Lo scrigno dell’artista

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Lo scrigno dell’artista

PIETRO CANONICA E LA SUA PREGEVOLE COLLEZIONE

Armonia ed eleganza all’insegna di una classicità senza tempo in cui si fondono aspetti propri del romanticismo legati al vissuto emozionale, caratterizzano l’arte di PIETRO CANONICA, scultore di fama internazionale tra i più interessanti della scena artistica tra Otto e Novecento, capace come pochi di infondere alle sue sculture, in particolare busti e ritratti, quella profondità espressiva legata ad uno sguardo, gesto o portamento. Nato a Moncalieri il 1 marzo del 1869 e morto a Roma l’8 giugno del 1959, cresciuto in un clima di impegno sociale e civile in cui l’Italia, da poco unificata, era impegnata nel ricostruire la propria identità, Pietro Canonica guarda ad una tradizione classica da cui trae spunto per le sue opere scultoree che trovano consensi e riscontri positivi non solo nei numerosi concorsi ed esposizioni nazionali e

internazionali cui prende parte, ma anche presso l’aristocrazia e le corti d’Europa da Buckingham Palace alla corte degli Zar, dove viene chiamato per diverse commissioni realizzando in particolare busti, ritratti, opere celebrative. Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale lascia questo contesto per dedicarsi ad opere monumentali e celebrative in onore e in memoria dei caduti in guerra.pietro canonica

A Roma la mostra a lui dedicata presso gli spazi del Museo Pietro Canonica a Villa Borghese dal 12 dicembre 2015 al 17 gennaio 2016 intende ridare visibilità alla sua pregevole collezione di oggetti e mobili d’epoca che arredano il suo appartamento nella splendida cornice di Piazza di Siena, dove l’artista ha lavorato dalla metà degli anni Venti fino alla morte, L’esposizione, NELLO SCRIGNO DELL’ARTISTA, promossa da Roma Capitale e a cura di Bianca Maria Santese e Carla Scicchitano per la Sovrintendenza, attraverso cinque percorsi vuole dare risalto a cinque scrigni oggetti esclusivi della casa-museo dell’artista, che per l’occasione sono esposti nella Sala del Camino al pianterreno, corredati da informazioni didascaliche e schede scientifiche. Ciascuno scrigno diventa il punto di partenza di un percorso che guida il visitatore alla scoperta di altri mobili d’epoca legati allo stesso scrigno per tipologia, funzione o tipo di manifattura.

Si procede dal percorso “Gli arredi della sposa” con il pregiatissimo cofanetto di Isabella di Saluzzo del XIV secolo, appartenente alla figlia di Bernabò Doria, che nel 1307 sposò Manfredo IV Marchese di Saluzzo,

Cofanetto di Isabella di Saluzzo

Cofanetto di Isabella di Saluzzo

per passare a “Il decoro piatto a traforo” che presenta un cofanetto collocato nella camera da letto, con una tipologia da piccolo forziere e delle placche in ferro battuto traforate a motivi vegetali, tipici della manifattura artigianale della Valle Susa del Settecento. E’ poi la volta del percorso “Intarsi preziosi” con lo stipetto in ebano e avorio, formato da sei cassetti in avorio inciso con maniglie a pendagli a cui è ricollegabile un cassettone intarsiato con lo stesso decoro, per giungere a “Piccole Architetture” che segna il quarto percorso con uno stipo monetiere del XIX secolo in legno ebanizzato con ai lati cartine dipinte che riproducono gli intarsi di pietre dure degli stipi fiorentini ed una libreria con timpano spezzato.

“Bon Voyage”, chiude la serie presentando un cofanetto da viaggio del XX secolo con decorazioni dorate floreali, simile ai curtley box inglesi settecenteschi (astucci di forma verticale che contenevano posateria da tavola), che rimanda nella funzione a tre cofani da viaggio ed un grande baule che veniva abitualmente utilizzato da Pietro Canonica nei suoi lunghi viaggi intorno al mondo.

