.

Genti accoglienti e operose,
figlie del Castello Aragonese,
tra case accostate a vincere freddo,
vento, solitudini resistono millenarie.
Qli viaggiatori dell’Ottocento
stupiti e innamorati della tua vita,
qui da tutto il mondo, anonimi
e famosi si amano,
ritrovano braccia e bocca
al tuo richiamo eterno, all’eco del tuo amore
che mai si spegne, sale dal magma
e accende il desiderio della carne.

E la Mortella, la Colombaia,
la Madonna del Soccorso che saluta
le genti emigranti, Lacco Ameno
che accoglie Santa Restituta e
nasconde nel suo ventre il tuo
passato lontano… e mille altri
luoghi che tengo come tesori,
qui canto la giovinezza,
gli affetti più cari, i giorni più sereni.
Ischia, che i cuori rapisci,
che custodisci salute e gioventù
e bellezza… io ti amo…

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

Il Professore Fabio Ricci, Specialista in Ginecologia-Ostetricia e in Oncologia, Responsabile Unità Operativa di Senologia Azienda USL Ospedale S. M. Goretti, Latina è un nuovo “Amico” dei progetti culturali Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“.

Di lui, e delle sue encomiabili attività sociali e culturali, vi parleremo con dovizia di particolari già a partire dalle prossime settimane.

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220801

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Carmine Covello, dall’America entra nel gruppo degli Amici DILA

Una iniziativa molto pregevole per l’affermazione della validità dei progetti culturali Made in Ischia messi in campo dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ha visto protagonista Carmine Covello, cittadino italiano residente in America.
Si tratta dell’acquisto di un notevole gruppo di libri che fanno riferimento, appunto, alle attività realizzate da DILA, e già questo sarebbe un punto di merito, donato alla Biblioteca comunale di San Vincenzo La Costa, località calabrese natale di Carmine Covello.
Oggi, ringraziando immensamente Carmine Covello per avere scelto i nostri libri come segno di preferenza e di indirizzo del suo apprezzamento per la produzione letteraria italiana, ed auspicando che i fruitori del servizio bibliotecario di San Vincenzo La Costa abbiamo un impatto positivo con i contenuti dei suddetti libri e possano avviare proficui contatti con tutti gli Artisti di Arti Varie presenti nei volumi, vi documentiamo la fase finale di tale iniziativa, aggiungendo qualche foto del nostro nuovo amico e qualche succinta informazione sulla località calabrese destinataria della sua donazione.
Al Gregorio Iannotta, Sindaco di San Vincenzo La Costa, offriamo la nostra totale disponibilità per realizzare nel suo Comune eventi culturali (mostre, reading, concerti ecc.) ove mai Egli decidesse di dare, tramite la nostra Associazione, un seguito popolare alla bella donazione di Carmine Covello.

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Al Sig. Sindaco Gregorio Iannotta
del Comune di di San Vincenzo la Costa – Cosenza

Egr. Sig. Sindaco
abbiamo ricevuto da Carmine Covello, nato il 15 dicembre 1940, residente a Oak Ridge, New Jersey – U.S.A.

https://www.facebook.com/carmine.covello.5/

il gradito incarico di provvedere alla donazione, tramite Lei, di questi volumi

Sinfonia con l’Africa 2 – Bruno Mancini e Dalila Boukhalfa
Promo uno – Bruno Mancini
Per Aurora tutti i racconti – Bruno Mancini
Non sono un principe – Bruno Mancini
Erotismo, sì! – Bruno Mancini
Alla ricerca dei percome – Bruno Mancini
2¢x1 poesia – Bruno Mancini
Poesia e Dintorni –Roberta Panizza
Il club degli autori – Santa Vetturi & AAVV
Gioco d’amore a Sermoneta – Angela Maria Tiberi
Come i cinesi volume primo – Bruno Mancini

al Comune di San Vincenzo la Costa – Cosenza.

Sarà gradito un cenno di ricezione.
Molto cordialmente, distinti saluti
Ischia, 31 maggio 2022
Bruno Mancini Presidente DILA

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Dal Comune di San Vincenzo La Costa
Provincia di Cosenza

San Vincenzo la Costa lì 29 Luglio 2022 – prot. n. 2755
Egregio Signor Carmine Covello
New Jersey U.S.A.

Spett.le DILA (Da Ischia L’Arte)
via email emmegiischia@gmail.com

Riscontro la Vostra del 25 07 2022 per confermare che i libri inviati sono stati correttamente ricevuti.

Purtroppo il pacco è pervenuto presso gli uffici comunali proprio nei giorni delle elezioni e, dunque, non avevo ancora avuto modo di verificare il contenuto.

Sarà cura consegnare in comodato d’uso i volumi alla Biblioteca Pubblica di San Vincenzo La costa, presso la quale potranno essere catalogati e consegnati e consultati agevolmente.

Al Signor Carmine Covello giunga il più vivo ringraziamento a nome mio e dell’intera Comunità per il gesto di generosità nei confronti del suo paese natio, testimoniato, altresì, dalla Sua presenza costante sulle pagine Social Istituzionali, che dimostra attenzione e rispetto delle sue radici e ci gratifica per tutto l’impegno che quotidianamente profondiamo per il miglioramento del nostro paese.

Con i migliori saluti
Il Sindaco Gregorio Iannotta

Carmine Covello e moglie Rita, da sinistra figli Carmine jr,. Paolo, genero joseph, figlia Maria, Jennifer moglie Paolo, Cindy moglie Carmine J

 

San Vincenzo La Costa – Notizie tratte da Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Vincenzo_La_Costa#Storia

San Vincenzo La Costa è un comune italiano di 2.164 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.
Faceva parte della Comunità Montana Media Valle Crati.
Fanno parte del comune di San Vincenzo La Costa, due frazioni: Gesuiti (m 567 s.l.m.) e San Sisto dei Valdesi (m 432 s.l.m.) e le seguenti contrade: Cicala, Greco, Maglie e Prioli.
Nonostante le origini siano medioevali, e il centro sia citato in un documento datato 1113, conservato presso l’archivio Vaticano, nel territorio a Piano Capone è stato rinvenuto nel 1957 un ripostiglio di 107 monete in bronzo delle zecche: lucana, brettia, di Siracusa, punica e di Rom, oggi conservato al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
Inizialmente S. Vincenzo sorgeva come piccolo monastero, che veniva gestito dai diversi feudatari, in base alle diverse vicissitudini del periodo storico.
Nel 1855 diviene comune autonomo con le frazioni di S. Sisto e Gesuiti.
L’economia si basa sull’agricoltura precisamente nella produzione olivicola e sull’artigianato, sulla lavorazione del legname, ma esistono anche ottime prospettive per l’agriturismo.

Gesuiti conta circa 400 abitanti è adagiata sul fianco del Monte Luta a circa 600 metri sul livello del mare e domina tutta la Valle del Crati.
La storia di questo paesino, immerso tra i castagneti e uliveti pregiati, comincia durante la seconda metà del Cinquecento quando durante la persecuzione dei Valdesi furono inviati i Gesuiti per contrastare quella che era considerata un’eresia.
A testimonianza del passato resta un antico borgo, che oggi è di proprietà privata, chiamato “il Cortiglio”, in cui aveva sede un monastero che anticamente si chiamava “Villa Expulsorum” (dal latino “villa degli espulsi”, nome che ha comunque un’origine ancora incerta).
Gesuiti dista circa 40 minuti di auto da Camigliatello Silano, una delle località montane più rinomate della Sila, ed è posta a circa 11 km dal Passo Crocetta, meta di appassionati della natura e appassionati di ciclismo.

San Sisto dei Valdesi è situata su una collina a circa 450 metri sul livello del mare, circondata da querce e da campi coltivati.
Intorno al 1200 inizia ad ospitare una vasta comunità di emigrati Valdesi provenienti dal Piemonte, che lavoravano come manovali e agricoltori nascondendo la loro credenza religiosa, cosa che riuscirono a fare fino alla metà del Cinquecento, finché il 29 maggio 1561 i soldati di Marino Caracciolo, capitano del Viceregno di Napoli, devastarono il borgo, bruciando le case e uccidendo centinaia di sansistesi.
Di rilevante importanza architettonica e storica, è il Palazzo Vercillo, conosciuto anche come “Palazzotto”, costruzione nobiliare risalente al XVI secolo.

Due poesie di Bruno Mancini

inserite nella raccolta inedita “… Parlo alle cose”

 

Alla marina

Dopo due anni
ho
riabbracciato la mia
spumeggiante
risacca marina.

Ha finto di non riconoscermi
nel lento andare
avviluppate,
da uno scoglio all’altro,
maliziose,
ciuffetti in onde,
alghe sensuali.

Ha finto nel tempo
del certo immerso:
mia forza d’intesa
mia trama di storia
mia voce d’amore.

“Domani torno”
“Domani ti aspetterò”.

———–°°°°————
Fischiettando

 
A piedi scalzi
sabbia di sole incorporata
mi sfida
nel ritorno dai lunghi
due anni.

E sono io a stendermi
nel gesto di un abbraccio
desiderato,
mai perso
nell’infida sfida
tra la vita e la morte.

La sabbia ardente
modellata in tiepida conca
fischiettando per la fuga dei fantasmi
accoglie il mio incantesimo.

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220808

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI | Dal mio racconto “Vasco e Medea”

 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/560419/vasco-e-medea-2/

Quantunque quel giorno la traversata marina che lo portava un paio di volte al mese nella sua isola fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, per un attimo barcollò come un birillo con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.

Scelse il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).

Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunse ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.

Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto, adornato da volute arabesche, mostrava, in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta, in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.

Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola, dal lato opposto rispetto alla direzione del suo arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.

Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.

L’incanto accecato.

Rimase confuso tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.

Mai un silenzio l’aveva visto così indifeso.

-«Maledetti.

Siate maledetti.»

Fu lì che lo rivide.


Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

 Poesia inedita dedicata a Ischia

Durante il suo ultimo soggiorno ischitano, avvenuto in occasione della sua partecipazione all’evento culturale proposto il 5 luglio dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nel salone della Biblioteca Antoniana di Ischia, la scrittrice e poetessa Lucia Fusco ha scritto una poesia dedicata alla nostra Isola d’Ischia che ha voluto offrire in anteprima assoluta al lettori di questa pagina culturale.

Ringraziandola per la deliziosa primizia di questo poema, e ricordando con enorme piacere il suo intervento e le letture delle sue poesie ascoltate live in biblioteca, auguriamo a Lucia Fusco tutti i successi che merita, nella certezza di poterla applaudire ancora molte altre volte quale portatrice di arte, non solo poetica, sulla nostra isola.

CANTO DI TE, ISCHIA

Di Lucia Fusco

Canto di te, Ischia,
isola mai sola,
incoronata tra perle mediterranee:
genti di mare e di stelle di Arturo,
Ischia bella, verde di boschi, alghe e rocce,
Azzurra di acque, cieli e nuvole,
torno a te con la valigia lasca,
i piedi impolverati nei sandali leggeri,
l’abito bianco di stupore e di poesia.

Qui Nestore antico invita a libare
vino e baci come granelli
di polvere lavica scura, piccoli e fugaci.
Qui la Sirena Partenope echeggia
tra le onde, tra l’eternità del fumo
delle fumarole, delle acque talasse e salse,
creatura invisibile agli umani
ormai senza più coraggio né sogni.

E nel bosco di Zaro trovo
la Santa Madre, somma di tutte le divinità.
Qui Maria sposa Madre Natura,
creatura divina che sempre dà
vita, anima, eternità.

O Ischia, a me lontana dagli occhi
e dalle membra ma mai dal battito
del cuore, il ricordo mi porta sempre a te,
terra di brillanti, al mio tempo fanciullo,
agli oleandri del porto, alle canzoni
dei marinarielli, ai profumi d’alga,
di limone e mirto, alle agavi. Quando a te
giungo, sento il piacere di un tempo
di paradiso e già la nostalgia della partenza.
Mia bella patria eletta, come una madeleine
il tuo sapore mi rapisce fino
alla giovinezza, allo splendore,
quando come Venere mi bagnavo
nelle acque di Sant’Angelo,
dei Maronti, della Spiaggia degli Inglesi,
di Sorgeto, dove tra sassi viscidi e neri
comprendevo con la lingua del cuore
il sorriso di genti straniere.
E a Nitrodi dove acque e fango fanno bella
la mia senile femminilità e mi danno
vigore, piacere e consolazione.

E sul Monte Epomeo il vento suona
su vigneti millenari, sugli orti e sui giardini,
santuari dello spirito e
scompiglia i miei capelli canuti.
Tace la porta di Agartha,
dove i suoi spiriti ribelli, santi e alti
celano l’uscio invisibile a noi materialisti
e masticatori, senza pentimento.
Qui mi assalgono sentimenti in salita,
ma non ho più paura dell’inverno:
qui un giorno sarò spino di fico d’India,
srò fiore, sarò mora di rovo.

A te sempre ritornerò Ischia cara,
come anima, energia, e una lucciola
avrò per compagnia, da te
che assali amanti vecchi e nuovi.
Qui è nata la bellezza all’origine del mondo.
Dio ti ha forgiata tra fuoco, acqua e vento.
Le parole cantanti di dialetto tondo e liquido
rivelano mare, amore, viole e sole,
e sono sempre belle, brutte, dolci e amare.

Genti accoglienti e operose,
figlie del Castello Aragonese,
tra case accostate a vincere freddo,
vento, solitudini resistono millenarie.
Qli viaggiatori dell’Ottocento
stupiti e innamorati della tua vita,
qui da tutto il mondo, anonimi
e famosi si amano,
ritrovano braccia e bocca
al tuo richiamo eterno, all’eco del tuo amore
che mai si spegne, sale dal magma
e accende il desiderio della carne.

E la Mortella, la Colombaia,
la Madonna del Soccorso che saluta
le genti emigranti, Lacco Ameno
che accoglie Santa Restituta e
nasconde nel suo ventre il tuo
passato lontano… e mille altri
luoghi che tengo come tesori,
qui canto la giovinezza,
gli affetti più cari, i giorni più sereni.
Ischia, che i cuori rapisci,
che custodisci salute e gioventù
e bellezza… io ti amo…

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

Il Professore Fabio Ricci, Specialista in Ginecologia-Ostetricia e in Oncologia, Responsabile Unità Operativa di Senologia Azienda USL Ospedale S. M. Goretti, Latina è un nuovo “Amico” dei progetti culturali Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“.

Di lui, e delle sue encomiabili attività sociali e culturali, vi parleremo con dovizia di particolari già a partire dalle prossime settimane.

Il Dispari 20220808 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220801

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Carmine Covello, dall’America entra nel gruppo degli Amici DILA

Una iniziativa molto pregevole per l’affermazione della validità dei progetti culturali Made in Ischia messi in campo dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ha visto protagonista Carmine Covello, cittadino italiano residente in America.
Si tratta dell’acquisto di un notevole gruppo di libri che fanno riferimento, appunto, alle attività realizzate da DILA, e già questo sarebbe un punto di merito, donato alla Biblioteca comunale di San Vincenzo La Costa, località calabrese natale di Carmine Covello.
Oggi, ringraziando immensamente Carmine Covello per avere scelto i nostri libri come segno di preferenza e di indirizzo del suo apprezzamento per la produzione letteraria italiana, ed auspicando che i fruitori del servizio bibliotecario di San Vincenzo La Costa abbiamo un impatto positivo con i contenuti dei suddetti libri e possano avviare proficui contatti con tutti gli Artisti di Arti Varie presenti nei volumi, vi documentiamo la fase finale di tale iniziativa, aggiungendo qualche foto del nostro nuovo amico e qualche succinta informazione sulla località calabrese destinataria della sua donazione.
Al Gregorio Iannotta, Sindaco di San Vincenzo La Costa, offriamo la nostra totale disponibilità per realizzare nel suo Comune eventi culturali (mostre, reading, concerti ecc.) ove mai Egli decidesse di dare, tramite la nostra Associazione, un seguito popolare alla bella donazione di Carmine Covello.

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Al Sig. Sindaco Gregorio Iannotta
del Comune di di San Vincenzo la Costa – Cosenza

Egr. Sig. Sindaco
abbiamo ricevuto da Carmine Covello, nato il 15 dicembre 1940, residente a Oak Ridge, New Jersey – U.S.A.

https://www.facebook.com/carmine.covello.5/

il gradito incarico di provvedere alla donazione, tramite Lei, di questi volumi

Sinfonia con l’Africa 2 – Bruno Mancini e Dalila Boukhalfa
Promo uno – Bruno Mancini
Per Aurora tutti i racconti – Bruno Mancini
Non sono un principe – Bruno Mancini
Erotismo, sì! – Bruno Mancini
Alla ricerca dei percome – Bruno Mancini
2¢x1 poesia – Bruno Mancini
Poesia e Dintorni –Roberta Panizza
Il club degli autori – Santa Vetturi & AAVV
Gioco d’amore a Sermoneta – Angela Maria Tiberi
Come i cinesi volume primo – Bruno Mancini

al Comune di San Vincenzo la Costa – Cosenza.

Sarà gradito un cenno di ricezione.
Molto cordialmente, distinti saluti
Ischia, 31 maggio 2022
Bruno Mancini Presidente DILA

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Dal Comune di San Vincenzo La Costa
Provincia di Cosenza

San Vincenzo la Costa lì 29 Luglio 2022 – prot. n. 2755
Egregio Signor Carmine Covello
New Jersey U.S.A.

Spett.le DILA (Da Ischia L’Arte)
via email emmegiischia@gmail.com

Riscontro la Vostra del 25 07 2022 per confermare che i libri inviati sono stati correttamente ricevuti.

Purtroppo il pacco è pervenuto presso gli uffici comunali proprio nei giorni delle elezioni e, dunque, non avevo ancora avuto modo di verificare il contenuto.

Sarà cura consegnare in comodato d’uso i volumi alla Biblioteca Pubblica di San Vincenzo La costa, presso la quale potranno essere catalogati e consegnati e consultati agevolmente.

Al Signor Carmine Covello giunga il più vivo ringraziamento a nome mio e dell’intera Comunità per il gesto di generosità nei confronti del suo paese natio, testimoniato, altresì, dalla Sua presenza costante sulle pagine Social Istituzionali, che dimostra attenzione e rispetto delle sue radici e ci gratifica per tutto l’impegno che quotidianamente profondiamo per il miglioramento del nostro paese.

Con i migliori saluti
Il Sindaco Gregorio Iannotta

Carmine Covello e moglie Rita, da sinistra figli Carmine jr,. Paolo, genero joseph, figlia Maria, Jennifer moglie Paolo, Cindy moglie Carmine J

 

San Vincenzo La Costa – Notizie tratte da Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Vincenzo_La_Costa#Storia

San Vincenzo La Costa è un comune italiano di 2.164 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.
Faceva parte della Comunità Montana Media Valle Crati.
Fanno parte del comune di San Vincenzo La Costa, due frazioni: Gesuiti (m 567 s.l.m.) e San Sisto dei Valdesi (m 432 s.l.m.) e le seguenti contrade: Cicala, Greco, Maglie e Prioli.
Nonostante le origini siano medioevali, e il centro sia citato in un documento datato 1113, conservato presso l’archivio Vaticano, nel territorio a Piano Capone è stato rinvenuto nel 1957 un ripostiglio di 107 monete in bronzo delle zecche: lucana, brettia, di Siracusa, punica e di Rom, oggi conservato al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
Inizialmente S. Vincenzo sorgeva come piccolo monastero, che veniva gestito dai diversi feudatari, in base alle diverse vicissitudini del periodo storico.
Nel 1855 diviene comune autonomo con le frazioni di S. Sisto e Gesuiti.
L’economia si basa sull’agricoltura precisamente nella produzione olivicola e sull’artigianato, sulla lavorazione del legname, ma esistono anche ottime prospettive per l’agriturismo.

