MONLUS ONLUS

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MONLUS ONLUS

4a EDIZIONE STAFFETTA DI NUOTO SOLIDALE  PER LA RICERCA CONTRO LE MALATTIE LEGATE ALLA VISTA

La MONLUS ONLUS di cui è presidente Morena Burattini continua a portare avanti diverse iniziative tra cui attività proiettate a sostenere quanti devono fare i conti ogni giorno con la propria disabilità.  Le attività che l’Associazione sostiene con impegno e passione, in particolare per i non vedenti, sono a carattere artistico e culturale, nonché sportivo al fine di favorire l’integrazione e la socializzazione tra i soggetti con disabilità legate alla vista e ad altre disabilità e le persone cosiddette normodotate. La Onlus Monlus ha deciso nel suo piccolo di appoggiare un importante progetto volto ad aiutare e sostenere bambini e ragazzi con patologie visive importanti a rischio cecità.

MONLUS ONLUS Staffetta nuoto solidale 4 edizione

MONLUS ONLUS
Staffetta nuoto solidale
4 edizione

Con le sue attività rivolte a promuovere arte, sport, cultura e spettacolo per non vedenti e non solo,  l’Associazione Monlus Onlus, organizza per il prossimo 4 giungo 2016 la quarta edizione della STAFFETTA DI NUOTO SOLIDALE AMATORIALE ad Ostia Lido presso la Piscina Comunale “G. Passeroni” (in Via Mar Rosso, 68), dove tutti tra disabili visivi e normodotati sono protagonisti. Alla Staffetta di nuoto solidale “una bracciata in più per una speranza da realizzare”, promossa dal  CONI, sarà presente il direttore responsabile  della Piscina Comunale Marco Braccalenti e come sempre, fin dalla prima edizione, il Professor Vincenzo Petitti: Primario oculistica dell’Ospedale S. Camillo di Roma.

Non si tratta di una gara competitiva non essendovi alcuna distinzione tra categorie, poiché l’intento è quello di promuovere nell’ambito della socialità solidale punti di socializzazione e integrazione tra disabili e non. Il ricavato della manifestazione cui si partecipa con una quota individuale pari ad Euro 5.00 sarà devoluto in beneficenza ai progetti per la salvaguardia delle malattie agli occhi, per lo studio, la ricerca e la chirurgia promosse dalla costituenda Fondazione Falcinelli e alle attività del “Cuore di Cristiano Onlus”.associazione che appoggia la ricerca di malattie oncologiche pediatriche e che si occupa di disabilità.

Monlus Onlus staffetta nuoto

Monlus Onlus
staffetta nuoto

Questa staffetta vuole essere un invito per i romani e non solo, compresi i disabili in particolare i non vedenti a prendere parte ad un evento in cui sport e divertimento si incontrano per sostenere progetti per la ricerca nella prevenzione e cura di patologie degenerative legate alla vista come il glaucoma, la retinite e allo stesso tempo per sostenere la lotta contro i tumori infantili

L’accreditamento è previsto per le ore 9.15 del 4 giugno 2016 e la gara avrà inizio alle ore 10.00.

Al termine della staffetta verrà offerto un buffet dalla COOP Ortolani in collaborazione con i commercianti. Tutti sono invitati a partecipare. Alla gara parteciperà anche tutto il Liceo Scientifico Antonio Labriola.

Silvana Lazzarino

STAFFETTA DI NUOTO SOLIDALE

Una bracciata in più per una speranza da realizzare

Piscina Comunale “G. Passeroni” – Via Mar Rosso, 68 – Ostia Lido (RM)

Per info e prenotazioni: tel 347/1869902; presidente.monlus@gmail.com,

sito: www.monlus.it

4 giugno 2016 a partire dalle ore 10.00

accreditamento ore 9.15

MORENA BURATTINI

MORENA BURATTINI  nata a Roma nel 1975 sotto il segno della bilancia,  non è soltanto una donna piena di interessi che contemplano lo sport, la musica, il sociale, ma una persona attenta agli altri, comunicativa e dalle mille risorse con cui ha vinto le sue sfide. Rimasta non vedente all’età di 15 anni, Morena ha reagito procedendo nel suo percorso con coraggio e una forza di volontà davvero unica  che l’hanno portata a raggiungere i suoi obiettivi tra sport e mondo della musica   E’ in particolare nel nuoto nei Campionati italiani tra il 1995 e il 2000 che Morena gareggiando per la categoria B1 nei 100  e 50 stile e nei 100 dorso si è classificata ai primi posti, .Anche nello sci è stata tra le prime a livello nazionale a conquistare il podio nello slalom speciale e gigante (con il supporto dei una guida) sempre tra il 1995 e il 2000.

Morena Burattini alla premiazione

Morena Burattini alla premiazione

Accanto al talento nello sport, Morena Burattini ha una grande predisposizione per il canto e la musica tanto da essersi distinta come cantautrice pubblicando il primo  CD dal titolo “Il pipistrello” nel 2003 contenente 12 brani scritti con il musicista Luigi  Piergiovanni e successivamente pubblicando diversi brani in diverse compilation tra cui “Sola tra le stelle” inserito nel 2011 nella compilation Sanremo promossi presentata nelle manifestazioni parallele al Festival di San Remo. Il brano è stato riarrangiato da Cesare Ranucci Rascel, figlio di Renato Rascel.

Da sottolineare l’EP dedicato a Papa Francesco dal titolo “L’ uomo venuto da lontano” ,uscito nel 2015 e presentato anche alla Radio Vaticana. L’EP contiene tre brani: una canzone dedicata al Papa Francesco in italiano e in spagnolo e un’altra dedicata alla città di Roma dal titolo “Roma bruciata“. I brani sono stati composti e curati dalla stessa Morena insieme al compositore e arrangiatore Fabrizio Pigliucci.. L’EP è stato inviato al Vaticano ed ha avuto il benestare del Papa Francesco tantoché Morena è stata invitata a cantare nei Giardini di Castel Sant’ Angelo a Roma il prossimo 11 giungo 2016 in occasione della giornata del Giubileo dei disabili e malati. .Il ricavato della vendita di questo EP servirà a finanziare i progetti per la salvaguardia delle malattie degli occhi, lo studio e la ricerca nel campo della cecità.

Morena Burattini in concerto

Morena Burattini in concerto

La sua voce intensa e profonda che vanta un timbro capace di raggiungere anche alte tonalità, le ha fatto conoscere da protagonista il mondo della canzone affatto facile, perché accanto al talento e alle capacità bisogna mostrare costanza, pazienza e desiderio di migliorarsi. Morena di costanza, grinta e determinazione ne ha da vendere ed infatti fin dagli inizi si è sempre applicata per migliorare le sue performance e acquisire maggiore sicurezza e padronanza non solo nella modulazione della voce, ma anche nella scrittura di testi per canzoni supportata dalla sua chitarra..

Tra i diversi Festival e concorsi cui ha preso parte vanno ricordati; la selezione dell’Accademia del festival di San Remo con la Canzone : “Gli Angeli non sono teneri ” nel 1998, la selezione del Festival di Napoli con la canzone “ Come sono io” nel 1999, .la partecipazione al 22° Giro Festival trasmesso da Rai Tre e Rai International come promo it nell’agosto del 2000. E ancora la partecipazione nel 2003 al concerto organizzato dalla Camera di Commercio Italoellenica che si è svolto in Grecia ad Atene per la raccolta fondi a favore delle Paralimpiadi di Atene 2004 e nel 2006 al primo Festival europeo per nuovi artisti disabili e non, intitolato  “TUTTI INSIEME “ con la canzone “Giorni memorabili” , svoltosi ad Atene. Quattro anni dopo nel  2010 prende parte alla IV edizione del Tour Music Fest,Festival Internazionale della musica emergente allo stage e alla II selezione, e lo scorso novembre del 2015 è tra le concorrenti scelte per la 2 edizione di Lions World Song Festival for the Blind “Sounds from the Heart”  tenutosi in Polonia a Cracovia, festival con cadenza biennale destinato esclusivamente a cantanti disabili visivi. Il brano  con cui Morena si è presentata in questo concorso dal titolo  “Sono come te” è stato scritto da lei e riarrangiato per l’occasione da Fabrizio Pigliucci. Per l’interpretazione e il testo Morena ha ricevuto un Premio Speciale “Morena Burattini – Malopolska Chamber of Craft and Entrepreneurship Prize” classificandosi al 4 posto,

Morena Burattini presidente della Monlus Onlus

Morena Burattini
presidente della Monlus Onlus

Da cantautrice non poteva mancare la sua collaborazione per la radio- Dalla fine del  2014 Morena ha iniziato a collaborare come speaker  per Radio Finestra aperta, radio web della UILDM LAZIO associazione che si interessa della Distrofia Muscolare. All’interno di questa radio Morena si occupa di una trasmissione musicale Note a Margine in onda tutti i venerdì pomeriggio dalle 15.30  alle 16.30 e in replica il sabato sera alle ore 21.00.

Da quando ha fondato nel 2011 la MONLUS ONLUS  associazione il cui scopo è di realizzare e gestire attività di carattere culturale e artistico favorendo la socializzazione e integrazione delle persone disabili, in particolari con visibilità visiva, con le persone cosiddette normodotate, Morena Burattini ha dato il via a diversi progetti e eventi per raccogliere fondi al fine di sostenere progetti destinati allo studio e alla ricerca per la prevenzione e cura di patologie degenerative legate alla vista.

Quale riconoscimento al suo impegno sociale e professionale in qualità di cantautrice Morena Burattini nel 2012 ha ricevuto il PREMIO  MONDO NOTTE  tenutosi alla discoteca Piper di Roma.

