MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI – poesia

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MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI

Dalla raccolta di Bruno Mancini

Io fui mortale

SCRIVERÒ DI TE INNOCENTE

CHE GIUNGA DA LONTANO

LA LISTA

SCRIVO POESIE

L’ULTIMA RIVISTA IN VOGA

MA DOVE SEI

EPPURE TU MI CHIEDERAI D’ILLUDERTI

LE ONDE ORIZZONTALI

SE LE TUE CHIAVI

ORA CONOSCO

IGNAZIA’S DAY

EPPURE SE TU FOSSI STATA VIOLATA

LA DOMINANZA

NEI BOSCHI DI CASTAGNI

“RISTORO”

LA PAUSA

NON MENO DEL SUO CONFLITTO

FORSE COSÌ VA IL MONDO

IGNAZIO SCOPRÌ LA LEGGE DEL TAGLIONE

TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA

LA GRANDE CIRCONFLESSA

E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

PERICOLO!

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

NEL MANTO UNISONO

MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.
Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

NEL MANTO UNISONO – poesia

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NEL MANTO UNISONO

Dalla raccolta di Bruno Mancini

Io fui mortale

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MA DOVE SEI

EPPURE TU MI CHIEDERAI D’ILLUDERTI

LE ONDE ORIZZONTALI

SE LE TUE CHIAVI

ORA CONOSCO

IGNAZIA’S DAY

EPPURE SE TU FOSSI STATA VIOLATA

LA DOMINANZA

NEI BOSCHI DI CASTAGNI

“RISTORO”

LA PAUSA

NON MENO DEL SUO CONFLITTO

FORSE COSÌ VA IL MONDO

IGNAZIO SCOPRÌ LA LEGGE DEL TAGLIONE

TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA

LA GRANDE CIRCONFLESSA

E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

PERICOLO!

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

NEL MANTO UNISONO

Nel manto unisono che scioglie i tuoi silenzi
in sordi affanni della mente,
io vate,
dileggio
il fato e il nulla
e sosto sugli appigli del pudore.

Avviso intero un moto,
a tromba d’aria,
risucchio turbinoso
di apparenze terrene
mentre tu trami un ritornello,
cicala,
ti voglio.

Ancora più si spandono
tra incastri attanagliati,
nessuno sa fermarli,
contorti frammenti
di un dissennato puzzle dei sentimenti,
ma il centro è immobile

MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO. – poesia

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LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

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“RISTORO”

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TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA

LA GRANDE CIRCONFLESSA

E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

PERICOLO!

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

L’addio non divora sentimenti,
li esclude
li salva
dal muto servilismo al dio padrone
che strozza le frasi e i desideri,
di lui e di lei con altri nomi
e volti a volte visti in un vetrino,
nel senza senso
dell’accurato incolla e scolla
– modifica e taglia formatta e salva –
allineati, accartocciati, frammentati
sì come nuovo file
– dolorosa custodia –
da spacchettare poi
nella notturna
– di lui –
deflemmazione.

Perché siamo fuggiti via da noi?

Non è vigliacco chi denuda l’anima
al suono del gong che intima la resa.

La pozza, calma piatta,
leggero fardello per un monade marrano
attenda un altro uomo,
io sono Ignazio,
e come nick, oggi mi firmo “Addio”.

NEL MANTO UNISONO

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PERICOLO! – poesia

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PERICOLO!

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TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA

LA GRANDE CIRCONFLESSA

E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

PERICOLO!

Pericolo!
La frana si avvicina.
Ho visto radici di castagni
punteggiate da ciclamini
intrisi d’umido sterrate da flussi alluvionali,
e sento le mie origini
scavate intorno dallo zampillo d’ignoti voglio
sbattuto al centro sul tronco desco
dai segnaposti certi.

Pericolo!
La fuga si avvicina.

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

NEL MANTO UNISONO

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E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO – poesia

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E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

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IGNAZIO SCOPRÌ LA LEGGE DEL TAGLIONE

TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA

LA GRANDE CIRCONFLESSA

E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO

E venne l’ora del disincanto:
finiva a sette il conto delle note.
E già che tasti neri raggiera acuta
distorta ipotenusa
nemmeno Ignazio nella nebbia
bassa
della brughiera
stonavano complessi.
Maligno è il lupo,
e non il cane nel latrare
quando protegge il gregge.

Cattivo è il forse
e non il nulla.

PERICOLO!

LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.

NEL MANTO UNISONO

MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI