Marco Tullio Barboni ospite d’onore alla Rassegna” I magnifici quattro”

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Marco Tullio Barboni ospite d’onore a Castelfranco Emilia alla Rassegna” I magnifici quattro”

Sulle orme della sua famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore, Marco Tullio Barboni, con passione e impegno, si è dedicato a questa straordinaria arte come sceneggiatore e regista. Lo zio Leonida magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani, ed il padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, lo hanno stimolato fin da bambino a frequentare i set ricoprendo ruoli di comparsa come nelle lavorazioni della “Baia di Napoli”, in “Beh Hur”, “Barabba”, “Un treno per Durango” e “Django”.

Marco Tullio Barboni

Dopo l’esordio in qualità di aiuto regista in “Lo chiamavano Trinità”, Marco Tullio Barboni, si dedica alla sceneggiatura scoprendo una straordinaria capacità nel cogliere e analizzare contesti e tessuto umano e sociale sottolineando le sfumature delle emozioni. La sua fama è legata a film di grande risalto internazionale interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone degli spaghetti western. La sua professione lo ha portato a viaggiare per mezzo mondo acquisendo esperienze formative indimenticabili che lo hanno portato a soffermarsi su diversi aspetti dell’esistenza riflettendo su sentimenti e passioni che lo hanno poi portato alla scrittura letteraria.

Marco Tullio Barboni è tra gli ospiti della rassegna in programma a Castelfranco Emilia; “I magnifici quattro”, dedicata ad grandi successi del cinema italiano che hanno saputo lasciare una traccia indelebile nella storia del grande schermo. La prima serata della prestigiosa rassegna che si svolgerà il 6 agosto alle ore 21.30 in Piazza Garibaldi lo vedrà quale ospite d’onore.

Siamo contentissimi di dare il via a questa iniziativa che rappresenta la risposta dell’Amministrazione all’obiettivo di avere una piazza ‘viva’ anche ad agosto” ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Barbieri, sottolineando come “queste serate rappresentino una concretizzazione della risposta al desiderio di stare insieme anche nel dopo covid19, con una grande valenza emozionale. La nostra è una realtà sempre più viva, anche nel suo cuore pulsante: attraverso queste iniziative, attraverso la condivisione di capolavori del cinema italiano e anche grazie alla partecipazione di ospiti straordinari come Marco Tullio Barboni, tutto assume un prezioso valore aggiunto”.

Negli ultimi anni Marco Tullio Barboni è diventato un apprezzato e pluripremiato scrittore, i cui libri hanno riscosso consensi di pubblico e critica.

Sotto i riflettori, in compagnia di Marco Tullio, il 6 agosto ci sarà quell’indimenticabile cult movie, firmato dal celebre padre dal titolo “Lo chiamavano Trinità“, che proprio in questo 2020 spegne il traguardo delle 50 candeline.  All’epoca, Marco Tullio ricoprì il ruolo di secondo aiuto regista a soli 18 anni, a fianco del genitore, che senza ombra di dubbio possiamo annoverare tra i più grandi registi del cinema del nostro Paese.

Sono veramente onorato e felice di poter partecipare a questa bella iniziativa perché” – ha dichiarato Marco Tullio Barboni –  “questa serata è innanzitutto un bell’ omaggio a mio padre, ma è anche l’occasione per poter condividere con il pubblico, trasversalmente, tanti ricordi e soprattutto tanti aneddoti legati non solo a questo film, ma anche al cinema italiano più in generale, ai suoi magnifici protagonisti, dagli attori ai registi, dagli sceneggiatori ai macchinisti, dagli scenografi ai doppiatori fino agli stuntman. Quello italiano, infatti, è un grande cinema divenuto tale grazie allo straordinario mix tra artisti di rara bravura e grandi professionalità. Così come è stato per ’Lo chiamavano Trinità”.

Durante la serata, Barboni sarà al centro di una lunga intervista condotta dal giornalista Gigi Zini, dove si racconterà prendendo idealmente il pubblico per mano e portandolo proprio sul set attraverso la descrizione del “dietro le quinte” e il racconto di tantissimi aneddoti.

L’happening sarà ad ingresso gratuito, ma – nel rispetto delle vigenti normative in materia di contrasto al potenziale contagio da Covid19 – con prenotazione obbligatoria al link  https://www.eventbrite.it/e/biglietti-i-magnifici-quattro-cineincitta-lo-chiamavano-trinita-115692454245   e fino ad esaurimento posti.

Grande successo hanno riscosso i due romanzi di Marco Tullio Barboni : “…. E lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio e dell’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza e “A spasso con il Mago. Merlino e io” dove rivive sotto forma di sogno il suo legame con il suo adorato cane Merlino che è venuto a mancare. Riguardo questo secondo romanzo (pubblicato nel 2017 con la casa editrice Viola) da poco uscito per l’editore Paguro con una grafica totalmente nuova ed una cornice decisamente accattivante, si ripercorre, attraverso una passeggiata onirica in linea con quella che ogni sera facevano Marco Tullio e Merlino per tutto il tempo vissuto insieme, la vicenda incantata che commuove e fa riflettere, aiutando a ritrovare nel sogno lucido della narrazione un legame che a tutti gli effetti appartiene al mondo puro dell’Amore. Così i due protagonisti dialogano lasciando emergere verità non dette e stati d’animo rimasti silenti nel tempo,

Tra i premi e riconoscimenti ricevuti cda Marco Tullio Barboni con questo secondo romanzo citiamo: il Premio Speciale della Giuria al Pegasus Literary Awards Città di Cattolica, il Premio letterario Milano International nel 2018 ed  il  Premio Letterario Caffè delle Arti nel 2019. Da segnalare anche il prestigioso Premio Apoxiomeno 2017 a Firenze nella categoria Tv e Cinema.

Silvana Lazzarino

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Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200803

Il Dispari 20200803

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Terza puntata. Le prime due puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio 2020.

 

PARTE SECONDA – Il diario di Bruno

Secondo giorno

 

Edoardo: -«Venerdì 6 Agosto…

Circa mezzanotte, squilla il telefono.

Un’ora insolita per tutto.

Nessuno chiama al Bar a quest’ora per ordinare un caffè.

Gilda dorme da due ore.

I figli non mi telefonano mai, poiché i soldi sarebbero l’unico motivo e, quelli, li possono prendere solo venendo personalmente.

Gli sbadati che confondono il mio numero con l’altro simile della rivendita di bombole gas, non hanno mai chiamato dopo le undici di sera.

Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani, Commercialista, Avvocati, Banche, Fornitori, Cafi, Evi, Sip, Telecom, Tim, Wind, chi più chi meno non mi sembrano…

Al mio solito ho risposto dicendo: chi è?»

Edith: -«Siamo la banda del Torchio.

Maradona sta con noi. Sta bene… »

Edoardo: -«Ah, voi siete gli stronzi che hanno rubato la fotografia. Figli di puttane e nipoti di puttanone… »

Edith: -«Se lo vuoi devi pagare.

Mille euro… »

Edoardo: -«Stronzo, merda umana, figlio di zoccola e nipote di zoccolona, con la fotografia sai che ci fai? La metti nel cesso e la guardi quando ti pulisci il culo, rotto di stronzo ricchione figlio e nipote di puttana che sei.»

Edith: -«Come? La fotografia di Maradona nel cesso?»

Edoardo: -«In mano a te o nel cesso è la stessa cosa, stronzo.»

Il Dispari 20200803

Terzo giorno

 

Edoardo:-«Sabato 7 Agosto…

I miei primi pensieri stamattina sono stati dedicati alla richiesta di riscatto.

Avrò dormito sui chiodi tanto mi sono sentito in fibrillazione.

I pori schizzavano sangue bollente, non sudore.

Cosa fare?

Avrei voluto affrontarli.

Magari fingendo un cedimento alle loro richieste.

La vocina della vecchia saggezza popolare mi ha stoppato sottovoce, ricordandomi che i vigliacchi sono sempre vigliacchi.

Ed allora? Cosa fare?

Ho, per un attimo, pensato di rivolgermi ai gendarmi.

La Patria paga un Servizio Difesa Cittadini (SEDICE).

Io sono italiano, cittadino, contribuente ed usufruttuario della severa struttura gerarchica predisposta a tale scopo.

