Morto il pittore Vilis Vizilis

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Morto il pittore Vilis Vizilis

26 Febbraio 2017

Una notizia molto triste mi giunge da Liga Sarah Lapinska Ambasciatrice in Lettonia per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
La trascrivo (con il suo consenso) nella stesura originale:

“E morto uno dai nostri partecipanti del concorso ,pittore Vilis Vizilis.29.01.1952.-14.02.2017.Sempre con noi.Morto sulla strada,povero,malato.Troppe telefonate qui vengono bloccate,troppi giocano di essere ‘smarriti.’Il suo cane e salvato.Era cosi preoccupato di suo cane,entrambi malati.Scrivi su LENOIS.”

Queste sono le tre opere di  Vilis Vizilis selezionate come finaliste per il premio “Otto milioni” edizione 2017.

Cod. 09 Vilis Vizulis 3

Cod. 13 Vilis Vizulis 5

Cod. 14 Vilis Vizulis 7

Anghelopoulos a Venzia CONTROCOSMO

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ANGHELOPOULOS IN MOSTRA ALLA GALLERIA BUGNO

CON LA PERSONALE “CONTROCOSMO”

COMUNICATO STAMPA

Da sabato 25 febbraio a domenica 12 marzo 2017

 

Bugno Art Gallery
S. Marco 1996/d – 30124 Venezia

La mostra monografica dell’artista A.T. Anghelopoulos apre i battenti a Venezia nell’importante Galleria Bugno proprio nel week end del Carnevale veneziano.  Il noto gallerista Massimiliano Bugno, tra i più importanti in Italia, presenta una selezione di opere di alcuni cicli dell’artista: i metafisici Planisferi, i superbi sfumati della serie Passages, le filigrane meditative delle Trame-Weaves,  i cieli materici dei Dense Skies. Artista raffinato e concettuale per Anghelopoulos sembrano valere le parole di Gillo Dorfles per Rothko “la sua è una pittura ‘spirituale’ se è lecito impiegare ancora questo aggettivo, in un’età così smaccatamente materialista come la nostra”. Affinità spirituale tra alcune opere di Anghelopoulos e la produzione più matura di Rothko, colta per primo dal Prof. Claudio Strinati in occasione della mostra dell’artista presso il Complesso del Vittoriano a Roma con cui Anghelopoulos si è affermato sulla scena artistica contemporanea.  La famosa curatrice di arte contemporanea Dominique Stella ha affermato che  “Anghelopoulos è davvero un artista di alto livello”. Artista lontano da mode e tendenze, insofferente verso i ritmi, i miti e i riti della contemporaneità, egli è convinto che l’arte debba veicolare valori universali e parlare del presente. I lavori esposti a Venezia, nella prestigiosa cornice della Galleria Bugno, sono un percorso alle radici dell’esistenza. I Planisferi paiono voler sintetizzare l’eterna vicenda umana: l’uomo è il naufrago ante litteram. I confini territoriali in realtà non esistono, tutto è dinamico, tutto si modifica. Le larghe campiture di colore del ciclo Passages paiono rievocare soglie, portali, varchi che inaspettatamente si aprono davanti  all’osservatore. Una luce, quella dei Passages di Anghelopoulos, che ricorda la tesaurizzazione luministica delle opere di Turner. I suoi materici Cieli (Dense Skies  e Inner Skies) rappresentano non solo il cielo in cui siamo totalmente immersi ma anche quello che è dentro noi.

 

CONTATTI

 Bugno Art Gallery S. Marco 1996/d – 30124 Venezia, Tel. +39 041 5231305 e-mail: info@bugnoartgallery.it   www.bugnoartgallery.it sito artista: www.anghelopoulos.com e-mail: info.anghelopoulos@gmail.com;

Ufficio Stampa: Sabrina Consolini, cell. 348.7084655 e-mail: consolini.eventi@gmail.com

                           Silvana Lazzarino, cell 339/1408826 e-mail: sissilazza@virgilio.it

                     

HELMUT NEWTON IN MOSTRA A NAPOLI

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HELMUT NEWTON. FOTOGRAFIE TRA EROTISMO E PROVOCAZIONE

Disciplina e metodo, profonda attenzione a gesti e sguardi dei soggetti rappresentati, caratterizzano i lavori di Helmut Newton fotografo di fama internazionale  capace come pochi di restituire quel lato invisibile che va oltre la pura e semplice riproduzione dell’immagine, per cogliere il non detto legato ad un fatto o ad un emozione che unisce per sempre quel soggetto ad una storia o ad un luogo distante eppure vicino in questo tempo dove tutto è visione e rappresentazione  La sua fotografia trasgressiva e semplice ad un tempo giocata secondo ritmi compositivi che fanno della luce il mezzo con cui esaltare ogni dettaglio, è ricordata con una suggestiva mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes, voluta da June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation, che inaugura al PAN- Palazzo Arti di Napoli il 25 febbraio 2017.

H Newton mostra fotografica

H Newton mostra fotografica

Curata da da Matthias Harder e Denis Curti e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, l’esposizione, aperta dal 25 febbraio al 18 giugno 2017, riunisce gli scatti raccolti nei primi tre libri di Newton pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, da cui deriva il titolo della mostra e l’allestimento articolato in tre sezioni. Tre volumi fondamentali per entrare nei ritmi compositivi e nelle emozioni che il fotografo ha voluto raccontare, tutti e tre progettati personalmente da lui, selezionando le immagini fotografiche e la loro impaginazione.

Oltre 200 immagini esposte per la prima volta a Napoli mettendo in luce i temi distintivi dell’immaginario artistico di Helmut Newton, noto in tutto il mondo e presente sulle riviste più importanti di moda, mostrano la sua capacità di scandagliare la realtà insita nel gesto elegante fermato nelle immagini ,andando oltre quella stessa realtà destinata all’interpretazione dello spettatore. Si inizia con il nudo e l’erotismo per la prima volta inserito nel mondo della moda, attraverso scatti in bianco e nero e a colori del primo libro monografico “White Women” dato alle stampe nel 1976 che subito dopo la sua pubblicazione ottenne il prestigioso Kodak Photo Book Award. Si tratta di 84 immagini provocanti e innovative che rivoluzionano il concetto di foto di moda e testimoniano la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. Visioni che trovano spunto anche nella storia dell’arte, in particolare nella “Maya desnuda” e nella “Maya vestida” di Francisco Goya al Museo del Prado di Madrid.

H Newton mostra fotografica

H Newton mostra fotografica

Sensuali e provocatori, gli scatti del volume “Sleepless Nights” pubblicato nel 1978, ruotano attorno alle donne, ai loro corpi, agli abiti, ma trasformando le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena del crimine. I soggetti sono solitamente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici o sono bardate in selle in cuoio, fotografati fuori dal suo studio, quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti, a suggerire come la fotografia di moda possa diventare occasione per realizzare qualcosa di completamente nuovo e molto originale.

Seguono le immagini relative a “Big Nudes” uscito nel 1981 con cui viene inaugurata la gigantografia che consente alle stesse fotografie di entrare nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Protagonisti sono nudi a figura intera ed in bianco e nero ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato. Immagini intense e cariche di erotismo,  ma mai volgari pur nel loro essere trasgressive che hanno contribuito al successo di questo grande fotografo specie a partire dalla fine degli anni Sessanta quando introduce nei suoi ritratti e negli scatti di moda elementi di sado-masochismo, omosessualità e vouyerismo. Se i suoi scatti suscitarono scandalo per certa parte della mentalità perbenista dell’epoca, erano in sintonia con lo spirito rivoluzionario proprio di quel periodo. Il suo successo che lo ha portato ad essere chiamato dalle riviste quali: Playboy, Vogue, GQ e Vanity Fair, come dai più grandi stilisti, ha contributo a far si che tutti i personaggi della moda e del jet set di quel periodo desiderassero farsi fotografare da lui..

Silvana Lazzarino

HELMUT NEWTON. FOTOGRAFIE

White Women / Sleepless Nights / Big Nudes

Napoli, PAN Palazzo Arti Napoli

25 febbraio – 18 giugno 2017

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Lisa Bernardini al Premio Comunicare l’Europa

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LISA BERNARDINI TRA I PREMIATI A COMUNICARE L’EUROPA

Il Professor Luca Filipponi, Presidente dello “Spoleto Art Festival”, nell’annunciare la Manifestazione Premio internazionale “Comunicare l ‘Europa” che avrà luogo a Roma il 9 febbraio 2017 alle 16:00  presso la Camera dei Deputati, Sala del Refettorio (via del Seminario 76), ha sottolineato come questo importante evento miri a celebrare e riconoscere quelle persone e personalità che, impegnate nel portare avanti un percorso internazionale europeo si siano distinte per diversi meriti.Le peculiarità di questo premio” come egli ha affermato – sono in primis, l’ambizione e la volontà di unire insieme almeno per un giorno personaggi delle Istituzioni Pubbliche con figure del mondo dello spettacolo e della comunicazione, mondi che spesso non interagiscono, o peggio, si parlano con poca bontà e spesso stridono tra di loro”.

