Op. Cit- alla Deriva

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SIMONE GIAMPA’ E ANTONIO PIZZOLANTE

TRA RAPPRESENTAZIONE DELLA CITAZIONE E SENSO DEL DIVENIRE

L’arte contemporanea attraverso i suoi linguaggi si muove entro spazi ideali per dare voce ad un immaginario che è visivo ed emotivo, aprendo a percorsi unici in cui passato e presente, memoria e attualità si intrecciano a creare nuove prospettive con cui guardare la storia dell’uomo.

opera di Antonio Pizzolante

opera di Antonio Pizzolante

In linea con i cambiamenti legati al progresso e alle nuove tecnologie, oltre che alle mode del momento, già da diversi anni si sta facendo strada un nuovo modo di utilizzare le diverse tecniche e forme espressive artistiche sia che si tratti di rappresentazioni legate alla pittura materica, sia che si tratti di forme legate alla fotografia, al video e al digitale. Attraverso contesti ancorati alla storia dell’arte tra dipinti, rappresentazioni architettoniche, immagini di filmati, si può trarre spunto per una nuova rielaborazione di alcuni dettagli ad essi riferiti, proiettati entro una nuova visione.  Questi riferimenti o meglio “citazioni” diventano descrizioni autonome che fanno acquistare all’opera d’arte un nuovo volto, diverso e insolito, come sospeso tra quotidiano ed extraquotidiano, per rimandare ad altre possibilità proprie del significato della rappresentazione.

Eden del 2015

Eden del 2015

Sul concetto di citazione intesa come riferimento cui si attinge per elaborarne il significato iniziale al fine di una trasformazione dell’essenza dell’immagine di partenza, si sono soffermati gli artisti Simone Giampà ed Antonio Pizzolante che con originalità e giocando sul gusto dell’improvvisazione, hanno sviluppato un nuovo concetto di opera d’arte. Un’opera d’arte che richiamandosi a diversi linguaggi che vanno dal Pop al Concettuale, dall’arte Povera a quella Materica, rielabora liberamente particolari presi quali spunto dalla Storia dell’arte dall’Architettura, dal cinema e dal attualità. Curata dalla storica dell’arte Laura Salerno, la mostra OP. CIT. – ALLA DERIVA, che si inaugura a Roma l’11 febbraio 2016 presso la Sala Conferenze SEL (in Via Arenula) attraverso le opere di questi due artisti emergenti intende soffermarsi sul concetto di “opera citata”. Tale concetto viene rovesciato dai due artisti e utilizzano facendo riferimento alla rappresentazione della citazione, da intendersi unicamente come nota a margine: ossia un frammento all’interno di un discorso critico e artistico che rielaborando l’immagine mira a modificare e alterare l’essenza originaria della citazione stessa.

Officina del 2014

Officina del 2014

Diverse sul piano stilistico, le opere degli artisti: una di impianto pittorico, l’altra vicino all’installazione- sono accomunate dalla stessa rielaborazione e citazione di immagini o particolari presi a prestito dalla storia dell’arte. Proprio perché l’opera si basa su immagini ripensate e svuotate del loro originale significato, diventa come sospesa in bilico tra due realtà. Proiettata entro questo stato di sospensione, essa perde la sua identità e la sua natura citazionista per incarnare il vissuto transitorio degli artisti che la rielaborano dandole un nuovo assetto e significato. Da qui si procede verso l’altra idea che accompagna i lavori di Giampà e Pizzolante: quella di “Deriva”: aspetto da intendersi come sinonimo di sospensione, precarietà. Precarietà e sospensione che sempre più appartengono all’uomo, al suo lato morale e intellettuale. Precarietà che si fa interprete di un presente “liquido”, in costante divenire e instabile, dove ogni equilibrio è messo in discussione e le certezze vengono meno. Su questo concetto di divenire che apre alla temporalità e al senso di infinito si fonda l’opera di Pizzolante: la sua installazione formata da diversi elementi, tra cui le immagini di noti monumenti come la Piramide Cestia, realizzata con materiali poveri intaccati dall’azione corrosiva del mastice che apre diversi solchi materici, sintetizza l’essenza della sospensione e dell’effimero. Trasformati e sopraffatti dal gesto creativo questi monumenti vedono annullata la propria grandiosità e sfarzo per via della semplicità del materiale con cui sono realizzati soggetto all’azione corrosiva di sostanze che li trasformano in ruderi senza tempo. Le rappresentazioni di celebri opere di grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea- tra cui Tiepolo, Guido Reni, Veronese, Guttuso-  sequenze di film ed episodi della contemporaneità sono i riferimenti dei dipinti di Simone Giampà cui sottrae il valore di icone e l’aspetto simbolico grazie all’uso di una pittura sgargiante e aggressiva. Le immagini perdendo il loro originario valore rappresentativo non devono ancorare a ricordi, ma costruire una nuova prospettiva visiva.

A chiudere l’esposizione un video realizzato dalla curatrice insieme agli artisti dove accanto a spezzoni di immagini di famose opere d’arte sono scene di film e stralci di filmati di repertorio. Si tratta di una vera e propria opera d’arte in cui il tempo passato intreccia il presente attraverso frammenti, colori, derive che entrano in un tempo dove ogni immagine è come sospesa, alterata nel suo essere diversa da prima.

Silvana Lazzarino

Op. Cit. – Alla deriva

Simone Giampà; Antonio Pizzolante

Sala Conferenze SEL, II piano,

Via Arenula 29 –   Roma

Orari: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00

Sabato dalle 17.00 alle 20.00

A cura di: Laura Salerno

dall’11 al 26 febbraio 2016

Inaugurazione giovedì 11 febbraio ore 18.00

ingresso libero

Per informazioni: Ufficio stampa ChiNa Press Office china@chinapressoffice.it

I sogni

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I SOGNI SI MUOVONO E NOI CON ESSI

A dar voce all’invisibile, a quei luoghi del pensiero che riportano a realtà immaginate, lontane eppure vicine se si trova l’occasione per ascoltarle è l’incanto metafisico che appartiene al sogno, sorta di spazio indefinito in cui ”l´altro” è ancora possibile. Esso rappresenta un luogo non luogo, dove spazio e tempo sono come sospesi ed inizio e fine coincidono. Attraverso il sogno emerge il passato dimenticato, o allontanato volutamente, attraverso esso riaffiorano desideri sopiti, nascosti nei labirinti dell’inconscio che del sogno è la parte più imperscrutabile. Il sogno racchiude i flussi del tempo della memoria cui far

opera di Angela Bonavita

opera di Angela Bonavita

riferimento nel presente arricchendolo e trasformandolo, ma il sogno è anche l’occasione per immaginare un domani a partire da quello che si è oggi senza dimenticare quello che si è stati. Al sogno alle sue diverse sfaccettature alle sue influenze sulla quotidianità tra presente e passato, desideri e aspirazioni è dedicata la mostra SOGNO QUINDI SONO 2.0  in corso a Roma presso il Roma Room Hotel in Via Morgagni fino al 30 aprile 2016.

Dopo il successo della mostra ´´Sogno Quindi Sono´´ gli Amici del Granaio con Kostantinos Papaioannou e  Alessandro Arrigo, lasciano il Granaio di Santa Prassede per entrare nel nuovo spazio del Roma Room Hotel,  nel quartiere di Piazza Bologna. Lo spazio espositivo  dell’hotel ben si lega con la loro filosofia il cui intento è quello di fare incontrare arte e ospitalità per rendere un albergo, luogo di passaggio per eccellenza, un posto dove poter dialogare e fermarsi per contemplare arte e bellezza.

opera di Luisa Scimone

opera di Luisa Scimone

Lo spazio espositivo che accoglie questi protagonisti del panorama artistico contemporaneo capaci di realizzare opere originali tra sculture, dipinti, disegni, fotografie facendo uso di diversi materiali dal legno al compensato, dal vetro al ferro fino a prendere a prestito dalla natura diversi elementi come conchiglie, sassi, frammenti di pietre, diventa luogo di interazione tra le arti grazie al coinvolgimento di scrittori, autori e registi. Ciascun artista è portato a dare voce alle proprie emozioni tra ricordo e immaginazione, in questo viaggio tra passato e presente, visibile e invisibile dove piano virtuale e reale si sovrappongono. E’ in questa ottica che infatti va visto il percorso della mostra che si sviluppa entro la dimensione 2.0 come indicato nel titolo. Una sorta di immaginari virtuali da cui ripartire attraverso l’arte. Accanto a Francesco Astiaso Garcia pittore, fotografo e scultore, noto a livello internazionale il cui fine è dare voce alla bellezza in particolare attraverso la rappresentazione della figura umana di cui coglie

opera di Francesco Astasio Garcia

opera di Francesco Astasio Garcia

l’aspetto emotivo e spirituale che desta meraviglia e incanto, sono Antonio Petroni e Angela Bonavita.