è tutto semplice: mi presento allo sportello, declino le mie generalità, espongo il crimine di cui sono stato vittima e l’ulteriore successivo tentativo d’estorsione, saluto deferentemente, mi allontano dall’ufficio e confido che loro risolvano il caso senza crearmi ulteriori disagi.

Semplice?

Dovrebbe.

Potrebbe.

Ma non è.

Nella realtà, a tale successione di propositi possono seguire questi accadimenti:

MI PRESENTO ALLO SPORTELLO…»

Edith: -«L’orario di apertura al pubblico dell’ufficio SEDICE addetto  alle pratiche di:

AGGRESSIONI

FURTI

SCIPPI

STUPRI

VIOLENZE

MINACCE
RICATTI
SEQUESTRI
TRENTATI OMICIDI
OMICIDI
STRAGI

è dalle ore NOVE alle ore NOVE E TRENTA di tutti i lunedì dispari dei mesi pari degli anni bisestili.

La Sede Operativa d’ogni relativo previsto Sportello sarà comunicata, a mezzo organi d’informazione, almeno venticinque giorni prima.»

Edoardo: -«Vuol dire dover leggere tutti i giornali e guardare in contemporanea le trasmissioni televisive di tutte le emittenti operanti nell’etere nazionale, per ventiquattro ore il giorno. A partire da un lunedì dispari di un mese pari di un anno bisestile, fino al venticinquesimo giorno precedente il successivo lunedì dispari di un mese pari di un anno bisestile.

Il Dispari 20200803

DECLINO LE MIE GENERALITA’… »

Edith: -« Lei è?…

Di?…

E di?…

Nato a?…

Il?…

Residente a?…

Dal?…

Domicilio?…

Dal?…

Titolo di studio?…

Conseguito il?…

Presso l’Istituto?…

Con voto finale?…

Professione?…

Iscritto al?…

Sesso?…

Dal?…

Situazione familiare?…

Figli?…

Figlie?…

Figliastri?…

Documento di riconoscimento?…

Numero?…

Rilasciato da?…

In data?…

Codice fiscale?…

Rilasciato da?…

Il?…

Segno zodiacale?…

Ascendente?…

Autocertificazione di esistenza in vita alla data?…

Di?…

Rilasciata da?…

Il?… »

 

Una voce:-«N.B. Tutte le caselle devono essere riempite espressamente alla presenza del nostro funzionario.

Non sono permessi né lettura di appunti, né tanto meno telefonate di conferma od informazione.»

Edith:-«Fra tutti i questionari perfettamente rispondenti ai dati posseduti presso il nostro Archivio Noti e Notizie (ARNONO) verranno estratte a sorte alla presenza di un Funzionario Alto Profilo Notarile (FAPRONO), di un Rappresentante della Comunità Difesa Popolare (CODIPO) e di sette Delegati Partiti Parlamentari (DEPAPI), DUE profili di generalità che saranno ammesse alla successiva Sessione Informazione Criminale (SEICRI) che si terrà (se sarà possibile) a Parlamento riunito in sessione plenaria, da quarantacinque a centocinquanta giorni dopo che saranno stati giudicati gli eventuali ricorsi alla graduatoria da presentare entro sette anni sette mesi sette giorni e sette ore dalla data di affissione all’Albo Pretorio della Comunità Europea Criminologia (CEP).

Si ricorda altresì che la Commissione ad hoc verrà nominata per sette quindicesimi dai ricorrenti, per sei quindicesimi da FAPRONO e per un quindicesimo dai provvisori assegnatari dell’ammissione al SEICRI.

Per completezza d’informazione si ribadisce in giorni illimitati la scadenza di cui prima, durante e dopo l’informativa passata presente futuribile postuma ed estinta.»

 

Una voce: -«N.B. Le tasse d’iscrizione sono forfetariamente determinate in un euro al giorno, sette euro alla settimana, trenta euro al mese, trecentosessantacinque euro e venti centesimi all’anno (Secondo la tradizione  di Pulcinella), da versare anticipatamente con vaglia postale scortato da almeno due guardie giurate armate e provviste di giubbotti antiproiettili, intestato a NOI PER VOI Casella postale 61FE SCALOGNA SCALO ITALIA.»

 

Edoardo: -«ESPONGO IL CRIMINE DI CUI SONO STATO VITTIMA E L’ULTERIORE SUCCESSIVO TENTATIVO D’ESTORSIONE… »

Edith: -« Mi dica.»

Edoardo: -«Sono stato derubato di…»

Edith: -«Come fa ad affermarlo?»

Edoardo: -«Ho poggiato la foto sul cavalletto… »

Edith: -«Sia preciso, pony, da tiro, da corsa? Specifichi meglio. Trotto o galoppo?»

Edoardo: -«Cavalletto di pino siberiano incardinato… »

Edith: -«Struttura ecclesiastica cattolica?

Cardinale Russo?

Chiarisca.»

Edoardo: -«Con chiavarde… »

Edith: -«Moderi i termini se non vuole assaporare lo stringente abbraccio delle mie manette.

è fortunato. Oggi sono stato premiato con medaglia, assegno e licenza mensile, per aver superato il record d’efficienza consistente in venticinque giorni di lavoro consecutivo.

I profani non possono comprendere quanto ciò sia difficile per il nostro equilibrio fisico mentale.

Non divaghiamo.

Lei dov’era all’ora del delitto?

Ha un alibi?

Confessa?»

 

Edoardo: -«Saluto deferentemente… »

Edith: -«Le comunico che da questo momento lei è sottoposto ad indagine giudiziaria tesa ad appurare fatti misfatti e contraffatti di cui quando.

Può usare lo strumento telefonico per contattare persona atta a ricevere formulazione completa dei suoi attuali problemi giuridici.

Trenta secondi a partire da ora.

Via.

Trenta secondi trascorsi.

Lei non vuole o non può addivenire ad una soluzione compromissoria, pertanto… »

 

Edoardo: -«Mi allontano dall’ufficio… »

Edith: -«Formalmente, ufficialmente, gerarchicamente, mi corre veloce, espresso, rapido, il compito di informarla, obbligarla, costringerla a non lasciare il suolo nazionale, non allontanarsi dal territorio regionale, presenziare dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba nei limiti geografici del comune di residenza, non uscire dall’abitazione ad hoc, ad acta, ad limitum, delineata dai nostri hic haec hoc.»

 

Edoardo: -«Confido che loro risolvano il caso senza crearmi ulteriori disagi.

Non sarei sopravvissuto alla delusione del triste inganno.

Quindi? Ed allora?

Cosa fare?

Ho preso pesantemente posto sulla poltrona accanto al telefono, ho sbirciato oltre il balcone per rassicurarmi d’essere solo, ho aperto il quaderno -con in copertina un epitaffio per Vasco- che funge da agenda, sgualcito, lacerato, abraso, schizzato di birra, pomodoro, insetticida, bruciacchiato da mozziconi di sigarette e residui di zampironi, scarabocchiato con disegni prevalentemente a spirali e losanghe, con gli angoli palesemente umettati e riumettati, insalivati, sputacchiati: l’agenda rubrica telefonica.

Tra i nomi, le sigle, le abbreviazioni, i soprannomi, i doppioni, le notazioni estemporanee, le cancellature, i rimandi, nessun altro all’infuori di me è mai stato in grado di decifrare il codice atto ad abbinare un numero telefonico ad una persona.

Per me è banale.

L’utilizzo come se fosse un album di fotografie.

Ad ogni pagina corrisponde l’immagine di un ricordo di gruppo: A/B/C, 1961, la posa canonica fatta scattare dall’Istituto Scolastico qualche giorno prima dell’esame di maturità a ricordo della classe terza A.

Il secondo in alto a sinistra, dietro il Preside, non saprei più dire come si chiami, ma di lui non mi sfuggono né le sembianze, né le caratteristiche intellettuali.

Il recapito telefonico che cercavo era al centro della parte inferiore destra, scritto in rosso, nella pagina D/E/F.

Già, infatti, si chiama Domenico.

Le assurdità dei nostri genitori a proposito dei nomi imposti -affibbiati- agli indifesi bambini, non hanno mai finito di stupirmi.

Non che oggi la situazione generale sia priva di critiche ed obiezioni, ma loro, negli anni trenta, quaranta e cinquanta, brillavano per conformismo, ipocrisia, assuefazione…

La Domenica è femminile.

