Grande concerto del Maestro Franco Micalizzi

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Grande concerto a Roma all’Auditorium del Maestro Micalizzi, LE CHIAMAVANO” COLONNE SONORE”  Golden 70’s

Tra gli autori di colonne sonore che hanno saputo dare vita ad atmosfere musicali intense e d’ampio respiro per film indimenticabili, contribuendo a decretarne il successo, FRANCO MICALIZZI è tra quelli che hanno saputo esaltare attraverso la combinazione di ritmi e melodie le emozioni dei personaggi tra rabbia e gelosie, entusiasmo e passione, giustizia e vendetta.

A decretare il successo dei grande Maestro Micalizzi fu l’indimenticabile film con Terence Hill e Bud Spencer “Lo Chiamavano Trinità” del 1970 che riscosse un successo strepitoso sia in Italia, sia all’estero, inaugurando l’inizio di una nuova serie di Western all’italiana. Seguono i successi con la colonna sonora per “L’ultima neve di primavera “, del 1974 il cui tema conduttore balza ai primi posti delle hit parade internazionali, e per la serie di film polizieschi, i cui temi verranno ripresi dallo stesso Maestro con la Big Bubbling band formata nel 2005

Il prossimo 28 aprile 2017 il celebre compositore e Direttore d’Orchestra torna a Roma con un concerto da non perdere con cui si potrà rivivere la magia degli anni Settanta e Ottanta attraverso una nutrita scelta di brani tratti dalle sue più famose colonne sonore con grandi ospiti che ne hanno contribuito a decretarne il successo. Ad ospitare questo favoloso concerto sarà l’Auditorium Parco della Musica di Roma presso la Sala Petrassi a partire dalle ore 21.00.

Grande concerto di Franco Micalizzi

Un concerto unico e raffinato, che guarda con un filo di nostalgia e anche di ironia ai memorabili temi musicali che il celebre compositore e direttore d’orchestra ha creato negli anni ‘70 e ‘80 per tanti film di successo da “Lo chiamavano Trinità” a “L’ultima neve di Primavera”, da “Napoli violenta” a “Non c’è due senza quattro” fino a “Italia a mano armata”, solo per citare i più noti.

Per l’occasione s riproporre questi temi sono stati chiamati molti di quei cantanti che all’epoca li eseguirono con successo, come ad esempio EDOARDO VIANELLO e WILMA GOICH (Roma parlaje tu); confermata l’adesione di una grande concertista come GILDA BUTTA’; si sono aggiunte autorevoli presenze canore che corrispondono ai nomi di VALENTINA DUCROS, MIKY INTRONA, DOUGIE MEAKIN e del tenore internazionale Gianluca Paganelli.

Considerato che i temi musicali destinati al cinema e composti da Micalizzi hanno suscitato un forte interesse perfino nel mondo dell’hip hop, che ha attinto a larghe mani nel suo repertorio musicale, campionando e rappando sulla sua musica, durante il concerto si faranno cenni anche a queste partecipazioni. Altri ospiti a sorpresa, seduti in platea, saliranno in serata sul palco, a ricordare e raccontare pezzi di vita cinematografica del nostro Paese, a cui le Musiche del Maestro hanno fatto da indimenticabile cornice. A sostenere il concerto, una grande orchestra dal vivo e la partecipazione come pubblico di tanti fedelissimi appassionati. Un grande concerto in omaggio al grande attore Bud Spencer scomparso l’anno scorso, dove sarà presente la famiglia dell’attore e lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni figlio del regista E.B. Clucher.

Silvana Lazzarino

LE CHIAMAVANO” COLONNE SONORE”  Golden 70’s

FRANCO MICALIZZI E I SUOI TEMI PER IL CINEMA

Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi

Viale Pietro de Coubertin 30 – 00196 Roma

Venerdì 28 aprile 2017 ore 21.00

CONTATTI  www.auditorium.com Biglietti in vendita su circuito ticketone (www.ticketone.it) e www.auditorium.com, call center 892101 (numero a pagamento), botteghino Auditorium parco della Musica  Posto unico 30,00 euro

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Sholeh Mirfattah Tabrizi insieme a Eudonna

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Sholeh Mirfattah Tabrizi

AL FIANCO DI “EUDONNA” NEL SUO IMPEGNO SOCIALE E POLITICO

 Sholeh Mirfattah Tabrizi donna di legge, candidata femminile alle presidenziali in Iran, è aderente al Movimento italiano Eudonna, entità trasversale indipendente,  a leadership femminile, che  nel 2013 ha partecipato all’ agone politico italiano per il Senato.