Si. Laz

 

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ALESSANDRO VALERI

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ALESSANDRO VALERI racconta attraverso il suo progetto IL CORAGGIO DI VIVERE E LA SPERANZA DEI BAMBINI dell’orfanotrofio di Tzippor

Tra i più importanti registi e fotografi nel settore della comunicazione pubblicitaria e sociale, ALESSANDRO VALERI è figura di spicco per la sua capacità nel catturare con il suo sguardo le emozioni della vita tra visibile e invisibile dove traspare una luce di speranza. Diplomatosi presso l’Istituto per la cinematografia e la televisione di Roberto Rossellini, è attivo e lavora tra Roma, Narni e Berlino. Capace come pochi di cogliere con espressività e poesia attimi e momenti della vita sociale sotto il profilo pubblico e privato, ordinario e straordinario, Alessandro Valeri ha fatto dell’obiettivo un mezzo al servizio del suo pensiero emotivo e visivo che si apre ai mille volti di quanto accade introno a lui, vicino e lontano.

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Macro Testaccio Roma

ALESSANDRO VALERI “Lasciami entrare”
Macro Testaccio Roma

La macchina da pesa e l’occhio fotografico sono diventate mezzi privilegiati con cui documentare le emozioni della vita da quella più commerciale e per certi aspetti consumistica legata alla pubblicità a quella più intimista che solca i destini di uomini e donne in difficoltà e in questi ultimi anni in particolare quelli di bambini rimasti soli e accolti in orfanotrofi. A testimoniare la sua sensibilità verso il mondo dei bambini e nello specifico rivolta ai bambini orfani provenienti da qualsiasi nazione e cultura, è la mostra LASCIAMI ENTRARE. Alessandro Valeri che si inaugura a Roma presso il Macro Testaccio negli spazi della Pelanda il 1 giugno 2016 a partire dalle 18.00. Promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione organizzata da Zetema Progetto Cultura, ripercorre una tematica sociale particolarmente cara all’artista, quella dell’integrazione e dell’aiuto, sugellando la terza tappa di un viaggio iniziato nel 2011 in Galilea. Partendo da un orfanotrofio sito a Tzippor zona della Galilea (Sepphoris in greco antico) vicino a Nazareth, abitata in prevalenza da arabi musulmani, lo sguardo di Alessandro Valeri si è soffermato sulle piccole e innocenti esistenze di bambini di diverse culture ed etnie che in questa sede hanno trovato accoglienza e calore. A Dare loro affetto ed educazione è un piccolo gruppo di suore dell’Ordine delle Figlie di Sant’ Anna che insieme ad operatori cristiani, ebrei e musulmani gestiscono la struttura.

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI
“Lasciami entrare”
Roma Macro Testaccio

Colpito da questi luoghi e dagli sguardi, dai gesti di tanti bambini Alessandro Valeri decide di ritornare in questi luoghi per partecipare al loro vissuto quotidiano portando un po’ della sua creatività. Così mette a disposizione il suo lavoro di fotografo e regista per realizzare un documento davvero intenso e profondo in cui registra voci, gesti, sguardi di questi bambini, scoprendo sempre di più il loro mondo profondo e pieno di voglia di vivere. E lo fa attraverso fotografie, filmati, riprese di suoni e disegni realizzati anche con gli stessi bambini,

Nel suo lavoro coinvolge quanti tra amici e colleghi mostrino interesse a scoprire da vicino questo vissuto dove di giorno in giorno bambini di diverse nazionalità si incontrano, si conoscono, si sorridono o restano in disparte. Da tutto ciò prende forma SEPPHORIS, un progetto per sostenere le attività di un luogo speciale nel suo rappresentare l’incontro tra le diversità culturali e religiose.

L’esposizione, a cura di Micol Veller Fornasa, allestita negli spazi della Pelanda – Foyer 1 al Macro

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI
“Lasciami entrare”
Roma Macro Testaccio

Testaccio esprime l’evoluzione di questo progetto attraverso una nuova dimensione narrativa in cui avvertire la presenza dei bambini di Tzippori protagonisti di un mondo dove si alternano speranza ed illusioni. Entro il loro mondo si accede attraverso un percorso visivo fatto di fotografia e pittura: sono foto in bianco e nero di grande formato su tela dove Valeri aggiunge tracce di pittura. Esse ritraggono i particolari dell’interno dell’edificio dell’orfanotrofio: si va da un rubinetto ad un lucchetto posto su un armadio, dai disegni appesi nel dormitorio ad un interruttore, da un’ombra sul muro ad un peluche. Unica foto dove sono presenti persone è quella dove sono ritratti i ragazzini in fila per una partita di pallone.

Un’opera di sound–design dove 40.000 mattie spezzate conducono verso un’installazione sospesa. Si tratta di un vecchio banco di scuola che pende dal soffitto sospeso nel vuoto a ricordare il diritto all’istruzione per tutti i bambini, spesso negato. Ma resta la speranza a dare fiducia, e così di fronte ad una vecchia macchina per lo zucchero filato con un performer circense che porge dolcezze, si misura la felicità.

ALESSANDRO VALERI L asciami entrare Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI L asciami entrare Roma Macro Testaccio

Sono previste attività didattiche rivolte alle scuole: il 1 giugno una classe della scuola elementare Gaetano Grilli prenderà parte all’evento inaugurale visitando la mostra e partecipando ad un laboratorio sul segno e colore tenuto dallo stesso artista. Altri appuntamenti dedicati alla didattica analoghi a questo sono fissati per il 15 giugno e per il 6 e 13 luglio dalle 14.00 alle 16.00 ad ingresso gratuito (con prenotazione obbligatoria al numero 060608).

Attento al tessuto umano e sociale, di cui ha saputo cogliere le emozioni e gli stati d’animo dei più fragili, Alessandro Valeri restituisce all’arte e alle sue diverse sfaccettature di stili e linguaggi un ruolo privilegiato che va oltre la funzione di semplice rappresentazione per raccontare i sogni spezzati, le gioie e le speranze di questi bambini cui non deve mancare mai il sorriso. L’arte coglie l’aspetto legato al sociale: le fotografie di  Alessandro Valeri, semplici e commoventi, dove si nasconde un sottile simbolismo aprono gli occhi su una realtà da guardare da vicino, con le sensazioni del cuore.

Silvana Lazzarino

 

LASCIAMI ENTRARE. ALESSANDRO VALERI

Macro – Testaccio, la Pelanda

Roma- Piazza Orazio Giustiniani, 4,

Orario: da martedì a domenica dalle ore 14.00 alle 20.00.

Lunedì chiuso

Inaugurazione 1 giugno 2016 ore 18.00

dal 2 giugno al 24 luglio 2016

Ingresso libero

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Il Dispari 2016-05-30

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Il Dispari 2016-05-30

Il Dispari 2016-05-30

 Editoriale

Come abbiamo anticipato nell’editoriale pubblicato il 9 Maggio scrivendo “Tina Bruno ha deciso di volere iniziare a collaborare con la redazione di questa testata”, oggi pubblichiamo il suo primo articolo accompagnato da una breve sintesi della sua produzione in campo artistico e sociale. Nella convinzione che lei entrerà presto e con pieno diritto nel gruppo di autori da voi stimati, le rivolgiamo un caloroso “BENVENUTA!”

La crisi del mondo sociale

Per l’adulto accettare un bambino vuol dire entrare nel suo mondo

La crisi che sta coinvolgendo il mondo della scuola e di altre istituzioni sociali in quest’ultimo periodo è causata dai metodi errati di alcuni operatori che, pur avendo una base di cultura umanistica, non la praticano. Infatti, dove i valori umani sono esaltati, le riforme, la creatività, le arti e l’immaginazione bocciano il “Narcisismo” che perde il fascino dell’onnipotenza.
Alle soglie del “21° Secolo” non si può assistere, né tanto meno si possono accettare, scene di violenza sui bambini da parte di alcuni adulti: insegnanti, educatori, genitori, i quali, dimenticando la cultura dell’infanzia e i messaggi educativi che essa trasmette, condizionano il bambino e il suo apprendimento.
Il progresso di un popolo parte dal rispetto dei valori umani tipici dell’uomo che si distingue dagli animali proprio per qualità superiori, che a volte, però, disconosce.
Così facendo, si annullano secoli di storia e di sviluppo che hanno portato a una nuova concezione del bambino.
Dovere dell’adulto è di favorire al massimo la socializzazione dei bambini, con bambini e con adulti, per far sì che la violenza, essendo il frutto del disadattamento sociale, sia sconfitta.
A detta di molti teorici gli impulsi repressi da piccoli per paura, se non trovano sbocchi, da grandi si ritorcono contro i bambini.
Gli adulti devono usare l’amore e non la violenza quando un bambino sbaglia, fa i capricci o rifiuta qualcosa. Devono apprezzare il suo comportamento, tenendo sempre presente che si tratta di un essere senza storia e che attraverso le varie esperienze giocose, apprendibili, comunicative e relazionali sta imparando a costruirla.
Per l’adulto accettare un bambino vuol dire entrare nel suo mondo e accettare quella sua smania di crescere, esplorare, scoprire, provare che comincia nella culla e non si ferma mai; vuol dire accettare il suo insaziabile bisogno di capire; la meraviglia e lo stupore che prova di fronte alle piccole cose; i suoi perché e dargli la possibilità di farsi un’immagine positiva del mondo che lo circonda.
Vuol dire non forzare il suo fare e agire, dargli tempo, rispettare i suoi prodotti perché sono frutto del suo essere, vuol dire non alzare mai le mani per menare, ma capire il suo comportamento e discutere ordinatamente sulle sue richieste, senza estendere il proprio dominio per auto-realizzarsi. Vuol dire amarlo
Tina Bruno

Note biografiche 

Tina Bruno ha cominciato, solo da qualche anno, a produrre scritti per pubblicazioni giornalistiche, dedicando le sue attenzioni ai bambini con i quali per tanti anni ha condiviso la sua vita.
Ha scritto due libri di poesie e favole per i bambini del nido, uno per quelli che frequentano la scuola dell’Infanzia e Primaria, cinque manuali di formazione per insegnanti ed educatori, cinque volumi di poesia per adulti, uno di novelle e racconti per adulti, e ha partecipato ad oltre centocinquanta antologie riportando primi, secondi, terzi e quinti premi, premi speciali, encomi solenni e diplomi d’onore. Dal MIUR è stata designata nel 2015 per tenere lezioni di favolistica presso quattro scuole facenti parte del progetto “LIBRIAMOCI”. Nel palmares di Tina Bruno c’è scritto che è risultata finalista nel concorso “Salvatore Quasimodo” (ed. Aletti) e in due edizioni del nostro Premio internazionale di poesia “Otto Milioni“ (ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza).

