Daiga Latkovska – Guida una Maison di moda

Daiga Latkovska – Guida una Maison di moda

Daiga Latkovska

DILA in LETTONIA

GRAZIE ALLA COSTANTE OPEROSITÀ DELLA SOCIA FONDATRICE LIGA SARAH LAPINSKA, L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “DA ISCHIA L’ARTE – DILA” TROVA MODO DI PROPORRE IN LETTONIA IL MADE IN ISCHIA CHE CARATTERIZZA LE SUE ATTIVITÀ ARTISTICHE CULTURALI E SOCIALI.

Liga Sara Lapinska ha incontrata Daiga Latkovska e potrete leggere la sua intervista esclusiva “Vado con la forza e con la tenerezza” nella pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio che sarà in edicola il prossimo 14 Luglio 2017.

Per prenotare l’acquisto di copie del giornale potrete telefonare (entro e NON oltre le ore 18 del 14 Luglio)  al numero 081984763  chiedendo della Signora Imma.

Daiga Latkovska

DILA

Views: 28

Il Dispari 2017-08-07 Pagina culturale

Il Dispari 2017-08-07 Pagina culturale

Il Dispari 2017-08-07

Il Dispari 2017-08-07 Pagina culturale

Editoriale

Il Dispari intervista Francesco Millonzi, regista cinematografico.

FILM PRODOTTI DAL REGISTA FRANCESCO MILLONZI: “GENERAZIONE A CONFRONTO”, “180°, IL CAMMINO DI UN REGISTA, “IL SACRIFICIO DI UN BEATO” FILM SULLA VITA E LA CRONACA DELL’UCCISIONE DEL BEATO GIUSEPPE PUGLISI. “PANE DURO”, TUTTI VINCITORI DI PREMI INTERNAZIONALI.

D – Ciao Francesco, grazie per questa intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale “Il Dispari”.
Come realizzi i tuoi film?
R – Grazie a voi per avermi cercato.
I miei film, come anche l’ultimo “PANE DURO”. non sono realizzati con attori professionisti, ma da gente comune e con storie reali.
La mia azione consiste nell’ascoltare e documentare ciò che mi viene raccontato senza intervenire con alcuna considerazione personale.
Documentare le storie di ognuno di loro, ascoltare chi ha veramente bisogno, ammirare con grande amore chi sente forte il dovere di aiutare il prossimo, sono sempre per me esperienze straordinarie.

D – Quale messaggio intendi trasmettere con le tue opere cinematografiche?
R – Io ho imparato che lo spirito di una persona non ha diversità di colore, religione o status sociale e vorrei trasmettere questo messaggio in maniera chiara e realistica.

D – Pensi che l’Arte in generale e la cinematografia in particolare possano svolgere un ruolo sociale e, infine, politico?
R – Sì, se vogliamo che questo nostro mondo continui ancora a dare un senso positivo a questa nostra vita.
Tutto ciò che l’Arte è in grado di generare può costituire il tassello per un mosaico chiamato “Speranza.”
Solo insieme, uniti, mano nella mano, noi Artisti possiamo provare a cambiare questa società che vive nel disagio sociale calpestando la dignità di ognuno di noi.

D – Per quale motivo hai deciso di aderire all’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”?
R – Da un paio di anni, principalmente per ragioni professionali, seguivo con notevole costanza le notizie riguardanti le attività di DILA, in modo particolare la pagina redazionale pubblicata nel vostro quotidiano “Il Dispari” e le puntate dei video MANCINEIDE.
Tutte attività di chiara matrice artistica, ma tutte anche con decisi messaggi sociali.
Positivi, e civili come lo sono quelli che confido di trasmettere con i miei film.
Così nei giorni scorsi ho preso contatto con il Presidente DILA Bruno Mancini e sono rimasto favorevolmente colpito alla sua capacità di trasmettere entusiasmo verso tutte le direzioni artistiche.
Ho, cioè, visto in Bruno Mancini una persona competente e motivata che crede nell’arte a 360° e, per me, operare in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo i vostri luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.

D – A quando l’inizio di questa tua collaborazione con DILA?
R – Ahahaha, è già iniziata! Infatti con Bruno abbiamo messo in programma la realizzazione di alcuni video che produrrò utilizzando testi, colonne musicali, immagini di arte visiva, recitazioni di Artisti vicini ai progetti DILA.
Il Made in Ischia avrà presto anche me tra i suoi collaboratori!

Ricordandovi che il 20/03, l’8/05 e il 19/06 abbiamo pubblicato 3 serie di 3 poesie finaliste del premio “Otto milioni”, oggi pubblichiamo altre 6 poesie.

Cod. 19 – Giuseppe Capoluongo
Dentro l’angolo

Come spiegare quell’angolo nuovo
dove misuro le vecchie parole
gli umori e le tante ragioni
mentre da solo rivango le zolle
indurite nel secco del tempo
e sogno la pioggia che lavi
quel profilo di vita vissuta
e nasca un’immagine nuova
da curare per riempire il mio vuoto
che ha sete ed ha fame
e raccoglie ora briciole
e pur s’accontenta
perché dentro all’angolo nuovo
matura un pensiero diverso
nel rimpianto di un pasto succulento
che non è dato avere per sempre
perché c’è gente che muore di fame
e soffre di non potere mangiare
alla mensa che offre la vita
e misura soltanto il suo bene
dentro l’angolo delle sue gelosie.

Cod. 20 – Francesca Luzzio
Prego Maria

In chiesa suona malinconico il violino,
ed io muoio:
ogni nota è prova funerea,
è un passo verso la fine.

Socchiusi gli occhi, prego Maria.

Un raggio filtra e s’intravede la via:
verde intenso di colle si staglia
nell’azzurro del cielo
e crea contrasto armonico
di vitalità.

M’inerpico festosa
e tendo una mano:
nutro corpi che hanno fame,
ricamo stoffe bianche e nere…

Rinnovato sentimento di vita
prova propulsioni di utilità.

Cod. 21 – Milena Petrarca
Esplorando il tuo paradiso perduto...

Ecco i miei versi
Dipinti per te
Enigmatica Donna
Che stai li nel
Tuo Paradiso
PERDUTO
Aspetti la gioia
Come un sogno
DIVINO
Esplori con gli occhi
La tua Luce
DELL’ANIMA
E così illumini
Il tuo universo
D’AMORE.

Cod. 22 – Milena Petrarca
Schegge di una vita spezzata…

Sguardo spalancato
Nel vuoto
Sottomessa
E dimessa trafitta
Da saette
Di lame di cielo
Ti lasci cadere
Esanime
Rassegnata
E triste raccogli
Le schegge
Di una vita
Spezzata

 

Adolfo Giuliani: L’Africa

L’Africa è una bella terra e un grande paese, anche la sua gente è brava e volenterosa e vuole migliorare.
È il continente dove nasce la storia dell’umanità, poi col tempo è diventato un piatto a cui tutti hanno attinto e lo fanno ancora.
È il posto più importante e più ricco sulla terra. Per secoli l’uomo l’ha sfruttata e ne ha schiavizzata la gente per appropriarsi delle sue ricchezze.
È un Paese che potrebbe essere autonomo e non avere bisogno di nessuno, ma l’egoismo umano non ha mai permesso che questo avvenisse.
Adesso, per saldare il debito di riconoscenza contratto con il suo popolo, bisognerebbe andare in Africa ad impiantare strutture lavorative per restituirle la gloria, la dignità e il benessere che merita.
Bisognerebbe fare come fecero i nostri nonni e i nostri padri con l’America nell’Ottocento e ad inizio Novecento.
L’Africa potrebbe essere L’America di oggi.
Andiamo a produrre lì, facciamo sacrifici per migliorare quel posto e per godere insieme di un benessere che spetta a tutti, per bonificare una terra che ha tanto dato e tanto dà ancora al mondo intero: è un dovere di tutti noi.
Il mondo dovrebbe smettere di sfruttare e ferire questo popolo e dovrebbe invece adoperarsi per aiutare questa gente a non avere più bisogno degli altri.
Napoli, Maggio 2017
Adolfo Giuliani

Accompagna il testo l’opera molto significativa dell’artista Giuseppe di Franco, aderente al Movimento Esasperatismo logos & Bidone.

Angela Maria Tiveri |The diary of my feelings di Vera di Prima

Vera Di Prima ha ricevuto notevoli premi per la poesia, fa parte dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura di Castel San Giorgio e dell’Associazione culturale “Cenacolo della Poesia”.
Le sue opere sono inserite in diverse antologie letterarie.
Si sono interessati a lei critici qualificati e la stampa nazionale.
È una grande donna, piena di valori umani, a cui ho gradito rendere omaggio con la mia modesta recensione del suo libro “The diary of my feelings” .
Nel suo diario ci sono foto dei suoi cari e dei luoghi della sua vita.
Ricordi emozionanti che hanno ispirato alla poetessa ricche e prestigiose poesie.
La poetessa Vera Di Prima ama i suoi lettori, l’antica città di Norma e la bellezza della nostra amata Roma.
Il Sindaco di Norma, Sergio Mancini, ha detto di lei: ”La poesia di Vera si carica di tanti e molteplici significati… e per recuperare un mondo più attento agli eventi della vita terrena…”.
Di Vera di Prima, per i lettori di questa pagina culturale, ho scelto la poesia “La parola”.

La parola

Nel dormiveglia del silenzio arcano
il pensiero si tramuta in sogno.
Una dimenticata fiaba vagando va
nel canto dell’immensità.
È come una carezza
che sa donare affetto,
è come un bacio
che sa esprimere amore
è come la voglia
di un’eco
intessuto di parole.