Silvana Lazzarino

NELLO SCRIGNO DELL’ARTISTA

Museo Pietro Canonica a Villa Borghese

Via Pietro Canonica, 2 – Roma

Inaugurazione 12 dicembre 2015 ore 12

Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30).

dal 12 dicembre 2015 al 17 gennaio 2016

Per informazioni: tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00), www.museocanonica.it;

Ingresso gratuito

 

Paulina Obando

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Paulina Obando

IL CORAGGIO DI CREDERE NEI SOGNI

Tutto ha inizio quando la vita ti porta verso una direzione diversa rispetto a quando desiderato e costruito. Tutto ha inizio quando Paolina, la protagonista e autrice di questo avvincente libro è costretta a staccarsi dai suoi affetti e restare nel suo paese in Equador per finire gli studi. Poi il bisogno di raggiungere la madre ed i fratelli in Italia la mettono innanzi ad una nuova realtà. Da qui inizia un percorso tutto in salita per la giovane ventunenne Paulina pieno di ostacoli, inganni, ferite che la segnano e la fortificano, ma anche di sfide vinte che le danno la forza per proseguire e poco alla volta la spingono a diventare quello che è oggi: una donna sicura di sé, affermata e soddisfatta del proprio lavoro e di quanto costruisce ogni giorno collaborando attivamente con gli altri.

Il volo del colibrì di Paulina Obando

Il volo del colibrì
di Paulina Obando

Il volo del colibrì” è un libro sorprendente e pieno di verità, che lancia una sfida quella di credere in se stessi e non smettere mai di sognare, perché come Paolina si possono raggiungere traguardi anche impensabili quando lo si vuole davvero.

Il primo scoglio per la protagonista è il nuovo mondo con cui si deve confrontare l’Italia e a Roma in particolare. Se da una parte riabbracciare la madre ed i fratelli la riempie di gioia dall’altra Paulina attaccata alla sua terra e alle sue abitudini deve fare i conti con una società completamente diversa dove fatica a integrarsi, sentendosi sola. Anche il permesso di soggiorno e la ricerca di un lavoro stabile sono quasi impossibili da ottenere, ma lei giovane ragazza volenterosa ed in gamba pur di aiutare la madre e i fratelli non rinuncia a mettersi in gioco cercando e accettando diversi lavori dal dare assistenza e accompagnare ragazzi down all’aiutare una signora di età sia per la spesa sia peri servizi domestici, dal fare la baby sitter alle ripetizioni, dal lavoro presso un call center alle pulizie presso alberghi. Stringendo i denti Paulina va avanti sperando che qualcosa possa cambiare. Quando però, sul punto di non farcela, decide di tornare al suo Paese, le arriva il documento per il permesso di soggiorno. Una speranza che le infonde la forza per procedere. Ma anche in questo caso le difficoltà sono all’orizzonte: trovare lavoro è difficile, lo stesso dicasi per gli amici, ma può contare sull’affetto della sua famiglia come ha sempre fatto.

Paulina Alexandra Obando

Paulina Alexandra Obando

Senza perdersi d’animo si iscrive a diversi corsi e passo passo trova altri lavori come cameriera in un ristorante di un hotel ed è in questo periodo che incontra un ragazzo che chiama “guru” destinato a diventare il suo migliore amico.  Diverse situazioni lavorative anche nel settore del tour operator e corsi specifici di formazione le permettono di crescere professionalmente fino a diventare imprenditrice.

La sua professionalità acquisita con sacrifici, esperienze e anni di duro lavoro, l’hanno portata ad essere figura di rilievo: non solo specializzata nel formare percorsi mirati per manager e imprenditori, ma anche organizzatrice di eventi importanti ed esperta nel creare progetti legati al marketing.

Una giovane donna che ha saputo volare alto grazie al suo coraggio e alla capacità di mettersi in gioco ogni volta e soprattutto di cambiare acquisendo da ogni esperienza lavorativa strategie comportamentali e professionali utili per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze. Un percorso anche di crescita interiore che le ha permesso di sentirsi realizzata come donna e come persona dalle profonda sensibilità, pronta a sostenere gli altri.

Questo libro è infatti come sostiene il life Coach Evaldo Cavallaro: “un bello agile ed istruttivo piccolo manuale di sopravvivenza e di eubiotica; proprio quello che ci vuole per iniziare una nuova e buona vita!” .

Silvana Lazzarino

IL VOLO DEL COLIBRI’

 autrice Paulina Alexandra Obando Acosta

ilmiolibro.it http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/biografia/208194/il-volo-del-colibr-2/

 

PAULINA ALEXANDRA OBANDO ACOSTA

Biografia

Sono Paulina Alexandra Obando Acosta vengo da un paese meraviglioso che si trova nella metà del mondo: l’ Ecuador. Ho una laureata in Guida Turistica e parlo tre lingue: spagnolo, italiano e inglese. All’età di 21 anni mi sono trasferita a Roma, ho iniziato il mio percorso pulendo i bagni, badando bambini ed anziani e piano piano con pazienza, umiltà e dedizione ho superato la paura, ho ritrovato la fiducia in me ed oggi ho raggiunto uno dei miei sogni: essere un’imprenditrice. Ho un’esperienza pluriennale nella formazione assistendo, sia a livello nazionale ed internazionale, a diversi seminari con i migliori esperti di Sviluppo Personale e Manageriale come ad esempio: Donald Trump, T. Harv Eker, Robert Kiyosaki, Roberto Re e tanti altri ancora. Il mio intento attraverso la mia storia è di risvegliare in ciascuno la voglia di fare, di perseverare, la capacità di lottare, la speranza di migliorarsi sempre di più. Oggi svolgo attività di formazione. Insegno alle persone a superare la paura e ritrovare la fiducia in loro stessi. Il mio desiderio più grande è quello di essere fonte d’ispirazione per tutte le persone che vogliono gridare al mondo: Io ci sono! 

Roberta Damiata prima Donna

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Roberta Damiata prima Donna

PREMIO A ROBERTA DAMIATA PRIMA DONNA DI “STORIE DI DONNE”

Roberta Damiata Premio a Storie di Donne

Roberta Damiata Premio a Storie di Donne

Le donne, specie in questi ultimi anni, con impegno, talento e coraggio, si sono costruite un ruolo sempre più preciso e significativo con funzioni dirigenziali ad indicare come talento e capacità possano superare qualsiasi barriera ideologica e sociale. All’universo delle donne forti e fragili, appassionate e misteriose, che specie in questi ultimi anni si sono fatte strada in ambiti che vanno dall’imprenditoria alla politica, fino al settore della medicina e della ricerca scientifica ricoprendo incarichi di rilievo, è dedicata la kermesse artistico culturale STORIE DI DONNE inaugurata a Roma presso Villa Eur Parco dei Pini lo scorso 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Durante lo svolgimento della kermesse, aperta fino all’8 dicembre 2015 e organizzata dall’Associazione Culturale l’Occhio dell’Arte di cui è presidente e direttore artistico la Dott.ssa Lisa Bernardini, in cui sono previsti diversi appuntamenti tra mostre, spettacoli, convegni, dibattiti, protagoniste sono le donne, Donne del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo, ma anche del settore legato alle imprese e alle associazioni che, note al grande pubblico e non, con esperienze diverse e importanti hanno preso parte al programma contenutistico di questa prima edizione. Attraverso incontri con il pubblico, interviste e dibattiti, hanno dato il loro generoso contributo umano volontario per arricchire lo spessore di questa manifestazione, che avrà cadenza annuale ospitando voci artistiche, culturali e dello spettacolo sempre diverse per tematiche e angolazioni di veduta. Nel corso di ogni edizione sarà premiata una donna in particolare per la sua capacità di raccontare tante “storie di donne” in maniera articolata e professionale.
Per questa prima edizione della kermesse è stata scelta quale protagonista femminile la giornalista Roberta Damiata direttrice del magazine a distribuzione nazionale Eva3000.
Durante la serata dello scorso1dicembre 2015 Roberta Damiata è stata intervistata a Villa Eur dalla collega Camilla Nata, e alla fine premiata quale “prima donna” a Storie di Donne con un prezioso riconoscimento firmato dallo scultore Valerio Capoccia, creato appositamente per questa occasione. Un’esperienza a tutto campo quella di Roberta Damiata nel settore del giornalismo e dell’editoria che l’ha vista dare vita ad importanti progetti editoriali, ricoprendo il ruolo di direttore responsabile per prestigiose