Dopo essere stata per 15 anni  consulente  per l’allora Sindaco Gino Cesaroni di  Genzano, una località alle porte di Roma si è candidata in diverse  liste comunali di Genzano , come quella di Vittorio Barbaliscia, assai stimato dalla politica locale . Oltre al Comune di Genzano ha svolto un poderoso impegno a favore del Sindaco Adriano PALOZZI,   del Comune di Marino, altra località turistica  dei Castelli romani.   La d.ssa Sholeh Mirfattah Tabrizi, plurilaureata, autrice anche di un libro sull’emancipazione femminile, oltre ad aver  preso parte anche alle elezioni amministrative di un terzo Comune dei Castelli (Albano)  ha giocato un ruolo significativo nel più vasto territorio intorno a Roma, la Regione Lazio,  appoggiando in numerose manifestazioni pubbliche la prima donna Governatrice, Renata Polverini.

Con onestà, competenza e determinazione si è impegnata nel suo lavoro a favore delle fasce più deboli tra minori, anziani, disabili, disoccupati, stranieri integrati. Si è sempre battuta durante i suoi mandati per il rinnovamento delle scuole, biblioteche e uffici pubblici, ha promosso attività legate all’artigianato e al settore enogastronomico fondamentali per l’economia del nostro Paese e ha sostenuto l’importanza del ruolo della Famiglia all’interno della nostra società, attivandosi per migliorarne le condizioni.

Silvana Lazzarino

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LA PACE AL CENTRO DEL CONVEGNO CON LA WFWP A ROMA

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LA PACE PARTE DA SE STESSI 

“COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI”

In questo mondo sempre più abitato da indifferenza, violenza, odio e sete di potere, si avverte sempre più il bisogno di pace. E’ necessario dire no alla guerra per far prevalere i diritti di tutti a vivere in serenità e armonia, guardando ad un futuro in cui sia dato maggior impulso allo scambio e all’incontro con gli atri per un’integrazione che comporti rispetto dei diritti dei singoli, l’arricchimento attraverso la conoscenza dell’altro e della sua cultura. Alla pace quale unica via di uscita per rompere il muro dell’indifferenza e dell’egoismo, della separazione e della violenza che portano guerre e terrore, come è accaduto e come sta accadendo in questi ultimi tempi, è dedicata la tavola rotonda organizzata dalla WFWP. Federazione delle Donne per la

LA PACE Convegno con la WFWP di Elisabetta Nistri

Pace nel Mondo di cui è presidente la Dott.ssa Elisabetta Nistri e dalla UPF (Universal Peace Federation) che si terrà il prossimo 10 aprile 2017 alle ore 18.15 a Roma presso la sede dell’Ambasciata di Pace (Via Colle Mattia, 131). Il convegno “COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI” attraverso diversi interventidei partecipanti mira a sottolineare come la pace universale possa essere realizzata solo a partire da se stessi: la si deve trovare prima dentro di se è e poi nelle relazioni quotidiane con gli altri. Una sfida non facile, ma possibile se ciascuno nel proprio piccolo promuove un sistema educativo e comportamentale volto all’ascolto, all’accoglienza a partire dal rispetto per l’altro. Ciascun partecipante, qualsiasi sia la sua professione, il suo titolo accademico, o organizzazione di appartenenza, avrà uguale dignità nel presentare le proprie idee, suggerimenti ed esperienze a titolo personale, sentendosi “Primi inter pares”. Ciascuno darà consigli a partire dalle proprie esperienze di vita uniche come Donne e come Uomini, per suggerire percorsi su come portare avanti un futuro improntato alla pace e alla felicità dove non deve mancare la solidarietà entro una visione universalistica dove ogni individuo si senta parte di un tutto. Sono presenti all’incontro partecipanti provenienti da diversi ambiti e impegni sociali, sempre nell’intento di realizzare un dialogo costruttivo e propositivo nel pieno rispetto delle opinioni di tutti. Tra i partecipanti ala Tavola Rotonda sarà presente anche il Dott. Cavallaro life coach.

L’idea di pace inizia anche a prender forma a partire dalla famiglia luogo di incontro, confronto e crescita, ma soprattutto luogo dove si impara ad amare e perdonare. La famiglia è infatti cellula fondamentale per la crescita ed il miglioramento della società. La pace si crea anche attraverso le famiglie che rappresentano il microcosmo della società e per questo è importante che le stesse non si disperdano come spesso accade in questi ultimi tempi, ma restino unite.

Silvana Lazzarino

COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO

E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI

Tavola rotonda con la WFWP – Women’s Federation for World Peace

WFWPI – UN ECOSOC/DPI/NGO General Consultative Status 1

sede Ambasciata di Pace

Via di Colle Mattia 131 -00132 Roma

lunedi 10 Aprile alle ore 18,15

Ingresso libero

LA FEDERAZIONE DELLE DONNE PER LA PACE NEL MONDO

 in Italia la WFWP “Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo” è stata inaugurata nel 1992 dalla Fondatrice e Presidente Hak Ja Han Moon e successivamente fondata nel 1994. La WFWP si basa sul principio che le donne, lavorando insieme, prendendo l’iniziativa e rafforzandosi le une con le altre aldilà di razza, cultura e religione, per creare famiglie sane, possano risolvere i problemi delle nostre società e del mondo. La WFWP lavora per offrire alle donne di tutto il mondo la conoscenza, i mezzi e il sostegno necessario per creare la pace nella propria casa e famiglia ,pace nella propria comunità, nella propria nazione e nel mondo.

 

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Il Dispari 2017-03-27 Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci

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Il Dispari 2017-03-27

Il Dispari 2017-03-27


Editoriale

Così o come: tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”

Capitolo terzo: bozzetto ischitano, prima parte

C’era una volta ed ora non c’è più, è una espressione di dolore dissimulato, la maniera atavica di considerare una perdita, qualsiasi essa sia stata, al pari di un accadimento ineluttabile, una forza del destino, una scelta divina, a secondo delle diverse dottrine alle quali ci si voglia rapportare.

C’era una volta ed ora non c’è più, è comunque una frase meno sferzante e dolorosa di: c’erano una volta ed ora non ci sono più.
Meno sotto tutti gli aspetti: quantità, certezze, valori.

Non sempre è possibile accertare, per singoli eventi, quanti siano stati coloro che “C’erano!”.
Nel tentativo d’identificare chi o cosa valga l’affetto che gli dedichiamo, e ne sia degno fino al punto da meritare l’inserimento nel nostro personale elenco speciale dei “C’erano!”, dobbiamo ricostruire molte difficili certezze.

Non sono certo che esista, per ogni situazione, uno specifico sistema adatto a farmi assegnare valore alle univoche diversità, nel caso in cui esse rappresentino i tanti o tante che “C’erano!”
“Così o come”: così trama e dubbio (sempre lui), o come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta le

PINETE D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, le PINETE D’ISCHIA non ci sono più.

Proseguendo nella particolare marcia per l’avvicinamento alla efebica idea del racconto di uno spacco inciso tra le facce, di Ischia e degli ischitani, che ho amato in maniera inconsapevole, mi piombano addosso, scostumati, i canneti a ridosso delle distese sabbiose che merlavano con ricami inconsueti i bordi tra l’isola e il mare.

Era esaltante la solitudine di ascolti, tra venti e risacche, dei fruscii di lucertole verdognole e d’innocue bisce in contrappunti, duetti e contrasti con i battiti delle ali di calabroni simili ad elefanti, o di vespe ed api più veloci degli elicotteri modello da battaglia.

Ero lì.

Io c’ero.
Forse cercando vermi da usare come esche sulle trappole per uccelli, direbbe il diavoletto.
Assaporando la prima dose di una poesia drogante mai più dimenticata, direbbe il santarello.
Partecipando ad una irripetibile esplosione di schioppettante bellezza, direi io.
Così trama e dubbio, come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta i

CANNETI D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, i CANNETI D’ISCHIA non ci sono più.

Bruno Mancini

Continua al prossimo numero….

Il Dispari 2017-03-27.

Il racconto “Così o come “ è tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”
ISBN 9781409282013
Pubblicato il 7 maggio 2009
Pagine 166
Copertina morbida con rilegatura termica
€ 11,29 (IVA esclusa)
Stampa in 3-5 giorni feriali

Catalogo di Bruno Mancini


Liga Sarah Lapinska ricevuta dall’Ambasciatore d’Italia in Lettonia

Liga Sarah Lapinska Socia Fondatrice della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte DILA, in data 16 Febbraio 2016 ha chiesto udienza all’Ambasciatore d’Italia in Lettonia con questa e-mail avente come oggetto: <Udienza:Lettonia-Italia,i rapporti nel campo della cultura>.

“Egregio signore Ambasciatore,
da tanti anni, insieme con i miei colleghi, per esempio gli scrittori Bruno Mancini e Roberta Panizza, curiamo un’Antologia e un concorso per poeti, pittori e, adesso, anche per i musicisti.

Abbiamo pubblicato tanti libri e il nostro sito LENOIS, basato su Facebook, ha tanti membri in tanti Paesi.
Sia nei nostri libri, sia nei nostri concorsi, presento tanti autori della Lettonia, più o meno famosi: poeti, pittori, scultori, musicisti.

Sono l’ambasciatrice della nostra Associazione di cultura DILA e, secondo la mia intenzione, come anche secondo le raccomandazioni del sindaco di Jelgava e profesoressa Baiba Rivža, desidero parlare con Lei di gemellaggi possibili tra città in Italia e in Lettonia, del nostro progetto culturale e del suo eventuale sviluppo nel futuro prossimo. Voglio sottolineare che il nostro progetto ha amici, non solo in Italia e in Lettonia, pronti di aiutarci se Lei ne avesse interesse.

In nome di DILA regalerò una dalle nostre antologie all’Ambasciata.

Ho allegato le riproduzioni di alcuni dipinti degli artisti che fanno parte del nostro concorso, ed anche di mie opere.

Sono pittrice, poetessa e traduttrice, quindi posso far conoscere le poesie scritte, per esempio, in lingua lettone o in lingua russa, ai lettori italiani.

Il nostro concorso annuale si chiama “Ōtto milioni”, come anche le nostre antologie .

L’Associazione ha base ad Ischia, Italia.

Quanto a me, l’udienza all’Ambasciata, personalmente con Lei, sarà più comoda dopo il 10 Marzo.
Distinti saluti, Liga Sarah Lapinska,

Liga Sarah Lapinska

è stata ricevuta il 14 Marzo dall’Ambasciatore, S.E. Sebastiano Fulci, che alcuni giorni l’incontro ha dato disposizione per scriverle questa e-mail avente per oggetto:

Gentile Sig.ra Liga Sarah Lapinska,
L’Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci è stato lieto di riceverla in Ambasciata, assieme al sottoscritto Fabrizio Casartelli, il giorno 14 marzo 2017 e La ringrazia per il libro “Otto milioni 2016” che ha voluto donare all’Ambasciata.

Come Le ha spiegato l’Ambasciatore, le attività di promozione dei poeti lettoni in Italia sono seguite dall’Ambasciatore lettone in Italia, S.E. Artis Bertulis (di cui Le abbiamo fornito i contatti), mentre della promozione dei poeti italiani in Lettonia si occupa principalmente l’Associazione Dante Alighieri (della quale

Le abbiamo fornito i recapiti e nella quale è presente un editore che potrebbe essere interessato alla traduzione delle opere della DILA in Lettone).

Eventuali presentazioni delle opere di Bruno Mancini e Roberta Panizza

e di altri scrittori italiani potranno essere curate dall’Associazione Dante Alighieri, eventualmente in collaborazione con l’Ambasciata che non dispone tuttavia di finanziamenti a tal fine.

Per quanto riguarda le possibilità di gemellaggio con Jelgava, il sindaco di Jelgava ha confermato all’Ambasciatore che, essendo la sua città già gemellata con due comuni italiani (Alcamo e Como), non ha interesse a gemellaggi con altre città.

Cordiali saluti,
Fabrizio Casartelli
Intern Office
Ambasciata d’Italia a Riga


ARTE IN MEMORIA 9

Mostra Internazionale di Arte Contemporanea

Negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti quale quella della Shoah durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai cancellata quella ferita legata allo sterminio degli ebrei nei lager nazisti.

Una pagina di storia atroce quella della Shoah che ha lasciato attonito il mondo intero e che viene sempre più ricordata non solo dalla stampa, dalla televisione, da film e documentari, ma anche attraverso eventi, ricorrenze, e dai diversi modi e linguaggi legati all’arte.

Ricordare per non dimenticare,

ma il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.

Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far sì che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig in cui memoria collettiva e memoria pubblica si intrecciano.

Su queste pietre (il cui numero ha raggiunto 60.000) collocate lungo il marciapiede prospicente la casa dove hanno vissuto gli stessi deportati, egli ha immortalato i loro nomi.
Parallelamente alle pietre d’inciampo tutte identiche per tipologia, va visto il progetto ARTE IN MEMORIA

Mostra internazionale di Arte Contemporanea

giunta alla 9 edizione, ideato e curato da Adachiara Zevi e organizzato dall’Associazione Culturale Arteinmemoria, dove vari artisti sono invitati a creare opere diverse in richiamo al dramma della Shoah, confrontandosi con lo stesso luogo dell’antichissima Sinagoga di Ostia.

Tra gli artisti invitati ad intervenire con i loro lavori appositamente realizzati per la Sinagoga la più antica d’occidente risalente al I secolo d C. accanto a Sara Enrico che armonizza pittura artigianato e tecnologia nell’opera Mirroring, è Horst Hoheisel, che partecipa con Felt Stones un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga con cui vengono registrate le memorie che le pietre stesse evocano in lui.