Vera Di Prima

VERA DI PRIMA DECLAMA LE SUE POESIE AL PREMIO MAGNA GRECIA CON LA PRESIDENTE MILENA PETRARCA

Il Dispari 2017-07-31

Il Dispari intervista Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA

D- Sappiamo che è in corso di pubblicazione la nuova antologia “Penne Note Matite” abbinata ai Premi “Otto milioni”. Può darci qualche anticipazione sulla sezione che riguarderà la sua produzione poetica?

R – I versi che ho scelto di inserire nell’antologia “Penne Note Matite” sono nati quasi tutti insieme al mio amore per la poesia.

Alcuni persino prima.

A partire dal 2001, in un periodo non felice della mia vita, per distrarre il dolore interiore che pareva non volermi dare tregua, ho navigato spesso in un sito di poesia ora non più attivo (www.scrivi.com) e, dopo aver estratto e risistemato alcuni scritti in versi che tenevo nel cassetto, stralci di frasi appuntati su fogliacci fin dai tempi del liceo, e averli pubblicati su tale sito ottenendo l’apprezzamento di altri utenti, ho cominciato a scrivere qualcosa di nuovo oltre che a leggere quanto da altri era pubblicato o sullo stesso sito.

Poiché in quello spazio virtuale era possibile anche inserire commenti a quanto letto, è cominciato un proficuo scambio di idee ed impressioni che mi ha portata, oltre che a stringere sinceri legami di amicizia con altri appassionati di poesia, ad affinare la mie idee su questo argomento e a mettere insieme un certo numero di scritti che poi ho proposto ad una casa editrice di Roma.

Ne è scaturita una raccolta che è stata pubblicata nel 2003 con il titolo di

“Le mille porte”

che conteneva molti dei testi che potrete leggere nell’antologia.

Un autore ben difficilmente si esprime in modo uniforme nel corso del tempo, perché egli stesso non si mantiene uguale con il passare degli anni: aumentano il carico di esperienze e di letture, cambia il panorama delle sue emozioni e tanto altro ancora contribuisce al cambiamento dello stile e dei contenuti.

Guardo quindi ora con interesse a questi miei vecchi scritti che oltre a farmi provare sensazioni di rimpianto per un periodo ricco di stimoli e di scambi culturali con quelli che si sono rivelati veri e propri poeti, mostrano anche a me una giovane penna nella quale comunque ancora mi riconosco.

D- Vuole consigliarne una lettura a chi ci legge?
R – Con piacere! Direi che “Notte di deserti” potrebbe essere un buon inizio.

Notte di deserti

Che gelido crepuscolo di sogni
in questa notte d’ombre senza luna!

Scivola il suo canto antico
il vento su dune di pensieri
lasciati bianchi ad aspettare.

Qui c’era il sole!

Ed è un sussurro di silenzi
in lenta ascesa il tepore lieve
su questo inerte fiume d’onde.

La terra calda ancora sorride
se solo ancora durerà il ricordo

Il Dispari 2017-07-31 Pagina culturale

L’INTERVISTA CON LO SCULTORE KĀRLIS ĪLE

La prima scultura di Kārlis Ile che ho ammirato è stata la sua “Studente”.
Questo monumento emozionante è stato inaugurato a Jelgava il 12.09.2013.
Ricordo bene quella giornata di pioggia, così forte che non era facile udire né i discorsi, né la malinconica canzone dello studente vagabondo che pensa se occorra o no fondersi nel fiume scuro mentre cade la pioggia.
Questa canzone ha ispirato Kārlis, quando lui ha cominciato ad inventare, creare e costruire lo “Studente”.

Ho visto lo “Studente” e la sua faccia fragile, ma invecchiata, vivace nel bronzo troppo presto esposto in quel giorno di Settembre, e ho preso lo “Studente” per il gomito, allo scopo di capire meglio il suo Enigma, la sua decisione di lasciare questa vita o combattere contro il suo destino non corrispondente ai suoi sogni più profondi.

Il vento diventa la tempesta che scivola sul suo ombrello tutto bucato.

I suoi libri sono bagnati completamente dalla pioggia crudele.
Le sue scarpe sono grandi e goffe come quelle di Charlie Chaplin, non poggiate in una posizione normale e stabile.
Il 26/07 è stato il compleanno dello “Studente”sempre con l’ombrello bucato, sempre sull’argine del fiume. Abbiamo festeggiato questa data speciale in compagnia di Jēkabs Ceriņš che è spesso solitario nonostante la sua popolarità sia molto cresciuta negli ultimi tempi.

D -Kārlis, quando e dove sei nato, cosa ti è rimasto per sempre della tua infanzia e della tua adolescenza? Che cosa hai creato, che cosa hai ammirato, diventando presto indipendente?

R – Sono nato a Saldus il 27.04.1974.
Mia madre lavorava come artista disegnatrice. Mi piaceva guardarla lavorare e ho cominciato a disegnare, generalmente animali, ed a costruire figure di plastilina.
Sono indipendente da 10 anni, da quando studiavo a Riga, lontano da Saldus.

Sono artista 24 ore al giorno e non so vivere in altro modo.

Laureatomi alla scuola d’arte di Jānis Rozentāls, ho subito cominciato a lavorare con il legno, creando le mie prime sculture di notevole misura: una giovane egiziana con la farfalla sotto la testa.
L’architettura e la scultura egiziana sono testimonianze di eternità e di divinità più di quanto espresso da ogni scuola dell’arte che prova ad antropomorfizzare gli Dei, troppo quotidiani, per esempio, nell’arte ellenica.
L’arte egiziana, come l’arte di Leonardo da Vinci o quella di Michelangelo Buonarroti, non diventa mai volgare.
In seguito mi sono laureato all’Accademia dell’Arte della Lettonia.

D – So che realizzi le tue sculture in diversi materiali. I metalli, specialmente quelli limpidi, dorati e chiari, insieme ai cristalli rappresentano l’aria. Con il fuoco lavori direttamente. Sia le pietre, sia le sabbie rappresentano la terra. L’acqua la usi lavorando il ghiaccio.

R – Ogni materiale vuole essere trattato in un modo diverso.
Il mio stile è post-modernismo.
Non tutto deve essere mostrato completamente per essere capito meglio.
Mi piace costruire figure in pausa, come facevano gli egiziani antichi.
Ogni movimento prende la forza fisica mentre, invece, in ogni pausa la presenza dell’eternità diventa più importante.
Usando il fuoco, non realizzo figure umane, ma le mie fiamme giocano tra loro, formando i fiori e i segni della forza lettone.

Da 9 anni organizzo un festival delle sculture del fuoco.

Il lavoro con il ghiaccio è interessante ma pretende tanta attenzione perche ogni dettaglio e ogni composizione dipendono molto da come la luce si rifletter nella scultura, rompendo e trasformando in altri modi il ghiaccio.

Nonostante l’esistenza di luci artificiali che si possono controllare, preferisco mostrare le mie sculture di ghiaccio e di neve nella luce naturale, sotto il cielo!

Il bronzo è tanto più resistente dei materiali che preferisco ed è necessario per salvare le mie sculture per maggior tempo di quelle di fuoco o di ghiaccio.

Quanto alle sculture della sabbia, per fare quelle più grandi, lavoriamo spesso in due o in gruppo
È sempre un rischio costruire gigantesche sculture di sabbia se non facciamo una base stabile e semplice.
In ogni festival la sabbia è diversa.
Sono vincitore di tanti festival, ma per me è più importante l’opinione di coloro che rispetto.
Sto pensando come incarnare meglio nelle mie sculture l’elemento dell’aria.

Questo è un mio segreto d’artista.

D – Dopo un così intenso lavoro come riposi?
R – Durante i festival, prendo qualche giorno per me stesso, per salire sulle montagne o andare in barca.
Liga Sara Lapinska

DILATWITTERONE

1) Da Francesco Millonzi,

regista del film: “PANE DURO” All’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”: “Ciao, sono il regista Francesco Millonzi, come da intervista in esclusiva fatta a Voi (ndr la pubblicheremo nel prossimo numero di questa rubrica), sarei onorato di fare parte del vostro gruppo, anche perché, dopo aver parlato nell’intervista con il Presidente Bruno Mancini ho visto una persona motivata che crede nell’arte a 360°, e fare tutto ciò in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo quei luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.
Onorato
Francesco Millonzi, regista

2) Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

“Per conto di DILA ho donato la nostra Antologia 2014 alla Biblioteca Scientifica di Jelgava.”

3) Dopo oltre un lustro, Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA, è tornata a Ischia per una breve vacanza in compagnia del marito Giorgio e del figlio Breiner. Auguriamo a tutti loro una piacevole permanenza.
In questa pagina trovate una sua breve intervista esclusiva rilasciata alla nostra Redazione.

4) Angela Maria Tiberi,

Presidente della Sede operativa DILA di Pontina, ci segnala che sono aperte le iscrizioni all’Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea in realizzazione da parte dell’Accademia “Arte e Cultura”. Al progetto possono partecipare Artisti, Pittori, Scultori, Poeti, Scrittori, Fotografi, Ceramisti, Mosaicisti, e operatori di forme Artistiche,
Sono ammessi a partecipare Artisti di qualsiasi età, nazionalità e religione.
INFO: Accademia Internazionale “ARTE E CULTURA” M. Angrisani
Via Calvanese 22/bis 84083 Lanzara di Castel San Giorgio “Salerno” ITALIA “

5) Il cantautore Peter Ciani,

molto noto in Australia dove risiede da tantissimi anni, autore di alcune canzoni scritte per la nostra Associazione DILA e dedicate all’isola d’Ischia (Ischia Marrana, Ischia Ischia eccetera), è giunto in Italia per un periodo di vacanza. A Roma si è incontrato con Rita Cuccaro, cantante che ha partecipato a diversi eventi ischitani organizzati da DILA, la quale, oltre ai suoi personali, gli ha porto carissimi saluti da tutti noi.

6) Da Liga Sarah Lapinska:

“Entro il 27 Agosto qui, in Lettonia, iniziando da Jelgava, avrà luogo il primo evento e poi la prima mostra di artisti, con particolare attenzione per quelli iscritti a LENOIS e che partecipano al nostro Premio “Otto milioni”. Presto ulteriori particolari.
.

Il Dispari 2017-07-24


Il Dispari 2017-07-24

Editoriale

Il 5 Maggio 2017, su queste colonne, abbiamo scritto che Angela Maria Tiberi ci aveva informati che: Silvana Arbia (già Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia) ha accettato di collaborare con DILA.” ed eccoci impegnati a dare voce alle attività umanitarie, sociali, culturali della illustrissima nuova collaboratrice di questa redazione culturale.
Prima di tutto chiariamo bene la prestigiosa statura internazionale di Silvana Arbia delineandone, ovviamente in maniera succinta, le principali mansioni e attività in ambito legislativo e umanitario.

Silvana Arbia – Magistrato

Presidente della Fondazione internazionale Silvana Arbia.

Già alla Corte d’Appello a Milano, poi ad Arusha (Tanzania) col Tribunale penale internazionale per i crimini commessi in Ruanda (nove anni come chief of prosecutions nella Procura generale), adesso alla Corte penale internazionale dell’Aja con un mandato di cinque anni, eletta a capo della Registry, uno dei quattro organi in cui si articola la Corte penale internazionale.

Silvana ARBIA partecipò,

come membro della delegazione italiana, alla conferenza tenutasi nel 1998 a Roma, in cui venne scritto lo statuto di quella che poi sarà la Corte Penale Internazionale.

Il 28 Febbraio 2008 viene eletta Registar (cancelliere) presso il Registry, il principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale.

Il suo compito è fornire supporto amministrativo ed extra-giudiziario nel perseguimento delle strategie della Corte.

La protezione e l’assistenza delle vittime e dei testimoni, la cooperazione giudiziaria, l’amministrazione del centro di detenzione, e della difesa, l’organizzazione e la gestione dei field offices, la gestione finanziaria e la sicurezza della Corte sono funzioni chiavi del Registry.

In questo ruolo è coinvolta nei casi attualmente trattati dalla corte: fra questi, il procedimento contro il presidente sudanese Omar Hasan Ahmad al-Bashir e le indagini sulle violenze occorse nel 2008 in Kenya, quelle in Libia, in Costa d’Avorio.

RICONOSCIMENTI

• Premio “Nicola Sole” 2010
• “Paul Harris” (da Rotary Catania)
• Premio “Carlo Levi” 2012
• Premio “Donne Zonta” 2012
• “Paul Harris” (da Rotary Basilicata) 2012
• “Peace Prize” da Soroptimist International of Europe 2013
• Il 29 Agosto 2015, l’Amministrazione Comunale di Pomarico le conferisce il Premio Lucania
• Oro per la Cultura Giuridica
• Chèvalier de la Legion d’Honneur.

Ultimo libro: Mentre il mondo stava a guardare – Vittime, carnefici e crimini internazionali: le battaglie di una donna magistrato nel nome della giustizia, pubblicato da Strade Blu – Mondadori, nel novembre 2011. Premio Carlo Levi 2012.

Angela Maria Tiberi intervista Silvana Arbia

TIBERI D: Si parla spesso in questi giorni di “Bambini soldato”, “Child soldiers”, “Enfants soldats”, e simili e pare che nonostante i numerosi sforzi per arginare tale pratica, centinaia di migliaia sono i bambini coinvolti in operazioni militari e il mondo rimane cieco e sordo, spesso tollerante.

ARBIA R: La definizione di bambini soldato, come stabilita nel 1997 nei c.d. Principi di Città del Capo comprende non sono quelli armati e che combattono, ma anche quelli che sono utilizzati dagli eserciti e dai gruppi armati come esche, corrieri o guardie, per svolgere azioni logistiche o di supporto, come trasportare le munizioni e le vettovaglie, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni.

La situazione più grave è quella delle bambine soldato che oltre a essere adibite alle operazioni militari sono anche usate come schiave sessuali.

Nonostante l’adozione di convenzioni internazionali dirette a tutelare i diritti dei minori (si ricordano la Convenzione di New York sui diritti dei minori entrata in vigore il 2 Settembre 1990; il Patto sui diritti civili e politici; il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e la Carta Africana sui diritti e il benessere dei bambini del 1999), risulta che ancora oggi, secondo fonti UNICEF, la pratica di arruolare bambini esiste

in Africa

(in Somalia in cui tra il 1991 e il 2004 sono stati registrati 200.000 minori, Sierra Leone, Repubblica democratica Congo, Uganda, Mozambico, Liberia, in Ruanda durante il genocidio del 1994 i militari hanno coinvolto minori nei combattimenti);

nell’Asia

(In Afganistan i Talebani usano i bambini come suicide bomber: in Burma si contano 70.000 minori che servono nell’esercito), in America latina, in particolare in Bolivia 40% dell’esercito è composto da minori, dei quali 50% sono minori di anni 16.

Occorreva un mezzo

per rendere giustiziabili le violazioni del divieto di usare i minori in operazioni militari e nel 1998 con l’adozione dello Statuto di Roma, atto costitutivo della Corte Penale Internazionale, l’arruolamento di minori di anni 15 è definito crimine di guerra (le prime sentenze su tali crimini sono state emesse dalla Corte speciale per la Sierra Leone che tuttavia ha un mandato limitato nel tempo e riguarda soltanto una determinata area geografica).

Il primo processo della Corte penale internazionale ha riguardato proprio il crimine di guerra dell’arruolamento dei bambini, nel caso Lubanga, un capo dell’UPC, operante nella regione dell’Itturi, nella repubblica democratica del Congo, ricchissima di diamanti, è stato dichiarato responsabile e condannato definitivamente per aver arruolato bambini, i kadogos.

Ho avuto il privilegio

di essere il Registrar della Corte penale internazionale proprio al tempo in cui si è iniziato e si è concluso questo primo processo, con la condanna del capo militare e con ordine di riparazione alle vittime.

Innumerevoli sono state le difficoltà, anche per ottenere la cooperazione degli Stati, al fine di assicurare la protezione dei testimoni e delle vittime, tra cui vi erano ex bambini soldato devastati, con poche speranze di futuro normale.
Numerose sono state anche le questioni sulla riparazione da accordare a quelle vittime.
Si è sottolineato che, tra le misure riparatrici, vi è la non stigmatizzazione degli ex bambini soldato.

I kadogos sono vicino a noi,

non possiamo ignorarli, specialmente nel momento storico attuale, in cui gli standard di tutela di diritti fondamentali che sembravano acquisiti, stanno vacillando, cedendo a esigenze di mercato e di finanza mondiali, specialmente se pensiamo che spesso i minori si fanno arruolare volentieri per riscattarsi dalla povertà estrema, situazione che ci ricorda quella di tanti bambini in Italia, che sono ingaggiati dalla criminalità organizzata, assicurando manovalanza criminale a basso costo e non punibile.

Un compito per le donne si delinea netto e ineludibile: proteggerli.”

Ringraziamo Silvana Arbia

di averci concesso questa sua intervista esclusiva e le auguriamo successi per la pace mondiale tramite la sua Fondazione internazionale, costituita a San Marino per tutelare i diritti dell’infanzia coinvolta nei conflitti armati.
La Fondazione si propone, infatti, di prevenire il fenomeno dei bambini soldato nella regione dei Grandi Laghi Africani, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione e il rafforzamento delle capacità degli adulti, vicini ai minori, di proteggerli e di garantirne il diritto all’educazione e allo sviluppo.
INFO: http://www.arbia.foundation.com
Bruno Mancini

The registrar of the International Criminal Court Sylvana Arbia is seen during a news conference in The Hague November 22, 2010. REUTERS/Michael Kooren (NETHERLANDS)

DILATWITTERONE

Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

  • 1) A nome di DILA ho regalato una nostra Antologia a Edvìns Jansons per il suo compleanno.
    2) Ho regalato per conto di DILA, una nostra Antologia a Elìna Zàlìte per il suo compleanno.
    3) Ho regolato la nostra Antologia “Otto Milioni 2016” a Jànis Camanis Sr., in nome di DILA.
    4) In nome di DILA ho regalato la nostra antologia 2016 alla stilista Daiga Latkovska.
    5) In nome di DILA ho regalato la nostra Antologia ‘Otto milioni 2016’ al Consigliere comunale Vilis Ļevčonoks di Jelgava.

DA MIGUEL PIÑERO (VENEZUELA).

La rivista Eudonna,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA” è acquistabile presso l’edicola della Piazzetta San Girolamo di Ischia porto.

La collana “Da Ischia, arte al femminile”,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” valuta opere da pubblicare offrendo un regolare contratto editoriale. INFO: Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24
ilsextante@emmegiischia.com

Angela Maria Tiberi

PASQUALE NESTA

conosciuto nell’AGRO PONTINO tramite il quotidiano quindicinale “Altirpinia”.

Lungo è il percorso di vita del meraviglioso irpino.
Non si dimentica il suo amato paese: “Lioni [AV]”
e ci tramanda gli antichi ricordi di
un meraviglioso nonno, amato dai miei figli.
Con i tuoi meravigliosi racconti,
ci fai vedere tra le righe un’epoca vissuta
e passata tra tante sofferenze indimenticabili.
Quanti ricordi davanti al camino con il nonno
e i miei pargoli.
Le tue parole calde riscaldano il nostro animo acerbo,
come il sole illumina il tempo interminabile
di questa amata Terra agonizzante ma fiduciosa
di una magnifica società mondiale dove la pace senza confine,
è la sovrana eterna di ogni mortale.

Il Dispari 2017-07-17

Il Dispari 2017-07-17

CS | DILA

In data 11 Luglio 2017 l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA, tramite il suo Presidente Bruno Mancini, ha sottoscritto un accordo con la Professoressa Dalila Boukhalfa per l’apertura di una sede operativa in Algeria al seguente indirizzo: “DILABLIDA Via Benyoucef Benkhedda Bt 13 num 03 AADl ouled yaich Blida Algeria tel. 393472110225 – 213561778895.