da sinistra Camilla Nata, Lisa Bernardini e Roberta Damiata

da sinistra Camilla Nata, Lisa Bernardini e Roberta Damiata

riviste molte delle quali a sfondo e contenuto femminile. Esperta di costume, gossip, cronaca con incarichi e mansioni di coordinatore redazionale per diversi magazine, Roberta Damiata è stata ritenuta dallo staff organizzativo della kermesse la figura femminile più adatta cui assegnare questo riconoscimento per la sua capacità’ di raccontare tante “storie di donne” attraverso un talento giornalistico moderno, frizzante e capace di descrivere con accenti intensi e toccanti spaccati visivi e concettuali inerenti la società dell’immagine e della comunicazione.
Ad accompagnare la serata gli intermezzi musicali del violinista Gaspare Maniscalco, e l’interessante reading poetico omaggio alla Donna dalle poesie di Michela Zanrella con l’ausilio di Giuseppe Lorin e l’attrice Chiara Pavoni.

Silvana Lazzarino

STORIE DI DONNE
PREMIO A ROBERTA DAMIATA
Prima Donna a Storie di Donne
Roma – Hotel Villa Eur Parco dei Pini
Piazzale Marcellino Champagnat, 2
fino all’8 dicembre 2015
Ingresso libero

 

klee mondi animati

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klee mondi animati

KLEE E IL PRINCIPIO GENERATIVO EVOCATO DAI SUOI DIPINTI IN MOSTRA AL MAN DI NUORO

Il mondo esterno nell’arte di Paul Klee (Berna 1878- Muralto Locarno 1940) è sempre punto di riferimento da cui nascono le emozioni che fanno parte di una realtà vista e vissuta, ma anche idealizzata e immaginata. Quello di Klee, tra gli artisti più significativi e originali del XX secolo, è infatti un linguaggio in cui riscontrare sinergie astrattiste e surrealiste che ruota continuamente intorno alla realtà, trasformata, idealizzata dal ricordo. Così diceva: “io sono astratto con qualche ricordo”.

Il principio generativo insito nella natura delle cose, l’energia che attraversa i luoghi della natura sono una costante nell’opera di questo artista, svizzero di nascita e tedesco di origine, musicista oltre che pittore, il quale cerca di cogliere la funzione espressiva dell’arte vista come operazione comunicativa e

klee mondi animati

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intersoggettiva che restituisce attraverso la forza dei colore, unito a linee semplici e avvolgenti, il visibile e l’invisibile, la forma e l’essenza di ogni aspetto della realtà: da quella legata al mondo umano a quella degli animali e degli oggetti.

Alla sua opera che costantemente riflette l’idea di un pensiero vitale insito nelle cose, il MAN- Museo d’Arte Provincia di Nuoro, dedica la mostra PAUL KLEE. Mondi animati, aperta fino al 14 febbraio 2016.

Curata da Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch, la mostra attraverso 50 opere tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, sia svizzere sia italiane, ripercorre la costante ricerca da parte dell’artista di un principio vitale, generativo presente nella realtà, esplorato da vicino attraverso l’azione creativa. Rappresentazioni di bambini, animali, oggetti, paesaggi e architetture sono proiezioni del principio naturale che coordina e sta alla base dell’ordine delle cose sia esse infinitamente piccole, sia grandi.