Domenico è maschile.

Benito chiamava il figlio Bruno, e loro imponevano il nome Bruno ai loro figli.

A Napoli tutti Gennaro, a Bari tutti Nicola.

Gli ho telefonato…»

Edith: -«Domenico, mi è accaduto questo, questo, questo e quest’altro.»

Un uomo: -«’Overo! Tu che dici!

Ti mando subito un giornalista. Arò stai?

Vabbuo, vabbuo, aspetta nu quart d’ora.

Tienimi informato se ci sono sviluppi.

Salutami a … a coso… sì a Tonino.

T’abbraccio.»

Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200803

 

Il Dispari 20200727

Il Dispari 20200727

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Seconda puntata. La prima puntata è stata pubblicata il 17 luglio 2020.

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Edoardo: -«Giovedì 5 Agosto…

Alle dodici, come tutte le mattine, ho posizionato, tra la nuova insegna del locale “Da Gilda Snack Bar”, ed il bordo del marciapiede, il solito cavalletto con… ».

Edith: -« Gli inviti pubblicitari del giorno:

 

“Oggi ravioli con caciotta di pecore cilentane.”

“La mia pizza è migliore della tua.”

“Solo un pazzo non beve il nostro Vinazzo.”

“Vinazzo, il vino del… ”

“Maradona è meglio e Pelé, venite a bevere un tè.”

 

In bella vista una maxi foto, 40X60.»

Edoardo: -«Mostra il Pibe mentre si accinge a  tirare un calcio di punizione.

Barriera superata.

Incrocio dei pali.

Portiere incredulo.

Palla nel sacco.

Cinquantaseimila urli.

Goooool.

Centododicimila mani applaudenti.

Goooool. Goooool.

Sei milioni di cuori in subbuglio.

Pum pum pum

Goooool. Goooool. Goooool.

Una sola canzone: “Maradona è meglio e Pelé”

Goool

Goool

Goool.

10 Maggio 1987, chi c’era non potrà dimenticare.

Io c’ero.

Messe in disparte, accantonate, dimenticate tutte le vergogne della nostra atavica inciviltà, ogni mortificazione della nostra servile accondiscendenza, gli slanci eroici dei nostri falliti assalti ai criminali soprusi, il vilipendio continuo delle nostre tradizioni, il nostro essere un popolo cittadino con tutti capi e nessun padrone -tutti compari e nessun amico-, la miseria del nostro dolore incompreso, la mortificazione permanente della gente senza diritti e senza rispetto per le leggi, gool, Diego è grande, noi siamo campioni, il Pibe è il meglio, noi usciamo tutti dai ghetti dai vasci dai fossi.

Il 10 Maggio 1987, all’invasione pacifica, alla festa della festa, c’eravamo tutti da tutti i vicoli e da ogni quartiere.

Sfilarono i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto.

Mancavano soltanto le Frecce Tricolori, il Presidente della Repubblica, il Papa e Bin Laden, ognuno per un valido motivo.

10 Maggio 1987.

La foto di Diego mentre calcia una punizione dal limite dell’area di rigore, con la maglia azzurra che non si fregia ancora dello scudetto sul petto.

La sfera, accarezzata dal superbo piede di un mito, si alza da terra insieme ad un unico filo d’erba, si dirige verso gli avversari che, saltando, tentano di intercettarla, li sfiora superandoli, si allontana dalla nutrita barriera posta a protezione dell’angolo indifeso della rete. Il portiere rimane immobile, esterrefatto, intanto che la palla senza fretta, rotolando dolcemente su se stessa come una perchia tra le alghe smosse dall’onda di marea, telecomandata, s’insacca baciando beffarda l’incrocio dei pali.

Goool.

Goool:

Alle dodici, come tutti i giorni da un mese circa, l’ho sistemata sul cavalletto leggio.

Due ore dopo, esattamente alle13,45 la foto non era più al suo posto.

Rubata.

Ho scelto, in un primo momento, di continuare ad agire fingendo di non essermene accorto: fare buon viso a cattivo gioco, al fine di superare nel miglior modo possibile la rabbia che mi opprimeva per l’impotenza verso la loscaggine inaudita ormai in pieno sviluppo finanche nei nostri luoghi a carattere ludico. Ho privilegiato, in maniera concreta, la necessità di superare con un breve stallo l’attesa di una improbabile favorevole soluzione.

Forse il palo era stato quel giovane, circa venticinque anni e spiccato accento foriano, quasi panzese, il cui gomito sinistro si mostrava completamente ricoperto da un tatuaggio a forma di ragnatela gigante.

Può darsi che sia entrato nel bar per distogliere la mia eventuale attenzione dal luogo del misfatto… »

Edith: -«Un caffè.»

Edoardo: -«Per costringermi in una zona del locale dalla quale non sarei stato in grado di controllare il leggio con la foto. Quindi, a cosa fatta, un cenno d’intesa con il compare, e tutto è filato liscio.

Il fesso sono stato io.

Tuttavia mio nonno diceva sempre che “Alla fine della guerra si contano i morti.”

Oggi e stata la mia Pearl Harbour.

Il mio giorno 5/08… e l’americano 6/01/1941 sono fratelli gemelli.

Mariuolo fetente, ti schiatterò la testa.

Ti farò fare la fine dei Kamikaze giapponesi… BONSAI, e giù in picchiata nell’aria che luccica.

 

Nel primo pomeriggio, in contrapposizione alla finzione precedente per la sterile acquiescenza all’azione inqualificabile della truce canaglia, ho riempito, platealmente, lo spazio lasciato vuoto dal furto con la scritta:

 

QUI C’ERA LA FOTO

DI MARADONA

RUBATA IL 5/08…

ALLE ORE 13.

Da quel preciso momento, oltre ogni mia aspettativa, in poche ore, centinaia di persone si sono fermate a leggere e commentare.

Incredibile.

Una processione che non pregava “Pace” ma che voleva ordinare “Vendetta”.

Tanta, tanta gente si è fermata a leggere!

Più guardavo la scena della incredibile fila, lunga come all’ufficio postale nei giorni programmati per i pagamenti delle tasse (quasi sempre), e più mi assillavano precisi particolari di un  ragazzotto tatuato.

Era circa l’una, il giovane dall’accento panzese, con una ragnatela scura tatuata sul gomito sinistro, aveva bevuto un caffè, aveva pagato senza fretta e, uscendo, si era soffermato un battito di ciglia, niente di più, a guardare l’altra foto di Maradona che giganteggiava tra i liquori e gli sciroppi.

Un caso?

I casi sono due, o era un complice del ladro, oppure era stato il suo inconsapevole grimaldello.

Però, lo ricordo nitidamente, una volta giunto sul marciapiede, vicino all’insegna, ha alzato il braccio ed ha salutato ad alta voce una persona in movimento sull’altra parte della strada.

Un conoscente?

Un caso?

I casi sono due, o il conoscente era il mariuolo, oppure non lo era.

Ed allora?

Se il conoscente che lui salutava con ostentazione fosse stato il mariuolo, presumibilmente egli non ne era il complice, poiché, nell’ipotesi di correità avrebbe senza dubbio evitato il gesto che li accomunava.

Ugualmente, nel caso in cui mariuolo non fosse stato il conoscente, il suo saluto non lo indiziava di complicità nel furto.

Quindi i casi non sono due, ma uno: il giovane tatuato non è stato il complice del conoscente mariuolo.

Perché è chiaro che il ladrone non è stato l’uomo salutato.

Mariuolo fetente, ti schiaccerò le tonsille passandoti un braccio dal culo.

Ti farò fare:

 

BONSAIIIII

 

settantuno volte con la testa di cazzo contro una corazzata americana nell’oceano Pacifico.

05/08… inizia la mia guerra al vigliacco furfante cornuto.

Il Dispari 20200727

Maradona

Il Dispari 20200727

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove”, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.). La traduzione in lingua lettone è della poetessa Liga Sarah Lapinska.

SAGGEZZA POETICA

Spazio nella memoria dei Sommi

per ricercar nell’atavica storia

grande umanità da inseguire,

nello struggente amore amato

e prigioniero dell’infinito.

 

Note critiche e tele di parole

cavalcano la palma del sonetto,

per remare tra le onde del cuore

nel più caldo processo liberatorio.

