SPETTACOLI E ARTE AL TEATRO LIDO DI OSTIA

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SPETTACOLI E ARTE AL TEATRO DEL LIDO DI OSTIA 

PER RACCONTARE LE EMOZIONI DELLA VITA

La sperimentazione che attraversa il processo delle arti visive tra installazioni e performance, l’enfasi del gesto e la modulazione della voce, le atmosfere mentali e fisiche della danza, il ritmo denso di energia della musica caratterizzano i nuovi appuntamenti dell’ultima settimana di ottobre proposti dal cartellone degli spettacoli del Teatro del Lido di Ostia a Roma.

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia

Tra verità e immaginazione, procedendo dall’universo introspettivo del teatro, alle possibilità di creare sinergie tra corpo e mente attraverso la danza, passando per gli effetti creativi espressi attraverso l’arte, si entra in un viaggio a cogliere i sottili legami tra presenza e assenza, tradizione e modernità per ritrovare nuove possibilità di ascolto delle emozioni che accompagnano l’esistenza.

Liberamente ispirato al romanzo “Le difettose” di Eleonora Mazzoni, lo spettacolo con protagonista Emanuela Grimalda, in scena il 21 ottobre alle 21.00 con la regia di Serena Sinigaglia, presenta un monologo con un’attrice e sette personaggi in cui si intrecciano allegria, disperazione, per raccontare quel microcosmo sotterraneo vitale e popoloso. Al centro è lo scorrere del tempo che se da un lato grazie alle nuove risorse in ambito scientifico ha permesso di allungare la vita, dall’altro non ha allungato l’età della fertilità. E’ affrontato infatti attraverso il percorso della protagonista Carla il tema della fecondazione assistita in termini di sentimenti ed emozioni e non sul lato ideologico e legale. Quello di avere un figlio è un desiderio che appartiene a tutti donne e uomini e attraverso la forza espressiva del teatro esso viene affrontato con lacrime e risate facendo riferimento a sette personaggi per entrare nelle emozioni della protagonista.

Spettacoli e arte ai Teatro del Lido di Ostia Danza Al Palo Seco

Spettacoli e arte ai Teatro del Lido di Ostia
Danza Al Palo Seco

Alla danza si rivolge l’appuntamento con la Compagnia di Sara Cano in “A Palo Seco”, prima nazionale il 22 ottobre alle 21 dove Sara Cano oltre ad essere l’interprete è anche regista e coreografa, mentre le musiche originali sono di Héctor González. Formato da tre assoli – flamenco, danza contemporanea e butoh – lo spettacolo grazie a ricerca e sperimentazione da spazio ad un nuovo modo di danzare basato sulla dimensione viscerale della danza spagnola e quello più concettuale del ballo contemporaneo. Un percorso originale con uno sguardo alla tradizione che l’artista Sara Cano non perde mai di vista.

I musicisti Marzouk Mejri (darabuk, tar, voce, ney) e Pino Cangialosi (tastiere, fagotto, duduk, sipsi, fisarmonica, percussioni) provenienti da esperienze culturali diverse, ma animati dalla stessa passione per la musica, danno vita all’ ensemble El Nouba in programma il 23 ottobre alle ore 21.00. Insieme a Elvin Dhimitri (violino) Flavio Cangialosi (basso, contrabasso, tastiere, percussioni) e Alberto Fichera (sax) essi hanno dato spazio alle tradizioni legate alle rispettive aree di provenienza con il desiderio di valorizzare il patrimonio culturale musicale proveniente dal Nord Africa e dalla cultura arabo- andalusa.

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia El Nouba

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia  El Nouba

I componenti di El Nouba sono musicisti che si sono esibiti su palcoscenici di tutto il mondo, con successo di pubblico e critica. Vantano diverse collaborazioni tra cui anche con interpreti di fama internazionale tra cui: Khaled, Compay Segundo, Badi Assad, Luis Bacalov, Beppe Barra, Maurice El Mediouni, Riccardo Muti, Daniel Oren, Daniele Sepe.

Da sottolineare le mostre ECODESIGN tra scultura, design e streetart e RIPRESE DI RIPRESE dedicata alle fotografie di Roberto Villa e Mimì Notarangelo entrambe ad ingresso gratuito.

ECODESIGN a cura di Magazzino dei Semi, a.DNA project, Studio R.E.M.O, dove si intrecciano scultura, design e streetart, presenta all’interno del foyer del Teatro del Lido un’installazione realizzata da diversi artisti attraverso oggetti di recupero per restituire loro una nuova funzione. Ciascun artista con originalità e inventiva ha saputo trasformare questi oggetti in elementi di arredo, disegni e idee di allestimento e spazio per il foyer del teatro, luogo di aggregazione e spazio espositivo. Accanto ai video e ai frame di Magazzino dei Semi sono presenti opere create da materiali di riciclo dello scultore Simone Perra, Transmatter, dei designer dello Studio R.E.M.O. (Ricerca Estesa Meraviglioso Organizzato) e dello street artist UNO, questa volta in indoor, con i suoi collage, decoupage e stencil. L’installazione è aperta fino al 28 ottobre 2016.

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia Ecodesign

Spettacoli e arte al Teatro del Lido di Ostia
Ecodesign

Presentata dall’Associazione Culturale Roccaltia Musica Teatro e dallo Spazio Corsaro di Chia in collaborazione con il collettivo Territorio Narrante di Ostia, la mostra RIPRESE DI RIPRESE dal 1 novembre 2016 ripercorre le atmosfere del cinema pasoliniano attraverso gli scatti di Roberto Villa sul set del film “Il fiore delle mille e una notte” e di Mimì Notarangelo sul set del film “Il Vangelo secondo Matteo”.

                        Silvana Lazzarino

 

TEATRO DE LIDO DI OSTIA

Teatro del Lido

Via delle Sirene, 22- 00121 Ostia (Roma)

Per informazioni: tel. 060608, tel. 06.5646962, www.teatrodellido.it,

Spettacoli dal 21 al 23 ottobre 2016

Mostre ad ingresso gratuito

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MASSEDO IN MOSTRA A FIRENZE

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MASSEDO A FIRENZE

VIDEO E PERFORMANCE PER RACCONTARE IL DIVENIRE E LA REALIZZAZIONE DI UN’OPERA D’ARTE

Il video, il digitale, l’uso delle più sofisticate tecnologie per riprodurre qualsiasi forma di immagine fissa, in movimento, vicina e lontana, compresi suoni o rumori, ha permesso di ampliare il campo dei linguaggi delle arti con risultati efficaci sul piano della rappresentazione che in molti casi supera il reale. In questa ottica la video Arte esplora l’immagine attraverso un processo di costruzione e ricerca a creare possibili contaminazioni tra diversi linguaggi con cui osservare la realtà nel suo fluire tra passato e presente, presenza e assenza.

Alla Video Arte si sono dedicati i MASSEDO duo artistico formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni (attivi a Milano) che da più di quindici anni coniuga arti visive, pratiche performative, coreografia, letteratura e musica entro un personale vocabolario dove le immagini raccontano “altri profili” dell’arte. Proprio sull’immagine con le sue possibilità espressive nel raccontare l’altro profilo dell’arte, quello in fieri dove l’opera prende a poco a poco la sua forma definitiva, si concentra il lavoro realizzato da MASSEDO in cui coabitano video installazione e performance.

MASSEDO in mostra a Firenze

MASSEDO
in mostra a Firenze

Handle with care, questo il titolo del nuovo progetto cui gli artisti sono giunti grazie all’invito dello scorso aprile 2016 a Milano da parte del centro di arte e educazione, mira a far riflettere attraverso un video e una performance sul tema della cura dell’immagine e del restauro che trovano spazio entro luoghi ad essi deputati come l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze e il Centro Conservazione e Restauro di Venaria tra le più prestigiose istituzioni italiane per il restauro.

Il lavoro dei MASSEDO, promosso tra gli altri dalle Gallerie degli Uffizi, Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Musei Civici Fiorentini, Museo 900 Firenze, Artissima e realizzato grazie al sostegno del Comune di Firenze, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Civita, MiBACT, sarà presentato unitamente alla performance il prossimo 22 ottobre 2016 a Firenze presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, dove sarà visibile per tre giorni.

Oltre al video in cui è sottolineato il procedimento del “fare arte” anche grazie ad una selezione di materie prime –piccole sculture, immagini ritagliate, teatrini ecc – che costituiscono il DNA delle loro opere ultimate, è presentato uno spaccato dello studio degli artisti impegnati in diretta nel proprio lavoro mentre fanno uso di strutture di supporto (Cose, 2012) cui seguono lezioni e testimonianze di ospiti invitati al corso.

Successivamente dal 29 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017 i MASSEDO saranno presenti con una personale al Centro Conservazione e Restauro e presso la Reggia di Venaria a Torino dove il video Handle with care è messo in rapporto con altre due opere centrate sull’analisi della presenza e assenza dell’artista (BB-547-CJ, 2016) e sulla natura dello sguardo artistico (30 Luglio 2007, 2016). A conclusione un seminario dal 10 al 15 gennaio 2017, realizzato in collaborazione con il Centro di restauro.

Silvana Lazzarino

 

MASBEDO – Handle with care

Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Firenze

Orario: tutti i giorni 14.00-19.00

dal 22 al 24 ottobre 2016

Ingresso libero

Performance degli artisti,

Sala d’Arme – Palazzo Vecchio Firenze

Sabato 22 ottobre dalle ore 21.00

Ingresso libero

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HALIDA BOUGHRIET E LA SUA AFRICA

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HALIDA BOUGHRIET

LA SUA AFRICA TRA NOSTALGIA E DOLORE

A MILANO presso Officine dell’Immagine

Stati d’animo, emozioni legate alla sua terra, l’Africa a quelle zone abitate da povertà, guerre dove a regnare sono paura, angoscia e disperazione, sono restituite sotto un profilo nuovo, desueto attraverso il percorso artistico di Halida Boughriet (Lens, 1980), artista franco-algerina. voce emergente tra le più interessanti del panorama dell’arte contemporanea.

Halida Boughriet

Halida Boughriet

Attenta e ricercata sul piano stilistico ed espressivo, Halida Boughriet, che ha esposto con successo  in prestigiosi spazi come il Centre Pompidou e l’Institut du Monde Arabe di Parigi, da voce alle emozioni di un tempo passato e presente cui è legata restituendole con una nuova prospettiva.

Al centro del suo discorso artistico che unisce fotografia, performance e video sono presenti aspetti legati a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici legati alla sua terra, l’Africa, ma anche in generale alla realtà socio culturale di oggi, dove sempre più si coglie l’incomunicabilità tra individui e dove vige un profondo senso di sradicamento, nonché il conseguente bisogno di “appartenere” e sentirsi ascoltati. Questi aspetti e molto altro accompagnano le immagini semplici, ma complesse, incisive ed eloquenti della mostra a lei dedicata che inaugura a Milano il 20 ottobre 2016 presso la Galleria Officine dell’Immagine.

Halida Boughriet

Halida Boughriet

L’esposizione Halida Boughriet. Pandora’s Box a cura di Silvia Cirelli, prima personale presentata in Italia dall’artista, riunisce un’ampia selezione di opere mai esposte in precedenza che colpiscono gli occhi e la mente del visitatore sia per un’estetica attenta e ricercata nei dettagli, sia per la capacità di trasmettere il lato più fragile di una realtà umana di cui affiorano silenziose paure, incertezze e quel filo di speranza che forse ancora resiste.

Significative sono le azioni performative che attraversano diversi momenti della sua opera e di cui talvolta è lei stessa protagonista. Azioni performative espresse nelle serie fotografiche o documentate su supporto video che catturano perché immettono in un contesto che è ad un tempo naturale e artificiale, come  sospeso tra visione e azione, sogno e realtà. Attraverso un linguaggio versatile e originale Halida Boughriet fa affiorare le emozioni e le tensioni di un’umanità fragile e lesa dove affiorano bellezza e sofferenza, evasione e costrizione in un equilibrio precario. Lo si evince in modo particolare nella serie fotografica Pandora (2014) da cui deriva il titolo della mostra: in Pandora gli ambienti interni sono descritti con minuziosi dettagli, eleganti e raffinati che rimandano al genere fiammingo rivisitato in chiave contemporanea. Ambienti che diventano scenario inverosimile di sguardi, gesti e azioni di ragazzini dei sobborghi di Parigi ad indicare un contrasto tra un ambiente ricercato e chi vi è collocato, quasi a voler dichiarare l’estraneità di questi ragazzini ad un contesto distante dal loro vissuto cui faticano ad adattarsi come mostrano i loro gesti per nulla spontanei e naturali.

Halida Boughriet

Halida Boughriet

Accanto a Pandora è la serie Corps de Masse (2013-2014) con altrettanta attenzione ai dettagli scenici che danno risalto alle suggestive sale del Museo d’Arte e di Storia di Saint-Denis in Francia. La corporeità è espressa sia dalla presenza dei corpi dei personaggi fotografati e accompagnati da una luce naturale, sia dal loro emulare unendosi agli altri le pose dei soggetti dei dipinti esposti nel museo.

Emerge il rapporto con il passato e l’importanza della memoria che porta con se nostalgie e verità, e allo stesso tempo il bisogno di costruire legami tra persone; tematiche queste che si riscontrano anche nel più recente lavoro Réflexion(s) del 2016, in cui viene riletta la teoria di Leibniz secondo cui la realtà è considerata come una miscela di percezioni – e riflessioni, appunto – che devono fondersi insieme per un’armonia universale. Per questo lavoro viene utilizzato uno specchio per far provare allo spettatore la percezione che investe l’altro: lo spettatore infatti vede il riflesso di quanto viene contemplato dal soggetto della fotografia.

Halida Boughruet

Halida Boughriet

Di guerra, sofferenza e distruzione da testimonianza il video Autoportrait, attraverso gli occhi  dell’artista che si fa portavoce di vissuti che restano nella memoria. La sofferenza è centrale anche  nella serie Cri silencieux (2016) in cui il corpo dell’artista rivela un tormento inconfessato attraverso il suo grido silenzioso nel centro della Piazza dei Martiri di Beirut che diventa grido universale di un ‘umanità sospesa nell’attesa di un possibile cambiamento.

A proposito di immagini performative dove il corpo è protagonista, durante l’inaugurazione della personale di Halida Boughriet non poteva mancare la performance Sans Titre (Afrique), presentata dall’artista nel 2014 anche al Centre Pompidou. Si tratta di un componimento sonoro da lei realizzato sulle note de “Il Crepuscolo degli Dei!, “La marcia funebre di Sigfrido” di Wagner che farà da accompagnamento alla ballerina Olga Totukhova nella sua danza su un tappeto dove è ripresa la mappa dell’Africa, compresi quei luoghi dove guerre e conflitti sono ancora in atto.

Silvana Lazzarino

 

Halida Boughriet Pandora’s Box

a cura di Silvia Cirelli

Catalogo: Vanillaedizioni

Officine dell’Immagine

Via Atto Vannucci 13- Milano

Orari: martedì – sabato: 11.00 – 19.00;

lunedì e festivi su appuntamento

dal 20 ottobre all’ 11 dicembre 2016

Inaugurazione: giovedì 20 ottobre 2016

Ingresso libero

Informazioni; telefono 02 91638758

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Matthias Brunner tra cinema e arte

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Matthias Brunner e la sua installazione Magnificent Obsession

Solare e nostalgica, fantasiosa e attuale nel saper proiettare lo sguardo e la mente a riviere le emozioni di un tempo passato e presente legate ai ritratti di un’umanità forte e fragile, ma anche capace di sorridere e sperare è l’installazione tra cinema, arte e musica di Matthias Brunner che sarà presentata a Roma lunedì 17 ottobre 2016 presso lo Studio Tre dell’Auditorium Parco della Musica. A raccontare questo progetto in cui arte e cinema si incontrano attraverso differenti livelli di rappresentazione di storie legate a testi letterari e al grande schermo, sono l’artista Matthias Brunner, il critico cinematografico Vieri Razzini e il grande appassionato di cinema Andrea Viliani direttore del Museo MADRE che affronteranno in un’interessante conversazione le possibili interazioni visive ed emotive tra testo e immagine nelle svariate accezioni in rapporto alle rappresentazioni cinematografiche dove realtà e finzione si sfiorano e talora si sovrappongono.

Matthew Branner Magnifica ossessione

Matthias Brunner
Magnifica ossessione

L’incontro con l’autore e la sua opera audiovisiva, l’intervento dei sopracitati critici ed esperti nel settore nel ridefinire le possibili analogie tra storie descritte nei testi letterari e quelle ad esse riferite recuperate nelle immagini, è stato promosso e organizzati da In Between Art Film di Beatrice Bulgari, in collaborazione con la galleria Magazzino e la Kunsthaus di Zurigo.

Magnifica Ossessione (Magnificent Obsession) questo il titolo dell’installazione che Matthias Brunner presenta per la prima volta in Italia al Festival del Cinema, è costituita da diverse immagini di film che mettono in comunicazione piani linguistici differenti a sottolineare la forza del testo scritto nelle sue possibili interpretazioni sullo schermo, restituite dalle arti visive.

Matthe

Matthias Brunner Magnifica Ossessione

L’installazione è composta da quattro schermi inseriti in una libreria appartenuta al regista Douglas Sirk– di cui Brunner ha comprato tutta  la  biblioteca – su cui vengono proiettate le immagini di trentasei film realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Matthias Brunner ha scelto diverse scene tratte da film dove fossero presenti situazioni legate a libri o ad aspetti riguardanti la letteratura, come Scrivere (Fuoco Fatuo, 1963, Louis Malle), Stampare (Le due inglesi, 1971, Francois Truffaut), il viaggio per arrivare in libreria (Lettera da una sconosciuta, 1948, Max Ophuls), l’incontro in una libreria (Colazione da Tiffany, 1961, Blacke Edwards) o l’interpretazione di un testo (Splendore nell’erba, 1961, Elia Kazan). Tutto aspetti  che -dalla scrittura alla stampa, dal luogo deputato alla lettura allo stesso atto di leggere- delineano le fasi di creazione, accostamento e  fruizione di un libro.

Matthias

Magnificent Obsession Matthias Brunner

 

Con questa installazione non intendo dare un giudizio su questi 36 film” sostiene l’artista che prosegue:“ L’installazione non  è  suddivisa  per  argomenti,  ma  è  “solo” un’associazione  e  un  confronto  appassionato  di alcune  scene  dei  film,  la  maggior  parte  delle  quali  sono  fedeli  ricostruzioni  storiche,  che  tentano  di raccontare la ricchezza che  deriva dalla fusione tra cinema e letteratura che si è esemplificata soprattutto attraverso la Nouvelle  Vague  e  alcune  icone  del  cinema  americano ed  europeo  degli  anni  Cinquanta  e Sessanta. Questa installazione è il mio tributo ai grandi registi di quel periodo”.

Matthias Brunner ha scelto alcuni tra i più significativi adattamenti cinematografici di capolavori letterari di grandi scrittori, come Marguerite Duras (Hiroshima mon amour), Alberto Moravia (La noia) e Raymond Quenau (Zazie nel metrò), e li ha affiancati alle pellicole di registi che hanno incentrato la loro ricerca su aspetti dal sapore letterario, come Claude Chabrol (I cugini e Le Beau Serge), Francois Truffaut ( I 400 colpi), Alfred Hitchcook (Gli uccelli e Marnie), Elia Kazan (Splendore nell’erba), Louis Bunuel (Il diario di una cameriera e Bella di giorno), Jean-Pierre Melville ( La carne e l’anima). Scene di film che diventano poesia visiva a creare un effetto di estraniamento in cui contemporaneamente sono mostrati spezzoni di quattro differenti film accompagnati dall’audio di una sola pellicola.

Silvana Lazzarino

 

Matthias Brunner. Magnificent Obsession

Incontro con l’artista

e con Vieri Razzini, critico cinematografico e Andrea Viliani, direttore del Museo MADRE

Festa del Cinema di Roma- Auditorium Parco della Musica. Studio Due

Viale Pietro de Coubertin 30, Roma

lunedì 17 ottobre 2016, ore 16.00

l’opera è esposta fino al 23 ottobre 2016

Orari: da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 22.00,

sabato e domenica dalle 12.00 alle 22.00

Ingresso libero

Per informazioni:www.inbetweenartfilm.com

 

In Between  Art  Film

In Between  Art  Film è una  casa  di  produzione  cinematografica,  fondata  nel 2007  da  Beatrice  Bulgari e specializzata nella produzione di film indipendenti e documentari che si basano sull’interdisciplinarietà e lo scambio tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo. Tra le loro produzioni e co-produzioni, ricordiamo: “Molly  Bloom”  con  la  regia  di  Chiara  Caselli  (2016); “Il  nuotatore”  di  Ra  di  Martino  (2016);  “Where  is  Rocky  II?” diretto da  Pierre  Bismuth  (2016); “Istanbul  e  il Museo dell’Innocenza di Pamuk” (2015),  documentario per la regia  di  Grant  Gee  sul  Premio  Nobel  Ohran  Pamuk  e  la  sua  città,  Istanbul;  “The  Lack” (2014),  il  primo lungometraggio del duo artistico MASBEDO, interamente prodotto da In Between Art Film.

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