E poi Luca Vitone

con Le 5 pietre di Davide: un lavoro dal carattere simbolico che racconta di un oggetto archeologico appena ripulito poggiato su uno straccio e coperto da un ombrello aperto, e Ariel Schlesingerche con Nameless traduce in rovine le “pietre d’inciampo”di Demnig, qui non più associate ad un individuo specifico e alla sua tragica storia, ma semplicemente assemblate ad un luogo e parallelamente evocative di episodi di vandalismo cui sono state soggette nel tempo le “pietre d’inciampo”.

Così, attraverso diversi lavori ispirati alla storia entro un contesto attuale, la Sinagoga diventa non solo luogo di culto, ma di cultura dove trovare riferimenti continui ad una pagina incancellabile della nostra storia e di tutta l’umanità.

Un invito a non dimenticare e in particolare a far sì che la memorai delle tragedie passate e recenti non si esaurisca con una semplice commemorazione della durata di un giorno, ma che prosegua nel tempo anche attraverso la forza comunicativa dell’arte, di opere d’arte che vivono nel tempo.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-03-20

Il Dispari 2017-03-20
Editoriale

Quando una quantità industriale di avvenimenti affollano tutti insieme lo spazio disponibile per informarvi degli eventi più significativi prodotti intorno ai progetti Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, viene voglia di chiudere gli occhi e tirarne a sorte un paio da pubblicare.
Viene voglia sì, ma la ragione si ribella imponendo una ripartizione, seppure minima, a favore di quelli maggiormente significativi… e allora ecco, in pillole ciò che è accaduto in questa settimana.

Paola Occhi

ha aperto una sede operativa DILA nel Comune di Mirandola.
In essa confluiranno le iscrizioni alla nostra Associazione dei musicisti che hanno aderito alla composizione delle due Nazionali (Cantanti Lirici e Direttori d’Orchestra) delle quali Paola Occhi è stata nominata Presidente.
Sono già in avanzato stato di definizione interessanti accordi con altre Nazionali per la realizzazione di un quadrangolare i cui utili andranno resi disponibili per progetti socialmente ed artisticamente validi.
Ve ne daremo i particolari la prossima settimana.
Intanto formuliamo i complimenti e un caloroso augurio a Paola Occhi per il raggiungimento degli ambiziosi progetti che sta proponendo quale Ambasciatrice DILA.

Angela Maria Tiberi,

che nello scorso mese ha aperto a Pontina una sede operativa DILA, ha messo a segno il primo colpo… e che colpo!
Infatti, lo scorso venerdì, dalla Direzione del Museo della Terra Pontina, la Direttrice Dott.ssa Manuela Francesconi ci ha scritto: “Gent.mo Bruno Mancini, confermiamo la manifestazione concordata con la signora Angela Tiberi per il 17 giugno p.v. , ore 10.30, presso il Museo della Terra Pontina, Piazza del Quadrato, 24 Latina.
Ciò significa che il 17 Giugno presenteremo, nel Museo della Terra Pontina, il libro edito da DILA “Giochi d’amore a Sermoneta” scritto da Angela Maria Tiberi con numerose illustrazioni di valentissimi artisti interessati a partecipare ai nostri progetti culturali.
Non mancheranno le sponsorizzazioni da parte di Aziende che ormai sono parte integrante della nostra Associazione!

A proposito di Tribù,

come amabilmente ci definisce il valente giornalista & Socio Fondatore DILA Vincenzo Savarese, da sabato scorso, al raggiungimento dei 20.000 membri, abbiamo chiuso le iscrizioni al gruppo fb LENOIS con l’intenzione di creare, al suo interno, una democratica struttura organizzativa che si faccia carico di amministrare una lunga serie di attività da definirsi nell’esclusivo interesse artistico – culturale – sociale e anche ludico degli iscritti.

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“,

già presente nelle due precedenti edizioni del Bookcity 2015 e 2016, ha ricevuto il gradito invito a partecipare il 20 Marzo 2017 alle ore 11 nella Sala Conferenze, Palazzo Reale in Piazza Duomo 14 Milano, all’incontro di presentazione #BCM17: conferenza stampa informativa sulle modalità di organizzazione, partecipazione e realizzazione del Bookcity 2017 #BCM17. Ed anche questo anno noi ci saremo.

La professoressa Maria Luisa Neri,

Socia Fondatrice DILA, nonché Presidente dell’Associazione “Arte del suonare” ha accettato l’invito ad organizzare e presiedere la Giuria delegata a votare le musiche finaliste della seconda edizione del premio internazionale musicale “Otto milioni“.
La ringraziamo e le auguriamo un sereno lavoro.

Il 14 Marzo, Liga Sarah Lapinska,

anche lei Socia Fondatrice DILA, ha consegnato una copia delle nostre Antologie all’Ambasciatore italiano in Lettonia che ha molto gradito il dono ed ha mostrato interesse per il nostro progetto.
Altre copie dell’Antologi “Da Ischia L’Arte” sono state consegnate da Angela Maria Tiberi alla biblioteca di Latina e al Museo della Terra Pontina.