Accanto alla descrizione degli animali, i cui vizi e virtù fanno riferimento alla natura degli esseri umani- come si evince dal disegno “Tierfreundschaft” (Amicizia tra animali) del 1923 dove un cane e un gatto si fanno compagnia in una tranquilla passeggiata, incarnando il senso di amicizia che può nascere tra due esseri umani, è quella delle raffigurazioni di architetture di cui Klee studia la presenza organica connaturata alla loro stessa forma.

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Diversi sono i dipinti che descrivono questa percezione nella rappresentazione delle architetture: tra questi: “Americanisch – Japanisch” (Americano – giapponese), del 1918 dove a svettanti palazzi stilizzati è affiancata l’icona dell’occhio. E poi il mondo dell’infanzia dove ancor più viene evocato questo principio vitale e generativo attraverso lavori dallo stile essenziale e dai tratti semplici e stilizzati, proprio alla maniera dei bambini come nei dipinti “Hier der bestellte Wagen!” (Ecco la carretta richiesta) del 1935, “Getrübtes” (Turbato), del 1934, proveniente dalle collezioni della GAM di Torino e “Gebärde eines Antlitzes” (Espressioni di un volto) del 1939 proveniente dalla collezione del Museo del Territorio Biellese. I diversi soggetti presenti nelle opere di Klee sembrano come animati da forme di vita organiche e spiriti della materia: l’opera la cui immagine sintetizza ancor più questa combinazione è “Figurale Blätter” (Foglie figurate) del 1938 dove alcune figure antropomorfe, come piccoli feti, vivono rannicchiate all’interno di foglie-incubatrici.

Quella di Klee è una visione magico-fenomenica dell’universo frutto di un’elaborazione del tutto originale ed indipendente delle nuove teorie della quantistica, della relatività e dell’evolversi della psicanalisi che in quegli anni stavano prendendo piede. Nel suo linguaggio si riscontrano sinergie astrattiste e surrealiste che ruotano continuamente intorno alla realtà, trasformata, idealizzata dal ricordo. Quelle di Klee sono opere di forte suggestione visiva e psicologica che riflettono la ricchezza e la complessità del suo percorso immaginativo in cui accanto ad una libertà di linguaggio nell’associare immagini, si mantiene costante una presenza figurativa. Per le sue rappresentazioni Klee si affida alle straordinarie possibilità espressive del colore che compone e scompone a piacere.immagine klee 4

Profondità psichica nel senso di indagine introspettiva, cultura letteraria e passione per la musica- in particolare quella per Mozart – si confondono e si intrecciano nei ritmi espressivi del suo linguaggio creativo che mette in luce sensazioni e situazioni legate ora al proprio mondo interiore, ora alla realtà a lui circostante e agli ambienti sociali.

Ad accompagnare l’esposizione è il catalogo pubblicato da Magonza Editore con saggi di Pietro Bellasi, Guido Magnaguagno e Raffaella Resch, oltre alla riproduzione completa delle opere in mostra e un apparato bio-bibliografico.

Silvana Lazzarino

PAUL KLEE. Mondi animati

MAN- Museo d’Arte Provincia di Nuoro

Via Sebastiano Satta 27 – 8100 Nuoro

Orario: dal martedì alla domenica 10:00/13:00 – 15:00/19:00

chiuso il lunedì

per informazioni: telefono 0784.252110

fino al 14 febbraio 2016

 

 

 

 

Logo: artisti a confronto

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Artisti a confronto

LOGO: BENINATI, CUCCHI E LABORATORIO SACCARDI ARTISTI A CONFRONTO DAL LABORATORIO ALLA MOSTRA

 

La Galleria Poggiali Forconi di Firenze seguendo criteri di scelta e selezione di opere di artisti contemporanei di fama internazionale sia italiani sia stranieri che mettano in luce nuovi spunti per ripensare al rapporto tra opera d’arte e vita guardando in particolare al sentimento dell’uomo innanzi ai processi

Serie Van Gogh di Cucchi

Serie Van Gogh di Cucchi

esistenziali, ha pensato al progetto LOGO a partire da una fase dedicata al laboratorio temporaneo. Dal 5 all’8 dicembre 2015 MANFREDI BENINATI, ENZO CUCCHI e LABORATORIO SACCARDI (duo formato da Marco Leone Barone e Vincenzo Profeta) daranno inizio ad un laboratorio in cui riscoprire l’importanza dello scambio di idee dove è chiamato anche il pubblico quale parte attiva a questo confronto.

Artisti a confronto

la nostra Terra è degenerata

Si tratta di uno scambio intellettuale sulla pittura e sul suo approccio quale espressione del pensiero esistenziale di oggi. I tre artisti italiani differenti per generazione e ricerca artistica: Manfredi Beninati (Palermo, 1970), Enzo Cucchi (Morra d’Alba, 1949) e Laboratorio Saccardi- Marco Leone Barone (Palermo 1978) e Vincenzo Profeta (Palermo, 1977)- si interrogano sul significato dell’esistenza in cui si trovano tracce del passato e desiderio di cambiamento con al centro l’uomo con le sue paure, le sue angosce e il desiderio di guardare oltre. Beninati, Cucchi e Laboratorio Saccardi sono invitati a mettersi in gioco tra loro in un’innovativa formula di sfida-confronto sulla pratica della pittura e sulle ragioni dell’esperienza dell’arte nella società contemporanea. Le opere saranno realizzate nei giorni 5, 6, 7 e 8 dicembre: durante questi tre giorni Beninati, Cucchi e Laboratorio Saccardi lavoreranno a stretto contatto negli spazi della Galleria Poggiali Forconi a Firenze, che sarà aperta al pubblico il quale avrà l’opportunità di partecipare al laboratorio interagendo se vorrà, anche con gli stessi artisti durante la lavorazione delle loro stesse opere. Le tre opere realizzate durante il laboratorio dagli artisti faranno parte della mostra a loro dedicata che inaugurerà il 19 dicembre e che guarda ad uno scambio intellettuale sulla pittura tra tre i artisti. Il pubblico interessato poi tramite una scheda disponibile per tutta la durata della mostra potrà valutare e scegliere una tra le tre opere realizzate i giorni precedenti l’inaugurazione. Oltre alle tre opere realizzate con il progetto la mostra dedicata a Manfredi Beninati, Enzo Cucchi e Laboratorio Saccardi presenta trenta opere su tela realizzate appositamente dai tre artisti e allestite negli spazi della Galleria di Via della Scala e la project room di Via Benedetta. Accanto alla serie dei Van Gogh di Enzo Cucchi nella project room sono i lavori di Manfredi Beninati realizzati nell’ultimo anno. Senso del grottesco e sperimentazione si ritrovano nell’opera del Laboratorio Saccardi già in

Senza titolo di Beninati

Senza titolo di Beninati

precedenza confrontatosi con Cucchi in occasione della doppia personale con il maestro marchigiano alla GAM di Palermo nel 2014.

Beninati realizza per questo percorso diversi oli su tela dove invita lo spettatore a guardare gli spazi a lui vicini e lontani ad osservare ogni singolo aspetto della realtà quotidiana e a cogliere gli orizzonti di una natura in trasformazione. La realtà è descritta attraverso immagini rarefatte quasi impalpabili dove le figure sembrano appartenere ad una dimensione onirica.

