Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201207

Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

Luciana Capece

è la vincitrice della sezione POESIA

della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione della manifestazione internazionale BookCity 2020 durante un evento organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione POESIA 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.

Le 40 poesie iscritte alla fase finale sono state scritte dai seguenti 28 autori provenienti da molte nazioni non solo europee:

Aleksandra Kazanceva
Aleksandra Zavišjus
Anita Kēķe
Anna Rancāne
Broņislava Broņislava Dzene
Eduards Aivars
Edvīns Jansons
Elīna Zālīte
Elita Viškere
Eva Mārtuža
Ilze Zeimule
Ināra Gaile
Ingrīda Zaķe
Ingvar El-Raven
Janis “Jan” Zarins
Liga Sarah Lapinska
Ligija Kovaļevska
Liliana Manetti
Luciana Capece
Mairita Ķērpe-Dūze
Maria Francesca Mosca
Marija Gadaldi
Marta Zemgune Kronberga
Milena Petrarca
Modris Andžāns
Sanita Simsone
Silvana Lazzarino
Vera Roķe

Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

Il totale dei voti espressi è stato di 4275 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica:

Poe31 – Luciana Capece – Il cielo incenerito: 631 voti

Una coperta d’ombra scura,
imprigiona progetti al sol nascente
nel lontano borgo d’Oriente.

Silenzi nella capsula della paura
cuciti come ferro da recinto,
a strozzare sogni
nel profitto di chi comanda.

È guerra!

Le bombe,
simile ai mortaretti in festa,
a lapidare casa
di comparto familiare.

Il pianto,
punge cuore di  Madre,
tipo ago trafitto,
mentre il tempo
strappa veloce
innocenza bianca di fanciulla.

Eguale a un letto di foglie morte,
e un diario d’inutile importanza,
dorme in fondo alla polvere
nella sacra terra dello stesso fratello.

——————

Poe36 – Maria Francesca Mosca – Vestimi d’azzurro: 611 voti

Vestimi d’azzurro
così un lembo del tuo orizzonte
accompagnerà le mie paure
nel nuovo, sconosciuto cammino.
Saranno colorati i miei pensieri
mentre un etereo sorriso
trasformerà le mie speranze
in una cornice
di soffici nuvole
per non spaventarmi davanti all’infinito.
Vestimi d’azzurro
per illuminare con riflessi di luce
i frammenti delle tue disorientate lacrime
quando ti chinerai su di me
per dirmi addio…

——————

Poe35 – Maria Francesca Mosca – Ti racconterò di me: 470 voti

Ti racconterò di me
quando la memoria
diventerà pensiero
e gesti lontani
e voci dimenticate
riaffioreranno ad
accompagnare faticosi
passi del cammino.
Sfiorerò con soffio
leggero i ricordi,
nascoste lacrime
illumineranno il silenzio
di difficili momenti
ed in un fuggente
sguardo si perderanno
delicate carezze.
Ti racconterò di me,
figlio,
quando i tuoi giorni
più non avranno
la baldanza della giovinezza
e, nel rallentar delle ore,
scoprirai che il mio
è sempre stato
un racconto d’amore.

——————

Poe03 – Silvana Lazzarino – Il Segno oltre il tempo: 326 voti

Poesia ispirata all’opera del Maestro Paolo Gubinelli

Dove il pensiero
vola libero a ritrovare altre stagioni
che parlano di attesa e rinascita
abbandono e contemplazione,
oltre il tempo,
guida quel segno
accennato, appena inciso
di geometriche emozioni
a catturare a piccoli passi
attimi di una vita dimenticata.
Spiragli di vita
che ritornano sotto altra forma,
a restituire l’armonia dell’essere
nella propria unicità
di respiro infinito,
scintilla delle molteplici
armonie del cosmo.

——————

Poe25 – Liga Sarah Lapinska – Ninnananna: 231

Perché la ruggine è avvolta nella tua mente?
Perché soffia il vento di Bora nella finestra?
Comunque, la Luna sta crescendo clemente.
I boccioli pulsano, delle rose selvagge.
Mentre noi qui abbiamo freddo,
mentre dividiamo il pane sul davanzale
con le colombe e le finestre sono aperte
anche i fiori sono di ghiaccio.
Forse, come la Luna sta crescendo,
perché l’orso si è svegliato nella dimora già,
forse, come la primavera che si apre,
non sei triste, il domani diverso sorgerà,
perché la ruggine è avvolta nella tuo mente?
Se riesci a dormire, si realizzerà!
Crema per il nostro gatto bianco,
gli orecchini scintillanti per la tua sorella,
per tuo papà in prigione inferriate fragili.
Dormi, sognia, in te il domani sta crescendo.
Il vento di Bora, violento, lastrica le gemme.
E, aperta la porta, forse domani ritornerà
il nostro benvenuto, perso sulla strada
tra gabbie d’oro e vicine stelle,
dormi, figliolo, dormi, tuo papà.
Dunque, Luciana Capece (codice Poe31) VINCE il primo premio della sezione POESIA 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 631.

Complimenti a lei e auguri a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

EVVIVA I POETI

Ha inizio oggi una nuova rubrica, EVVIVA I POETI, curata dalla scrittrice TINA BRUNO della quale abbiamo già avuto modo di apprezzare, su queste pagine, alcune sue perspicaci divagazioni su temi sociali molto interessanti.
Di Tina Bruno scrittrice vi paleremo prossimamente, mentre lei oggi, per dare inizio a questa sua nuova attività giornalistica in funzione letteraria, ha scelto di cominciare (bontà sua) con la presentazione di una mia poesia poco conosciuta.
Auguriamo a Tina Bruno il successo che si merita, invitandovi ad una lettura che speriamo possa essere piacevolmente proiettata nel pathos poetico.

TINA BRUNO |Perfidia incipit

Bruno Mancini, poeta, scrittore di saggistica, narrativa e attualità, nonché fondatore della Associazione DILA e Presidente della stessa, curatore della pagina culturale sul quotidiano “Il Dispari” distribuito insieme al quotidiano nazionale “Il Mattino”, permette, a chi legge le sue opere, di trarre un bilancio approfondito sull’apporto rivoluzionario della sua scrittura velata che lo mette in gioco con la realtà.
Nella poesia “Perfidia incipit” il poeta descrive la schiettezza dei suoi pensieri che svolazzano come la benda sugli occhi del corsaro.
Non sempre accettato dal mondo culturale perché proiettato verso un futuro nuovo, particolare, capace di esprimere il proprio interno, il poeta descrive se stesso senza la paura della morale e senza ascoltare i richiami della coscienza, dichiarando apertamente “Siamo figli di noi stessi”.
Questa frase pur concludendo la poesia mostra un altro sentimento che lo scrittore vorrebbe non provare: la solitudine.
Stato d’animo che accomuna un po’ tutti gli scrittori del Novecento (vedi Quasimodo).

Perfidia incipit

Lembo d’analisi morale
svolazza “leggiadro”
come la benda nera del corsaro
– quella sul vuoto dell’occhio –
appesa al filo del suo uncino.

Sagome note
si girano di spalle e tacciono:
noi siamo figli di noi stessi
seppure non pareva fino ad ieri.

Invereconda nudità le assale.

Il Dispari 20201207 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201130

 

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Antonio Mencarini  “VOX” per sempre

Con un precedente articolo ho dato notizia della morte del nostro caro amico Antonio Mencarini,  Socio fondatore DILA, VOX di tutti i nostri progetti, uomo di enorme spessore umano e culturale.

Alle espressioni di condoglianze formulate in vario modo, da decine e decine di collaboratori dell’Associazione DILA, che ho trasmesso alla moglie Elvira, lei mi ha risposto dicendosi emozionata per la stima e l’amicizia di tutto il gruppo, scrivendo, tra l’altro: “è un grande conforto sapere che tante persone si ricorderanno di Antonio con stima e affetto. Grazie per tutto quello che fai. Se ti è possibile, comunica a tutti gli amici la mia gratitudine e i miei ringraziamenti.

Confermo che la prossima edizione del premio Otto milioni con la relativa antologia sarà dedicata a lui.

ANTONIO MENCARINI, nuovo amico del progetto culturale “La mia isola”:

uno stralcio di un articolo pubblicato nel 2014.

Innamorato da sempre della nostra isola, non appena ha avuto notizie dalla stampa del progetto culturale che qui ad Ischia si sta sviluppando grazie all’intraprendenza dei tanti Pionieri (Nunzia Zambardi, Clemetina Petroni, Virginia Murru, Alberto Liguoro, Umberto Maselli, Luciano Somma ecc.) che ormai affiancano in maniera organica le iniziative che noi proponiamo, non ha esitato un momento per salire su un aereo e venire ad Ischia per trascorrere un weekend di riposo finalizzato alla conoscenza degli obiettivi e delle proposte in programma.

Ne è rimasto entusiasta e si è reso disponibile ad una collaborazione spumeggiante e completa.

A seguito di ciò il progetto culturale “La mia isola” di diffusione della Poesia, non solo sbarca con lui, Antonio Mencarini, in terra lombarda, ma ottiene uno spazio di visibilità nel mondo del teatro, della radiofonia e della televisione che appunto Antonio Mencarini frequenta da sempre come un riconosciuto ed affermato protagonista.

Così come non è facile, andando in giro per le strade delle City, distinguere sotto mentite spoglie geni della finanza, del commercio, dell’informazione, della truffa, della mafia e di tutto quanto ruota intorno al Dio Denaro, ugualmente, seguendo percorsi ben identificati culturalmente, molto spesso ci si imbatte in pseudonimi che riportano ad Artisti i quali se ne avvalgono per testare tra la folla le loro esasperazioni prima di proporle in maniera organica sotto tranquillizzanti egide delle più invasive organizzazioni commerciali.

Antonio Mencarini, invece, si presentava come “Antonio Mencarini” quando girava tra le piazze finanziarie del mondo quale responsabile commerciale di una delle maggiori catene di supermercati italiani, ed allo stesso modo si presenta come “Antonio Mencarini” oggi che l’età della pensione gli ha dato la certezza di poter dedicare i suoi giorni al vero grande amore giovanile: “La Poesia”.

Nato a Napoli da famiglia di origine toscana ha vissuto tra Napoli, Roma – dove si è laureato in Giurisprudenza – e Monza dove attualmente risiede.

Il suo lavoro lo ha portato per lunghi anni in Cina, Corea, Giappone, Thailandia, Filippine, USA, Brasile, Equador ed in quasi tutti gli stati d’Europa.

Parla correntemente Inglese, Spagnolo, Romanesco e Napoletano.

è stato ospite in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive quale conoscitore di usi, costumi, arte e letteratura dei luoghi da lui frequentati.

Ha curato per circa 2 anni, ai microfoni di Radio Capri, la trasmissione “Caffè di notte”, proponendo poesia e musica napoletana, con la collaborazione di un noto cantante chitarrista napoletano, Carlo Missaglia con il quale ha curato come autore dei testi e voce narrante la serie Madre Napoli (poesie e canzoni dei più grandi autori partenopei) per la TV Canale 21 di Napoli. Dopo una lunga pausa “di lavoro“ ha ripreso l’attività artistica, iniziata con passione da giovane e accantonata per le esigenze del copione della vita, mettendo in scena nel Teatro Maddalena di Monza insieme ad un autore e poeta anch’egli napoletano, Elio Veltre, numerosi incontri di poesia e musica dedicati sia a Napoli, sia a Roma e sia a poeti e scrittori di tutto il mondo.

Ha allestito un sito – www.madrenapoli.com – nel quale si parla di Napoli, Ischia, Capri – letteratura, storia, arti figurative – e della napoletanità in generale.

Ospita in questo sito anche le colonne della poesia romanesca – Belli, Trilussa, Pascarella.

Si occupa attivamente di volontariato leggendo in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi libri per gli adulti e favole per i bambini, realizzando CD e presiedendo una Onlus, Associazione Cardiopatici Versilia, con sede a Camaiore.

Recentemente, in sintonia con il responsabile della riabilitazione cardiologica dell’Ospedale Versilia di Lido di Camaiore dott. Michele Provvidenza, ha pubblicato il libro “Una storia di cuore” nel quale vengono narrate le esperienze di un medico e di un paziente alle prese con problemi cardiaci.

Bruno Mancini

Scusatemi la sintesi ma non credo di poter aggiungere altro se non l’invito ad un pensiero in ricordo del Caro Amico Antonio e la felice intervista rilasciata a  Sacha Savastano nel 2011

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Sacha Savastano intervista Antonio Mencarini

Si chiuderà con gli incontri del 14 e del 15 Gennaio, tenuti come sempre presso la Biblioteca Antoniana, la presentazione dell’Antologia Poetica “ Ischia, Mare e Poesia”, prodotta nell’ambito dell’ormai noto progetto culturale “La nostra Isola”.

Diversi i motivi di interesse della serie di conferenze, oltre all’ovvia curiosità verso le varie liriche presentate dagli artisti: notevoli sono stati anche i momenti di varietà, con protagonista l’inossidabile Enzo Boffelli, i sempre ben accetti interventi di artiste visive quali Clementina Petroni e Nunzia Zambardi, la forza e la classe di Katia Massaro, ed ovviamente gli excursus dell’attesissimo Antonio Mencarini, attore ed artista a tutto tondo, milanese d’adozione ma partenopeo di nascita, da anni voce ufficiale del progetto sia per ciò che concerne gli appuntamenti “live”, sia per le registrazioni.

A lui è stato affidato l’arduo compito di presentare le poesie ad un pubblico vasto e competente.

A lui abbiamo chiesto, tra le altre cose, perché ad Ischia sia più difficile che altrove fare cultura.

“In effetti a Ischia la situazione è davvero strana.” – riflette Mencarini – “Sembra quasi che alle istituzioni isolane il discorso culturale non interessi per nulla. E posso dire di essermi fatto un’idea precisa della situazione, faccio parte ormai da anni del progetto di Bruno (Mancini ndr), uno dei più importanti cui abbia avuto modo di partecipare in tanti anni all’insegna del teatro e della recitazione”.
Un passo avanti e due indietro: come nasce la passione per la recitazione in Antonio Mencarini?
“Una passione del genere ti nasce fin da ragazzo: frequentavo corsi di recitazione da giovanissimo a Roma, ma i casi della vita hanno voluto che mi allontanassi da questo mondo per qualche anno, principalmente per motivi lavorativi.

Una volta andato in pensione ho però ricominciato subito a recitare: sono andato in scena più e più volte a Milano e a Monza, mi piace pensare di aver contribuito ad esportare un po’ di napoletanità in Brianza.”
Un percorso artistico che ha condotto infine all’incontro con Bruno Mancini.

“Io e Bruno ci siamo conosciuti grazie al tramite di Luciano Somma, con il quale mi ero già trovato più volte a cooperare.

Dopo quel primo incontro ho partecipato a tutte le iniziative promosse nel quadro de LA NOSTRA ISOLA, non ultima quella della scorsa estate (la presentazione della precedente antologia all’Hotel Miramare e Castello ndr).

Ormai mi sento parte della famiglia, ed è un onore esserne la voce ufficiale”.

Una famiglia che cresce ed i cui membri aumentano di anno in anno…

“E’ verissimo.

Sono sorpreso in particolar modo dal numero e dalla preparazione delle personalità che si sono unite a noi.

è il caso di Franco Calise, di Nunzia Zambardi, di Clementina Petroni, di Liga Sarah Lapinska e ne sto sicuramente dimenticando tanti.

Una cosa è indubbia: abbiamo grande capacità di aggregare personalità artistiche di ogni tipo.”

Un ensamble di talenti vari per un mix unico: cosa deve aspettarsi il lettore di “Ischia, Mare e Poesia”?

“Anzitutto una serie di testimonianze umane. “- Mencarini risponde dopo un attimo di riflessione – “Gli autori selezionati per la raccolta sono innanzitutto persone le quali amano la poesia, e che attraverso essa si esprimono, latori di un modo di fare arte genuino, veritiero e innovativo.”

Bisogna allora forse chiedersi come mai tutto questo talento, anche messo insieme, venga ancora un po’ ignorato da chi di dovere.

” Secondo me, il progetto LA NOSTRA ISOLA è un qualcosa di eccezionalmente importante.”  Mencarini ha le idee chiare  “Oltre che per la qualità intrinseca, anche per il fatto che si cerchi di dare una scossa ad un mondo della cultura troppo spesso distratto nei confronti della Poesia.

Questo avviene ovunque, sia ben chiaro. Ma qui ad Ischia in particolar modo.”

Si torna al discorso d’apertura.

“è una situazione bruttissima.

Quelle forze che potrebbero trarre vantaggio dal tipo di discorso che facciamo noi, semplicemente non lo fanno.

Roberta Panizza, per fare un esempio, è stata immediatamente cooptata dal suo Comune d’appartenenza in un’apposita Commissione Cultura, anche in riconoscimento del suo lavoro come nostra Direttrice Artistica.

Credo sia l’ennesima dimostrazione del talora imbarazzante dislivello esistente a livello generale tra Nord e Sud, bisogna ammetterlo con serenità, è un problema di mentalità prima di tutto.

Ricordiamoci che a Napoli hanno cercato di usare i soldi della Comunità Europea per pagare Elton John, pur con tutti i noti problemi della città.

Speriamo che almeno a Ischia non si segua un esempio così sciagurato.”
Già, speriamo.
Sacha Savastano

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20201123 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201123

Il Dispari 20201123

EMANUELA DI STEFANO
è la vincitrice della sezione GIORNALISMO
della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione dell’evento BookCity 2020 organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione GIORNALISMO 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.
Il totale dei voti espressi è stato di 145 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica:

Gio07 Emanuela Di Stefano voti 28
Gio05 Daniele Bartocci voti 26
Gio08 Michela Zanarella voti 17
Gio10 Anna Alessandrino voti 17
Gio09 Sacha Savastano voti 13
 
Emanuela Di Stefano (codice Gio07) VINCE il primo premio della sezione GIORNALISMO 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 28.

Naturalmente, qui di seguito, pubblichiamo, in esclusiva, l’articolo con il quale Emanuela Di Stefano ha vinto il primo premio, con i complimenti alla vincitrice e a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201123

Emanuela Di Stefano presenta Letizia Caiazzo

Essere sedotti dal cromatismo e dai fascinosi effetti della digital art di Letizia Caiazzo, è fatto ormai noto, ma senza alcun dubbio il suo universo è un magico “gioco” non solo di creazioni visive ma di  simbologie che nella nuova dimensione virtuale si ritrovano ad essere libere espressioni vitali, in cui l’immaginazione trova la sua completezza con la realtà.

Baciata dall’ispirazione trova la sua massima espressione nel fruttuoso connubio tra arte e tecnologia, dichiarando chiaramente la poetica di una mutevole creatura che spazia tra le diverse tecniche e soggetti, capace di sorvolare una dimensione che appartiene soltanto a chi sa ascoltare la melodia infinita del proprio sentire, con estrema eleganza e semplicità comunicativa.

Il suo linguaggio rientra in quello che potremmo definire il filone delle nuove creazioni visive, una terza dimensione plasmabile dallo slancio percettivo dell’artista stessa, un passaggio dal reale fino al raggiungimento di un’opera unica e irripetibile, una tecnica quindi quella della computer art che non ha limiti esattamente come la mente di Letizia, che riesce a scatenare una vera e propria rivoluzione dell’immaginario collettivo.

Osservando le sue opere si percepisce libertà e impulsiva imprevedibilità ove tutto è possibile, un camaleonte dell’arte contemporanea, che non rifiuta il richiamo delle “origini” ma le enfatizza facendole proprie.

Esattamente come Marcel  Duchamp in L.H.O.O.Q. più nota come la “Gioconda con i baffi”… è così che anche la Caiazzo fa sua l’arte classica, palesandosi nelle opere: Bimbe/Insieme/La finestra/ Preghiera/La violoncellista/il vecchio e il mare, esempi chiari di coinvolgimenti della propria sensibilità e conoscenza.

Emanuela Di Stefano

Il Dispari 20201123

Tina Bruno | La salute sociale

Il  benessere di un paese dipende dai cittadini e dalla comunità che li accolgono alla nascita.

La salute, essendo un diritto, è un bene sociale e va protetta e salvaguardata da tutto ciò che è nocivo.
La sanità pubblica in Italia è affidata alle REGIONI.

Non si occupa soltanto delle persone ma anche della salute Ambientale: terreni, animali, aria, acqua, strade, industrie, scuole, ospedali ecc.

Qui si notano grandi mancanze.

L’Italia in questi settori ha grandi lacune dovute, secondo me, sia alla mancanza della manutenzione ordinaria delle strutture, sia alla manovalanza che dovrebbe quotidianamente interessarsi dei terreni, delle strade, dei ponti, delle case, e sia, in parte non minore, alla grande disoccupazione dei giovani.
Ci lamentiamo perché i ponti crollano, i fiumi straripano, le montagne franano e intanto la disoccupazione aumenta.

Lo Stato deve intervenire e i politici devono interessarsi di più della salute della nazione, altrimenti fra qualche anno dell’Italia non resterà nulla.
Io mi domando: ma perché con tanto lavoro disponibile non facciamo niente per tenere i nostri connazionali in patria e per risolvere in parte la disoccupazione?
La medicina pubblica si occupa anche di tutte quelle forme di medicina sociale che, se non usate bene, diventano un pericolo per la vita dei cittadini appartenenti alla stessa comunità: abuso di farmaci, alcolismo, fumo e droghe.
Bisogna avere cura della salute dei bambini sin dai primi mesi con le vaccinazioni, sia obbligatorie sia consigliate dai pediatri, cercando di sopperire a tutte quelle mancanze che potrebbero creare disturbi.

Comunicare con i propri figli è la cosa più giusta che un genitore possa fare per il loro benessere. In questo modo avremo una società sana, che abita in un paese sano e collabora per la salvaguardia di tutti i cittadini.

La salute è un bene collettivo, individuale, sociale, ambientale ed è requisito fondamentale di pace. Pertanto, ogni individuo deve sentirsi responsabile della salute propria e altrui, cominciando a risolvere i propri problemi in famiglia
Il fumo è una di quelle malattie sociali pericolose sia per il fumatore sia per chi gli sta accanto, perché produce molto spesso il tumore ai polmoni, e alle vie respiratorie in genere, quindi non basta scrivere sul pacchetto delle sigarette “il fumo nuoce alla salute”, ma bisogna vietarlo trovando le cause che ne determinano l‘uso per poter aiutare il fumatore a smettere di fumare.
Un altro vizio individuale che assume una connotazione sociale è l’alcool, perché l’individuo alcolizzato può recare danni a se stesso e alla comunità d’appartenenza.

L’alcolizzato distrugge a poco a poco la sua vita e reca danno alla società quando guida in stato d’ebbrezza.

Incidenti, litigi, ecc. sono all’ordine del giorno.

La cura della salute degli alcolisti è un dovere sociale e bisogna aiutarli.
Anche la droga è un problema sociale, anzi il peggiore dei vizi che porta alla morte chi ne fa uso. L’uso a volte è determinato da imitazioni, da errori educativi, sofferenze celate, crisi familiari.

Lo Stato deve intervenire e cercare di risolvere i problemi che attanagliano il drogato e punire gli spacciatori che si arricchiscono sulla salute di chi fa uso di stupefacenti.
Ci sono ancora tante lotte che lo STATO combatte, come il disboscamento, gli incendi e la dispersione nell’ambiente dei materiali inquinanti.

Tutti problemi che riguardano e INQUINANO l’ambiente.

Il benessere del paese dipende dalla difesa di questi valori e dalla lotta contro chi non li rispetta. Infatti, combattendo questi crimini si crea una società sana.. che trasmette salute.

Lo Stato italiano è una Repubblica fondata sul lavoro, però il politico italiano spesso se ne dimentica, affidando appalti a grandi società che, proprio perché spropositate, non sanno organizzare il lavoro.

Durante i corsi dì formazione i docenti dovrebbero spiegare ai lavoratori il vero significato del lavoro, per farlo amare e rispettare.

Solo così le città con le loro strutture si salveranno dal degrado, dallo scempio e dalla cattiva educazione.

Ci sarebbe ancora molto da dire ma lo conserviamo per un altro articolo.

Tina Bruno

 

Il Dispari 20201123

 

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201130

 

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Antonio Mencarini  “VOX” per sempre

Con un precedente articolo ho dato notizia della morte del nostro caro amico Antonio Mencarini,  Socio fondatore DILA, VOX di tutti i nostri progetti, uomo di enorme spessore umano e culturale.

Alle espressioni di condoglianze formulate in vario modo, da decine e decine di collaboratori dell’Associazione DILA, che ho trasmesso alla moglie Elvira, lei mi ha risposto dicendosi emozionata per la stima e l’amicizia di tutto il gruppo, scrivendo, tra l’altro: “è un grande conforto sapere che tante persone si ricorderanno di Antonio con stima e affetto. Grazie per tutto quello che fai. Se ti è possibile, comunica a tutti gli amici la mia gratitudine e i miei ringraziamenti.

Confermo che la prossima edizione del premio Otto milioni con la relativa antologia sarà dedicata a lui.

ANTONIO MENCARINI, nuovo amico del progetto culturale “La mia isola”:

uno stralcio di un articolo pubblicato nel 2014.

Innamorato da sempre della nostra isola, non appena ha avuto notizie dalla stampa del progetto culturale che qui ad Ischia si sta sviluppando grazie all’intraprendenza dei tanti Pionieri (Nunzia Zambardi, Clemetina Petroni, Virginia Murru, Alberto Liguoro, Umberto Maselli, Luciano Somma ecc.) che ormai affiancano in maniera organica le iniziative che noi proponiamo, non ha esitato un momento per salire su un aereo e venire ad Ischia per trascorrere un weekend di riposo finalizzato alla conoscenza degli obiettivi e delle proposte in programma.

Ne è rimasto entusiasta e si è reso disponibile ad una collaborazione spumeggiante e completa.

A seguito di ciò il progetto culturale “La mia isola” di diffusione della Poesia, non solo sbarca con lui, Antonio Mencarini, in terra lombarda, ma ottiene uno spazio di visibilità nel mondo del teatro, della radiofonia e della televisione che appunto Antonio Mencarini frequenta da sempre come un riconosciuto ed affermato protagonista.

Così come non è facile, andando in giro per le strade delle City, distinguere sotto mentite spoglie geni della finanza, del commercio, dell’informazione, della truffa, della mafia e di tutto quanto ruota intorno al Dio Denaro, ugualmente, seguendo percorsi ben identificati culturalmente, molto spesso ci si imbatte in pseudonimi che riportano ad Artisti i quali se ne avvalgono per testare tra la folla le loro esasperazioni prima di proporle in maniera organica sotto tranquillizzanti egide delle più invasive organizzazioni commerciali.

Antonio Mencarini, invece, si presentava come “Antonio Mencarini” quando girava tra le piazze finanziarie del mondo quale responsabile commerciale di una delle maggiori catene di supermercati italiani, ed allo stesso modo si presenta come “Antonio Mencarini” oggi che l’età della pensione gli ha dato la certezza di poter dedicare i suoi giorni al vero grande amore giovanile: “La Poesia”.

Nato a Napoli da famiglia di origine toscana ha vissuto tra Napoli, Roma – dove si è laureato in Giurisprudenza – e Monza dove attualmente risiede.

Il suo lavoro lo ha portato per lunghi anni in Cina, Corea, Giappone, Thailandia, Filippine, USA, Brasile, Equador ed in quasi tutti gli stati d’Europa.

Parla correntemente Inglese, Spagnolo, Romanesco e Napoletano.

è stato ospite in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive quale conoscitore di usi, costumi, arte e letteratura dei luoghi da lui frequentati.

Ha curato per circa 2 anni, ai microfoni di Radio Capri, la trasmissione “Caffè di notte”, proponendo poesia e musica napoletana, con la collaborazione di un noto cantante chitarrista napoletano, Carlo Missaglia con il quale ha curato come autore dei testi e voce narrante la serie Madre Napoli (poesie e canzoni dei più grandi autori partenopei) per la TV Canale 21 di Napoli. Dopo una lunga pausa “di lavoro“ ha ripreso l’attività artistica, iniziata con passione da giovane e accantonata per le esigenze del copione della vita, mettendo in scena nel Teatro Maddalena di Monza insieme ad un autore e poeta anch’egli napoletano, Elio Veltre, numerosi incontri di poesia e musica dedicati sia a Napoli, sia a Roma e sia a poeti e scrittori di tutto il mondo.

Ha allestito un sito – www.madrenapoli.com – nel quale si parla di Napoli, Ischia, Capri – letteratura, storia, arti figurative – e della napoletanità in generale.

Ospita in questo sito anche le colonne della poesia romanesca – Belli, Trilussa, Pascarella.

Si occupa attivamente di volontariato leggendo in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi libri per gli adulti e favole per i bambini, realizzando CD e presiedendo una Onlus, Associazione Cardiopatici Versilia, con sede a Camaiore.

Recentemente, in sintonia con il responsabile della riabilitazione cardiologica dell’Ospedale Versilia di Lido di Camaiore dott. Michele Provvidenza, ha pubblicato il libro “Una storia di cuore” nel quale vengono narrate le esperienze di un medico e di un paziente alle prese con problemi cardiaci.

Bruno Mancini

Scusatemi la sintesi ma non credo di poter aggiungere altro se non l’invito ad un pensiero in ricordo del Caro Amico Antonio e la felice intervista rilasciata a  Sacha Savastano nel 2011

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

Sacha Savastano intervista Antonio Mencarini

Si chiuderà con gli incontri del 14 e del 15 Gennaio, tenuti come sempre presso la Biblioteca Antoniana, la presentazione dell’Antologia Poetica “ Ischia, Mare e Poesia”, prodotta nell’ambito dell’ormai noto progetto culturale “La nostra Isola”.

Diversi i motivi di interesse della serie di conferenze, oltre all’ovvia curiosità verso le varie liriche presentate dagli artisti: notevoli sono stati anche i momenti di varietà, con protagonista l’inossidabile Enzo Boffelli, i sempre ben accetti interventi di artiste visive quali Clementina Petroni e Nunzia Zambardi, la forza e la classe di Katia Massaro, ed ovviamente gli excursus dell’attesissimo Antonio Mencarini, attore ed artista a tutto tondo, milanese d’adozione ma partenopeo di nascita, da anni voce ufficiale del progetto sia per ciò che concerne gli appuntamenti “live”, sia per le registrazioni.

A lui è stato affidato l’arduo compito di presentare le poesie ad un pubblico vasto e competente.

A lui abbiamo chiesto, tra le altre cose, perché ad Ischia sia più difficile che altrove fare cultura.

“In effetti a Ischia la situazione è davvero strana.” – riflette Mencarini – “Sembra quasi che alle istituzioni isolane il discorso culturale non interessi per nulla. E posso dire di essermi fatto un’idea precisa della situazione, faccio parte ormai da anni del progetto di Bruno (Mancini ndr), uno dei più importanti cui abbia avuto modo di partecipare in tanti anni all’insegna del teatro e della recitazione”.
Un passo avanti e due indietro: come nasce la passione per la recitazione in Antonio Mencarini?
“Una passione del genere ti nasce fin da ragazzo: frequentavo corsi di recitazione da giovanissimo a Roma, ma i casi della vita hanno voluto che mi allontanassi da questo mondo per qualche anno, principalmente per motivi lavorativi.

Una volta andato in pensione ho però ricominciato subito a recitare: sono andato in scena più e più volte a Milano e a Monza, mi piace pensare di aver contribuito ad esportare un po’ di napoletanità in Brianza.”
Un percorso artistico che ha condotto infine all’incontro con Bruno Mancini.

“Io e Bruno ci siamo conosciuti grazie al tramite di Luciano Somma, con il quale mi ero già trovato più volte a cooperare.

Dopo quel primo incontro ho partecipato a tutte le iniziative promosse nel quadro de LA NOSTRA ISOLA, non ultima quella della scorsa estate (la presentazione della precedente antologia all’Hotel Miramare e Castello ndr).

Ormai mi sento parte della famiglia, ed è un onore esserne la voce ufficiale”.

Una famiglia che cresce ed i cui membri aumentano di anno in anno…

“E’ verissimo.

Sono sorpreso in particolar modo dal numero e dalla preparazione delle personalità che si sono unite a noi.

è il caso di Franco Calise, di Nunzia Zambardi, di Clementina Petroni, di Liga Sarah Lapinska e ne sto sicuramente dimenticando tanti.

Una cosa è indubbia: abbiamo grande capacità di aggregare personalità artistiche di ogni tipo.”

Un ensamble di talenti vari per un mix unico: cosa deve aspettarsi il lettore di “Ischia, Mare e Poesia”?

“Anzitutto una serie di testimonianze umane. “- Mencarini risponde dopo un attimo di riflessione – “Gli autori selezionati per la raccolta sono innanzitutto persone le quali amano la poesia, e che attraverso essa si esprimono, latori di un modo di fare arte genuino, veritiero e innovativo.”

Bisogna allora forse chiedersi come mai tutto questo talento, anche messo insieme, venga ancora un po’ ignorato da chi di dovere.

” Secondo me, il progetto LA NOSTRA ISOLA è un qualcosa di eccezionalmente importante.”  Mencarini ha le idee chiare  “Oltre che per la qualità intrinseca, anche per il fatto che si cerchi di dare una scossa ad un mondo della cultura troppo spesso distratto nei confronti della Poesia.

Questo avviene ovunque, sia ben chiaro. Ma qui ad Ischia in particolar modo.”

Si torna al discorso d’apertura.

“è una situazione bruttissima.

Quelle forze che potrebbero trarre vantaggio dal tipo di discorso che facciamo noi, semplicemente non lo fanno.

Roberta Panizza, per fare un esempio, è stata immediatamente cooptata dal suo Comune d’appartenenza in un’apposita Commissione Cultura, anche in riconoscimento del suo lavoro come nostra Direttrice Artistica.

Credo sia l’ennesima dimostrazione del talora imbarazzante dislivello esistente a livello generale tra Nord e Sud, bisogna ammetterlo con serenità, è un problema di mentalità prima di tutto.

Ricordiamoci che a Napoli hanno cercato di usare i soldi della Comunità Europea per pagare Elton John, pur con tutti i noti problemi della città.

Speriamo che almeno a Ischia non si segua un esempio così sciagurato.”
Già, speriamo.
Sacha Savastano

Il Dispari 20201130 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20201123 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201123

Il Dispari 20201123

EMANUELA DI STEFANO
è la vincitrice della sezione GIORNALISMO
della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione dell’evento BookCity 2020 organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione GIORNALISMO 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.
Il totale dei voti espressi è stato di 145 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica:

Gio07 Emanuela Di Stefano voti 28
Gio05 Daniele Bartocci voti 26
Gio08 Michela Zanarella voti 17
Gio10 Anna Alessandrino voti 17
Gio09 Sacha Savastano voti 13
 
Emanuela Di Stefano (codice Gio07) VINCE il primo premio della sezione GIORNALISMO 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 28.

Naturalmente, qui di seguito, pubblichiamo, in esclusiva, l’articolo con il quale Emanuela Di Stefano ha vinto il primo premio, con i complimenti alla vincitrice e a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201123

Emanuela Di Stefano presenta Letizia Caiazzo

Essere sedotti dal cromatismo e dai fascinosi effetti della digital art di Letizia Caiazzo, è fatto ormai noto, ma senza alcun dubbio il suo universo è un magico “gioco” non solo di creazioni visive ma di  simbologie che nella nuova dimensione virtuale si ritrovano ad essere libere espressioni vitali, in cui l’immaginazione trova la sua completezza con la realtà.

Baciata dall’ispirazione trova la sua massima espressione nel fruttuoso connubio tra arte e tecnologia, dichiarando chiaramente la poetica di una mutevole creatura che spazia tra le diverse tecniche e soggetti, capace di sorvolare una dimensione che appartiene soltanto a chi sa ascoltare la melodia infinita del proprio sentire, con estrema eleganza e semplicità comunicativa.

Il suo linguaggio rientra in quello che potremmo definire il filone delle nuove creazioni visive, una terza dimensione plasmabile dallo slancio percettivo dell’artista stessa, un passaggio dal reale fino al raggiungimento di un’opera unica e irripetibile, una tecnica quindi quella della computer art che non ha limiti esattamente come la mente di Letizia, che riesce a scatenare una vera e propria rivoluzione dell’immaginario collettivo.

Osservando le sue opere si percepisce libertà e impulsiva imprevedibilità ove tutto è possibile, un camaleonte dell’arte contemporanea, che non rifiuta il richiamo delle “origini” ma le enfatizza facendole proprie.

Esattamente come Marcel  Duchamp in L.H.O.O.Q. più nota come la “Gioconda con i baffi”… è così che anche la Caiazzo fa sua l’arte classica, palesandosi nelle opere: Bimbe/Insieme/La finestra/ Preghiera/La violoncellista/il vecchio e il mare, esempi chiari di coinvolgimenti della propria sensibilità e conoscenza.

Emanuela Di Stefano

Il Dispari 20201123

Tina Bruno | La salute sociale

Il  benessere di un paese dipende dai cittadini e dalla comunità che li accolgono alla nascita.

La salute, essendo un diritto, è un bene sociale e va protetta e salvaguardata da tutto ciò che è nocivo.
La sanità pubblica in Italia è affidata alle REGIONI.

Non si occupa soltanto delle persone ma anche della salute Ambientale: terreni, animali, aria, acqua, strade, industrie, scuole, ospedali ecc.

Qui si notano grandi mancanze.

L’Italia in questi settori ha grandi lacune dovute, secondo me, sia alla mancanza della manutenzione ordinaria delle strutture, sia alla manovalanza che dovrebbe quotidianamente interessarsi dei terreni, delle strade, dei ponti, delle case, e sia, in parte non minore, alla grande disoccupazione dei giovani.
Ci lamentiamo perché i ponti crollano, i fiumi straripano, le montagne franano e intanto la disoccupazione aumenta.

Lo Stato deve intervenire e i politici devono interessarsi di più della salute della nazione, altrimenti fra qualche anno dell’Italia non resterà nulla.
Io mi domando: ma perché con tanto lavoro disponibile non facciamo niente per tenere i nostri connazionali in patria e per risolvere in parte la disoccupazione?
La medicina pubblica si occupa anche di tutte quelle forme di medicina sociale che, se non usate bene, diventano un pericolo per la vita dei cittadini appartenenti alla stessa comunità: abuso di farmaci, alcolismo, fumo e droghe.
Bisogna avere cura della salute dei bambini sin dai primi mesi con le vaccinazioni, sia obbligatorie sia consigliate dai pediatri, cercando di sopperire a tutte quelle mancanze che potrebbero creare disturbi.

Comunicare con i propri figli è la cosa più giusta che un genitore possa fare per il loro benessere. In questo modo avremo una società sana, che abita in un paese sano e collabora per la salvaguardia di tutti i cittadini.

La salute è un bene collettivo, individuale, sociale, ambientale ed è requisito fondamentale di pace. Pertanto, ogni individuo deve sentirsi responsabile della salute propria e altrui, cominciando a risolvere i propri problemi in famiglia
Il fumo è una di quelle malattie sociali pericolose sia per il fumatore sia per chi gli sta accanto, perché produce molto spesso il tumore ai polmoni, e alle vie respiratorie in genere, quindi non basta scrivere sul pacchetto delle sigarette “il fumo nuoce alla salute”, ma bisogna vietarlo trovando le cause che ne determinano l‘uso per poter aiutare il fumatore a smettere di fumare.
Un altro vizio individuale che assume una connotazione sociale è l’alcool, perché l’individuo alcolizzato può recare danni a se stesso e alla comunità d’appartenenza.

L’alcolizzato distrugge a poco a poco la sua vita e reca danno alla società quando guida in stato d’ebbrezza.

Incidenti, litigi, ecc. sono all’ordine del giorno.

La cura della salute degli alcolisti è un dovere sociale e bisogna aiutarli.
Anche la droga è un problema sociale, anzi il peggiore dei vizi che porta alla morte chi ne fa uso. L’uso a volte è determinato da imitazioni, da errori educativi, sofferenze celate, crisi familiari.

Lo Stato deve intervenire e cercare di risolvere i problemi che attanagliano il drogato e punire gli spacciatori che si arricchiscono sulla salute di chi fa uso di stupefacenti.
Ci sono ancora tante lotte che lo STATO combatte, come il disboscamento, gli incendi e la dispersione nell’ambiente dei materiali inquinanti.

Tutti problemi che riguardano e INQUINANO l’ambiente.

Il benessere del paese dipende dalla difesa di questi valori e dalla lotta contro chi non li rispetta. Infatti, combattendo questi crimini si crea una società sana.. che trasmette salute.

Lo Stato italiano è una Repubblica fondata sul lavoro, però il politico italiano spesso se ne dimentica, affidando appalti a grandi società che, proprio perché spropositate, non sanno organizzare il lavoro.

Durante i corsi dì formazione i docenti dovrebbero spiegare ai lavoratori il vero significato del lavoro, per farlo amare e rispettare.

Solo così le città con le loro strutture si salveranno dal degrado, dallo scempio e dalla cattiva educazione.

Ci sarebbe ancora molto da dire ma lo conserviamo per un altro articolo.

Tina Bruno

 

Il Dispari 20201123

 

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201116

Il Dispari 20201116

MILENA PETRARCA

è la vincitrice della sezione ARTI GRAFICHE
della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione dell’evento BooKCity 2020 organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione ARTI GRAFICHE 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.

Il totale dei voti espressi è stato di 535 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica :

5° premio Codice Art 02  Sergey  Kyrychenko voti 20

4° premio Codice Art14  Liga Sarah Lapinska voti 21

3° premio ex aequo

Codice Art25 Daniel Hooper voti 29

Codice Art50  Sergey Kyrychenko voti 29

2* premio ex aequo

Codice Art60  Valerien Bressy voti 31

Codice Art51  Soledad Llamas Gonsalez voti 31

Milena Petrarca (codice Art41) VINCE il primo premio della sezione ARTI GRAFICHE 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 42.

Complimenti alla vincitrice e a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca

Il Dispari 20201116

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca e Bruno Mancini

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20201116

Milena Petrarca presentata da Silvana Lazzarino

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.

Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento DILA Made in Ischia inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.

Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.

Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.

Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.

Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.

Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.

Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.

Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.

Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte  attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.

L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

 Silvana Lazzarino

Valerien Bressy

Sergey Kyrychenko

Daniel Hooper

Soledad Llamas Gonsalez

Liga Sarah Lapinska

Sergey Kyrychenko

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA

Il Dispari 20201123 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20201123 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201123

Il Dispari 20201123

EMANUELA DI STEFANO
è la vincitrice della sezione GIORNALISMO
della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione dell’evento BookCity 2020 organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione GIORNALISMO 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.
Il totale dei voti espressi è stato di 145 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica:

Gio07 Emanuela Di Stefano voti 28
Gio05 Daniele Bartocci voti 26
Gio08 Michela Zanarella voti 17
Gio10 Anna Alessandrino voti 17
Gio09 Sacha Savastano voti 13
 
Emanuela Di Stefano (codice Gio07) VINCE il primo premio della sezione GIORNALISMO 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 28.

Naturalmente, qui di seguito, pubblichiamo, in esclusiva, l’articolo con il quale Emanuela Di Stefano ha vinto il primo premio, con i complimenti alla vincitrice e a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201123

Emanuela Di Stefano presenta Letizia Caiazzo

Essere sedotti dal cromatismo e dai fascinosi effetti della digital art di Letizia Caiazzo, è fatto ormai noto, ma senza alcun dubbio il suo universo è un magico “gioco” non solo di creazioni visive ma di  simbologie che nella nuova dimensione virtuale si ritrovano ad essere libere espressioni vitali, in cui l’immaginazione trova la sua completezza con la realtà.

Baciata dall’ispirazione trova la sua massima espressione nel fruttuoso connubio tra arte e tecnologia, dichiarando chiaramente la poetica di una mutevole creatura che spazia tra le diverse tecniche e soggetti, capace di sorvolare una dimensione che appartiene soltanto a chi sa ascoltare la melodia infinita del proprio sentire, con estrema eleganza e semplicità comunicativa.

Il suo linguaggio rientra in quello che potremmo definire il filone delle nuove creazioni visive, una terza dimensione plasmabile dallo slancio percettivo dell’artista stessa, un passaggio dal reale fino al raggiungimento di un’opera unica e irripetibile, una tecnica quindi quella della computer art che non ha limiti esattamente come la mente di Letizia, che riesce a scatenare una vera e propria rivoluzione dell’immaginario collettivo.

Osservando le sue opere si percepisce libertà e impulsiva imprevedibilità ove tutto è possibile, un camaleonte dell’arte contemporanea, che non rifiuta il richiamo delle “origini” ma le enfatizza facendole proprie.

Esattamente come Marcel  Duchamp in L.H.O.O.Q. più nota come la “Gioconda con i baffi”… è così che anche la Caiazzo fa sua l’arte classica, palesandosi nelle opere: Bimbe/Insieme/La finestra/ Preghiera/La violoncellista/il vecchio e il mare, esempi chiari di coinvolgimenti della propria sensibilità e conoscenza.

Emanuela Di Stefano

Il Dispari 20201123

Tina Bruno | La salute sociale

Il  benessere di un paese dipende dai cittadini e dalla comunità che li accolgono alla nascita.

La salute, essendo un diritto, è un bene sociale e va protetta e salvaguardata da tutto ciò che è nocivo.
La sanità pubblica in Italia è affidata alle REGIONI.

Non si occupa soltanto delle persone ma anche della salute Ambientale: terreni, animali, aria, acqua, strade, industrie, scuole, ospedali ecc.

Qui si notano grandi mancanze.

L’Italia in questi settori ha grandi lacune dovute, secondo me, sia alla mancanza della manutenzione ordinaria delle strutture, sia alla manovalanza che dovrebbe quotidianamente interessarsi dei terreni, delle strade, dei ponti, delle case, e sia, in parte non minore, alla grande disoccupazione dei giovani.
Ci lamentiamo perché i ponti crollano, i fiumi straripano, le montagne franano e intanto la disoccupazione aumenta.

Lo Stato deve intervenire e i politici devono interessarsi di più della salute della nazione, altrimenti fra qualche anno dell’Italia non resterà nulla.
Io mi domando: ma perché con tanto lavoro disponibile non facciamo niente per tenere i nostri connazionali in patria e per risolvere in parte la disoccupazione?
La medicina pubblica si occupa anche di tutte quelle forme di medicina sociale che, se non usate bene, diventano un pericolo per la vita dei cittadini appartenenti alla stessa comunità: abuso di farmaci, alcolismo, fumo e droghe.
Bisogna avere cura della salute dei bambini sin dai primi mesi con le vaccinazioni, sia obbligatorie sia consigliate dai pediatri, cercando di sopperire a tutte quelle mancanze che potrebbero creare disturbi.

Comunicare con i propri figli è la cosa più giusta che un genitore possa fare per il loro benessere. In questo modo avremo una società sana, che abita in un paese sano e collabora per la salvaguardia di tutti i cittadini.

La salute è un bene collettivo, individuale, sociale, ambientale ed è requisito fondamentale di pace. Pertanto, ogni individuo deve sentirsi responsabile della salute propria e altrui, cominciando a risolvere i propri problemi in famiglia
Il fumo è una di quelle malattie sociali pericolose sia per il fumatore sia per chi gli sta accanto, perché produce molto spesso il tumore ai polmoni, e alle vie respiratorie in genere, quindi non basta scrivere sul pacchetto delle sigarette “il fumo nuoce alla salute”, ma bisogna vietarlo trovando le cause che ne determinano l‘uso per poter aiutare il fumatore a smettere di fumare.
Un altro vizio individuale che assume una connotazione sociale è l’alcool, perché l’individuo alcolizzato può recare danni a se stesso e alla comunità d’appartenenza.

L’alcolizzato distrugge a poco a poco la sua vita e reca danno alla società quando guida in stato d’ebbrezza.

Incidenti, litigi, ecc. sono all’ordine del giorno.

La cura della salute degli alcolisti è un dovere sociale e bisogna aiutarli.
Anche la droga è un problema sociale, anzi il peggiore dei vizi che porta alla morte chi ne fa uso. L’uso a volte è determinato da imitazioni, da errori educativi, sofferenze celate, crisi familiari.

Lo Stato deve intervenire e cercare di risolvere i problemi che attanagliano il drogato e punire gli spacciatori che si arricchiscono sulla salute di chi fa uso di stupefacenti.
Ci sono ancora tante lotte che lo STATO combatte, come il disboscamento, gli incendi e la dispersione nell’ambiente dei materiali inquinanti.

Tutti problemi che riguardano e INQUINANO l’ambiente.

Il benessere del paese dipende dalla difesa di questi valori e dalla lotta contro chi non li rispetta. Infatti, combattendo questi crimini si crea una società sana.. che trasmette salute.

Lo Stato italiano è una Repubblica fondata sul lavoro, però il politico italiano spesso se ne dimentica, affidando appalti a grandi società che, proprio perché spropositate, non sanno organizzare il lavoro.

Durante i corsi dì formazione i docenti dovrebbero spiegare ai lavoratori il vero significato del lavoro, per farlo amare e rispettare.

Solo così le città con le loro strutture si salveranno dal degrado, dallo scempio e dalla cattiva educazione.

Ci sarebbe ancora molto da dire ma lo conserviamo per un altro articolo.

Tina Bruno

 

Il Dispari 20201123

 

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201116

Il Dispari 20201116

MILENA PETRARCA

è la vincitrice della sezione ARTI GRAFICHE
della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI

La comunicazione ufficiale è stata effettuata dalla attrice Chiara Pavoni in occasione dell’evento BooKCity 2020 organizzato dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” con la collaborazione della Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e di tutte le realtà operative attive in Italia e in altre nazioni, non solo europee, con la matrice culturale made in Ischia dell’Associazione DILA.

La classifica finale della sezione ARTI GRAFICHE 2020 per la nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI (2020) ideato da Bruno Mancini è stata composta attraverso una libera votazione effettuata su un sito web, più i voti espressi da quattro differenti giurie.

Il totale dei voti espressi è stato di 535 e questo è il risultato finale per i primi cinque posti in classifica :

5° premio Codice Art 02  Sergey  Kyrychenko voti 20

4° premio Codice Art14  Liga Sarah Lapinska voti 21

3° premio ex aequo

Codice Art25 Daniel Hooper voti 29

Codice Art50  Sergey Kyrychenko voti 29

2* premio ex aequo

Codice Art60  Valerien Bressy voti 31

Codice Art51  Soledad Llamas Gonsalez voti 31

Milena Petrarca (codice Art41) VINCE il primo premio della sezione ARTI GRAFICHE 2020 della nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI, con voti 42.