Ed ora iniziamo a pubblicare le poesie finaliste della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2017, non senza prima aver precisato che tutti i componimenti scritti da Autori stranieri sono stati tradotti in italiano da Liga Sarah Lapinska la quale, Socia Fondatrice LENOIS, oltre ad essere un’eccellente pittrice, poetessa e fotografa è anche traduttrice della lingua lettone in italiano, in inglese e in russo. La ringraziamo del grande lavoro svolto per agevolare i Poeti stranieri ad accedere al nostro Premio.

Bruno Mancini

Il Dispari 20170320 1 - Comp
LA MAGIA DEGLI ALBERI DIPINTI DA EUGENIA SERAFINI IN MOSTRA A ROMA

Dove le emozioni si rincorrono tra ragione e sentimento si riflette l’arte di EUGENIA SERAFINI, artista di fama internazionale e poeta, che con sensibilità e originalità racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze, anche attraverso scorci della natura, in particolare gli alberi, universi pulsantidi vita dove rivivere la magia dell’innocenza e l’occasione di tornare ad essere fanciulli anche per un solo attimo.

Eugenia Serafini,

attiva tra Roma e Tolfa (dove è nata) e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, è anche performer di gran talento.
Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi tra cui: Francia, Germania, Egitto, Romania, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti come il più recente “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016.
Alla sua arte che racconta di una natura apparentemente silenziosa dove campeggiano gli alberi, è dedicata la mostra in corso a Roma presso Lo Studiolo di Via dei Marsi 11.

L’esposizione personale “EUGENIA SERAFINI.

IL SEGRETO STUPORE DEGLI ALBERI aperta fino al 31 marzo 2017, attraverso 20 acquerelli racconta degli alberi legati ai sogni visti come microcosmi abitati dal mistero della vita per guardare più da vicino all’universo interiore dell’uomo tra passato e presente nella sua ricerca di un senso profondo a questa esistenza.
Alberi che racchiudono energia e vitalità attraverso cui recuperare sogni lontani e sopiti per troppo tempo e finalmente riabbracciati.
Alberi che mostrano chiome azzurre, altre piene di fiori o attraversate da leggere farfalle, e ancora alberi che si fanno culla per le cicogne per poi animare il mondo di Pan acquistando una vita propria.

Simbolo del respiro vitale essi si fanno custodi di saggezza e libertà, verità e meraviglia facendo riaffiorare il mosaico delle emozioni dove il sogno non ha mai fine.
Così accanto a L’Albero azzurro, L’Albero del sogno e L’Albero delle cicogne sono Pan ruba l’albero e L’albero e la ciminiera.
Nel loro diventare linee ideali tra la terra e il cielo, dove il colore campeggia con le sue variazioni tonali originali e irreali, gli alberi diventano anche simbolo di speranza nel creare avvicinamento tra uomo e natura, legando l’essere dell’uomo agli elementi della natura stessa di cui egli è parte integrante.

Come scrive il critico e storico dell’arte Carlo Franza:Eugenia Serafini riscrive a colori le mitologie del mondo, della terra e del cielo,…” e ancora “nelle sue opere l’arte vive l’energia del visibile e dell’invisibile, nel senso che tutto riprende a vivere sotto altra forma, per via di una ricchezza interiore travasata e capace di lasciar leggere non solo una geografia del mondo, ma anche una geografia esistenziale e umana”.

Sogno e realtà si intrecciano negli alberi della Serafini nel loro essere attaccati alla terra e ad un tempo protesi verso il cielo, aperti alla libertà, ad esplorare cosa si nasconda oltre questa realtà.
Al centro di questo percorso sono la gioia e l’entusiasmo di vivere colto oltre le immagini dove recuperare stupore e meraviglia sfiorando con l’immaginazione orizzonti onirici e quasi fiabeschi. Alberi e natura che rimandano al paesaggio di Ischia isola verde per eccellenza dove la Serafini potrebbe trovare una nuova e suggestiva fonte di ispirazione.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 20170320 tutto - comp

Cod. 01
Angela Maria Tiberi
Amicizia

Amicizia è il vero dono della vita.
Non conosce barriere,
etichette che distinguono il sesso.
Ha solo il rispetto delle anime,
che comunicano fra loro,
come i fiumi e i mari della Terra.
Amicizia è il dono più prezioso,
che rende immortale l’uomo
da generazione a generazione,
attraverso le emozioni racchiuse in un verso d’amore

Cod. 02
Liga Sarah Lapinska
No, non sono felici

No, loro non sono felici
nei giochi con bacchette magiche
per illudersi -mai gli altri se tutto
si ripete come sempre nella vita.
Paura: andare fuori dall’imitazione.
Alcuni hanno occhi, altri hanno orecchi
ben oltre oceani –con radio ultra potenti-,
ma non hanno Tribù. Non le Nazioni.