A descrivere volti della Terra devastati dall’incuria e dall’inquinamento sono le opere del Laboratorio SaccardI: “Oggi la nostra terra è degenerata, ci sono segni che sta rapidamente avvicinandosi alla sua fine…” e “Il pittore di asteroidi” permettono di afferrare il malessere che sta devastando il pianeta sempre più spento e grigio, sempre più caotico in cui a fatica si aprono bagliori di speranza verso una possibile salvezza.

Silvana Lazzarino

PAINTING SESSION

aperta al pubblico e realizzazione dal vivo delle opere negli spazi della Galleria. 5/8 dicembre 2015

Segui lo streaming su http://marcodeserto.tumblr.com

LOGO. Manfredi Beninati, Enzo Cucchi e Laboratorio Saccardi

dal 19 dicembre 2015 al 20 marzo 2016

Galleria Poggiali e Forconi

Via della Scala, 35/A

Project room, Via Benedetta 3r- Firenze

Ingresso libero

Per informazioni tel 055 287748 | www.poggialieforconi.it | info@poggialiefroconi.it

 

GLI ARTISTI NOTIZIE BIOGRAFICHE

MANFREDI BENINATI

Manfredi Beninati nasce a Palermo nel 1970. Vive e lavora a Palermo. Dopo aver abbandonato gli studi di legge e poi di cinema, e dopo aver collaborato con noti registi italiani, intraprende la sua attività artistica dedicandosi dapprima al disegno. Dal 2002 si dedica alla scultura e a una di pittura figurativa che attinge direttamente ai ricordi d’infanzia, reali o spesso immaginari. Grazie alla pennellata fluida, gioca con sfumature e velature di colore per ricreare un’atmosfera rarefatta, alle volte irreale, descrivendo figure che sembrano emergere lentamente da uno sfondo spesso onirico senza un ordine apparente. Alla produzione pittorica è intrinsecamente legata anche la realizzazione di installazioni che appaiono come set disabitati, spazi spesso inaccessibili che si mostrano allo spettatore tramite fessure o vetri oscurati (Biennale di Venezia 2005, XV Quadriennale di Roma 2008), sollecitando una sorta di voyeurismo che viola la dimensione privata e l’indefinitezza del ricordo. Nel 2006 ha ricevuto il Rome Prize dall’American Academy di Roma.

ENZO CUCCHI

Enzo Cucchi, nasce a Morro d’Alba (Ancona) nel 1949, si forma da autodidatta dedicandosi alla pittura e alla poesia. Dalla metà degli anni Settanta, trasferitosi a Roma, dopo una ricerca orientata verso il concettualismo, si è rivolto alla pittura, lavorando a stretto contatto con Sandro Chia e Francesco Clemente. Con loro e con Nicola De Maria e Mimmo Paladino è divenuto uno dei protagonisti della transavanguardia. Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali e ha partecipato a mostre collettive nei più importanti musei italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, il Musée d’art moderne di Saint- Etienne Metropole, il Museo Correr di Venezia, la Triennale di Milano. Ha partecipato, inoltre alla 39. Biennale di Venezia e a Documenta7 a Kassel. Le sue opere si trovano nelle più importanti collezioni pubbliche e private in Italia e nel mondo.

LABORATORIO SACCARDI

Il Laboratorio Saccardi è una formazione artistica palermitana, creata da Vincenzo Profeta (Palermo, 1977), Marco Barone (Palermo, 1978), nel 2002. Il Laboratorio Saccardi, utilizza diversi linguaggi, dalla pittura al video, dalla fotografia alla poesia visiva, alla scultura, nel segno di un dichiarato intento ludico e dissacratorio sceglie un’espressività provocatoria, di autodefinita “irrisione dello star-system dell’arte e dell’intellettuale”. Tutto parte dalla conoscenza profonda della storia dell’arte da cui i due artisti traggono inesauribili spunti per poi applicarli random nei quadri o nei video, senza risparmiare nessuno: da San Gerolamo nel Box alla Beecroft gambizzata, passando dall’onnipresente Picasso con la maglietta a righe, arrivando fino a Warhol con la parrucca bianca