Complimenti alla vincitrice e a tutti i finalisti.

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca

Il Dispari 20201116

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca e Bruno Mancini

Il Dispari 20201116 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20201116

Milena Petrarca presentata da Silvana Lazzarino

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.

Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento DILA Made in Ischia inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.

Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.

Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.

Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.

Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.

Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.

Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.

Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.

Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte  attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.

L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

 Silvana Lazzarino

Valerien Bressy

Sergey Kyrychenko

Daniel Hooper

Soledad Llamas Gonsalez

Liga Sarah Lapinska

Sergey Kyrychenko

Il Dispari 20201109 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201109

Protagonisti del Made in Ischia al BookCity 2020

Seppure messe alle corde dal maledetto COVID, alcune iniziative culturali di carattere  internazionale sono state coraggiosamente riconvertite da live in remoto.

BookCity ne è l’esempio che maggiormente ci coinvolge per quanta strada abbiamo fatto con le nostre precedenti partecipazioni alle ultime quattro edizione della prestigiosa rassegna editoriale milanese.

Pertanto, dopo una rapida consultazione con la Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con l’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e con tutte le realtà operative della nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” operanti in Italia e in altre nazioni non solo europee, abbiamo ribadita la nostra ferma intenzione di proseguire nella partecipazione alla manifestazione e così, decidendo di aderire alla opportunità offerta da BookCity, abbiamo proceduto alla trasformazione degli eventi da live a registrati.

Sono confermati, quindi, i due eventi: “Otto milioni” durante il quale presenteremo l’antologia ARTE ALTROVE con la splendida copertina del pittore Jeanfip, e daremo notizia dei vincitori delle cinque sezioni della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI; e L’ECO PERMANENTE che può definirsi una carrellata di Autori e di libri vari selezionati dalla Casa editrice Il Sextante, dalla Redazione del quotidiano Il Dispari, e dalle Associazioni DILA e ADA.

Non li presenteremo, come da programma iniziale, nel Teatro Franco Parenti e nella Biblioteca Sormani di Milano… ma divulgare attraverso il sito di BookCity i podcast realizzati, con tante difficoltà e tanto amore per la Cultura, dagli Artisti che collaborano con i nostri progetti Made in Ischia sarà certamente un risultato di cui loro, e noi con loro, potremo andare fieri.

Numerosissimi Artisti di varie discipline (scrittori, musicisti, pittori, attori ecc.) si sono resi disponibili a realizzare gratuitamente e a loro spese (e li ringraziamo anche per questo) i video clip da inserire nei due podcast che, dal giorno 11 novembre, saranno cliccabili nella speciale sezione del sito ufficiale di #BCM20.

Purtroppo il tempo disponibile non è stato sufficiente per utilizzare tutte le proposte che ci sono pervenute, ma, ciò nonostante, siamo ben lieti dei risultati che andremo a proporre alla folta schiera di visitatori della edizione 2020 del BookCity.

Il Made in Ischia culturale, tramite DILA, si presenta al BookCity 2020 con validi protagonisti che ringraziamo pubblicamente attraverso la seguente galleria fotografica.

Bruno Mancini

 

 

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA

Il Dispari 20201109 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20201109 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201109

Protagonisti del Made in Ischia al BookCity 2020

Seppure messe alle corde dal maledetto COVID, alcune iniziative culturali di carattere  internazionale sono state coraggiosamente riconvertite da live in remoto.

BookCity ne è l’esempio che maggiormente ci coinvolge per quanta strada abbiamo fatto con le nostre precedenti partecipazioni alle ultime quattro edizione della prestigiosa rassegna editoriale milanese.

Pertanto, dopo una rapida consultazione con la Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con l’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa e con tutte le realtà operative della nostra Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” operanti in Italia e in altre nazioni non solo europee, abbiamo ribadita la nostra ferma intenzione di proseguire nella partecipazione alla manifestazione e così, decidendo di aderire alla opportunità offerta da BookCity, abbiamo proceduto alla trasformazione degli eventi da live a registrati.

Sono confermati, quindi, i due eventi: “Otto milioni” durante il quale presenteremo l’antologia ARTE ALTROVE con la splendida copertina del pittore Jeanfip, e daremo notizia dei vincitori delle cinque sezioni della nona edizione del premio internazionale OTTO MILIONI; e L’ECO PERMANENTE che può definirsi una carrellata di Autori e di libri vari selezionati dalla Casa editrice Il Sextante, dalla Redazione del quotidiano Il Dispari, e dalle Associazioni DILA e ADA.

Non li presenteremo, come da programma iniziale, nel Teatro Franco Parenti e nella Biblioteca Sormani di Milano… ma divulgare attraverso il sito di BookCity i podcast realizzati, con tante difficoltà e tanto amore per la Cultura, dagli Artisti che collaborano con i nostri progetti Made in Ischia sarà certamente un risultato di cui loro, e noi con loro, potremo andare fieri.

Numerosissimi Artisti di varie discipline (scrittori, musicisti, pittori, attori ecc.) si sono resi disponibili a realizzare gratuitamente e a loro spese (e li ringraziamo anche per questo) i video clip da inserire nei due podcast che, dal giorno 11 novembre, saranno cliccabili nella speciale sezione del sito ufficiale di #BCM20.

Purtroppo il tempo disponibile non è stato sufficiente per utilizzare tutte le proposte che ci sono pervenute, ma, ciò nonostante, siamo ben lieti dei risultati che andremo a proporre alla folta schiera di visitatori della edizione 2020 del BookCity.

Il Made in Ischia culturale, tramite DILA, si presenta al BookCity 2020 con validi protagonisti che ringraziamo pubblicamente attraverso la seguente galleria fotografica.

Bruno Mancini

 

 

Il Dispari 20201102 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201102

Tre poesie per questo giorno dedicato ai defunti

Oggi, 2 novembre 2020, nel giorno della Commemorazione dei defunti o, come venne inizialmente definito nell’Anniversarium Omnium Animarum, vi propongo due mie poesie dedicate a persone a me care e una poesia, simile ad un epigramma, che potrebbe essere adottata da molti lettori.

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):

Lamento plebeo

(Dedicata al Prof. Eduardo Malagoli)

Ho colto il senso
della tua assenza
dall’acre odore
di carta stampata.

Nel vecchio rodeo
di mitici emblemi
tu, fionda e Golia;
sul collo del vinto
catene preziose di pensieri.

Fasciati da dubbi,
contorti, snodati, strizzati,
salvati
uscimmo.
Era il millenovecentosessantuno.

Ne passa di tempo!

Oggi
il sole d’agosto
non sboccia più
semi nei sassi.
Il mare d’agosto
non gonfia più
vele nel golfo.

Manca l’addio
nella mia mente
non più plebea.

D’agosto
si muore
solo.

——————————————–

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):

Più fine che amore

(Dedicata a mia madre)

Al dunque anch’io
mi affanno di domande
che sono il vento e il capitano
del mare e del vascello,
che sono penna
e sono carta,
che sono.

Io,
come nessuno
– già qui seduto
da giorni immobili –
che attende il cenno
dalle labbra aperte
oltre il languore
fisso
nei tuoi sensi.

Eri – non ieri –
profumo
immensa
siepe di coralli.

Troppi e inutili ricordi
per l’impossibile
di una lontana primavera.
Violento un mio uragano
quasi
a timore di tintinnii
di vicine campane
schizza chicchi di grandine sui vetri.

Staccasti un figlio
dall’albero
di melo biondo
di spore di speranze.
Era l’anno
del ferro e del fuoco
per Napoli
– Abele -.

Nenie e ninne nanne
tacquero per lui
matti boati di bombe.

Ora, la bocca
resa sottile dagli anni
dal male
inghiotte i suoni
perché io non soffra.

All’ultimo soffio di pensiero
alla forza di perderti
rinasco maturo.
Mi esco
mi alzo
e nel torpore
mi spengo la luce.


Dalla raccolta di poesie “Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):

Quando sarò pensiero

(Quasi un epigramma)

Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.

 

Per la serie Esopo news.

Beata ingenuità?

Il paradosso della scuola al soldo di Amazon.

Mariapia Ciaghi. Quello che secondo me dovrebbe emergere come breve commento alla circolare che allego a queste mie considerazioni è che essa è indegna e sdegnosamente da rifiutare.
Praticamente la proposta, inviata a tutte le famiglie degli alunni frequentanti l’istituto scolastico diretto dalla Dirigente Scolastica che firma la circolare, si può schematizzare in due ipotesi: o la Dirigente Scolastica si fa dare da Amazon una royalty per arrotondare il magro stipendio (tendo ad escludere questa ipotesi), oppure, più probabilmente, vuole fare della scuola un grande supermercato di ignoranti.

La seconda ipotesi lascia immaginare che stia crescendo un messaggio per cui le scuole della Repubblica Italiana vadano tutte chiuse, con ingenti risparmi di miliardi per le spese strutturali, edilizie e del personale impiegato, affinché si sviluppi una idea di scuola voluta e sostenuta anche economicamente da allievi attivi e non passivi che scelgano i più appassionati maestri del pensiero.
Un ritorno ai clerici vagantes che fondarono le università europee.
Quasi che, terminata ormai l’era epica della istruzione di massa che servì a sconfiggere l’analfabetismo del leggere, scrivere e far di conto, basti consegnare ai bimbi un tablet relegandoli in un cantuccio, in casa, affinché guardando i cartoni animati apprendano l’utilizzazione del mini pc imparando, automaticamente a vivere nel mondo che sarà e che è già virtuale.
Tanto poi al resto ci pensa Amazon…

Dott.ssa Mariapia Ciaghi
Direttrice della Casa editrice IL SEXTANTE

Ecco il testo della circolare
Prot.4466IV.5 Circolare N. 119
Roma 28/11/2020
Ai genitori
Al personale docente
Al DSGA
Al personale ATA
IC Sinopoli – Ferrini

Oggetto: Adesione all’iniziativa “Un click per la scuola” – Amazon

Si comunica che tutti i plessi del nostro Comprensorio “Sinopoli – Ferrini sono iscritti all’iniziativa, promossa da Amazon, “Un click per la scuola” che consente:
• ai clienti Amazon di selezionare la Scuola che desiderano supportare;
• ad Amazon di donare, alle Scuole selezionate e che abbiano aderito all’iniziativa, una percentuale, sotto forma di credito virtuale, sugli acquisti effettuati su prodotti venduti e spediti direttamente da Amazon.
• alle Scuole selezionate e che abbiano aderito all’iniziativa di utilizzare tale credito virtuale per acquistare materiale didattico, attrezzature elettroniche, articoli sportivi ed altri articoli presenti su un catalogo di oltre 1.000 prodotti venduti e spediti direttamente da Amazon.

I genitori ed il personale che vorranno supportare il nostro Istituto in questa iniziativa, potranno seguire i passaggi di seguito indicati [omissis] ecc.

L’iniziativa è valida fino a 21 marzo 2021.
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno aderire, contribuendo così a migliorare la qualità dell’offerta formativa del nostro Istituto.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Annunziata DI ROSA.

 

TINA BRUNO | Io e la Sanità – parte prima.

Avevo quarantaquattro anni quando, sollevando una brocca d’acqua di due litri di capienza per dare da bere ai bambini del nido comunale presso il quale prestavo servizio con l’incarico di educatrice, fui colta da un dolore improvviso e forte al collo che mi tolse il respiro.
Dopo trenta minuti tutto rientrò nella norma.
Tuttavia, la Coordinatrice ritenne utile che lasciassi il posto di lavoro, almeno per quel giorno e mi fece accompagnare a casa da una collega.
Eseguì l’ordine alla lettera e nel pomeriggio mi recai dal medico di famiglia, il quale, dalle informazioni da me date e dalla visita eseguita sulla zona del corpo indicata, diagnosticò la presenza di un’ernia cervicale di poca importanza e certificò che avevo bisogno di almeno quindici giorni di riposo.
Nei giorni successivi, non avvertì nessun dolore ma la mancanza di forza su tutta la parte destra del corpo.
Da qui iniziò il mio calvario della durata di quattro anni trascorsi senza trovare una risposta a quel senso di affaticamento che m’impediva di vivere una vita normale.
Non mollai e, presa dalla paura, telefonai all’ospedale San Giovanni a Roma chiedendo il ricovero per accertamenti.
L’impiegata dell’accettazione rispose negativamente dicendomi che, dato il Giubileo, ogni ospedale doveva mettere a disposizione degli stranieri, se ne avessero avuto bisogno, un consistente numero di posti-letto.
La ringraziai, la salutai e continuai a chiedere ad altri ospedali e la risposta era sempre la stessa… fino a quando riuscii ad ottenere un ricovero.
Una volta lì, dopo la visita fui accompagnata nel reparto di neurologia chirurgica.
Trascorsero 40 giorni senza che fosse trovata una soluzione.
Dall’anamnesi nessuna traccia, dalla R.M. nessun focolaio che rivelasse il male che mi affliggeva tranne le piccole ernie.
Un giorno, dopo la visita medica, spiegai ai medici che questa sofferenza mi ostacolava nella scrittura.
A quel punto i medici presero di mira il cervelletto e mi sottoposero subito alla R.M. che mostrò la presenza dì una cicatrice causata da un’ischemia vascolare e in più trovarono insufficienza mitralica.
Dopo avermi informato, con molta cautela, mi dissero che ero affetta da parkinsonismo giovanile e bisognava fare il test.
Subito mi somministrarono i farmaci.
Continuai a lavorare per qualche anno ancora, e nel frattempo ogni anno ero sottoposta a visita legale finché, nel 2008 fui riconosciuta invalida civile al 100/100 con accompagno perché incapace di rispondere alle azioni quotidiane della vita e fui collocata a riposo.
Non posso lamentarmi per quanto riguarda la sanità pubblica perché nei miei confronti ha sempre trovato la risposta giusta.
Questa è la faccia positiva della mia esperienza, ma, purtroppo, ho molte altre valutazioni meno favorevoli per un giudizio pubblico sulla sanità italiana che rimando ad un atro articolo.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201026

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Il furto della foto di Maradona

dodicesima e ultima puntata del racconto di Bruno Mancini.
Le prime undici puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio, il 3 – 10 – 17 – 24 – 31 agosto, 7 – 14 settembre 2020, 5 – 12 ottobre.

PARTE TERZA
I sogni
Capitolo quarto

Bruno: -«Ora che sapete tutto non mi sembra essenziale continuare a tediarci con queste malinconiche divagazioni.
Con tanti interessi che non riusciamo a soddisfare, gingilliamo la puerile infermità d’intrattenerci raccontando simili personalistici abbandoni nostalgici.
È proprio vero che si ritorna bambini quando il tempo rende maturi grappoli di esperienze estreme.
Infantili, ingenui.
Ad otto anni “c’era una volta la fata turchina”, a trenta il “lupo cattivo”, e, dietro l’angolo, alla mia età “il mitico Maradona” assurge a fulcro, non solo dell’assurdo racconto di un folle amore, ma di un turpe inganno e di un giusto suicidio.
Nei miei precedenti interventi la comunicazione si è protratta con approcci apparentemente non omogenei, disuniti, privi di filo conduttore, disarticolati, finanche arroganti nella sfacciata indifferenza verso la tua disponibilità.
Quindi, intendo fare ammenda spostando su un diverso obiettivo il bersaglio offerto dalle mie sciocchitudinanti notturne ricerche di

“Le belle storie d’amore”.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Io non sono la pioggia che bagna i teneri germogli delle melanzane e dei pomodori, né il microfono utilizzato nel mitico assalto all’Indipendiente o lo speaker della notte scura di Sonny Liston, non sono il regista dell’indimenticabile Ungaretti e neppure l’autore di papaveri e papere.
Io non sono il vostro padre pio con le sofferenze non curate.
Tutto altro.
Carnefice.
Giacobino, gesuita, stalinista, mi sono interessato unicamente del mio presente futuro.
Un nuovo ricamo per

“Le belle storie d’amore”

è giunto al termine, ma ormai non potrai evitare a te stessa di bere il calice… »
Aurora: -«Avvelenato?»
Bruno: -«Mai. Sempre un confronto leale. Il calice del giudizio finale.
Il mio piacere è servire le idee e le frasi che voglio, il tuo diritto è scegliere un altro autore.
Ma questa è l’apparenza?
Forse la realtà è nascosta da una lacca lucida e non trasparente che mi sono imposto di spalmare su questa futile storia di quotidianità provinciale per, per cosa sennonché per l’unico, irriducibile quanto malsano, tanto prorompente quanto disconosciuto, desiderio di…»
Aurora: -« È più comune -consueto- che si alzino gli occhi al cielo per seguire il tragitto di un elicottero, in special modo se ci si ritrova in una notte di luna su una spiaggia del mar Tirreno, piuttosto che ammirate il cielo stellato durante la grigliata notturna di ferragosto per confrontare la parità della nostra minima esistenza con l’immensa indeterminatezza di tutto quanto ci circonda, ci permea, ci ingloba.
Se oggi, nella piazza grande del paese marinaresco trasformata in arena -riflettori e suoni a centomila- giovani accalcati, vocianti, frementi, impazienti, per tutta la sera di quest’ultimo giorno d’agosto -i temporali pronti a scatenare putiferi di lampi e tuoni-, un mitico gruppo rock si esibisse dal vivo (unica tappa in Europa, biglietti introvabili, bagarini arricchiti, rampolli di uomini importanti accanto ai figli dei fiori), e se d’improvviso crollasse il palco -mille metri quadrati, struttura avveniristica montata e smontata in due amen, orgoglio e vanto del principale produttore mondiale di scenografie stupefacenti-, e se anche, se come, se tutto ciò che vuoi… se un uomo sconosciuto continuasse a suonare in un angolo appartato, con il trombone di Vic Dickenson il brano Cryn’ out my heart for you (di Hopkins), tu credi che qualcuno vorrebbe sapere chi sia o chi non sia il solitario sconosciuto e tenterebbe di abbracciarlo?
È più comune -consueto- attendere il miracolo, che non riconoscerlo nell’istante di un suo avvento non programmato.
L’amore del popolo napoletano verso Diego Armando Maradona è stato lo sguardo al cielo stellato, ed allo stesso tempo, il personale esclusivo abbraccio al solitario sconosciuto suonatore di tromba.
Diego Armando Maradona, in piena autonomia, aveva eletto il Suo Popolo Napoletano alla dimensione di un Mito.
Il Suo Mito.
Un mito d’amore.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA
È vero.
Nella storia dei grandi avvenimenti pubblici e sociali, quasi mai ci si è trovati di fronte ad un reciproco amore tra l’autorevole emblema e la spontanea sudditanza.
O l’una o l’altra.
È anche vero che la mia promessa di indulgenza attiene ai protagonisti di

“Le belle storie d’amore”,

ma questa volta mi hai sorpresa ed imbarazzata.
Non posso negare di essere stata coinvolta dallo svolgimento dei fatti narrati, ma ugualmente non posso ammettere di essere in grado d’identificare gli autori delle azioni maggiormente significative.»
Bruno: -«Perché vuoi essere selettiva, se il cielo è stellato, le stelle formano il cielo.
Il popolo di Napoli è la fonte dell’amore.
La gente di Napoli si è chiesta di essere il popolo di Diego.»
Aurora: -«I contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto?»
Bruno: -«Esatto loro, i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto»
Aurora: -«Sei folle: Folle ed impudente.
Ti ho elevato a paladino dei protagonisti di

“Le belle storie d’amore”,

e dopo alcune scelte ben riuscite, per esempio la coppia di “L’Appuntamento”, ecco che ti presenti, sfacciato, folle, e proponi di elevare addirittura un intero popolo al rango ed ai benefici di “Eletto Per Amore”.
Ed hai creduto…
Uomini donne e finanche bambini d’equivoci comportamenti…»
Bruno: -«Si può essere la peggiore canaglia, un pessimo esempio di sfacciata arroganza, il postino delle nostre calamità, il massimo intruglio di malefici e malvagità, la carogna delle carogne, un distillato delinquenziale oppure il nettare avvelenato, la iattura personificata, la madre di Cogn, la figlia di …, Bash, il figlio di Giuda, il fratello di Abele, un vecchio inquisitore, Gambadilegno, Diabolik, l’anello forte della forca, la lama della ghigliottina, la polvere radioattiva, il pattume industriale, chi ruba la mia vita, ma, se hai amato una volta nella vita, Amato con la A maiuscola -e Diego è stato da loro Amato, Amato con la A maiuscola-, allora la redenzione non solo è possibile, quanto, ne converrai, addirittura certamente auspicabile.»
Aurora: -«Solo quando avrò smesso di seguire le tue follie, mi lascerò andare ad un’analisi approfondita dei miei comportamenti snaturati.
Solo quando avrò smesso di accettare la speranza come forza motrice di giustizia ed umanità -la tua scelta-, potrò comprendere se sia più saggio guardare il cielo stellato nell’impotenza di una notte d’agosto, oppure seguire il volo di un elicottero per essere attenta a prestare un eventuale soccorso.
Solo quando avrò smesso di accettare la tua categorica supremazia dell’amore, saprò infine decidere se voler essere completamente umana.
Il Popolo ha vinto.
Il Popolo è.
Il Popolo Napoletano è nominato

“POPOLO D’AMORE”.

Diego Armando Maradona ha vinto.
Diego Armando Maradona è.
Diego Armando Maradona è nominato

“PIBE D’AMORE”.

E tu, Petrus, fai brillare il cielo con i fuochi pirotecnici dell’antica Piedigrotta, riempi le strade e le piazze di pazzarielli, scugnizzi, carnacottari e tutti i genuini figli della tradizione popolare partenopea.
Voglio sentire fremere le passioni, accecate dai raggi del sole napoletano, salmastre come il mare a Posillipo, profumate come le ginestre dei Camaldoli (ginestra fiore amato dalla sua donna), dolci come l’uva del Vesuvio e vellutate come le ali dei gabbiani in volo radente sugli scogli di Mergellina.
Poi chiedi che l’uomo dal fiore all’occhiello suoni la nostra musica napoletana, ‘O sole mio, Maria Marì, Indifferentemente, per convincere il nostro amico Bruno, da noi oggi eletto

“POETA DELLA VITA”

a non lasciarci prima di aver regalato alla nostra notte di follia la recitazione delle sue ultime tre

“POESIE DEI SOGNI”.

Brindate tutti a questo evento!
… E tu… bevi una birra gigantesca. »

Il furto della foto di Maradona

PARTE QUARTA
Poesie dei sogni

Non rubate la mia vita

Un sorriso di mare smeraldo
un profumo di ortensia maculata
lo scampanare di turisti pascolanti
lo sciacquio di graniti biancastri,

TEMPO,

la sposa non mi chiede altro
i miei ingorghi pazienteranno ancora
tra un’onda senza fine al tramonto
nel poggio di agrumi e di ninfee.

Non rubate la mia vita,
prendete i sogni.

——————————-

Di Capri un po’

Enorme scoglio brullo,
come le scorze ruvide
di angurie tropicali
a chiazze agrumate
sbuffate
in macchie di ghepardi:
di Capri un po’.

Zaino seta fardello,
dagli aculei stemmi americani
tesi tra bordi sfilacciati
fruscianti
un’unghia sotto le nuche rasate:
di Capri un po’.

Telo d’intrecci esotici,
per gli occhi degli sciami giapponesi
ombreggiati dal sol levante
filato
sulle falde dei berretti:
di Capri un po’.

Progenie umana dell’isola di tutti,
contemplo
insieme alla sposa di sempre
il dolce silenzio dei nostri sogni.

————————————-

Quipo

Un quipo peruviano
intrecciato
– sfilacci di ginestre
precolombiane lane
papiri, betulle e cordicelle marinaresche -,
dai nodi scuriti,
adagiato
sul banco di cristallo.
Due pietre turchine come il mare di Capri
due passi prima della Certosa
due passi dopo il lusso della nostra fuga.
Il sorriso dell’uomo padrone
esalta
l’anello che oggi ci sposa,
ancora.
Guardiamo affascinati
mimi imbiancati immobili all’angolo del bar,
udiamo incantati
dal loro talamo di legni attintati
sgorgare il suono girovago di un violino tzigano.
Voliamo
da soli voliamo
come il vento tenero dei passeri
la mano nella mano
voliamo
insieme voliamo
fin giù nei giorni conosciuti
negli anni innamorati
voliamo
coribanti voliamo
fin su nel tempo che ci appartiene
in assolato controluce
voliamo
mentre
l’ovulo di antiche zolle
pigia profondo nel mio petto,
alla radice,
e soffia sui semi sommersi
dei tuoi intimoriti ritorni,
profondo.

Voglia,
sotto un manto di stelle di Tragara
con il dolce tepore di una tarda primavera
nel profumo lontano della magnolia in fiore
tra il silenzio delle lucertole striscianti sui sassi,
voglia
il prossimo sonno
renderci liberi dai sogni!

Fine

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA

Il Dispari 20201102 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20201102 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201102

Tre poesie per questo giorno dedicato ai defunti

Oggi, 2 novembre 2020, nel giorno della Commemorazione dei defunti o, come venne inizialmente definito nell’Anniversarium Omnium Animarum, vi propongo due mie poesie dedicate a persone a me care e una poesia, simile ad un epigramma, che potrebbe essere adottata da molti lettori.

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):

Lamento plebeo

(Dedicata al Prof. Eduardo Malagoli)

Ho colto il senso
della tua assenza
dall’acre odore
di carta stampata.

Nel vecchio rodeo
di mitici emblemi
tu, fionda e Golia;
sul collo del vinto
catene preziose di pensieri.

Fasciati da dubbi,
contorti, snodati, strizzati,
salvati
uscimmo.
Era il millenovecentosessantuno.

Ne passa di tempo!

Oggi
il sole d’agosto
non sboccia più
semi nei sassi.
Il mare d’agosto
non gonfia più
vele nel golfo.

Manca l’addio
nella mia mente
non più plebea.

D’agosto
si muore
solo.

——————————————–

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):

Più fine che amore

(Dedicata a mia madre)

Al dunque anch’io
mi affanno di domande
che sono il vento e il capitano
del mare e del vascello,
che sono penna
e sono carta,
che sono.

Io,
come nessuno
– già qui seduto
da giorni immobili –
che attende il cenno
dalle labbra aperte
oltre il languore
fisso
nei tuoi sensi.

Eri – non ieri –
profumo
immensa
siepe di coralli.

Troppi e inutili ricordi
per l’impossibile
di una lontana primavera.
Violento un mio uragano
quasi
a timore di tintinnii
di vicine campane
schizza chicchi di grandine sui vetri.

Staccasti un figlio
dall’albero
di melo biondo
di spore di speranze.
Era l’anno
del ferro e del fuoco
per Napoli
– Abele -.

Nenie e ninne nanne
tacquero per lui
matti boati di bombe.

Ora, la bocca
resa sottile dagli anni
dal male
inghiotte i suoni
perché io non soffra.

All’ultimo soffio di pensiero
alla forza di perderti
rinasco maturo.
Mi esco
mi alzo
e nel torpore
mi spengo la luce.


Dalla raccolta di poesie “Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):

Quando sarò pensiero

(Quasi un epigramma)

Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.

 

Per la serie Esopo news.

Beata ingenuità?

Il paradosso della scuola al soldo di Amazon.

Mariapia Ciaghi. Quello che secondo me dovrebbe emergere come breve commento alla circolare che allego a queste mie considerazioni è che essa è indegna e sdegnosamente da rifiutare.
Praticamente la proposta, inviata a tutte le famiglie degli alunni frequentanti l’istituto scolastico diretto dalla Dirigente Scolastica che firma la circolare, si può schematizzare in due ipotesi: o la Dirigente Scolastica si fa dare da Amazon una royalty per arrotondare il magro stipendio (tendo ad escludere questa ipotesi), oppure, più probabilmente, vuole fare della scuola un grande supermercato di ignoranti.

La seconda ipotesi lascia immaginare che stia crescendo un messaggio per cui le scuole della Repubblica Italiana vadano tutte chiuse, con ingenti risparmi di miliardi per le spese strutturali, edilizie e del personale impiegato, affinché si sviluppi una idea di scuola voluta e sostenuta anche economicamente da allievi attivi e non passivi che scelgano i più appassionati maestri del pensiero.
Un ritorno ai clerici vagantes che fondarono le università europee.
Quasi che, terminata ormai l’era epica della istruzione di massa che servì a sconfiggere l’analfabetismo del leggere, scrivere e far di conto, basti consegnare ai bimbi un tablet relegandoli in un cantuccio, in casa, affinché guardando i cartoni animati apprendano l’utilizzazione del mini pc imparando, automaticamente a vivere nel mondo che sarà e che è già virtuale.
Tanto poi al resto ci pensa Amazon…

Dott.ssa Mariapia Ciaghi
Direttrice della Casa editrice IL SEXTANTE

Ecco il testo della circolare
Prot.4466IV.5 Circolare N. 119
Roma 28/11/2020
Ai genitori
Al personale docente
Al DSGA
Al personale ATA
IC Sinopoli – Ferrini

Oggetto: Adesione all’iniziativa “Un click per la scuola” – Amazon

Si comunica che tutti i plessi del nostro Comprensorio “Sinopoli – Ferrini sono iscritti all’iniziativa, promossa da Amazon, “Un click per la scuola” che consente:
• ai clienti Amazon di selezionare la Scuola che desiderano supportare;
• ad Amazon di donare, alle Scuole selezionate e che abbiano aderito all’iniziativa, una percentuale, sotto forma di credito virtuale, sugli acquisti effettuati su prodotti venduti e spediti direttamente da Amazon.
• alle Scuole selezionate e che abbiano aderito all’iniziativa di utilizzare tale credito virtuale per acquistare materiale didattico, attrezzature elettroniche, articoli sportivi ed altri articoli presenti su un catalogo di oltre 1.000 prodotti venduti e spediti direttamente da Amazon.

I genitori ed il personale che vorranno supportare il nostro Istituto in questa iniziativa, potranno seguire i passaggi di seguito indicati [omissis] ecc.

L’iniziativa è valida fino a 21 marzo 2021.
Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno aderire, contribuendo così a migliorare la qualità dell’offerta formativa del nostro Istituto.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Annunziata DI ROSA.

 

TINA BRUNO | Io e la Sanità – parte prima.

Avevo quarantaquattro anni quando, sollevando una brocca d’acqua di due litri di capienza per dare da bere ai bambini del nido comunale presso il quale prestavo servizio con l’incarico di educatrice, fui colta da un dolore improvviso e forte al collo che mi tolse il respiro.
Dopo trenta minuti tutto rientrò nella norma.
Tuttavia, la Coordinatrice ritenne utile che lasciassi il posto di lavoro, almeno per quel giorno e mi fece accompagnare a casa da una collega.
Eseguì l’ordine alla lettera e nel pomeriggio mi recai dal medico di famiglia, il quale, dalle informazioni da me date e dalla visita eseguita sulla zona del corpo indicata, diagnosticò la presenza di un’ernia cervicale di poca importanza e certificò che avevo bisogno di almeno quindici giorni di riposo.
Nei giorni successivi, non avvertì nessun dolore ma la mancanza di forza su tutta la parte destra del corpo.
Da qui iniziò il mio calvario della durata di quattro anni trascorsi senza trovare una risposta a quel senso di affaticamento che m’impediva di vivere una vita normale.
Non mollai e, presa dalla paura, telefonai all’ospedale San Giovanni a Roma chiedendo il ricovero per accertamenti.
L’impiegata dell’accettazione rispose negativamente dicendomi che, dato il Giubileo, ogni ospedale doveva mettere a disposizione degli stranieri, se ne avessero avuto bisogno, un consistente numero di posti-letto.
La ringraziai, la salutai e continuai a chiedere ad altri ospedali e la risposta era sempre la stessa… fino a quando riuscii ad ottenere un ricovero.
Una volta lì, dopo la visita fui accompagnata nel reparto di neurologia chirurgica.
Trascorsero 40 giorni senza che fosse trovata una soluzione.
Dall’anamnesi nessuna traccia, dalla R.M. nessun focolaio che rivelasse il male che mi affliggeva tranne le piccole ernie.
Un giorno, dopo la visita medica, spiegai ai medici che questa sofferenza mi ostacolava nella scrittura.
A quel punto i medici presero di mira il cervelletto e mi sottoposero subito alla R.M. che mostrò la presenza dì una cicatrice causata da un’ischemia vascolare e in più trovarono insufficienza mitralica.
Dopo avermi informato, con molta cautela, mi dissero che ero affetta da parkinsonismo giovanile e bisognava fare il test.
Subito mi somministrarono i farmaci.
Continuai a lavorare per qualche anno ancora, e nel frattempo ogni anno ero sottoposta a visita legale finché, nel 2008 fui riconosciuta invalida civile al 100/100 con accompagno perché incapace di rispondere alle azioni quotidiane della vita e fui collocata a riposo.
Non posso lamentarmi per quanto riguarda la sanità pubblica perché nei miei confronti ha sempre trovato la risposta giusta.
Questa è la faccia positiva della mia esperienza, ma, purtroppo, ho molte altre valutazioni meno favorevoli per un giudizio pubblico sulla sanità italiana che rimando ad un atro articolo.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201026

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Il furto della foto di Maradona

dodicesima e ultima puntata del racconto di Bruno Mancini.
Le prime undici puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio, il 3 – 10 – 17 – 24 – 31 agosto, 7 – 14 settembre 2020, 5 – 12 ottobre.

PARTE TERZA
I sogni
Capitolo quarto

Bruno: -«Ora che sapete tutto non mi sembra essenziale continuare a tediarci con queste malinconiche divagazioni.
Con tanti interessi che non riusciamo a soddisfare, gingilliamo la puerile infermità d’intrattenerci raccontando simili personalistici abbandoni nostalgici.
È proprio vero che si ritorna bambini quando il tempo rende maturi grappoli di esperienze estreme.
Infantili, ingenui.
Ad otto anni “c’era una volta la fata turchina”, a trenta il “lupo cattivo”, e, dietro l’angolo, alla mia età “il mitico Maradona” assurge a fulcro, non solo dell’assurdo racconto di un folle amore, ma di un turpe inganno e di un giusto suicidio.
Nei miei precedenti interventi la comunicazione si è protratta con approcci apparentemente non omogenei, disuniti, privi di filo conduttore, disarticolati, finanche arroganti nella sfacciata indifferenza verso la tua disponibilità.
Quindi, intendo fare ammenda spostando su un diverso obiettivo il bersaglio offerto dalle mie sciocchitudinanti notturne ricerche di

“Le belle storie d’amore”.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Io non sono la pioggia che bagna i teneri germogli delle melanzane e dei pomodori, né il microfono utilizzato nel mitico assalto all’Indipendiente o lo speaker della notte scura di Sonny Liston, non sono il regista dell’indimenticabile Ungaretti e neppure l’autore di papaveri e papere.
Io non sono il vostro padre pio con le sofferenze non curate.
Tutto altro.
Carnefice.
Giacobino, gesuita, stalinista, mi sono interessato unicamente del mio presente futuro.
Un nuovo ricamo per

“Le belle storie d’amore”

è giunto al termine, ma ormai non potrai evitare a te stessa di bere il calice… »
Aurora: -«Avvelenato?»
Bruno: -«Mai. Sempre un confronto leale. Il calice del giudizio finale.
Il mio piacere è servire le idee e le frasi che voglio, il tuo diritto è scegliere un altro autore.
Ma questa è l’apparenza?
Forse la realtà è nascosta da una lacca lucida e non trasparente che mi sono imposto di spalmare su questa futile storia di quotidianità provinciale per, per cosa sennonché per l’unico, irriducibile quanto malsano, tanto prorompente quanto disconosciuto, desiderio di…»
Aurora: -« È più comune -consueto- che si alzino gli occhi al cielo per seguire il tragitto di un elicottero, in special modo se ci si ritrova in una notte di luna su una spiaggia del mar Tirreno, piuttosto che ammirate il cielo stellato durante la grigliata notturna di ferragosto per confrontare la parità della nostra minima esistenza con l’immensa indeterminatezza di tutto quanto ci circonda, ci permea, ci ingloba.
Se oggi, nella piazza grande del paese marinaresco trasformata in arena -riflettori e suoni a centomila- giovani accalcati, vocianti, frementi, impazienti, per tutta la sera di quest’ultimo giorno d’agosto -i temporali pronti a scatenare putiferi di lampi e tuoni-, un mitico gruppo rock si esibisse dal vivo (unica tappa in Europa, biglietti introvabili, bagarini arricchiti, rampolli di uomini importanti accanto ai figli dei fiori), e se d’improvviso crollasse il palco -mille metri quadrati, struttura avveniristica montata e smontata in due amen, orgoglio e vanto del principale produttore mondiale di scenografie stupefacenti-, e se anche, se come, se tutto ciò che vuoi… se un uomo sconosciuto continuasse a suonare in un angolo appartato, con il trombone di Vic Dickenson il brano Cryn’ out my heart for you (di Hopkins), tu credi che qualcuno vorrebbe sapere chi sia o chi non sia il solitario sconosciuto e tenterebbe di abbracciarlo?
È più comune -consueto- attendere il miracolo, che non riconoscerlo nell’istante di un suo avvento non programmato.
L’amore del popolo napoletano verso Diego Armando Maradona è stato lo sguardo al cielo stellato, ed allo stesso tempo, il personale esclusivo abbraccio al solitario sconosciuto suonatore di tromba.
Diego Armando Maradona, in piena autonomia, aveva eletto il Suo Popolo Napoletano alla dimensione di un Mito.
Il Suo Mito.
Un mito d’amore.