No, loro non muovono legioni,
isolati in se stessi.
La ricerca totale crea solo
fraintendimenti e finge cordialità:
“Come stai? Sai, sono inquieto per te.”
Sempre qualcuno chiede notizie dell’altro,
per il suo piccolo interesse.
Con i suoi miseri intrighi.
Secondo le regole?
Poi, senza argomenti propri
per i quali aspettare risposte,
vive e tremende,
sono tristi anche scherzando, di solito.
Quindi, spesso, io li abbandono,
come non si potrebbe mai senza conoscerli
questi infelici,
quasi potenti,
dalle lunghe inutili esperienze.

Cod. 03
Vera Roke
M’inchino

Per te, terra nativa mia,
per i tuoi campi verdi
e le colline ricoperte di tigli.

Per ogni contadino
che dona la semina al suolo.
Per le sere calde,
tra campanelli e fiori.

M’inchino in basso
per te, che sei dapprima la madre mia,
e con le mie radici,
ti abbraccio profondamente.

Non cercherò il paradiso
in un’altra terra.
Voglio crearlo qui,
come mio dovere d’onore.

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Ritratti di Santi a Roma Chiesa S. Maria della Vittoria

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RITRATTI DI SANTI: MEDITAZIONI SULLE LORO VITE

La santità in cui ritrovare la dimensione legata al mistero della Chiesa porta alla luce il volto di Cristo attraverso figure legate alla chiesa, martiri e civili, che nella loro vita hanno vissuto e operato secondo verità e valori evangelici in modo esemplare. Tutti possono diventare santi: la santità non è esclusiva di Papi, religiosi, ma anche di tutti quei cristiani che ogni giorno portano la propria testimonianza della parola di Dio nelle diverse occupazioni e attività dedicandosi agli altri con amore e sacrificio in ogni circostanza.

Tra le diverse figure di uomini e donne, ordinarie, ma straordinarie che attraverso il proprio lavoro e impegno hanno mostrato altruismo incondizionato e la volontà di agire per il bene del prossimo anche a a volte a rischio della propria vita, vanno citate tre figure quali: Salvo D’Acquisto, Elisabetta Leseur e Beato Clemente, la cui vita e impegno per gli altri vengono ricordate nell’appuntamento RITRATTI DI SANTI Meditazioni su testi di padre Antonio Maria Sicari presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma nei giorni 27 marzo, 3 e 10 aprile 2017 a partire dalle ore 21.00.

Ritratti di Santi
Elisabetta Leseur

L’appuntamento, che ritorna a Roma dopo il grande interesse di pubblico dello scorso anno, organizzato dal Movimento Ecclesiale Carmelitano, prevede tre letture dedicate alla santità quali spunto di meditazione prima della Pasqua. Esse basandosi sugli scritti di padre Antonio Maria Sicari, teologo carmelitano, autore di più di cento biografie dedicate ai Santi di ieri e di oggi, sono affidate ad attori famosi.

La prima lettura ad opera dell’attore Vincenzo Bocciarelli che si sbolgerà lunedì 27 marzo, è dedicata a a Salvo D’Acquisto (1920 – 1943) eroico carabiniere sacrificatosi il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste.

Ad intervallare la lettura saranno le musiche del ensemble Armonia Antiqua. Il lunedì successivo, 3 aprile, la regista e attrice Claudia Koll  legge la vita di Elisabetta Leseur (1866 –  1914), moglie innamorata di Dio e del marito non credente. La lettura sarà intervallata dalle musiche dei Giovani allievi della Civica Scuola delle Arti. Spetterà all’attore e regista Giulio Base condurre la lettura del 10 aprile dedicata alla vita di Clemente Vismara (1897 – 1988), missionario del PIME per quasi sessantacinque anni nelle foreste della Birmania tra popolazioni dilaniate da guerre, carestie, malattie e oppresse dalla dittatura. Ad accompagnare la lettura secondo intervalli predisposti saranno le musiche di Katia Catarci.

Silvana Lazzarino

LE LETTURE

lunedì 27 marzo 2017, ore 21.00

    SALVO D’ACQUISTO, lettura di Vincenzo Bocciarelli

Salvo D’Acquisto nasce il 15 ottobre del 1920 a Napoli, nel rione Antignano in via San Gennaro. Salvo cresce seguendo una rigorosa educazione cattolica. Si arruola – il 15 agosto del 1939 – come volontario nei Carabinieri e viene inviato alla Legione Territoriale di Roma.