Ciò, nella convinzione che tale collaborazione internazionale potrà dare notevole risalto positivo ai progetti Made in Ischia proposti da DILA, e sarà determinate per creare i presupposti affinché si sviluppino incontri, gemellaggi, iniziative artistiche culturali e sociali tali da soddisfare l’obiettivo/slogan di “ottenere, per l’Arte in generale e per la Poesia in particolare il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.”

l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA,

riconosciuta l’ampia positiva divulgazione dei propri progetti ottenuta grazie alle attività professionali e sociali fino ad ora realizzate dalla Professoressa Dalila Boukhalfa, ha deliberato di nominarla Presidente della sede operativa algerina “DILABLIDA”, augurandole i migliori successi.
Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Dalila Boukhalfa

Per gli amici Caroline Dali, è nata a Oran in Algeria il 26 Dicembre 1968 e vive a Blida.
Insegnante di francese presso la scuola media e il centro di lingue stranieri dell’università di Soumaa.

Da sempre appassionata di lingue, di libri e di poesia, ha saputo trasmettere con notevole successo questi interessi ai suoi studenti.
Ha partecipato a diverse manifestazione di carattere culturale in Algeria.

Scrive a titolo personale storie per ragazzi e poesie.
Il suo sogno è di organizzare e partecipare ad eventi artistici e culturali in Italia e in Algeria, facendo affidamento sulla cooperazione, sincera e continua, con l’Associazione culturale DILA, in modo tale da creare e riaffermare rapporti, tra artisti italiani e algerini, che abbiano in lei e nella sua volitiva presenza un collante forte e determinante.

STANZE D’ARTISTA: ALLA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA IN MOSTRA I PROTAGONISTI DEL PRIMO NOVECENTO

Tra i più problematici e contraddittori, il Novecento è stato un secolo ricco di drammi, tensioni, ma anche di innovazioni, scoperte e trasformazioni sul piano umano, sociale e scientifico.

Nel campo dell’arte vede l’affermarsi di diverse correnti tutte o quasi, orientate ad uscire dai canoni classici e tradizionali per dare vita ad un nuovo modo di ridefinire la realtà con i suoi cambiamenti e incertezze.

A ripercorrere momenti importanti delle innovazioni artistiche nel corso del primo Novecento è la mostra STANZE D’ARTISTA.
Capolavori del ‘900 italiano allestita a Roma presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Crispi aperta fino al 1 Ottobre 2017.

Curata da Maria Catalano e Federica Pirani,

l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, attraverso le opere di alcuni tra i più noti protagonisti della scena artistica della prima metà del ‘ 900 quali Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione, intende dimostrare l’importanza di certe innovazioni sul piano ideologico e sociale, oltre che espressivo, portate dall’arte italiana dei primi decenni del Novecento.

Le circa sessanta opere di scultura, pittura, grafica a firma di questi dodici artistiche procedono dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al ritorno all’ordine, guidano nella complessità dei loro singoli percorsi, tantoché a ciascun artista è dedicata una “stanza” illusoria.
Nelle sale espositive, accanto ad ogni opera degli artisti, si possono trovare i loro scritti tratti da diari o lettere, testi teorici e critici, così da offre una sorta di commento critico proveniente dalla stessa fonte creativa dei capolavori in mostra.

La scrittura rappresentava per questi protagonisti dell’arte del Novecento un modo per dar voce alle loro impressioni e stati d’animo spesso riferite all’atto del creare.

Le opere in mostra,

appartenenti alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e provenienti da prestigiose raccolte private, mirano, in un rapporto dialogico, a restituire una più approfondita conoscenza del patrimonio artistico del primo Novecento sottolineando le caratteristiche linguistico espressive degli stessi artisti.

Tra le opere presenti citiamo quella di De Chirico che definisce la realtà quale allusione a narrazioni fantastiche con richiami a mondi mitologici o classici con “Combattimento di gladiatori” (1933-1934); quelle di Savinio dove sono presenti aspetti irrazionali, sospesi tra gusto surrealista ed atmosfere con cui tratta il mondo infantile, aspetti legati all’antichità e il conflitto fra razionale e irrazionale: Senza titolo (Foresta tropicale) 1945-1946 e Autunno(1934); quelle di Pirandello presente con Paesaggio romano (1935-1938), Scena campestre (1926), Il Sarto (1929); senza dimenticare Soffici con Campi e colline (1925), Paesaggio (1909) e Marzo burrascoso 1926-1927).

A Giorgio De Chirico

è stata dedicata un’interessante mostra ad Ischia nel 2010 presso il Complesso Museale di Villa Arbusto dove sono stati esposti 28 quadri e 5 sculture provenienti dalla Collezione Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-07-10

Il Dispari 2017-07-10

Tina Bruno,

opinionista di questa pagina culturale, scrittrice poetessa romana, durante tutto il suo percorso letterario ha curato in modo particolare il mondo infantile, scrivendo, tra l’altro, “Favole Educative”. Un libro dedicato non soltanto ai bambini, ma anche agli adulti che si prendono cura dell’educazione formativa dei piccoli.

Tale libro, è importante ricordarlo, ha partecipato a numerosi concorsi di narrativa, ricevendo sempre ampi consensi fino a che, tra le varie recensioni e giudizi positivi, il volume è stato gratificato dalla Commissione del concorso internazionale “Scriviamo Insieme” come ”Il Migliore Libro Dì Letteratura Per L’infanzia”: senza dubbio una consacrazione a livello nazionale della qualità educativa e delle capacità letterarie di Tina Bruno.

Da “Racconti brevi”

Betty
Tra Antropologia e Cultura

Astolfo e Fidenzio erano due giovani amici.

Il primo figlio di proprietari terrieri, l’altro, del fattore della tenuta, avevano la stessa età.
Fidenzio, diplomato ragioniere, da sempre svolse mansioni di contabilità presso la masseria. Astolfo, il Marchese, dopo il diploma partì per l’America, dove conseguì la Laurea in “Scienze Naturali.”

Il giovane Marchese amava l’esplorazione di posti sconosciuti e selvaggi, la caccia, l’arte, la ricerca e le belle donne.

Spesso, in compagnia di altri ricercatori, partiva per l’Amazzonia: gli piaceva conoscere la gente del posto, sostare qualche giorno e fare ricerca sul campo.
Era il giorno 08/08/88 quando il Marchese partì insieme con altri ricercatori per conoscere la parte settentrionale dell’Amazzonia che appartiene al Brasile ed è bagnata dal Rio Delle Amazzoni.

Lungo il percorso esplorativo, il gruppo dei ricercatori sentì il bisogno di riposare un po’.

Fu proprio in quell’angolo di terra che costeggia il fiume scelto per piantare le tende, che il marchese incontrò la bella Betty.

La ragazza era in compagnia dei figli delle persone che si presero cura di lei dopo la morte dei suoi genitori in quel fiume.

Betty, questo era il suo nome,

cercava di rendersi utile dando lezioni di cultura moderna ai loro figli.
Non avendo libri, impartiva loro importanti insegnamenti attraverso l’esperienza diretta con gli oggetti, la manipolazione, l’osservazione, il gioco.
L’arrivo degli antropologi aumentò in Betty il desiderio di lasciare quel posto per incontrare gente nuova e divulgare la cultura e l’educazione iniziata dai suoi genitori.

Ottenuto il permesso di partire, il 28/08/88 arrivò alla tenuta insieme al Marchese.

Di origini svedesi era alta, bionda, occhi azzurri e portamento elegante, per cui la casa del Marchese, come spesso la gente ripeteva, era proprio quella giusta per un tipo come lei.

Accolta, su invito del Marchese, al castello dalle sue sorelle (due brave insegnanti) con lo scopo d’istruirla nel loro idioma, queste rifiutarono di accettarla come cognata.

Tale rifiuto non era giusto e il giovane Marchese non lo sopportava.

Pensò, quindi, di rivolgersi al suo fedele amico Fidenzio e di fare con lui un accordo dietro compenso, sia per zittire le chiacchiere del paese, sia per calmare la furia delle sorelle.
L’accordo era; “Far finta di partire lontano dalla tenuta e sposare Betty.”
La finzione andò avanti fino alla nascita del piccolo Louis, giorno in cui il Marchese decise di sfidare i membri della famiglia e di sposare la ragazza.

Era una notte di luna piena, del mese d’agosto, quando Betty, mise al mondo un bel maschietto e Fidenzio, presunto padre, appena ne ebbe notizia, sentì il dovere di comunicarlo ai vicini di casa.
Aprì la finestra e ad alta voce, dopo una bevuta di vino, annunciò la nascita.

– È nato, è nato

Fidenzio deve essere impazzito, altrimenti non si spiega quest’euforia; non è figlio suo e lo sappiamo tutti, perciò per quale motivo urla? Lo sa che sono le due del mattino? Commenta con voce impetuosa rivolgendosi alla propria moglie Nardo il nasone, soprannominato così dai paesani a causa di una Malformazione al naso.

Lascialo urlare, soddisfatto lui, felici tutti, a te cosa toglie? Rispose la moglie.
Mi toglie il sonno! Santo cielo! Hai capito? Io alle 5 mi devo alzare per recarmi in campagna a dar da bere agli animali, e fino a quell’ora ho bisogno di dormire!
Va bene, spegni la luce e cerchiamo di dormire, è ancora troppo presto! Esclamò Teresa, una donna sulla quarantina, madre di quattro figli, con un fisico logoro dalla fatica, dalle gravidanze e dal carattere turbolento del marito.