Il Dispari 20160530 1 comp

ANGHELOPOULOS ALLA PRO BIENNALE

Vittorio Sgarbi ha inaugurato lo scorso 8 maggio 2016 l’apertura della PRO BIENNALE a Venezia presso la Milano Art Gallery Pavilion, negli spazi dell’antico Palazzo Giustinian Faccanon, prima sede storica ufficiale del noto Gazzettino.
Ospite d’onore al vernissage della mostra organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, Vittorio Sgarbi ha festeggiato il suo 64° compleanno attorniato da vip, amici, artisti e fans estimatori.
Tra le personalità e i nomi noti vanno citati Katia Ricciarelli, Francesco Alberoni, Alessandro Meluzzi, José Dalì, e Alviero Martini.
L’esposizione che resterà aperta fino al 30 maggio 2016 ad ingresso libero, ospita, come ogni anno artisti di spicco a livello internazionale tra cui A. T ANGHELOPOULOS la cui opera dai segni e dalle forme avvolgenti racconta dell’uomo nel suo essere costantemente sospeso tra la dimensione terrena e quella spirituale nascosta nei luoghi sottili e imprevedibili di un’esistenza che alterna incertezza e speranza.
Le immagini della sua pittura racchiudono le energie dell’universo ad abbracciare terra e cielo, materia e spirito, di cui l’uomo è protagonista fragile e impotente di fronte a questa esistenza spesso eticamente precaria, dove i legami umani e sociali sembrano sfumare per cedere il passo a chiusure e egoismi.
Aspetti questi evidenziati sulla tela da segni fitti e intricati che vengono via via sostituiti da colori accesi e dalla presenza dell’oro ad indicare una possibile speranza per una comunicazione prima inattesa poi probabile che rimette in gioco la condizione per l’uomo di ritrovare parti segrete di se stesso. Autore di dipinti di straordinario fascino per il loro aprire alla riflessione sugli eterni interrogativi dell’uomo nella sua costante ricerca di quel limite tra visibile e invisibile, Anghelopoulos per questa mostra presenta un lavoro ispirata al tema del “doppio”.
Si tratta di Vita Interiore – Inner Life (2015) ispirata al doppio “Ritratto dei Duchi di Urbino” di Piero della Francesca (1465-72) che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
L’opera di Anghelopoulos che appartiene ad una serie di ritratti celebri del Rinascimento, riscopre sotto una nuova dimensione la coppia dei duchi d’Urbino volendo rappresentare il lato misterioso e oscuro dell’uomo.
I due coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza raffigurati da Anghelopoulos mostrano l’altro lato del volto (profilo), quello destro lui, quello sinistro lei, dandosi la schiena.
Una posizione che indica distanza e consapevolezza dei propri ruoli da parte dei due coniugi. Svelando dopo oltre cinquecento anni l’altro profilo, eternamente nascosto, è come se i personaggi tornassero a riappropriarsi di una nuova vita nell’oggi, più autentici e padroni di se stessi.“Un appuntamento sempre molto atteso, quello della mostra Pro Biennale” come ha sottolineato l’organizzatore Salvo Nugnes a conferma della presenza anche per questa edizione di artisti italiani e stranieri di grande interesse nel panorama contemporaneo. Un evento importante per Anghelopoulos che ancora una volta con questa opera regala una visione interiore da cui far riaffiorare quelle zone nascoste del pensiero, dove si celano stralci di un vissuto che si vorrebbe tenere segreto per sempre.
Tra i vip presenti citiamola soprano Katia Ricciarelli che ad Ischia il 4 gennaio del 2011 ha incantato quanti erano presenti al suo concerto presso la Basilica di Santa Maria Maddalena a Casamicciola dove ha intonato tra le altre le arie “Ave Maria” di Gounod e “Panis Angelicus” di Franck.
Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino Manifesto Pro Biennale

Il Dispari 20160530 tutto ridim

Marzia Carocci

Il taccuino rosso di Eleanor

Oggi la cronaca è piena di fatti orribili e, tra questi, non mancano le madri che fanno prostituire le proprie figlie o per povertà, o, peggio, per soddisfare vizi, assuefazioni divenute con il tempo malattie, come il bisogno della droga per continuare a vivere, se vita può considerarsi quella di una persona drogata, come la madre di Eleanor che, razionalmente e con lucidità, induce, anzi costringe la figlia alla prostituzione: “Con il passare del tempo, mamma iniziò a vezzeggiarmi, mi diceva di truccarmi, di esaltare il mio corpo… a volte mi regalava indumenti intimi che trovavo pacchiani… Poi compresi il suo comportamento… entrò un tipo… Mi sentii spogliare e frugare, la sensazione era di un disgusto che mai potrei descrivere con le parole… Staccai la mano da lui come se avessi preso una scarica elettrica e mi allontanai… Mamma mi guardò malissimo… Poi si alzò barcollante, prese le chiavi di casa… chiuse la porta alle sue spalle lasciandomi sola con il suo amico. ” (pagg. 16, 17). Siamo di fronte a un romanzo-denuncia che pone in primo piano il disfacimento della nostra società, né si sbaglia nel dire che è come un pugno nello stomaco che scuote dall’indifferenza e dal disinteresse, che induce a guardasi attorno e ad interrogarsi senza incanti e consolazioni. Marzia Carocci denuncia, punta il dito contro un contesto socio-economico ed etico-morale di cui sono vittime anche la madre e il padre, ma soprattutto denuncia la violenza contro le donne, la pedofilia, mali persistenti della nostra civiltà e che nel romanzo vengono proposti soprattutto attraverso la narrazione di vicende, stati d’animo, emozioni vissute da Eleanor, vittima della madre, a sua volta vittima e carnefice, che la immola, ancora bambina, al dio “Droga”. La violenza contro il sesso femminile è vecchia quanto l’umanità, considerato che la maggior parte dei popoli ha sempre avuto un’organizzazione patriarcale che ha posto le donne, a prescindere dalla loro età, in una condizione d’inferiorità e sottomissione e tanta è la letteratura che propone tale tema, basta ricordare, ad esempio, nell’Ottocento, la manzoniana Monaca di Monza, la piccola Cosette dei Miserabili di V. Hugo o ancora la pura Sonja, di Delitto e castigo di F.Dostoevstkij, o se vogliamo limitarci ai nostri tempi, l’opera di S. Landini, “Ferite a morte”, oppure quella di S. Agnello Hornby, “Il male che si deve raccontare”, o ancora i racconti di D. Maraini in ”L’amore rubato”, etc…
Orbene, “Il taccuino rosso di Eleanor”, a buon diritto, entra nell’alveo di tale letteratura che, come un fiume in piena, si spera possa in futuro contribuire ad eliminare pregiudizi e comportamenti violenti.
Marzia Carocci narra la storia di Eleonor con intensa partecipazione emotiva e ciò giustifica la posizione omodiegetica della narratrice, lo stile sciolto, scorrevole, incalzante nella proposizione di eventi, pensieri, sentimenti e il lessico pulito, che, nonostante la materia trattata, mantiene sempre la decenza, lasciando alla fantasia del lettore ogni esplicazione di comportamenti e parole che, pur nella sobrietà espressiva, la scrittrice lascia intendere
Francesca Luzzio

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ll Dispari 2016-05-23

Il Dispari 2016-05-23

Editoriale

Parlando di poesia non si può prescindere dal prendere posizione su un argomento collaterale molto importante, anzi direi determinante, per la migliore divulgazione delle opere proposte.

Parlo della funzione comunicativa che ci si aspetta avvenga seguendo determinati parametri interpretativi. Per maggiore chiarezza dico che non tutti siamo d’accordo su quali debbano/possano essere gli artifizi linguisti e scenici più consoni alla presentazione in pubblico delle opere poetiche.

Chiarito che io sono decisamente convinto che nessuno meglio dell’autore, sia pure afono e sia pure balbuziente, possa “dare voce” ai suoi versi, esistono altre opinioni intese a privilegiare la professionalità recitativa e scenica del lettore.

Solo per inciso mi piace ricordare la magistrale serie di letture dei suoi versi che Giuseppe Ungaretti ebbe modo di proporre, tanti e tanti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero e la sera mandava in onda programmi di acculturamento per analfabeti del tipo “Non è mai troppo tardi”. Quella fu per me una folgorazione, tanto era ammaliante, seducente, prepotente, la vis emotiva che ne derivava!

Comunque, riprendendo il discorso generale, esiste un’ulteriore divisione di massima tra coloro che optano per la seconda ipotesi (privilegiare la professionalità recitativa e scenica del lettore) ed essa suddivide la “recitazione” in due categorie, la prima delle quali tende a privilegiare una lettura priva di orpelli e di inflessioni teatrali (vedi il grande Benigni nello show sulla Divina Commedia), mentre la seconda vorrebbe che l’interprete dettasse, attraverso la sua professionalità, le intensità emotive, coinvolgendo il pubblico mediante quelli che inizialmente ho definito artifizi linguisti e scenici, quasi avvicinando l’interpretazione alle peculiarità delle interpretazioni melodrammatiche.

Per me che ho avuto il sommo privilegio di incontrarlo sulla strada dei nostri progetti, convincendolo a diventarne la VOX, Antonio Mencarini è il classico esempio di sintesi e di perfezione interpretativa.

Antonio riesce a bloccare l’attenzione di chi lo ascolta padroneggiando un timbro di voce “parlata” il quale, tutt’altro che anonimo, rende perfettamente l’anima nascosta dietro ogni verso, ma lo fa, ed è qui la grandezza di VOX, lasciando che siano le parole e non i gesti o le inflessioni a condurre l’ascoltatore nel mondo della lirica proposta.