Tra i premiati di quest’anno, provenienti da diversi campi, va sottolineato l’impegno e gli eccellenti risultati raggiunti da Lisa Bernardini, fotografa di successo, presidente dell’Associazione Culturale L’Occhio dell’Arte e direttore artistico del Photofestival appuntamento sempre più internazionale e a carattere

Lisa Bernardini Sylvia Irrazabal e Filipponi

 

itinerante in cui ogni anno si intrecciano arti figurative, cinema e solidarietà. In prima linea nel portare avanti il suo programma di promozione e organizzazione di eventi  culturali di ampio respiro dove accanto alle arti visive sono appuntamenti musicali, letterari,  e tematiche legate al sociale con la partecipazione di nomi illustri di diversi ambiti anche politico e istituzionale, Lisa Bernardini, nel suo percorso di manager e fotografa ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui ricordiamo il più recente “Premio Internazionale “Fontane di Roma”, ideato dal Dott. Benito Corradini, Presidente dell’Accademia “La Sponda” da trentaquattro anni dedita a parlare di Romanità e di Eccellenze Intellettuali.

Accanto a lei per questo Premio “Comunicare l’Europa” sono: Nicola Sciannimanico (Premio Speciale per la Poesia), Nicoletta Di Gregorio (Vice Presidente Fondazione Pescara Abruzzo), Fabrizio Borghini (Toscana Tv e Toscana Cultura), Clara Iatosti (giornalista di Tv 2000), Roberto Sarra (Presidente del Premio Cattolica ed editore), Francesco Petrilllo (Docente ordinario Link University),   Benjamin Bueno (medico e rappresentante delle istituzioni brasiliane),  Cesare Cilvini (Direttore generale dell’Ope e dell’Accademia Auge), Florio Aurora (Direttore settimanale Si), Sylvia Irrazabal (Responsabile  culturale dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia), Roberto Marzetti (Direttore del Museo Genti D’Abruzzo), Anna Mossuto (Direttore del Corriere dell’Umbria), Carlo Motta (Responsabile Ed. Giorgio Mondadori Cairo Editore), Mirko Paje (Direttore creativo Mediaset), Niccolò Petitto (produttore teatrale). E poi dal campo dell’Arte :Ton Pret, Luca Alinari, Silvio Amato, Dogliani Silvia, Maurizio Rinaudo; dal settore specificatamente della Contabilità /Consulenza Strategica: Rosa Altavilla e Giancarlo Senese.

All’evento prenderanno parte personalità illustri, tra cui il Sottosegretario al Ministero della Giustizia On. Cosimo Ferri,   il  Sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli,  il Prof Francesco Petrino (Centro Studi Snarp), il prof Giuseppe Catapano (Rettore Accademia Auge), il noto musicista Stelvio Cipriani.

Silvana Lazzarino

 

Premio Internazionale “Comunicare L’Europa”

Camera dei Deputati, Sala del Refettorio

Via del Seminario, 76 Roma

Giovedì 9 febbraio ore 16.00

Ingresso libero

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LO SGUARDO DI MICHELANGELO ANTONIONI

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LO SGUARDO SULL’UMANITA’ DI MICHELANGELO ANTONIONI ATTRAVERSO UNA RASSEGNA DI SUOI FILM ALLA CASA DEL CINEMA DI ROMA

Successivamente al periodo neorealista che con Rossellini, Zavattini, aveva raccontato in chiave diretta la realtà umana e sociale riportando situazioni anche drammatiche nella loro immediatezza così come filmate dalla macchina da presa, il cinema italiano volta pagina. Tra i cineasti più significativi impegnati in questo cambiamento per una lettura moderna del tessuto umano e sociale, Michelangelo Antonioni  (Ferrara 1912- Roma 2007)  nella sua carriera è quello che con maggior incisività si è soffermato sulle emozioni individuali e sui sentimenti tra conflitti esistenziali, fragilità, e smarrimento interiore. Paura di vivere, incapacità di costruirsi un futuro a partire dalla difficoltà nel gestire sentimenti e stati d’animo, insicurezze di fondo, ma anche un forte attaccamento alla vita, scandiscono le vicende dei protagonisti dei suoi film tra amori impossibili, tradimenti, riscoperta di sé, fallimenti professionali, sospesi in un eterno presente che apparentemente tenta di aprirsi al cambiamento.

lo sguardo di Antonioni film Il Grido

lo sguardo di Antonioni
film Il Grido

Da “Cronaca di un amore” (1950), “la Signora senza Camelie” (1953) e “Il grido”(1957) all’ ”Avventura” (1960), cui seguono “la Notte”, “l’Eclisse” rispettivamente del 1961 e 1962, fino a “Professione Reporter”, “Identificazione di una donna”, per arrivare a “Al di là delle Nuvole” ed “Eros” rispettivamente del 1995 e 2004, il grande regista fa della macchina da presa uno strumento a servizio delle emozioni alla riscoperta dei lati più intimi e segreti dell’uomo, superando così la pura presa diretta della realtà neorealista per affondare il suo sguardo nei reconditi intrecci dell’animo umano spesso tormentato, incapace di agire nel suo essere indeciso, e alla continua ricerca della propria identità.

A rendere omaggio a MICHELANGELO ANTONIONI, protagonista della cinematografia italiana del Novecento, regista, sceneggiatore, montatore, documentarista, nonché scrittore e pittore, è la Casa del Cinema di Roma che in occasione del decennale della morte ha organizzato una rassegna di suoi film a partire da metà gennaio fino a tutto il mese di febbraio 2017. La rassegna, Paesaggi con figure. Il cinema di Michelangelo Antonioni, attraverso una selezione di suoi film e documentari mette a fuoco il suo sguardo moderno con cui indaga il profondo disagio esistenziale che affiora dall’incapacità di reagire e trovare legami empatici, come nell’“Avventura”, “la Notte” e “L’eclisse” e poi il motivo dell’alienazione dovuto all’incomunicabilità come espresso in “Deserto Rosso” (1964) Leone d’Oro quale miglior film a

lo sguardo di Antonioni film Deserto Rosso

lo sguardo di Antonioni
film Deserto Rosso

Venezia. Da citare anche “Blow Up”(1966), “Zabriskie Point” (1970) e “Professione Reporter” (1975) dove si respira un ‘insofferenza totale per la vita, talora odiata, rifiutata nel disperato tentativo di cambiarla senza successo così da smarrire ogni certezza. Dal fallimento esistenziale all’incapacità di crearsi una vita sentimentale vera e propria il passo è breve poiché con “Identificazione di una donna” (1982) scandaglia la fragilità dei sentimenti nell’impossibilità di costruire relazioni solide. Come ben ha sottolineato Carlo di Carlo, suo collaboratore storico recentemente scomparso: “Michelangelo Antonioni è una figura centrale nella cultura del Novecento, uno dei testimoni più lucidi della nostra epoca per avere saputo individuare e analizzare con le sue opere, attraverso un percorso solitario, originale e spesso trasversale, la “malattia dei sentimenti”, i problemi, le angosce, le paure dell’uomo nella società contemporanea”.

lo sguardo di Antonioni film Il mistero di ober....

lo sguardo di Antonioni
film Il mistero di ober….

La programmazione di febbraio si apre con “L’amore in città” alle 15.30 cui segue  “Le amiche” alle ore 18.00 in programma lunedì 6 febbraio. Il giorno 10 febbraio è la volta di “il Grido” alle ore 15.30 un film che ha quale personaggio principale, Aldo un operaio in cerca d un uovo lavoro, il quale, diversamente dai personaggi precedenti, mostra di voler reagire nel tentativo di essere felice. Sempre venerdì 10 febbraio alle 18.00 sarà proiettata la “La notte” in cui è descritta la routine quotidiana di una coppia sposata, piuttosto annoiata. Il 13 febbraio alle ore 15.30 sarà proiettato “Michelangelo Antonioni. Storia di un autore” di Gianfranco Mingozzi: un ritratto del regista Michelangelo Antonioni reso attraverso le testimonianze di coloro che hanno lavorato con lui, cui segue “Il provino” (ep di I Tre Volti) sulla cronaca del provino notturno di Soraya.  Alle 17.00 dopo i due brevi documentari sarà la volta de “l’Avventura” dove sullo sfondo del paesaggio delle isole Eolie si consuma il dolore dei sentimenti che finiscono nel momento in cui stanno per prender forma. Il 27 febbraio sarà la volta de “Il mistero di Obervald” alle ore 15.30 e “Deserto rosso alle ore 18.00 quest’ultimo centrato sulle nevrosi della società contemporanea

Silvana Lazzarino

Paesaggi con figure.

Il cinema di Michelangelo Antonioni

CASA DEL CINEMA

Largo Marcello Mastroianni, 1 – Roma

fino al 27 febbraio 2017

Per informazioni: tel. 060608 www.casadelcinema.it

L’accesso in sala sarà garantito fino ad esaurimento dei posti disponibili

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