DONNE PERSEPHONE IN SCENA A ROMA A VILLA TORLONIA

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DONNE PERSE(PHONE): SPETTACOLO A VILLA TORLONIA PER DIRE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne il 25 novembre al Teatro di Villa Torlonia a Roma nell’ambito degli appuntamenti con “Parco in scena” è la volta dello spettacolo Donne perse(phone). Voci di donne contro la violenza sulle donne: un dramma moderno diretto da Paola Sarcina e testo teatrale di Annalisa Venditti, ispirato dalle cronache dei nostri giorni che si ricollega al mito classico della dea greca Demetra e di sua figlia Persefone.

Tratto dai fatti di cronaca che evidenziano come il problema della violenza fisica e psicofisica contro le donne ancora sia presente in una società dove ciascun individuo ha diritto di essere rispettato come persona qualsiasi sia la sua identità fisica, ideologica o politica, il dramma è accompagnato dalle musiche di Bellini, Händel, Mozart, Purcel, Verdi, Vivaldi che sottolineano gli stati d’animo di queste donne vittime indifese della violenza, spesso impossibilitate a reagire a gesti aggressivi e .cruenti. E’ data voce attraverso questo recital alle vittime di una violenza che non ha giustificazioni e che vede purtroppo ragazze e donne uccise o abusate da un marito, un fidanzato o un compagno violento.

Donne Persephone in scena al teatro Villa Torlonia

Donne Persephone in scena al teatro Villa Torlonia

Il testo scritto da Annalisa Venditti che ha incontrato madri cui erano state uccise le figlie e che ha avuto modo di constatare e percepire il loro dolore, è centrato sul rapporto madre/figlia, un rapporto inscindibile cui neanche la morte può porre fine. In scena dunque sono le figlie che ritornano e lo fanno per raccontare alla madre gli ultimi momenti della loro vita e per ricucire quello strappo che – nonostante tutto – non potrà mai recidere un legame tanto forte e profondo quale quello tra una madre e una figlia. A differenza del mito antico, dove Demetra ha il permesso da Ade di poter rivedere la figlia per sei mesi l’anno, entro il contesto odierno questo non può accadere. La Persefone di oggi è morta, ma con lei sarà sempre sua madre.

Il recital dove protagoniste sono tredici dome non professioniste, eccettuata una, vuole portare alla luce il dialogo intimo tra madre e figlia, tra vita e morte, tra amore e violenza. Il mito di ieri e la storia di oggi si intrecciano: le atmosfere arcaiche e segrete del mito si confondono con quelle metropolitane evocate con le parole della cronaca nera, in una parabola di emozioni dove si consuma il mistero dell’esistenza.

Lo spettacolo è stato costruito anche attraverso un laboratorio che ha previsto due incontri di approfondimento con la psicologa Marinella Linardos.

Un’occasione per riflettere sulla piaga del femminicidio e come sostiene l’autrice Annalisa Venditti: “Il mio testo si fonda sul rapporto madre- figlia. Io credo che gli affetti più vicini, quelli della famiglia, possano essere il deterrente, la rete di salvataggio”. E prosegue “Come giornalista ho parlato, purtroppo, negli anni con molte donne cui era stata uccisa una figlia per mano di un compagno o di un marito violento. Le parole sono quelle di donne che ho conosciuto attraverso il ricordo commosso di madri che le hanno perse per sempre. Volevamo rendere lo spettacolo un evento particolare, così ho accettato la bella proposta di Paola Sarcina, regista e produttrice, portandolo in scena con delle donne non attrici (tranne una). Madri, moglie, professioniste che hanno voluto dare il loro contributo contro la violenza di genere, partecipando a un laboratorio teatrale”.