Lui sa come entrare nei sentimenti svelati o nascosti dentro i versi, siano essi composti da parole semplici espresse in maniera naif, o siano elaborati in ermetismi apparentemente inestricabili.

Antonio Mencarini, è un ancien talento naturale, un giovane lettore in pubblico, un amante della poesia da sempre.

Bruno Mancini

Antonio Mencarini

Antonio Mencarini

Il Dispari 20160523 1 comp

Vi racconto l’impossibile

Per la serie Esopo news

Domenica 15 Maggio 2016, ho trascorso una bellissima giornata in compagnia di moglie, figlia e del suo compagno.

Ischia, anche con il cielo coperto e con zone ventose è una meraviglia da scoprire in continuazione.

Verso le 14 abbiamo preso posto in uno dei ristoranti-pizzeria più accorsati di Forio. Tanto per aggiungere qualche particolare, dico che si trova in pieno centro, ha un ottimo rapporto tra qualità, servizio e prezzi e noi siamo clienti abbastanza conosciuti.

Purtroppo la giornata uggiosa non permetteva di pranzare all’aperto e la direzione, visto il notevole afflusso di clienti, ha allestito una sala “provvisoria” in uno dei locali che di solito è utilizzato per la consumazione di gelati, bevande e panini.

Un ambiente rettangolare con tre tavoli allineati su due file. Sala piena di umani adulti più un cane ed un lattante.

A noi è stato assegnato il tavolo al centro della fila di sinistra entrando.

Abbiamo preso posto senza alternare le coppie. Rosalba ed io da una parte e Mirna e Chris dall’altra… vedi piantina.

sala ristoranteComprensibilmente, considerato  il notevole numero di avventori, il servizio ha ritardato più del solito, tanto che abbiamo avuto modo di osservare i comportamenti degli altri clienti, pur se da prospettive diverse. Io verso il cane e Mirna verso il lattante.

Bene, anzi male perché ora racconterò l’impossibile.

La tizia n.1, quella nel mio angolo di visuale, grassa e piuttosto volgare, mangiava una pietanza con del sugo nel quale intingeva in continuazione enormi pezzi di pane: faceva cioè la così detta scarpetta. E va bene, passi pure il “piccolo” schifo .

A noi non erano ancora giunte le pietanze e la scena poteva non essere considerata particolarmente disgustosa, Però, qualche minuto dopo, mentre avevo appena iniziato a mangiare la pizza, mi accorgo che la tizia n. 1, sempre lei, dopo aver masticato una grossa scorza di pane imbrattata con il sugo ormai alla fine, l’ha tolta dalla bocca e l’ha posizionata accanto al muso del cane. Secondo grande schifo! Il cane l’ha leccata un paio di volte, l’ha annusata più volte e poi, disgustato non si sa da cosa, ha girato il muso in segno di nausea. Terzo grande schifo. Sapete cosa ha fatto la tizia n. 1 per completare il poker? L’impossibile: ha raccolto da terra la scorza di pane imbrattata nel sugo e che lei aveva masticato prima di offrire in pasto al cane che l’aveva leccata più volte prima di rifiutarla e l’ha messa, così sporca e schifosa, nel piatto in cui aveva mangiato.

Orrore massimo!

Eppure il massimo non era ancora raggiunto.

Stavo raccontando la vicenda a Mirna incredula, quando la vedo sbiancare, sbarrare gli occhi ed estraniarsi completamente dal mio racconto, bisbigliando “No… è impossibile… non ci credo…”. In effetti stava accadendo che la tizia n 2, più grassa e più volgare della n.1, aveva sdraiato il lattante sul tavolo e gli stava cambiando il pannolino sporco di pupù!

E quindi, a Francesco che ci invita a voler bene ai vicini più di quanto non facciamo nei confronti degli animali rispondo; “Viva i porci e le porche”!

Bruno Mancini

 

Il-Dispari-20160523 tutto ridim

ANDREA VENTURA

RITRATTI SENZA TEMPO DI PERSONAGGI STORICI E DI SUCCESSO

Il fascino e il successo della società americana tra mondanità, spettacolo, politica non poteva sfuggire allo sguardo attento di ANDREA VENTURA, artista milanese, ma ben presto trapiantato a New York dove i suoi ritratti in poco tempo hanno catturato l’attenzione di critica e pubblico tanto da essere tra i più richiesti per le copertine delle più prestigiose riviste americane ed europee.

Tra i maggiori illustratori del mondo Andrea Ventura attraverso uno stile intenso con riferimenti alla pop art ha reso i protagonisti del cinema, della letteratura e della musica, ma anche della scienza e della politica, delle icone perfettamente calate nell’ordinario dando spazio alle loro espressioni. A ripercorrere questa carrellata di ritratti di protagonisti della scena internazionale che hanno lasciato un segno importante nella loro vita con pubblicazioni, scoperte, successi musicali e letterari, è la suggestiva mostra presso la Galleria TRICROMIA a Romain Via della Barchetta, 13, aperta fino al 28 maggio 2016.

Tra i protagonisti dei ritratti citiamo Eugenio Montale che, nella sua raccolta “Satura” (Mondadori, 1971), in data 22 ottobre 1967 fa riferimento ad Ischia, nel pieno del suo sviluppo turistico con autobus stracolmi di vacanzieri tedeschi, scrivendo:

“Spesso ti ricordavi (io poco) del signor Cap.

L’ho visto nel torpedone, a Ischia appena due volte.

E’ un avvocato di Klagenfurf, quello che manda gli auguri.

Doveva venirci a trovare…”;

e citiamo Woody Allen, regista e attore, che ha ricevuto il “Foreign Award”nel 2011 all’Ischia Film Festival. (nato con l’intento di conferire un riconoscimento artistico alle opere, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che hanno valorizzato “location” italiane o straniere per invogliare nello spettatore il desiderio di conoscerne e visitarne le bellezze) realizzato dall’Associazione Culturale Art Movie e Music ed il cui ideatore e Direttore Artistico è l’ischitano Michelangelo Messina

La galleria Tricromia, specializzata nell’arte dell’illustrazione apre i suoi spazi a Andrea Ventura artista visivo tra i più̀ richiesti al mondo che nei suoi lavori mira a far emergere quella forza espressiva nei volti dei suoi soggetti grazie ad un tratto deciso e ad una scelta particolare di alcune tonalità̀ di grigio, verde e azzurri che accostati in modo diverso danno ai soggetti una particolare intensità nello sguardo e nella posa, spesso vigorosa e statuaria.

La mostra ANDREA VENTURA “NEW YORKER E DINTORNI” che si richiama nel titolo alla “casa” lavorativa per eccellenza, il New Yorker dove lo stesso artista è stato per diversi anni, realizzando importanti lavori, conduce il visitatore entro uno scenario dove si svelano storie di glorie e successi attraverso impegno e ricerca, speranza e coraggio, storie ordinarie eppure straordinarie vissute da uomini e donne divenuti famosi, unici per quanto raggiunto.

Da Eugenio Montale a Woody Allen, da Robert Darwin a Samuel Beckett, da Sigmund Freud a Carlo Levi, da Orhan Pamuk ad Elsa Morante, fino a Jean Luc Godard e David Bovie, essi sono rappresentati da Ventura come statue a mezzo busto, impassibili e calmi, attenti e acuti, talvolta superbi e vincenti negli sguardi che catturano per intensità e vivacità. Nel raffigurare i suoi protagonisti in una posa plastica Ventura li proietta come in una specie di gianicolo personale dove si evince un riferimento ai busti dei garibaldini visibili all’alba nelle passeggiate romane sul Gianicolo.L’esposizione presenta anche numerosi disegni e copertine delle più prestigiose riviste americane ed europee. Il ritratto di Hoellebecq, scrittore e saggista francese scelto per il manifesto della mostra è stato realizzato per Harper’s nel 2015.

Silvana Lazzarino

 

ANDREA VENTURA

“NEW YORKER E DINTORNI”                                                                       

Galleria TRICROMIA

Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma

orari dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00

sabato 10.00 – 19.00

fino al 28 Maggio 2016

per informazioni tel 066896970 / 3397856006

Ritratto Michel-Hoellebecq mostra ANDREA VENTURA NEW YORKER E DINTORNI

Ritratto Michel-Hoellebecq
mostra ANDREA VENTURA NEW YORKER E DINTORNI

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

Il Dispari 2016-05-16

Il Dispari 20160516 comp

Editoriale

Oggi, prima di dare parole all’argomento del quale ho in programma la trattazione, sento il bisogno di partire con una premessa, piuttosto articolata, atta a consentire l’autentica interpretazione del brano con il quale mi propongo d’illustrare, in maniera tanto succinta (molto) quanto poco accademica (spero) “Dalla sedia alla poltrona”, ovvero quello che in un precedente editoriale  ho definito come “il pamphlet scritto da Nicola Pantalone”.
Inizio da “Pamphlet” riconducendone il significato alla sua origine latina, quando, un tizio tuttora sconosciuto e in un luogo molto vago situato tra l’attuale Francia e l’Italia, in un anno indefinito del XII secolo, scrisse la commedia latina medievale in versi dal titolo, anch’esso non perfettamente definito, di “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore”.
L’opera, d’impronta ovidiana, conobbe grande fortuna e diffusione in tutta l’Europa letteraria del XII secolo e divenne nota in Francia con il titolo popolare, appunto, di Pamphilet, oggi Pamphlet.
Ai dotti tra voi che, dopo aver letto il Pamphlet scritto da Nicola, mi contesteranno (con buone ragioni) le dissonanze stilistiche tra il latino “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore” e l’attuale “Dalla sedia alla poltrona” propongo ciò che Wikipedia scrive: “Dal punto di vista esteriore, il pamphlet è spesso un testo breve… (omissis). Siccome i pamphlet erano a basso prezzo e facili da produrre, furono spesso utilizzati per diffondere idee personali… (omissis). Tendenzialmente, l’autore del pamphlet presenta il proprio testo come uno sfogo estemporaneo, come una reazione viscerale di fronte a una situazione… (omissis)
Un altro tratto tipico è l’equiparazione della presa di parola a un atto di coraggio: l’autore è, nella generale acquiescenza e omologazione delle idee, l’unico individuo in grado di cogliere gli eventi nella piena luce della verità.”
Ogni vita può diventare racconto quando si avverte l’esigenza di narrarla”, così inizia la prefazione scritta da Lina D’Onofrio per il “pamphlet di Nicola.

Allora, chiarito che “pamphlet” è il riconoscimento di una forza divulgativa nata mille anni fa, devo ancora precisare “perché” Nicola Pantalone compare in questa pagina. Ciò in quanto, se (in un’ipotesi molto probabile) qualcuno tra voi, conoscendo il rapporto amichevole che intercorre tra me e Nicola, fosse propenso a pensare che io intenda “magnificare” l’amico per le caratteristiche letterarie del suo libro, allora a lui/loro suggerisco un’interpretazione capovolta, tramite la quale, dalla lettura di questa nota risulta evidente che a Nicola,  autore di “Dalla sedia alla poltrona”, è riservata la giusta gratificazione per essere un mecenate distributore di emozioni verso amici e conoscenti.
“Dalla sedia alla poltrona”, si presenta come l’autobiografia artistica di colui che da una sessantina d’anni canta e suona con il mare e il sole ischitano a passeggio tra dita e ugola.

Si presenta, ma in realtà non lo è poiché il testo viene meno ad alcuni dei requisiti canonici delle autobiografie: il narcisismo, l’autoNicolaeMinareferenzialità, la voglia di stupire e, non ultimo, manca l’oblio in cui, nelle autobiografiche, vengono di solito adagiati i personaggi che nella storia reale abbiano svolto ruoli secondari.
Nicola, invece, non perde occasione per decantare le doti dei suoi amici del lungo viaggio musicale che l’ha portato ad esibirsi in centinaia di locali e alla presenza di spettatori internaziNicolaeBaudoonali.

A Mina, Pippo Baudo e ad altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola, tutti intervenuti con apprezzamenti positivi per la sua musica e per la sua simpatica umanità, non è stato riservato, nelle 70 pagine del volume, più spazio o più amabile considerazione di quello che Nicola ha dedicato a Franco Di Costanzo, Ugo Pirone, Rino Lange,  Aurelio Buono, MarioNicola e Merola comp Di Noto, Enrico Roja, Gino Pinto, Saverio Toma,  Gianni De Luca, Pepito Casanoiva e tanti, tanti altri musicisti dei quali solo pochi lettori, forse, hanno ancora qualche sbiadito ricordo.

Far occupare alla musica il trono di regina –mai tiranna, ma mai contestata o contrastata- di un’esistenza vissuta a briglie sciolte è una felicità nascosta, comprensibile solo a coloro i quali abbiano il sangue blu delle passioni prive di secondi o terzi fini. La passione per l’Arte, sinonimo di Vita è pregio abbastanza raro. Nicola Pantalone ha saputo, scrivendo “Dalla sedia alla poltrona”, rendere onore alla sua e a quella dei suoi amici.
Bruno Mancini

Dalla sedia alla poltrona copertina comp

Il Dispari 20160516 1 comp

Silvana Lazzarino

TRA I FINALISTI AL PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I.  di Milano
La Casa Editrice Otma Edizioni di Otmaro Maestrini, attiva da trent’anni e che organizza con successo importanti Premi letterari, dalla poesia alla narrativa toccando anche le arti pittoriche, in collaborazione con il Comune di Milano, quest’anno ha di nuovo indetto il PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I. Albo Ufficiale Poeti Pittori Italiani.
Un premio prestigioso dedicato alla poesia (in lingua italiana e in vernacolo), al libro edito, al libro di narrativa inedito, e alla pittura, che ha visto la partecipazione di numerosi poeti e artisti non solo italiani, le cui opere sono state ritenute di alto livello sotto il profilo dello stile e dei contenuti.
La cerimonia di premiazione tenutasi a Milano presso il Circolo Alessandro Volta, introdotta da Otmaro Maestrinied, ha visto una giuria composta da nomi prestigiosi del panorama letterario quali: Lorenzo Croce, Lucia Ferrante, Cristina Flumiani, Ugo Perugini e Maria Teresa Piantanida. Elisabetta Viviani, nota subrette ed anche pittrice intensa ed espressiva, ne è stata la sorridente conduttrice.
Tra i poeti finalisti per la Sezione Poesia a tema libero cui è stato consegnato il Diploma con grande Medaglia Aurea è stata premiata, e tutta la redazione di questa testata si complimenta con lei,  anche la nostra opinionista Silvana Lazzarino (finalista con menzione d’onore) per la poesia L’albatro che riportiamo qui di seguito.
Lo scorso anno nei due Premi della Otma Edizioni “Premio A.U.P.I” e Premio Internazionale “Città di Varallo” cui ha partecipato per la sezione libro edito, Silvana Lazzarino si era classificata al quarto posto assoluto rispettivamente con “Oltre le immagini Tra visione ed emozione” (Pagine srl 2014) e “Cosmogonia” (Edizioni Progetto Cultura 2013). Raccolte poetiche che si soffermano sui ritmi del pensiero. Attraversare l’esistenza tra visibile e invisibile partendo dai luoghi della natura: scrigno di possibili verità.
L’albatro
Un volo senza meta
libero, istintivo
ad ali spiegate
lungo le distese marine
incontaminate
nella solitudine di un cielo
plumbeo, grigio
che prepara alla tempesta.
Tempesta dei sogni
verso l’oscuramento del mondo.

Il Dispari 20160516 tutto ridim
Aniellantonio Mascolo e il padre dei Fauves
MATISSE IN MOSTRA A TORINO A PALAZZO CHIABLESE

L’opera dell’artista ischitano Aniellantonio Mascolo (1903-1979), che nella sua Ischia ha sempre trovato fonte di ispirazione, è stata accostata a quella di Matisse.
Sebbene abbia rinunciato al colore, ma non alla luce in contrasto con gli sfondi scuri, Mascolo si è richiamato al padre dei Fauves per l’uso di forme semplici e appiattite ancorate però ad un certo realismo con cui ha rappresentato i suoi soggetti legati al mondo dei contadini e dei pescatori.
L’energia del disegno, l’uso di un colore puro seppur disteso sulla tela in modo originale nel far emergere figure e oggetti attraverso rappresentazioni dove non esistono più profondità e chiaroscuri, diventano i punti di forza su cui si fonda il movimento dei Fauves nato agli inizi del Novecento di cui Henri Matisse è figura di spicco, originale per la sua potenza espressiva evidenziata dall’uso di una linea incisiva e dal colore avvolgente.
A Matisse che con la sua arte ha rivoluzionato la pittura del Novecento dando inizio ad un nuovo modo di riprodurre la realtà, distante dall’oggettività, è stata dedicata un’interessante esposizione a Torino presso Palazzo Chiablese. Matisse, e il suo tempo, promossa dal Comune di Torino– Assessorato alla Cultura, ha offerto un percorso a scoprire l’universo dell’artista capace, come pochi, di far vibrare il colore nei suoi rimandi espressivi imprimendo alla linea forza ed energia, eleganza e bellezza.
Le circa cinquanta opere di Matisse e quarantasette di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger –tutte provenienti dal Centre Pompidou di Parigi- hanno descritto la poetica del grande “maestro dei colori”, le influenze nella produzione e l’esatto contesto delle amicizie e degli scambi artistici. Attraverso dieci sezioni è stata ricostruita la carriera del padre del Fauvismo: dai suoi esordi alla fine dell’Ottocento fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta del Novecento; un viaggio alla scoperta del grande precursore delle avanguardie storiche e allo stesso tempo degli altri artisti che hanno animato Parigi nella prima metà del XX secolo.
Accanto alle sottili influenze, le fonti comuni d’ispirazione, è stato evidenziato anche una sorta di “spirito del tempo” che, come un filo rosso, ha unito Matisse agli altri artisti durante il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta.
Il tema della figura umana affrontato seguendo, come per le nature morte e gli ambienti interni una concezione antitradizionale, si sofferma sull’immagine femminile descritta con la sua purezza, sensualità, ed un sottile mistero.
Accanto ad Odalisca con pantaloni rossi (1921) sono state esposte le rappresentazioni dell’atelier: L’Atelier IX (1952-56) di Braquee Lo studio, (1955) di Picasso.
Partendo da figure appiattite e linee controllate, Matisse passa alla tecnica divisionista della separazione dei colori, guardando poi alla bidimensionalità e agli aspetti volumetrici di Cezanne per definire una propria ricerca nel costruire la sintesi della forma definita dal disegno e rivestita dal colore che diventa tessuto avvolgente con cui la figura è proiettata nel contesto rappresentativo.
Inoltre opere di Matisse quali Icaro (1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono state messe a confronto con i quadri di Braque Toeletta davanti alla finestra (1942), di LégerIl tempo libero–Omaggio a Louis David (1948-1949) edi Picasso Nudo con berretto turco (1955).
Silvana Lazzarino

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

Il Dispari 2016-05-09

Il Dispari 20160509 comp

Editoriale

L’editoriale di questa settimana, più di quanto non sia successo finora, vorrebbe disporre di numerose pagine per fomentare la vostra attenzione verso processi culturali quasi tutti disattesi, ingiustamente, dai “padroni del vapore”.
Con ciò volendo intendere gli organi d’informazione che sono pedisseque emanazioni di lobby editoriali.
1) Si è chiusa al Museo di Villa Arbusto, con successo di critica più che di pubblico, la mostra “C’era una volta…” promossa dal Centro per la Letteratura Estone per Bambini di Tallinn, dall’Associazione Italia Estonia di cui è Presidente Ülle Toode, dal Centro Studi sull’Estonia e il Baltico con il supporto di ELKK e la partecipazione dell’Ambasciata di Estonia e il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica di Estonia.
2) Nicola Pantalone, Nik per tutti, ha stampato un pamphlet sulla sua storia artistica “Dalla sedia alla poltrona” in cui scrive, poco poco, dei suoi incontri con una certa Mina, con un certo Pippo Baudo e con altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola e, tanto per non lasciarsi andare alle nostalgie dei ricordi ha anche composto una nuova canzone  “Il brivido più lungo”, vibrante di un’impercettibile ma decisa sensualità.
3) Jo Scaglione ha gratificato l’antologia “Otto milioni 2016” rilasciando licenza di pubblicazione per tre sue poesie edite nella raccolta ”A ritroso nel tempo“.
4) La cantante Rita Cuccaro ha deciso di presentare ad Ischia il suo nuovo CD, contenete canzoni scritte per lei da musicisti di tutta Italia, subito dopo l’inaugurazione della nuova scuola di canto e di musica che avvierà con la nostra ambasciatrice Paola Occhi che ne fungerà anche da Direttrice Artistica.
5) La scrittrice Tina Bruno, ha deciso di volere iniziare a collaborare con la redazione di questa testata.
6) Il critico d’arte Enzo Ruju è in contatto con Pasquale “Dragon” Di Costanzo per organizzare qualcosa di speciale in ambito artistico nell’isola d’Ischia.
7) Gli organi amministrativi dell’Associazione nazionale AICS hanno messo all’ordine del giorno della loro prossima convocazione assembleare il patrocinio ad un nostro progetto culturale.
8) Dall’ufficio preposto alla definizione del palinsesto del prossimo Bookcity ci è stata garantita la disponibilità di una loro sede per lo svolgimento di un nostro evento culturale attinente la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
9) Ad EXPO in città abbiamo inoltrato domanda di partecipazione che, realisticamente, riteniamo verrà approvata così come è accaduto per l’omologa dello scorso anno.
10) La CCIAA di Milano ci ha invitati a presentare progetti sponsorizzabili da inserire nella bacheca dell’Ente.
11) Il gemellaggio tra Ischia e Torrenova sta riscuotendo l’interesse di molte altre località, tanto che è probabile addirittura l’avvio di una richiesta da parte di una CAPITALE europea.
12) Ecc.
Dall’inizio di Aprile abbiamo preparato un elenco di Artisti attingendo dall’antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio. Di Nunzia Zambardi, Vito Iacono, Maria Bigazzi ed Elisa Barone abbiamo scritto  nelle passare settimane; di Sacha Savastano scriviamo oggi, e restano in attesa le presentazioni  di Virginia Murru, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro.
Sacha Savastano
Nasce a Napoli nel 1984 e si trasferisce a Ischia fin dell’adolescenza.
Pur trovandosi catapultato in una realtà del tutto diversa, riesce quasi subito a tradurre le sue molte passioni artistiche e sociali in iniziative concrete, specialmente inerenti l’aggregazione giovanile (privilegiando l’allora neonato medium di Internet), figurando tra i fondatori di quell’embrionale agorà telematica che fu Ischianet.org, tra i primi esempi in Campania di Community Online.
Riesce anche ad assecondare la sua passione per la musica, divenendo apprezzato cantante di diversi gruppi rock locali di buon successo.
Al momento della scelta del corso di studio, è stato naturale dare seguito all’amore verso il comunicare, iscrivendosi e laureandosi con lode in “Scienze della Comunicazione” a Napoli. Nel frattempo, ha intrapreso la carriera giornalistica scrivendo per alcune free press locali e curando la rubrica culturale di alcuni siti Internet di divulgazione scientifica.
Ovviamente, l’approccio alla Poesia dell’Autore non poteva non risentire di interessi tanto variegati.
In alcune poesie di Sacha Savastano si può leggere finanche un tormento interiore manifestato nella sua più cruda essenza.
Lui, autore disinibito, non nasconde i propri dubbi, i propri dolori dietro parole edulcorate ed ovattate.
Getta sul piatto della poesia versi e parole che paiono illuminare l’ambiente in cui si pone ad agitare i suoi pensieri di una fredda luce al neon che nulla nasconde e tutto il proprio disagio interiore vuole esternare, come ad esorcizzare la potenza distruttiva della sofferenza e del male.
Savastano si muove controcorrente nel grande fiume della poesia contemporanea che il più delle volte vede i propri versi farsi voce unicamente per idilliache espressioni sentimentali o lamento straziato di cuori romanticamente infranti.
Anche quando si fa sognante, questo autore mantiene il senso pieno della realtà dell’esistere e del soffrire e ci fa partecipi di toccanti pur se implacabili stati interiori noti certo a molti e che poco hanno a che vedere col languido e quasi compiaciuto male d’amore.
Sacha Savastano è un autore che lascerà tracce evidenti di innovazione e di spregiudicatezza.
Bruno Mancini

Il Dispari 20160509 1 comp

EGOSUPEREGOALTEREGO

In questa società dominata sempre più dalla forza dell’immagine capace di comunicare, nell’immediato, fatti, azioni ed emozioni, si sta facendo strada il bisogno di apparire dando sempre più spazio al proprio ego che esprime la necessità dell’individuo di mostrarsi il più possibile.
In questa ricerca di visibilità attraverso le immagini, un ruolo importante lo svolgono i media che guardano al compiacimento dell’ego di ciascun soggetto nel suo mostrarsi e farsi notare.
Sul concetto di immagine legata al volto e al corpo che rappresentano la fisicità della persona si orienta la mostra EGO-SUPEREGO-ALTEREGO VOLTO E CORPO CONTEMPORANEO DELL’ARTE in corso al MACRO -Museo d’Arte Contemporanea di Roma- fino all’8 Maggio 2016. Curata da Claudio Crescentini, essa propone un’analisi del volto e del corpo attraverso diverse opere in cui l’artista si fa rappresentare e si auto-rappresenta.
Volti e corpi sono restituiti attraverso dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil di diversi artisti contemporanei su cui gioca il concetto di egocentrismo e di protagonismo.
Il percorso offre quindi un’analisi del volto e del corpo nell’arte contemporanea con particolare attenzione alle fotografie ed ai filmati in cui l’artista stesso è protagonista nel suo rappresentare e autorappresentarsi, divettando attore e spettatore insieme.
Accanto ad opere in cui l’artista si autorappresenta come quelle di Vito Acconci, Franco Angeli, Giorgio de Chirico, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni, Bruce Nauman, ve ne sono altre in cui è lui stesso ad essere ripreso, “rappresentato”, da un altro artista, come nelle fotografie di Claudio Abate, Marco Delogu, Mimmo Iodice, Nino Migliori.
E poi vi sono opere di Ennio Calabria, Luigi Ontani, Luca Maria Patella, Sissi, Sten e Lex dove l’artista, pur non ritraendo se stesso, si ritrova in un altro personaggio da lui ripreso.
Sul gioco del rivedersi e del riprendere si indirizza il doppio focus dedicato ad Alberto Moravia e Achille Bonito Oliva.
I ritratti di Moravia realizzati da Renato Guttuso, Carlo Levi e Mario Schifano e quelli di Achille Bonito Oliva realizzati da Sandro Chia, Francesco Clemente e Mario Schifano diventano occasione per esplorare i modi con cui viene colto e restituito lo sguardo della persona, compresa la sua gestualità.
Nell’ambito dell’esposizione rientra la rassegna di film e video IO È UN ALTRO (auto) ritratti d’artista dalla collezione della Cineteca nazionale e del MACRO con proiezioni di film d’artista e video in cui gli artisti, fra gli anni Sessanta e Ottanta si sono soffermati sul tema del volto e del corpo umano con prospettive di autorappresentazione e presentazione di grande impatto tecnico e visivo.
Nel percorso anche il fenomeno del selfie che si è imposto rapidamente a livello mass-mediale, dando al volto e al corpo, nuovamente, un ruolo di primo piano nella società.
Tra gli artisti citati Mario Schifano, esponente della Pop Art italiana, è stato protagonista di diverse mostre in terra napoletana tra cui quella a Salerno presso la Galleria Il Catalogo nella primavera del 2015 e quella più recente a Nola “Ratio et obsessio” allestita presso il convento di Santo Spirito dove sono state esposte 50 sue opere rare.
Silvana Lazzarino

immagine mostra macro 3

Il Dispari 20160509 tutto ridim
Cod 12: Marta Zemgune

L’estate, la terra del fuoco
L’autunno… L’eclisse del sole,
e poi la luna piena e rossa come sangue.
Dove sono le tracce, le schegge
dalle illuminazioni del sole?
Non c’é la soluzione in un’altra costa.
Il cielo…
Dove c’è il ballo dell’amore?
L’amore mio…
L’estate…
Come il desiderio del profumo
dei gelsomini.
La terra del fuoco e gli amanti innocenti,
inoltre, prigionieri dietro se stessi.
Il mio territorio predestinato.
Mentre raggiungerai di nuovo la costa,
mai lasciata.

Cod 22: Mario Di Nicola

Gennaio 1976
Lavo delicatamente i respiri.
Mescolo zucchero e ferro,
per riempire le mie vene.
Nel caldo focolaio della cucina,
addomestico fiamme di quercia.
Mio nonno dorme.
I suoi pantaloni verdi di velluto,
a ricordo del mezzadro.
Spinto.
Fuori nevica,
e le patate bruciate,
ombrano di scuro i denti.
Il gatto struscia alla gamba del tavolo,
mia nonna saggia,
prepara maglie per l’inverno.
Io,
guardo negli occhi una mosca.
E penso di essere l’unico a farlo.

Cod 2: Silvana Lazzarino

Il bacio
Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

 

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Il Dispari 2016-04-25

Il Dispari 2016-04-25

Editoriale

considerata l’amabile accoglienza ricevuta dall’editoriale dell’11 Aprile nel quale abbiamo ripreso
due stralci di presentazioni (di Nunzia Zambardi ad opera di Arianna Mercanti e di Vito Iacono scritto da Roberta Panizza) pubblicati nell’antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu – http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html– ISBN 978-1-4717-1209-8), ne è scaturita la logica conseguenza di continuare a dare spazio a succinte carrellate di Artisti che, a vario titolo e in differenti occasioni, hanno fatto parte delle iniziative Made in Ischia realizzate con la Direzione culturale di Roberta Panizza.
A tale scopo abbiamo preparato un primo elenco di Artisti ed il relativo calendario di pubblicazione attingendo dalla già citata antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio.
Maria Bigazzi, Elisa Barone, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Virginia Murru, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Sacha Savastano, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro, Nunzia Zambardi, sono i quindici personaggi che, due per settimana, compariranno su queste colonne tramite i testi pubblicati appunto in “Adotta una poesia”. Non ve ne sveliamo la cronologia di pubblicazione, per non farvi perdere il piacere della sorpresa nel momento in cui andrete in edicola ad acquistare le vostre copie del giornale!
Con la ovvia avvertenza che si tratta di articoli scritti alcuni anni fa (a firma mia e di Roberta Panizza) sui quali non è stato effettuato alcun intervento di aggiornamento, che ne pensate di dare la precedenza a due gentilissime Signore?
Silvana Lazzarino, dinamica, intraprendente e dagli interessi plurimi, aggiunge a questa pagina un’intervista al giovane campione Tommaso Occhi.
La pagina viene chiusa da tre poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” scritte da Antonella Ronzulli, Giuseppe Capoluongo, Ester Margherita Barbato.

Maria Bigazzi
Nasce nel 1956.
Vive la sua infanzia in campagna nel Valdarno fiorentino, a contatto con la natura.
All’età di otto anni si trasferisce a Firenze, dopo la perdita del padre, dove attualmente vive e lavora.
Ha iniziato a dipingere fin dall’adolescenza come autodidatta.
Dopo gli studi professionali ha maturato la sua esperienza artistica attraverso la ricerca e lo studio di diverse tecniche espressive e pittoriche, dall’olio all’acrilico per approdare infine all’acquerello. Partecipa assiduamente a vari eventi e manifestazioni artistiche in tutta Italia.
È iscritta all’Associazione artistica UCAI e ANLA di Firenze.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in varie Gallerie d’arte a Firenze e zone limitrofe.
Oltre alla pittura si dedica anche alla poesia e alla fotografia ispirandosi alle emozioni e meraviglie della natura, cercando di coniugare l’espressione “bellezza-dolcezza” in un unico dualismo artistico: la bellezza della pittura, la dolcezza della poesia e la meraviglia della fotografia.
Le pennellate vaporose, la selettiva determinazione delle tinte quasi mai miscelate sulla tela, né mai ripetitive, la visione paesaggistica propria di uno spirito artistico proiettato verso quanto di più positivo e lucente possa offrire la natura, fanno delle composizioni pittoriche di Maria Bigazzi un gradevolissimo connubio di sogno e di realtà, di tecnica e di sperimentalismo, di passioni
e di meditazioni che calano i disincantati visitatori delle sue mostre e del suo atelier nella condizione di Nirvana propria dell’estasi artistica.
Maria Bigazzi è artista a tutto tondo proponendosi anche come scrittrice di testi poetici.
Insieme a Liga Sarah Lapinska, Maria è l’unica Pioniere di LENOIS a far parte di questa nuova antologia sia nella sezione immagini sia nella sezione poetica.

Elisa Barone
Vive a Como dove tuttora svolge la professione di avvocato da oltre la metà dei suoi anni, ma è nata a Salerno.
Ha usato poesia e narrativa per comunicare sentimenti, ricordi, rimpianti, struggimento e commozione anche per fatti non vissuti direttamente ma, talvolta, empaticamente condivisi.
Ha pubblicato una silloge dal titolo “Farfalla” (ed. Ikona, Como, 2001), un libro di narrativa dal titolo “Il romanzo che non c’è” (ed Il Filo, Viterbo).
Poesie e racconti sono pubblicati in varie antologie e si è distinta con importanti riconoscimenti in molti premi letterari.
Della sua passione per la scrittura dice: “Fin dall’infanzia la poesia mi è stata compagna, sfogo, evasione e non ha mai voluto essere altro che un modo di esprimere in versi sentimenti, ricordi, pensieri, emozioni personali o empaticamente condivisi. La prima parte della vita si è svolta a Salerno, l’altra a Como; le due parti della vita, per la diversità dei luoghi, delle abitudini, dei legami affettivi, del clima, dei paesaggi, dell’età sembrerebbero contrapposte eppure si ovrappongono nelle poesie in cui presente e passato si intrecciano, sfumando l’una nell’altra fra ricordi e nostalgia, rimpianti e struggimento. Solo da tre anni ho scritto in prosa, e precisamente
due romanzi che ho presentato a Roma, Como e Salerno.”

Bruno Mancini

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INTERVISTA A TOMMASO OCCHI CAMPIONE DI MINIMOTO

La scuola di canto lirico e poesia in memoria di Lina Cavalieri è un progetto voluto dalla soprano Paola Occhi (intraprendente Socia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la quale svolge il ruolo di Ambasciatrice nelle regioni Emilia Romagna e Basilicata) al quale collaborano figure a lei vicino esperte nel settore come Santina Amici, pianista e coordinatrice onoraria, e Anna Di Trani ufficio stampa e fotografa.
Un progetto innovativo che a detta di Paola Occhi intende dare spazio non solo al canto e alla musica, ma anche alle altre espressioni artistiche quali la danza e la poesia.
A queste, magari in un prossimo futuro, si potrebbe accostare anche lo sport.
Lo sport aiuta a migliorare la qualità della vita anche se praticato come passatempo e divertimento. A livello agonistico lo sport aiuta a forgiare il carattere attraverso una sana competizione che apre al confronto e alla comunicazione con gli altri.
A proposito di sport, durante la visita alla Scuola di Canto lirico che ho compiuto per scriverne su questa pagina, era presente un ospite molto importante, una futura promessa del motociclismo: —-Tommaso Occhi, giovanissimo campione di minimoto, che a soli 12 anni ha raggiunto importanti successi. La fortuita circostanza ha consentito questa breve intervista.

-Tommaso, come nasce la passione per la minimoto.
Il mio interesse risale all’età di tre anni quando trovandomi a casa di mia nonna ero attratto dal rumore dellemoto sull’asfalto e così scendevo per vederle passare sulla strada.
A 5 anni ho chiesto la minimoto, ma era troppo presto a detta dei miei genitori e così ho dovuto aspettare. Finalmente a 9 anni è arrivata la prima minimoto e da quel momento ho partecipato a diverse competizioni.
– A quanti anni hai raggiunto il primo risultato importante?
A dieci anni quando nel 2014 ho partecipato al Trofeo del Persico classificandomi al primo posto dopo quattro gare.
– La tua emozione per questo premio?
Ero felice. Era la prima volta che partecipavo ad un campionato.
– Un inizio importante che ti ha spinto e incoraggiato a proseguire?
Sì, infatti, poi sono arrivati altri risultati come il 3 posto al Trofeo XBikes e il 1° posto nel Trofeo Estense 2014. Poi il 2° posto al Trofeo Emilia Romagna UISPe il 5° posto nel Trofeo Italia (Categoria Pulcini) nel 2015.
– Quante volte ti alleni durante la settimana?
Due volte la settimana. Il sabato e la domenica vado in varie piste per provare.
– Come ti senti l’istante prima della partenza?
Emozionato e teso e l’adrenalina è al massimo. La tensione è forte e questo è dovuto alla paura di cadere e commettere errori.
– A chi rivolgi un pensiero quando corri?
Alla mia famiglia e a quanti mi hanno aiutato.
– In questo percorso dove gli allenamenti richiedono impegno e fatica si forma il carattere del campione, costantemente messo alla prova perché si vince, ma si può anche perdere.
Che pensi a riguardo?
Nello sport si compete con gli avversari dando il meglio di se stessi e mantenendo un comportamento corretto, ma può capitare di perdere. L’importante è non mollare e rialzarsi quando si cade. Ho sempre in mente una frase di Marco Simoncelli che dice: “Si vive di più andando 5 minuti al massimo di quanto faccia certa gente in una vita intera”.

La passione, la grinta e la determinazione aiuteranno Tommaso Occhi a procedere in questo suo sogno, grazie anche alla vicinanza e al sostegno della sua famiglia.
Già così giovane ha dimostrato di avere talento e tutte le carte per raggiungere altri risultati importanti. Chissà magari potrà diventare un futuro campione di motociclismo, proprio come il suo idolo Simoncelli.
Auguriamo a Tommaso un futuro costellato di altri grandi successi e soddisfazioni.
Silvana Lazzarino

SILVANA E TOMMASO OCCHI comp

Il Dispari 20160425 tutto ridim
Cod 16: Antonella Ronzulli
Oltre la libertà
Anime vagabonde
una moto, una tenda
una sacca sul dorso
nell’assenza di stagioni e d’approdi
Esplorano il mondo
oltre lo stesso pensare
assaporano l’essenza
nella libertà del loro insieme
Due cuori, un solo -inestimabile- desiderio
amarsi
in ogni dove
in ogni tempo

Cod 26: Giuseppe Capoluongo
Davanti al fuoco
Ormai è sera
arde ancora il ceppo
seccato dal tempo, passato
in legnaia, in attesa
fiamma che scalda
il povero corpo che ha freddo
lingue rosse nel giallo
verso il cielo, un’offerta
se stesso, per me
seduto in poltrona
sereno, ricordo
le illusioni sul domani
e brucio anch’io
le memorie, una lacrima
non vuole scendere, ondeggia
nell’iride perso, su quei ceppi
già pieni di odori, uccellini
cinguettanti per l’aria, alla ricerca
di cibo, compagni
nella primavera fiorita
dispersa senza paura
delle ombre danzanti nel buio
che mi fanno compagnia
questa sera.

Cod 06: Ester Margherita Barbato
Fatica
Una nuvola sbanda
fra colpi di vento
L’inverno è già qui
nel silenzio che incombe
sul giorno che muore
e il buio è una fitta ancestrale.
Ossessione di scelte irrisolte
di parole non dette
una sete infinita di te che non sei
di ciò che non so
e un’arsura che non trova pace.
Solo i dubbi rinascono all’alba
forti e insani e la vita ora stenta
fra le dita che più non si chiudono
a mordere sogni.
È solo fatica di andare.

 

Bruno Il dispari

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

Il Dispari 2015-07-06

Il Dispari 2015-07-10 bus

Il Dispari 2015-07-13 foto

Il Dispari 2015-07-20

Il Dispari 2015-07-27

Il Dispari 2015-08-03

Il Dispari 2015-08-10

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Il Dispari 2015-09-28

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Il Dispari 2015-11-02

Il Dispari 2015-11-09

Il Dispari 2015-11-16

Il Dispari 2015-11-20

Il Dispari 2015-11-23

Il Dispari 2015-11-30

Il Dispari 2015-12-07

Il Dispari 2015-12-14

Il Dispari 2015-12-21

Il Dispari 2015-12-28

IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

Il Dispari 2016-01-11

Il Dispari 2016-01-18

Il Dispari 2016-01-25

Il Dispari 2016-02-01

Il Dispari 2016-02-08

Il Dispari 2016-02-15

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 2016-02-22

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 2016-03-07

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 2016-03-21

DILA   

Progetto Teleischia 2016-2017

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Progetto Teleischia 2016-2017

Prima pagina Teleischia

da:-TELEISCHIA <direzione@teleischia.it>
a:-Bruno Mancini <emmegiischia@gmail.com>data:-27 maggio 2016 19:37
oggetto:-Fwd: Rubrica 2016
proveniente da:-gmail.com
firmato da:-gmail.com
crittografia:-Standard (TLS)

Caro Bruno, così come concordato nel nostro ultimo incontro, ti confermo la disponibilità di Teleischia a trasmettere una rubrica giornaliera di tua produzione.
La rubrica, di carattere artistico e culturale, sarà trasmessa da Settembre a Giugno, andrà in onda alle ore 19.30 circa, prima del telegiornale della sera (fatta eccezione del sabato e della domenica), avrà la durata di circa 30 minuti e sarà replicata secondo un calendario ancora da definire.
Con l’augurio di buon lavoro e grandi successi.
Enrico Buono

enrico Buono

Progetto Teleischia 2016-2017

emmegiischia@gmail.com
Comunicato stampa

Tra Enrico Buono, titolare dell’emittente televisiva Teleischia (digitale terrestre e web, piattaforma sky, diffusione diretta per tutta la Campania e parte del Lazio, diffusione differita tramite altre TV facenti parte del gruppo in cui essa è inserita), ed il sottoscritto si è convenuto di mandare in onda, tramite Teleischia, a partire dalla prima decade del prossimo mese di Settembre, un programma giornaliero di Arte e Cultura di mia produzione.
Si tratterà di una rubrica fissa giornaliera di circa 30 minuti, incluse le sigle, che sarà trasmessa a partire dalle ore 19.30 (ossia immediatamente prima del telegiornale della sera) e che verrà replicata in orari da definirsi.
Roberta Panizza ne sarà la Vice produttrice con incarico di Coordinatrice delle varie redazioni artistiche.
Il progetto prevede di rendere operative diverse redazioni affidate in primis ai Soci Fondatori dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e poi anche a tutti gli amici dei progetti culturali Made in Ischia.
INFO:
emmegiischia@gmail.com
tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 24).
Ischia 27 Maggio 2016
Bruno Mancini

Potrete trovare l’evento in fb al link

Mancineide

Adesioni

Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
Club “Il Dragone”
Roberta Panizza
Casa dei Popoli
Pasquale Di Costanzo
Agnese Monaco
Alberto Liguoro
Alice Rubbini
Anna Di Trani
Annarita Petrino
Antonella Ronzulli
Antonio Fiore
Antonio Mencarini
Carmelo Cossa
Elisa Marini
Emma Di Stefano

Francesco Cellurale
Gianluca Compagno
Gianmarco Latilla
Itala Cosmo
Jo Conti
Katia Massaro
Luca Nicastro
Luciano Somma
Lucio Filisdeo
Maria Luisa Neri
Mario Mirenghi
Pola Occhi
Peter Ciani
Valentina Gavrish
Vincenzo Savarese
Ufficio stampa Safarà Editore

DILA 2016

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DILA 2016

DILA sede operativa Pontinia

DILA sede operativa Mirandola

“Da Ischia L’Arte”  – Associazione culturale

DILA 2016

Bruno-ManciniI6

Presidente

Bruno Mancini

Tessera Fondatore 001 Bruno Mancini

Roberta Panizza

Vicepresidente e Direttrice Artistica generale.

Roberta Panizza poetessa, membro commissione cultura Comune Vermiglio

Tessera Fondatore 004 Roberta Panizza

Foto video Liga lapinska ischia (16)

Ambasciatrice e Responsabile settore Lettonia

Liga Sarah Lapinska poetessa, pittrice, traduttrice lettone

Tessera Fondatore 005 Liga Sarah Lapinska

Antonio-Mencarini-Scrittore-Monza1

Coordinatore eventi

Antonio Mencarini ex funzionario La Rinascente, scrittore

Tessera Fondatore 006 Antonio Mencarini

Vincenzo Savarese

Addetto stampa

Vincenzo Savarese, redattore teleischia

Tessera Fondatore 014 Vincenzo Savarese

Paola Occhi

Paola Occhi

Ambasciatrice Emilia Romagna e Basilicata

Paola Occhi, soprano

Pergamena Paola Occhi

 Maria Luisa Neri 2

Direttrice Artistica settore musicale

Maria Luisa Neri, presidente dell’associazione “Arte del suonare”

Tessera Fondatore 009 Maria Luisa Neri

Franco Maccioni

Franco Maccioni, poeta

Tessera Fondatore 012 Franco Maccioni

Antonio Scarfone

Antonio Scarfone, Presidente “Battiti di Pesca”

Tessera Fondatore 024 Antonio Scarfone

Michela Zanarella - Poetessa - Roma

Michela Zanarella, scrittrice

Tessera Fondatore 022 Michela Zanarella

Vito Nicola Paradiso

Vito Nicola Paradiso, la chitarra volante della Curci Editore

Tessera Fondatore 018 Vito Nicola Paradiso

Pasquale Ruggiero

Pasquale Ruggiero, giornalista, vicepresidente “Battiti di Pesca”

Tessera Fondatore 023 Pasquale Ruggiero

Biagio Di meglio

Biagio Di Meglio, giornalista, presidente associazione culturale “Accademia Carducci”

Tessera Fondatore 013 Biagio Di Meglio

Mario Mirenghi - Comp

Vicedirettore Artistico settore musicale

Mario Mirenghi, musicista

Tessera Fondatore 002 Mario Mirenghi

Don Backy 1 ok

Aldo Caponi (Don Backy), il MITO

Tessera Fondatore 017 Don Backy

Rosalba Grella

Rosalba Grella, titolare sito www.emmegiischia.com

Tessera Fondatore 015 Rosalba Grella

Biblioteca 27 dic gaetano 1IMG_0009

Gaetano Di Meglio, Direttore quotidiano “Il Dispari”

Tessera Fondatore 020 Gaetano Di Meglio

Salvatore Mazzella

Salvatore Mazzella, commercialista

Tessera Fondatore 016 Salvatore Mazzella

enrico Buono

Probiviro

Enrico Buono, Patron di Teleischia

Tessera Fondatore 019 Enrico Buono

Ylenia p

 Ylenia Pilato – collagista

Tessera Fondatore 025 Ylenia Pilato

Alberto Ghirardini

Probiviro

Alberto Ghirardini

Tessera Fondatore 010 Alberto Ghirardini

Enzio Strada 2

Probiviro

Enzio Starda

Tessera Fondatore 011 Enzio Strada

 

 

 (2)

cantautore siciliano

Katia Masssaro 777

Socio benemerito DILA

Katia Massaro  Presidente onorario Oceanomaredelphis

Silvana Lazzarino legge la poesia !Semplicemente tu"

Vice redattore pagine culturali

Silvana Lazzarino scrittrice-giornalista

Paola Occhi foto Anna Di Trani (196) comp

Direzione segreteria di Paola Occhi

Anna Di Trani

Antonella Ronzulli

Talent scout

Antonella Ronzulli

Tina Bruno - Copia

Opinionista

Tina Bruno

Angela Maria Tiberi

Opinionista

Angela Maria Tiberi

Francesca Luzzio comp

Opinionista

Francesca Luzzio

Diario della “nascita” di DILA

22 Novembre 2014 DILA logo

21 Novembre 2014, il Socio Fondatore di DILA,

Alberto Liguoro (magistrato, giornalista, scrittore) ha scritto che:

… Ho letto atto costitutivo e statuto, e mi pare che va proprio bene.

La DILA, costituita regolarmente con atto notarile, anche se non ha propriamente personalità giuridica (come le Società di Capitali), cmq è un SOGGETTO GIURIDICO e ha anche un diritto all’immagine, per cui, se qualcuno dovesse dire, pur genericamente «la DILA è un’associazione di masnadieri” noi lo possiamo QUERELARE e chiedere pure i DANNI morali e materiali.

Inoltre, DOPO 3 ANNI dalla registrazione, possiamo accedere EVENTUALMENTE, a FINANZIAMENTI BANCARI per attività artistiche (da valutare a suo tempo).

… possiamo chiedere anche una contribuzione, come rimborso spese, ticket pietanze, poi vediamo. Che si ricavi qualcosina, anche se pochissimo, per sfizio, da quello che si fa e merita, credo che sia COSA BUONA e GIUSTA…

Anche nello statuto è, GIUSTAMENTE, previsto che, sia pure «sporadicamente» si può fare. ..”

Iscrizione omaggio DILA

DILA statuto

Atto costitutivo

Modulo iscrizione Associato Sostenitore DILA – Bruno

Modulo iscrizione Associato Sostenitore DILA OK

Modulo iscrizione Socio Fondatore DILA OK

Tessera Fondatore

Tessera Sostenitore

Tessera Ordinario