Il Dispari 2017-01-23

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Editoriale

Questa settimana la dedichiamo in modo particolare alla introduzione e alla informazione della seconda edizione del premio internazionale di Arti Grafiche “Otto milioni” del quale, in questa pagina, pubblichiamo l’intero regolamento.

Il premio nasce dall’idea di estendere, anche alle arti diverse dalla poesia, l’attività promozionale fatta propria dai progetti Made in Ischia gestiti con la Direzione Artistica di Roberta Panizza e con la collaborazione dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Coinvolgere gli Artisti specializzati nella creazione prodotti grafici è stata una sfida già vinta nella precedente edizione che si è conclusa con l’affermazione delle splendide opere di Antonella Ronzulli e di Liga Sarah Lapinska e con il loro inserimento sulle copertine dell’Antologia “Otto milioni – 2016”.

L’iscrizione à completamente gratuita come da sempre avviene per tutti i premi da noi proposti.

Premio internazionale di grafica “Otto milioni”

REGOLAMENTO seconda edizione 2017 TEMA LIBERO

Premio per la realizzazione grafica delle copertine dell’antologia “Penne Note Matite”

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una Commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare le opere grafiche che parteciperanno alla fase finale del premio
  1. Gli Associati all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera grafica direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti nelle Giurie del Premio.
  1. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini (vedi elenco Autori partecipanti alle Antologie) sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno partecipare al Premio con un numero illimitato di opere grafiche.
  1. Le opere iscritte al Premio dovranno essere a) inedite; b) realizzate in formato jpeg con risoluzioni di almeno 300 dpi..
  1. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere grafiche selezionate come finaliste potranno essere pubblicate nel volume antologico “Penne Note Matite”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro il mese di Settembre 2017.
  1. L’Autore per partecipare al Premio dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa in calce a questo regolamento e dovrà inviarla, debitamente firmata, insieme al file dell’opera grafica proposta..
  1. La votazione conclusiva che designerà l’opera vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante:a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio. L’opera vincitrice sarà utilizzata come prima e/o quarta di copertina dell’Antologia ” Penne Note Matite “.
  1. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire, nella loro stesura finale, a emmegiischia@gmail.com entro e non oltre il 20 FEBBRAIO 2016
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Marzo 2016.
  1. La classifica finale sarà annunciata entro il 10 Aprile 2016
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 Ottobre e il 31 Dicembre 2017. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

Bruno Mancini

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Il Dispari 2017-01-23

PICASSO, IMAGES all’Ara Pacis

A scomporre e ricomporre la realtà e i suoi diversi aspetti in innumerevoli forme geometriche ora sovrapposte, ora intrecciate in combinazioni illogiche e idealizzate, è il Cubismo che della stessa realtà coglie l’idea soggettiva entro una dimensione spazio-temporale vista nella sua totalità e unità.

Pablo Picasso, fondatore del Cubismo, movimento artistico che nel Novecento influenzerà, più di altri, diverse tendenze dal Futurismo al Surrealismo, dal Dadaismo all’Astrattismo, fino ad arrivare all’Informale, viene ricordato in un importante retrospettiva in corso a Roma presso il Museo dell’Ara Pacis fino al 19 febbraio 2017.

L’esposizione, PICASSO IMAGES – Le opere, l’artista, il personaggio,

curata da Violette Andres e Anne de Mondenard, ripercorre l’intero itinerario dell’autore attraverso circa duecento fotografie e una significativa selezione di opere grafiche, dipinti e sculture provenienti dal Musée national Picasso-Paris per inquadrare l’evoluzione creativa di un artista straordinario, volto ad una sperimentazione costante in sintonia col mutare del suo pensiero.

La mostra, promossa da Roma Capitale, si suddivide in tre sezioni con cui sono indagati i diversi collegamenti che Picasso stesso stabilì con la fotografia: dai primi tentativi di utilizzo del medium quale ausilio per la sua opera e testimonianza dello stato d’avanzamento delle sue creazioni, alle fruttuose collaborazioni artistiche con fotografi d’avanguardia, tra cui Brassaï e Dora Maar, poi sua compagna.

La maturità artistica di uno dei massimi protagonisti dell’arte del XX secolo è descritta nell’ultima sezione in cui sono ripercorsi gli anni che procedono dal dopoguerra in poi, quando egli inizierà a dedicarsi alla propria immagine d’artista diffusa dalla stampa illustrata che contribuirà a renderlo personaggio di grande popolarità alimentandone il mito.

Picasso dimostra genialità anche nella fotografia che si accompagna all’arte pittorica quale strumento di analisi della stessa, per poi diventarne soggetto/modello degli scatti realizzati da artisti quali Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Lucien Clergue, David Douglas Duncan, Robert Doisneau ed Edward Quinn.

A firma di Robert Capa è l’immagine in cui Picasso viene immortalato sulla sabbia a Golfe-Juan nel 1948 mentre con l’ombrellino ripara dal sole la giovane attrice Françoise Gilot da cui rimane affascinato, mentre Luc Fournol lo riprende nel 1955 mentre suona la tromba in una strada di Vallauris, e ancora gli scatti di Robert Otero del 1964 che lo ritraggono in t-shirt bianca accanto al quadro “L’hommeau chapeau” e ancora con indosso un cappello di paglia mentre sdraiato su un lettino prende il sole in spiaggia a Cannes.

Immagini intense e piene di vita che testimoniano la genialità di Picasso nell’aver saputo costruire il proprio successo di artista e uomo.

Arista eclettico per tecnica e linguaggio, nel procedere dai periodi blu e rosa alla rivoluzione del Cubismo, per arrivare al sentimento  classicista e poi alla metamorfosi degli anni Trenta, fino all’ultimo periodo dove i linguaggio diviene sempre più astratto,ha saputo indagare a fondo la realtà umana e sociale svelandone a suo modo gli infiniti volti ora tristi e malinconici, ora gioiosi e spensierati; volti che riflettono gli stati d’animo dell’uomo come angosce  e paure, sogni e fantasie.

L’opera di Picasso, come quella di altri artisti di fama internazionale tra cui De Chirico, Morandi e Manzù, è stata esposta nei suggestivi spazi del Castello Aragonese di Ischia.

Silvana Lazzarino

Le opere, l’artista, il personaggio

Museo dell’Ara Pacis
Via di Ripetta 190-  Roma
Orario: tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30
fino al 19 febbraio 2017
Per info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00), www.arapacis.it,
Il catalogo della mostra è edito da Electa.

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Il Dispari 2017-01-23

Salvatore Armando Santoro,

inizia la sua collaborazione con questa pagina culturale

Ex dirigente sindacale della Cisl, Presidente dell’Associazione culturale  “Mario Luzi”, da molti anni è amico dei progetti Made in Ischia.

Laureato in Scienze politico-sociali presso l’Università di Torino, dedicatosi giovanissimo all’impegno nel sindacato, fu tra i primi dirigenti della Cisl di Reggio Calabria.

Per diversi anni è stato corrispondente per la Valle d’Aosta di “Conquiste del Lavoro”, organo nazionale della Cisl.
A Reggio fu uno dei primi promotori del Movimento Federalista Europeo tanto da venire in contatto con i grandi ideatori del progetto europeo, Alterio Spinelli, Giuseppe Petrilli, Mauro Ferri, Angelo Lotti, ecc…
Dal 1986 è stato Segretario Regionale e componente dell’Esecutivo Nazionale del Sindacato Elettrici della CISL,

Dal 1997 è in pensione ed impegna il suo tempo libero scrivendo poesie e racconti, una passione che sviluppò fin da adolescente.

Le sue poesie sono state pubblicate su diversi periodici (a Messina, Reggio Calabria, Pistoia, Val D’Aosta ecc.) 

CON UNA SOLA GAMBA 

Pensavo di morire,
provavo un senso di disgusto della vita,
d’impotenza,
non mi sentivo più me stesso,
soffrivo a dover dipendere dagli altri,
volevo già morire,
pensavo al come e al quando
in quel lettino disteso.

Eppure il mio cervello era convinto
d’aver la gamba,
la sentiva muovere ed agire.
Il comando partiva,
ma non so poi dove finiva.

La gamba più non c’era,
toccavo il moncherino,
la ferita era ancora fresca e dolorosa,
non mi sembrava vero.

Mi sono abituato alle stampelle,
inizialmente ero disperato,
poi ha vinto la vita
e nuovamente nel cielo ho navigato,
sui pulman e sui treni son salito,
la macchina ho guidato,
anche per fare dello sport mi sono organizzato.

La mia mente era leggera
quando al bar sedevo con gli amici
al mio infortunio manco più pensavo,
finanche ci ridevo
d’aver perso del peso all’improvviso
senza aver fatto dieta,
senza alcun sacrificio.

Ogni tanto un dolore acuto m’assaliva,
una smorfia il mio volto illuminava,
ai dolori degli altri allor pensavo
che han dormito nel lettino accanto
dell’ospedale dove anch’io ho giaciuto.
Ed un lieve sorriso sul volto è rifiorito
in fondo ero ancor vivo
non volevo esser neppure compatito.

Salvatore Armando Santoro

Sul suo diario fb, Armando Santoro precisa che “La foto di Gianni Sasso (che è solo indicativa) è tratta dal web. Gianni Sasso, pur essendo con una gamba, non si è arreso. Nella foto sta partecipando alla maratona 2008 organizzata dalla Città di New York. Questo giovane l’ho scoperto da poco. è davvero commovente la sua avventura ed è diventato un grande sportivo. Nella vita non bisognerebbe mai scoraggiarsi e seguire l’esempio di questi grandi uomini!

Armando Santoro Sasso

Il Dispari 2017-01-16

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Editoriale

vince al concorso “I viali del pensiero poetico”

Si chiude con un bilancio positivo il 2016 per l’autore e compositore di Torrenova (Me).