 

Dove la creazione, giovane creatura,

nel deposito del dominio mentale

né sigilla il vanto della CULTURA.

 

Differenza emblematica,

posta ad allegorica espressività

per illuminare il semaforo dell’essenza!

 

Basico ponte è il discorso conservatore,

per incontri di variegata filosofia,

< cassaforte di segreti e d’iconica intelligenza.>

————********————-

SAGGEZZA POETICA

Tradotta in lettone dalla poetessa

Liga Sarah Lapinska

Dzejiskais viedums

Kosmoss vecajo atmiņā
vēsturi atavisko izzinot,
cilvēce plašā, sekotāji
mīlestībā, kura mīlošo sadragā,
kurš ir kā ieslodzītais bezgalībā.

Kritiskas piezīmes un vārdu drēbe,
greznojot sonetu vainagu,
lai ,sirds asiņu viļņos paliekot,
atbrīvošanas procesā sasiltu.

Notiekot radīšanai, kāda jauna būtne
gara valstībai ir krājumā,
KULTŪRAS būtības apzīmogota.
Atšķirība ir simboliska,
un izsacīta kā alegorija,
lai eksistenciālo luksoforu izgaismotu!

Kā pamats – konservatīva diskusija,
lai tiktos daudzveidīgā filosofijā,
kura glabā droši kā seifā gudrību ikonisku.

.Il Dispari 20200727

 

Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200720

Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale

Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti. Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari. Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose. Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge. Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina. Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.

Premesso che

1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale;  2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti 3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri; appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta. Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.

A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola. Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale. Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini, quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani? Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza. In sostanza PAURA DI VIVERE. NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.

B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI

AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità. Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti  i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”. Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità? La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia.. Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo. DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.

C) JOLANDA DOLCE SCRIVE: 

IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi. MANCANZA DELL’AUTOPSIA I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende  di cremazione. L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci. Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti. INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi. LA CENSURA Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime. Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari. IL CONTAGIO Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD  Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e  alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato. IL VACCINO è UNA TRUFFA Quando  il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più. SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente. VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti. LA DITTATURA Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di  non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo. ASPETTI POLITICI La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati. ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

DILA

OTTO MILIONI

VIRUSISCHIA

 

Il Dispari 20200727 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200727 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200727

Il Dispari 20200727

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Seconda puntata. La prima puntata è stata pubblicata il 17 luglio 2020.

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Edoardo: -«Giovedì 5 Agosto…

Alle dodici, come tutte le mattine, ho posizionato, tra la nuova insegna del locale “Da Gilda Snack Bar”, ed il bordo del marciapiede, il solito cavalletto con… ».

Edith: -« Gli inviti pubblicitari del giorno:

 

“Oggi ravioli con caciotta di pecore cilentane.”

“La mia pizza è migliore della tua.”

“Solo un pazzo non beve il nostro Vinazzo.”

“Vinazzo, il vino del… ”

“Maradona è meglio e Pelé, venite a bevere un tè.”

 

In bella vista una maxi foto, 40X60.»

Edoardo: -«Mostra il Pibe mentre si accinge a  tirare un calcio di punizione.

Barriera superata.

Incrocio dei pali.

Portiere incredulo.

Palla nel sacco.

Cinquantaseimila urli.

Goooool.

Centododicimila mani applaudenti.

Goooool. Goooool.

Sei milioni di cuori in subbuglio.

Pum pum pum

Goooool. Goooool. Goooool.

Una sola canzone: “Maradona è meglio e Pelé”

Goool

Goool

Goool.

10 Maggio 1987, chi c’era non potrà dimenticare.

Io c’ero.

Messe in disparte, accantonate, dimenticate tutte le vergogne della nostra atavica inciviltà, ogni mortificazione della nostra servile accondiscendenza, gli slanci eroici dei nostri falliti assalti ai criminali soprusi, il vilipendio continuo delle nostre tradizioni, il nostro essere un popolo cittadino con tutti capi e nessun padrone -tutti compari e nessun amico-, la miseria del nostro dolore incompreso, la mortificazione permanente della gente senza diritti e senza rispetto per le leggi, gool, Diego è grande, noi siamo campioni, il Pibe è il meglio, noi usciamo tutti dai ghetti dai vasci dai fossi.

Il 10 Maggio 1987, all’invasione pacifica, alla festa della festa, c’eravamo tutti da tutti i vicoli e da ogni quartiere.

Sfilarono i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto.

Mancavano soltanto le Frecce Tricolori, il Presidente della Repubblica, il Papa e Bin Laden, ognuno per un valido motivo.

10 Maggio 1987.

La foto di Diego mentre calcia una punizione dal limite dell’area di rigore, con la maglia azzurra che non si fregia ancora dello scudetto sul petto.

La sfera, accarezzata dal superbo piede di un mito, si alza da terra insieme ad un unico filo d’erba, si dirige verso gli avversari che, saltando, tentano di intercettarla, li sfiora superandoli, si allontana dalla nutrita barriera posta a protezione dell’angolo indifeso della rete. Il portiere rimane immobile, esterrefatto, intanto che la palla senza fretta, rotolando dolcemente su se stessa come una perchia tra le alghe smosse dall’onda di marea, telecomandata, s’insacca baciando beffarda l’incrocio dei pali.

Goool.

Goool:

Alle dodici, come tutti i giorni da un mese circa, l’ho sistemata sul cavalletto leggio.

Due ore dopo, esattamente alle13,45 la foto non era più al suo posto.

Rubata.

Ho scelto, in un primo momento, di continuare ad agire fingendo di non essermene accorto: fare buon viso a cattivo gioco, al fine di superare nel miglior modo possibile la rabbia che mi opprimeva per l’impotenza verso la loscaggine inaudita ormai in pieno sviluppo finanche nei nostri luoghi a carattere ludico. Ho privilegiato, in maniera concreta, la necessità di superare con un breve stallo l’attesa di una improbabile favorevole soluzione.

Forse il palo era stato quel giovane, circa venticinque anni e spiccato accento foriano, quasi panzese, il cui gomito sinistro si mostrava completamente ricoperto da un tatuaggio a forma di ragnatela gigante.

Può darsi che sia entrato nel bar per distogliere la mia eventuale attenzione dal luogo del misfatto… »

Edith: -«Un caffè.»

Edoardo: -«Per costringermi in una zona del locale dalla quale non sarei stato in grado di controllare il leggio con la foto. Quindi, a cosa fatta, un cenno d’intesa con il compare, e tutto è filato liscio.

Il fesso sono stato io.

Tuttavia mio nonno diceva sempre che “Alla fine della guerra si contano i morti.”

Oggi e stata la mia Pearl Harbour.

Il mio giorno 5/08… e l’americano 6/01/1941 sono fratelli gemelli.

Mariuolo fetente, ti schiatterò la testa.

Ti farò fare la fine dei Kamikaze giapponesi… BONSAI, e giù in picchiata nell’aria che luccica.

 

Nel primo pomeriggio, in contrapposizione alla finzione precedente per la sterile acquiescenza all’azione inqualificabile della truce canaglia, ho riempito, platealmente, lo spazio lasciato vuoto dal furto con la scritta:

 

QUI C’ERA LA FOTO

DI MARADONA

RUBATA IL 5/08…

ALLE ORE 13.

Da quel preciso momento, oltre ogni mia aspettativa, in poche ore, centinaia di persone si sono fermate a leggere e commentare.

Incredibile.

Una processione che non pregava “Pace” ma che voleva ordinare “Vendetta”.

Tanta, tanta gente si è fermata a leggere!

Più guardavo la scena della incredibile fila, lunga come all’ufficio postale nei giorni programmati per i pagamenti delle tasse (quasi sempre), e più mi assillavano precisi particolari di un  ragazzotto tatuato.

Era circa l’una, il giovane dall’accento panzese, con una ragnatela scura tatuata sul gomito sinistro, aveva bevuto un caffè, aveva pagato senza fretta e, uscendo, si era soffermato un battito di ciglia, niente di più, a guardare l’altra foto di Maradona che giganteggiava tra i liquori e gli sciroppi.

Un caso?

I casi sono due, o era un complice del ladro, oppure era stato il suo inconsapevole grimaldello.

Però, lo ricordo nitidamente, una volta giunto sul marciapiede, vicino all’insegna, ha alzato il braccio ed ha salutato ad alta voce una persona in movimento sull’altra parte della strada.

