Fieramilanocity MiArt, partecipa la Galleria Sara Zanin e Evgeny Antufiev

Fieramilanocity,  la 2o Sara Zanin Gallery di Roma presente nel Padiglione 3, Stand B22 con l’opera dell’artista Antufiev dal 5 al 7 aprile 2019

Fieramilanocity,  Arte contemporanea, moderna e design sono protagoniste alla Fiera MiART di Milano, in cui è dato spazio ad un possibile dialogo tra le diverse sfumature espressive, esplorando le relazioni tra il passato e il presente legato alla creatività. Un’occasione in cui al pubblico viene presentata la più ampia offerta cronologica, dall’arte dell’inizio del secolo scorso fino alle opere delle generazioni più recenti. La fiera che apre al pubblico dal 5 al 7 aprile 2019 in Viale Scarampo, 9 a Milano, presenta diverse sezioni tra cui: “Established Masters” dedicata alle gallerie che presentano opere d’arte realizzate entro l’anno 1999, in una selezione che spazia dai maestri dell’arte moderna fino agli artisti oggetto di una riscoperta attuale, “Established Contemporary” dedicata alle gallerie di primo mercato che presentano i linguaggi

Evgeny Antufiev
alla MiART con la Galleria Sara Zanin

maggiormente legati alla contemporaneità, dai classici odierni alle produzioni nuove e recenti e “Generations” sezione ad invito in cui due gallerie sono chiamate a creare un dialogo tra due artisti appartenenti a generazioni diverse collaborando ad uno stesso progetto espositivo.

A MiART partecipa anche la Galleria Sara Zanin di Roma (Roma, Via della Vetrina 21) presente nel Padiglione 3, Stand B22 con l’opera dell’artista EVGENY ANTUFIEV che entro una diversa ottica restituisce una uova percezione del rapporto tra presente e passato, tra l’uomo e la natura, l’uomo e la sua storia.

Le sue opere tra oggetti che rimandano ad utensili, o statuine con richiami al culto e ai simboli, proiettano entro un percorso in cui recuperare il passato dell’uomo tra appartenenza e origini attraverso una ricerca che guarda a iconografie simboliche di culture arcaiche lontane di cui rimane traccia. Sono sculture in legno intagliato, fusioni, terracotte tutte connesse a iconografie simboliche, rinvenibili nei riti religiosi e pagani delle culture arcaiche. Da ricordare il significato legato all’iconografia funeraria che Antufiev esplora e ri-anima con il suo peculiare sguardo, declinando una “invocata immortalità” elemento basilare in tutta la sua ricerca artistica.

Le opere di Antufiev riflettono identità ibride, capaci di generare assonanze tra mondi e culture differenti, filtrate dalla cultura visiva del suo paese di provenienza (la Siberia) e dalla tradizione artigianale russa nel trattamento dei materiali.

Si tratta di figure arcaiche e simboliche a richiamare tradizioni e culture distanti, e in questo lo spettatore è portato a fare un salto nel passato e in luoghi distanti, per recuperare pensieri legati a popolazioni lontane percepite come parte della storia. Rappresentazioni di figure, oggetti che richiamando ad abitudini e tradizioni distanti nei secoli, rimettono in gioco il concetto di esistenza aprendo a sensazioni nuove che fanno ripensare al ritorno ad un legame più diretto con la realtà naturale e l’ambiente circostante.

Silvana Lazzarino

 2o Sara Zanin Gallery

@Miart 2019

EVGENY ANTUFIEV

Padiglione 3, Stand B22

Fieramilanocity – Viale Scarampo – 20149 Milano

5 – 7 aprile 2019

venerdì e sabato ore 12.00 – 20.00

domenica ore 11.00 – 19.00

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La Farfalla simbolo di libertà e rinascita

LA FARFALLA PROTAGONISTA DELL’OPERA DI EVGENY ANTUFIEV IN MOSTRA A ROMA ALLA GALLERIA SARA ZANIN

 Semplicemente osservando il battito d’ali di una farfalla la cui vita è breve ci si rende conto quanto questa esistenza sia fragile e intensa ad un tempo, come essa possa prendere forma in un attimo e l’attimo dopo sparire. Di fragilità e di forza, di rinascita e continuità del tempo legate al destino degli esseri viventi in linea con l’energia dell’universo dove tutto si evolve, racconta l’artista EVGENY ANTUFIEV con la sua mostra Eternal Garden in corso presso la Galleria Sara Zanin a Roma fino al 16 giugno 2017. Ancora per una settimana circa ci si può confrontare con questo ipotetico mondo in un percorso visivo ed emotivo dove la vita non muore e si rinnova con la leggerezza del battito di ali di farfalla.

La farfalla è infatti protagonista della mostra di Antufiev con riferimenti agli studi sulle farfalle ad opera dello scrittore, saggista ed entomologo Vladimir Nabokov che ad un certo punto della sua vita ha scelto di ritirarsi con la moglie Vera in una stanza di albergo al Montreux Palace Hotel per dedicarsi proprio allo studio di queste splendide creature: le farfalle. La terrazza di questo albergo per più di 10 anni dal 1964 al 1977 -anno della sua morte- era diventata per lo scrittore la sua “montagna magica” e prima di morire queste furono le sue parole: “una certa farfalla sta già spiccando il volo”. Nabokov lavorò dal 1941 al ‘48  al Museo di Zoologia comparativa di Harvard dove riorganizzò la collezione di farfalle e pubblicò numerosi articoli scientifici.

La farfalla protagonista della mostra Eternal Garden  di Evgeny Antufiev alla Galleria Sara Zanin di Roma

La mostra presenta le immagini proprio di quella stanza dove soggiornò Vladimir Nabokov che Antufiev ha avuto modo di immortalare così da poter partire da queste per la creazione delle sue opere. Così il visitatore da una parte, grazie alle immagini entra in un atmosfera in cui è restituita l’idea di qualcosa che dura nel tempo e apre all’eternità e dall’altra scopre le forme solide di sculture che solo in apparenza resistono al tempo. Emerge l’essere attaccati alla terra a ciò che da sicurezza e l’essere proiettati verso qualcosa che non si conosce in cui recuperare energia e leggerezza, poesia e mistero. In questa mostra emblematica si racconta di due vite: quella delle farfalle e quella dello scrittore Nabokov: l’una è la parte libera e irrazionale, l’altra il lato che cerca risposte con la ragione. Ma la farfalla nel suo essere il risultato di una metamorfosi, del passaggio da una vita ad un’altra, della vita che si trasforma, è simbolo di rinascita. Ad essa si associa l’idea di evoluzione con il passaggio a diverse esperienze e prese di coscienza che poi restano nel tempo. Ciò che dura poco e poi rinasce unisce la fragilità con la durata ad indicare il superamento della fine e della morte. Il collezionismo cui si dedica lo scrittore Nabokov attraverso una raccolta metodica, nasce dal bisogno di raggruppare diverse identità nel loro continuo trasformarsi. Le forme sfidando la materia restituiscono energia, quell’energia che è origine di ogni cambiamento e principio di vita. Il 9 giugno 2017 nella Galleria Sara Zanin dalle ore 20.00 si potrà assistere ad un grande evento con protagonista la musica che incontra l’arte. Il CORO ACCADEMIA ALMA VOX  eseguirà appositamente per le opere di EVGENY ANTUFIEV parte del propri repertorio e anche il brano intitolato “La farfalla” scritto dallo stesso Antufiev.

L’arte di Evgeny Antufiev che tende a mettere in relazione il visibile e l’invisibile, il materiale e l’immateriale, diventa riflesso per cogliere quel legame sottile e talora impercettibile tra l’uomo e la natura, l’uomo e le sue origini guardando a possibili orizzonti di eternità proprio a partire da una farfalla.

Silvana Lazzarino

EVGENY ANTUFIEV

Eternal Garden

z2o Sara Zanin Gallery

.Via della Vetrina, 21 Roma

fino al -16 Giugno 2017

ingresso libero

CORO ACCADEMIA ALMA VOX

L’Associazione musicale Accademia Alma Vox nasce nel 2017 con l’intento di creare un coro, formato da ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 24 anni, molti dei quali provengono da esperienze musicali maturate nei cori di voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma. La direzione musicale ed artistica è stata affidata al maestro Josè Maria Sciutto con la collaborazione del maestro Alberto De Sanctis. Il repertorio spazia dalla musica rinascimentale a quella contemporanea.

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Alessandro Roma

L’IMMAGINAZIONE SI FERMA NELLE OPERE DI ALESSANDRO ROMA

Il vissuto esistenziale tra visione ed emozione dove i pensieri si confondono a cercare quell’indefinito nascosto dietro il luoghi della natura, il sottile confine tra memoria e immaginazione che apre a nuove possibili evasioni dove il tempo sembra fermarsi, si riflettono nell’arte di ALESSANDRO ROMA, artista di gran talento e sensibilità che con creatività e un’originale sperimentazione del segno e della forma capace di evocare nuove percezioni visive, racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e veglia, dove l’invisibile diventa visibile. A questo artista nato nel 1977 a Milano, attivo a Londra con alle spalle diverse esposizioni di successo in Italia e all’estero, che racconta attraverso l’assemblaggio di diverse immagini e

mostra su Alessandro Roma

mostra su Alessandro Roma

l’uso del collage il paesaggio nel suo aspetto fantastico e irreale dove confluiscono memorie letterarie e spunti reali, la z20 Sara Zanin Gallery di Roma fino al 16 aprile 2016 dedica una personale centrata sulla tematica dell’immaginario e dell’onirico quali elementi per ripensare il viaggio della vita. L’esposizione One foot in the world and the other in the stillness la prima dell’artista presso la galleria, presenta

composizioni e sovrapposizioni pittoriche con innesti di illustrazioni e reperti anche fotografici, in cui entra in gioco lo sguardo capace di cogliere oltre il visibile, proprio attraverso il susseguirsi delle frammentazioni di elementi che trovano nel risultato finale una visione di insieme pronta a rivelare la percezione dell’indefinito. Questo a partire da una rilettura della tradizionale composizione del paesaggio classico da cui l’artista attinge alcuni aspetti tematici per poi ridefinire una nuova visione dello stesso dove immaginare nuove strutture di elementi e forme come fosse un contesto magico.

Attraverso la forza descrittiva di un colore che alterna tonalità intense ad altre pastello, dove malinconia e mistero si alternano, affiorano le emozioni della vita nel suo scorrere in un tempo immaginato dove ripensare alle possibilità del destino sospeso tra verità e immaginazione, finito e indefinito.

mostra su Alessandro Roma

mostra su Alessandro Roma

L’arte di Alessandro Roma legando colore, materia racconta dei luoghi ed elementi appartenenti alla natura talora non immediatamente riconoscibili lasciando spazio all’immaginazione, costante attraverso cui cercare possibili riferimenti all’universo interiore nel suo rapportarsi alla realtà vicina e lontana, presente e passata. La visone si trasforma regalando una nuova percezione tra presenza e assenza, detto e non detto; lo sguardo si perde, liberando le tensioni e inducendo lo spettatore/ visitatore ad immergersi nel suo vissuto interiore dove si nascondono silenziosi ricordi, riferimenti e suggestioni. Entro questo tempo sospeso dove scenari naturali e ideali, tra la terra e il cielo parlano di vita, di esperienza vissuta si avverte come una condizione tra sonno e veglia molto simile al trasognamento. E’ questa dimensione inconscia che, a partire da frammenti di vita, di storie passate, proietta verso orizzonti infiniti per scivolare nelle nostalgie e lasciarsi catturare da quanto è oltre il ricordo per poi superarlo e ripensare quanto sottile sia il confine tra la memoria e il tempo,

Silvana Lazzarino

 

ALESSANDRO ROMA

ONE FOOT IN THE WORLD AND THE OTHER IN THE STILLNESS

z2o Sara Zanin Gallery

Via della Vetrina 21, 00186 Roma

Orario; da martedì a sabato dalle ore 12.00 alle 19,00

Fino al 16 aprile 2016

Ingresso libero

Per informazioni telefono 06 70452261; info@z2ogalleria.it

 

ESPOSIZIONI DI ALESSANDRO ROMA

Alessandro Roma (Milano, 1977) vive e lavora a Londra.

Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali: Locus Amoenus (Sobering Gallery, Parigi, 2014); Coburn Projects (Londra, 2015); Enclosure (Paradise Row Gallery, Londra, 2013); Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino (Brand New Gallery, Milano, 2012); Humus (Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto, 2011); Sites of action (Scaramouche Gallery, New York, 2011); Alessandro Roma (Marabini Gallery, Bologna, 2005). Tra le recenti mostre collettive: Drawing (z2o Sara Zanin Gallery, Roma, 2014); Drawing Biennial 2015 (Drawing Room, Londra); Le stanze d’Aragona (Palermo, 2015); Everything is About to Happen. An ongoing archive of artists’ books selected by Gregorio Magnani (Corvi Mora, Londra, 2014); Drawing Biennial 2013 (Drawing Room, Londra, 2013); Lucie Fontaine: Estate (Marianne Boesky Gallery, New York, 2012); Never before a girl done so much with so little (The Suburbans Gallery, Chicago, 2012); Lacune (a cura di Laura Lanteri, Museo Archeologico Eno Bellis, Oderzo, Treviso, 2012).

Nel 2007 ha vinto la quarta edizione dell’International Painting Prize Diputación de Castellón della Fine Arts Academy di Castellón, Spagna. Dal 2008 al 2009 é stato artista in residenza presso la Künstlerhäuser Worpswede.

 

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