Antonio Petroni trasforma aree verdi abbandonate in laboratori d’arte, mentre. Angela Bonavita con le sue sculture intrise di  mistero, modellate intorno ad un’anima saldata in ferro, senza volto e con i corpi  coperti da segni colorati, da respiro alle sue emozioni passate.

Intensa l’opera di Kostantinos  Papaioannou nelle cui immagini fotografiche il sogno è centrale e diventa l’altro da attendere, ma anche da intuire, uno stato da cui ripartire per liberare se stessi e il proprio orizzonte emotivo. Il sogno si lega al volo e proprio questo aspetto è indagato da Alessandro Arrigo attraverso la serie di illustrazioni dedicati alla “realtà surreale”  per esplorare il senso di libertà insito nell’uomo e a cui costantemente tende.

Le opere esposte, in cui si intrecciano emozioni e stati d’animo legati a ricordi passati e stralci del presente ridisegnati attraverso richiami all’arte espressionista, informale,  cui non manca un certo realismo, suggeriscono una dinamica visiva che è anche emotiva.

opera Francesco Astiago Garcia

opera Francesco Astiago Garcia

Rappresentazioni di oggetti, figure immaginarie e reali dove si alternano tonalità che vanno dal rosso all’ arancio, dall’ azzurro al verde, rimandano ai luoghi tra la terra e il  cielo dove  tutto  è  un susseguirsi di colori, suoni, luci, attraverso cui riscopre la bellezza entrando nel proprio orizzonte emotivo per cogliere quanto prima era silenziosamente celato. Questo viaggio interiore attraverso i lavori di questi artisti è occasione unica per aprirsi ai sogni e ai desideri nascosti, esaltati da colori avvolgenti che infondono speranza e solarità. Speranza cui si legano quella fiducia in sé e negli altri  e quell’entusiasmo che accende la vita.

Il Roma Room Hotel,  meraviglioso palazzetto d´epoca con un cortile esterno alberato, presenta   una cappella decorata con una splendido mosaico realizzato nel giugno 2011 dall´Atelier del CENTRO STUDI E RICERCHE EZIO ALETTI diretto da p. Marko Rupnik. L’Atelier si propone quale via e guida per un nuovo incontro tra l’arte e la fede, tra le diverse Chiese e gli artisti. L’Atelier, permanente cantiere comunitario, si occupa quasi esclusivamente di arte liturgica.

Silvana Lazzarino

SOGNO QUINDI SONO 2.0

Roma Room Hotel, via Morgagni 41

fino al 30 aprile 2016

Ingresso libero

 

Pennacchini

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/NEI RITMI DEL TANGO TRA PASSIONE E VITA CON I DIPINTI DI MASSIMO PENNACCHINI

Poesia ed eleganza, musicalità e leggerezza si intrecciano nelle rappresentazioni coinvolgenti e comunicative di Massimo Pennacchini, artista contemporaneo di fama internazionale che ha esposto con successo non solo in Italia, ma anche in Europa fino a toccare Stati Uniti e Cina.

Massimo Pennacchini- mostra a Latina

Massimo Pennacchini- mostra a Latina

Tra le rassegne di cui è stato protagonista accanto alla XXX Biennale Nazionale d’arte città di Milano, Art Fair Londra e Forlì- Vernice Art Fair, sono “Un mondo di immagini per chi immagina il mondo” a cura di Massimo Duranti (2003) e “Nuovo surrealismo visionario e fantastico” a cura di Pino Purificato (2004). La partecipazione al programma “Alitalia per l’Arte” fa entrare la sua pittura negli aeroporti internazionali italiani ed esteri come il Milano Malpensa, il Marco Polo a Venezia, in occasione della 1 Roma Tango festival è invitato ad esporre presso il foyer del Teatro Capranica vicino Roma.

Nel 2007 è protagonista delle mostre d’arte moderna e contemporanea: VITARTE, SMERALDARTE e ARTE PADOVA. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private tra Italia, Europa e Stati Uniti, oltre che in Argentina, Brasile e Sud Africa.

Massimo Pennacchini- mostra a Latina

Il suo percorso artistico, volto alla pittura figurativa ha attraversato diverse fasi a partire da rappresentazioni legate allo studio della figura umana, fino alle nature morte e ai paesaggi, per poi passare agli ambienti di interni e raccontare con tocchi avvolgenti ed empatici le armonie della danza in particolare legata al tango. La pittura poetica e coinvolgente di Massimo Pennacchini, nato a Velletri (cittadina ricca di storia e tradizione vicino Roma) tocca le più alte espressioni visive ed emotive nelle descrizioni di questo ballo originario della regione del Rio della Plata..Entro il ritmo e le atmosfere del tango che vede la coppia rinascere ogni volta interpretando storie di passione e gelosia, ci introduce la suggestiva mostra dedicata a Pennacchini, in corso presso l’ARTime Gallery Galleria Pennacchi a Latina (RM) fino al 27 febbraio 2016. L’esposizione MASSIMO PENNACCHINI- L’anima del tango, a cura di Veturia Manni, offre un percorso che tocca le emozioni della vita dove passione, gelosia, nostalgia e delusione si intrecciano e rincorrono nei ritmi di una musica che sale e avvolge unendo e separando due sguardi, due anime. I dipinti nel descrivere coppie di ballerini che si stringono e si allontanano al ritmo ora lento, ora veloce di un tango che li lega in un gioco di sguardi e seduzione senza fine, sono occasione per riscoprire stati d’animo ed emozioni dell’individuo nel suo vivere con passionalità e fierezza le atmosfere accese e nostalgiche, di una danza che trascina entro un rispiro vitale che imprigiona e libera.

"Tango reale" di Massimo Pennacchini

“Tango reale” di Massimo Pennacchini

Due figure quella dell’uomo e della donna si sfiorano, si toccano decisi a vivere la magia del momento dove la musica detta le regole tra adagi e ritmi accelerati. Decisa e fragile, seduttrice e malinconica la donna si lascia guidare dall’uomo fiero del proprio ruolo di cavaliere e conquistatore che con maestria conduce il gioco delle parti dove a vincere si è sempre in due. Si è innanzi ad una sequenza di sguardi, gesti che seguendo il ritmo del ballo donano alle stesse figure armonia ed eleganza. Massimo Pennacchini invita lo spettatore a guardare con “altri occhi”, con stupore e meraviglia la bellezza di una danza sempre viva e immortale entrando in contatto con le emozioni che trapelano nell’incontro di due corpi, due spiriti: quello dell’uomo e della donna uniti nel ritmo di una melodia che cattura e avvolge. In una sorta di palcoscenico si possono ammirare coppie di ballerini di tango ripresi nei diversi movimenti, ma anche nell’attimo prima e dopo il ballo a cercare concentrazione e intimità. Pennacchini nel tango trova l’espressione più alta per

Massimo Pennacchini - mostra a Latina

Massimo Pennacchini – mostra a Latina

raccontare la passione e la gelosia, la forza e la delicatezza, l’inquietudine e l’abbandono. Accanto a braccia che si stringono a sottolineare la forza del sentimento della coppia che emerge dalla danza, è il passo leggero che tiene come sospesi i ballerini sulla pista e poi due volti di danzatori nell’atto di avvicinarsi e la coppia di “Dancing in the dark” che danza a notte fonda mentre il tempo sembra fermarsi.

L’uso di un colore intenso e vivace con prevalenza del rosso e del nero, la linea avvolgente infondono forza e ritmo alle scene, attraversate da una luce dal taglio deciso e soffuso che ne esalta i dettagli di sguardi e gesti. A sottolineare la magia di questo scenario è il perfetto equilibrio tra figure e spazio che privilegia il linguaggio dei corpi sospesi nel tempo indefinito di una danza che attrae nel suo richiamo senza fine.

Silvana Lazzarino

 

MASSIMO PENNACCHINI

L’anima del tango

a cura di Veturia Manni

ARTime Gallery

Latina- Corso Matteotti, 88 (Galleria Pennacchi)

Orario: 11.00-12.00; 17.00-19.00

Chiuso domenica e lunedì mattina

Fino al 27 febbraio 2016

Per informazioni: tel. 334/8618422; artimegallery@libero.it

Carnevale e arte

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/CARNEVALE E ARTE A ROMA

TRA MAGIA E CREATIVITA’ AL WORLD RIPA HOTEL

Attimi di vita, emozioni che corrono nel tempo e contro il tempo si intrecciano nei dipinti e nei disegni di Gioia Cordovani nata in Tanzania, ma con una formazione tutta italiana tra la Toscana dove ha studiato fino al liceo e Roma dove ha conseguito il diploma presso l’Accademia di Moda e costume e dove vive e lavora come stilista.

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

 

Accanto all’attività di designer di moda e costumista teatrale, Gioia Cordovani si dedica alla pittura dove utilizza il colore e le linee per definire l’universo femminile in cui abita la passione, l’amore, l’entusiasmo e la malinconia, restituiti attraverso volti, sguardi che racchiudono armonia ed eleganza, poesia e nostalgia.

mostra Gioia Cordovani a Roma World Ripa Hotel

mostra Gioia Cordovani a Roma World Ripa Hotel

Nella sua costante sperimentazione pittorica Gioia Cordovani guarda sempre ad una ricerca estetica personale per fare di ogni sua rappresentazione dipinta o disegnata una proiezione dei diversi momenti della vita legati alle emozioni con al centro la figura femminile. E’ l’immagine della donna, del suo corpo e in particolare del volto il soggetto da lei scelto per dare voce alle emozioni nel loro improvviso apparire e manifestarsi e invisibile nascondersi e celarsi.

Al suo universo legato al mondo femminile, in particolare allo sguardo e agli occhi che spesso rivelano desideri e gioie, paure e malinconie, è dedicata un’interessante mostra a Roma presso il World Ripa Hotel. La suggestiva location del World Ripa, tra i più prestigiosi hotel della Capitale, oltre ad offrire accoglienza, confort ed un’eccellente cucina, contempla sale e ampi spazi per convention, conferenze, mostre, Da sottolineare il recente intervento dell’architetto Simone Micheli che ha curato il progetto di “interior e lighting design” per le nuove camere e la “sala riunioni Sironi” in cui a dominare sono il grigio e il bianco.Gioia Cordovani 3 Gioia Cordovani 4

In occasione del Carnevale, e non solo, il World Ripa Hotel, da la possibilità ad artisti affermati di esporre nei propri spazi. Dal 4 febbraio 2016 presso le sale del World Hotel Ripa Roma quanti tra ospiti e pubblico avranno l’occasione di ammirare, ad ingresso libero, i lavori di Gioia Cordovani artista molto interessante per l’originalità con cui esalta le movenze e l’incanto del corpo e dello sguardo femminile. Nei suoi dipinti campeggiano infatti volti di donna di cui vengono messi in risalto attraverso la forza della linea e l’impatto del colore i dettagli della bocca e delle labbra, dello sguardo e della capigliatura ripresa nel suo movimento ad accarezzare o sfiorano la guancia. Uno stile intenso, ma semplice in cui si respira l’essenza della

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

bellezza attraverso una linea avvolgente e decisa che segue i ritmi del movimento di ogni angolo del viso che sia un battito di ciglia, un sorriso appena accennato o un leggero inclinarsi del collo. Donne di cui l’artista vuole rivelare le emozioni proprio attraverso quelle parti del viso esaltate dal colore e dal movimento della linea in cui uno sguardo ammiccante, sorridente, attonito o sognante può raccontare molto e lasciare anche qualcosa in sospeso come di misterioso. Nella serata del 4 febbraio 2016 presso il Ripa Hotel il carnevale sarà all’insegna dell’arte e del divertimento anche con la musica del dj set Gabri Imbimbo. Inoltre le maschere  avranno l’occasione di sfilare in una sorta di concorso che per la maschera più originale prevede quale premio un soggiorno per due in una città europea.

Silvana Lazzarino

CARNEVALE AL RIPA PLACE

Con Artista in mostra GIOIA CORDOVANI

e Dj Set GABRY IMBIMBO

World Ripa Hotel, Via degli Orti in Trastevere,3  -00153 Roma

Per informazioni telefono: 06/58611

giovedì 4 febbraio 2016

Ingresso gratuito

Note biografiche di Gioia Cordovani

Nasce in Tanzania  ma la sua estrazione artistica ha radici in Toscana, dove ha conseguito la maturità al liceo artistico , per poi frequentare l’Accademia di Moda e Costume a Roma, dove attualmente risiede e opera. Dagli anni 80 fino agli anni 2006 la sua professione è quella di designer di moda, e costumista  teatrale. Moda, non come espressione di appartenenza o identificazione  sociale, ma come fusione Gioia Cordovani 10

puramente estetica tra forme e colori. Successivamente si+ nuovamente dedicata alla pittura effettuando sia rappresentazioni con i cento pittori di via Margutta sia  molteplici mostre collettive e personali trà le quali l’ esposizione  al Museo s. Paolo di Roma. Nel  2010 varie pubblicazioni sulla rivista Arte e Cultura “ContemporArt”. ESPOSIZIONE PERMANENTE di alcune opere nuova galleria “segnidisogni “ via fonte buono 35 Roma. Avendo come punto di riferimento sempre l’immagine femminile, l’artista afferma che ama scavare l’anima, lasciando il compito a chi guarda  di trovare  attraverso uno sguardo, un’ombra, una luce, tutto un mondo interiore. Si esprime con tecniche miste, acrilici e paste, per soddisfare la sua esigenza primaria che è quella della continua sperimentazione. Ci si pone talvolta la domanda: “cos’è l’arte ?” Dufrenne definisce la pratica dell’arte come un gioco a cui si partecipa per il piacere e la  gioia di giocare, ispirati da un desiderio di bellezza, al di là del fatto che tale gioco sia un lavoro utile e redditizio.

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

 

  Alcuni commenti sull’artista durante le manifestazioni:

La tua espressione artistica nella molteplicità femminile, suggerisce una varietà di interpretazioni che coinvolge. Complimenti e grazie Gioia, per l’occasione offerta di partecipare al tuo interessante e piacevole mondo. Come dicono i latini “nomen omen “ Il destino nel nome. Un caro saluto. Maria Luisa.

Brava mamma sei stata bravissima. Ti voglio tanto bene. Daniele

Gioia Cordovani non ha esitazioni, orgogli o paure, fisime o macerazioni. Splendidamente accetta il difficilissimo confronto con la realtà non mediata. Con la tranquillità della stesura accurata, fissa la staticità del dinamismo emozionale. Il suo mondo pittorico viene così a costruirsi in una sorta di spazio, dove la linea e il colore si fondono in modo essenziale. Dove c’è fusione trà tenerezza profonda e passione.

Gioia Cordovani -mostra al Ripa Hotel

Gioia Cordovani -mostra al Ripa Hotel

Difficile rimanere immuni dalla sua toccante poetica, dove l’amore è la sola grande risposta.  FemminArt Gruppo.

Exhibitions

Estemporanea di pittura in Toscana Laterina ( Ar)

Mostra collettiva con i cento pittori di via Margutta Roma

Mostra collettiva Cento  pittori via Margutta  Piazza Farnese  Roma

Mostra collettiva Cento pittori via Margutta Fregene  Rm

Mostra collettiva Cento pittori via Margurra  Pomezia  Rm

Mostra collettiva“ Sinfonia d’autunno in arte “ studio d’arte S. Agata Roma

Mostra collettiva “ Roma città eterna “ studi d’arte s. Agata Roma  “Premiata”

Mostra collettiva “percorsi paralleli “ Trittico Roma

Mostra collettiva “ Estate romana “ Galleria Pentart Roma

Mostra collettiva “ Il setaccio “  Galleria Pentart Roma

Mostra collettiva “ Piccolo formato “ galleria Pentart Roma

Mostra Personale Kinà  Marino  Roma

Mostra personale Noname cafè  roma

Mostra collettiva “ Crash “ circolo degli artisti Roma

Mostra collettiva  Museo s. Paolo  Roma

Mostra personale “ Ritratti in rosso e nero “  nuova galleria d’arte Segnidisogni  Roma

Pubblicazioni su rivista arte e Cultura “ ContemporArt  “

MOSTRA PERMANENTE di alcune opere  nuova galleria “segnidisogni” V.Fonte buono

35 Roma.

 

 

 

 

 

 

Artefiera 40

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ARTE FIERA A BOLOGNA, 40 ANNI

ARTE FIERA 2016 si presenta quale appuntamento di straordinaria ricchezza sul piano non solo qualitativo, ma anche stilistico, formale delle opere esposte. Accanto ad una selezione di opere di grandi artisti italiani e non solo è  la grande presenza di Gallerie e circuiti. Per questa 40ma edizione ad esporre sono 190 Gallerie d’arte moderna e contemporanea, 222 espositori totali a testimoniare l’importanza di questo appuntamento con l’arte internazionale considerato uno dei più prestigiosi e rilevanti dell’arte moderna e contemporanea in Italia.

Pirri

Pirri

Lungo uno spazio di 20.000 mq di esposizione sono allestiti tre padiglioni 25, 26 e 32 (un padiglione in più rispetto al 2015 tutto dedicato alla fotografia) che daranno visibilità ad oltre 2.000 opere tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni, videoart, oltre a dare spazio a più di 1.000 artisti moderni e contemporanei.

L’inaugurazione di giovedì 28 gennaio 2016 è occasione per rendere omaggio al grande David Bowie, recentemente scomparso, con performance di Lindsay Kemp e musica di Maurizio Baglini a creare una suggestiva interazione visiva ed emotiva attraverso musica, teatro e videoarte. Due sono le sedi espositive per dare ampio respiro ai grandi maestri del Novecento a alle giovani promesse del futuro: la Pinacoteca di Bologna (“Lo sguardo delle Gallerie sulla grande arte italiana”) e al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (“Storia di una Collezione”)  che presenta una selezione di opere acquisite da BolognaFiere.

Tra le 190 Gallerie d’arte moderna e contemporanea che oltre a dare spazio alle tendenze internazionali offrono ampia visibilità ai protagonisti nostrani di talento anche molto giovani, citiamo la z 20 Sara Zanin Gallery di Roma di cui è direttrice Sara Zanin e lo Spazio Damiani di Bologna dedicato alla fotografia d’autore. Il padiglione 25 dove espone anche la z20 Sara Zanin Gallery -presso lo Stand 17- presenta artisti di diversa nazionalità e tendenza linguistico espressiva: accanto al giovane Evgeny Antufiev

Spalletti

Spalletti

candidato al premio quale miglior artista under 30 le cui opere fanno riferimento al passato dell’uomo e alle lontane tradizioni in parte presenti in altre forme in culture distanti con cui è possibile un’iterazione, è la finlandese Kaarina Kaikkonen che lega la sua arte, complessa e semplice, ai ricordi e alle storie che ciascun individuo porta dentro di sé. E poi Silvia Camporesi, Ekaterina Panikanova, Beatrice Pediconi, e Alessandro Roma, quest’ultimo partecipa al Premio under 40. Sono presenti anche Michele Guido e Hidetoshi Nagasawa con un progetto speciale che sintetizza il loro sguardo volto ad analizzare le contaminazioni visive ed emotive derivanti dai riferimenti legati al mondo sensibile. Entrambi danno vita ad un nuovo sistema di percezione della realtà che trae spunto dalla natura nei suoi diversi aspetti.

Nagasawa

Nagasawa

Lo spazio Damiani presso lo Stand C/10 del padiglione 32, presenta una selezione di opere dei più prestigiosi fotografi tra cui: Joel Meyerowitz, autore di Morandi’s Objects, la nuova serie prodotta e presentata da Spazio Damiani in collaborazione con Howard Greenberg Gallery di New York, Hiroshi Sugimoto, artista giapponese autore di prestigiose serie come Lightning Fields, Theaters, Seascapes e Andrew Moore fotografo americano protagonista di Dirt Meridian, la prossima personale che Spazio Damiani ospiterà a partire dal 10 marzo 2016. Da sottolineare anche gli artisti che espongono per la Galleria Poggiali e Forconi di Firenze (presso il Padiglione 25 stand B/40tra cui: Enzo Cucchi, Manfredi Beninati, Laboratorio Saccardi, e Gilberto Zorio,

Arte Fiera 40 che anche quest’anno vanta la direzione artistica di Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti offre uno scenario d’insieme di quello che è il cammino e l’evoluzione dell’arte italiana tra il ruolo delle Gallerie dove le opere trovano visibilità, il mercato e la risposta del pubblico sempre più attento a questo campo considerando l’alto livello e il prestigio che in questi ultimi anni stanno raggiungendo gli artisti italiani all’estero..

Interessante la storia della stessa Arte Fiera a partire dalla sua fondazione nel 1974 raccontata in un allestimento innovativo e interattivo attraverso documenti e materiale d’archivio che tornano alla luce per svelare un cammino intenso fatto di vita, colore e passione per questa realtà che parla dell’uomo e della sua storia tra passato e presente, tradizione e attualità. Realtà dove si cerca l’interazione tra l’opera e chi la osserva per cercare e captare il pensiero più nascosto dell’artista.

Grignani

Grignani

Per l’edizione dei 40 anni, Arte Fiera guarderà in particolare ai giovani artisti. Le Gallerie che partecipano a questa edizione tra cui la citata Galleria Sara Zanin di Roma, sono state invitate a   presentare ed esporre opere di artisti “Under40”. Un comitato composto da curatori e direttori di grandi istituzioni museali e artistiche internazionali tra i quali Francesco Bonami (curatore, presidente del comitato di selezione), Luca Lo Pinto (curatore Kunsthalle di Vienna), Laura Carlini Fanfogna (direttrice Istituzione Bologna Musei), Giacinto Di Pietrantonio (direttore GAMEC di Bergamo), Hou Hanru (direttore MAXXI di Roma), Andrea Bellini (Direttore Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra), Alberto Salvadori (direttore del Museo Marino Marini), sceglierà durante la Fiera i migliori artisti under 40, le cui opere saranno poi portate in Pinacoteca per affiancare i grandi Maestri.

Schifano

Schifano

Lungo il percorso di questo prestigioso evento non possono mancare i grandi Maestri che dominano i mercati: Lucio Fontana, Piero Manzoni e Enrico Castellani considerati alla stregua dei grandi protagonisti internazionali. E ancora Dadamaino, Paolo Scheggi, Gianni Colombo, Ettore Spalletti, Gianni Piacentino, Giorgio Griffa e Turi Simeti che si avviano a ottenere la stessa considerazione, come anche le generazioni successive di artisti che negli ultimi mesi hanno tenuto mostre personali nelle più importanti Gallerie europee e americane.

Accanto a questi protagonisti sono le correnti artistiche e i movimenti che nello spazio della Fiera occupano un ruolo importante come l’Arte Cinetica, la Pittura Analitica e l’Arte Concettuale italiana, con riscontri eccellenti anche fuori dal nostro Paese, come è per Nanda Vigo, Pino Pinelli, Vincenzo Agnetti e altri. Ad affiancare Art Fiera è “Art City” alla sua quarta edizione che attraverso un programma di mostre e manifestazioni offre l’occasione di visitare musei e luoghi d’arte tra i più suggestivi di Bologna. Sabato 30 gennaio sarà la volta di “Art White Night”, la Notte bianca dell’Arte che riempirà la città di numerose iniziative cui saranno presenti migliaia di visitatori.

Silvana Lazzarino

ARTE FIERA , 40              

Quartiere Fieristico di Bologna

Ingresso: Ovest Costituzione

Orari: da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19

lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17

dal 29 gennaio al 1 febbraio 2016

Ingresso:

Biglietto giornaliero: € 20,00

Abbonamento 4 giorni: € 35,00

Abbonamento 3 giorni: € 33,00

Abbonamento 2 giorni: € 30,00

Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 10 anni compresi

Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00

Informazioni :BolognaFiere telefono 051 282111

artefiera@bolognafiere.it

www.artefiera.it