Un conoscente?

Un caso?

I casi sono due, o il conoscente era il mariuolo, oppure non lo era.

Ed allora?

Se il conoscente che lui salutava con ostentazione fosse stato il mariuolo, presumibilmente egli non ne era il complice, poiché, nell’ipotesi di correità avrebbe senza dubbio evitato il gesto che li accomunava.

Ugualmente, nel caso in cui mariuolo non fosse stato il conoscente, il suo saluto non lo indiziava di complicità nel furto.

Quindi i casi non sono due, ma uno: il giovane tatuato non è stato il complice del conoscente mariuolo.

Perché è chiaro che il ladrone non è stato l’uomo salutato.

Mariuolo fetente, ti schiaccerò le tonsille passandoti un braccio dal culo.

Ti farò fare:

 

BONSAIIIII

 

settantuno volte con la testa di cazzo contro una corazzata americana nell’oceano Pacifico.

05/08… inizia la mia guerra al vigliacco furfante cornuto.

Il Dispari 20200727

Maradona

Il Dispari 20200727

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove”, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.). La traduzione in lingua lettone è della poetessa Liga Sarah Lapinska.

SAGGEZZA POETICA

Spazio nella memoria dei Sommi

per ricercar nell’atavica storia

grande umanità da inseguire,

nello struggente amore amato

e prigioniero dell’infinito.

 

Note critiche e tele di parole

cavalcano la palma del sonetto,

per remare tra le onde del cuore

nel più caldo processo liberatorio.

 

Dove la creazione, giovane creatura,

nel deposito del dominio mentale

né sigilla il vanto della CULTURA.

 

Differenza emblematica,

posta ad allegorica espressività

per illuminare il semaforo dell’essenza!

 

Basico ponte è il discorso conservatore,

per incontri di variegata filosofia,

< cassaforte di segreti e d’iconica intelligenza.>

————********————-

SAGGEZZA POETICA

Tradotta in lettone dalla poetessa

Liga Sarah Lapinska

Dzejiskais viedums

Kosmoss vecajo atmiņā
vēsturi atavisko izzinot,
cilvēce plašā, sekotāji
mīlestībā, kura mīlošo sadragā,
kurš ir kā ieslodzītais bezgalībā.

Kritiskas piezīmes un vārdu drēbe,
greznojot sonetu vainagu,
lai ,sirds asiņu viļņos paliekot,
atbrīvošanas procesā sasiltu.

Notiekot radīšanai, kāda jauna būtne
gara valstībai ir krājumā,
KULTŪRAS būtības apzīmogota.
Atšķirība ir simboliska,
un izsacīta kā alegorija,
lai eksistenciālo luksoforu izgaismotu!

Kā pamats – konservatīva diskusija,
lai tiktos daudzveidīgā filosofijā,
kura glabā droši kā seifā gudrību ikonisku.

.Il Dispari 20200727

 

Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200720

Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale

Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti. Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari. Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose. Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge. Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina. Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.

Premesso che

1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale;  2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti 3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri; appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta. Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.

A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola. Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale. Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini, quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani? Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza. In sostanza PAURA DI VIVERE. NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.

B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI

AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità. Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti  i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”. Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità? La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia.. Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo. DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.

C) JOLANDA DOLCE SCRIVE: 

IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi. MANCANZA DELL’AUTOPSIA I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende  di cremazione. L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci. Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti. INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi. LA CENSURA Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime. Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari. IL CONTAGIO Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD  Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e  alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato. IL VACCINO è UNA TRUFFA Quando  il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più. SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente. VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti. LA DITTATURA Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di  non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo. ASPETTI POLITICI La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati. ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA Diego Maradona

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Agosto… PARTE PRIMA Bruno: -«Mia cara Aurora, Petrus, amici, oggi tenterò, una volta ancora, di convincervi che alcune situazioni apparentemente “normali” covano invece, prorompenti,

“Le belle storie d’amore”.

In questo luogo, ove nessuna falsità ottiene ascolto, in questo vostro regno di giustizia ed uguaglianza, alla presenza della mia amica “Signora” Aurora, Donna Guascona eterna dispensatrice d’imparziali decisioni, qui, come in alcun altro lembo dell’esistente, si dissolve la miopia dei semplici per quanto essa attenda ad annettere in ciascun catalogo compartimentale solo elementi rispondenti a criteri di scelta elencati nei relativi rigidi formulari. Con ciò mi riferisco, tra l’altro, alla moltitudine di qualificazioni riconducibili, sia nell’ambito della moralità sociale, e sia alla sfera dei sentimenti universali. Sei onesto se: 1) non rubi le caramelle ai bambini 2) non rubi le caramelle 3) non rubi. Sei avaro se: 1) non butti i soldi dalla finestra 2) non butti i soldi 3) non butti. Io credo che non tutti coloro che non rubano le caramelle ai bambini siano onesti, né, tanto meno, sia piacevole essere giudicati avari per il solo fatto di non buttare i soldi dalla finestra. Ci vorranno ancora millenni per capire se Adamo abbia amato Eva, e viceversa.

“Le belle storie d’amore”.

 Come i temporali estivi: tuoni fulmini venti onde frane annegamenti dispersi, trombe d’aria, nuvole nere,  ombrelloni volanti, tende strappate, antenne divelte, luci spente, strade allagate, auto in panne, pescatori allarmati, il buon odore di terra bagnata, l’arcobaleno immenso tra Punta Caruso e Piano Liguori, il pulito dell’aria rinfrescata, la luna rossa come mai prima.

“Le belle storie d’amore”.

 Come un giorno di sole a gennaio: Bologna imbiancata, gli spala neve, le auto brillanti come cristalli di ghiaccio, pedoni all’angolo del Pavalione, piadine, pizzette, ripieni di carne e ricotta, Venezia, un’ombretta di rosso rubino a mezzogiorno, le calle allagate, gli scafi fermi alle banchine, i colombi in voli brevi e beccate interminabili. Ci vorranno ancora tempi indefiniti per capire se gli zingari amino una terra e se una terra ami gli zingari.

“Le belle storie d’amore”.

Appaiono tutte somiglianti, ma solo se vengono prese in considerazione per la rispondenza ai canoni catalogati.

“Le belle storie d’amore”.

 In vero, nessuna è, non dico identica, ma neppure simile ad un’altra. Esse sono tra di loro uguali, così come lo sono, fisicamente, i cinesi: Miliardi d’individui dai tratti identici: stessi occhi, stessa statura, stesso modo di porgere, stesso incedere. Eppure gestiscono, con comportamenti del tutto analoghi ai nostri, i rapporti e le individualità. Si riconoscono. Le storie d’amore sono tutte uguali. Io non sono né Gino né Lelio, e tu non sei Clara e neppure Antonella. Da Elena a Giulietta, dal Principe Azzurro a Dante, le vicende degli innamorati s’identificano, nel tema comune dell’irrinunciabile, perfino con la infinita determinazione “Per me non conta altro” della gente comune. Ed allora io sono Gino, divento Lelio sono… tu sei…. La passione universale ed eterna del mito Medea è identica alla testarda ostinazione che in ogni attimo rende moltitudini di persone anonime, protagoniste di trombe d’aria tanto brevi, impercettibili e disattese, da smuovere a stento l’atmosfera sopita come quella delle loro famiglie, o quella delle piccole comunità nelle quali articolano l’intimità della loro vita, e, solo eccezionalmente, nei casi brutali più eclatanti, i venti delle loro vicende divengono elementi di curiose pruderie e pettegolezzi per le cronache da fondo pagina di giornali locali. Le storie d’amore sono tutte fotocopie nel linguaggio e nella gestualità -come i cinesi-, eppure ciascuno di noi ripete e riconosce le proprie. Io sono Clara, sono te, sono Antonella, tu sei me e Gino e Lelio. Forse in un’altra parte delle mie scorribande letterarie avevo già detto qualcosa di simile, forse sono ancora convinto di questa idea, forse vorrei avervi alleati nel superamento di ogni barriera convenzionale, borghese, indiscutibile, dogmatica. La libertà di decidere con proprie convinzioni quando, come, se e perché, ammiccare riconoscendo

“Le belle storie d’amore”.

Certo il mio tentativo non sarà agevole, però conto almeno sulla vostra attenzione. Vi ringrazio anticipatamente, e prego il buon Petrus di stappare per noi l’Aglianico migliore. A volontà per un brindisi augurale. Prima di introdurre la gentile partecipazione di Edoardo, Edith, Tom (ed alcune altre voci anonime) a voi ben noti, ed ai quali porgo un sentito sentimento di profondo affetto… grazie per l’applauso, credo sia determinante ed opportuno spiegare che, per dare precisa concretezza e specifica visibilità alle azioni successive al furto della foto di Maradona (questo misfatto sarà, appunto, alla base dell’argomento trattato), ho effettuato alcuni stralci dalle pagine del diario in cui avevo annotato  le mie personali considerazioni sull’argomento. Esatto. Vi verranno proposti i giorni nella loro naturale successione e, per rendere incisiva la rappresentazione anche dei valori morali espressi, tralascerò, sbiadendoli ed accantonandoli, tutti gli elementi che non abbiano un nesso con i tempi ed i fatti in narrazione o che non ne siano stati diretta conseguenza. Un grande sforzo di immedesimazione, alla fine, spero, premierà la vostra disponibilità. Voglio aggiungere che ho inteso compiere una trascrizione in formato teatrale degli appunti inseriti nelle pagine dell’agenda-diario per non appesantire una lettura, la quale, altrimenti, avrebbe avuto necessità di molteplici interruzioni, sia per spiegazioni relative alle fonti, e sia per chiarimenti in ordine alla successione cronologica degli eventi. Ascolterete, dalle voci dei nostri amici, le annotazioni che avevo scritto nella foga degli incalzanti episodi. Integrali, disarticolate, senza censure né aggiunte. Nei termini esatti con i quali descrivevo, a me stesso, i fatti e le sensazioni di quei giorni. Mi sono concesso una civetteria? Non credo. Anzi, voglio sperare che in conclusione sarà chiaro l’intento di spersonalizzare gli eventi per ricondurli ad una oggettività che ne qualifichi i significati. Edoardo sarà la mia voce. La voce dell’autore del diario. Tom effettuerà un unico intervento, nel finale, ma non sarà di poca importanza. Edith… la mia cara Edith saltellerà tra note di diverso timbro, con la sua incredibile bravura, proponendoci differenti figure inserite nel contesto del racconto: uomini e donne, di dialetti e culture, oserei dire, “variegati”. Ho avuto necessità di distinguere alcuni interventi, ed a tale scopo mi sono avvalso di voci anonime, che non compariranno fisicamente. Per il momento è tutto. Buon ascolto. A dopo. Grazie.»

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove“, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.).

La traduzione in lingua russa è della poetessa lettone Liga Sarah Lapinska.

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Aspro è il mondo quando piangi di ferite o Donna dalle ali aperte.   Mai arrugginito il tuo cuore cede all’oppressioni, galoppa con successo ogni fatica nel tempio della dignità!   Tu appartieni agli astri sconosciuti < Perfetto Dono di Dio!>   Poesia che canti l’inno alla vita che verrà.   < Musa d’ogni Pianeta > la tua gloria nella beltà immortale rinverde desideri di Primavera, nell’amare ogni istante l’Uomo che culla i tuoi sogni come opera compiuta. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Tradotta in russo da Liga Sarah Lapinska Существо с тонкой душой

Мир суров когда ты плачешь о шрамах о женщине с распростертыми крыльями. Сердце твое, никогда не ржавое, побеждает в угнетении, Все препятствия успешно преодолены на в это особое время ! Ты одна из непризнанных звезд (Идеальный подарок от Бога) Поэзия, которая будущей жизни гимн поет! (У каждой планеты своя Муза) Твоя слава в красоте бессмертна весенние желания воплощая, Каждое мгновение любви. Человек, который питает твои мечты как законченная работа. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

DILA

OTTO MILIONI

VIRUSISCHIA

 

Il Dispari 20200427 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200427 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200427

DILA – IL DISPARI – IL SEXTANTE – ADA, al “Maggio dei Libri” con 8 eventi.

Il “Maggio dei Libri” ha preso ufficialmente il via dal 23 aprile e noi ci saremo con tutti i progetti, gli artisti, gli eventi, e i collaboratori dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”!

Ci saremo, ancora una volta, dopo la prima esperienza fatta nel 2019 quando, nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia abbiamo proposto tre giornate di eventi zeppe di personaggi di primo piano nella scena della cultura italiana tra i quali mi piace ricordare la poetessa Lucia Marchi (Direttrice della biblioteca Casanatense di Roma), Dalila Boukhalfa (Presidente dell’associazione algerina ADA), Clementina Petroni (ben nota pittrice e poetessa ischitana), Alberto Liguoro (scrittore poeta, più volte pubblicato nelle antologie Made in Ischia), Mariapia Ciaghi (editrice di Il Sextante e del magazine trimestrale Eudonna), Gaetano Di Meglio (direttore del quotidiano Il Dispari) e Dylan (attore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi).

A questo nuovo appuntamento con “Maggio dei Libri” ci saremo, forti di tutte le esperienze fin qui maturate, con il supporto di un vastissimo gruppo di Artisti di tutte le discipline che non mancano mai di proporre la loro gratuita collaborazione ogni volta che DILA si espone come apripista di eventi e di progetti artistici culturali e sociali.

Infatti, l’organizzazione di “Maggio dei Libri” ha convalidata una serie di otto nostri incontri Made in Ischia che presenteremo ogni mercoledì dei mesi di maggio e di giugno a partire dalle ore 22.

Invitandovi a leggere le caratteristiche della rassegna, desidero rivolgere un invito a tutti gli Artisti ischitani affinché ci contattino per assumere un ruolo da protagonisti in una delle puntate programmate, augurandomi una risposta positiva più numerosa di quelle ottenute con analoghi precedenti appelli.

Nel comunicato ufficiale di presentazione del Maggio dei Libri si può leggere:
… Il Maggio dei Libri resterà accanto alla sua comunità di pubblico, partner e collaboratori fino al 31 ottobre, valorizzando ancor di più quel patrimonio di creatività, impegno e competenza già visibile nelle oltre 2.500 iniziative finora registrate in banca dati…
Vi siamo particolarmente grati per il lavoro che state svolgendo nell’ideazione e realizzazione di così tante attività, cimentandovi con modalità e strumenti inediti.

Paola Passarelli (Direttore Biblioteche e diritto d’autore) ha affermato: “Il Maggio dei Libri inizia nella Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e mi fa piacere sottolineare proprio questa seconda componente della festa: senza le opere dell’ingegno non avremmo libri da leggere, opere da ammirare, ascoltare, condividere. Che vita sarebbe senza questo immenso patrimonio culturale?”.

A inaugurare la rassegna sono stati gli autori della dozzina del Premio Strega, che fino a ieri, domenica 26 aprile, hanno presentato i propri libri sui canali Facebook e Instagram della campagna.

Tra i protagonisti sono annunciati alcuni degli attori più talentuosi della contemporaneità, con la brillante conduzione di Paolo Di Paolo affiancato da Pietro del Soldà, Franco Di Mare, Francesca Fialdini, Veronica Gentili, Vladimiro Polchi, Benedetta Rinaldi e Andrea Velardi.

Una festa del libro corale e composita, che vede nel “Maggio dei Libri” una fucina di progetti e pratiche virtuose da sostenere e a cui dare risonanza, tanto nel presente quanto nel futuro.

Con l’inizio ufficiale de Il Maggio dei Libri ha preso il via anche alla nuova iniziativa social #inLibreria: la campagna dedicherà questa sua nuova rubrica alla segnalazione delle recenti o imminenti pubblicazioni editoriali attraverso booktrailer, notizie e materiali di approfondimento e con la partecipazione attiva del pubblico

In apertura ci sono stati i saluti del Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, della Vice Ministra per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Marina Sereni e del Direttore Generale di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori Gaetano Blandini.

Oltre ai componenti del nostro gruppo, interverranno Eraldo Affinati, Anna Ammirati, Sergio Assisi, Corrado Augias, Serena Autieri, Mauro Balzano, Bianca Berlinguer, Daria Bignardi, Claudio Bisio, Piero Boitani, Lina Bolzoni, Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Achille Bonito Oliva, Isabella Bossi Fedrigotti, Paolo Briguglia, Dario Buzzolan, Massimo Cacciari, Cristiana Capotondi, Angelo Piero Cappello, Gianrico Carofiglio, Giuseppe Catozzella, Monica Centanni, Paolo Cognetti, Carlo Cottarelli, Francesca d’Aloja, Tosca D’Aquino, Gabriele Dadati, Matilda De Angelis, Maurizio de Giovanni, Gaia de Laurentiis, Paolo Del Brocco, Cesare De Seta, Donatella Di Pietrantonio, Costanza DiQuattro, Davide Ferrario, Ernesto Ferrero, Giulio Ferroni, Giorgio Ficara, Giovanni Floris, Marcello Fois, Chiara Francini, Massimiliano Fuksas, Nadia Fusini, Alessandro Gassman, Fabrizio Gifuni, Nicola Giuliano, Giordano Bruno Guerri, Lello Gurrado, Alessandro Haber, Filippo La Porta, Nicola Lagioia, Jhumpa Lahiri, Antonella Lattanzi, Cinzia Leone, Luigi Lo Cascio, Elena Loewenthal, Beatrice Lorenzin, Claudio Magris, Raffaele Manica, Gaia Manzini, Neri Marcoré, Luca Marcozzi, Alessandro Mari, Giacomo Marramao, Michela Marzano, Alberto Melloni, Daniele Mencarelli, Marco Missiroli, Francesco Montanari, Raul Montanari, Laura Morante, Francesco Musolino, Massimo Onofri, Carlo Ossola, Orhan Pamuk, Francesco Pannofino, Rocco Papaleo, Valeria Parrella, Giorgio Pasotti, Claudia Petrucci, Violante Placido, Massimo Popolizio, Rosella Postorino, Alessandro Preziosi, Amedeo Quondam, Elisabetta Rasy, Luca Ricci, Francesco Rico, Francesco Rocca, Stefania Rocca, Alba Rohrwacher, Alberto Rossi, Sergio Rubini, Anna Safroncik, Claudio Santamaria, Elisabetta Sgarbi, Marino Sinibaldi, Matteo Strukul, Nadia Terranova, Emanuele Trevi, Licia Troisi, Francesco Valagussa, Giorgio Van Straten, Sandro Veronesi, Bruno Vespa, Massimo Zamboni.

Gli organizzatori possono scaricare, come riconoscimento ufficiale, il badge “Partecipiamo anche noi”, da condividere su siti, social network e da utilizzare insieme alle locandine e sulle vetrine.

Fra tutte le iniziative caricate sulla banca dati, anche quest’anno a fine campagna saranno selezionate le cinque più originali (una per categoria: Associazioni, Biblioteche, Librerie, Scuole, Carceri/Strutture sanitarie e per anziani), alle quali sarà assegnato il Premio Il Maggio dei Libri 2020.

Una poesia di Massimo Natalucci
dedicata a tutti coloro che sono morti senza il conforto di un abbraccio.

Come Fanciulli

Attendo il Risveglio
dal Sonno profondo
per Avviare
la Giostra di pensieri
che Animano
come stravaganti Folletti
il Sentiero inviolato delle Sensazioni.
Il Genio della natura
dà un senso alle Ore
che noiose Arrancano
sotto il peso del Tempo tiranno:
Damigelle discrete
nel Ballo scontato della vita.
Scherziamo coi giochi
bizzarri del Vento
Planando
sopra Cirri in tumulto.
Come fanciulli
con il vestito dell’Innocenza
ci illudiamo a torto
di essere del tutto
simili a Loro.

P.S. Di Massimo Natalucci vi parleremo diffusamente in una delle prossime puntate di questa rubrica

Twitterone

1) Per conto di DILA, la pittrice poetessa e traduttrice lettone Liga Sarah Lapinska ha regalato a Vera Roķe (ceramista finalista di numerose edizioni dei nostri premi) la sua opera d’arte “The Just Dreams who we receive from our Lord “. Vera Roķe è un’Artista speciale, amante della natura, che trascorre gran parte della sua vita nel giardino di casa sua insieme con sua amata cagnolina.

2) Per conto di DILA, Liga Sarah Lapinska ha regalato il suo disegno “The Boat is ready” a Eižens, per ringraziarlo della pazienza con la quale, insieme al suo collega Māris, ha molte volte contribuito a risolvere i problemi di connessione della Sede lettone di DILA con tutte le altre filiali dell’associazione.

Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200420

Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

Editoriale

Questa settimana abbiamo il piacere di presentarvi, in anteprima, la copertina della prossima Antologia di Arti Varie “Arte Altrove“, Made in Ischia, contenente, tra l’altro, opere finaliste delle sei sezioni della nona edizione del Premio internazionale “Otto milioni“.

L’opera grafica che da forma alle copertine è stata realizzata, e gratuitamente messa a nostra disposizione, dall’Artista di chiara fama Jaeanfip (che ringraziamo moltissimo) del quale potrete visualizzare, valutare ed acquistare i dipinti collegandovi alla pagina a lui dedicata nel sito di riferimento dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”

https://www.emmegiischia.com/wordpress/jeanfilip/

Sono state essenziali per la buona riuscita del volume le collaborazioni con questa testata giornalistica diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi e con il suo magazine trimestrale “Eudonna”, con l’Associazione algerina AIDA di Dalila Boukhalfa, con la poetessa pittrice e traduttrice lettone Liga Sarah Lapinska, e con tutti i Soci e i Presidenti delle sedi DILA attive nelle Regioni italiane e in varie Nazioni del mondo tra i quali meritano una segnalazione speciale Roberta Panizza, Maria Luisa Neri, Angela Maria Tiberi, Milena Petrarca, Roberto Prandin, Adriana Iftimie Ceroli, Domenico Umbro, Silvana Lazzarino, Lucia Fusco, Liliana Manetti, Paola Occhi, Chiara Pavoni… e certamente ne dimentico qualcuno.

Gli Artisti ischitani potranno chiedere di far parte dell’antologia scrivendo a

emmegiischia@gmail.com

entro e non oltre il prossimo 30 aprile.

Il libro verrà presentato alla nona edizione del BookCity in programma a Milano dall’11 al 15 novembre 2020.

Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200420Il Dispari 20200420

 

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe”
(2012 – 2014) di Bruno Mancini:

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
– superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

Twitterone

1) Da Liga Sarah Lapinska

Ho regalato a Tomas Fernandez (finalista dei nostri premi di Arti varie ed inserito nell’ antologia Made in Ischia “Una pagina, un emozione”), pittore spagnolo della città Jaen, una delle mie opere d’arte – un disegno intenso “The Spirit of Meadow“-, seguendo la tradizione che ho di dedicare le mie opere ad artisti interessanti come personalità umana e le cui attività artistiche siano particolarmente gradite all’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“.
Lui è un Artista talentuoso con un suo stile originale.
Per il conto di DILA e da me stessa ti auguriamo tanto successo Tomas!

2) Da Liga Sarah Lapinska

Ilze Zeimule- Stepanova, una dalle Artiste finaliste del nostro premio di Arti varie “Otto milioni“, ha ricevuto tramite me, per conto di DILA, la rivista “Eudonna” edita da Mariapia Ciaghi, l’antologia “Da Ischia, sempre poesia” e la nostra antologia più recente “Magari un emozione!” nella quale è stata pubblicata una sua poesia insieme ad altre narrative, recensioni e opere di Arti grafiche provenienti da tutto il mondo.
Inoltre, Ilze ha dimostrato di essere anche una saggia giornalista.
Grazie dell’intervista, cara Ilze!
Questa giovane e bella lady ed attrice ha due figlie alle quali auguriamo tutto il bene!

Il Dispari 20200420 – Redazione culturale DILA

Ilze Zeimule- Stepanova

Ilze Zeimule- Stepanova

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska

Tomas Fernandez

Tomas Fernandez

 

Il Dispari 20200406 – Redazione culturale DILA

Questa è la mia preghiera laica, epitaffio per coloro che sono morti e continuano a morire nella solitudine imposta dalla pandemia di coronavirus COVID-19.

Il Dispari 20200406

Il Dispari 20200406 – Redazione culturale DILA

Editoriale 

Dedicato a tutti coloro che sono morti senza un abbraccio

Dalla raccolta di poesie

“Non rubate la mia vita”

(2005 – 2007) di

Bruno Mancini

Quando sarò pensiero

Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.