Gesuiti conta circa 400 abitanti è adagiata sul fianco del Monte Luta a circa 600 metri sul livello del mare e domina tutta la Valle del Crati.
La storia di questo paesino, immerso tra i castagneti e uliveti pregiati, comincia durante la seconda metà del Cinquecento quando durante la persecuzione dei Valdesi furono inviati i Gesuiti per contrastare quella che era considerata un’eresia.
A testimonianza del passato resta un antico borgo, che oggi è di proprietà privata, chiamato “il Cortiglio”, in cui aveva sede un monastero che anticamente si chiamava “Villa Expulsorum” (dal latino “villa degli espulsi”, nome che ha comunque un’origine ancora incerta).
Gesuiti dista circa 40 minuti di auto da Camigliatello Silano, una delle località montane più rinomate della Sila, ed è posta a circa 11 km dal Passo Crocetta, meta di appassionati della natura e appassionati di ciclismo.

San Sisto dei Valdesi è situata su una collina a circa 450 metri sul livello del mare, circondata da querce e da campi coltivati.
Intorno al 1200 inizia ad ospitare una vasta comunità di emigrati Valdesi provenienti dal Piemonte, che lavoravano come manovali e agricoltori nascondendo la loro credenza religiosa, cosa che riuscirono a fare fino alla metà del Cinquecento, finché il 29 maggio 1561 i soldati di Marino Caracciolo, capitano del Viceregno di Napoli, devastarono il borgo, bruciando le case e uccidendo centinaia di sansistesi.
Di rilevante importanza architettonica e storica, è il Palazzo Vercillo, conosciuto anche come “Palazzotto”, costruzione nobiliare risalente al XVI secolo.

Due poesie di Bruno Mancini

inserite nella raccolta inedita “… Parlo alle cose”

 

Alla marina

Dopo due anni
ho
riabbracciato la mia
spumeggiante
risacca marina.

Ha finto di non riconoscermi
nel lento andare
avviluppate,
da uno scoglio all’altro,
maliziose,
ciuffetti in onde,
alghe sensuali.

Ha finto nel tempo
del certo immerso:
mia forza d’intesa
mia trama di storia
mia voce d’amore.

“Domani torno”
“Domani ti aspetterò”.

———–°°°°————
Fischiettando

 
A piedi scalzi
sabbia di sole incorporata
mi sfida
nel ritorno dai lunghi
due anni.

E sono io a stendermi
nel gesto di un abbraccio
desiderato,
mai perso
nell’infida sfida
tra la vita e la morte.

La sabbia ardente
modellata in tiepida conca
fischiettando per la fuga dei fantasmi
accoglie il mio incantesimo.

Il Dispari 20220801 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220725

Il Dispari 20220725 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220725 – Redazione culturale DILA

Mauro Montacchiesi “legge” la poesia “A Casablanca” di Bruno Mancini •

Dalla raccolta “Non sono un principe”
Poesie di Bruno Mancini
https://www.emmegiischia.com/wordpress/promo-uno/

A Casablanca

Questa, di Bruno Mancini, è una lirica autobiografica, sintetica riflessione del suo universo in potenza.

Il costante incrociarsi di gradi d’individualità, con congetture e rappresentazioni allegoriche, dà l’impressione di blandire un desiderio distante, un’aspettativa che non sarà in nessun caso verità (Apro il sipario sui mondi paralleli …), un’illusione di paradiso che si consuma più in là della prospettiva fallace di un’esile realtà.

Per il vate, le farfalle, negli attuali giorni d’inerzia e di aspettative, appaiono come in controluce (istanza di tenerezza e passionalità) tra i cristalli di Murano.
Il suo buio si presenta angosciato da sopori lancinanti, da selvaggi ardori di mettere in moto la propria energia.

Le farfalle filigranate, i sopori lancinanti, i selvaggi ardori, questa la sintesi allegorica dei suoi giorni, delle sue notti.
ll di là da venire, il tempo andato, al momento non si arrestano, con intenso vigore propulsi all’esterno da struggenti afflati, da ciò che è in fieri. Il cantore alza la cortina su universi convergenti, fatti di “patatine fritte (mancanza di comprensione da parte di …) e birre popolari (Gli amici)”.

E in quegli universi individua un’etera (una relazione sentimentale molto saltuaria) sprovvista di alterigia, alle spalle di un flat screen.
Come da un remotissimo creato, il suo tono metafisico vocalizza: “Amor, amor…”.
Il cantore avvolge aspettative e disillusioni, in un piego piombato, il cui ricevente è la potenza misteriosa e invincibile del suo stesso fato.

Bagna superficialmente la linguella di cerniera, passa i confini in un convenzionale bollettino che dà il titolo che non c’è solennità a Casablanca.

A Casablanca, vale a dire transitoria, ma impellente necessità di considerazione che, verosimilmente, al momento non c’è.
I ricordi sono compressi, eccessivi.
L’ischitano non più luccica di fervori.
Si percepisce, si descrive sgradevole corsaro.
Le reminiscenze sono una masochistica crudeltà, una “ruota della tortura” di manzoniana memoria:
Condotti al luogo del patibolo, le siano dal carnefice con una ruota ben ferrata spezzate a uno a uno tutte le ossa principali del corpo del cranio della testa in poi, …
– (I Promessi Sposi).

Il poeta postula un bilancio esistenziale tra passioni (sentimenti) e delusioni (frustrazioni), tra gemme (gioie), tempeste (gravi sconvolgimenti) e inganni (trame altrui a suo danno).
E continuerà a postulare quel bilancio esistenziale, con nichilistica emozione, fino a quando la folle apoteosi di una sua poesia si trasformerà in una farfalla incastonata sul girotondo (malinconia per i ricordi) opaco di una coppa.

La coppa, ovvero uno stato di coscienza in cui l’uomo, il vate, vuole tornare alla simbiosi con il cosmo.

E’ un sentimentalismo evanescente, permeato di velata tristezza, di commovente malinconia, provvisto di ragguardevole creatività.

Bruno Mancini è instancabilmente autentico, affascinante, incessantemente simbiotico al personalismo umano e umanistico dell’esclusivo periodo che vive, verosimilmente, nel momento della stesura del testo.

Dalla raccolta “Non sono un principe”
A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.
Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso, trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

https://youtu.be/QLrhUhlt4hM

https://youtu.be/YdwAiV2Hrbo

Montacchiesi


Angela Maria Tiberi intervista il Maestro Gianni Aterrano
nuovo “Amico” dei progetti DILA Made in Ischia

D: Come ha conosciuto la cultura napoletana?
R: Il primo impatto, l’ho avuto ascoltando mio padre, commerciante di cuoio e pellami ma musicista dilettante, che amava cantare le melodie classiche napoletane.

D: Come ha diffuso la cultura napoletana?
R: Per diletto, da piccolo ho studiato pianoforte.
Verso i vent’anni dopo la maturità classica, sono stato costretto a mettere a frutto il mio saper suonare.
Questo mi ha comportato la conoscenza di grandi artisti come Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Tony Astarita, Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Achille Togliani, Angela Luce, Mirna Doris e molti altri, con i quali ho partecipato a moltissime tournée non solo in Italia ma in tutto il mondo.

D: Quali sono i ricordi di vita vissuta nella canzone napoletana?
R:Molte canzoni napoletane mi hanno accompagnato per tutta la vita, tra le tante alcune di esse mi hanno segnato come Presentimento di E. A. Mario, Passione, Chiove.
Nella mia carriera di musicista, ho avuto il piacere di scoprire alcuni artisti che hanno dato molto alla musica come Gianni Nazzaro, Massimo Ranieri che ha iniziato con me all’età di tredici anni come Gianni Rock e che portai in tournée in America con Sergio Bruni.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Professore Fabio Ricci, Specialista in Ginecologia-Ostetricia e in Oncologia, Responsabile Unità Operativa di Senologia Azienda USL Ospedale S. M. Goretti, Latina (fmrfaricci@alice.it)

è un nuovo “Amico” dei progetti culturali Made in Ischia

dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“.

Di lui, e delle sue encomiabili attività sociali e culturali, vi parleremo con dovizia di particolari già a partire dalle prossime settimane.

DILA

NUSIV

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