Un Lunedì – A Monday

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Un Lunedì – A Monday
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio

Un lunedì

… e il traffico del lunedì in Albis
ristagna fetori di nafta
lungo il percorso
dal bosco al mare,
pullulante icone
bacheche
d’antiche devozioni
fasci di fiori finti e finti santi,
spaccato
tra le querce del bosco.

La vera pace
è un lunedì d’inverno brumoso
nel bosco di Zaro.

Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Un Lunedì – A Monday


Dalla raccolta poetica “Non sono un principe” di Bruno Mancini. Legge Antonio Mencarini

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

Un lunedì

… e il traffico del lunedì in Albis
ristagna fetori di nafta
lungo il percorso
dal bosco al mare,
pullulante icone
bacheche
d’antiche devozioni
fasci di fiori finti e finti santi,
spaccato
tra le querce del bosco.

La vera pace
è un lunedì d’inverno brumoso
nel bosco di Zaro.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/un-lunedi

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

Area protetta marina – comunicato

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Area protetta marina – comunicato

Area protetta marina - comunicato

Area protetta marina – comunicato

Dal 30 Luglio 2014 saranno aperti gli uffici dell’AMP per il rilascio delle autorizzazioni per la nautica e per le attività economiche per l’anno 2014.

Le autorizzazioni verranno rilasciate provvisoriamente nei seguenti uffici ed orari:

Ufficio di Forio, in piazza municipio 9 (vecchio municipio) : dal lunedì al sabato dalle ore 9,30 alle ore 13

Ufficio di Procida, presso il municipio, nei giorni di martedì, giovedì e sabato dalle ore 15 alle ore 19.

Si ricorda ai residenti ed agli equiparati a residente di portare con se una fotocopia del documento di identità, del certificato di assicurazione del motore se si possiede un natante o del libretto se si possiede una imbarcazione e, nel caso di equiparati, una copia di un documento che provi l’equiparazione.nei prossimi giorni verranno distribuiti alle marine e darsene i blocchetti per il rilascio delle autorizzazioni settimanali e mensili per i loro clienti.

Si pregano i gestori di marine e darsene di contattare il responsabile dell’AMP, dott. Riccardo M. Strada per concordare tempi e modi di consegna dei bollettini. Il numero dell’ufficio, a cui fare riferimento, dalle 9 alle 13,30 è 081 986271.

Il Responsabile dell’AMP sta concordando con la struttura organizzativa dell’Ente tempi e modi per poter aprire un ulteriore punto di rilascio di autorizzazioni ad Ischia, le informazioni verranno prontamente diffuse.

il Responsabile dell’AMP dott. Riccardo M. Strada

DILA

Referendum consultivo Comune Unico

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Referendum consultivo Comune Unico

Gli abitanti dei 6 Comuni dell’isola d’Ischia saranno chiamati alle urne per un referendum consultivo sulla costituzione di un Comune Unico che comprenda l’intero territorio ischitano. E’ una disposizione contenuta nel Collegato alla legge finanziaria regionale approvato dal Consiglio regionale della Campania. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, indirà il referendum consultivo. Il 5 e il 6 giugno 2011 si è svolto un primo referendum consultivo per la costituzione del Comune Unico, che però non raggiunse il quorum del 50% degli aventi diritto la legge regionale n.1 del 2012 ha però stabilito che “il referendum è valido qualsiasi sia la percentuale dei votanti interessati alla consultazione referendaria”.

 

Un giornalista di Teleischia ha ottenuto dal Sindaco di Barano, Paolino Buono, questa dirchurazione:

“Ritengo che la Regione stia sbagliando, anzi abbia fatto un atto illegittimo, senza aver ricevuto alcuna istanza dai consigli comunali. In due non si sono espressi, il comune di ischia ha votato a favore, in tre hanno votato contro. Se vogliono il comune unico presdentino uno studio sulla bonta di questa indicazione”. Il sindaco poi sottolinea:”vedo una grande incongruenza nel proporre il comune unico per l’isola d’Ischia lasciando fuori da questa ipotesi di referendum l’isola di Capri. la Regione deve avere capacità di “legiferare” in forma generale e non particolare. Vedo una forzatura del governo regionale e sopratutto di Forza Italia e di chi la rappresenta sull’isola. Già è pronto il nostro ricorso!”.

Sull’isola diventa evidente il rafforzamaneto maggioritario del “no” all’ipotesi unitaria poiché anche l’Amministrazione comunale di Forio si è schierata compatta al fianco di quelle di Barano, Casamicciola Terme e Serrara Fontana, storicamente avversarie dell’ipotesi riunificativa.

Referendum consultivo Comune Unico

Maxiemendamento collegato alla legge di Stabilità 2014

Passa con 36 voti la fiducia sul maxiemendamento collegato alla legge di Stabilità 2014 della Regione Campania. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula al momento del voto mentre Luca Colasanto di Forza Italia si è astenuto.

Ecco in sintesi i punti salienti del maxiemendamento del Governo regionale.

– Istituzione di una Struttura di Missione presso la Giunta regionale che, nelle more della approvazione della legge per il riordino del servizio idrico integrato, si occuperà della gestione del ciclo integrato delle acque.

– Nelle zone sottoposte a vincoli, che non comportano una inedificabilità assoluta, per il rilascio del titolo di sanatoria non è richiesto il parere favorevole di compatibilità delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso.

– La sanatoria è esclusa per le opere non che non ne sono suscettibili ai sensi dell’art. 33 della Legge 47/85 solo ed esclusivamente qualora i vincoli comportino la inedificabilità assoluta e siano stati imposti prima della esecuzione dell’opera stessa.

– Procedura semplificata per il rilascio dei titoli in sanatoria per sbloccare le pratiche di condono edilizio dell’85 e del ’94 giacenti presso i Comuni.

– ”Zona rossa” a rischio Vesuvio: viene sancito il divieto di non edificazione a scopo residenziale e di ampliare immobili esistenti, ma si consentono gli adeguamenti indispensabili a garantire la stabilità degli edifici nel rispetto della normativa antisismica ed interventi finalizzati all’efficienza energetica degli immobili.

– Penisola sorrentino-amalfitana: restano ferme le prescrizioni di tutela dettate dal Piano Urbanistico territoriale e si disapplicano tutte le altre disposizioni.

– La Soresa, società regionale della sanità, diventa centrale unica di committenza regionale per le società partecipate della Regione in misura totalitaria (fatta eccezione per Eav, Sviluppo Campania) per la razionalizzazione della spesa. Sempre alla Soresa viene riconosciuta la possibilità di assumere personale a temponindeterminato tramite concorso.

– Lo stanziamento di 1 milione di euro per la Fondazione Idis – Citta’ della Scienza per il 2014 e un contributo di altri 2 milioni di euro per gli anni 2015 e 2016.

– Contributi per il funzionamento delle societa’ partecipate di 50mila euro, non soggetti a rendicontazione.

– Misure per l’occupazione e il sostegno al reddito: per preservare le professionalità dei lavoratori delle società partecipate interessate dai processi di razionalizzazione, l’amministrazione ricorre agli ammortizzatori sociali in deroga di cui all’Accordo Stato-Regioni del 22 novembre 2012.

– Affidamento dell’esercizio provvisorio di trasporto pubblico su gomma nelle Province di Benevento, Caserta, Avellino, Napoli e Caserta alla società interamente partecipata Air.

– Ineleggibilita di sindaci e consiglieri comunali dei Comuni sopra i 5mila abitanti e dei componenti del Consiglio metropolitano. Per candidarsi occorrerà dimettersi 30 giorni prima del voto.

– Modifica della legge regionale istitutiva dell’Agenzia Regionale per la protezione ambientale, l’Arpac al fine di conferire le funzioni di direttore generale a dirigente di ruolo della Giunta o dell’Arpac o di altro Ente pubblico regionale (per contenere la spesa. – Rafforzamento patrimoniale per le società regionali del Polo ambientale: Sma (6.300.000,00 tra risorse finanziarie e patrimonio immobiliare) Campania Ambiente e Servizi (450.000,00 euro) Logica (250.000,00 euro).

– Un sito internet regionale (Campania Semplice) dedicato alla semplificazione amministrativa e alla consultazione dei cittadini.

– Tempi certi per i pagamenti della Regione a favore delle imprese – Accelerazione della spesa dei fondi comunitari e nazionali, entro novanta giorni dalla entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale ne ridefinisce le procedure amministrative.

– Misure di tipo socio-sanitario contro il gioco di azzardo patologico per la cura dell’obesità infantile, a favore di persone affette da patologie dello spettro autistico e da celiachia – Istituzione dell’Osservatorio contro la Violenza sulle Donne e il Femminicidio. (ANSA).

Conferenza stampa del PD

Conferenza stampa del PD

Conferenza stampa di Pd, Centro Democratico, Socialisti, Verdi e Sel.

“Le norme proposte – attacca Francesco Emilio Borrelli dell’esecutivo nazionale dei Verdi – sono indegne e scorrette sia da un punto di vista politico che istituzionale.

Tentare di sconfiggere l’eventuale candidatura di Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno con una legge ad hoc è davvero oltre i limiti della decenza. Legge che ovviamente non si è mai pensato di applicare sulla palese incompatibilità dell’assessore all’ ambiente Giovanni Romano che da 4 anni è anche contemporaneamente Sindaco di un comune di oltre 20mila abitanti.

Infatti se per i sindaci varrà l’incandidabilità alla carica di consigliere regionale, gli assessori regionali, invece, potranno essere anche primi cittadini. Inoltre con la modifica dell’articolo 9 della legge regionale num.10 del 2004 – continua Borrelli – sostanzialmente si aumenta il periodo a disposizione dei comuni per esaminare le pratiche di sanatoria.

Ancora, viene specificato che per le disposizioni riguardo all’accesso al condono non si applicano solo per le costruzioni che ricadano in zone sottoposte a vincoli, qualora quest’ultimi comportino l’inedificabilità assoluta e siano stati imposti prima dell’esecuzione delle opere stesse.

Insomma, se approvata la norma, sarebbero condonabili le opere edilizie realizzate in zone sottoposte a vincolo paesaggistico.

Ciò consentirebbe di salvaguardare migliaia di abitazioni a rischio abbattimento secondo la Regione Campania, su cui insistono, per gran parte, già provvedimenti giudiziari e inoltre darebbe il via alla possibilità di nuove edificazioni in aree vincolate come Ischia, il Parco del Vesuvio, la penisola sorrentina, i Campi Flegrei e tanti altri siti dove non il cemento ha causato devastazioni senza precedenti negli anni e che sono anche a rischio vulcanico e sismico e quindi dovrebbero avere innanzitutto via di fuga sicure e collaudate invece di edificazioni che spesso impediscono proprio la possibilità di allontanarsi rapidamente”.

DILA

Vox

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Vox
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Jan 5, 2023
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Italian
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NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
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E basta
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E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia

Vox

Assuefatto,
sbriciola,
nel silenzioso pandemonio acustico
lirismi
taniche di nefandezze oscene,

lanciando,
in orbita,
su mal celato tuttotondo fonico
Ignazio
e suo fratello:

epigoni sbiaditi
del vate siculo.

Antonio Mencarini
legge
“La Sagra del peccato”
chi non ascolta
perde.

Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

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Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
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Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Vox

Vox
Antonio Mencarini

Assuefatto,
sbriciola,
nel silenzioso pandemonio acustico
lirismi
taniche di nefandezze oscene,

lanciando,
in orbita,
su mal celato tuttotondo fonico
Ignazio
e suo fratello:

epigoni sbiaditi
del vate siculo.

Antonio Mencarini
legge
“La Sagra del peccato”
chi non ascolta
perde.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/voxjc

 

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

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Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza
n-principe/”>Non sono un principe – edizioni Eros

Credevo – I thought

Views: 64

Credevo – I thought

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00
opertine-tutto-8-ok-ridim-600×399.jpg” alt=”” width=”600″ height=”399″ />

 

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso

Credevo

“Ho scandagliato anfratti
grigiastre fenditure
malsane sudditanze per la mente
-la mia,
la tua di te che non lo sai,
la sua di chi m’amava,
l’altra del bischero-,
i sensi atrofizzati
in dormiveglie indotte,
lombrico nella mela…
per scrivere poesie”.

Credevo.

“Ho carezzato muschi
verdognoli tappeti
esuberanze futili ai margini del cuore
-il mio,
il suo di lei che non capiva,
il tuo di te che sempre amavi,
l’altro della battona-,
la mente assente
dalla pelle respirando colori,
piumino incipriante gole…
per scrivere poesie”.

Pensavo.

“Fascicolo brogliacci
fogliastri ammuffiti
salvati dai mille traslochi di vita
-la mia,
la mia che non ho smesso di donare,
la mia che non ho smesso di godere,
la mia d’Ignazio-,
il mondo fuori stanza,
mi scopro uomo in giro
tra fronzoli e pepite…
per scrivere poesie”.

E sono.

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Credevo – I thought

Credevo

“Ho scandagliato anfratti
grigiastre fenditure
malsane sudditanze per la mente
-la mia,
la tua di te che non lo sai,
la sua di chi m’amava,
l’altra del bischero-,
i sensi atrofizzati
in dormiveglie indotte,
lombrico nella mela…
per scrivere poesie”.

Credevo.

“Ho carezzato muschi
verdognoli tappeti
esuberanze futili ai margini del cuore
-il mio,
il suo di lei che non capiva,
il tuo di te che sempre amavi,
l’altro della battona-,
la mente assente
dalla pelle respirando colori,
piumino incipriante gole…
per scrivere poesie”.

Pensavo.

“Fascicolo brogliacci
fogliastri ammuffiti
salvati dai mille traslochi di vita
-la mia,
la mia che non ho smesso di donare,
la mia che non ho smesso di godere,
la mia d’Ignazio-,
il mondo fuori stanza,
mi scopro uomo in giro
tra fronzoli e pepite…
per scrivere poesie”.

E sono.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/credevo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
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Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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Non sono un principe – edizioni Eros