Ad , Socio sostenitore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte” –DILA”, opinionista di questa testata giornalistica “Il Dispari”, autore di due brani musicali, “Coquille” e “Nelle bugie dei sogni”, diventati inni rispettivamente della terza e della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, è stato assegnato il primo premio di poesia, per la sez. “Amore”, al concorso “I viali del pensiero poetico”, per il testo della sua canzone “Silenzi d’ amore” con la seguente motivazione: “Per la carica  emotiva e declamatoria del testo, che con poche e semplici parole riesce a portare l’amore in un’estasi  romantica e sentimentale“.

Tutti i componimenti poetici presentati al Concorso sono stati valutati, in anonimato, da una Giuria composta da sei poeti, presieduta dallo scrittore e poeta Marino Monti, attivamente collaborato dalla poetessa Anna Cappella.

Il Monti

è autore di molti romanzi, varie silloge poetiche, fondatore della GA Edizioni; uno scrittore pluripremiato che si è sempre distinto per i suoi versi poetici, a volte taglienti, concreti, ma non senza momenti di grande tenerezza, con immagini, vivide e limpide, intrise di grande musicalità e armonia lirica.

, originario di Bronte (CT), è stato, fin da giovane, un grande appassionato di musica, spesso autore dei testi delle sue canzoni, compositore e arrangiatore.

L’interesse e l’entusiasmo per la musica degli anni ’60 – ‘70 ha spinto Enzo a far parte di numerosi gruppi musicali del catanese, maturando esperienze dense di significato sul piano umano e artistico.

Ottenuto, in qualità di docente di materie letterarie, il trasferimento nel messinese dalla prov. di Como, ha collaborato musicalmente con Sara Ricciardi, un nome noto per la grazia e la professionalità con cui affronta brani anche di notevole difficoltà, e con artisti di rilievo della nostra Associazione “Da Ischia L’Arte -DILA” della quale sono Soci Fondatori personaggi di livello internazionale come Don Backy e Vito Nicola Paradiso, ed alla quale collaborano i siciliani Linda Reale Ruffino, Rosanna Affronte Nicolò Di Bella e Sam Di Bella.

TESTO DEL BRANO “SILENZI D’AMORE” -TESTO E MUSICA DI ENZO SALVIA

Silenzi d’amore

Ti offro questo cielo,
il tempo veloce,
la memoria incancellabile,
l’amore che non ha mai fine.

Ti offro la mia corsa tra i campi,
i miei baci di oggi e di ieri,
i miei forti abbracci di sempre,
il presente ed il mio domani.

Fammi sentire brividi dentro,
fammi scoppiare scintille nel cuore,
fammi gridare silenzi d’ amore.

Ti regalo le note del cuore,
lo sguardo di un amore sincero,
la luce di una stella lontana,
i colori del mio arcobaleno.

Il sapore di cose perdute
che rimangono strette nel cuore,
mentre cerchi te stesso lontano,
tra i volti che bruciano dentro.

Fammi sentire brividi dentro,
fammi scoppiare scintille nel cuore,
fammi gridare silenzi d’ amore.

Il Dispari 2017-01-16

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Il Dispari 2017-01-16

Maurits Cornelis Escher

GEOMETRIA ED ELEGANZA NELLA SUA OPERA

Sequenze geometriche dove segni grafici descrivono con eleganza rappresentazioni reali, oniriche legate all’universo esterno proprio dei volti della natura e all’universo interiore nel suo rapportarsi ai processi esistenziali, attraversano l’opera di Maurits Cornelis Escher (Leuwarden- Paesi Bassi, 1898- Laren 1972), incisore e grafico olandese di raffinato gusto e sorprendente originalità. L’interesse per le grandi teorie di inizio ‘900 quali la relatività e lo sviluppo della psicanalisi, oltre alla vicinanza di un padre ingegnere e diverse discussioni con fisici e matematici, hanno suscitato in lui un nuovo modo di osservare la realtà circostante di cui ha saputo cogliere gli aspetti scientifici entro i flussi delle emozioni.

Alla sua opera è dedicata una suggestiva mostra in corso a Milano presso Palazzo Reale fino al 22 gennaio 2017.

L’esposizione, Escher,

promossa dal Comune di Milano, curatada Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea, organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura, in collaborazione con la M.C. Escher Foundation, attraverso più di 200 opere -provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali-  ripercorre l’iter dell’artista con rappresentazioni che danno vita a costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi, motivi e geometrie paradossali.

Le opere in mostra tra cui Scarabei,Mano con sfera riflettente, Metamorfosi II e Casa di scale (relatività),sottolineano l’attitudine di questo artista/intellettuale ad osservare la natura in modo differente, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

Suddiviso in sei sezioni

il percorso procede dagli anni ‘20 del secolo scorso in cui si evincono le influenze dell’incisore Jessurun de Mesquita al periodo trascorso in Italia (1923 -1935) dove Escher si sofferma sulla dimensione del paesaggio, per arrivare agli anni successivi al 1941 trascorsi nella cittadina di Baarn, oggi sede della Escher Foundation.

L’osservazione diretta della realtà tra paesaggi di Roma, Firenze, Ravello, della campagna senese e della Sicilia, compresi quelli di Svizzera e Olanda, ha permesso all’artista di catturare non solo le meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese impresse ad esempio in Tetti di Siena (1922) e Notturno romano: il Colosseo (1934) ma anche le piccole realtà naturali: dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, visti come una straordinaria architettura universale.

Lo sguardo di Escher

sa cogliere la realtà del reticolo geometrico che si trova dietro le cose per poi farne le premesse compositive per costruire quelle che più tardi chiamerà “immagini interiori”.  Snodo centrale della mostra è il momento della maturità artistica con i temi della tassellatura, delle superfici riflettenti e degli oggetti impossibili: ne sono un esempio Mano con sfera riflettente (1935), Relatività (o Casa di scale) (1953), Metamorfosi (1939) e Belvedere (1958).

Ogni aspetto in natura rimanda alla rotondità della sfera e l’occhio permette di esplorare i misteri del creato.

Ed è proprio il suo occhio che l’artista ha voluto riprodurre in una famosa litografia, ingrandito fino all’eccesso in cui è riflesso il motore da cui dipende l’esistenza: un teschio simbolo della caducità della vita.

Intense le rappresentazioni metafisiche legate alle immagini della natura in cui geometria e ripetitività coniugano eleganza e razionalità: ScarabeiEx libriseMetamorfosi.

Anche Napoli ha dedicato ad Escher una suggestiva esposizione nel 2005 a Castel Sant’Elmo con opere anche legate al paesaggio italiano e alla costa mediterranea.

Silvana Lazzarino

Escher
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12 – Milano
INFO: 8929711

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Il Dispari 2017-01-16

Dalla raccolta “Non sono un principe”

di Bruno Mancini

O no

È nuova notte di luccichii vagabondi
nei cieli scuri dell’emisfero boreale,
notte di San Lorenzo,
senza luna e senza nuvole
sfilacci di bagliori intensi:
quasi comete.

È breve notte di desideri eterni
abbracciati all’amata sulla spiaggia,
notte dei primi turbamenti,
in angoli distanti dalla folla
sorrisi silenzi sospiri:
quasi nirvana.

È ancora notte di fichi d’india nel cervello
a sciami indecisioni prive di senso,
notte dell’ultimo verdetto,
per l’uomo che manca di difese,
e invoca appigli pretestuosi:
quasi giustizia.

In questa notte di balconi aperti
dove l’afa ristagna indisturbata,
oggi stanotte,
nemmeno chiedo aiuto alla leggenda
e mi destino un ruolo di coerenza:
“Domani sarò Principe del tutto o nulla”.

“Non sono un principe”
di Bruno Mancini

Edizione Lulu
ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Pubblicato 14 aprile 2014
Lingua Italiano
Pagine 111
Rilegatura Copertina morbida con rilegatura termica

Non sono un principe copertina anteriore OK

Il Dispari 2017-01-09

 

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Il Dispari 2017-01-09

Editoriale

Adolfo Giuliani che mi ha scritto «…mi fa piacere che tu abbia condiviso le mie riflessioni e sono ben lieto di autorizzarti a pubblicare i miei testi, naturalmente senza alcuna pretesa di carattere economico da parte mia. Ti ringrazio per la tua disponibilità e mi ritengo onorato di collaborare con te e con l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale sei ottimo Presidente», inizia da oggi la collaborazione con i nostri progetti culturali in generale e con questa pagina in particolare.

Ma chi è Adolfo Giuliani?

Adolfo Giuliani è l’ideatore di un movimento culturale chiamato Esasperatismo presentato nel mese di Maggio 2000 ed il cui simbolo è il bidone.

Il Movimento, nato – a suo dire – dalla constatazione del grado di esasperazione raggiunto dal vivere quotidiano, dalla natura violentata, dalla scienza incontrollata, dall’arte non più fruibile, ha assunto come simbolo il “bidone” non più inteso come contenitore di materiali o come tradizionale metafora dell’imbroglio, ma come la vita stessa.

Nell’iconologia del movimento esso è “…il bidone che tutti ricevono alla nascita secondo modi e forme diverse, estetiche, sociali, economiche, culturali.

Il contenitore sofferto, ammaccato, consumato, pieno di esperienze, di tradimenti, di delusioni, di dolori.”

Dalla prossima settimana conosceremo meglio, e nei dettagli, le idee e le attività svolte dal nuovo amico dei nostri progetti culturali e dal suo Movimento.

Benvenuto Adolfo Giuliani!

Bruno Mancini

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Il Dispari 2017-01-09

Premio internazionale di poesia “Otto milioni”

REGOLAMENTO sesta edizione 2017 TEMA LIBERO

1) L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

2) Una Commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare

in maniera insindacabile

le poesie che parteciperanno alla fase finale del premio.

3) Gli Associati all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA poesia direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti nelle Giurie del Premio.

4) Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini

(vedi elenco Autori partecipanti alle Antologie)

sono equiparati agli Associati DILA.

5) Autori italiani e stranieri potranno partecipare al Premio con un numero illimitato di poesie.

6) Le poesie iscritte al Premio
a) potranno essere edite oppure inedite
b) dovranno essere scritte esclusivamente in lingua italiana
c) dovranno essere composte da un massimo di 30 righi compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe.

7) A richiesta degli Autori,

TUTTE le poesie selezionate come finaliste

potranno essere pubblicate in un volume antologico dal titolo “Penne Note Matite”. La loro pubblicazione sarà subordinata all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro il mese di Settembre 2017.

8) L’Autore per partecipare al Premio dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa in calce a questo regolamento (Dichiarazione autori “Otto milioni” 2017) e dovrà inviarla a

emmegiischia@gmail.com

debitamente firmata insieme al testo proposto.

9) La votazione conclusiva, che designerà, tra le poesie finaliste, le poesie vincitrici, avverrà:sommando i punti ricevuti mediante
a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto)
b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti)
c) schede allegate all’antologia “Penne Note Matite” (1 voto = 30 punti)
d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio.

10) I testi delle poesie partecipanti al Premio dovranno pervenire ESCLUSIVAMENTE IN FORMATO WORD e nella loro stesura finale a

emmegiischia@gmail.com,

unitamente alla dichiarazione richiesta al punto 8 di questo regolamento, entro e non oltre il 10 FEBBRAIO 2017.

11) I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Marzo 2017.

12) I nomi dei vincitori saranno annunciati entro il 10 Ottobre 2017

13) La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 Ottobre e il 31 Dicembre 2017. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

14) Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancinisi riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

INFO:
emmegiischia@gmail.com

TEL. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON rispondiamo a numeri segnalati come anonimi.

Il Dispari 2017-01-09

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Il Dispari 2017-01-09

SILVANA LAZZARINO | INTERVISTA PATRIZIA CANOLA

CON LE SUE OPER RACCONTA LE  EMOZIONI LUNGO IL MOSAICO DELLA VITA TRA NATURA E ANIMA

Attraverso i luoghi fisici e metafisici di una natura in divenire dove il paesaggio cambia  il suo volto ora mostrando atmosfere intense e rasserenanti, ora malinconiche e nostalgiche ci guida il percorso visivo ed emotivo di PATRIZIA CANOLA artista di fama internazionale, che con la sua pittura cattura in modo sorprendente i ritmi della luce nel suo riflettere le diverse atmosfere delle stagioni. Nata a Milano, ma attiva in Brianza. sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni e dei bisbiglii, dei respiri e silenzi della natura, Patrizia Canola, con quarant’anni di carriera ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero di grande successo.

Il fascino della sua arte dove la natura è protagonista tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati sta nel creare una compenetrazione visivo- emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare, invitando a guardare oltre ed interrogarsi sul senso di questa vita di cui si percepiscono i limiti.

In esclusiva per “Il Dispari” Patrizia Canola ha rilasciato un’intervista che meglio illustra il suo percorso creativo.

Quali sono stati i tuoi studi e quali gli artisti cui hai fatto riferimento nei tuoi inizi?

Dopo le Magistrali ho frequentato la Scuola di Arte Pura Applicata a Merate. Prima degli impressionisti nel mio cuore erano i Macchiaioli come Fattori, Telemaco, Signorini, ma il mio studio è partito dai classici (pittori del Trecento e del Quattrocento) visti in Toscana tra questi Luca Della Robbia.

Come nasce la scelta di riferiti ai luoghi vicini e lontani, solari e più ombreggiati di una natura sempre in divenire con l’alternarsi delle stagioni?

Dal fatto di essere rimasta affascinata dai luoghi suggestivi del nostro Paese come Montecatini, Asiago, La Spezia, diversi tra loro per colori e tipologia di paesaggio, luoghi in cui sono vissuta negli anni della mia fanciullezza e adolescenza.

Come procedi nel tuo lavoro e quali le tecniche usate?

Lavoro con pennello e spatola, lo schizzo serve come suggerimento per collocare i dettagli della natura come ad esempio quando ho realizzato il bozzetto per Il “Faggio del tè”.

Alcuni critici ti hanno definita pittrice impressionista e macchiaiola. Ti ritrovi in questa definizione?

A grosso modo sì. Mi piace la macchia toscana, ma a colpirmi era in particolare la pennellata degli Impressionisti. Prima ero molto ancorata ai dettagli,adesso il mio stile sta cambiando verso una descrizione più essenziale per andare al cuore delle cose.

Tra le opere più recenti quale quella cui tieni di più e cui sei legata per un motivo particolare?

“Va pensiero” dove è accennato il viaggio del umanità verso il desiderio di libertà.

A parte Alba Gonzales, scultrice di fama internazionale con cui hai esposto in diverse occasioni importanti, quale tra gli artisti contemporanei quello con cui vorresti esporre e perché?

Andrea Trisciuzzi che stimo come artista e maestro. Come artista è bellezza e sentimento nella forma più alta:le sue opere sono un piacere per gli occhi e lo spirito. Andrea è un compagno di viaggio e un maestro e persona di grande spessore.

Quando la tua prossima mostra?

La personale a Palazzo Zenobio Venezia da febbraio a Marzo.2017 e al mio fianco sarà anche la famosa scultrice Alba Gonzales.

Complimenti per la tua carriera luminosa e costellata di successi. Bruno Mancini e l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, ma anche tutta l’isola di Ischia non vedono l’ora di incontrarti. Ti aspettiamo al Museo Etnografico del Mare di Ischia con i tuoi dipinti in cui ritrovare il mosaico della vita tra bellezza verità

.Bene, ne sono molto felice.

Il Dispari 2017-01-09

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Il Dispari 2017-01-02

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Editoriale

Con la tre giorni di eventi inseriti nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia, grazie alla attenzione che ci è stata riservata dal Consigliere Luigi Di Vaia e da Maria Funiciello, si è conclusa la quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” vinta da Ester Margherita Barbato con la poesia “Una nota sola” e se ne inizia a preparare la sesta edizione che alla poesia, alla grafica e alla musica aggiungerà quest’anno un premio anche per la migliore recensione di una delle cinque antologie che sono state pubblicate con i testi delle precedenti edizioni del premio.

Se l’anno che è appena terminato, ha visto la nascita di due nuovi premi made in Ischia il 2017 darà battesimo al premio di critica letteraria, fortemente voluto da tutto lo staff giornalistico di questa testata con in testa il Direttore Domenico Di Meglio.

Si tratta di un premio ideato per rendere sempre più aperta ad altre discipline culturali la partecipazione al ormai consolidato

premio di poesia “Otto milioni”.

Con questa nuova iniziativa si vuole non solo coinvolgere scrittori e giornalisti, ma si punta anche ad ottenere una maggiore dinamica di penetrazione dei contenuti, sia culturali e sia pubblicitari, collegati al premio di poesia.

Ciò avverrà certamente attraverso l’ancora più ampia diffusione dell’Antologia nella quale, infatti, saranno pubblicati oltre ai testi delle poesie finaliste anche i bozzetti delle opere grafiche particolarmente significative, i testi e gli spartiti degli inni che saranno scelti dalla Direzione artistica di DILA e tutte le recensioni che riceveranno il placet da parte della Direzione di questo giornale.

Senza contare l’enorme diffusione che scaturirà dai molteplici interessi culturali che saranno attivi durante la lunga serie d’incontri programmati per le varie fasi di divulgazione del premio: a partire dalla presentazione dei testi, fino alla cerimonia di premiazione dei vincitori, passando anche quest’anno, molto probabilmente, per il Bookcity di Milano e per altre fiere nazionali collegate alla pubblicazione dei libri.

Nelle prossime settimane pubblicheremo i regolamenti dei quattro premi tutti all’insegna e con le caratteristiche ormai note

ed apprezzate di “Otto milioni

e tutti affidati ancora una volta alla gestione della preziosa collaborazione dellAssociazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tali regolamenti verranno comunque già diffusi nei prossimi giorni sulla sezione on-line di questa testata, ma intanto ve ne accenno alcune caratteristiche fondamentali.

Il premio di grafica “Otto milioni”,

seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore elaborazione grafica delle copertine che saranno utilizzate per la stampa dell’Antologia contenete i testi finalisti della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio musicale “Otto milioni”,

seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione musicale di un inno che fungerà da colonna sonora della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio recensione “Otto milioni”,

prima edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione di un articolo relativo ad una delle cinque antologie della serie “Otto milioni” fin qui pubblicate.

A tutti i quattro premi potranno partecipare artisti di qualsiasi nazionalità e la scadenza relativa alla presentazione degli elaborati è fissata 20 Febbraio 2016.
Info: e-mail

emmegiischia@gmail.com

Tel. 3914830355.
Buon anno a tutti voi e grandi successi per i Soci, gli Amici e i Collaboratori di DILA.

Bruno Mancini

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HENRI CARTIER BRESSON.

FOTOGRAFO IN MOSTRA A VILLA REALE A MONZA

Racconta la quotidianità della vita

Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.
Con questa frase Henri Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie 1908 – L´Isle-sur-la-Sorgue 2004) indica l’importanza nel suo lavoro di cogliere quel preciso istante in cui persone, gesti azioni prendono vita innanzi ai suoi occhi.

Considerato il pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l´appellativo di “occhio del secolo”, poliedrico nel mostrarsi versatile anche con la pittura e il disegno, Henri Cartier Bresson ha saputo interpretare attraverso i suoi scatti ogni luogo segreto e intimo del sentire umano con spiccata sensibilità e immediato realismo.

Ha saputo, come pochi, restituire sotto diversi profili la vita sociale da quella pubblica a quella più privata e domestica, facendo della macchina da presa un mezzo a servizio del proprio pensiero visivo ed emotivo, con cui testimoniare diversi contesti che scorrevano innanzi al suo sguardo affascinato da situazioni nuove e imprevedibili.

Alla sua arte fotografica

è dedicata la mostra, Henri Cartier Bresson Fotografo, presso gli spazi della Villa Reale a Monza aperta fino al 26 febbraio 2017.
Curata da Denis Curti, organizzata da Civita Mostre e promossa dal Consorzio Villa Reale Parco di Monza e in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Paris, l’esposizione attraverso 140 opere invita a ad approfondire il modus operandi di questo straordinario artista, volto a raccontare la società del uso tempo, dai fatti legati alla guerra restituiti con spessore realistico talora duro e forte agli aspetti più spensierati degli anni Sessanta espressi con poesia ed emotività.

Seguendo il percorso si passa da un Bresson fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale durante la quale è prigioniero dei nazisti dai quali riesce a fuggire.
Alcuni di questi momenti sono documentati come ad esempio la liberazione di Parigi nel 1945.
Si prosegue poi con il Bresson reporter degli anni Cinquanta e Sessanta, fino agli anni Settanta dove emerge l’aspetto più intimista della sua arte.

Intense e avvolgenti

sono le immagini legate ai viaggi lungo le aree più affascinanti del Pianeta: dalla Cina agli Stati Uniti, dal Canada all’India, al Giappone, fino all’Unione Sovietica, senza dimenticare l’Italia dove tra il 1950 e il 1970 compie numerosi viaggi toccando anche la Sardegna.
Le foto in mostra oltre ad essere testimonianza di un documento di storia, sono riflesso di emozioni legate agli universi più intimi e famigliari.

Accanto a Place de l’Europe, Stazione Saint Lazare, Parigi e Alicante, sono Prostitute, Calle Cuauhtemoctzin, Salerno, e Viale del Prado.
Scatti che destano sorpresa rivelando diversi contenuti, anche legati ad aspetti apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l’inconsueto e far nascere la meraviglia in chi li osserva.

Bresson introduce il visitatore lungo un viaggio dove è svelata l’evoluzione del suo cammino artistico vario e complesso, e la storia del Ventesimo Secolo attraverso il suo sguardo di fotografo attento e partecipe che restò incantato dalla splendida isola di Ischia, immortalata nel 1952, durante uno dei suoi spostamenti in Italia.
Silvana Lazzarino

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Lettera al figlio

Con questa pagina, desidero iniziare il 2017 ringraziando Roberta Panizza per la continua e discreta Direzione Artistica con la quale “governa” tutte le iniziative che vengono realizzate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” non più solo sull’isola d’Ischia ma in diverse e prestigiose località italiane, e lo faccio nella maniera che immagino le sia più gradita, ossia lasciando parlare la “poesia”, e lo faccio nella maniera che a me pare le sia più cara, ossia pubblicando la sua “Lettera al figlio” che, a mio parere, è una delle poesie più belle in assoluto tra quelle dedicate ai figli.
Auguri di buon anno a Roberta Panizza e al suo Breiner da parte di tutti noi.

Lettera al figlio

Ti incontro sui profili d’oro del sogno,
estate di luce, e gli occhi riempi ed il cuore
che solo per te sgrana rintocchi di cielo e parole
ma raggela in domande la stasi del suono
orrido abisso d’inascoltati dolori.

Lastricata di giorni a venire la strada
svanisce tra specchi di orizzonti
e tu sempre laggiù
nell’attesa del mio passo
certezza del cammino che la terra divora.
E s’alzano al cielo muto d’azzurro
nuvole del mio sudore tributo a te
che nel labirinto del caso
mi cerchi e non sai.

E ti dirò di quando sempre l’universo
immolava orbite su orbite agli dèi
vibrando solo un poco in fondo di tacita tristezza
ed io ribelle mi negavo all’indice del divenire
teso nello spasimo di antiche leggi ed osceno
sulle sponde del possibile a cui m’incatenava.

Ti dirò dunque.

Ma ora, Penelope strana,
dono fili di luna alla tela del tempo
e nel giorno immoto vi ricamo sorrisi
coi raggi di sole che mi raccontano il tuo volto.

roberta-panizza

Bruno Il dispari

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Il Dispari 2017-01-02

Il Dispari 2017-01-02

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Editoriale

Con la tre giorni di eventi inseriti nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia, grazie alla attenzione che ci è stata riservata dal Consigliere Luigi Di Vaia e da Maria Funiciello, si è conclusa la quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” vinta da Ester Margherita Barbato con la poesia “Una nota sola” e se ne inizia a preparare la sesta edizione che alla poesia, alla grafica e alla musica aggiungerà quest’anno un premio anche per la migliore recensione di una delle cinque antologie che sono state pubblicate con i testi delle precedenti edizioni del premio.

Se l’anno che è appena terminato, ha visto la nascita di due nuovi premi made in Ischia il 2017 darà battesimo al premio di critica letteraria, fortemente voluto da tutto lo staff giornalistico di questa testata con in testa il Direttore Domenico Di Meglio.

Si tratta di un premio ideato per rendere sempre più aperta ad altre discipline culturali la partecipazione al ormai consolidato premio di poesia “Otto milioni”.
Con questa nuova iniziativa si vuole non solo coinvolgere scrittori e giornalisti, ma si punta anche ad ottenere una maggiore dinamica di penetrazione dei contenuti, sia culturali e sia pubblicitari, collegati al premio di poesia.

Ciò avverrà certamente attraverso l’ancora più ampia diffusione dell’Antologia nella quale, infatti, saranno pubblicati oltre ai testi delle poesie finaliste anche i bozzetti delle opere grafiche particolarmente significative, i testi e gli spartiti degli inni che saranno scelti dalla Direzione artistica di DILA e tutte le recensioni che riceveranno il placet da parte della Direzione di questo giornale. Senza contare l’enorme diffusione che scaturirà dai molteplici interessi culturali che saranno attivi durante la lunga serie d’incontri programmati per le varie fasi di divulgazione del premio: a partire dalla presentazione dei testi, fino alla cerimonia di premiazione dei vincitori, passando anche quest’anno, molto probabilmente, per il Bookcity di Milano e per altre fiere nazionali collegate alla pubblicazione dei libri.

Nelle prossime settimane pubblicheremo i regolamenti dei quattro premi tutti all’insegna e con le caratteristiche ormai note ed apprezzate di “Otto milioni” e tutti affidati ancora una volta alla gestione della preziosa collaborazione dellAssociazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tali regolamenti verranno comunque già diffusi nei prossimi giorni sulla sezione on-line di questa testata, ma intanto ve ne accenno alcune caratteristiche fondamentali.

Il premio di grafica “Otto milioni”, seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore elaborazione grafica delle copertine che saranno utilizzate per la stampa dell’Antologia contenete i testi finalisti della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio musicale “Otto milioni”, seconda edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione musicale di un inno che fungerà da colonna sonora della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

Il premio recensione “Otto milioni”, prima edizione, ad iscrizione del tutto GRATUITA, premierà la migliore realizzazione di un articolo relativo ad una delle cinque antologie della serie “Otto milioni” fin qui pubblicate.

A tutti i quattro premi potranno partecipare artisti di qualsiasi nazionalità e la scadenza relativa alla presentazione degli elaborati è fissata 20 Febbraio 2016.
Info: e-mail emmegiischia@gmail.com – Tel. 3914830355.
Buon anno a tutti voi e grandi successi per i Soci, gli Amici e i Collaboratori di DILA.

Bruno Mancini

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HENRI CARTIER BRESSON.

FOTOGRAFO IN MOSTRA A VILLA REALE A MONZA

Racconta la quotidianità della vita

Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.
Con questa frase Henri Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie 1908 – L´Isle-sur-la-Sorgue 2004) indica l’importanza nel suo lavoro di cogliere quel preciso istante in cui persone, gesti azioni prendono vita innanzi ai suoi occhi.

Considerato il pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l´appellativo di “occhio del secolo”, poliedrico nel mostrarsi versatile anche con la pittura e il disegno, Henri Cartier Bresson ha saputo interpretare attraverso i suoi scatti ogni luogo segreto e intimo del sentire umano con spiccata sensibilità e immediato realismo.

Ha saputo, come pochi, restituire sotto diversi profili la vita sociale da quella pubblica a quella più privata e domestica, facendo della macchina da presa un mezzo a servizio del proprio pensiero visivo ed emotivo, con cui testimoniare diversi contesti che scorrevano innanzi al suo sguardo affascinato da situazioni nuove e imprevedibili.

Alla sua arte fotografica è dedicata la mostra, Henri Cartier Bresson Fotografo, presso gli spazi della Villa Reale a Monza aperta fino al 26 febbraio 2017.
Curata da Denis Curti, organizzata da Civita Mostre e promossa dal Consorzio Villa Reale Parco di Monza e in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Paris, l’esposizione attraverso 140 opere invita a ad approfondire il modus operandi di questo straordinario artista, volto a raccontare la società del uso tempo, dai fatti legati alla guerra restituiti con spessore realistico talora duro e forte agli aspetti più spensierati degli anni Sessanta espressi con poesia ed emotività.

Seguendo il percorso si passa da un Bresson fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale durante la quale è prigioniero dei nazisti dai quali riesce a fuggire.
Alcuni di questi momenti sono documentati come ad esempio la liberazione di Parigi nel 1945.
Si prosegue poi con il Bresson reporter degli anni Cinquanta e Sessanta, fino agli anni Settanta dove emerge l’aspetto più intimista della sua arte.

Intense e avvolgenti sono le immagini legate ai viaggi lungo le aree più affascinanti del Pianeta: dalla Cina agli Stati Uniti, dal Canada all’India, al Giappone, fino all’Unione Sovietica, senza dimenticare l’Italia dove tra il 1950 e il 1970 compie numerosi viaggi toccando anche la Sardegna.
Le foto in mostra oltre ad essere testimonianza di un documento di storia, sono riflesso di emozioni legate agli universi più intimi e famigliari.

Accanto a Place de l’Europe, Stazione Saint Lazare, Parigi e Alicante, sono Prostitute, Calle Cuauhtemoctzin, Salerno, e Viale del Prado.
Scatti che destano sorpresa rivelando diversi contenuti, anche legati ad aspetti apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l’inconsueto e far nascere la meraviglia in chi li osserva.

Bresson introduce il visitatore lungo un viaggio dove è svelata l’evoluzione del suo cammino artistico vario e complesso, e la storia del Ventesimo Secolo attraverso il suo sguardo di fotografo attento e partecipe che restò incantato dalla splendida isola di Ischia, immortalata nel 1952, durante uno dei suoi spostamenti in Italia.
Silvana Lazzarino

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Lettera al figlio

Con questa pagina, desidero iniziare il 2017 ringraziando Roberta Panizza per la continua e discreta Direzione Artistica con la quale “governa” tutte le iniziative che vengono realizzate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” non più solo sull’isola d’Ischia ma in diverse e prestigiose località italiane, e lo faccio nella maniera che immagino le sia più gradita, ossia lasciando parlare la “poesia”, e lo faccio nella maniera che a me pare le sia più cara, ossia pubblicando la sua “Lettera al figlio” che, a mio parere, è una delle poesie più belle in assoluto tra quelle dedicate ai figli.
Auguri di buon anno a Roberta Panizza e al suo Breiner da parte di tutti noi.

Lettera al figlio

Ti incontro sui profili d’oro del sogno,
estate di luce, e gli occhi riempi ed il cuore
che solo per te sgrana rintocchi di cielo e parole
ma raggela in domande la stasi del suono
orrido abisso d’inascoltati dolori.

Lastricata di giorni a venire la strada
svanisce tra specchi di orizzonti
e tu sempre laggiù
nell’attesa del mio passo
certezza del cammino che la terra divora.
E s’alzano al cielo muto d’azzurro
nuvole del mio sudore tributo a te
che nel labirinto del caso
mi cerchi e non sai.

E ti dirò di quando sempre l’universo
immolava orbite su orbite agli dèi
vibrando solo un poco in fondo di tacita tristezza
ed io ribelle mi negavo all’indice del divenire
teso nello spasimo di antiche leggi ed osceno
sulle sponde del possibile a cui m’incatenava.

Ti dirò dunque.

Ma ora, Penelope strana,
dono fili di luna alla tela del tempo
e nel giorno immoto vi ricamo sorrisi
coi raggi di sole che mi raccontano il tuo volto.

roberta-panizza

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-12-27

il-dispari-20161227-comp

Editoriale

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” vi aspetta questa sera alle 18:00 presso l’edicola in Piazzetta San Girolamo per REGALARVI libri a gogo, domani sera alle 17:00, sempre in Piazzetta San Girolamo, per farmi divertire con musiche, poesie ed arti varie, e poi giovedì alle 10:00 nel Museo del Mare di Ischia Ponte (palazzo dell’orologio) per intrattenervi con la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

DILA & Natale a Ischia

Dopo il successo ottenuto a Milano nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, le proposte culturali dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”entrano a far parte in maniera organica nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia.
Katia Massaro, Nunzia Zambardi, Maria Luisa Neri, Clementina Petroni, Paola Occhi, Natalia Benedetti, Gaetano Di Meglio, Guido Arbonelli, Vincenzo Savarese, Luciano Di Meglio, Rino Lauro, Luigi Panunzio, Francesco Malapena, e tanti altri Soci e/o amici di DILA vi aspetteranno numerosissimi il 27 Dicembre dalle ore 18:00 e il 28 Dicembre dalle ore 17:00 nella Piazzetta San Girolamo per emozionarvi trascorrendo qualche ora in totale serenità artistica.
La tre giorni si concluderà il 29 Dicembre alle ore 10:00 nel Museo Etnografico del mare (palazzo dell’Orologio di Ischia ponte) dove sarà celebrata la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Sono previsti: momenti di cultura consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e loro lettura; letture di opere poetiche e di prosa; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; esecuzione di brani musicali appositamente creati per gli eventi Made in Ischia targati DILA; illustrazione progetti “Museo Etnografico del Mare & DILA”, “Giornale Il Dispari & Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie sia dell’antologia “Otto milioni 2016” pubblicata nello scorso mese di Settembre con copertine disegnate dallo scenografo RAI Saverio Dionizio, e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.
LIBRI DI CUI SI PARLA: “Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016); “Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015); “Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);
TIPOLOGIA DELL’EVENTO: reading, comunicazioni, concerti, illustrazione progetti, arti varie.

COME SEMPRE, tutti gli eventi Made in Ischia organizzati da DILA sono ad ingresso completamente GRATUITO ed essi sono aperti alla partecipazione di TUTTI gli Artisti che ne vorranno fare parte.

INFO: emmegiischia@gmail.com – tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON viene data risposta ai numeri segnalati come anonimi).

Buone feste a tutti voi.

il-dispari-20161227-1-comp

Guido Arbonelli ci presenta Donatella Regi Canale

La preziosa collaborazione di Guido Arbonelli (professore del Conservatorio di Firenze, compositore, clarinettista, nonché creatore dell’inno dedicato a Ischia in occasione della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”) si va sempre più consolidando sulla base di presentazioni di Artisti che avremo il piacere di proporre nei vari progetti culturali ideati dalla nostra Associazione DILA.
Guido Arbonelli, come potrete leggere nella locandina presente in questa pagina, insieme a Natalia Benedetti forma il duo che domani sera si esibirà sul palco nella Piazzetta San Girolamo suonando, tra l’altro e per la prima volta in diretta a Ischia, “Girotondo di emozioni”, ossia l’inno dedicato a Ischia.
Arbonelli e Benedetti saranno con noi anche questa sera nella Piazzetta San Girolamo, durante la gratuita distribuzione di antologie che effettueremo a partire dalle ore 18:00… e chi sa che non accettino di autografarne qualcuna!
L’Artista indicata questa settimana da Guido Arbonelli è Donatella Regi Canale della quale qui di seguito riportiamo qualche succinta informazione, riservandoci di approfondirne la conoscenza anche attraverso un’intervista rilasciata da lei in esclusiva per questa nostra testata giornalistica.
Donatella Regi Canale ha frequentato il Liceo Artistico di Lucca diplomandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente è docente di Arte e Immagine a Todi.
Anticipando un brano inserito nella predetta intervista vi invitiamo a leggere cosa lei dice di se stessa: “Mi dedico con amore e professionalità allo studio e alla sperimentazione delle tecniche operative grafiche e pittoriche. La mia ricerca è maturata attraverso una lunga esperienza artistica fatta di affetti e momenti di vita, ricordi e ambientazioni naturalistiche.
L’energia, il colore, i sentimenti, gli sguardi di donne, il fascino della figura femminile in tutte le sue forme, mi accompagnano in questo mondo magico dell’arte, fanno parte della mia vita e si rispecchiano nella mia anima,trasportando nelle mie tele la voglia e il piacere di fare pittura”.

E allora a noi di DILA non resta che attendere di ammirare le sue opere in una mostra che auspichiamo di realizzare, quanto prima, nel Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia con la collaborazione del suo Presidente Rino Lauro

Bruno Mancini

il-dispari-20161227-tutto-ridim

Il Dispari 2016-12-19

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Editoriale

DILA & Natale a Ischia

Dopo il successo ottenuto a Milano nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, le proposte culturali dell’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA” entrano a far parte in maniera organica nel programma natalizio organizzato dalla Città di Ischia.
Katia Massaro, Nunzia Zambardi, Clementina Petroni, Maria Luisa Neri, Paola Occhi, Natalia Benedetti, Gaetano Di Meglio, Guido Arbonelli, Vincenzo Savarese, Luciano Di Meglio, Rino Lauro, Massimo Natalucci, Luigi Panunzio, Francesco Malapena, e tanti altri Soci e/o amici di DILA vi aspetteranno numerosissimi il 27 Dicembre dalle ore 18:00 e il 28 Dicembre dalle ore 17:00 nella Piazzetta San Girolamo all’ingresso del Giardino delle meraviglie per emozionarvi trascorrendo qualche ora in totale serenità artistica.

La tre giorni si concluderà il 29 Dicembre alle ore 10:00 nel Museo Etnografico del mare (palazzo dell’Orologio di Ischia ponte) dove sarà celebrata la cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Sono previsti: momenti di cultura consistenti nella cerimonia di premiazione delle poesie vincitrici della quinta edizione del premio internazionale “Otto milioni” e loro lettura; letture di opere poetiche e di prosa; realizzazioni di opere grafiche in estemporanea; esecuzione di brani musicali appositamente creati per gli eventi Made in Ischia targati DILA; illustrazione progetti “Museo Etnografico del Mare & DILA”,Giornale Il Dispari & Redazione culturale”; presentazione e gratuita distribuzione di copie sia dell’antologia “Otto milioni 2016” pubblicata nello scorso mese di Settembre con copertine disegnate dallo scenografo RAI Saverio Dionizio, e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.
LIBRI DI CUI SI PARLA: “Otto milioni 2016” – LITHO Commerciale (edizione 2016); “Da Ischia L’Arte” – LITHO Commerciale (edizione 2015); “Mare Monti Mare” – Un Altro punto di vista ETER srl (edizione 2014);
TIPOLOGIA DELL’EVENTO: reading, comunicazioni, concerti, illustrazione progetti, arti varie.

COME SEMPRE, tutti gli eventi Made in Ischia organizzati da DILA sono ad ingresso completamente GRATUITO ed essi sono aperti alla partecipazione di TUTTI gli Artisti che ne vorranno fare parte.

INFO: emmegiischia@gmail.com – tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON viene data risposta ai numeri segnalati come anonimi).

Buone feste a tutti voi.

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il-dispari-20161219-1-comp

PATRIZIA CANOLA E L’ESSENZA DEL PENSIERO LIBERO
IN MOSTRA A CARIMATE (CO)

Le atmosfere intense e rasserenanti, malinconiche e nostalgiche di paesaggi naturali dove i ritmi della luce segnano le ore del giorno dando forma ai colori nel loro caratterizzare il passare delle stagioni, trovano la massima espressione visiva ed emotiva nei dipinti di Patrizia Canola, pittrice di fama internazionale da molti critici definita impressionista-macchiaiola.
Nata a Milano, ma attiva in Brianza, attraverso rappresentazioni di silenziosi paesaggi invernali, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati, Patrizia Canola apre ad una compenetrazione visivo-emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare.
Accanto al paesaggio sono i ritratti, le nature morte dove primeggiano fiori e frutta, lo studio degli alberi e dei cavalli con il loro elegante movimento, ma da qualche tempo il suo stile si è indirizzato verso uno spessore metafisico, quasi impalpabile, dove le figure non sono più definite e a prevalere sono colori molto chiari e tersi.
Uno stile vibrante di emozioni con cui l’artista racconta la vita e il suo mistero, dove libertà e speranza diventano le mete desiderate dall’uomo in cerca di risposte al proprio destino sospeso tra certezze e tradimenti, e dove l’attesa lo mette costantemente alla prova nell’urgenza di una scelta per cambiare e migliorare la propria vita.
Aspetti questi che si ritrovano in due dipinti Va pensiero e Futuro esposti nella suggestiva mostra PANORAM ART-MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE Dal figurativo al Concettuale a Carimate (CO) allestita negli spazi della Sala Civica “Il Torchio” in Piazza Castello fino al 22 dicembre 2016.
La mostra che sarà presentata dalla storica dell’arte Chiara Meroni, riunisce interessanti nomi dello scenario dell’arte contemporanea dove, accanto a Patrizia Canola, sono Mariagrazia Algisi, Liana Bolaffio, Serena Cantalupi, Pierbattista Amodeo, Ivana Olimpia Belloni, e ancora Carmen Molteni, Antonio Zanni, Bruno Porro e Ernesto Savassi.
Senza dimenticare Paola Sacchi, Pier Alberto Filippi, Silvana Settimia Zerboni, Pio Ambrogio Teruzzi, Luisa Caeroni e Karin Feurich.
Entrambi i dipinti di Patrizia Canola esplorano il mistero della vita dando spazio al motivo della libertà presente in Va pensiero e a quello della perdita dell’identità da parte dell’individuo accennato in Futuro in cui però è lasciato spazio ad una speranza.
“Va pensiero” (2016) attraverso la rappresentazione di figure eteree proiettate verso l’alto, quasi impercettibili e in simbiosi con il chiarore dello sfondo, parla di bisogno di libertà, fisica e morale, diritto che spetta a tutti gli uomini proprio come intona il coro del “Nabucco” di Giuseppe Verdi cui si è ispirata l’artista per il suo dipinto.
“Futuro” sintetizza il mondo attuale che si sta chiudendolo in se stesso dove ciascuno è prigioniero del proprio ego, non aperto ad una vera e autentica comunicazione con l’altro, perché si è prigionieri dei social, dove la verità è trasformata e alterata e non c’è spazio per le emozioni.
Dipinti con cui l’artista ha dato forma alle vibrazioni del pensiero più puro cogliendo l’essenza della vita che guarda oltre l’apparenza e supera le distanze riscoprendola bellezza della verità che è libertà.
Patrizia Canola, graditissima ospite dell’evento organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” a Milano lo scorso 20 Novembre nell’ambito dei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, incontrando Bruno Mancini si è detta favorevolmente disposta ad esporre qualche sua opera nella fascinosa isola d’Ischia e, pertanto, possiamo annunciare in anteprima che durante la prossima primavera quanti vorranno conoscere la sua arte potranno ammirare i suoi capolavori esposti presso il Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia.
Silvana Lazzarino

Panoram Art
MOSTRA COLLETTIVA DI ARTE
DAL FIGURATIVO AL CONCETTUALE
Sala Civica “Il Torchio”
Piazza Castello- CARIMATE (CO)
Orario:dalle15 alle 19
fino al 22 dicembre 2016
Ingresso libero

da-sinistra-silvana-lazzarino-patrizia-canola-bruno-mancini-milano-bookcity

il-dispari-20161219-tutto-ridim

PRESENTAZIONE DI ANTONINO SERRATORE

Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti

Guido Arbonelli, professore del Conservatorio di Firenze, vincitore del premio riservato alla composizione di un Inno per la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, clarinettista di chiara fama, prossimo protagonista della tre giorni (27-28-29-Dicembre) organizzata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ed inserita nel palinsesto del Natale programmato dalla Città di Ischia, ha voluto presentarci un altro musicista degno della sua stima (e ovviamente gliene siamo riconoscenti) attraverso l’auto presentazione che segue.

«Sono docente di clarinetto presso le Scuole Secondarie di primo grado.
Ho conseguito nel 2003 il diploma in clarinetto con il massimo dei voti in qualità di privatista al Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia.
Nel 2007 mi laureo brillantemente in “Musica Scienza e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico Internazionale “Scientia et Ars” di Vibo Valentia. Nel 2014 conseguo la laurea in Didattica con la specializzazione in “Formazione Docenti” presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria e nel 2015 ottengo l’abilitazione all’insegnamento del clarinetto attraverso il “TFA ordinario”.
Importanti per la mia formazione sono stati gli incontri con il M° Guido Arbonelli, specializzandomi quindi nelle tecniche e nel repertorio contemporaneo per clarinetto e clarinetto piccolo.
Da solista ho vinto oltre 20 concorsi nazionali ed internazionali.
Ho tenuto recitals nelle principali città italiane, tra cui spicca la performance presso i Musei Capitolini di Roma.
Nel 2014 sono stato, inoltre, invitato a tenere una performance presso la Biblioteca centrale del Ministero “M.I.U.R.” in presenza del Ministro On. Stefania Giannini e di Sua Emm.za Cardinale Giovanni Battista Re.
La collaborazione con importanti compositori mi porta ad essere dedicatario di Opere per clarinetto piccolo e a dar battesimo a diverse prime esecuzioni.
Sono autore del CD “THE CLARINET WITHOUT BORDERS” inciso in collaborazione con l’associazione “NAMASTE” di Perugia.
Oggi vengo invitato a tenere “Master Class” e corsi di perfezionamento per clarinetto e clarinetto piccolo.
Di recente, sono stato docente di clarinetto piccolo presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria, nell’ambito del Festival Clarinettistico Italiano.
Attualmente ho all’attivo un’intensa attività concertistica con il pianista, compositore e direttore d’orchestra Lodi Luka, con il quale ho fondato il duo “New Visions”.
L’intento che il duo si prefigge è quello di riscoprire e valorizzare la letteratura dedicata a tale formazione.
La collaborazione con Luka si pone l’obiettivo di scavalcare i confini dettati dai generi musicali spaziando da atmosfere echeggianti la classicità ai virtuosismi della contemporaneità.
Ricordo ancora la mia vacanza ad Ischia qualche anno fa, le bellissime passeggiate nei giardini “Poseidon”, la visita al Museo di Villa Arbusto, ammirando le opere di Angelo Rizzoli.
Indelebili sono state le giornate sulle spiagge di San Montano e dei Maronti.
Spero che un giorno possa portare la mia arte nella splendida isola di Ischia.»

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Il Dispari 2016-12-12

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Editoriale

Nunzio Albanelli è una personalità ischitana in campo letterario che si sviluppa su radici solide ed estese in molte, diverse, e, a volte, dissimili direzioni.
Per lunghi anni in prima linea quale insegnante di materie umanistiche dalle cattedre non solo isolane, Nunzio ha intrapreso la carriera di Preside lasciando tra i docenti e gli alunni, nel momento del suo pensionamento, indelebili tracce di umanità e di tolleranza.

A complemento di tale attività, Nunzio si è ritagliato uno spazio via via più esteso nella produzione di raffinate opere poetiche e di trattati su particolari argomenti connessi a vicende artistiche, sociali ed antropiche che si sono sviluppate in modo particolare intorno alla corte aragonese ed all’omonimo castello ischitano.

Se la placida armonia dei suoi versi può essere apprezzata leggendo una qualsiasi delle sue liriche, in campo storico è degna di citazione la sua dotta ricerca delle vicende legate alla morte di Vittoria Colonna ed alla collocazione della sua salma.
Ricerca e studio e pubblicazione che hanno collocato il nostra Nunzio tra i maggiori esperti della biografia della consorte di Alfonso D’Avalos.

Auguri sinceri, formulati a Nunzio Albanelli per l’ottenimento di sempre più importati riconoscimenti pubblici relativi alla sua ricerca storica/artistica/letteraria, gli giungano, tramite me, dalla Redazione di questo giornale e dall’intera Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Bruno Mancini

Ant3 foto barbara miramare Albanelli

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Guido Arbonelli

ci segnala Domenico Umbro che si presenta salutando Ischia con questo suo breve curriculum artistico.

“Domenico Umbro di Filadelfia (VV), diplomato in clarinetto al Conservatorio Tchaikovsky, diplomato all’accademia italiana di clarinetto (Perugia) con Ciro Scarponi.
Corsi di alto perfezionamento con i docenti: Ciro Scarponi, Pasquale Lorenzo, Guido Arbonelli, Francesco Giardino, Fabrizio Meloni, Giuseppe Garbarino, Alessio Vicario.
Corsi di direzione: M° Jacob De Haan e M° Ten. Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso.

Sono primo clarinetto solista nell’orchestra di fiati G. Gemelli, ho suonato con il gruppo di Ensamble di clarinetti “Namaste”a Taormina, Catania, Messina, Torgiano, Bevagna, Villa Franca, Roma, Adria, Rovigo.
Ho partecipato a vari concorsi, come solista in duo con pianoforte e in duo con la flautista Veronika Vitatzkova.
I miei obbiettivi sono di suonare all’estero e il mio sogno è di formare un quintetto con un quartetto d’archi.
Ischia è una meraviglia della natura con delle acque termali conosciute e utilizzate fin dall’antichità.”

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ANDREA TRISCIUZZI

E LE SUE SCULTURE CHE PARLANO DI LIBERTÀ E RINASCITA, SPERANZA E AMORE in mostra a Roma

La ricerca di risposte a questa vita dove sempre più l’individuo si allontana dagli altri costruendo, pregiudizi, barriere, perdendo via via la propria identità, ma restando legato ad una speranza, si dipana lungo il percorso creativo di ANDREA TRISCIUZZI, artista romano di fama internazionale, le cui opere, legate a contesti contemporanei ma anche al sacro, sono presenti in tutto il mondo dall’Europa, all’Australia, dall’Africa agli Stati Uniti, fino al Giappone.

Formatosi a Pietrasanta, è sotto la guida di Ferruccio Vezzoni, professore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, che fa propri i segreti dell’arte del modellare, dando alla materia, sia essa resina o bronzo, nuova vita attraverso figure proiettate a conquistare lo spazio, da cui affiorano emozioni, legate a diverse situazioni o contesti vissuti e visti, che diventano eterne.
Serenità e armonia, nostalgia per un passato lontano e sentimento religioso, inteso quale richiamo alla pace, rinascita ma anche quale invito a cogliere quel senso di infinito che è oltre questa esistenza, si intrecciano nel suo linguaggio semplice ed elegante e allo stesso tempo avvolgente.

Un linguaggio con cui da vita a sculture lineari e armoniose nei loro movimenti che parlano delle emozioni dell’uomo, delle sue fatiche e prove, lungo questa esistenza, ma anche delle sue speranze e attese.

Entro uno stile sempre in trasformazione dove non viene mai meno l’eleganza classica che si combina perfettamente con le intuizioni del contemporaneo, attraverso le sue opere è messo in luce l’aspetto materiale e spirituale dell’individuo che svela quegli stati d’animo di angoscia e smarrimento, ma anche speranza e e gioia.

Ad Andrea Trisciuzzi, la cui arte tra pittura e scultura rivela la spontaneità delle emozioni entro questo tempo che accoglie e rifiuta, imprigiona e libera per preparare a quanto accadrà dopo, è dedicata un’interessante mostra, EMOTIVANDO, che inaugura a Roma il 12 dicembre 2016 presso la sede della Banca Fideuram in Via Cicerone 54.

Il percorso attraverso sculture in bronzo e resina con rappresentate figure riferite a diversi sport come la maratona, la ginnastica, il ciclismo, ma anche altre legate ai sentimenti dell’uomo, rivela i temi portanti con cui l’artista si è confrontato: la libertà, la speranza e l’amore, da cui ripartire per la rinascita.
Rinascita che deve essere di tutta l’umanità e che, riferita alle rappresentazioni di figure femminili, indica nuova vita, lontano da ingiustizie e soprusi di cui la stessa donna spesso è vittima. Sentimento di libertà e desiderio di rinascita legati al movimento si ritrovano nei ciclisti, nei maratoneti, nell’acrobata, o nei tennisti, dove lo stesso moto indica cambiamento, mentre l’emozione legata all’amore la si avverte nell’abbraccio degli “Innamorati” o “ Amanti” (immagine del manifesto della mostra) in cui l’amore stesso coincide con la libertà.

Andrea Triscuzzzi, ad Ischia, potrebbe trovare una fonte di ispirazione particolare per la sua opera e di certo non mancherà occasione di ammirare le sue sculture quando verranno esposte al Museo Etnografico del Mare.
Silvana Lazzarino

EMOTIVANDO
AndreaTrisciuzzi
Sede Banca Fideuram
Via Cicerone, 54- Roma
Vernissage lunedì 12 dicembre ore 18.30
dal 13 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017

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DILA & NATALE A ISCHIA

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Nella programmazione degli eventi pubblici definita ed organizzata dalla Città di Ischia quest’anno è stata inclusa, per la prima volta, anche DILA che realizzerà una tre giorni durante la quale offrirà significative rielaborazioni dell’evento “Da Ischia L’Arte”che lo scorso 20/12, inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity Milano 2016, è stato presentato, appunto a Milano, nell’aula magna della SIAM.

Quella che è l’offerta culturale complessiva programmata dalla città di Ischia, per ravvivare al massimo il magico periodo natalizio, la potrete leggere nel testo che segue, dove troverete, alle date del 27, 28 e 29 Dicembre, i nostri tre eventi indicati rispettivamente con 27/12 ore 18 Piazzetta San Girolamo DILA – “In vacanza con l’Arte”; 28 dicembre ore 17 Piazzetta San Girolamo “DILA & Natale a Ischia”; 29 dicembre ore 10–12 Museo del Mare (Ischia Ponte) cerimonia premiazione “Otto milioni”.
Prossimamente pubblicheremo il Cast ed il programma dei tre eventi.

GLI EVENTI DEL PROGRAMMA NATALE AD ISCHIA

15/12 Ischia Ponte ore 17-20 teatro itinerante; Rive Droite RivArte ore 20:30 street food e menù fissi con tema natalizio; ore 20-24 mostra di pittori, scultori, scrittori, fotografi; Corso Vittoria Colonna ore 17-19 IschiArt artisti di strada.
16/12 Ischia Ponte solidarietà Km.0 CANTIAMO IL NATALE ore 17-19 concerti itineranti a cura del Secondo Circolo Didattico; Via Roma balli latini e caraibici della Scuola di Christian Cigliano; Dj Frenky musica sul Corso ore17- 20.
18-19-20/12 ore 16-20 e il 20/12 ore 10-13 maratona Telethon Piazzetta San Girolamo e Piazza degli Eroi.
18/12 Piazzetta San Girolamo ore 9.30 pedalata solidale Team Cicli Scotto Ischia.
20/12 ore 17 ‘O spasso di Calise premio fedeltà Isola d’Ischia Ente Bilaterale Turismo Campania.
22/12 Ischia Ponte ore 17:30 IschiArt artisti di strada lungo il borgo; Rive Droite ore 20:30 street food e menù fissi con tema natalizio; ore 21:00-24:00 IschiArt musicisti in riva; Corso Vittoria Colonna ore 17- 20 teatro itinerante.
23/12 Ischia Ponte piazzetta Inps ore 11 concerto scuola di musica “Note sul mare”; ore 18.30 Cattedrale concerto di Natale della banda musicale Città di Ischia e della Corale Buon Pastore.
24/12 Ischia Ponte e Rive Droite baccalà e brunch.
27/12 ore 10 sfilata in costumi d’epoca, corteo da Piazza Antica Reggia ad Ischia Ponte; ore 15.30 dal Castello Aragonese a via Roma; ore 17 Via San G. G. della Croce “Stelle in strada per assaggi d’autore” con lo chef Nino Di Costanzo; ore 18 Piazzetta San Girolamo DILA – “In vacanza con l’Arte”.
27-28-30-31/12 ore 17 Via San G. G. della Croce degustazioni d’autore.
28/12 ore 17 Piazzetta San Girolamo “DILA & Natale a Ischia”; Il centro festeggia il Natale
Corso Vittoria Colonna e borgo di Ischia Ponte artisti vari; ore 21 Piazzetta San Girolamo: esibizione di artisti di strada e spettacolo di cabaret.
28–29/12 dal 28/12 ore 9 fino al 29/12 alle 9, 24 ore di nuoto.
29/12 ore 10–12 Museo del Mare (Ischia Ponte) cerimonia premiazione “Otto milioni”; ore 15.30 Campagnano presepe vivente.
30/12 Dj Frenky, musica sul Corso ore17- 20.
31/12 mattino passa la banda della Città di Ischia per le strade del centro; Ischia Ponte e Rive Droite baccalà e brunch; Piazza Antica Reggia concerto di San Silvestro 23.30.
01/01 tuffo di capodanno alla Mandra; ore 12 Piazzetta San Girolamo concerto di Capodanno della Banda Città di Ischia; ore 17.30 Cinema Excelsior gran concerto di Capodanno.
05/01 Ischia Ponte ore 17:30- 20:30 rappresentazione teatrale itinerante; Rive Droite: ore 20:30-24:00 IschiArt artisti di strada; Corso Vittoria Colonna ore 17-21:00 IschiArt musicisti in strada.
06/01 Befana alla Mandra; Via Roma esibizione caraibica della scuola di ballo “Danze Caraibiche” di Sonia Rappo e apparizione della Befana che regalerà doni ai bambini.

Il Dispari 2017-01-02

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OCCHIO DEL SECOLO Henri Cartier Bresson

OCCHIO DEL SECOLO Henri Cartier Bresson. Fotografo in mostra a Villa Reale a Monza

“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. E’ mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.immagine-mostra-bresson-7

Con questa frase Henri Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie 1908 – L´Isle-sur-la-Sorgue 2004) indica quanto sia importante nel suo lavoro di fotografo cogliere a pieno quanto accade a lui intorno, e cogliere quel preciso istante in cui persone, gesti azioni prendono vita innanzi ai suoi occhi. Considerato il pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l´appellativo di “occhio del secolo”, poliedrico nel mostrarsi versatile anche con la pittura e il disegno, Henri Cartier Bresson ha saputo interpretare attraverso i suoi scatti ogni luogo segreto e intimo del sentire umano con spiccata sensibilità e immediato realismo. Ha saputo come pochi restituire sotto diversi profili la vita sociale da quella pubblica a quello più privata e domestica, facendo della macchina da presa un mezzo a servizio del proprio pensiero visivo ed emotivo con cui testimoniare diversi contesti che scorrevano innanzi al suo sguardo sempre affascinato dallo sfilare di situazioni nuove e imprevedibili.

occhio del secolo bresson

occhio del secolo bresson

Semplicità, immediatezza nel riprendere un dato momento accompagnano il suo lavoro fin dagli inizi quando nei primi anni Trenta con la sua prima Leica realizza i primi scatti da cui si evince una particolare attenzione a fatti e accadimenti che raccontano lo scorrere del tempo ordinario e straordinario. Alla sua arte fotografica, che restituisce la percezione di quanto accade nel tessuto esistenziale a lui contemporaneo è dedicata una suggestiva mostra presso gli spazi della Villa Reale a Monza aperta fino al 26 febbraio 2017, attraverso cui il visitatore viene a contatto con immagini forti e intense, intime e poetiche.