 Silvana Lazzarino

 

 

TEATRO DI VILLA TORLONIA

Il Parco in Scena

DONNE PERSE(PHONE Voci di donne contro la violenza sulle donne

Regia di Paola Sarcina, testo di Annalisa Venditti

Via Lazzaro Spallanzani 1 a- Roma

Per info: 060608

25 novembre 2016 ore 19.30

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Sigla “Da Ischia L’Arte” EXPO in città & Bookcity 2016

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Sigla “Da Ischia L’Arte” EXPO in città & Bookcity 2016

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, domenica 20 Novembre 2016, ha presentato a Milano, nell’aula magna della SIAM, l’evento dal titolo “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti organizzati da EXPO in città e da Bookcity 2016.
Questa è la sigla che introdurrà tutti i video realizzati durante tale incontro.

Ester Margherita Barbato vince la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Domenica 20 Novembre, a Milano nell’aula magna della SIAM, durante l’evento “Da Ischia L’Arte” inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, Antonio Mencarini per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha letto il seguente comunicato relativo ai risultati finali della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

“A questo punto, sono arrivate le classifiche finali relative alla quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Prima di leggervi i titoli delle poesie prescelte è opportuno che io vi faccia una rapida sintesi del sistema di votazione.
Il regolamento votazione prevedeva che le poesie finaliste della quinta edizione del “Premio Otto milioni – 2016” partecipassero all’assegnazione dei premi messi in palio attraverso un sistema di votazione che coinvolgesse un’ampia platea di votanti.
Infatti, è stato possibile votare una o più poesie durante tutto il periodo intercorso dalla presentazione ufficiale delle poesie finaliste (avvenuta il 10 Giugno 2016) fino al 20 Agosto 2016 attraverso tutti i siti web che si sono resi disponibili ad attivare le loro pagine con i testi e con i link per le votazioni.
Poi, le votazioni sono proseguite sia attraverso i coupon pubblicati sul quotidiano “Il Dispari”, e sia mediante i coupon che sono stati consegnati insieme alle copie dell’antologia “Otto milioni 2016” che vedere esposta su questa cattedra.
Inoltre tutte le poesie finaliste sono state affidate a cinque differenti Giurie nominate rispettivamente dall’associazione DILA, da Bruno Mancini, da Roberta Panizza, dal quotidiano Il Dispari e dall’emittente televisiva Teleischia.
Cinque Giurie tra loro autonome e ciascuna dotata dello stesso numero di voti da distribuire tra le poesie finaliste.
La somma algebrica di tutti i punteggi espressi dal web, dai due coupon, e dalle cinque giurie rappresentano la classifica finale che mi accingerò a leggervi dopo avere indicato i primi cinque classificati in ciascuna delle suddette sezioni di voto.

Web
quinto posto con punti 293 la poesia Gennaio 1976 di Mario Di Nicola
quarto posto con punti 606 la poesia Luna nuova di Luca Cipolla
terzo posto con punti 1608 la poesia Oltre la libertà di Antonella Ronzulli
secondo posto con punti 4254 la poesia Sotto il pergolato di Luciano Manfredi
primo posto con punti 4403 la poesia Il bacio di Silvana Lazzarino

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 02 – Silvana Lazzarino
Il bacio

Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

Coupon Il Dispari
coupon non pervenuti

Coupon antologie
quinto posto con punti 2850 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
quarto posto con punti 3580 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
terzo posto con punti 4500 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 5200 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 6630 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Giuria Teleischia
terzo posto con punti 450 la poesia: Cuori che si raccontano di Antonio Fiore
secondo posto con punti 800 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
primo posto con punti 1600 la poesia: Pensiero alla nonna di Paola Occhi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 21 – Paola Occhi
Pensiero alla nonna
Cara nonna, oggi hai dovuto staccare quel cordone che ci legava in modo unico… per volare dal mio adorato nonno.
Mi hai lasciata in un turbine di rabbia ed un lacerante dolore che non sopporto.
Ho il cuore a pezzi e una parte di me è volata con te.
Mi hai insegnato tante cose e so che questa notte sei passata a salutarmi: ho visto la tua sagoma dietro la tenda, ma purtroppo non ho capito… odio, giuro, chi esce dalla camera ardente dicendo “La sua vita l’ha fatta” “Era anziana” ecc., perché lei stava bene accanto a me.
Mi rammarica non aver preso venerdì più baci dalle tue labbra ed altre carezze che tu, lentamente, mi stavi regalando.
Non ti dimenticherò mai e se piango è perché sono egoista?
No, è perché ti ho amato davvero e non mi vergogno di mostrare le mie lacrime, o la rabbia per averti persa… ti chiedo solo che, quando sarà il mio turno, mi verrai a prendere con il nonno e staremo assieme come ai vecchi tempi ad ascoltare le tue favole.
Ogni concerto che farò sarà un omaggio per voi nonni che mi avete amato come una figlia e tramite voi sarò libera di esprimere al Signore il dolore per la vostra perdita e la gioia di aver vissuto con voi.
Il tuo amore era davvero unico immenso ed ho un ricordo di te che nessuno mai mi toglierà e solo tu ed io sappiamo. Un segreto che non ho mai detto e non dirò mai a nessuno. Era una cosa nostra ed ora è chiusa solo dentro di me.
Ti amo.

Giuria Panizza
terzo posto con punti 450 la poesia: Ricordando l’estate soleggiata di Anna Gura
secondo posto con punti 800 la poesia Isole mai abbandonate di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 27 – Ester Margherita Barbato
Il peso della razionalità
Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate

-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–

razionalizzando

Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia

Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

Giuria Il Dispari
terzo posto con punti 450 la poesia: Davanti al fuoco di Giuseppe Capoluongo
secondo posto con punti 800 la poesia: A Mia madre di Tina Bruno
primo posto con punti 1600 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 01- Angela Maria Tiberi
Katia Massaro

Meravigliosa donna ischitana,
doni amore alle nuove generazioni che
hanno gli occhi chiusi,
ancora da crescere nella giovinezza grigia e senza calore,
se l’umanità rifiuta l’AMORE verso il mare e la natura
e l’insegnamento degli antichi popoli estinti per l’avidità umana.
Briciole sono rimaste della loro civiltà e cultura,
ma non il loro amore verso MADRE NATURA.
Il mondo hai percorso.
Hai attraversato mari e cielo blu per imparare da popoli lontani
il linguaggio dei famosi tursiopi dell’antico Egitto.
Per verificare l’efficienza della delfino terapia in acque libere,
sei arrivata in Israele fino alla lontana Australia.
Immensa gioia doni ai grandi e ai piccoli quando ti immergi
come una sirena nel mare raggiungendo i profondi abissi.
Sei dentro di noi come l’immagine dell’aurora dopo una note buia
e una ninna nanna ci accarezza l’anima.

Giuria Mancini
terzo posto con punti 450 la poesia: Se io fossi la strada di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 800 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato
primo posto con punti 1600 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
Cod. 23 – Liga Sarah Lapinska
Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Continuo in te
Continuo in te:
più profondamente della speranza nebbiosa,
quali siamo nell’ultima ora prima dell’alba,
nell’illusione della vita insieme nuova ed antica,
sull’Atlantide inesplorato prima dell’aurora,
più forte di tutti i desideri nel crepuscolo;
nella rete dei capillari di carni e di anime
e delle radici vibranti;
sul fuoco quasi immenso
nel passato della terra mai invecchiata;
lì, dove radici generano i nuovi mondi,
tutti strettamente legati a me,
che mi continuo in te
e nelle nuvole sopra l’Atlantide
ancora non scoperte da noi:
da noi sempre attori, da noi sempre testimoni,
da noi cresciuti nei rizomi di giaggioli
che non ricordiamo più
durante giorni pieni di nembi,
mentre ti continui in me.
Il vento porta nuvole e
poi ritorna senza.
Cosi, io mi continuo in te.
Cosi, io mi ritorno.

Giuria DILA
terzo posto con punti 450 la poesia: Mezzanotte di Solidea Basso
secondo posto con punti 800 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
primo posto con punti 1600 la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Vi leggo la poesia vincitrice di questa votazione

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

La classifica finale vede quindi al
quinto posto con punti 5252 la poesia: Katia Massaro di Angela Maria Tiberi
quarto posto con punti 6803 la poesia: Il peso della razionalità di Ester Margherita Barbato
terzo posto con punti 6902 la poesia: Continuo in te di Liga Sarah Lapinska
secondo posto con punti 8053 la poesia: Il bacio di Silvana Lazzarino
VINCE la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” con punti 9033
la poesia: Una nota sola di Ester Margherita Barbato

Sigla "Da Ischia L'Arte" EXPO in città & Bookcity 2016

Cod. 29 – Ester Margherita Barbato
Una nota sola

Sono una nota persa per la via
da un violino miscredente
che partoriva gemiti
pizzicando lamenti

Mi svendo per una serenata
che questa notte canti appassionata

Sarò nota puttana
regalando carezze mai narrate
al primo falso amore che incontrerò per via
-sia quello che sia-

Sarò dolce e obbediente, remissiva o tagliente
lasciva come mai, dominante e impudente
sarò serva e regina
fata e bambina

Sarò scaltra e cortese
e bacerò ogni bocca che mi sappia vivere
questa notte

Sarò amante sincera
-ve lo giuro-
per non restare un’altra notte

sola.

Con tutti i nostri applausi.”

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Giovanni dal Ponte a Firenze

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  GIOVANNI DAL PONTE  IN MOSTRA ALLA GALLERIA DELL’ACCADEMIA

ORIGINALITA’ E TRADIZIONE NEL SEGNO DEL SACRO

 

Dall’interessante personalità artistica per la capacità di unire innovazione e tradizione, Giovanni Dal Ponte è tra gli artisti della pittura fiorentina del primo Rinascimento quello che forse più di altri mantiene fede al proprio linguaggio originale e raffinato, senza perdere mai di vista quello dei più rappresentativi artisti operanti nella Firenze del primo trentennio del XV secolo. Tra questi spiccano i nomi di Gherardo Starnina, Lorenzo Monaco e Lorenzo Ghiberti, fino a Masaccio, Masolino e Beato Angelico.

Giovanni dal Ponte Madonna in trono

Giovanni dal Ponte
Madonna in trono

Nato nel 1385 a Firenze dove muore nel 1437, Giovanni di Marco, – ricordato come Giovanni dal Ponte nelle Vite del Vasari per il fatto di essere abitante e aver avuto bottega a Firenze nella parrocchia di Santo Stefano al Ponte- vede la sua formazione con molta probabilità presso una bottega di tradizione trecentesca. L’influenza di Gherardo di Jacopo detto lo Starnina, che – al suo ritorno dalla Spagna nei primissimi anni del Quattrocento – introduce a Firenze un’interpretazione esuberante e profana della pittura tardogotica, risulta decisiva per la formazione dello stile di Giovanni dal Ponte, il quale farà sempre riferimento a quella vivacità descrittiva e brillantezza di colori che lo accompagneranno nella sua produzione successiva.

Incoronazione della Vergine Giovanni dal Ponte

Incoronazione della Vergine
Giovanni dal Ponte

A Giovanni dal Ponte, protagonista dell’umanesimo tardogotico, Firenze dedica auna suggestiva mostra presso la Galleria dell’Accademia dal 22 novembre 2016 al 12 marzo 2017 in cui viene ripercorsa la sua attività che ha lasciato un segno importante anche per l’arte del primo ’400, parallelamente ad una panoramica su alcuni artisti attivi in quegli anni nel capoluogo toscano.

Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la Galleria dell’Accademia di Firenze, la mostra, GIOVANNI DAL PONTE Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino, a cura di Angelo Tartuferi e Lorenzo Sbaraglio, per la prima volta espone opere di grande pregio figurativo di questo straordinario artista provenienti da importanti istituzioni museali tra le quali: la National Gallery di Londra, il Museo Nacional del Prado di Madrid, il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford (Connecticut), il Minneapolis Institute of Arts, i  Musees Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles, il Museo di Baltimora (Maryland) e il Fogg Art Museum di Cambridge (Massachusetts).

Madonna con Bambino Giovanni dal Ponte

Madonna con Bambino
Giovanni dal Ponte

Si tratta di dipinti su tavola realizzati spesso su commissione di cui diversi sono stati restaurati per l’occasione recuperando il loro originario splendore nei colori caldi e avvolgenti e nelle decorazioni spesso naturalistiche attente ai dettagli.

Un riferimento agli esordi della pittura di Dal Ponte è il trittico del Museo di San Donnino a Campi Bisenzio, in origine nella chiesa di Sant’Andrea a Brozzi, per lungo tempo attribuito ad un ipotetico “Maestro dell’Annunciazione di Brozzi”, dove sono presenti richiami allo stile di Gherardo Starnina. Nel corso del terzo decennio del Quattrocento Giovanni di Marco guarda con interesse alla cultura rinascimentale con particolare attenzione ad un gusto che si richiama al Masaccio per quella fissità e solidità dei corpi, come si può notare nel polittico che presentava al centro la Madonna col Bambino in trono (Fitzwilliam Museum, Cambridge) e ai lati i santi Giovanni Battista e Pietro a sinistra, e a destra i santi Paolo e Francesco d’Assisi (Museo Bandini, Fiesole) e nella predella raffigurate la Liberazione di San Pietro dal carcere; San Pietro in cattedra e i santi Ludovico e Prospero; Martirio di San Pietro; San Tommaso e San Giacomo maggiore, Luca e Giacomo minore, Andrea e Giovanni evangelista, Matteo e Filippo (Uffizi, Firenze).

Trittico con S Giovanni Evangelista Giovanni dal Ponte

Trittico con S Giovanni Evangelista
Giovanni dal Ponte

Insieme al pittore Smeraldo di Giovanni, Del Ponte a partire dal 1427 si specializzò nella fornitura di cassoni dipinti, un genere che incontrava un grandissimo successo nella Firenze di quegli anni. Tra gli esemplari più belli di questa produzione si annovera il fronte di cassone del Museo Civico “Amedeo Lia” di La Spezia.

Annunciazione fra i Santi Eustachio e Antonio Abate di Giovanni dal Ponte

Annunciazione fra i Santi Eustachio e Antonio Abate
di Giovanni dal Ponte

Di notevole interesse in mostra è Il grande trittico l’ Incoronazione della Vergine e quattro santi che, appositamente restaurato per questa mostra, mette in luce le qualità legate al disegno e alla pittura, come emerge dal bellissimo tappeto tornato al suo colore verde brillante su cui poggiano i sacri personaggi e dove campeggiano i ricchi racemi dorati. Anche il gradino di base ripulito dalla sporcizia e dalle ripassature pittoriche ha messo in luce sequenze di un pregevole naturalismo pittorico. Intensa e commovente la tenera e luminosa Madonna col Bambino in trono, proveniente dalla chiesa di Badia nel cuore di Firenze, ma conservata per moltissimi anni presso la Certosa del Galluzzo, recuperata anch’essa grazie ad un ottimo intervento di restauro. In questa tavola datata intorno al 1425  dove spicca la dolcezza della Madonna, i richiami a Masolino celebre compagno di lavoro di Masaccio sono elaborati in modo originale mantenendo però equilibrio nelle forme e presenza scenica nelle figure..

San Paolo di Masacccio

San Paolo di Masacccio

L’ultima fase dell’attività del pittore è documentata in mostra attraverso una serie di opere datate da cui si evince il consolidamento di uno stile tutto personale cui è giunto l’artista e in cui sono privilegiate forme ampie e solenni, che sembrano coniugare la grande tradizione trecentesca fiorentina con le forme ed i moduli rinascimentali ormai pienamente affermati.

Fanno parte di quest’ultima fase il luminoso e “neo-trecentesco” trittico con l’Annunciazione e quattro santi della Badia di Rosano (Firenze), commissionatogli dalla badessa Caterina da Castiglionchio nel 1434 e la grandiosa pala raffigurante la Madonna col Bambino, sei santi e una donatrice della chiesa di San Salvatore al Monte di Firenze (post 1434). E poi gli affreschi realizzati intorno al 1430 per la Cappella di San Pietro nella chiesa di Santa Trinita a Firenze, andati in buona parte perduti, e il ciclo dedicato alle Storie di san Bartolomeo nella Cappella Scali della stessa chiesa realizzati tra il settembre 1434 e l’ottobre dell’anno seguente. A ricreare la stessa atmosfera della Firenze di quegli anni è il pregevole allestimento progettato dall’architetto Piero Guicciardini, dello Studio Guicciardini-Magni, che attraverso un gioco di luci sui fondi oro crea effetti di grande suggestione, evocativa di scenari architettonici quattrocenteschi.

Silvana Lazzarino

GIOVANNI DAL PONTE

Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino

Galleria dell’Accademia di Firenze

22 novembre 2016 – 12 marzo 2017

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ESPANSIONE DELLA MATERIA CON LE OPERE DI APORTONE

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ESPANSIONE: ENERGIA E STATO DELLA MATERIA IN DIVENIRE

IN UN INCONTRO E MOSTRA DELLE OPERE DI ANTONIO APORTONE

Alla base del concetto di Espansione sono principi di energia che muovono masse e materie in costante trasformazione. Flussi energetici che influenzano e condizionano cicli di mutazioni cui sono legate le condizioni umane e le loro collocazioni spazio temporali. Questo principio di concentrazione di energie in costante espansione che crea trasformazioni e movimento condiziona anche i rapporti tra “materia chiara” e “materia oscura” che si associano e dissociano nel continuo fluttuare entro gli spazi determinati e indeterminati a creare sensate configurazioni. Le dinamiche espansive cui partecipa l’uomo investono le sue energie mentali e fisiche: energie mentali in espansione viste in chiave positiva, diversamente da quelle fisico territoriali e economiche percepite in senso spesso problematico. Se la fisica teorica studia la ragione e i principi che sono alla base dell’estensione delle materie, la filosofia, l’arte e anche la musica sono proiettate verso analisi più legate alle motivazioni inerenti a possibili visioni antropiche.

mostra trasmirazione

Espansione Trasmutazioni e Trasmigrazioni opere di Aportone

All’espansione derivante da presupposti energetici dove si definiscono processi trasformativi, dinamici e ininterrotti che investono in un movimento vitale ogni aspetto visibile e invisibile della realtà, è dedicato un interessante incontro Conversazione sul concetto di ESPANSIONE in programma domenica 13 novembre 2016 alle ore 10.30 a Roma presso il Museo delle Mura nell’ambito della mostra di ANTONIO APORTONE in corso al Museo fino al 20 novembre 2016. All’incontro partecipano: Catalina.O.Curceanu (fisico-INFN-LNF Frascati), Amedeo Balbi (fisico-Univ.Tor Vergata), Paolo Balmas (storico dell’arte- Univ. La Sapienza-Roma ), Irmela Heimbächer (musicologa – Pres.Fondaz. Isabella Scelsi ), Anselmo Aportone (docente di Filosofia- Univ. Tor Vergata-Roma).

L’esposizione “Trasmutazioni & Trasmigrazioni”. Opere di Antonio Aportone – AP.or.T1 a cura di Paolo Balmas, ripercorre il concetto di espansione attraverso opere con richiami e rimandi allo spazio espositivo. Frutto di un percorso di riflessione volto ad analizzare i fenomeni trasformativi ininterrotti che coinvolgono in un movimento vitale materie ed energie, la mostra, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale di Roma–Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presenta una serie di opere in sintonia con lo spazio espositivo che attraverso immagini dal carattere concettuale rimandano a quei rapporti associativi e dissociativi tra “materia chiara” e “materia oscura” in costante movimento ed estensione negli spazi. “Estensione delle materie” è infatti il tema centrale che accomuna i lavori di Antonio Aportone distribuiti nelle tre sale del secondo livello del Museo e che rimandammo alle riflessioni poste dalla fisica teorica e alle possibilità espresse dall’arte a partire da un discorso che lega l’uomo alla sua percezione del cosmo. Mentre alcuni dei primi lavori dell’artista sono caratterizzati da linee e segni che creano tensioni filamentose, vortici e ondulazioni, quelli più recenti descrivono le trasmigrazioni delle materie attraverso espansioni di frammenti in riconfigurazione e le trasmutazioni ad opera di emerge chiare ed oscure attraverso mutamenti energetici. Sono espresse le energie che individuano la trasformazione cercando di restituire quell’attimo rendendolo meno infinito o duraturo, come sospeso tra “Inconsistenza” e “Durata”, tra il “non è ancora” ed il “non è più”, mentre le fasi di transito non sono comprensibili proprio perché gli eventi non si fermano.

Un viaggio tra visibile e invisibile, rappresentato e ipotizzato, visto entro una ricerca di compensazione tra il lato spirituale e quello scientifico. Ad accompagnare questi lavori in cui si cerca di comprendere l’effetto dell’Espansione della materia nel suo divenire e come questa influisca sullo stato dei diversi eventi, comprese le situazioni dell’uomo, sono le estensioni sonore di Giacinto Scelsi (autorizzate dalla Fondazione Scelsi) e le immagini di personaggi storici tra cui J.Beuys, V.Guerin, R.Parks, A.San-Suu-Ky, P.Soleri e R.Steiner, che hanno contribuito in diversi ambiti a ricercare una mutazione collettiva. L’artista incontrerà i visitatori durante i fine settimana per interagire sulla “interpretazione” e la dimensione “fisico-concettuale” delle opere.

Silvana Lazzarino

Trasmutazioni & Trasmigrazioni

Opere di Antonio Aportone – AP.or.T1

a cura di Paolo Balmas

Museo delle Mura

Via di Porta San Sebastiano, 18 – Roma

da martedì a domenica ore 09.00 – 14.00 (ingresso consentito fino alle 13.30).

fino al 20 novembre 2016

Ingresso gratuito

Informazioni; tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

www.museodellemuraroma.it

 Conversazione sul concetto di ESPANSIONE

Via di Porta San Sebastiano, 18 – Roma

domenica 13 novembre 2016 ore 10.30

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IL TOUR DEL LIBRO DI MARCO TULLIO BARBONI

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IL TOUR DEL LIBRO DI MARCO TULLIO BARBONI TORNA A ROMA

“…E lo chiamerai destino” continua ad affascinare pubblico e critica

Seguendo le orme della sua famiglia, Marco Tullio Barboni, con passione e impegno, si è dedicato al cinema come sceneggiatore e regista. Lo zio Leonida direttore della fotografia ed il padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, lo hanno stimolato fin da bambino a frequentare i set ricoprendo ruoli di comparsa in “Beh Hur”, “Barabba”, “Un treno per Durango” e “Django”. Capace come pochi di analizzare contesti e tessuto umano e sociale sottolineando le sfumature delle emozioni, egli ha legato gran parte della sua fama a film interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone degli spaghetti western.

IL TUOUR DEL LIBRO DI MARCO TULLIO BARBONI "---E lo chiamerai destino"

IL TOUR DEL LIBRO DI MARCO TULLIO BARBONI
“—E lo chiamerai destino”

Attraverso le righe di una sceneggiatura, o di un testo teatrale Marco Tullio Barboni è giunto sempre più a risultati nuovi e interessanti per raccontare le emozioni di un tempo che si dibatte tra il presente e un passato troppo lontano da cui diventa sempre più difficile recuperare certi valori. L’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza, aspetti che appartengono al pensiero e all’azione sottesi da una sottile ironia, trovano una nuova collocazione da protagonisti nel suo primo libro “…. E lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio.