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA
È vero.
Nella storia dei grandi avvenimenti pubblici e sociali, quasi mai ci si è trovati di fronte ad un reciproco amore tra l’autorevole emblema e la spontanea sudditanza.
O l’una o l’altra.
È anche vero che la mia promessa di indulgenza attiene ai protagonisti di

“Le belle storie d’amore”,

ma questa volta mi hai sorpresa ed imbarazzata.
Non posso negare di essere stata coinvolta dallo svolgimento dei fatti narrati, ma ugualmente non posso ammettere di essere in grado d’identificare gli autori delle azioni maggiormente significative.»
Bruno: -«Perché vuoi essere selettiva, se il cielo è stellato, le stelle formano il cielo.
Il popolo di Napoli è la fonte dell’amore.
La gente di Napoli si è chiesta di essere il popolo di Diego.»
Aurora: -«I contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto?»
Bruno: -«Esatto loro, i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto»
Aurora: -«Sei folle: Folle ed impudente.
Ti ho elevato a paladino dei protagonisti di

“Le belle storie d’amore”,

e dopo alcune scelte ben riuscite, per esempio la coppia di “L’Appuntamento”, ecco che ti presenti, sfacciato, folle, e proponi di elevare addirittura un intero popolo al rango ed ai benefici di “Eletto Per Amore”.
Ed hai creduto…
Uomini donne e finanche bambini d’equivoci comportamenti…»
Bruno: -«Si può essere la peggiore canaglia, un pessimo esempio di sfacciata arroganza, il postino delle nostre calamità, il massimo intruglio di malefici e malvagità, la carogna delle carogne, un distillato delinquenziale oppure il nettare avvelenato, la iattura personificata, la madre di Cogn, la figlia di …, Bash, il figlio di Giuda, il fratello di Abele, un vecchio inquisitore, Gambadilegno, Diabolik, l’anello forte della forca, la lama della ghigliottina, la polvere radioattiva, il pattume industriale, chi ruba la mia vita, ma, se hai amato una volta nella vita, Amato con la A maiuscola -e Diego è stato da loro Amato, Amato con la A maiuscola-, allora la redenzione non solo è possibile, quanto, ne converrai, addirittura certamente auspicabile.»
Aurora: -«Solo quando avrò smesso di seguire le tue follie, mi lascerò andare ad un’analisi approfondita dei miei comportamenti snaturati.
Solo quando avrò smesso di accettare la speranza come forza motrice di giustizia ed umanità -la tua scelta-, potrò comprendere se sia più saggio guardare il cielo stellato nell’impotenza di una notte d’agosto, oppure seguire il volo di un elicottero per essere attenta a prestare un eventuale soccorso.
Solo quando avrò smesso di accettare la tua categorica supremazia dell’amore, saprò infine decidere se voler essere completamente umana.
Il Popolo ha vinto.
Il Popolo è.
Il Popolo Napoletano è nominato

“POPOLO D’AMORE”.

Diego Armando Maradona ha vinto.
Diego Armando Maradona è.
Diego Armando Maradona è nominato

“PIBE D’AMORE”.

E tu, Petrus, fai brillare il cielo con i fuochi pirotecnici dell’antica Piedigrotta, riempi le strade e le piazze di pazzarielli, scugnizzi, carnacottari e tutti i genuini figli della tradizione popolare partenopea.
Voglio sentire fremere le passioni, accecate dai raggi del sole napoletano, salmastre come il mare a Posillipo, profumate come le ginestre dei Camaldoli (ginestra fiore amato dalla sua donna), dolci come l’uva del Vesuvio e vellutate come le ali dei gabbiani in volo radente sugli scogli di Mergellina.
Poi chiedi che l’uomo dal fiore all’occhiello suoni la nostra musica napoletana, ‘O sole mio, Maria Marì, Indifferentemente, per convincere il nostro amico Bruno, da noi oggi eletto

“POETA DELLA VITA”

a non lasciarci prima di aver regalato alla nostra notte di follia la recitazione delle sue ultime tre

“POESIE DEI SOGNI”.

Brindate tutti a questo evento!
… E tu… bevi una birra gigantesca. »

Il furto della foto di Maradona

PARTE QUARTA
Poesie dei sogni

Non rubate la mia vita

Un sorriso di mare smeraldo
un profumo di ortensia maculata
lo scampanare di turisti pascolanti
lo sciacquio di graniti biancastri,

TEMPO,

la sposa non mi chiede altro
i miei ingorghi pazienteranno ancora
tra un’onda senza fine al tramonto
nel poggio di agrumi e di ninfee.

Non rubate la mia vita,
prendete i sogni.

——————————-

Di Capri un po’

Enorme scoglio brullo,
come le scorze ruvide
di angurie tropicali
a chiazze agrumate
sbuffate
in macchie di ghepardi:
di Capri un po’.

Zaino seta fardello,
dagli aculei stemmi americani
tesi tra bordi sfilacciati
fruscianti
un’unghia sotto le nuche rasate:
di Capri un po’.

Telo d’intrecci esotici,
per gli occhi degli sciami giapponesi
ombreggiati dal sol levante
filato
sulle falde dei berretti:
di Capri un po’.

Progenie umana dell’isola di tutti,
contemplo
insieme alla sposa di sempre
il dolce silenzio dei nostri sogni.

————————————-

Quipo

Un quipo peruviano
intrecciato
– sfilacci di ginestre
precolombiane lane
papiri, betulle e cordicelle marinaresche -,
dai nodi scuriti,
adagiato
sul banco di cristallo.
Due pietre turchine come il mare di Capri
due passi prima della Certosa
due passi dopo il lusso della nostra fuga.
Il sorriso dell’uomo padrone
esalta
l’anello che oggi ci sposa,
ancora.
Guardiamo affascinati
mimi imbiancati immobili all’angolo del bar,
udiamo incantati
dal loro talamo di legni attintati
sgorgare il suono girovago di un violino tzigano.
Voliamo
da soli voliamo
come il vento tenero dei passeri
la mano nella mano
voliamo
insieme voliamo
fin giù nei giorni conosciuti
negli anni innamorati
voliamo
coribanti voliamo
fin su nel tempo che ci appartiene
in assolato controluce
voliamo
mentre
l’ovulo di antiche zolle
pigia profondo nel mio petto,
alla radice,
e soffia sui semi sommersi
dei tuoi intimoriti ritorni,
profondo.

Voglia,
sotto un manto di stelle di Tragara
con il dolce tepore di una tarda primavera
nel profumo lontano della magnolia in fiore
tra il silenzio delle lucertole striscianti sui sassi,
voglia
il prossimo sonno
renderci liberi dai sogni!

Fine

Il Dispari 20201026 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201019

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

Il programma del MADE IN ISCHIA dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella prossima manifestazione internazionale BOOKCITY 2020

BOOKCITY – 13 novembre 2020 ore 16.00
Teatro Franco Parenti – Milano
Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA 

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
in collaborazione con

  • Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi
  • Testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
  • Associazione culturale ADA di Dalila Boukhalfa
  • organizza l’evento:

Titolo dell’incontro

  • Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”

Relatori

  • Jeanfilip (Gianluigi Filippini) – Pittore
  • Mariapia Ciaghi – Editrice
  • Lucilla Trapazzo – Attice

 Staff

  • Domenico Umbro – Musicista
  • Operatore video – TV

 Breve descrizione dell’incontro

  • Proclamazione vincitori delle cinque sezioni (Poesia, Arti grafiche, Musica, Giornalismo, Recitazione) della nona edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
  • Presentazione dell’Antologia di Arti Varie “ARTE ALTROVE” edita dalla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi contenente, tra l’altro, alcune opere finaliste della nona edizione del suddetto premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”.
  • Presentazione dell’Antologia plurilingue di Arti Varie “Sinfonia con l’Africa volume secondo” edito dalle Associazioni DILA di Bruno Mancini e ADA di Dalila Boukhalfa.
  • Presentazione del volume “Per Aurora – Tutti i racconti” edito dall’Associazione DILA
  • Presentazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
  • Recital musicale di Domenico Umbro.
  • Esposizione dell’opera pittorica “Parnaso” di Gianluigi Filippini, in arte Jeanfilp, che è stata utilizzata come copertina della suddetta antologia “ARTE ALTROVE”.
  • Diretta streaming di tutto l’evento.
  • Ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria.

Libri presentati
 
1)         Autore Bruno Mancini

  • Titolo ARTE ALTROVE
  • Opere di Arti varie e di Autori internazionali
  • Editore IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi
  • ISBN 978-88-97708-39-1

2)         Autore Bruno Mancini

  • Titolo Sinfonia con l’Africa volume secondo
  • Antologia plurilingue di Autori internazionali
  • Editore Associazioni DILA di Bruno Mancini e ADA di Dalila Boukhalfa Lulu.com
  • ISBN 978-1-716-53778-3

3)         Autore Bruno Mancini

  • Titolo Per Aurora – Tutti i racconti
  • Editore Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
  • ISBN 9781445237534

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

BOOKCITY – 14 novembre 2020 ore 10.00
Biblioteca Sormani –  Sala Grechetto – Milano

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
in collaborazione con

  • Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi
  • Testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
  • Associazione culturale ADA di Dalila Boukhalfa
  • organizza l’evento:

 Titolo dell’incontro

  • L’ECO PERMANENTE: Autori e libri vari della Casa editrice Il Sextante, della Redazione del quotidiano Il Dispari, e delle Associazioni DILA e ADA.

Relatori

  • Mariapia Ciaghi – Editrice
  • Giuseppe Strazzi – Scrittore
  • Jon Mucogllava – Scrittore

 Staff

  • Jeanfilip (Gianluigi Filippini) – Pittore
  • Domenico Umbro – Musicista
  • Operatore Video – TV

Breve descrizione dell’incontro

  • Presentazione del libro “I poeti italiani ci twettano” di Giuseppe Strazzi
  • Presentazione del libro “Echi da due mondi” di Jon Mucogllava
  • Presentazione del libro “Promo uno” di Bruno Mancini
  • Recital musicale di Domenico Umbro.
  • Esposizione dell’opera pittorica “Parnaso” di Gianluigi Filippini, in arte Jeanfilp.
  • Diretta streaming di tutto l’evento.
  • Ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria.

Libri presentati
 
1)    Autore Giuseppe Strazzi

  • Titolo I poeti italiani ci twettano
  • Editore Il Sextante
  • ISBN: 978-88-97708-43-8

       2)    Autore Jon Mucogllava

  • Titolo Echi da due mondi
  • Editore Il Sextante
  • ISBN: 978-88-97708-37-7

3)    Autore Bruno Mancini

  • Titolo Promo uno
  • Editore DILA – ADA
  • ISBN 9780244448769

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20201019 – Redazione culturale DILA

EVVIVA I POETI

20 proposte a cura della Vicepresidenza DILA

Inizia oggi un nuovo ciclo di promozioni a favore di scrittori ben degni di una ribalta prestigiosa come lo è questa testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio.

Affidata alla supervisione della Vicepresidenza dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, la serie di presentazioni prende l’avvio da un sistema di monitoraggio delle proposte poetiche presenti in siti web di grosso interesse pubblico e si svilupperà, nel corso dei prossimi mesi, con articoli e recensioni dei 20 Autori selezionati per ricevere l’ambito privilegio di essere presentati su questa rubrica.

Con l’augurio di favorevoli sviluppi delle iniziative editoriali messe in campo dagli Autori prescelti iniziamo oggi con:

EVVIVA I POETI n.1

Ugo Alessandrone Gambardella | IL LAVORO DEL POETA

In cosa consiste l’attività del poeta?

In sogni che si traducono nel “lavoro” sulla parola, parola che trasforma musicalmente il pensiero. E questo lavoro, io credo, dà un senso (effimero, perché non può essere diversamente) alla vita. Ecco, dare un significato alla mia esistenza, questo è quello che ho cercato di fare dedicandomi per un ventennio a scrivere poesie.

Le poesie sono state il mio vademecum personale che mi ha assistito nelle fasi cruciali della vita, la mia consolazione nelle ferite inflitte dall’amore, il divertissement testimone delle gioie concesse, oltre che una suprema autobiografia.

Ed è in quest’ottica che ho affrontato raccolte come Musiche a fior di pelle (1999), in cui nell’eufonica sensualità dei versi ho cercato una compensazione all’asimmetrico desiderio degli amori giovanili. Oppure, assaporando attraverso una ricerca concettuale e linguistica la condizione esistenziale del rapporto fra i sessi, concepita come tensione violenta e inappagata, inevitabilmente segnata dalla solitudine, ho composto la silloge poetica Blandizie (2012).

L’ultima raccolta, Quel che sorge e non tramonta (2020), di portata più filosofica, gravita invece intorno al contrasto fra una consapevolezza lucida (del vuoto, del nulla che ci circonda e che ci attende) e un istintivo slancio verso il sogno.

Ed eccoci ritornati ai sogni e al senso effimero della poesia, e nel particolare ai miei sogni poetici, che tento di condividere non senza una consapevole umiltà, ricordando, con la lezione del Leopardi, che il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.

DILA

NUSIV

VIRUSISCHIA