Nel 1940 è in Libia con la 608° Sezione Carabinieri; viene trasferito a Torreimpietra (Fiumicino) dove giunge nel 1943 un reparto delle SS . Il 22 settembre, alcuni militari delle SS sono vittime dell’esplosione di una bomba a mano avvenuta nel corso di un’ispezione di casse abbandonate contenenti munizioni: due soldati rimangono feriti e altri due muoiono.

La responsabilità dell’episodio viene attribuita ad alcuni attentatori locali. Il 23 settembre vanno in scena i rastrellamenti che portano alla cattura di ventidue persone scelte in maniera casuale tra i residenti del posto, mentre una squadra armata preleva forzatamente Salvo D’Acquisto dalla caserma e lo porta nella piazza principale di Palidoro, insieme con gli altri ostaggi. Pur non essendo responsabile dell’accaduto e per salvare la vita dei ventidue prigionieri, Salvo D’Acquisto si autoaccusa dell’accaduto e prima di essere giustiziano lancia l’urlo Viva l’Italia!. Aveva meno di 23 anni. Il processo canonico di beatificazione di Salvo D’Acquisto si concluse il 25 novembre 1991.

  lunedì 3 aprile 2017, ore 21.00

    ELISABETTA LESEUR, lettura di Claudia Koll

Elisabetta Leseur nasce il 16 ottobre 1866 a Parigi, in seno a una famiglia cristiana. Il 31 luglio 1889, sposò Felice Leseur, figlio di un procuratore del Tribunale di Reims, ardente anticlericale, che le induce una profonda crisi religiosa da cui esce con rinnovata fede. Redige un diario spirituale, che suo marito conoscerà solo dopo la sua morte. Dal marzo 1903, si mise sotto la direzione di un domenicano, padre Giuseppe Hébert. Il 22 aprile dello stesso anno, fece dono di sé a Dio in San Pietro a Roma per testimoniare «la carità e la luce» nel suo ambiente mondano come pure nella sopportazione delle sofferenze fisiche e morali che la colpivano personalmente. Dal 1907 una malattia la costringe a una vita quasi di reclusa, con l’eccezione di un pellegrinaggio a Lourdes nel giugno 1912. Morì il 3 maggio 1914. Nel corso di anni che furono tra i più difficili della Chiesa di Francia, testimoniò una religione illuminata e operante, centrata interamente sull’orazione, che ispirava tutti i suoi atti; allo stesso tempo, mostrava che anche una donna di mondo, ispirata dalla grazia, poteva elevarsi verso i vertici della perfezione cristiana. Quando dopo la sua morte; suo marito prese conoscenza del suo diario spirituale, ne fu profondamente sconvolto e nel 1915 tornava alla fede. Nel 1955 si apre il processo di beatificazione per la serva di Dio Elisabetta Leseur.

lunedì 10 aprile 2017, ore 21.00

     CLEMENTE VISMARA, lettura di  Giulio Base 

Beato Clemente Vismara Nasce nel 1897 ad Agrate Brianza (Milano). Partecipa alla prima guerra mondiale meritandosi tre medaglie e il grado di sergente maggiore; ne esce col disgusto di ogni violenza e diventa sacerdote missionario nel PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) il 26 maggio 1923. Parte per la Birmania il 2 agosto dello stesso anno dove passerà quasi 65 anni nelle foreste per evangelizzare le popolazioni indigene (missioni di Kengtung, Mong Lin, Keng Lap, Mong Yong e Mong Pyak). Muore il 15 giugno 1988 a Mongping, l’ultima delle sei parrocchie da lui fondate, con un solo rientro di alcuni mesi in Italia nel 1957. Cordiale e ottimista, sempre sorridente, è morto a 91 anni “senza invecchiare”, dicevano i suoi confratelli perché, come scriveva lui stesso, “la vecchiaia incomincia quando ti accorgi che non sei più utile a nessuno; e lui è stato utile a tanti fino all’ultimo giorno, in un paese fra i più poveri e fra popolazioni tribali tormentate da guerre, dittatura, carestie, malattie, miseria. Riconosciuta l’eroicità delle virtù, è stato dichiarato venerabile il 15 marzo 2008 e beato il 26 giugno 2011.

Ritratti di Santi

Meditazioni su testi di padre Antonio Maria Sicari

Chiesa di Santa Maria della Vittoria

Roma, via XX Settembre 17

Lunedì 27 marzo, lunedì 3 aprile, lunedì 10 aprile 2017, ore 21.00

Ingresso libero

Informazioni: Teresa Gentiloni, tel. 333-2512911,  teresagentiloni@gmail.com

Ufficio Stampa: Maria Bonmassar, tel. 335-490311,  ufficiostampa@mariabonmassar

 

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