Paziente e rassegnata

a occupare in famiglia, sempre il secondo posto, non osò ribellarsi al volere del compagno.
In paese era nota la bellezza di Betty, però non capisco come mai ha sposato Fidenzio.
– Scusa Nardo, ma dobbiamo per forza continuare a parlare di loro?
A fare i figli, sono tutti bravi, guarda noi.
Ne abbiamo messi al mondo quattro.
La cosa difficile è allevarli e educarli. Affermò Teresa, con un po’ d’invidia e gelosia.
È vero ciò che dici. Buona notte!

Nardo non riusciva a prendere sonno, e ricominciò a spettegolare.
Nardo io ho sonno, spegniamo la luce? Te lo chiedo per favore! Buona notte!
– Che notte ragazzi! Finì Nardo.

All’alba, come tutti i giorni si recò in campagna e lungo la strada, incontrò i suoi colleghi di lavoro e cominciò a spettegolare, fra loro c’èra anche compare Ciccio, suo amico speciale.
Ciccio, soprannominato dai colleghi di lavoro il ”Giornalista” per via di tutte le storie che inventava e raccontava, appena vide Nardo, gli domandò:
Buongiorno compare hai saputo che la moglie di Fidenzio questa notte ha dato alla luce un maschio?
– Perché, secondo te, è figlio suo? Adesso ti ci metti anche tu? Quel poveraccio è solo la controfigura del Marchese, il fortunato con cui va a letto è il padrone. Affermò.

Lungo la strada incontrarono altri amici,

erano felici ed esaltati, avevano ricevuto dal Marchese l’invito di prendere parte alla festa in occasione del battesimo del bimbo.
Si racconta in giro che verrà l’Arcivescovo a celebrare il Battesimo, quindi, ci sarà festa grande. Aggiunse Carmelo, un omino tarchiato, trent’anni d’età, ma che in realtà ne dimostrava almeno dieci di più, a causa della pelle bruciata dalla continua esposizione al sole, cui il lavoro dei campi lo sottoponeva.

Il piazzale dell’aia era pieno di tavoli imbanditi con ogni ben di Dio e Fidenzio era felice di servire le bevande e i dolci: sprizzava gioia da tutte le parti del corpo.
È felice perché pensa che nessuna persona conosca il suo segreto, invece si sbaglia, la gente non parla, per non umiliarlo. Disse Ciccio.

– La gente oggi è felice perché sa d’avere privilegi speciali, grazie alla bontà del Marchese, che a differenza d’altri datori di lavoro, mostra d’essere veramente una persona perbene, sedendo e mangiando allo stesso tavolo dei braccianti! Esclamò compare Nardo.
Fidenzio, a un certo punto, abbandonò l’arte del vivandiere prese in braccio il bambino e annunciò al pubblico la sua nascita:

Questo è mio figlio.

Seguì un forte applauso di buon augurio per il bambino da parte di tutti i presenti e di richiesta, per il Marchese
Signor Marchese, dove ha trovato una donna così bella?

Al posto del Marchese rispose la gente:
Si dice l’abbia trovata in orfanotrofio, nei paesi intorno al nostro.

Compare Ciccio, informato più di tutti, si girò verso il gruppetto di chiacchieroni e disse:
Se proprio ci tenete a saperlo ve lo dico io.
– Compare Ciccio sbrigati a parlare muoio dalla curiosità. Affermò Nardo.
Ricordi compare, quel viaggio in Amazzonia che il Marchese fece qualche anno fa?
– Quello che lo portò a lasciare la fidanzata che aveva in paese, la figlia del Conte, non posso andare oltre, tanto hai capito a chi mi riferisco?
– Ho capito sì, ecco perché andava sempre agli uffici comunali e al Tribunale, adesso si spiega tutto, grazie!

La festa durò fino a tardi

e verso mezzanotte alcuni invitati cominciarono ad abbandonare la tenuta.

Lungo la strada era tutto un dire, un commentare sulla festa.
Il giorno seguente come tutte le domeniche, i cittadini cattolici si recavano in chiesa per assistere alla S. Messa.

Gli uomini aspettavano in piazza le compagne, era usanza del paese entrare insieme in chiesa, nel frattempo, chiacchieravano del più e del meno, scambiavano pareri, consigli e apprezzamenti su quella o quell’altra persona.

Quel giorno il discorso, come tutti i giorni dall’arrivo della giovane donna, era centrato sul Marchese e la sua amante.

Alle 10, l’auto del Marchese, guidata da uno dei suoi braccianti, arrivò in piazza e fu parcheggiata al solito posto: un angolo appartato della piazza, che nessuno osava occupare perché riservato ad Astolfo.

Dall’auto scese per primo il Marchese,

poi le due sorelle e per ultimo la bellissima Betty.
Gli uomini presenti in piazza, salutati amichevolmente dal Marchese, risposero con riverenza e riconoscenza, non solo per la sua amicizia, ma anche perché ancora una volta, potevano ammirare la bellissima Betty.
In chiesa il Parroco invitò tutti i fedeli alla preghiera, al perdono, al ringraziamento e al riconoscimento delle buone opere del Marchese, sempre generoso con tutti.

Fra i fedeli il mormorio era continuo, tanto che al momento dell’Omelia, il prete pregò i presenti di fare silenzio e di ascoltare l’annuncio che stava per fare:
Ieri ho saputo una bella notizia e voglio comunicarla a tutti voi: fra qualche mese il Signor Marchese sposerà la bellissima Signora Betty, siete invitati tutti alla sua tenuta per festeggiare insieme il loro matrimonio.

A quell’annuncio molti dei presenti meravigliati si domandarono: “Come può sposare Betty se lei è già sposata con Fidenzio?

Le donne invidiose della fortuna capitata alla futura sposa, cominciarono a trovarle tanti difetti:
La spilla che porta è proprio brutta!
– Io al suo posto a quel vestito avrei abbinato le scarpe blu.
– Sai che cosa ti dico? Quell’abito non mi piace.

Alla fine della S. Messa

il Marchese pregò i paesani di attendere qualche minuto in piazza perché doveva spiegare come stavano veramente le cose:
Ho il dovere di chiarire il motivo che mi abilita a sposare Betty o Betta, come voi tutti la chiamate:
1) perché il suo matrimonio con Fidenzio è stato solo una recita;
2) perché il bambino è figlio mio e di Betty;
3) perché le mie sorelle dopo tanti chiarimenti hanno accettato che Betty diventi mia moglie.
Vi aspettiamo in tanti.

Il Marchese, a quel punto, salutò tutti e ripartì.
La gente si guardò intorno smarrita e tacque, non una parola di disapprovazione, non una a favore fu pronunciata.
Da quel giorno il pettegolezzo che durava da qualche tempo cessò.

Tina Bruno

  DILA

Views: 9

Torre Grossa: a San Gimignano un viaggio nel Medioevo

TORRE GROSSA DI SAN GIMIGNANO IL VIDEO MAPPING 3D  Medieval Vertigo

Definita la Manhattan del Medioevo, San Gimignano è anche famosa per le sue torri medievali di cui oggi se ne possono ammirare sedici rispetto alle 72 dell’epoca, tra cui la Torre del Podestà o Torre Grossa la più alta che tocca i 54 metri rispetto ai 51 della Torre Rognosa. Simbolo di fortezza civica, la Torre Grossa si trova in piazza Duomo e mostra il paramento a vista in pietra tagliata in bozze ben regolari, e in cima una cella campanaria a copertura piramidale, circondata da un camminamento protetto da parapetto poggiante su archetti pensili.

Torre Grossa Medieval verrtigo
videomapping 3D

Duecentodiciotto scalini separano il visitatore dalla cima di questa Tore in un percorso verso l’alto che in cima regala una vista incantevole sul panorama della città. Si possono scorgere così palazzi, tetti, vicoli e piazze tra il rosso del cotto e il grigio del travertino, compresa la mole boscosa del Poggio del Comune, e ancora le bianche vette delle Alpi Apuane e i colorati vigneti del Chianti, senza dimenticare i rilievi del Casentino. Uno scenario dove non passano inosservate il campanile della Collegiata di Casole d’Elsa e i palazzi rinascimentali della vicina Colle di Val d’Elsa e la corona di torri di Monteriggioni, mentre sul fondo valle si può seguire il percorso dalla Via Francigena, dal Castello di San Miniato ai borghi di Montaione e Gambassi Terme. A dare ancor più spettacolarità a questo panorama di luoghi naturali e costruzioni architettonici visibili dalla cima della Torre Grossa, sarà “MEDIEVAL VERTIGO Videomapping 3D che sarà inaugurato il 10 agosto 2017 alle 18.30 a San Gimignano.

Si tratta di uno spettacolo videomapping 3D, promosso dal Comune di San Gimignano e realizzato da Unità C1, in italiano e in inglese, con colonne sonore originali, composte per l’occasione. Lungo il percorso verso la cima della Torre Grossa il visitatore spettatore sarà virtualmente come trasportato in un viaggio nello spazio e nella storia della Torre e della città di San Gimignano. La salita verso l’alto sarà accompagnata da visioni dinamiche ed emozionanti, che rievocano eventi costruttivi, storici, culturali.

Torre Grossa Medieval Verrtigo
Videomapping 3D

Dopo l’animarsi di carrucole, oblò, paratie e pannelli, funi e catene con l’accensione dei motori di un’astratta e complessa Macchina cosmica, nel salire prendono forma gli ambienti del Palazzo Comunale come la Sala delle armi con le scene di caccia e tornei legati ai cavalieri angioini ad opera di Azzo di Masetto. E poi gli scontri tra guelfi e ghibellini, come tra le famiglie rivali a San Gimignano degli Ardinghelli e dei Salvucci. Scenari dipinti, come usciti dalla penna di Dante nel rappresentare l’Inferno mostrano diavoli volanti ispirati ai cicli del Duomo e di San Lorenzo in Ponte dove operarono artisti quali Taddeo di Bartolo e Cenni di Francesco di ser Cenni e di contro una fugace visione della “Maestà” dipinta nel 1317 da Lippo Memmi pittore della scuola senese seguace di Simone Martini.