Curata da Denis Curti ed organizzata da Civita Mostre con il supporto di Cultura Domani la mostra Henri Cartier Bresson Fotografo è promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e da Nuova Villa Reale di Monza in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson (istituzione creata nel 2000 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie) e Magnum Photos Paris.

Occhio del secolo: Bresson

Occhio del secolo: Bresson

Attratto inizialmente dalla pittura e dagli ambienti del surrealismo francese, è al ritorno dal suo viaggio in Costa d’Avorio agli inizi degli anni Trenta che Bresson comincia ad interessarsi alla fotografia desiderando immortalare gli aspetti della realtà. A sostenerlo in questo percorso sono in particolare due figure: il fotografo intellettuale polacco David Szymin con cui strinse un forte legame di amicizia e il fotografo ungherese Endré Friedmann, poi noto col nome di Robert Capa. Ad affascinarlo è anche il cinema tantoché nel 1931 inizia a lavorare come assistente per Jean Renoir per poi nel 1937 firmare il suo primo film “Return to life”. Gli anni del secondo conflitto mondiale tra il prendere parte alla resistenza francese, la prigionia per mano dei nazisti da cui riesce a fuggire, il rientro in patria dove collabora ad un’organizzazione di assistenza ai prigionieri evasi, lo vedono a fasi alterne impegnato nella sua attività di fotografo in particolare nell’immortalare quei momenti drammatici, ma anche di speranza legati agli avvenimenti bellici come nel 1945 quando fotografa la

Occhio del secolo: Bresson

Occhio del secolo: Bresson

liberazione di Parigi. Alla fine degli anni Quaranta inizia a lavorare per la rivista femminile “Harper’s Bazar” e nel 1947 insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert fonda la famosa Agenzia Magnum. Da questo momento ha inizio per lui un lungo periodo in cui la sua passione per la fotografia lo condurrà in diversi angoli del pianeta: dalla Cina agli Stati Uniti, dal Canada all’ India, al Giappone, fino all’ Unione Sovietica. Non manca l’ Italia dove tra il 1950 e il 1970 compie numerosi viaggi toccando anche la Sardegna.

Attraverso 140 opere il percorso espositivo invita a ad approfondire il modus operandi di questo straordinario artista, la sua ricerca del contatto con gli altri, con i luoghi e le situazioni più diverse come i fatti legati alla guerra restituiti con spessore realistico talora duro e forte o gli aspetti più spensierati degli anni Sessanta espressi con poesia ed emotività.

Seguendo il percorso si passa da un Henri’ Bresson fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale, per poi passare al reporter degli anni Cinquanta e Sessanta, fino agli anni Settanta dove emerge l’aspetto più intimista della sua arte. Le immagini presenti in mostra ripercorrendo l’intera vita professionale del fotografo oltre ad essere una preziosa testimonianza di documento e storia sono riflesso di emozioni legate agli universi più intimi e famigliari. Accanto a Place de l’Europe, Stazione Saint Lazare, Parigi e Alicante, sono Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin, Salerno, e Viale del Prado. Scatti che destano sorpresa rivelando diversi contenuti, anche legati ad aspetti nascosti e apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l’inconsueto e far nascere la meraviglia in chi le osserva. Per parlare di Henri Cartier-Bresson come sostiene la curatrice Denis Curti, è importante tenere in considerazione la sua biografia.

Occhio del secolo Bresson

Occhio del secolo Bresson

Testimone attento e partecipe del suo tempo Bresson introduce il visitatore lungo un viaggio dove è svelata una doppia visione che da una parte rintraccia la storia dei suoi lavori soffermandosi sull’evoluzione del suo cammino artistico vario e complesso, e dall’altra restituisce la storia del Ventesimo Secolo attraverso il suo sguardo di fotografo attento e partecipe.

Il suo sguardo riusciva a percepire l’energia di un luogo, l’atipicità di un momento, l’eloquenza di un gesto o di una postura, riuscendo sempre a intuire il momento giusto per immortalarli, per poi archiviarli per sempre nella memoria della sua inseparabile Leica. Tra i ritratti di personaggi famosi, appartenenti a diversi ambiti, da lui immortalati accanto ad Albert Camus, Coco Chanel, Marcel Duchamp, Mahatma Gandhi, John Huston e Martin Luther King vanno citati Henri Matisse, Marilyn Monroe, Richard Nixon e ancora Ezra Pound, Jean-Paul Sartre ed Igor Stravinsky.

Come egli afferma; “Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale.”

Nel restituire la contemporaneità delle cose e della vita cogliendone all’istante il tratto peculiare, Bresson ha scritto il vocabolario della fotografia moderna influenzando intere generazioni di fotografi a lui successive.

Silvana Lazzarino

HENRI CARTIER-BRESSON FOTOGRAFO

Villa Reale di Monza

Secondo Piano Nobile

Viale Brianza, 1 – Monza

Orari dal martedì alla domenica, ore 10 – 19

venerdì ore 10 – 22. lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima)

fino al 26 febbraio 2017

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Bresson e gli altri

https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/VIAGGIO IN ITALIA ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA

Il nostro Paese scrigno di civiltà, cultura e bellezza vanta un patrimonio artistico e paesaggistico come pochi al mondo. Un gruppo di fotografi di fama internazionale tra i più conosciuti al mondo, in un tempo che abbraccia quasi ottant’anni, dagli anni Trenta del secolo scorso ad oggi, testimonia con immagini suggestive questi scenari unici per lirismo e bellezza.

A presentare i loro scatti suggestivi e intensi che raccontano l’Italia di ieri e di oggi è il percorso della

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

mostra in corso a Milano presso Palazzo della Ragione aperta fino al 7 febbraio 2016. L’esposizione Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia ITALIA INSIDE OUT a cura di Giovanna Calvenzi, promossa dal Comune di Milano Cultura, Palazzo della Ragione, con Civita, Contrasto e GAmm Giunti, si  suddivide in sette aree tematiche. Attraverso capolavori di Henri Cartier-Bresson che introduce il percorso e di altri protagonisti tra cui Robert Capa. Sebastião Salgado. Claude Nori, Cuchi White e Helmut Newton, viene restituita un’immagine del nostro Paese vista con gli occhi di chi provenendo da altri luoghi ne resta affascinato e colpito per le bellezze e la semplicità della gente incontrata.

Luoghi d’arte e atmosfere legate al paesaggio, popolazioni che vivono a contatto con la natura, il vissuto quotidiano, ma anche ambienti e scenari legati alla guerra e gli effetti dell’avanzare delle tecnologie, propongono una storia indiretta della fotografia e dell’evoluzione dei suoi linguaggi. Un viaggio per apprezzare meglio il nostro patrimonio naturale, storico e artistico che si apre con Henri Cartier- Bresson, pioniere del foto-giornalismo, capace come pochi di cogliere la vita nei suoi attimi più fugaci fermando sguardi e gesti anche meno visibili delle persone. Suggestivo il suo autoritratto. David Seymour rilegge con accenti eleganti il mondo della fede, mentre intenso è il reportage di Robert Capa al seguito delle truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943. Poi il racconto di Herbert List e la visione

Venezia McCurrry

Venezia McCurrry

innovativa di William Klein che entra da protagonista nel provocatorio racconto di Roma del 1956. E poi la poesia dell’uomo nel suo legame profondo con l’ambiente naturale negli scatti di Sebastião Salgado che racconta l’epopea degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia. Nella poesia della visione conduce il viaggio di Claude Nori che lungo il litorale adriatico ripercorre le strade dei ricordi a recuperare quelle radici familiari lontane. Intensa e poetica è la visione della capitale proposta da Helmut Newton che in “72 ore a Roma” ricrea una passeggiata notturna nel centro monumentale della città. Sperimentazione e nuove tecnologie proprie della fotografia di oggi restituiscono un nuovo volto di scorci e piazze di città come proposto da Alexey

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Titarenko che racconta una Venezia magica o Abelardo Morell che utilizzando le tecniche del “foro stenopeico” crea visioni  in cui si fondono interni ed esterni, A Cinecittà è dedicato il lavoro in bianco e nero di Gregory Crewdson, a Milano e ai suoi monumenti l’opera di Irene Kung dallo spessore onirico. Al documentario è affidato la tecnica di Paul Strand che con Cesare Zavattini ha realizzato una delle più straordinarie opere dedicate alla realtà contadina: Un Paese del 1953. Strand, attraverso ritratti, still life e paesaggi conserva la storia di un piccolo centro emiliano, Luzzara. Con stesso intento e sguardo anche Thomas Struth più tardi a distanza di 50 anni ritrae il centro storico di Milano.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

E’ poi la volta di una fotografia che testimonia i disagi esistenziali e gli scempi architettonici: Art Kane ne è un esempio attraverso immagini-sandwich che raccontano la scomparsa di Venezia. Una lettura positiva del nostro Paese invece è restituita da numerosi autori tra cui: Joel Meyerowitz che descrive le luci magiche della Toscana e arricchisce le sue immagini con il contributo poetico di Maggie Barret, Steve McCurry che a Venezia coglie l’’alchimia estetica tra le persone e l’ambiente e Martin Parr sulla costiera Amalfitana, gioca con l’immagine dei turisti mentre ritraggono se stessi sullo sfondo di straordinari paesaggi. Una Venezia colorata e immersa nell’atmosfera del carnevale è quella proposta da Nobuyoshi Araki, che si fotografa con le maschere del carnevale raccontando i suoi incontri. Sophie Zénon ripercorre la storia della sua famiglia, costretta a emigrare, affiancando i ritratti dei suoi nonni ai loro luoghi di provenienza, ed infine Elina Brotherus propone suoi autoritratti nel paesaggio.

Silvana Lazzarino

 

Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia
ITALIA INSIDE OUT
a cura di Giovanna Calvenzi
Milano, Palazzo della Ragione Fotografia
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 20.30,
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30. Chiuso il lunedì
fino al 7 febbraio 2016

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