Un libro affascinante questa opera prima di Barbini, che in questi mesi dalla prima presentazione romana dello scorso marzo 2016 presso il Teatro “Le salette”, cui sono seguite altre tappe non solo nel Lazio, ma anche in Campania e in Toscana, ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Il prossimo appuntamento del tour è per l’11 novembre 2016 nuovamente nella Capitale presso la LIBRERIA MONDADORI di Via Piave, 18. L’iniziativa organizzata come per le le altre tappe, dall’Associazione culturale Occhio dell’Arte presieduta da Lisa Bernardini, vedrà a fianco dell’autore Marco Tullio Barboni il giornalista e critico letterario Andrea Menaglia che illustrerà l’opera e il percorso legato alla scrittura cinematografica dell’autore lasciando poi ampio spazio allo stesso Barboni per raccontare la genesi dell’opera e come abbia gestito questa nuova forma di scrittura fondata sul dialogo tra i due protagonisti della storia.

IL TUOUR DI MARCO TULLIO BARBONI CON IL SUO LIBRO "---E lo chiamerai destino!

IL TOUR DI MARCO TULLIO BARBONI CON IL SUO LIBRO —E lo chiamerai destino

 

La narrazione del libro di Barboni, fondata sulla struttura del dialogo, mette a confronto “Conscio Vs Inconscio” in un affascinate e insolito dibattito o dissertazione come se a parlare fossero due personaggi dello spettacolo, quello della vita, di cui essi sono protagonisti ciascuno con punti di vista diversi nel bene e nel male.

Questo faccia a faccia tra due entità, due stati del pensiero conscio e inconscio descritti nel libro, avvincerà e sorprenderà i lettori attraverso un dialogo che vede una di fronte all’altra due entità- il conscio e l’inconscio- costrette prima o poi a scegliere riguardo il destino. Un dialogo acceso e avvolgente dove si nascondono verità mai dette, o dove si annidano paure, incertezze, rimorsi, prima di dover lasciare che uno dei due prenda il sopravvento, perché alla fine di ogni dubbio o incertezza tra due strade bisogna scegliere quale percorrere. A chi la responsabilità di decidere? Resta sempre molto ardua questa decisione quando di mezzo ci sono i sentimenti, le emozioni: il destino pone innanzi ad una scelta che comporta dibattimento, sofferenza proprio come dimostrano questi due protagonisti insoliti e avvincenti. Restare nell’incertezza non porta da nessuna parte frenando ogni azione. Scegliere è un po’ come mettersi in gioco affrontando le insicurezze, le paure, ma alla fine un passo in avanti è forse necessario per un possibile traguardo.

libro "---E lo chiamerai destino"

libro
“—E lo chiamerai destino”

“Oscar e Felix danno voce al Conscio e all’Inconscio di Geroge Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusioni di colpi” spiega Maro Tullio Barboni che prosegue: “Ne deriva il racconto di una vita, metafora di milioni di altre vite, anche della nostra”.

E’ necessario scegliere nella vita: prima o poi ci si troverà di fronte a dover decidere se parlare o tacere su un fatto, se amare o odiare qualcuno, e ancora se combattere o fuggire innanzi ad una prova o sfida che intralcia il cammino.

A dare valore aggiunto alla storia dialogata di Marco Tullio Barboni, accanto all’interpretazione degli attori Giorgio Romanelli e Roberto Andreucci che reciteranno alcuni brani del libro, sono i due contributi di pensiero sotto forma di video del Prof. Domenico Mazzullo e della breve clip video di Bud Spencer, ultima apparizione pubblica dell’indimenticabile attore scomparso lo scorso 27 giugno e da sempre amico della famiglia Barboni. Scritto in forma dialogata, “…e lo chiamerai destino”, sta continuando a far parlare di se’ per sapienza di contenuti e padronanza nello stile e nella tecnica.

Silvana Lazzarino

 

……E LO CHIAMERAI DESTINO (Edizioni Kappa)

di Marco Tullio Barboni

Presentazione a cura di Andrea Menaglia giornalista e critico letterario

Organizzazione Associazione Culturale “L’Occhio dell’Arte”

Libreria Mondadori , Via Piave 18, Roma

Venerdì 11 novembre 2016 ore 17.30

Ingresso libero

Ulteriori informazioni: http://marcotulliobarboni.com – http://www.elochiameraidestino.com

L’opera letteraria può essere acquistata anche nel circuito Amazon.it e  IBS.it

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