E poi si procede dagli “exempla” morali in negativo ad opera di Memmo di Filippuccio rivolti al Podestà che non doveva cedere alla corruzione, per arrivare al noto profilo di San Gimignano conosciuto in tutto il mondo dove le torri fanno a gara per toccare il cielo, mentre le dolci colline sangimignanesi mostrano le viti e lo zafferano. E poi la volta dei Santi con la beata Fina e le sue viole gialle, San Sebastiano e il suo ampio mantello con il quale protegge i cittadini colpiti dal terribile morbo della peste che provoca ferite come le numerose frecce che trafissero il martire. Il mantello di San Sebastiano diventa quello di San Gimignano, il santo vescovo di Modena che ha dato il nome alla città. Della produzione di questo suggestivo spettacolo se ne è occupata Civita-Opera gestore dei Musei Civici di San Gimignano, unitamente alla  nuova illuminazione e manutenzione straordinaria della Torre.

Silvana Lazzarino

Medieval Vertigo

Videomapping 3D sulla Torre Grossa di San Gimignano

dal 10 agosto 2017

Orari di apertura:1 Aprile – 30 Settembre: 10.00 – 19.30

1 Ottobre – 31 Marzo: 11.00 – 17.30, 1 Gennaio: 12.30 – 17.30, il 25 Dicembre (chiusi)

ingresso consentito fino a mezz’ora prima l’orario di chiusura dei musei

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia da Silvana Lazzarino

https://www.emmegiischia.com/wordpress/lettura-interattiva-con-magic-blue-ray/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/97273-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/morhena_-solo-un-po-di-rabbia-e-gia-un-successo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/artemisia-gentileschi-e-milena-petrarca-a-pozzuoli/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/fulvio-bernardini-al-micro-arti-visive-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-06-12/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/gioco-damore-di-angela-tiberi-a-pontinia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/menzione-donore-silvana-lazzarino/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/uno-lo-street-artist-che-rielabora-lo-stile-pop/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/96784-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/grande-successo-a-latina-per-il-premio-magna-grecia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/walter-guidobaldi-e-il-suo-mondo-fantastico/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/alba-gonzales-in-mostra-a-bomarzo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/arturo-martini-e-fausto-pirandello/

Articoli pubblicati su ildispari24.it da Silvana

http://www.ildispari24.it/it/solidarieta-e-spettacolo-con-il-photofestival-attraverso-le-pieghe-del-tempo/

http://www.ildispari24.it/it/milena-petrarca-omaggia-artemisia-gentileschi/

http://www.ildispari24.it/it/magic-blue-ray-e-la-bibliolettura-interattiva/

http://www.ildispari24.it/it/al-micro-di-roma-il-rivisitismo-di-fulvio-bernardini/

http://www.ildispari24.it/it/angela-tiberi-e-il-suo-gioco-damore-presentato-a-pontinia/

 

 

 

 

Views: 17

Estate Romana conquista romani e non solo anche ad agosto

ESTATE ROMANA NEL MESE DI AGOSTO con spettacoli, rassegne di film, letture e molto altro

Anche nel mese di agosto la Capitale continua ad circondarsi e riempirsi di suoni, colori ed entusiasmi grazie ai numerosi appuntamenti tra danza, musica, teatro, cinema, arte diffusi sul territorio proposti dalla manifestazione che sempre più affascina i romani e non solo. E’ l’ESTATE ROMANA, promossa da Roma Capitale e realizzata in collaborazione con SIAE (Società Italiana degli Autori e degli Editori) ACEA, ATAC SpA e Agenzia per la mobilità, con il contributo tecnico di Dimensione Suono Roma, propone un ricco

Estate Romana

cartellone di incontri con la cultura e lo spettacolo, laboratori e incroci artistici per vivere, sognare e scoprire le atmosfere di questa città eterna e ricca di fascino. Dal centro alla periferia Roma è costellata da eventi di diverso genere in cui ritrovare la magia del passato e l’entusiasmo del presente, con uno sguardo al futuro e la possibilità di creare discorsi interattivi interdisciplinari. Nella settimana dal 4 al 10 agosto si potrà assistere a spettacoli, presentazioni letterarie, e proiezioni cinematografiche, volte a toccare diverse tematiche legate alle emozioni individuali e collettive e allo stesso tempo si potrà riscoprire la città con le piazze, i parchi illuminati e i più suggestivi luoghi storici. All’interno dello storico Teatro Romano di Ostia Antica il 4 agosto si darà il via alla kermesse estiva “ARENA SISTO- UNA STELLA TRA LE STELLE” con proiezioni di film che hanno fatto la storia del cinema comprese diverse anteprime. Ad aprire la kermesse “La Febbre del Sabato Sera”, per la prima volta in versione digitale, a seguire sabato 5 agosto in anteprima nazionale il thriller “Atomica bionda” di David Leitch e Chad

Essstate Romana
Pirandelliana

Stahelski; e il 9 agosto un’altra anteprima “Baby Driver” di Edgar Wright. Nell’arena all’aperto della Casa del Cinema per “EFFETTO NOTTE”, in programma fino al 6 settembre alle 21.30 (ingresso gratuito)  film dedicati al cinema di Steno e Paolo Virzì, alla Gran Bretagna,; accanto a !Gloria” di Sebastian Lelio in programma il 4 agosto alle 21 è per Semplicemente Steno la proiezione del film del 1973 “Anastasia mio fratello” (Il presunto capo dell’Anonima Assassini); giovedì 10 per “In mare aperto”, il film del 1889 “Sphere” del regista Barry Levinson, Dal cinema si passa alla musica con il  “Festival Musicale delle Nazioni” all’interno della rassegna Notti romane al Teatro Marcello: uno spettacolo ogni sera alle 20.30 preceduto alle 19.45 da una breve visita guidata nell’area storico-archeologica del Teatro Marcello, del Portico di Ottavia, della Tribuna Campitelli con vista sul Tempio di Apollo Sosiano. Da segnalare  in particolare venerdì 4 agosto, Giovanna e Paola Dongu (pianoforte) e Giorgio Bittau (chitarra)  che eseguiranno musiche di Schubert, Schumann, Domeniconi, Dongu e Villa – Lobos; sabato 5 Jakub Dera proporrà al pianoforte brani di Chopin e Liszt; domenica 6 la pianista Cinzia Dato si esibirà sulle note di Beethoven e Liszt. mentre mercoledì 9, Marcello Appignani. Solochitarra ma non solo: Chitarra&Piano Recital in cui l’artista si esibirà con proprie composizioni. Tra i “PERCORSI” va segnalata la rassegna “Il TEATRO A RIGHE” che, fino al 6 agosto, propone tanti appuntamenti in lingua italiana e inglese, per adulti e piccini di cui  vanno segnalati presso la Libreria Odradek, due Appetizer show a cura della Compagnia Cane Pezzato con Lars Rohm:  “Memorie di Adriano” (4 agosto) e “Quel che ho visto a Roma di Ingeborg Bachmann” (5 agosto) alle ore 19.00. Nel Giardino della Casa Internazionale delle Donne il 6 agosto dalle 11 sarà la volta, per i più

Estate Romana
Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi

giovani di “Storie di Carta” con la Compagnia King Kong Teatro a cura di Valentina Lamorgese e, alle 18, lo spettacolo teatrale “Storiella vana” (tratto dalla  novella di Boito, “Senso”) con la Compagnia Le scarpe di Van Gogh. Immancabile  l’appuntamento con “LETTURE D’ESTATE LUNGO IL FIUME E TRA GLI ALBERI” fino al 3 settembre  presso i Giardini di Castel Sant’Angelo che da 30 anni si propone come baluardo per la promozione del libro e della lettura nella Capitale. Dalle 10 del mattino all’una di notte ogni giorno si assiste alla presentazione di libri e agli incontri con gli autori. Cristiano Cavina sarà ospite il 4 agosto alle 21 con il suo romanzo Fratelli nella notte (Feltrinelli), alle 22 seguirà Roberto Emanuelli, con  il suo libro “E allora baciami” (Rizzoli Edizioni). Sabato 5 alle 21, seduta pubblica sul tema delle perversioni culturali con Guido Vitiello, il

Estate Romana
Animal Star

bibliopatologo di Internazionale.it; mentre  domenica 6 alle 22 il rapper Amir Issa presenterà il suo romanzo “Vivo per questo” (Chiare Lettere Edizioni).  Il programma è a cura di Margherita Schirmacher. Nell’ambito del Teatro ultimi giorni per la rassegna “PIRANDELLIANA” giunta alla sua ventunesima edizione che vede protagonista la Compagnia Teatrale La Bottega delle Maschere diretta da Marcello Amici mettere in scena in piazza Sant’Alessio all’Aventino due commedie del grande Pirandello: “Pensaci Giacomino” e “Così è (se vi pare)”   ultime repliche del 4 e 5 agostio alle ore 21.15. Infine va segnalato l’appuntamento  “VILLA ADA –ROMA INCONTRA IL MONDO” che propone fino al 14 agosto , concerti, performance, dibattiti e degustazioni che animeranno  le calde serate estive: tra questi l’esibizione della Dark Polo Gang il 4 agosto alle 21, gli Otto Ohm in scena il 5 agosto per celebrare i primi 20 anni insieme. Mentre Sabina Guzzanti il 7 agosto alle 21 presenterà la versione estiva del suo ultimo lavoro “Come ne venimmo fuori, proiezioni dal futuro” un monologo satirico sul sistema economico post-capitalista o neoliberista. “Animal Star… Animali sotto le Stelle di Roma” fino al 30 settembre propene escussioni naturalistiche serali: il 5 agosto alle 20.30 a Villa Sciarra adulti e anche i più giovani aiutati da esperti ricercatori e mediatori e grazie a tecniche e strumentazioni, potranno rilevare i suoni, le tracce e le immagini degli animali notturni che popolano le tante ville storiche romane. Le attività di comunicazione della manifestazione Estate Romana sono realizzate grazie al supporto di Zètema Progetto Cultura.

Silvana Lazzarino

Estate Romana 2017

Cultura, scienza e spettacolo conquistano la città

dal 4 al 10 agosto 2017

Informazioni; ww.estateromana.comune.roma.it

Tel 060608 (tutti i giorni ore 9-19)

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia da Silvana Lazzarino

https://www.emmegiischia.com/wordpress/lettura-interattiva-con-magic-blue-ray/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/97273-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/morhena_-solo-un-po-di-rabbia-e-gia-un-successo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/artemisia-gentileschi-e-milena-petrarca-a-pozzuoli/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/fulvio-bernardini-al-micro-arti-visive-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-06-12/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/gioco-damore-di-angela-tiberi-a-pontinia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/menzione-donore-silvana-lazzarino/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/uno-lo-street-artist-che-rielabora-lo-stile-pop/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/96784-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/grande-successo-a-latina-per-il-premio-magna-grecia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/walter-guidobaldi-e-il-suo-mondo-fantastico/

altri Articoli pubblicati su ildispari24.it da Silvana Lazzarino

http://www.ildispari24.it/it/solidarieta-e-spettacolo-con-il-photofestival-attraverso-le-pieghe-del-tempo/

http://www.ildispari24.it/it/milena-petrarca-omaggia-artemisia-gentileschi/

http://www.ildispari24.it/it/magic-blue-ray-e-la-bibliolettura-interattiva/

http://www.ildispari24.it/it/al-micro-di-roma-il-rivisitismo-di-fulvio-bernardini/

http://www.ildispari24.it/it/angela-tiberi-e-il-suo-gioco-damore-presentato-a-pontinia/

http://www.ildispari24.it/it/il-meraviglioso-mondo-di-wal-a-villa-torlonia/

http://www.ildispari24.it/it/antufiev-e-la-mostra-eternal-garden-a-roma/

http://www.ildispari24.it/it/alla-galleria-tricromia-la-mostra-owerty-di-uno/

http://www.ildispari24.it/it/premio-internazionale-magna-grecia-latina-new-york/

http://www.ildispari24.it/it/alba-gonzales-dramma-e-raffinatezza-alla-mostra-di-bomarzo/

http://www.ildispari24.it/it/il-dispari-2017-05-29-redazione-culturale/

 

 

 

 

 

 

 

 

Views: 6

Era il 2009 quando proponevamo di…

Era il 2009 quando proponevamo di…

Era il 2009

Questa pagina è la copia autentica di un sito che pubblicavamo in quel periodo

Ischia 2009

Cosa proponiamo?

Intermediazioni e costi di stampa ridotti

Rete alternativa di distribuzione

Forme innovative di pubblicità aziendale

Nuovi strumenti di propaganda personale

Contatti operativi tra Cultura e Aziende

Contenuti letterari a belle immagini

Gratificazioni per il serio lavoro di

SCRITTORI

TRADUTTORI

PITTORI

MUSICISTI

PUBBLICISTI

Era il 2009 quando proponevamo di...

GIORNALISTI

E TANTI ALTRI.

Non è tutto, ma per ora basta!

Il 27 Dicembre
alle ore 22.00
,

sul canale televisivo 

è andata in onda una
trasmissione speciale dedicata alla nostra

Antologia Poetica “Ischia, un’isola di poesia”

a cura di Roberta Panizza e Bruno Mancini

della durata di oltre un’ora.

Presente in studio, ospite di

Mirna Mancini

il caro amico ed ottimo cantante musicista 

Nicola Pantalone (Nick)
che ha recitato alcune delle poesie inserite nel volume.

La trasmissione ha avuto numerose repliche che sono state visibili anche sul web tramite il sito
www.teleischia.it
alla pagina

Tele Ischia Live>

In questi giorni il gruppo di Pionieri del progetto “La tua foto in copertina” ha terminato le
selezioni per la seconda Antologia Poetica

>Ischia, un’isola d’amore” 

che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Aprile.

Intanto… è in preparazione il bando del

Primo Premio Nazionale di Poesia 

“Sigillo e Magia della Poesia”

che accoglierà i
contributi di numerosi Siti Amici

I miei indirizzi li conoscete

sapete che l’adesione è completamente
gratuita, e quindi, se vorrete tentare di partecipare a questo nostro
terzo progetto, scrivetemi!! Grazie per l’attenzione e felici feste.

Bruno Mancini

Alilauro

Ufficio Napoli:


Stazione Marittima varco Angioino


80133 Napoli


Tel. 0814972206


Fax. 0814972228

llauro@lauro.it

http://www.lauro.it/ 

PUBBLICITA’  GRATIS  PER AZIENDE

Ischia, dal Giornale “Il GOLFO”
del 18/01/2007

Per questo “Il
Golfo”, sempre aperto alle
iniziative culturali e di promozione della nostra isola d’Ischia, ha sposato l’idea
della M.G. s.a.s. di una collana di libri
” Fai da te” aperta alla partecipazione di chiunque abbia amato ami o
anche soltanto desideri amare la nostra splendida Isola d’Ischia , e
voglia finalmente vedere pubblicate le proprie opere.

Per Aurora volume primo Bruno Mancini 

Ciao amici.
penso possa farvi piacere sapere che il mio libro “Per Aurora volume
primo” è stato selezionato da “Amazon” (uno dei maggiori
distributori mondiali) per essere inserito in una nuova promozione letteraria.

…la diffusione per Ischia dei libri… è presa in affidamento dal
quotidiano “Il
Golfo” che li offrirà a prezzo di lancio. La prima uscita nei
prossimi giorni sarà “Per
Aurora vol. primo
” di Bruno Mancini.

…si tratta di racconti e poesie alla ricerca di belle
storie d’amore ambientate nella nostra splendida Isola d’Ischia e, siatene
certi, sarà una lettura che farà nascere il vostro giudizio da un mare di fantastici
aggettivi, così come vorreste nascesse la vostra isola dei sogni.

 

Antologia Poetica “Ischia, un’isola d’amore”

copertina iniziale 

Antologia Poetica “Ischia, un’isola d’amore”

copertina finale 


PUBBLICITA’ GRATIS PER AZIENDE


FOTO GRATIS MARADONA E FESTA NAPOLI CALCIO

PUBBLICITA’ GRATIS PER AZIENDE

http://www.aggiungisito.it/

PUBBLICITA’ GRATIS PER AZIENDE

AA.VV

Alberto Liguoro

Alessandra Di Gravio

Anna La Monaca


Aurelio De Rose

Bianca Monti

Bruno Mancini 1

Bruno Mancini

Bruno Zapparrata
Clementina Petroni


Domenica Luise

Elena Mancini

Elia Belculfiné

Enrico Galavotti

Enzo Monti

Fabio Salvi

Fabio Salvi

Franco Calise

Italo Zingoni

Italo Zingoni

Liga lapinska

Liga Sarah Lapinska

Luciano_Somma

Luciano Somma

Marco Pellicani
Maria Pia Lurini
Marinella Fois

Fotoattls0002

Marta Zemgune

Nunziab2_premio_Giobba

Nunzia Binetti

Nunzia Zambardi

Nunzia Zambardi

Pietro Massaro
Roberta Panizza
Salvatore Santoro
Santa Vetturi
Umberto Maselli
Vicenza Di Vita

Virginia

Virginia Murru

PUBBLICITA’ GRATIS PER AZIENDE

Pressemitteilungen kostenlos publizieren

http://www.sicurezzaelegalita.it/

www.partecipiamo.it

http://www.partecipiamo.it/Utilità/1.htm

Pagina della poesia:

http://www.partecipiamo.it/Poesie/Poesie.html

Pagina della cultura:

http://www.partecipiamo.it/cultura/1.html

Pagina dello sport:

http://www.partecipiamo.it/Pagina_dello_sport/pagina_sport.htm

 

http://www.onlusmecenate.it/7premioMecenate.htm

Finaliste
Il Golfo

 

Kate68

 

Identità

 

Ho
cercato la mia identità
nei sentieri di terra battuta
odorosi
di sangue selvaggio
trasportato dalle ali del vento.
Accostato
l’orecchio alla luna
per ascoltare le sue nenie notturne
cantate
ai sonnambuli erranti
dimentichi del sorriso dei giorni.

Suggellato la mia voce di bambina
nei silenzi grevi della
natura
tra possenti alberi frondosi
mulinati dall’incedere
del tempo.

Ho lavato lacrime calde
nelle acque
gorgoglianti
dei ruscelli nati a primavera
e scrollato polvere
dai piedi
stanchi del lungo cammino.

Ho
gridato
urlato
inveito

contro il nulla del faticoso
esistere
ed esausta
ho pianto lacrime di vita.

Goccioloni
cadevano
sul petto
a lavare macchie di colpe
represse
marchiate
dell’umana debolezza

Ho
cercato
lottato

…inutilmente.

Sfogliando pagine
bianche
del mio esistere
intravvedo

forse

la mia
identità che giace
in mezzo a quei fogli
in attesa del nero
d’inchiostro
a smorzare il fuoco che brucia
sotto pelle.

Marseille

 

Nessun
rimedio

 

Mai
più quei passi intenti alla tutela.

Sorrisi
esguardi accesi di approvazione.

Mancheranno
le attenzioni di riparo

e
ci troveremo in prima linea

dove
la morte tocca col suo sentore amaro.

E
cambierà quel bofonchiare leggero sulla vita.

Bruciati
arresteremo a zero del progetto.

Al
salto del punto fermo.

Nessun
cardine di cucitura né una copertura.

Agghiacciati
all’aperto

su
un’armatura d’ali smarrite.

 Semmai
s’alzasse un volo,

per
ogni dove.

 

rubbio

Frammenti

 

Colgo
solo frammenti

 

Era
luce nel tuo sguardo

come
una sorpresa

di
bambino

 

Forse

ali
di felicità

posate
nell’istante

 

Nel
frammento il codice

del
tutto che sfuma

e
fugge

 

 

ester

 

Di
rose e luce fiorita

 

Siamo
rose di macchia
-tu ed io-
che s’allacciano lente.

Appesa
la vita
all’intreccio dei rami
siamo onda d’intesa
che
cresce e s’avvita
fra le spine
ed i petali chiari
lanterne
di luce
nella notte del bosco.

 

 

poetanelcuore

 

Tra
le braccia del vento


A
te vento
-Grande Padre del Cielo-
dono le odi del
tempo
bisbigliando sentieri e discese,
vernacoli di
cera
rinchiuse nell’antro dell’anima muta

…che
siano gli alberi adesso
a farne musica
come note di
luna,
tremore di baci
o neve di mare…calda e viva!

A
te Eolo
– freddo respiro del Nord-
affido gli arabeschi dipinti
del mio amore…
il ventre acerbo e dissolto del mio dolore…

A
te affido per sempre
lo scrigno dei miei segreti…
il mio
ultimo volo d’airone
tra le braccia del vento del Sud!

 

 

alphander

 

Spiove
luce

 

spiove
luce

di
stelle gonfie di vento

col
tuo peso

greve
di limiti

ti
pare quasi vita sognata

il
vissuto già divenuto memoria

 

siamo
frecce

scagliate
nel futuro

o
il tempo che ci è dato è maya

e
si è immersi in un eterno presente?

 

Saverio
Chiti

 

Dentro
me

 

Nascondo
il dolore

in
antri bui del mio io

confondo
l’eresia, con l’acre suo sapore

credendo
invano, d’esser pio

 

Dentro
me, non sono solo

ma
più cose, più creature

che
della mia anima, si dividon porzioni

progettando
per me, fatuo destino

 

Esse,
comprendono al volo

tutte
le mie ferite, le smagliature

che
sovente, dilagano in illusioni

e
del mio viver, ne fanno festino.

 

orchideanera

 

La
luna di Dachau

 

Li
sento i calci del cavallo

il
loro nitrire

il
lavacro autunnale dell’orrore

il
drago che taglia bionde chiome

in
questa luna che balugina sbiadita

tra
l’oleandro e il limone

qui
a Dachau

 

si
torcono nel buio

gli
zoccoli di cristallo

nel
chiaroscuro di un lume

in
un mistico plenilunio

d’ombre
mai vibrate

 

spigolano
le anime

meste
in un cerchio d’ape

irriverenti
nel loro essere carne

morbide
d’amore

croci
abusate nella pace del solstizio

 

appoggiata
alle persiane

vedo
pietre grezze

folli
giumente

la
fibra indegna degli illuminati

occhi
di cani lupo

la
vita parcheggiata al limitare del campo.

 

E
una nera morte da invocare alla finestra

siamo
solo transiti

appoggiati
a uno spicchio di luna di talco.

 

tiziana
mignosa

 

Il
canto delle sirene

 

Ci
sono desideri

che
di te fanno il loro stupido balocco

quando
ad occhi spalancati

accompagni
la notte e le sue voglie al giorno.

 

Acqua
elettrizzante sul capo accalorato

passioni
allo stato solido

che
il bosco infiammano anche sotto zero

e
intanto il mondo dorme senza farci caso.

 

Ci
sono fantasie

che
per diletto la ragione affamano

immagini
interiori con la mano inesistente

che
la fiamma alle tue brame appiccano.

 

Eppure

almeno
a volte

sarebbe
meglio farsi incatenare

tappando
orecchie al fuggevole sentire

che
ammalia come canto d’incantevoli sirene.

 

Stefano
Lovecchio

 

Nemmeno
so

 

Nemmeno
so
come respirare
le mie nebbie.

Se una panchina
basti
a
riposar nello stupore
o se le luci fioche
sono acquerelli .
Se
le corse
sono un ritorno
o un fuggire dal giorno.
Se
restare
è sfiorire
o lasciarsi seminare.

Nemmeno
so
come masticare
questo sole.

Se l’indaco
è il
primo arco
o una faretra di sogni;
se la rugiada
è un
inchino
o un salire al cielo.

So solo
che mi abita la
gioia
e canta di cose poche
per intonar l’immenso.

 

Virginia
Murru

 

Giocando
d’azzardo

 

T’eri
dissolto

in
avanguardie di ragioni

porte
scassinate dall’incuria-

dove
ogni andare

era
un cerchio di vili intenti

senza
uno spazio piano

per
saltare

il
meridiano dell’errore.

Non
eravamo numeri interi

e
non cercavo più

i
luoghi dell’essere stati-

troppo
densi di similitudini- noi

plurale
promiscuo

di
silenzi pronunciati forte

collisione
di vite affini.

Giocavamo
a dadi

con
numeri irrazionali

in
una scacchiera bugiarda

che
ci dichiarava vincenti

barando
sui decimali

 

Vincenzo

 


Verso primo-

 

Ascolto
Il Suono

in
una Agonia

priva
di voci.

Soffre
e si lamenta

nel
silenzio, il cuore.

Poi…
lentamente si assopisce.

Sogno…

Nell’Immenso
grido,

tutta
la rabbia del vissuto.

Rivoli
di riflessi sfociano

nel
mare della menzogna.

Ombre
di inutili parole,

squarciano
il cielo del bel creato.

 

papavero
rosso

 

all’Amore

  

Ora,
tranquillamente
mi
siedo
ed in versi d’amore
scrivo
semplicemente
come
tu
sia penetrato
nel profondo
della mia
anima,
archeologo,
tratto da essa
i miei antichi tesori,
da
tempo, sepolti
e di come
sia possibile, che,
per quanto io
faccia,
non riesco
a cacciare dalla testa,
il fragore di
te,
-sciabordio continuo
di sogni-
mio mare.

 

dolceglicine

 

Nell’attesa
di vederti

 

Aride
assenze e dolorose

le
mie sere a cui scampai

nel
rifugio dell’orlo

estremo
dell’essenza.

 

Notti
più miti e benedette

trascorse
fusa

tra
sassi e fiori.

 

Albe
– nuovamente –

incerte
e disperate

a
squadernare giorni

intrisi
di fisime e memorie.

 

Questo
è il tempo

che
a lungo accompagna

i
miei passi lenti e grevi

e
che racconto

senza
remora o pietà

(di
me)

nell’attesa
di vederti

(forse)

per
la prima volta

e
svincolarmi dal dolore

che
m’assedia.

 

Maria
Grazia Vai

 

Di
te che sei

 

Dal
cuore goccioli come foglia di cera
si slaccia la corda, di carta
il pensiero

Di tocchi e rintocchi, di seta e tramonti
sei
pioggia di luna sui tremuli sguardi

Carezza di cielo,
conchiglia di vento
Sei l’onda vermiglia, singhiozzo del mare

E
stilla d’amore, tormento e languore
di me sei la goccia, e di te
ho sete

ancora.


Di
te che sei – del mio canto, la musa

e
l’aurora –

 

ondagomma

nel
rameggio indiviso del sogno

che
porta i mattini a volare

sui
buoni versi dispersi nel sonno

e
rimanerne fuori non si può

 

Parigi
è quei momenti messi lì

che
ti alita sul viso

i
suoi baci più grandi, un’overture

sul
mio quaderno a righe in via dei tigli

che
per fortuna non esiste a Brescia

ma
c’è il viale con le rose, ed io

non
saluto che lampioni

e
una rumena intermittente

 

nunziobuono

 

La
piccola ragazza

 

Sparecchio
il tuo silenzio
e quel che resta,

tre rose, il tuo
giardino
e questa notte;
che non vuole perdersi nel
giorno.

Di te ho, le mani accarezzate sulla tavola
i tuoi
occhi, e il pensiero
dietro, a quel guardare i miei;

la
luna,
lasciata alla tua bocca
con in tasca il suo sapore
fragola.

Cade il cielo con il sole
e ti ricordo

amore.

 

Alessandro
Moschini

 

Rubami
il cuore

 

Rubami
il cuore
prima che venga sera
e che l’imbrunire
col suo
nero mantello
inghiotta il nodo che sento in gola
nel
guardarti rapito
aggrappato
ad una corda di lacrime
sull’orlo
del precipizio
dei miei pensieri

Rubami il cuore
ma
fallo in fretta
perché non c’è tempo.
Fallo prima che le
foglie
cadano all’affacciarsi
dell’autunno della nostra
esistenza
e che la curva del tempo
con la sua sfera
disegni
una ruga più profonda
e incancellabile
sui nostri
volti

Rubami il cuore
senza far rumore
dolcemente
senza
scassinare…
…hai le chiavi.

 

Lina
Sirianni

 

Antico
male

 

L’antico
male intriso
svillaneggia astutamente

arride
al mondo ciarliero
che strabico travisa

Volti
a saccheggiar
sacri sacelli

con
untuose parole
e meschine povertà

Per
non soccombere
programmano
fuggevole destino

 

è
sera

 


veronica


occhi
velati
d’incanto
esplodono
di rosa e d’azzurro
tra
vapori
d’arancio infuocato

strisce di
diamanti
liquefatti
accarezzano
di luce
l’onda
lunga

dove
spengendo il suo calor
l’enorme
fuoco
rotola
dalla cima del monte
sino al mare
e in
lui
si tuffa e muore.

flebile
il cinguettar
adesso
sfuma
sino al silenzio
figlio della sera
che arriva
piano
trainandosi la luna

lucente e pallida
regina della
notte
raccoglie
le preghiere degli amanti
conserva
i
segreti del cuore
illudendoci ancora
con un sogno d’amore.

Views: 21