Il Dispari 20200406 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200330 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200330

Il Dispari 20200330 – Redazione culturale DILA

Editoriale

Dalla raccolta di poesie
di Bruno Mancini
“Davanti al tempo” (1960 – 1963)

Vivi e morti

La morte su quel colle
stette in agguato un’ora.

“La morte è su quel colle.”
“La morte è tra quei vivi.”

La morte fu sul colle
la morte fu tra i vivi;
ma morti son quei vivi
che temono la morte.

————————-

Dalla raccolta di poesie
di Bruno Mancini
“La mia vita mai vissuta”
(1990 – 2014)

Verticalizza il vertice

La mezzanotte
inizio e fine d’astrusi pudori
(quando pareva fosse l’ora dei vampiri,
l’ultimo rintocco per Cenerentola in fuga,
il bang di un nuovo giorno),
verticalizza il vertice
dei suoi sgomenti inutili,
magari, forse, perché no,
spugnati
nelle paludi dell’indifferenza.

Contorno, cornice,
dove siete?

——————————-

Dalla raccolta di poesie
di Bruno Mancini
“La mia vita mai vissuta”
(1990 – 2014)

Volteggio

Volteggio
arrotolato in un tutù che non mi dona
– il rosa pallido del tulle e le scarpette bianche –
seguendo
melliflua sdolcinata
sviolinata
“Oh, com’è bello il ballo del mio cigno!”.
Intanto
il vento di ponente
ha sbrindellato stoppini e maschere
– sconvolge e ricompone –
superbo
nel moto andante-maestoso
sipari-nuvole
di stelle e di galassie.

Ho smesso d’essere clessidra,
ma non sarò batacchio in dondolo
per indicare l’ora di un cucù.

Liliana Manetti | Intervista Antonio Spagnuolo in esclusiva per il Dispari

Antonio Spagnuolo, nato a Napoli, poeta e saggista, si è dedicato sin dal 1953 alla ricerca poetica con riscontri critici di notevole interesse.
Già dal 2010 ha partecipato attivamente ai progetti culturali Made in Ischia di Bruno Mancini e di Roberta Panizza pubblicando alcune sue poesie nell’antologia “Ischia, mare e poesia”
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/ischia-unisola-di/11280350?showPreview

È autore di numerosi volumi di poesia, quasi tutti premiati.
Redattore negli anni 1957-1959 della rivista “Realtà” (diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso), ha fondato e diretto negli anni 1959-1961 il mensile di lettere e arti “Prospettive letterarie”.
Condirettore della rivista Iride negli anni 1975, fondatore e condirettore della rassegna “Prospettive Culturali” negli anni 1976-1980, ha fatto parte della redazione del periodico “Oltranza” negli anni 1993-1994.
Nel 2007 ha realizzato la Antologia di poeti contemporanei “Da Napoli/verso” (Editore Kairòs), presentando giovani autori al fianco di una scelta schiera di storicizzati.
Collabora con riviste di varia cultura.
L’amicizia ed il sodalizio con Giovanni Raboni negli anni ottanta sono determinanti per alcune sue scelte stilistiche.
È presente nella “Letteratura italiana” curata da A. Asor Rosa per le edizioni Einaudi.

D:- Come vive la sua passione per la poesia ora, e come la viveva all’inizio della sua carriera?

R:- La passione per la poesia è come una malattia, un morbo che si insinua nelle circonvoluzioni cerebrali e determina un continuo stato di ricerca.
La poesia nasce dall’inconscio e di conseguenza l’inconscio è il luogo della poesia.
Ogni momento sembra essere coinvolto nel ritmo e nella musicalità del verso, per cui qualsiasi sensazione riporta alla ricerca della parola.
Anche all’inizio, ricordo, la passione per la poesia mi stordiva quotidianamente, pur lasciando spazio alla elaborazione del mio bagaglio culturale.

D:- Nella sua poesia attuale c’è molto del ricordo di sua moglie e del vostro grande amore.
Quali opere attuali questo amore ha ispirato?

R:- Purtroppo mia moglie è morta improvvisamente otto anni fa, in pieno benessere.
Ella era una donna deliziosamente innamorata di me e la nostra unione ha avuto momenti sublimi sia sul piano sentimentale che nel rapporto carnale.
I tre ultimi volumi “Canzoniere dell’assenza”, “Istanti o frenesie”, “Polveri nell’ombra” sono un continuo poema in memoria di questa passione, che mi ha letteralmente coinvolto negli anni passati con Elena.
A giudizio dei critici la mia scrittura ha subito un notevole input creativo in tutti e tre i libri.

D:- Lei ha una produzione letteraria molto vasta: poesie, cofanetti per il teatro, antologie, romanzi.
A quale opera si sente più legato?

R:- La produzione che ho realizzato nella mia lunga carriera di scrittore è quasi tutta premiata e non posso dire con precisione a quale opera mi senta più legato.
Gli ultimi volumi sono per ogni autore sempre i “figli” preferiti, vuoi perché esprimono le più vicine espressioni, vuoi perché si cerca sempre l’avallo di nuovi e più preparati lettori

D:- Quale delle sue opere è stato il successo più riuscito?

R:- Il volume di poesia “Candida”, con prefazione del sempre compianto Mario Pomilio, pubblicato nel 1985, è il volume di svolta.
Con “Candida” la mia ricerca sperimentale aprì le porte per il mio “ingresso” nella Storia delle letteratura Italiana.

D:- Molte sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo, rumeno, ungherese.
Ce ne vuole parlare?

R:- Con mia sorpresa in questi ultimi anni ho avuto richieste di traduzioni da varie parti, e naturalmente il mio orgoglio si impenna, ma io rimango un uomo modesto, umile, sempre alla ricerca della semplicità emotiva.

D:- Hanno parlato di lei grandi nomi della letteratura italiana: in particolare come si sono espressi nei suoi confronti Plinio Perilli, e Dante Maffia?

R:- Da più parti ho avuto il consenso di firme autorevoli.
A partire da Alberto Asor Rosa, che mi ospita nei suoi volumi Einaudi, molti hanno avuto parole di elogio che conservo con interesse e preziosità.
Dante Maffia nel volume “La poesia italiana verso il nuovo millennio” del 2001 scrisse fra l’altro “Anche quel che c’è di surreale in Spagnuolo assume una prospettiva reale e drammatica e riesce a darci la sensazione di trovarci costantemente dentro stanze ermeticamente serrate dove ciò che conta è l’impercettibile sussurro che ha voci neutre e sconcertanti.”
Plinio Perilli ha dedicato un volume saggio : “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua” nel 2007, Carlangelo Mauro ha stilato un ampio saggio nel volume “Liberi di dire” nel 2017.

D:- Ci vuole accennare qualcosa sulla sua attuale collaborazione con la collana di poesia Le parole della Sybilla per Kairos editore?

R:- Con molto impegno cerco di scegliere qualche buon testo per le edizioni Kairòs, anche se purtroppo ormai siamo assaliti da pseudo poeti, vanagloriosi e poco preparati.
Molto interessante è anche il Blog “Poetrydream” che dirigo in rete, con il quale concedo ampio spazio alle novità editoriali in poesia.

D:- Quali sono i suoi progetti futuri?

R.- Alla mia età il futuro è un’incognita da buco nero.
Vorticosamente ingoia il tempo residuo e lascia il dubbio del compimento.
Non nascondo che addirittura mi sembra ridicolo parlare di futuro, ma la “poesia” ancora una volta mi provoca vertigini nel suo ritmo.
Un mio tentativo in questi mesi è la realizzazione del premio “L’assedio della poesia 2020”, per una poesia inedita in lingua italiana.
Senza tassa di lettura.
Ho avuto la partecipazione di una giuria eccezionale: Carlo De Cesare, Mauro Giancaspro, Maria Alessandra Masucci, Giorgio Moio, Ugo Piscopo, Pier Antonio Toma, Maurizio Vitiello, e presidente il sottoscritto.
Questa idea nasce sempre dal desiderio di contrastare alcune consorterie che qui in città ed in provincia gestiscono premiucci con tassa di lettura, scambiano segnalazioni e diplomi tra i membri delle stesse congreghe, e avviliscono la vera alta cultura.

Il Dispari 20200330 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200330 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200330 – Redazione culturale DILA

 

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari