SILVIA COZZI PRESENTA “PADRONA DI GIOCHI DI LUCE”

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SILVIA COZZI PRESENTA A ROMA ALL’ENOTECA LETTERARIA QUATTRO FONTANE LA SILLOGE DEL VIAGGIO SULLE EMOZIONI TRA ARMONIA E BELLEZZA

Poetessa e scrittrice raffinata ed elegante, capace di dare voce alle emozioni della vita tra passato e presente dove si rincorrono nostalgie e gioie, delusioni e speranze, SILVIA COZZI, con il suo libro “PADRONA DI GIOCHI DI LUCE regala l’entusiasmo nel sentirsi parte di un tutto pur nella propria individualità sottolineando come ciascun individuo sia un’ anima in continua esplorazione di quanto accade, proiettato verso la rinascita nel ritrovare l’armonia con il creato. Le sue prime poesie Silvia Cozzi le ha scritte all’età di dodici anni per poi riprendere questa passione più avanti, spinta da un bisogno di raccontarsi e dare voce agli angoli più segreti e nascosti del pensiero in cui abitano solitudini. amori, entusiasmi e rimpianti.

SILVIA COZZI silloge PADRONA DI GIOCHI DI LUCE Enoteca letteraria

Sentimenti delicati e forti, rassicuranti e inattesi tra affetti e ricordi, desideri di libertà ed evasione sono descritti in armonia con i colori e i profumi di luoghi della natura e con quanto a lei vicino, per un risveglio verso un viaggio all’interno dove prendono vita scintille di luce ad inseguire i battiti del cuore. Scintille che promettono e illudono in questa vita dove c’è bisogno di ascoltare e ascoltarsi in un tempo di cui si possono fermare gli istanti più belli nella consapevolezza che ogni aspetto della natura e della realtà vive di luce, quella luce che si riflette e si frange in ogni angolo su questa Terra, in ogni sguardo di persona vista, incontrata sul cammino.

Il prossimo 12 maggio 2018 la sua silloge “Padrona di giochi di luce edita da Enoteca Letteraria e frutto della vincita nel 2017 del Premio Nicola Rizzi, sarà presentata a Roma presso l’Enoteca Letteraria di via Quattro Fontane 130, alle ore 18.30.

La serata, moderata da Maria Rizzi, Consigliera Regione Lazio e nota scrittrice di romanzi gialli, inizierà con il Coro Voices in Progress diretto da Patrizia Fatucci del quale l’autrice fa parte e proseguirà con gli interventi dei due relatori Paolo Buzzacconi e Roberto De Luca, mentre le letture delle liriche saranno affidate all’intensa e avvolgente interpretazione di Fiorella Cappelli poetessa, scrittrice e critica letteraria.

Un’occasione da non perdere in cui la magia delle note e delle voci del coro introdurranno alle suggestive emozioni dettate dalle rime che tracciano il mistero, la bellezza e l’incanto di questa vita con le sue ombre e le sue luci in cui smarrirsi e ritrovarsi, cadere in attimi di profonda malinconia e risalire con lo sguardo al cielo. Questa preziosa raccolta di poesie di Silvia Cozzi con i suoi giochi fatti di riflessi emozionali. invita a guardare con altri occhi il cammino in questa vita dove protagonista è l’uomo sospeso tra certezze e dubbi, in costante aspirazione verso qualcosa che avverte come energia nella circolarità dell’esistenza dove inizio e fine coincidono.

La silloge è stata premiata con il secondo posto lo scorso anno al “Premio Nazionale Un Monte di Poesia” organizzato dal comune di Abbadia San Salvatore (Siena) in collaborazione con l’Accademia Vittorio Alfieri di Firenze.

Dopo la presentazione Tonino Puccica e l’autrice offriranno il brindisi e poi, per coloro che lo gradissero, vi sarà la possibilità di prendere parte alla cena conviviale dove si potrà gustare cibo cucinato in casa, ottimo vino imbottigliato e atmosfera magica per soli 10 Euro.

Silvana Lazzarino

 

Per la Rassegna Iplac

Presentazione del libro

PADRONA DI GIOCHI DI LUCE”

di SILVIA COZZI

Modera Maria Rizzi

Relatori Paolo e Buzzacconi e Roberto De Luca

Letture a cura di Fiorella Cappelli

presso l’’ENOTECA LETTERARIA QUATTRO FONTANE

Via di Quattro Fontane, 130 Roma

sabato 12 maggio 2018 ore 18.30

Ingresso libero

 

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Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

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Clara Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Clara Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Bruno Mancini Youtube

Video di carattere artistico, con contenuti d’interesse sociale e con presentazioni di personalità del mondo culturale. Video ufficiali degli eventi, delle informazioni e delle notizie proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” Ischia

Clara Musica e canto di Valentina Gavrish - Testo di Bruno Mancini - Quadri di Milena Petrarca
CLARA

Essere donna non le dà pace
quand’è la strada
il suo “Per ora!”,
se maschio sbuca
tra le ginestre
apparse ardite
nel lembo in basso
del suo torrione sulla rocca.

Clara è una donna,
Clara è la donna
che tu vorresti
amare
amare
e poi di nuovo
amare

E lei vorrebbe caldi sospiri
tra guancia e collo.
Mani indecenti
dalle ginocchia
al breve tratto
dove concentra
per me, per te, sì,
sì, osceni paradisi,

Clara è una donna,
Clara è la donna
che tu vorresti
amare
amare
e poi di nuovo
amare

Luciano Ventrone e il fascino nascosto della natura morta a Gualdo Tadino

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Luciano Ventrone: la mostra dedicata alle sue nature morte inaugurata da Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi, esposta nella Chiesa Monumentale di San Francesco

Oltre l’ordinario, nascosta nel reale si cela quell’immagine che spesso sfugge ad un primo impatto, aprendo all’invisibile: è quella proiezione di un nuovo orizzonte visivo ed emotivo restituita da LUCIANO VENTRONE che a partire dall’uso della fotografia realizza dipinti proiettati verso il superamento  della resa oggettiva della realtà.

Luciano Ventrone mostra a Gualdo Tadino. Accordi naturali

La fotografia diventa per l’artista romano che da oltre trent’anni si dedica a soggetti di nature morte, punto di partenza per cogliere l’oltre e guardare all’astrazione dell’oggetto, superando la semplice apparenza. In particolare le nature morte, slegate dal loro essere materia, sono da Ventrone restituite in pittura attraverso una perfetta e armoniosa combinazione di punti di luci e colore che superano la stessa rappresentazione reale.     Tra gli artisti contemporanei più stimati e apprezzati a livello internazionale Luciano Ventrone, nato a Roma nel 1942, da voce ad un universo fatto di percezioni legate a quel microcosmo che risiede negli aspetti del reale e nelle nature morte con cui far vibrare emozioni di felicità e nostalgia tra illusione e verità che accompagnano l’uomo nella ricerca di risposte al suo destino dove il passato ritorna come presenza costante e silenziosa.

Il suo sguardo soffermandosi sui vari aspetti della realtà e delle nature morte, cattura particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili, perché calati entro una realtà dove le immagini si susseguono senza fine allontanando dal banale senso delle cose verso “l’ipernaturale”.

Luciano Ventrone mostra a Gualdo Tadino.  Filo di perle

E’ questo senso autentico delle cose, il loro lato nascosto – tra luoghi vicini e lontani e nature morte- dove emergono luce e colore, a caratterizzare la mostra a lui dedicata “Meraviglia ed estasi “ che ssi è inaugurata domenica 15 aprile 2018 alle ore 17.30 a Gualdo Tadino (Perugia) presso il Teatro Talia (in Via Ruggero Guerriero) alla presenza di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi che ne sono i curatori.   Promossa da Polo Museale città di Gualdo Tadino, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, l’esposizione, organizzata dall’Associazione Archivi Ventrone è allestita negli spazi della Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino dove resterà aperta dal 17 aprile al 28 ottobre 2018.

Un percorso intenso dove le nature morte di Luciano Ventrone cattureranno l’interesse dei visitatori per la forza evocativa con cui viene restituito l’universo delle emozioni a partire da rappresentazioni di fiori, frutta e oggetti in posa che proiettano verso percezioni volte oltre i sensi quasi ad avvertire l’ ipernaturale.

La scelta di Gualdo Tadino non è stata casuale: come hanno sottolineato gli organizzatori la stessa cittadina è stata patria di Matteo da Gualdo (1435 circa-1507), tra gli antesignani del genere della natura morta – con la sua celebre tavola raffigurante l’’Albero di Jesse’, della fine del XV secolo- genere pittorico che Ventrone ha interpretato secondo uno stile e un linguaggio innovativo tra i più apprezzati.

Luciano Ventrone mostra a Gualdo Tadino. Approdo

 

Ad accomunare le opere in mostra, realizzate grazie ad una tecnica senza imperfezioni, esagerata e metafisica è l’interazione tra luce, forma e colore a suggerire rappresentazioni scenografiche suggestive dalla forte spettacolarità tali da coinvolgere occhio e mente in un’armonia di stupore e estasi. Delle nature morte Ventrone restituisce l’intrinseca bellezza, la plasticità delle forme, il fascino nascosto esaltato dai riflessi delle luci su superfici ora concave e convesse dove si incontrano e accostano diverse gamme di colori caldi e intensi, opachi e vivaci. Emergono ricordi, nostalgie, attese, guardando al tempo che passa tra sogni e speranze dove affiorano vanità e fragilità per ritrovare se stessi nel mosaico di emozioni che accompagnano la vita.

Tra le opere vanno citate: “Accordi Naturali”, “Antichi sapori” (2011/2017), “Approdo” (2010/2018) e  i  due inediti paesaggi: “Silvi Marina” (2013/2017) e “I racconti del vento” (2006), rispettivamente una marina e un deserto (soggetto eseguito solo in quattro versioni). Esse sono vere e proprie istantanee di luce e colore, dove il sole sostituisce la fredda e artificiale luminosità elettrica delle nature morte riflettendo quella luce calda che vena d’avorio il mare Adriatico nei pomeriggi d’agosto, così come le dune di sabbia della Libia. E poi “Fragilità” (2013/2017), “Il filo di perle”(2010/2018) e “Il tempo delle vanità” (1998), senza dimenticare  “Mosaico” (2011), raffigurante una melagrana gigante spaccata, esposto nel Padiglione Italia della 54° edizione della Biennale di Venezia. Il Catalogo è edito da Carlo Cambi Editore.

Silvana Lazzarino

 

LUCIANO VENTRONE

MERAVIGLIA ED ESTASI

a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi

Chiesa monumentale di San Francesco,

Corso Italia, Gualdo Tadino (Perugia)

Orari: da martedì a domenica 10.00 – 13.00; 15.00 – 19.00

dal 17 aprile al 28 ottobre 2018

Per informazioni: tel. 075. 9142445

 

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Quarta parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

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Quarta parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Quarta parte "Penne Note Matite" -  Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

Pag. 52-53

Nadeem Ansari
Liga Sarah Lapinska
Sebastiano Grasso

Liga Sarah Lapinska
Recensione vincitrice del premio di giornalismo “Otto milioni”

Ischia nostalgia

Ho conosciuto il poeta scrittore, appassionato di cultura, e pescatore Bruno Mancini nel web già tanto tempo fa, quasi per caso.
Insieme con una mia lettera gli ho inviato la mia poesia:

La tua canzonetta, cantata mille volte,
in mille violini, in mille venti.
Ho cercato le note negli archivi,
intanto, ancora, mentre
i tigli nella pioggia,
i fuochi nella nebbia
cantavano, cantavano, logoravano, logoravano
la melodia perduta.
Sembrava, non la dimenticherò
mai mai mai,
proprio sangue fluente tra i mie tendini.
Le note non ho più cercato nella stampa sui fogli,
nelle righe sulle mie mani,
tra gli arcani dei venti nell’arte visuale dei cieli,
Intanto, ancora, mentre
da sopra, violenti,
infuriati i primi silenzi,
in attimi mai più,
stracciavano note dimenticate
sempre sempre sempre
coprendo il dolce suono della tua canzonetta.

Appena letto questa poesia, Bruno mi ha invitato a partecipare nel suo (insieme con i suoi amici migliori) progetto culturale non-commerciale.
Nei suoi programmi, ogni anno vengono pubblicate antologie (nelle quali ci sono poesie, riproduzioni di quadri ed opere realizzate con altri stili dell’arte visuale, recensioni di altri libri), hanno luogo mostre, vengono intervisti artisti e sostenitori, registrate canzoni, organizzati

Pag. 54-55

eventi veramente diversi, sia in biblioteche, sia nelle strade di notte,
ballando con i fuochi, per il piacere dei bambini, e tanto altro ancora.
La Città di Ischia si trova sull’isola chiamata Ischia, non distante da Napoli. Dall’isola d’Ischia, quando il tempo è chiaro, si può vedere sia Capri, sia Ventotene.

Nel nostro sito LENOIS (acronimo di LE NOstre Isole), basato su Fabebook, si sono iscritte circa 30.000 persone.

Non tutti sono artisti. Non tutti sono entusiasti dell’arte.

L’obiettivo dei veri entusiasti di LENOIS è unire gente diversa, capace non solo di vedere, ma anche di guardare, capace non solo di sentire, ma anche di ascoltare.

Le migliaia di articoli pubblicati su LENOIS e nei libri si possono leggere solo in italiano perché, per ora, mancano traduttori di buona volontà per divulgare le nostre idee in lingue diversi nel mondo.

Il nostro progetto LENOIS, come lo sono, di solito, i progetti non commerciali e le personalità di coloro che non hanno come scopo essenziale il guadagno (anche se loro, certo, vogliono guadagnare e sanno benissimo come investire il denaro) ha subito tante metamorfosi.

Il nostro sito LENOIS a volte è stato bloccato. Gli hacker hanno inserito informazioni false con “scherzi’ crudeli, deridendo le opere, di altri e di tutto il gruppo, che loro stessi non sono in grado di capire.

Ci sono individui, che preferiscono costruire, ma ci sono altri che provano gioia enorme nel distruggere le opere e gli entusiasmi altrui, sfruttando, quasi fosse un dono della natura, la fiducia ricevuta dai compagni, dagli sponsor, e dagli altri artisti.

Distruggere il rispetto per l’arte o il pensiero di un altro, e ancora, e di nuovo, contro coloro i quali essi non sono in grado di capire.

Solo all’inizio sembra che distruggere sia più facile che non approfondire gli argomenti.

Quando al posto di un albero tagliato ne viene seminato un altro, quello cresce molto lentamente.

Se qualcuno si sente ingannato e sta perdendo la speranza, allora, se è abbastanza forte, e gli sono di nuovo vicini gli amici empatici e capaci di credere in lui fermamente quasi dicendo “Siamo con te!”, può accadere che in lui la speranza non rinasca più, e lui, seppure più valente e più sincero, diventi cinico e scettico come lo sono gli altri scettici e cinici che poi, comunque, cercano, seguendo la loro
subcoscienza, smarriti il bambino che era in lui.

Cercano ancora altri entusiasmi.

Perciò la civiltà, parlando senza pathos, non continuerà senza gli artisti, gli scienziati, i medici, gli eroi veri, ossia, senza l’amore vero.

Amore per il proprio lavoro affinché ciò che si è creato possa continuare a vivere. E sempre esistono tanti individui con due facce, come c’insegnano le idee degli egiziani antichi e Kabbala, e le mie visioni dualistiche di chi talvolta costruisce e talvolta distrugge.

Costruiscono e distruggono talvolta unendosi a persone piene di entusiasmi, sfruttando la loro spiritualità per poi renderle vittime, talvolta in combutta con gente completamente cinica.

Nell’anno 2009, ad Ischia, particolarmente grazie a Roberta Panizza e Bruno Mancini, è stata pubblicata l’antologia “Ischia, un isola di poesia” nella quale si possono leggere le mie poesie in lingue italiana e lettone, e vedere i miei disegni.

Gradualmente, abbiamo implicato nei nostri progetti anche tanti altri autori. Io, prima quelli della Lettonia, e poi anche di altri Paesi.

Come Bruno, pure io penso che l’antologia e il concorso legato ad essa, adesso disponibile non solo per i poeti e per gli artisti visuali, ma anche per musicisti, si svilupperà, come sempre, in un più ampio progetto internazionale.

Vogliamo, e non credo che resterà solo un sogno, costruire tante collaborazioni, gemellaggi tra le città, reali e vive, non solo formali e non solo digitali.

Nel progetto abbiamo invitato tanti rappresentanti lettoni, sia poeti, sia pittori, sia ceramisti, e adesso anche scultori e musicisti.

Tante volte nella vita del nostro sito LENOIS sono accaduti attimi tristi, come sempre quando contro quelli di buona volontà lottano i cinici senza ragione e scopo.

Però, lo sviluppo di LENOIS testimonia che i cinici non sono nemmeno così tanti, comunque spesso sono hiper-attivi, mentre, purtroppo, alcuni di quelli di buona volontà, e spesso quelli con due facce, mancano di un valore tra i più fondamentali: il coraggio.

Pag. 56-57

Alcuni perdono il loro entusiasmo se, per esempio, la loro poesia non viene premiata, e l’invidia di base supera tutte le loro buone intenzioni.
Invece, altri diventano di nuovo entusiasti, fissando, che il dato progetto ha un evidente successo.

Proprio come quelli che tradiscono un amico quasi dimenticato.

Un amico di nuovo guarito o che ha superato problemi legali, un amico uscito dalla povertà o da altri simili problemi, verso il quale, ovviamente, vale la pena di sorridere di nuovo e di offrirgli ancora una volta la propria eterna amicizia.

Ce ne sono tanti, ma ce ne saranno sempre tantissimi che investiranno in un progetto più cuore e più energia proprio quando un progetto importante viene minacciato, quando è bloccato dagli hacker, quando le risa degli scettici e i mormorii degli invidiosi fanno il loro sporco lavoro capace di far perdere la convinzione a chi non è fortemente determinato.

Questo valore si chiama semplicemente: sincerità.

Non dico di essere sinceri verso qualsiasi progetto o verso qualsiasi persona, ma essere sinceri quando il progetto è sotto minaccia.

Lo sviluppo desiderato dipenderà dalla sincerità e dalla fiducia, dal coraggio e dall’amore, e la sua forza verrà da quelli, che, se sarà necessario, lavoreranno gratis come Bruno.

Bruno una volta mi ha detto:

Quello che diamo gratis agli altri, spesso non viene apprezzato.
Ci sono persone che capiscono il valore solo delle cose comprate con tanti soldi, non importa se si tratti di un prodotto pseudo artistico, di pseudo amore o di pseudo sincerità.”

Noi non neghiamo il guadagno e non siamo eremiti.

Anzi, siamo capaci di amare la vita e sappiamo non cercarla solo nei libri, che sono un riflesso, una variazione del mondo e della vita.

Noi non crediamo ad un mondo in cui tutto è denaro trasferito da una tasca ad un’altra, non lasciando quasi spazio per la luce del sole.

Ecco, questa e la forza fondamentale del nostro progetto e, nello stesso tempo, anche il rischio più serio.
Il rischio non solo di non essere apprezzati ogni volta che siamo pronti ad elargire gratis o forse in cambio di un riconoscimento simbolico.

Coloro che hanno possibilità economiche possono investire in questo progetto con la massima tranquillità, perché le garanzie più importanti sono i tanti entusiasti che non lasceranno il progetto neppure in tempo di crisi, che non dimenticheranno l’amico, uomo, animale, o anche solo
una rosa, seppure fosse già morta.

Coloro che non hanno la possibilità di far conoscere ad altri le proprie opere artistiche, il proprio “io e noi” attraverso i progetti commerciali, vengono invitati e sono benvenuti se decidono di parteciparsi qui, se la loro arte è sincera e non è ipocrita.

Tutti insieme: artisti attualmente famosi, debuttanti, troppo sicuri e troppo timidi.

Purtroppo, tanti sono troppo timidi e scrivono, e dipingono qualcosa nascondendolo in angoli silenziosi.

Hanno le idee chiare, ma hanno anche il pudore di non diventare importuni.
Quindi, nel dubbio di se stessi, loro cominciano a dubitare dei talenti degli altri.

Sentenze banali?
Del tipo che ha un senso solo quello che facciamo con tutto il cuore.
Del tipo che il fondamento artistico è nell’amore, nella sincerità e nel coraggio. Ma così è dovunque! Mai dire mai. Siamo tutti legati.
La bellezza e la creatività, insieme alla forza d’animo, sono le leve per salvare il mondo, parlando, di nuovo, senza tensione emotiva.

Finalmente nell’anno 2014, come vincitrice del Premio con la mia poesia “Io, l’ultima donna ingenua”, ho avuto la possibilità di visitare Ischia e incontrarmi con gli amici, alcuni dei quelli avevo già conosciuti nello spazio digitale: Bruno Mancini, Nunzia Zambardi, Enrico Buono, Gino Iorio, Lino Buono, Antonio di Nauta, Guerino Cigliano, Vincenzo Savarese, Katia Massaro, Maria Luisa Neri, Antonio Scarfone ed altri.

Lì, al Sud, la gente canta a piena voce per strada e non vengono considerati imbecilli.

Non ci sono posti strani dove, come più normali, vengono valutati quelli che bestemmiano per strada.

Una nobile donna, Maria Grazia Casola, davvero eccellente, che ha una villa situata vicino al porto nel quale, ritornando tardi dai numerosi eventi, ammiravo sempre splendide nel buio, bianche, piccole navi, lascia la porta aperta con le chiavi nella toppa.

Pag. 58-59

Poliziotti gentili mi hanno aiutata quando, scambiando gli indirizzi e diretta verso l’Hotel Parco Verde dove mi aspettava ancora un evento, ho rischiato di danneggiare il portone di un’altra casa simile alla villa dove alloggiavo.
Immigrati, con le teche collocate sui loro colli magri, vendono souvenir e, insieme al sorriso, regalano una collana di coralli.
Ho portato in Lettonia un loro souvenir, insieme ad una conchiglia.

I cani, abbandonati dai loro proprietari, ben nutriti, un po’ corpulenti, dormano tranquilli e comodi, attraverso tutto il marciapiede, e non hanno paura che qualcuno possa calpestare l’estremità della loro coda, o anche scalciarli con le gambe mentre sono addormentati.

Non si può calpestare una coda o un vaso di fiori.

Sì accadde tutto, ma dobbiamo essere premurosi con gli altri fino alla coda, con la speranza, con l’energia creativa e con la bellezza verso noi stessi e verso gli altri.

La forza è anche fragilità.

Il mio amico Bruno scrive:

“Un sorriso di mare smeraldo
un profumo di ortensia maculata
lo scampanare di turisti pascolanti
lo sciacquio di granita biancastri,

TEMPO,

la sposa non mi chiede altro

i miei ingorghi pazienteranno ancora
tra un’onda senza fine al tramonto
nel poggio di agrumi e di ninfee.

Non rubate la mia vita,
prendete i sogni.

Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini “Non rubate la mia vita”
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/non-rubate-la-mia-vita/3521454?

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-rubate-la-mia-vita/paperback/product-3521454.html

Liga Sarah Lapinska

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Paola Occhi

Presidente della Sede operativa di Mirandola per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”
Presidente Nazionale Cantanti lirici
Ambasciatrice della Pace DILA per l’Emilia Romagna e la Basilicata.

Pag. 60-61

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ASSOCIAZIONE CULTURALE “DA ISCHIA L’ARTE – DILA”
Paola Occhi

Presidente della Sede Operativa di Mirandola
Presenta il progetto

Benessere & Natura

L’urbanizzazione e il lavoro frenetico offuscano il vero bisogno di conoscenza dei luoghi che ci circondano.
Riappropriamoci della natura per curare il nostro benessere.
La tua avventura può iniziare da questo momento.
INFO: Paola Occhi
Via Montegrappa, 7 – 41037 Mirandola (MO)
Contatto e-mail info@nazionalecantantilirici.it
Telefono 3313175886

Pag. 62-63

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ASSOCIAZIONE CULTURALE “DA ISCHIA L’ARTE – DILA”
Paola Occhi
Presidente Nazionale Cantanti Lirici
Presenta il progetto

Ama Madre Terra

Il progetto parte dalla conoscenza delle Api, perché è da loro che dipende l’equilibrio del nostro ecosistema.
Si tuffano nei fiori pieni di nettare.
Portano la vita, il polline ai fiori, permettendo alle piante di riprodursi, rinforzarsi, vivere.
Miele, Propoli, Polline, Pappa Reale, i prodotti delle Api sono fondamentali per il nostro benessere.
Il ritorno alla Terra è indispensabile per educare alla natura e raggiungere l’armonia che abbiamo perduto. Oggi le Api stanno scomparendo, minacciate dal “progresso” dell’uomo.
Salvare le Api è un obiettivo vitale per il presente e il futuro di tutti.

INFO: Paola Occhi
Via Montegrappa, 7 – 41037 Mirandola (MO)
Contatto e-mail info@nazionalecantantilirici.it
Telefono 3313175886

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cure 2 children onlus
www.cure2children.it

 

Pag. 64-65

La poetica di Angela Maria Tiberi non è consigliata a tutti coloro che abbiano freddo il cuore e scarso il senso dell’Amore.
Non riuscendo a farla propria, potrebbero ritenere, scioccamente, che si tratti di utopistiche trasposizioni in versi di ideali obsoleti, senza capire che i veri “vecchi” sono solo coloro che non sanno più credere all’amore.

A chi volesse verificare e approfondire questa nostra, necessariamente succinta presentazione delle note
artistiche di Angela Maria Tiberi, consigliamo la lettura del suo ultimo libro “Gioco d’amore a Sermoneta”, dal quale riceverà certamente sensazioni di serenità, pace e amore.
Bruno Mancini

Angela Maria Tiberi
Pianoforte nero

Ricordi tristi e dolorosi
ritornano nella mia mente.
Vedo due bambini ad ascoltare
la melodia del piano nero,
suonata dal loro giovane padre.
Quanta armonia e sintonia c’erano nell’aria di festa.
Sembrava che il tempo si fosse fermato
per fare l’inchino a questo bel quadretto familiare.
Giorni felici e spensierati, mai si pensava alla morte
che con la sua trappola era pronta ad adescare
la felicità di due cuori amanti in un solo istante.
Amore mio, te ne andasti in silenzio senza un lamento,
non ricevesti il nostro bacio di addio.
Quanta malinconia sento nel mio cuore
a causa di questo mondo avido,
senza amore ed incomprensibile per noi mortali.
Io aspetto ancora te con i miei capelli grigi e con le rughe
che segnano il mio viso rigato dal pianto.
La dolce musica ancora sento nelle mie orecchie e le risate dei
nostri bambini inconsapevoli della sofferenza che presto
avrebbe solcato il loro cuore con la tua scomparsa improvvisa.
Sbattono le onde sulla roccia come il tempo trascorso
da quel giorno improvviso che te ne andasti da noi senza un sorriso.
Il tempo è fuggito, ma la musica è rimasta
nei nostri cuori del piano nero.
La melodia ci accompagna illudendoci che presto ci sarà il tuo ritorno
e continuo ad amarti nel silenzio e nella notte ti sogno in quegli attimi
d’amore rimasti intatti nel profondo del cuore e continuo a dirti:
Ti amo, mio dolce ed unico amore…

Dalla poesia Pianoforte nero, con il seguente testo adattato da Bruno Mancini, Valentina Gavrish ha musicato e cantato una canzone.

Pag. 66-67

Pianoforte Nero

Strofa
Ricordi tristi e dolorosi
ritornano nella mia mente.
Vedo due bimbi ad ascoltare
la melodia del piano nero,
suonata dal loro giovane padre.
Quanta armonia e sintonia
c’erano nell’aria di festa.
nel tempo che si era fermato:
inchino al bel quadretto familiare.
Giorni felici e spensierati,
mai si pensava alla morte
trappola pronta ad adescare
felicità rubata ai cuori amanti

Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore…

Strofa
Sento malinconia nel cuore
per questo mondo avido,
senza amore per noi mortali.
Io aspetto ancora te da sempre
con i capelli grigi e con le rughe
Il viso rigato dal pianto.
dolce musica ancora sento
le risate dei nostri bimbi
prima della tua scomparsa improvvisa.
Sbattono onde sulla roccia
da quel giorno senza un sorriso
tempo fuggito ma musica
del piano nero rimasta nei cuori.

Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore

Strofa
Ci accompagna la melodia
c’illudiamo del tuo ritorno
continuo ad amarti in silenzio
ti sogno in quegli attimi ancora
d’amore fino al profondo del cuore

Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore.

Valentina Gavrish

è una cantante musicista ucraina residente in Italia da molti anni. In Italia ha indirizzata la sua attività artistica principalmente verso la composizione musicale, utilizzando testi di poeti partecipanti ai progetti culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.
Senza disdegnare d’incidere brani, proposti con arrangiamenti scritti anche da suoi amici, che ha cantato con suggestioni esotiche.
Oltre ad Angela Maria Tiberi, gli stessi Bruno Mancini e Roberta Panizza le hanno fornito testi che lei ha modellato in canzoni spesso risultate di piacevole impatto, tipo “Gilda” diventata sigla della trasmissione televisiva “Da Ischia l’Arte” trasmessa per oltre 60 puntate dall’emittente televisiva Teleischia (digitale terrestre canale 89 e web http://www.teleischia.com). Questa che presentiamo è la copertina di un florilegio di canzoni ucraine che Valentina ha musicato negli ultimi anni.

Pag. 68-69

Sezione affidata ad Angela Maria Tiberi,

Presidente della Sede operativa di Pontina per conto
dell’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA

Michelangelo Angrisani

è un grande maestro di varie discipline artistiche, la cui magnificenza è stata onorata in molte nazioni.

Presidente dell’Accademia Internazionale “Arte e Cultura” (con delegazioni in Romania, Spagna, Croazia, Israele, Brasile, Belgio), Michelangelo Angrisani con il suo annuario rende gloria a diversi artisti nazionali e stranieri.

La qualità artistica di Angrisani è stata più volte premiata dalle più alte Autorità dello Stato italiano: medaglia d’argento del Presidente della Repubblica; medaglia d’argento del Presidente della Camera dei Deputati; medaglia di bronzo del Presidente del Senato della Repubblica.

Angrisani è un innovatore della bellezza artistica e creatore di nuove tecniche pittoriche.

Colore nel legno, dove il colore si sposa in armonia con la natura.
Colore nel marmo, dove il colore accalda il freddo del marmo.
L’olio sul cartoncino, per dipingere il sogno, la mente, l’irreale.
L’olio su carta feltra, per trasformare materiale da rifiuto in opere d’Arte.

Hanno scritto di lui critici d’arte italiani e stranieri, quotidiani locali, nazionali ed esteri.

Tante le citazioni su riviste artistiche e cataloghi nazionali e internazionali. Attualmente, le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, di musei italiani ed esteri.

Angela Maria Tiberi

Flora Rucco,

dott.ssa in Conservazione dei Beni Culturali. Segretaria Naz. Ass. Museo delle Donne del Mediterraneo “Calmana”. Presidente dell’Ass. Artistica e culturale “Exper’art”. Insegnante, cura progetti creativi di Arte e “Yoga” per l’Educazione alla Pace.

Organizza eventi artistici e culturali curandone la critica d’arte.

Poetessa e pittrice, ha pubblicato il libro di poesie “Ecos” e il libro di poesie e immagini “Flussi Meridiani – Risveglio”.

Partecipa a varie Mostre collettive.

Corpo migrante

Nudo corpo migrante
senza più volto e un nome,
crocifisso, al filo della speranza,
senza più aspirazione
corpo di migrazione.
In fuga
da deserti e terre roventi,
muto e inerme, giunto
agli approdi marini.
Corpo sottile
inchiodato alla miseria
specchio dei miseri
per l’opulenza del Mondo.
Senza più un fil di voce
ma l’ombra di un sospiro
di una madre
impresso al cuore.
Dissolve crudele
l’urlo salmastro in mare
mediterraneo d’amare
turbato dal male.
Corpo allineato
come pattumiera del Mondo
Il varco della speranza
è di un corpo celeste
di stelle, alla terra straniera.

Angela Maria Tiberi

Pag. 70-71

Silvana Arbia

– Magistrato – Presidente della Fondazione internazionale Silvana Arbia.
Già alla Corte d’Appello a Milano, poi ad Arusha (Tanzania) col Tribunale penale internazionale per i crimini commessi in Ruanda (nove anni come chief of prosecutions nella Procura generale), adesso alla Corte penale internazionale dell’Aja con un mandato di cinque anni, eletta a capo della Registry, uno dei quattro organi in cui si articola la Corte penale internazionale.

Silvana ARBIA partecipò, come membro della delegazione italiana, alla conferenza tenutasi nel 1998 a Roma, in cui venne scritto lo statuto di quella che poi sarà la Corte Penale Internazionale.

Il 28 Febbraio 2008 viene eletta Registar (cancelliere) presso il Registry, il principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale.

Il suo compito è fornire supporto amministrativo ed extra-giudiziario nel perseguimento delle strategie della Corte.

La protezione e l’assistenza delle vittime e dei testimoni, la cooperazione giudiziaria, l’amministrazione del centro di detenzione, e della difesa, l’organizzazione e la gestione dei field offices, la gestione finanziaria e la sicurezza della Corte sono funzioni chiavi del Registry.

In questo ruolo è coinvolta nei casi attualmente trattati dalla corte: fra questi, il procedimento contro il presidente sudanese Omar Hasan Ahmad al-Bashir e le indagini sulle violenze occorse nel 2008 in Kenya, quelle in Libia, in Costa d’Avorio.

RICONOSCIMENTI

• Premio “Nicola Sole” 2010
• “Paul Harris” (da Rotary Catania)
• Premio “Carlo Levi” 2012
• Premio “Donne Zonta” 2012
• “Paul Harris” (da Rotary Basilicata) 2012
• “Peace Prize” da Soroptimist International of Europe 2013
• Il 29 Agosto 2015, l’Amministrazione Comunale di Pomarico le conferisce il Premio Lucania
• Oro per la Cultura Giuridica
• Chèvalier de la Legion d’Honneur.

Ultimo libro: Mentre il mondo stava a guardare – Vittime, carnefici e crimini internazionali: le battaglie di una donna magistrato nel nome della giustizia, pubblicato da Strade Blu – Mondadori, nel novembre 2011. Premio Carlo Levi 2012.

Angela Maria Tiberi intervista Silvana Arbia sui “Bambini soldato”.

D – Si parla spesso in questi giorni di “Bambini soldato”, “Child soldiers”, “Enfants soldats”, e simili e pare che nonostante i numerosi sforzi per arginare tale pratica, centinaia di migliaia sono i bambini coinvolti in operazioni militari e il mondo rimane cieco e sordo, spesso tollerante.

R – La definizione di bambini soldato, come stabilita nel 1997 nei c.d. Principi di Città del Capo comprende non sono quelli armati e che combattono, ma

Quinta parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

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Quinta parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Prima parte “Penne Note Matite”

Prima parte "Penne Note Matite" - Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

Pag. 72-73

anche quelli che sono utilizzati dagli eserciti e dai gruppi armati come esche, corrieri o guardie, per svolgere azioni logistiche o di supporto, come trasportare le munizioni e le vettovaglie, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni.

La situazione più grave è quella delle bambine soldato che oltre a essere adibite alle operazioni militari sono anche usate come schiave sessuali.

Nonostante l’adozione di convenzioni internazionali dirette a tutelare i diritti dei minori (si ricordano la Convenzione di New York sui diritti dei minori entrata in vigore il 2 Settembre 1990; il Patto sui diritti civili e politici; il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e la Carta Africana sui diritti e il benessere dei bambini del 1999), risulta che ancora oggi, secondo fonti UNICEF, la pratica di arruolare bambini esiste in Africa (in Somalia in cui tra il 1991 e il 2004 sono stati registrati 200.000 minori, Sierra Leone, Repubblica democratica Congo, Uganda, Mozambico, Liberia, in Ruanda durante il genocidio del 1994 i militari hanno coinvolto minori nei combattimenti); in Asia (In Afganistan i Talebani usano i bambini come suicide bomber: in Burma si contano 70.000 minori che servono nell’esercito), in America latina, in particolare in Bolivia 40% dell’esercito è composto da minori, dei quali 50% sono minori di anni 16.

Occorreva un mezzo per rendere giustiziabili le violazioni del divieto di usare i minori in operazioni militari e nel 1998 con l’adozione dello Statuto di Roma, atto costitutivo della Corte Penale Internazionale, l’arruolamento di minori di anni 15 è definito crimine di guerra (le prime sentenze su tali crimini sono state emesse dalla Corte speciale per la Sierra Leone che tuttavia ha un mandato limitato nel tempo e riguarda soltanto una determinata area geografica).

Il primo processo della Corte penale internazionale ha riguardato proprio il crimine di guerra dell’arruolamento dei bambini, nel caso Lubanga, un capo dell’UPC, operante nella regione dell’Itturi, nella repubblica democratica del Congo, ricchissima di diamanti, è stato dichiarato responsabile e condannato definitivamente per aver arruolato bambini, i kadogos.

Ho avuto il privilegio di essere il Registrar della Corte penale internazionale

proprio al tempo in cui si è iniziato e si è concluso questo primo processo, con la condanna del capo militare e con ordine di riparazione alle vittime.

Innumerevoli sono state le difficoltà, anche per ottenere la cooperazione degli Stati, al fine di assicurare la protezione dei testimoni e delle vittime, tra cui vi erano ex bambini soldato devastati, con poche speranze di futuro normale.

Numerose sono state anche le questioni sulla riparazione da accordare a quelle vittime.

Si è sottolineato che, tra le misure riparatrici, vi è la non stigmatizzazione degli ex bambini soldato.
I kadogos sono vicino a noi, non possiamo ignorarli, specialmente nel momento storico attuale, in cui gli standard di tutela di diritti fondamentali che sembravano acquisiti, stanno vacillando, cedendo a esigenze di mercato e di finanza mondiali, specialmente se pensiamo che spesso i minori si fanno arruolare volentieri per riscattarsi dalla povertà estrema, situazione che ci ricorda quella di tanti bambini in Italia, che sono ingaggiati dalla criminalità organizzata, assicurando manovalanza criminale a basso costo e non punibile.

Un compito per le donne si delinea netto e ineludibile: proteggerli.”

Ringraziamo Silvana Arbia del suo intervento e le auguriamo successi per la pace mondiale tramite la sua Fondazione internazionale, costituita a San Marino per tutelare i diritti dell’infanzia coinvolta nei conflitti armati.

La Fondazione si propone di prevenire il fenomeno dei bambini soldato nella regione dei Grandi Laghi Africani, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione e il rafforzamento delle capacità degli adulti, vicini ai minori, di proteggerli e di garantirne il diritto all’educazione e allo sviluppo.

http://www.arbia.foundation.com

Pag. 74-75

Ugo De Angelis,

è nato nel 1955 a Latina.
Laureatosi in Architettura a ”La Sapienza” di Roma con una tesi sul tema di archeologia industriale, da molti anni è ricercatore e consulente storico presso l’Archivio Vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede ex Sant’Uffizio.

Ha collaborato con diversi quotidiani tra cui “L’Osservatore Romano” e sono numerosissime le sue partecipazioni a convegni nazionali e internazionali i cui studi e relazioni storiche sono state pubblicate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Accademia Nazionale dei Lincei.

Ha partecipato alla elaborazione di numerosi interventi di recupero ambientale e monumentale, tra cui emerge il progetto vincitore del concorso internazionale indetto nel 2003 dalla Regione Lazio per la “Realizzazione del restauro e la valorizzazione del porto di Civitavecchia e del water-front cittadino”.

Per la sua sensibilità e l’assidua attività di promozione, valorizzazione e riqualificazione territoriale, nel 2007 è stato coordinatore scientifico del progetto transnazionale per la pianificazione urbanistica del Parco Satricum della Valle dell’Astura, finalizzato ad uno sviluppo turistico sostenibile. Nel 2010 ha redatto il progetto del Piano Colore, tutela e recupero delle superfici architettoniche della “Città di Fondazione” (Latina), presentato alla Fiera del Restauro di Ferrara.

Convinto assertore e sostenitore delle politiche di valorizzazione e promozione territoriale, rivendica l’importanza del sinergico ruolo tra cultura, urbanistica e turismo finalizzato ad un modello strategico di sviluppo sostenibile. Da sempre sostiene che non si può intervenire su un territorio o su un monumento se non si conosce la sua storia.

“In quella foto c’è Maria”

è il titolo di un suo libro in cui propone la visione puramente storica di personaggi e fatti accaduti alle Ferriere di Conca nel mese di Luglio del 1902 che portarono al martirio della piccola Maria Goretti.

Angela Maria Tiberi

Milena Petrarca

Artista a trecentosessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita, tra gioie e malinconie, passioni e speranze.

Le sue opere, presenti in molti musei italiani e americani ed in prestigiose collezioni americane, francesi, inglesi e cinesi, incantano per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di arti grafiche “Otto milioni”, la sua opera è stata scelta per l’elaborazione della copertina di questo volume.

Angela Maria Tiberi

Pag. 76-77

Assunta Gneo

è autrice del libro “Tira fuori l’anima”.

Un inno alla rinascita, alla riscossa della propria vita e del proprio sogno…
Ognuno di noi viene al mondo con un sogno, realizzarlo è complicato: ci sono persone che si battono per questo, ma rendendosi conto di quanto sia complicato rinunciano.

Non ascoltano più la vocina che viene dall’anima, che li incita ad andare avanti, semplicemente smettono di credere, con il compiacimento di mariti, mogli, genitori, amici.

Altri invece scelgono di combattere.

Seppur difficile, complicato, impossibile, perché è lì che si fa la differenza.

Luce è una di questi, rappresenta la vera luce che alberga dentro di noi, la forza che ci sostiene, che ci spinge a compiere un altro passo in avanti.

Luce ha una famiglia disattenta, che non riesce a proteggerla, neanche dall’abuso dell’imbianchino che lavora a casa in occasione della sua comunione.

Occorrerà tempo, tanto tempo, per superare, per capire.

Combatte duramente non si arrende mai, perché ha capito che costruire è la cosa che sa fare meglio e che cambierà realmente la sua vita.

Un punto di forza ce l’ha è nonna Bice che capisce la situazione: la ragazza abbisogna di una madre, quella che ha non sembra essere all’altezza.

Così decide di sostenerla psicologicamente e fisicamente, regalandole perle di saggezza e svelandole il segreto di famiglia che custodisce da una vita.

Un inno all’amicizia: lei e Gianna crescono insieme, sostenendosi l’una l’altra, nella ricerca della propria identità, nella voglia di affermarsi nella propria vita e nella ricerca della felicità.

Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: la morte della piccola Desire cambierà di nuovo le carte in tavola
Ce la farà Luce a riscattarsi

Sezione affidata a DILABLIDA, Sede operativa in ALGERIA

per conto dell’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA

Presidente DILABLIDA
Dalila Boukhalfa

Dalila Boukhalfa

Per gli amici Caroline Dali, è nata a Oran in Algeria il 26 Dicembre 1968 e vive a Blida.
Insegnante di francese presso la scuola media e il centro di lingue stranieri dell’università di Soumaa.
Da sempre appassionata di lingue, di libri e di poesia, ha saputo trasmettere con notevole successo questi interessi ai suoi studenti.

Ha partecipato a diverse manifestazione di carattere culturale in Algeria.

Scrive a titolo personale: storie per ragazzi e poesie.

Per molto tempo il suo sogno è stato quello di organizzare e partecipare ad eventi artistici e culturali in Italia e in Algeria, facendo affidamento sulla cooperazione, sincera e continua, con l’Associazione culturale DILA, in modo tale da creare e riaffermare rapporti, tra artisti italiani e algerini, che abbiano in lei e nella sua volitiva presenza un collante forte e determinante.

Così, nel Luglio 2017, l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA, riconosciuta l’ampia positiva divulgazione dei propri progetti ottenuta grazie alle attività professionali e sociali realizzate dalla Professoressa Dalila Boukhalfa, ha deliberato di nominarla Presidente della sua Sede operativa DILABLIDA ubicata in Algeria nella città di Blida.

Pag. 78-79

Angela Maria Tiberi
L’Istituto italiano di cultura ad Algeri è un organismo ufficiale dello stato italiano.

È stato fondato nel 1963 dopo la proclamazione dell’indipendenza dell’Algeria dal colonialismo francese.
L’Istituto è uno spazio che lega in primis i due Paesi tramite la collaborazione dell’Ambasciata italiana, situata non

Oltre ai corsi di lingua ed a tutte le altre opportunità che offre l’Istituto italiano, la Direttrice dottoressa Maria Battaglia ed i suoi colleghi hanno lavorato molto per sviluppare un efficiente servizio di biblioteca e di mediateca di libri, volumi, DVD, documenti video, CD Rom e cassette audio resi disponibili per “Gli Amici Dell’Istituto” La dottoressa Maria Battaglia è attiva, presente e sempre molto disponibile per tutti.

La nuova Biblioteca del’Istituto italiano ad Algeri è un vero piccolo museo. Una vera oasi di pace, dove ci si può divertire e coltivare i propri desideri, tanto più quando si apprezza la lettura. Un’immensità culturale ricca, un spazio tranquillo e rilassante per la lettura cui possono accedere sia i dilettanti sia gli studenti e sia i ricercatori, vista l’immensità e la ricchezza delle opere disponibili.

Poi ci sono gli eventi culturali a la sede ad EL BIAR.

Un variegato programma di scambi culturali algerino-italiano comprendente esposizioni di Arti visive e anche corsi di cucina italiana. L’Istituto culturale italiano è tra i più antichi e più attivi in Algeria con un’offerta ricca e diversificata che propone letteratura, pittura, musica ed altri generi culturali ed artistici, sia all’interno e sia all’esterno della sua struttura. Iniziative che compaiono ogni anno nel suo programma offrono l’opportunità di accesso ad artisti e creativi italiani ed europei per proporre le loro Arti sotto il cielo algerino e per il pubblico internazionale che sceglie l’Algeria come sua meta turistica, artistica, sociale, culturale e anche commerciale

Abdeldjalil Amri.

Sono nato in Adrar nel 1992 e sono residente in Adrar nel quartiere di Mehdia. Adrar si trova a sud dell’Algeria nel deserto del Sahara.

Sono laureato in lingua e letteratura italiana dall’anno 2013, con un diploma ed un master in didattica delle lingue conseguiti nel 2016 presso l’Università di Lounici Ali di Blida.

Conosco scolasticamente la lingua inglese e quella francese, mentre la mia madrelingua è l’arabo che scrivo e leggo perfettamente.

La mia collaborazione con l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

verterà principalmente sul mio scrivere e parlare del deserto algerino, delle sue bellezze e dei suoi pericoli. Mi piace molto scrivere in italiano poesie, racconti e fiabe corredati da fotografie e scambi culturali. salambboy@gmail.com – Tel. +393284905308.

La sopravvivenza nel Sahara

Il Sahara è il più grande deserto della Terra, si trova nell’Africa settentrionale e vanta una superficie di circa 9.400.000 chilometri quadrati. Il Sahara occupa circa un quarto del continente africano.

Si estende dall’Oceano Atlantico fino al Mar Rosso con una lunghezza di circa 4800 km, e con una larghezza di 1800 km dal Mediterraneo fino alle regioni centrali Africane.
Il Sahara comprende i seguenti stati: Algeria, Ciad, Egitto, Eritrea, Libia, Mali, Mauritania, Marocco, Niger, Sudan, Tunisia e Repubblica Democratica Araba Sahrawi.

Popoli tipici del Sahara, quasi tutti nomadi, sono: i Tebu, i Tuaregh, i Berberi o Amazigh e i Sudanesi.

La distribuzione della popolazione non è uniforme, mentre immense aree sono disabitate nelle oasi si possono raggiungere valori di densità di popolazione molto alti.
Nel Sahara si possono identificare diversi tipi di paesaggi: Hammada, deserto di roccia; Serir, deserto di ciottoli e ghiaia; Lergo o Idean, deserto formato da dune di sabbia; Bioma che si trova nell’estremo sud è la Savana, mentre a nord si trova la Steppa mediterranea

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Pag. 80-81

Omaggio ad Abderrahmane Benhammouda

Abderrahmane Benhammouda è stato uno dei fondatori del Dipartimento della lingua italiana presso l’Università di Blida in Algeria.

Con lui ho iniziato a studiare la lingua italiana, ho scoperto la pronuncia della lettera “c” e la grammatica italiana.

Abderrahmane Benhammouda, piano piano, inseriva informazioni sulla cultura italiana iniziando la lezione sempre con un proverbio italiano.

Lui, comunicandoci il suo sapere e il suo amore per la lingua, mi ha data la voglia di andare davanti, mi ha anche trasmesso il modo di sognare in italiano e di cantare con parole italiane.

Ecco una sua breve biografia che mi ha scritto quando gli ho chiesto di raccontarmi il suo percorso con la lingua italiana.

“Mi chiamo Abderrahmane Benhammouda, ho 66 anni e sono un pensionato della scuola nazionale. Sono stato insegnante di francese e d’italiano per più di 40 anni.La mia avventura con questa bellissima lingua è cominciata negli anni sessanta al liceo “Ibn Toumerte” di Boufarik a 40 km. da Algeri.
Il mio professore di lingua italiana era un siciliano, si chiamava Padellaro.

Dopo il liceo sono andato all’Università di Algeri, dove ho preparato gli esami per la laurea istruito dal Prof. Massimo Ghirelli (critico internazionale del cinema), e dal Prof. Sergio Sacili (un milanese che continua ancora a realizzare conferenze sulla lingua e sulla cultura italiana)..

Dopo la laurea, considerato che l’italiano era scomparso dai programmi scolastici algerini, sono stato indotto, fino al 2010, ad insegnare la lingua francese al livello liceale.
Nel frattempo, l’Università della mia città, Blida, aveva aperto un dipartimento di lingua italiana con l’aiuto di cooperanti italiani, ma gli avvenimenti del decennio nero (o piuttosto rosso di sangue) ha spinto gli stranieri e fra loro gli italiani a lasciare il paese.

Con l’appoggio di un amico, oggi malato, che si chiama Othmane Messous, abbiamo rilevato la sfida.

Così oggi abbiamo circa 300 – 400 persone laureate in italiano che insegnano in varie località della Nazione. Il mio primo viaggio in Italia risale al 1975, quando ho trascorso un mese di studio a Perugia presso l’Università per stranieri. Dalila Boukhalfa.”

Sono Souad Challal,

nata nel 1989 in Algeria.

Maturità in lingue straniere nel 2007, nel 2011 mi sono laureata in italiano e nel 2016 ho ottenuto il diploma di Master per l’opzione didattica.

Sono stata segretaria nell’Associazione “Femme en communication” impegnata per le donne artigiane.

Ho insegnato all’Università Lounisi Ali di Blida.

Sono docente di lingua italiana al liceo Abdelhak Ben Hamouda – Djelfa. Studiando e insegnando questa lingua ho avuto voglia di scoprirla e di conoscerla sempre di più.

Mi piace molto scrivere, lasciare la mia mano seguire i battiti del cuore scrivendo senza rendermi conto di cosa scrivo.

L’unica cosa che so di certo è che mi esprimo con gioia, libertà, amore e tranquillità. Non sono né scrittrice né poetessa, perché sono ancora una principiante, ma vorrei tanto diventarlo.

Il mio unico amore

Vieni mio amore
e cura i miei dolori.
Vieni per dare la gioia al mio cuore.
Ho bisogno di te, tesoro.
Non lasciarmi mai da sola,
sai che non posso vivere senza te.
Mi hai dato la serenità.
Mi hai dato la tenerezza.
Mi hai dato la gioia e la pace.
Con te ho conosciuto la dolcezza della vita.
Con te ho conosciuto il valore dell’umanità.
Allora, amore, vorrei che tu sappia che sei
la luce della mia vita
il sangue del mio cuore
le ciglia dei miei occhi.
E senza te sono come
la rosa senza odore
il cielo senza stelle
la vita senza aria e acqua.
Amore amore amore ti amo dal profondo del mio cuore.

Pag. 82-83

Mohamed Benmaiza

Artista nato il 27 Dicembre 1963 a Ain Delfa, una città vicino BLIDA e a 50 km di distanza da Algeri, ha vissuto in campagna della cui bellezza era affascinato.

Sposato e padre di tre figli, è stato anche insegnante di arte nel liceo della sua città Blida.

Dipinge da età precoce.

Il suo percorso artistico è cominciato con la pittura.

Dopo un periodo di studio presso l’Accademia di belle arti si è specializzato nella calligrafia e nella miniatura.

Ha partecipato al Festival di Miniatura a Mostaghanem nel 2015, al Festival di Arte plastica nel 2011 a Annaba e a quasi tutti gli eventi culturali che sono stati presentati a Blida.
ll talento di Mohamed Benmaiza è quasi unico nel suo genere e la sua notevole sensibilità artistica è degna di ricevere attenzione e complimenti.

Dalila Boukhalfa

Safia Amara.

Sono nata nel 1989 a Tizi Ouzou (Algeria).

Laureata in lingua italiana, ho partecipato, per due anni, ad un master sulla didattica della lingua italiana.

Vorrei continuare i miei studi per avere il dottorato.

Ho lavorato in una scuola privata per due anni e per altri due anni in una scuola di guida insegnando il codice stradale.

Ho anche lavorato in un’Associazione per la prevenzione e la sicurezza stradale.

Sono docente di lingua italiana al liceo.

Ho insegnato al dipartimento d’italianistica a Blida.

Mi piace molto scrivere piccole storie in italiano e poesie, così come mi piace tanto la letteratura italiana.

Ho seguito corsi di formazione di giornalismo audio –visivo.

Partecipo sempre alle attività del’Istituto italiano di cultura ad Algeri proponendo attività di formazioni e conferenze, soprattutto durante la settimana della cultura italiana nel mondo.

Vorrei scoprire e visitare tutti i siti turistici e storici d’Italia.

Il pianto di un amante

Non cercarmi!
Se cerchi in tutto questo mondo
non mi trovi!
Perché sono dentro di te.
Cercami dentro di te
così mi trovi!
Nel fondo del tuo cuore
o dentro il tuo cervello
oppure in tutto il tuo corpo!
Tutte le tue cellule le abito
tutti i tuoi battiti mi richiamano
e rimani sempre così!
Tu mi senti sempre accanto a te
sarò sempre con te!
Nei tuoi sogni!
Nei tuoi occhi!
Nel tuo silenzio.
e nelle tue parole.

Se fossi!
Se fossi un amore
rientrerei nei cuori.
Se fossi un medicinale
curerei tutti i dolori.
Se fossi un’ombra
toglierei il calore.
Se fossi una giustizia
condannerei i criminali.
Se fossi un pesce
sceglierei il mio pescatore.
Ma, sono solo un essere umano
che riflette per il domani
e dove devo mettere le mie mani
per illuminare il mio cammino

Pag. 84-85

Sezione dedicata ad Artisti presenti in precedenti nostre antologie e agli Artisti maggiormente apprezzati per la loro collaborazione nel corso dell’ultimo anno.

Domenico Umbro

si presenta salutando Ischia con questo suo breve curriculum artistico.
Domenico Umbro di Filadelfia (VV), diplomato in clarinetto al Conservatorio Tchaikovsky, diplomato all’accademia italiana di clarinetto (Perugia) con Ciro Scarponi.
Corsi di alto perfezionamento con i docenti: Ciro Scarponi, Pasquale Lorenzo, Guido Arbonelli, Francesco Giardino, Fabrizio Meloni, Giuseppe Garbarino, Alessio Vicario.
Corsi di direzione: M° Jacob De Haan e M° Ten. Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso.

Sono primo clarinetto solista nell’orchestra di fiati G. Gemelli, ho suonato con il gruppo di Ensamble di clarinetti “Namaste”a Taormina, Catania, Messina, Torgiano, Bevagna, Villa Franca, Roma, Adria, Rovigo.

Ho partecipato a vari concorsi, come solista in duo con pianoforte e in duo con la flautista Veronika Vitatzkova.

I miei obbiettivi sono di suonare all’estero e il mio sogno è di formare un quintetto con un quartetto d’archi.

Ischia è una meraviglia della natura con delle acque termali conosciute e utilizzate fin dall’antichità.”

Pag. 86-87

Massimo Rozzi
Ciao Ruben

Quell’amore intimo, all’angolo,
come il “famì” in guerra,
tutto osservava e niente diceva.
In silenzio per non disperdere
ogni tua traccia che inseguo,
scappando per lasciare la libertà.
Così a tremare del nervoso,
impaurito che la tua gioventù
possa passare senza una traccia.
Felice quando ti sento canticchiare,
certo che le tue ore
sono nel registro delle positività.
Condividendo le tue passioni sportive,
orgoglioso di narrare le imprese
quando racconto la tua vita.
Ciao Roberto realtà per me,
poco scrivo, geloso tengo stretto
questo calice da gustare centellinando.

Mercoledì 10 Maggio 2017 20:29

Maria Luisa Neri,

Socia fondatrice nonché Direttrice Musicale dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” è anche presidente dell’Associazione “Arte del suonare”: un’Associazione culturale senza scopo di lucro che intende ideare, favorire ed organizzare manifestazioni cinematografiche, musicali, culturali, ricreative, premi, rassegne, saggi, festival, conferenze, concorsi, concerti, musical ed ogni altra forma di spettacolo legata alla musica; diffondere la cultura musicale; proporsi come luogo d’incontro e di aggregazione d’interessi musicali ed artistici.

Oltre all’offerta concertistica, l’Associazione è impegnata a realizzare l’altro fondamentale scopo indicato dallo statuto: la scoperta e la valorizzazione di giovani promesse in campo musicale, sia a livello locale sia in campo nazionale.

A tal scopo l’Associazione organizza ogni anno un Concorso Internazionale “Note sul mare“ di Roma ormai giunto alla sesta edizione e che ha ospitato musicisti provenienti da tutto il mondo.

L’Associazione ARTE DEL SUONARE ha costituito la “Piccola Orchestra Romana” che è formata da validi artisti in grado di esprimersi anche in veste solistica ed il cui repertorio spazia dal periodo Barocco fino a quello Contemporaneo.

L’amore per la musica è il collante per questa interessante e dinamica formazione!

L’Associazione è disponibile a collaborare in ogni situazione ove sia apprezzata la buona musica, come, ad esempio, cerimonie, convention, ricorrenze ed altri tipo di riunioni collettive.

L’Associazione ARTE DEL SUONARE sarà sempre lieta di ospitarvi sul suo blog, i cui contenuti sono mirati alla diffusione di notizie relative a tutti i musicisti che la compongano.
INFO Maria Luisa Neri cell. 347-0804603 nerimarialuisa@libero.it https://artedelsuonare.wordpress.com

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