Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200210

Editoriale | Il racconto “LA MENOPAUSA DI MIA SORELLA” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume quinto
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-quinto/paperback/product-4636773.html
IL RACCONTO
La menopausa di mia sorella – Capitolo 3°

Quasi a fuggire da questi nuovi e vecchi invadenti ed inopportuni pensieri, effettuai di botto un profondo respiro, spinsi la testa sottacqua, ruotai il capo verso il basso, e, dando un deciso colpo di pinne, mi lasciai cadere nella profonda fenditura tra due masse rocciose.

Nel chiarore indeciso delle strisce di sole che, penetrando i circa otto metri di profondità, in una prospettiva parevano sciamare entro gruppi aghiformi tra i filari delle posidonie, mentre invece, in un angolo opposto, squarciavano il fondale trafiggendo l’incastro della falda sulla scogliera -come un fantasma di pura luce- seguendo la corrente sottomarina con un docile movimento a pendolo che non ne spostava granché la posizione, fin dove come un fantastico enorme agglomerato, perfettamente mimetizzato tra le rare pietre, le variegate alghe, e gli spigoli di sabbia, giaceva come un polpo.

Un polpo?
Una piovra!

Otto metri circa sotto di me, un polpo di dimensioni mai prima affrontate sbatacchiava fra i suoi enormi tentacoli: una macchia nerastra simile ad una delle rotondeggianti rocce laviche stracciate dai bordi del magma solidificato.
A meno che non si fosse trattato di un riccio gigante o di un grappolo di cozze, la macchia non mi sembrava giustificata in quel luogo.
Non ebbi in mente altre ipotesi.
Neppure che potesse trattarsi di un totano.

Le pulsazioni m’incalzavano risucchiando quanto più ossigeno possibile dai polmoni, l’adrenalina mi eccitò rendendo secchi e decisi i movimenti con i quali proseguii la discesa, gli occhi sbarrati dietro il vetro perlato della maschera molto compressa sulla faccia puntarono il centro dell’ammasso spiaccicato indifeso sul fondo, la mano destra strinse l’asta d’acciaio del tridente fino a procurarmi dolore per l’improvvida compressione, il braccio sinistro si mosse a cavare il pugnale dalla guaina legata al polpaccio.

Non ebbi un pensiero.
Che fosse un totano…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

OTTO MILIONI

L’unico premio al mondo che presenta le opere finaliste al Bookcity di Milano.
Nei prossimi anni qualcuno potrà copiarci, ma fino ad ora questa opportunità l’abbiamo offerta GRATUITAMENTE solo noi dell’Associazione culturale
“Da Ischia L’Arte – DILA”

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni”
REGOLAMENTO nona edizione 2020 – TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le poesie che parteciperanno alla fase finale del Premio.

3. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro poesia direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione poesia del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 4 poesie ciascuno.

5. Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
b) dovranno essere inviate in formato word a emmegiischia@gmail.com;
c) dovranno essere scritte in lingua italiana
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe).
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

6. A richiesta degli Autori, TUTTE le poesie iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione della poesia al Premio.

7. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle poesie al Premio.

8. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.

9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a emmegiischia@gmail.com debitamente firmata, insieme al file della poesia proposta.

10. La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).

11. Le poesie per partecipare al Premio dovranno pervenire a emmegiischia@gmail.com nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.

12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione della poesia dal premio.

13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.

14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.

15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

I regolamenti di tutte le sei sezioni della nona edizione del Premio “Otto milioni” (poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione) sono consultabili e scaricabili dalla pagina

https://www.emmegiischia.com/wordpress/otto-milioni-2020/

INFO:
3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23;
dila@emmegiischia.com

Il Dispari 20200210 – Redazione culturale DILA

Twitterone

Da Liga Sarah Lapinska – Lettonia.
Insieme al sindaco di Jelgava, Andris Rāviņš, abbiamo presentato due mie opere di arte grafica “The Southland Finias” e “The Maritime Emotions”, regalate a Andris Rāviņš e a Iveta Šurma. Il mio augurio è che Andris Rāviņš, supportato dai suoi amici, resti ancora per tanti anni come sindaco di Jelgava e che Iveta Šurma possa lavorare tranquilla e contenta.
Andris da tanto tempo mostra interessi verso i nostri progetti artistici e culturali Made in Ischia, poiché capisce che nessuno può dedicarsi solo all’arte escludendo qualsiasi altro lavoro.

Il Dispari 20200203

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume quarto
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/465471/il-furto-della-foto-di-maradona-2/
IL RACCONTO

Il furto della foto di Maradona

PARTE TERZA – I SOGNI – Capitolo 4°

[…] … se un uomo sconosciuto continuasse a suonare in un angolo appartato, con il trombone di Vic Dickenson il brano Cryn’ out my heart for you (di Hopkins) tu credi che qualcuno vorrebbe sapere chi sia o chi non sia il solitario sconosciuto e tenterebbe di abbracciarlo?
È più comune -consueto- attendere il miracolo, che non riconoscerlo nell’istante di un suo avvento non programmato.
L’amore del popolo napoletano verso Diego Armando Maradona è stato lo sguardo al cielo stellato, ed allo stesso tempo, il personale esclusivo abbraccio al solitario sconosciuto suonatore di tromba.
Diego Armando Maradona, in piena autonomia, aveva eletto il Suo Popolo Napoletano alla dimensione di un Mito.
Il Suo Mito.
Un mito d’amore.
Nella storia dei grandi avvenimenti pubblici e sociali, quasi mai ci si è trovati di fronte ad un reciproco amore tra l’autorevole emblema e la spontanea sudditanza.
O l’una o l’altra.
È anche vero che la mia promessa di indulgenza attiene ai protagonisti di “Le belle storie d’amore” ma questa volta mi hai sorpresa ed imbarazzata.
Non posso negare di…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200203

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019
Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203

Editoriale | Il racconto “IL FURTO DELLA FOTO DI MARADONA” al Bookcity 2019

Il furto della foto di Maradona

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Presentazione di Laila Scorcelletti, intervista di Silvana Lazzarino
e letture a cura di Federica Sciandivasci.

La vita è un dono da scoprire ogni giorno anche se non mancano le difficoltà.
Lo sanno bene i campioni dell’handbike messi di fronte ad una limitazione fisica- quella motoria- che ha tolto loro la completa autonomia, ma non quella luce negli occhi e nel cuore dettata dall’amore per la vita.

Al loro coraggio e capacità di reagire partendo dall’accettazione del proprio limite, al loro desiderio di vivere facendo proprio di quel limite fisico, un punto di forza per rinascere, è dedicato il libro FILI DI RUGIADA edito da Ibiskos Ulivieri (2019) scritto da Maria Francesca Mosca per la celebrazione del 10° anno del Giro d’Italia HandBike.

L’autrice, medico di medicina generale presso l’ASL di Biella, affermata autrice di racconti e poetessa, nelle pagine del libro restituisce con sensibilità e attenzione le emozioni di otto tra questi “campioni di vita” incontrati e conosciuti durante le competizioni, mettendone in risalto smarrimento e forza, paura e determinazione nel ricominciare.

La partecipazione allo sport dell’handbike (al quale gli atleti giungono in seguito a percorsi molto diversi tra loro e che, in molti casi, sono punti di arrivi di chi ha visto andare in frantumi sogni e progetti di vita), diventa non solo un‘occasione per ricominciare, ma percorso di condivisione, confronto, sfida e crescita personale,supportato dall’amore e dall’entusiasmo per la vita: amore e speranza sottintesi fin dal titolo del libro in cui i “Fili di rugiada”stanno a rappresentare i sottili fili che legano questi protagonisti alla vita.

Fili invisibili con la vita da cui non separarsi.

Ciascuna delle otto storie in queste pagine diventa testimonianza di forza di volontà, amicizia, solidarietà reciproca, ma anche spirito di competizione e scoperta che niente è impossibile quando si è spinti da una forza indescrivibile quale l’amore per la vita e quindi per se stessi.

Nel loro percorso di rinascita, questi sportivi hanno trovato sostegno anche negli affetti delle persone loro accanto, pronte ad incoraggiarli senza invadenza come genitori, fidanzati, mogli o mariti.

A chiusura di ogni ritratto vi è una poesia con cui Maria Francesca Mosca ha voluto dare risalto all’unicità di ciascun atleta con il proprio modo di essere e sentire lo scorrere della vita verso il cambiamento.

Così, ad esempio, la lirica“Farfalla” chiude la prima storia dedicata a S… mentre “Spazio di luce” conclude quella di F…

Parlano si sé, del proprio passato della paura di non farcela, della consapevolezza della disabilità da cui trarre nuove occasioni per scoprire altri aspetti di sé rimasti nell’ombra e sono grati alla vita in cui hanno costruito speranze.

Il libro di Maria Francesca Mosca oltre a Biella, città dove vive e lavora, e a Bologna, è stato presentato al Book festival di Modena, al Salone del Libro di Torino, a New York presso il BEA (Book Expo America) e durante le tappe della 10° edizione del Giro d’Italia Handbike conclusesi ad Assisi lo scorso settembre 2019.

Queste le parole del Presidente del GIHB Fabio Pennella:

Abbiamo da subito creduto nel progetto propostoci dalla Dott.ssa Maria Francesca Mosca e siamo grati a Lei per averci permesso di poter avere un libro che parlasse dei nostri Campioni e del nostro Giro, in occasione della decima edizione della manifestazione”.

Anche l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” sarà lieta di rendere omaggio a Maria Francesca Mosca durante la prossima presentazione del libro, che avverrà a Roma il prossimo 8 febbraio presso la Libreria Hora Felix in Via Reggio Emilia 89.

E lo farà tramite Silvana Lazzarino, storica collaboratrice dell’Associazione DILA, pluripremiata poetessa, vincitrice della quarta edizione del Premio di Poesia Made in Ischia “Otto milioni”, nonché valente opinionista della pagina culturale del quotidiano IL DISPARI.

Infatti, l’8 febbraio, l’autrice Maria Francesca Mosca sarà intervistata da Silvana Lazzarino
che provvederà poi a rendere l’intervista disponibile per la pubblicazione in questa pagina in una delle prossime settimane.

A moderare la serata sarà Maria Rizzi, Presidente dell’Associazione IPLAC e autrice di gialli di successo; relatrice sarà Laila Scorcelletti Vice-Presidente IPLAC, insegnante, scrittrice, cantante, ballerina e attrice; giornalista/pubblicista e poetessa; le letture saranno a cura della scrittrice, e poetessa Federica Sciandivascila, la cui voce avvolgente donerà ancora più luce alle emozioni espresse nei brani.

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203 – Redazione culturale DILA

“FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA “FILI DI RUGIADA” DI MARIA FRANCESCA MOSCA

Il Dispari 20200203

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200203

Twitterone

1) Il 27 Gennaio è uscito il CD “CI STO TROPPO MALE” con 15 canzoni tutte con testi di Luciano Somma e musica di Fabio Martoglio.
Una neonata collaborazione tra due autori di grandissima esperienza: Fabio Martoglio ha scritto canzoni per grandi interpreti e colonne sonore per diversi film; Luciano Somma, storico opinionista di questa pagina, è un poeta e paroliere conosciutissimo ad Ischia, dove è stato presente per oltre 20 anni operando per di più in ambito radiofonico, e collabora da numerosi anni ai vari progetti artistici e culturali di Bruno Mancini.
Presente in tutti i network con la distribuzione mondiale della Italian Way Music di Milano, sono 10 brani di grande intensità emotiva e coinvolgente che sicuramente faranno felici tutti coloro che amano la dolce melodia.

2) Per conto di DILA, Liga Sarah Lapinska ha regalato tre dalle sue opere d’arte (“Kaddish” ,The Portrait by Raffi Kharajanyan” e “The Pray for Love“) al meraviglioso pianista armeno Raffi Kharajanyan (del quale, ultimamente, abbiamo pubblicato un’intervista esclusiva rilasciata a Liga Sarah Lapinska per questa pagina) dichiarando che: “Disegnando, ho pensato non solo a lui, ma anche alla sua signora Nora Novik, adesso già morta. Per tanti anni loro hanno suonato insieme. Il loro Riga Piano Duo è stato ben famoso in tutto il mondo. E poi, pensando ai talismani differenti e significativi nel nostro destino.”

3) Per conto di DILA, Liga Sarah Lapinska ha regalato la sua opera “Gauja’s Melody” alla professoressa Baiba Rivža, aperta e positiva per i progetti culturali Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e capace di trovare sempre una parola dolce per noi.

Il Dispari 20200203– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

 Editoriale | Il racconto ” LA SESTA FIRMA ” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
La sesta firma – Capitolo 3°

[…] Troncai di botto elucubrazioni e sotto insiemi di pensieri, ansiti interiori per timorosi accumuli d’indecenti indecisioni e contrapposte mature certezze mai esaminate con compiutezza, virtuose virtù precipitate in una quotidianità brutalmente anonima e… uscii.

Uscii.

Non mi mossi in cerca di avventure.
Non avevo deciso di costruire la notte più bella della mia esistenza.
Ai miei passi mancava l’intenzione di reiterare assalti a Ciccioline con poche pretese ed illimitate dedizioni. Né tanto meno, la cadenza monotona dell’andatura mi spingeva verso l’alcova di qualche indimenticabile gheiscia trasferita nella mia isola dalle fantasticherie, finanche eccessive e perverse ma giammai sguaiate, disseminate tra le balere notturne nell’arrendevole Budapest degli anni ottanta.

Le notti senza stelle delle mie peregrinazioni epicuree!

Neppure volevo mortificare i teneri boccioli, o forse solo appendici irrilevanti, che piccoli corpi anonimi offrivano entro bettole, di facili identificazioni per le insegne con gli ideogrammi del lontano oriente, affogate nei fumi e nella coca…

Bruno Mancini

 

 

Premio internazionale OTTO MILIONI – Nona edizione – 2020

La nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini è strutturata in sei sezioni: Poesia, Arti grafiche, Musica, Narrativa, Giornalismo, Recitazione.

Ne segnaliamo, in breve, le caratteristiche basilari e quelle che lo rendono un Premio di primo piano nello scenario culturale italiano.

Nel box qui di seguito indichiamo i link che ne illustrano le norme di adesione e tutte le informazioni utili alla partecipazione degli Artisti.

L’ISCRIZIONE AL PREMIO È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI.
IL TEMA È LIBERO

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile gli elaborati artistici che parteciperanno alla fase finale delle sei sezioni del Premio.

I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e gli Artisti che abbiano già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini avranno diritto ad iscrivere un loro elaborato artistico direttamente nel gruppo dei finalisti.

Gli elaborati artistici, per vedere confermata la loro iscrizione al Premio dovranno rispettare le caratteristiche indicate nei bandi specifici di ciascuna sezione che troverete ai link indicati nel box presente in questa pagina..

Gli Artisti, per partecipare al Premio, dovranno compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa al regolamento di ciascuna sezione e dovranno inviarla a emmegiischia@gmail.com debitamente firmata, insieme al file dell’elaborato artistico proposto..

La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).

Gli elaborati artistici per partecipare al Premio dovranno pervenire a emmegiischia@gmail.com nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.

Alle opere finaliste verranno assegnati codici progressivi seguendo l’ordine cronologico dei loro invii.

Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme del regolamento sarà causa di esclusione degli elaborati artistici dal premio.

I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.

La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione al regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne dovranno prendere atto in maniera definitive

INFO: +39 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) – dila@emmegiischia.com

Albo d’oro premio premio internazionale di poesia
OTTO MILIONI

2012
1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano
2° “Ischia bella” di Santa Vetturi
3° “La goccia” di Liga Sarah Lapinska

2013
1° “Conchiglia” di Mario De Rosa
2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce
3° “Luce” di Angelica Lubrano

2014
1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska
2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone
3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di Stefano

2015
1° “Inaspettatamente l’amore” di Silvana Lazzarino
2° “Artista” di Angela Maria Tiberi
3° “Una speranza di pace” di Franco Maccioni

2016
1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato
2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino
3° “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska

2017
1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni
2°“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska
3°“Dove mi aspetta” di Liga Sarah Lapinska

2018
1° “Frutto” di Miriam Bruni
2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni
3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah Lapinska

2019
1° “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli
2° “Il pegno” di Aldo Gallina
3° “Dove sussurra il vento” di Silvana Lazzarino

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – 2020 – Nona edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” – 2020 – Quarta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” – 2020 – Terza edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020 – Seconda edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

 

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Views: 35

Benvenuti nel blog di Bruno Mancini

Benvenuti nel blog di Bruno Mancini

Benvenuti

Benvenuti nel blog di Bruno Mancini

Bruno Mancini scrittore

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

DILA

Premi Otto milioni

Views: 1768

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

 Editoriale | Il racconto ” LA SESTA FIRMA ” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
La sesta firma – Capitolo 3°

[…] Troncai di botto elucubrazioni e sotto insiemi di pensieri, ansiti interiori per timorosi accumuli d’indecenti indecisioni e contrapposte mature certezze mai esaminate con compiutezza, virtuose virtù precipitate in una quotidianità brutalmente anonima e… uscii.

Uscii.

Non mi mossi in cerca di avventure.
Non avevo deciso di costruire la notte più bella della mia esistenza.
Ai miei passi mancava l’intenzione di reiterare assalti a Ciccioline con poche pretese ed illimitate dedizioni. Né tanto meno, la cadenza monotona dell’andatura mi spingeva verso l’alcova di qualche indimenticabile gheiscia trasferita nella mia isola dalle fantasticherie, finanche eccessive e perverse ma giammai sguaiate, disseminate tra le balere notturne nell’arrendevole Budapest degli anni ottanta.

Le notti senza stelle delle mie peregrinazioni epicuree!

Neppure volevo mortificare i teneri boccioli, o forse solo appendici irrilevanti, che piccoli corpi anonimi offrivano entro bettole, di facili identificazioni per le insegne con gli ideogrammi del lontano oriente, affogate nei fumi e nella coca…

Bruno Mancini

 

 

Premio internazionale OTTO MILIONI – Nona edizione – 2020

La nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini è strutturata in sei sezioni: Poesia, Arti grafiche, Musica, Narrativa, Giornalismo, Recitazione.

Ne segnaliamo, in breve, le caratteristiche basilari e quelle che lo rendono un Premio di primo piano nello scenario culturale italiano.

Nel box qui di seguito indichiamo i link che ne illustrano le norme di adesione e tutte le informazioni utili alla partecipazione degli Artisti.

L’ISCRIZIONE AL PREMIO È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI.
IL TEMA È LIBERO

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile gli elaborati artistici che parteciperanno alla fase finale delle sei sezioni del Premio.

I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e gli Artisti che abbiano già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini avranno diritto ad iscrivere un loro elaborato artistico direttamente nel gruppo dei finalisti.

Gli elaborati artistici, per vedere confermata la loro iscrizione al Premio dovranno rispettare le caratteristiche indicate nei bandi specifici di ciascuna sezione che troverete ai link indicati nel box presente in questa pagina..

Gli Artisti, per partecipare al Premio, dovranno compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa al regolamento di ciascuna sezione e dovranno inviarla a emmegiischia@gmail.com debitamente firmata, insieme al file dell’elaborato artistico proposto..

La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).

Gli elaborati artistici per partecipare al Premio dovranno pervenire a emmegiischia@gmail.com nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.

Alle opere finaliste verranno assegnati codici progressivi seguendo l’ordine cronologico dei loro invii.

Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme del regolamento sarà causa di esclusione degli elaborati artistici dal premio.

I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.

La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione al regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne dovranno prendere atto in maniera definitive

INFO: +39 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) – dila@emmegiischia.com

Albo d’oro premio premio internazionale di poesia
OTTO MILIONI

2012
1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano
2° “Ischia bella” di Santa Vetturi
3° “La goccia” di Liga Sarah Lapinska

2013
1° “Conchiglia” di Mario De Rosa
2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce
3° “Luce” di Angelica Lubrano

2014
1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska
2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone
3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di Stefano

2015
1° “Inaspettatamente l’amore” di Silvana Lazzarino
2° “Artista” di Angela Maria Tiberi
3° “Una speranza di pace” di Franco Maccioni

2016
1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato
2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino
3° “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska

2017
1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni
2°“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska
3°“Dove mi aspetta” di Liga Sarah Lapinska

2018
1° “Frutto” di Miriam Bruni
2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni
3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah Lapinska

2019
1° “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli
2° “Il pegno” di Aldo Gallina
3° “Dove sussurra il vento” di Silvana Lazzarino

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – 2020 – Nona edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” – 2020 – Quarta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” – 2020 – Terza edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020 – Seconda edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

 

Il Dispari 20200120

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “COSÌ O COME” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
Così o come – Parte terza

FERMATE IL TEMPO Capitolo 1°

[…] Seguendo Petrus mi preparavo alla spiacevole eventualità di aprire la porta su una scena differente da quella del mio ricordo.
Con cautela, con la discrezione di chi non intendeva disturbare, mossi, lentamente, la maniglia, e spinsi.
Nulla era diverso.
Nulla.
Quasi si fosse trattato di un’antica scultura.
Il pianoforte, le luci, il lampadario, le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, le rustiche grotte dei desideri con al centro la chitarra rossa di Elvis, i trecento quasi invisibili ciondoli tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) che io, anni prima, avevo interpretato come ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.
La fantasia della fantasia.
Le più belle scelte, messe in ordine dalla più eccentrica stravaganza.
Al centro del soffitto l’antico lampadario a cinquanta bracci, di una mescola ottenuta con sabbia e petrolio, ancora troneggiava, aprendo la porta, riflesso nello stesso specchio, irregolare, ambrato.
Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale, continuava a sbalordirmi come la prima volta.

I due amici che mi stavano aspettando, due cari compagni, non si erano accorti del mio ingresso e più innamorati di mai, nella naturalezza del tenero sentimento che li univa, seguitavano a creare atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) al bavero, e lei con l’identico ventaglio giapponese che aveva nel giorno del loro ricongiungimento.
Per me, erano stati la mia Anima e il mio Cervello.
Ebbi forte la tentazione di effettuare un balzo ed abbracciarli con un simpatico effetto sorpresa.
Tutto ciò durò solo qualche attimo, poiché all’improvviso, guardando la mia figura nell’immenso specchio, ebbi un sussulto…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Lucio Trojano: “Un sorriso allunga la vita”.

Intervista/Reportage a Lucio Trojano illustratore satirico di fama internazionale.

Una giornata particolare è stata quella mia di qualche settimana fa: sono stata invitata a casa per un tea pomeridiano da Lucio Trojano, illustratore di satira di costume al livello internazionale.
Ho potuto parlare con un uomo speciale, dal talento e dalla lunga carriera davvero unici e felici. Tra un sorso di tea ed un altro, mi ha raccontato la sua carriera sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

Un pomeriggio piacevole parlando anche dei suoi ricordi più cari, come quello del massimo raggiungimento dei riconoscimenti con la Palma D’oro per la letteratura illustrata con i 6 libri di guida touring satirica sull’Abruzzo ottenuto in collaborazione con sua moglie Marcella che scrisse principalmente i testi delle illustrazioni e degli aneddoti sulla sua amicizia con il grande fumettista italiano Benito Jacovitti.

Trojano, un uomo che ha avuto una grande e innata passione per il suo lavoro e che, con una convinzione testarda di potercela fare, ha raggiunto sempre i suoi obiettivi più belli.

Ho anche potuto ammirare una casa d’altri tempi, con riproduzioni a grande scala delle sue opere più belle, e sono potuta entrare in quella che Lucio Trojano chiama “la stanza delle emozioni”, dove tiene gelosamente esposti sulle pareti tutti i riconoscimenti collezionati in questi lunghi anni di duro lavoro.
A margine di questa piacevolissima visita. e dopo il tour in quella che sembra quasi una “casa museo” ho avuto l’opportunità di potergli porre delle domande per questa intervista esclusiva riservata alla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio curata da Bruno Mancini.
Vedremo, tramite l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” esposti a Ischia i suoi disegni?
Forse… magari… perché no!

D:- Grazie dell’invito qui a casa tua oggi. Ho potuto ammirare le tue splendide illustrazioni, e i tuoi tantissimi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali esposti in questa magica stanza. Lucio quando ti sei laureato? E perché questa laurea così diversa da quello che poi effettivamente hai perseguito nella vita?
R:- Mi sono laureato in giurisprudenza nel 1958.
Beh, intanto è sicuro che le lettere umanistiche sono utili per la satira e per l’umorismo.
La passione diciamo però che è innata: secondo me non si nasce umoristi ma con il senso dell’umorismo.

D:- C’è stata qualche amicizia che ha influenzato la tua scelta su cosa fare da grande?
R:- Sì, la mia epoca è quella del grande Benito Jacovitti -grande fumettista italiano autore di tanti personaggi dei fumetti come Cocco Bill- che io seguivo sui giornali e sulle riviste e che poi ho avuto anche la fortuna di conoscere di persona e di diventare anche suo amico.
Io sono abruzzese, lui era molisano e quindi la telefonata mattutina era: “Ciao Molise!”, e lui mi rispondeva “Ciao Abruzzo!!!”.

D:- Sei presente come illustratore satirico da tantissimo tempo nel cartoonig e anche come giurato nelle rassegne nazionali e internazionali, giusto?

R:- Iniziando da Bordighera che era il Salone Internazionale dell’umorismo in campo mondiale, dove tra l’altro ho vinto la Palma d’Oro, sia per il disegno e poi anche con mia moglie per la letteratura illustrata.
Poi anche in altre giurie in Italia, in Turchia, Spagna, Germania etc.

D:- Tra l’altro è bellissima la Palma d’Oro che hai ricevuto e che è appesa alla parete, insieme a tutti gli altri tuoi premi e trofei.

R:- Sì, è davvero bellissima, grazie. Io questa stanza la chiamo la stanza delle emozioni, ed è molto importante per me.

D:- Qual è stato il lavoro che hai svolto insieme a tua moglie Marcella nel campo della letteratura illustrata?

R:- Sono dei libri sull’Abruzzo: sono sei volumi, sono la bellezza di 1200 – 1400 disegni su tutti i popoli che abitavano in antichità quella regione geografica, quindi i Marsi, i Peligni, i Frentani. Sono delle guide Touring allegre dirette sia agli abruzzesi sia agli appassionati di umorismo. Quello trattato non è un umorismo satirico.
Questi sei volumi poi sono stati ristampati dalla Presidenza del Consiglio Regionale.
Un giornalista ha scritto: “L’Abruzzo è l’unica regione che oltre alle guide ufficiali ha anche questa guida particolare e allegra”.
I testi sono stati scritti da me e anche da mia moglie principalmente, e con questi libri abbiamo vinto la Palma D’Oro per la letteratura illustrata che è arrivata dopo venticinque anni.

D:- Ora le tue opere sono anche esposte in alcuni musei importanti?

R:- Sì: a Instambul, Gabrovo, Smirne, Basilea.
E ho ancora tanto da produrre, e sono sicuro che grazie al dono che ho di sorridere e far sorridere riuscirò a farlo.
Io sono per la battuta che non è la classica “Una mela a giorno toglie il medico di torno”, ma “Un sorriso al giorno allunga la vita!!!”.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

TWITTERONE

Dalla Lettonia ci scrive Liga Sarah Lapinska:

1) Ho regalato per conto di DILA la mia opera d’arte “Kaddish. See you soon! “, nella quale ho disegnato anche i tratti del mio caro papa, alla mia amica Ņina Izopa.
Lei avrebbe bisogno di essere più protetta perché è una donna fragile che ha problemi di salute. Buon compleanno e tanta forza a te, sorellina mia!.

2) Ho regalato alla “Giardiniera” (come il mio amico Pescatore e Mago, Bruno Mancini, chiama Vera Roķe), il mio disegno “Every Face is Unique”.
Vera è una dalle pioniere dei nostri progetti culturali ed è molto sincera.
Grazie alla “Giardiniera” per la sua cordialità, e in cambio dei suoi regali tra quali ci sono, talvolta, anche suoi libri e l’antologia “Zemgales Vācelīte” in lettone e in russo.
A questo progetto partecipano diversi autori, tanti dei quali aderiscono ai concorsi Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

3) Per conto di DILA ho regalato la mia opera d’arte “I See You Soon” ad una signora di gran cuore Anastasia Lide, che conosco da tanto tempo.
Dopo la Seconda guerra mondiale lei, giovanissima, era tra gli entusiasti che hanno ricostruito la città di Jelgava ( Lettonia).
Dopo le giornate passate nel lavoro intenso, per Anastasia ed altri suoi compagni suonava un’orchestra.
Quelli che non si sentivano troppo stanchi, ballavano, anche d’inverno, nelle piazze di sera.
Poiché Anastasia ha buon gusto, ed è anche un’artigiana talentuosa, lei, in cambio, mi ha regalato un bel tessuto ricamato con le sue mani.
Tuttavia, adesso non può essere attiva come prima perche ha problemi di salute.
Auguriamo a lei un cuore non solo dolce come ce l’ha, ma anche più forte.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

 

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Views: 44

Wegil Roma: “L’invisibilità non è un superpotere”. Foto e lastre per dire no alla violenza sulle donne

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere. La mostra a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, è in corso fino al 6 febbraio 2020

Di portata nazionale e non solo, quello della violenza sulle donne è un tema doloroso che riguarda tutta la società. Risuona come un grido di dolore, disperazione, solitudine, come un grido di aiuto,, trattato dalle pagine della cronaca nera e dai talk show televisivi del dolore con parole e immagini che commuovono e fanno riflettere, ma che poi al di fuori di questi canali resta nell’ombra. Vittime di violenze, la maggior parte delle donne si trovano nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere. Un dolore che ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo, fino a diventare un peso insopportabile se alla lunga si resta da soli.

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere mostra di foto e radiografie

A restituire entro un contesto artistico di forte impatto visivo ed emotivo, visibilità a questa realtà drammatica che ancora si nasconde silenziosa negli ambienti dove manca il rispetto e la libertà di essere se stessi, è la mostra “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE, Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne” che è stata inaugurata a Roma WeGil in Largo Ascianghi 5, il 16 gennaio 2020 alle ore 18.30,  cui hanno collaborato Pangea – Reama, l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. All’anteprima per la stampa svoltasi il 16 gennaio alle ore 11.00 sono intervenuti Giovanna Pugliese, Assessora al Turismo e Pari opportunità della Regione Lazio,; Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio; Simona Lanzoni, Vice Presidente Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice di Reama; Marzia Bianchi, fotografa, curatrice e collaboratrice Pangea – Reama; Maria Grazia Vantadori – Chirurga, referente Casd – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente Reama; Fabrizio d’Alba, Direttore Generale Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini e l’attrice Francesca Reggiani.

Wegil Roma. L’invisibilità…mattonelle di Marzia Bianchi

Promossa dalla Regione Lazio e organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Pangea Onlus, promotrice di Reama, la rete per l’Empowerment e l’auto mutuo aiuto per le donne vittime di violenza, l’esposizione, “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPERPOTERE” curata da Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, presenta 10 fotografie e 10 radiografie che raccontano il mondo di dolore e silenzio in cui vivono le donne vittime di violenza. Autrice delle fotografie è Marzia Bianchi, fotografa e collaboratrice di Pangea – Reama, che ispirandosi alle parole delle donne accolte dallo sportello antiviolenza on line di Reama (www.reamanetwork.org), ha trasformato la narrazione in immagini. Alle fotografie sono affiancate, in totale anonimato delle radiografie gentilmente concesse dall’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma e dall’ ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, effettuate alle donne arrivate nei Pronto Soccorso e che hanno dichiarato di aver subito violenze.

Wegil Roma. L’invisibilità…pescerossoweb_credits -®Marzia Bianchi

Così afferma la fotografa Marzia Bianchi:” L’invisibilità non è un superpotere… vuole dunque rompere il muro di silenzio che coinvolge le donne che hanno subito violenza: nella mostra sono i loro corpi, le loro lesioni a parlare, intrecciando singole storie in un unico racconto. Le vite delle donne sono diverse eppure lo schema della violenza si ripete, prevalentemente a opera di un compagno, familiare o conoscente”.

Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea e coordinatrice della rete Reama. sottolinea come la mostra sia l’occasione per noi di svelare quello che molto spesso le donne non riescono a dire o nominare una volta giunte al pronto soccorso. Però i corpi, le lesioni parlano per loro e raccontano di vertigini di orrore quotidiano. Chi accoglie deve saper decodificare i silenzi e attribuire la giusta dimensione alle lesioni incompatibili con quanto narrato”.

L’invisibilità…non è un superpotere…

Mariagrazia Vantadori, chirurga dell’ospedale San Carlo Borromeo, nonché referente del Casd, Centro Ascolto Soccorso Donna del San Carlo ha evidenziato come i tanti anni di attività lavorativa e di esperienza sul campo, l’abbiano portata a decodificarele loro lesioni, ad andare oltre il non detto e ad aiutare le donne a orientarsi per uscire dalla violenza con il sostegno della rete territoriale e dei centri antiviolenza. Far capire loro che quanto accaduto non deve ripetersi mai più e che non sono sole è essenziale e in tal senso i presidi sanitari sono uno snodo importantissimo della rete”.

 L’esposizione nasce dall’esperienza ventennale di Fondazione Pangea che ha incontrato migliaia di donne in tutto il mondo e dall’incontro tra la Dr.ssa Maria Grazia Vantadori, chirurga nonché referente CASD – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente della rete Reama, e la fotografa Marzia Bianchi, collaboratrice di Pangea – Reama. Dopo la tappa romana la mostra sarà ospitata in altri luoghi del Lazio a partire dalla Provincia di Frosinone dal 6 al 27 marzo 2020.

Silvana Lazzarino

 

 L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE

Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne

a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA.

WeGil – Largo Ascianghi 5, Roma

orario: tutti i giorni 10.00-19.00

Inaugurazione  16 gennaio 2020  ore 18.30

16 gennaio – 6 febbraio 2020

ingresso libero

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia da Silvana Lazzarino

http://www.emmegiischia.com/wordpress/natale-di-roma-alla-casina-di-raffaello-per-avvicinare-i-bambini-alla-storia-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/il-dispari-20180423/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/ischia-patrizia-canola-al-museo-etnografico-del-mare/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/roma-i-musei-si-aprono-alla-musica/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/miro-sogno-e-colore-a-bologna/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/massimiliano-bartesaghi-e-le-sue-prospettive-urbane/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/roberto-barni-in-mostra-alla-galleria-poggiali/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/98293-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/la-belle-epoque-con-toulouse-lautrec-a-verona/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/torre-grossa-a-san-gimignano-un-viaggio-nel-medioevo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/eugenia-serafini-e-valerio-bocci-a-tolfarte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/stargate-di-fabio-viale-a-pietrasanta/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/lettura-interattiva-con-magic-blue-ray/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/97273-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/morhena_-solo-un-po-di-rabbia-e-gia-un-successo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/artemisia-gentileschi-e-milena-petrarca-a-pozzuoli/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/fulvio-bernardini-al-micro-arti-visive-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-06-12/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/gioco-damore-di-angela-tiberi-a-pontinia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/menzione-donore-silvana-lazzarino/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/uno-lo-street-artist-che-rielabora-lo-stile-pop/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/96784-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/grande-successo-a-latina-per-il-premio-magna-grecia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/walter-guidobaldi-e-il-suo-mondo-fantastico/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/alba-gonzales-in-mostra-a-bomarzo/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/arturo-martini-e-fausto-pirandello/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/eugenia-serafini-premio-internazionale-e-mostra/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/96037-2/

 

 

Views: 53

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Mariapia Ciaghi a Matera con
L’ECO DELLA PACE A MATERA – dal 1959 a oggi.

Il Sextante, diretto dalla giornalista e regista cinematografica Mariapia Ciaghi, già più volte apprezzata opinionista di questa rubrica, ha proposto un nuovo allestimento della mostra ECO DI PACE mirata a sviluppare dibattiti sulle problematiche attuali della reciproca convivenza ed a lanciare un forte messaggio rivolto agli “uomini di buona volontà” affinché riflettano sui valori della legalità, della vita e trovino la convinzione di prendere posizioni, decise e irremovibili, contro ogni tipo di violenza.

La mostra, itinerante, dopo Roma e dopo Mirano non poteva che approdare a Matera (capitale europea della cultura 2019 ed anche città della Pace dove ha beneficiato del Patrocinio del Comune) perché Matera, come ha affermato il Sindaco Raffaello De Ruggieri «È una città comunitaria in cui le vite delle persone continuano, sia pure con fatica, ad essere legate tra di loro attraverso una rete di solidarietà e di rapporti che restano saldi. »

La mostra nata, appunto, da un’idea di Mariapia Ciaghi e frutto della collaborazione tra Il Sextante, Micro Arti Visive e A.I.D.E, stata allestita presso la storica sede “La Scaletta”, Associazione che da oltre cinquant’anni rappresenta il cuore artistico e culturale della città e che, come ha testimoniato il presidente Francesco Vizziello, ė nata nello stesso anno 1959 in cui le grafiche esposte a Matera, per la pace e contro tutte le guerre, sono state realizzate da alcuni dei migliori artisti mondiali in occasione di una manifestazione contro tutte le guerre tenutasi a Dresda.
A distanza di cinquant’anni queste opere continuano a parlare così come ha sottolineato, nel messaggio per l’inaugurazione dell’evento, Vincenzo Guanci Presidente del Centro per la Pace e la Legalità Sonja Slavik:

«Le immagini della mostra rimandano una “eco di pace” a chi si sofferma a vedere o solo a guardare i corpi mossi nei paesaggi più diversi e nei contesti i più vari.
Le grafiche che Mariapia Ciaghi generosamente pone alla nostra attenzione ci costringono a riflettere.
Esse mettono in contatto stretto emozioni e pensieri, creano una sorta di corto circuito tra mente e sentimenti.
Spesso, nel quotidiano lavoro di diffusione di una cultura della pace, ci si imbatte nella difficoltà di risoluzione dei conflitti in assenza di guerra.
Infatti la pace non è assenza di conflitto.
Al contrario è la sua esaltazione in quanto costringe ad utilizzare gli strumenti del diritto e della mediazione di interessi legittimi, per imparare a risolvere i conflitti senza l’uso della forza fisica.
La guerra costituisce, infatti, l’abdicazione dell’umano alla propria essenza, in quanto regredisce allo stato animale.
La guerra è bestiale.
La guerra è l’opposto dell’umanità.
La massima guerra, la guerra nucleare, non è altro che la distruzione dell’intera umanità.
L’estinzione della nostra specie, l’homo sapiens.
L’arte rappresenta tutto questo con la grande potenza del proprio linguaggio: colpisce al cuore, al cuore del problema.
La mostra ECO DI PACE richiama, con le sue grafiche, da un lato gli orrori della guerra e dall’altro la serenità della pace.
L’urlo di dolore della ferita umana e la carezza al volo della colomba.
Non trovate in questa mostra le esaltazioni degli eroi, dei guerrieri, la bellezza dei “bronzi di Riace.
Infatti, troviamo al loro posto la sofferenza di chi fugge dalla guerra, dei profughi, dei feriti, della morte di chi si ama.
E non vale rifugiarsi nel pensiero egoistico che a noi oggi non tocca, per fortuna.
Ieri è toccato.
Può toccare ancora.
Mariapia Ciaghi ci mostra che l’eco del desiderio di pace arriva da ogni parte del pianeta.
Guardate la nazionalità degli autori e la data di ogni opera.
Vi accorgerete che questa mostra parla di ogni tempo e di ogni luogo.»

L’iniziativa, che ha visto esposte le cinquanta grafiche d’archivio provenienti dalla collezione privata della casa editrice il Sextante di Mariapia Ciaghi, ė stata scandita, in parallelo, dalle opere di venti artisti contemporanei, selezionati da Paola Valori, titolare della galleria Micro a Roma.

A questa ECO DI PACE hanno aderito anche il Maestro Guido Angeletti con la scultura “Libera?” e l’artista Jeanfilip (che ricordiamo graditissimo ospite d’onore all’evento del Bookcity 2019 proposto da DILA in collaborazione con IL DISPARI il 17 novembre u.s. nell’Aula magna della SIAM di Milano) con i suoi originali aquiloni della pace.

Gli artisti invitati a partecipare hanno sviluppato, nelle loro ricerche, approcci differenti sul tema della pace: dalla politica all’ecologia, dal razzismo ai diritti umani.

Colonna conduttrice dell’evento, non pittorica ma testuale, è stato il “Manifesto della Pace” scritto da Bruno Mancini e proposto per la prima volta per la lettura di Sacha Savastano nella Biblioteca Antoniana di Ischia. il 27 Gennaio 2011

https://youtu.be/UYZgNHYqF_8 

del quale vi proponiamo un estratto:

ESTRATTO MANIFESTO BRUNO MANCINI

“…Ho voluto proporre questa premessa che da un ascoltatore superficiale potrebbe essere considerata come un narcisistico decadimento nel culto vanesio della personalità, in quanto ritengo che essa possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne del progetto culturale “La nostra isola”, non siamo qui in veste di storiografi, sociologi,o di altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi cause ed effetti, e che noi non siamo qui neppure nella veste di un gruppo politicizzato per il quale esistano i “Sempre nel giusto” ed i “Sempre malvagi”, e che noi non siamo qui infine, e sembra un paradosso, nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali comunque potrebbero invogliarci per debolezze a giustificare e per vendetta a punire,

NO… NO… NO… noi siamo qui come ARTISTI, per la maggior parte Scrittori e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti ecc. ecc. e siamo qui per proporre sentimenti ed emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.

Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.

ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…

L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.

Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che il nostro gruppo intende proporre in questo incontro dedicato alla celebrazione della PACE, poiché noi crediamo che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di contrasto ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE ecc. ecc. sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.

Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.”

Per l’occasione è stato edito da Il Sextante un catalogo con i testi di Mariapia Ciaghi, Raffaello De Ruggeri Sindaco di Matera, Aldo Forbice giornalista e scrittore, Silvano Mattesini architetto e storico, Anna Selvaggi Presidente AIDE, Paola Valori titolare della galleria romana Micro Arti Visive (nella quale IL DISPARI è stato parte collaborativa dell’evento dedicato alla giornata mondiale della poesia 2019).

Così, dopo Roma e dopo Mirano, la mostra è stata esposta a Matera, e poi?
E poi, se ci sarà qualche istituzione ischitana che ne vorrà proporre l’allestimento sull’isola, saremo ben lieti di intercedere verso Mariapia Ciaghi per convincerla a rendere fattibile la proposta.

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Editoriale | Il racconto “La Notizia” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
LA NOTIZIA – Capitolo 22°

[…]
-“Tu ed io faremo il colpaccio.
Scardineremo, bruceremo, annulleremo, supereremo, affosseremo, ridicolizzeremo, mortificheremo, sputeremo in faccia alla telefonata ricevuta in diretta da Bruno Imenottero.
Che vuoi che sia la sua santità, per di più soltanto al telefono, in rapporto alla realizzazione scenica in diretta della mia teoria!
Noi mostreremo la morte a schermo intero e inquadratura fissa in diretta satellitare mondovisione.
La Signora spogliata del suo decoro, della sua intimità e della sua riservatezza.
Nel momento cruciale.
La morte non sarà più immutabile, né più immortale.
Adele, vecchia patanccia padanaccia pervertita animalofila dei miei disgusti, se non la smetti di maneggiare libidinosamente il gatto nero umanizzato da Rob, ti sputo in faccia due caffè alla cicuta.
Che ne pensi Rob?
É o no una cazza di idea?”

-“Architetterò tutto rapidamente.
Va bene ci sto.
Mostreremo in diretta la decapitazione di un martire, eseguita dagli antagonisti dei nobili scopi petroliferi dei nostri finanziatori e delle civiltà loro collegate.
Farò tremare di invidia i discendenti della antica inquisizione.
Hai detto bene, ridicolizzerò Bruno Imenottero e la sua santità.
Sbatterò in faccia all’umanità, con tutta la veemenza della rabbia che mi coltivo, la morte senza veli e senza trucchi.
Signore e Signori, ecco a voi lo spettacolo unico ed irripetibile, pietoso e cruento, umano e mortale ecc.
Ancora una volta sarò il primo.
Al lavoro, e visto che la tua inutile propaggine anale, Emma, oh no, Adele, non potrà collaborare in alcuna maniera, inutile è inutile, le affiderò il gatto.
Almeno si guadagna la pagnotta.
Accompagnalo a pisciare e cagare in queste ore per noi di febbrile lavoro.
Mi raccomando Adele, ogni due ore nel vasino, e non mangiare i suoi croccantini.”…

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Eccellenze femminili |Susana, la Signora dei fiori

“Nata sotto il segno di terra della Vergine”, Susana Gil nacque a Buenos Aires nel 1926.
Suo padre era l’avvocato Enrique Gil, era bella, colta e brillante.

Parlava inglese, giovanissima lavorava al British Council, dove conobbe sir William Walton, classe 1902, affascinante, stimato e famoso compositore e musicista inglese, “una personalità magnetica”, lo definì Susana.

Era il 1948, un colpo di fulmine, lui le fece una corte insidiosa, lei capitolò chiedendogli sicurezza e fedeltà.

Lui era stato donnaiolo e sciupafemmine e si sposarono pochi mesi dopo, nonostante il parere contrario dell’avvocato Gil e di tutti i familiari che avrebbero voluto un amore diverso per Susana.

I due sposi si trasferirono per breve tempo nella Londra del dopoguerra, dove lui continuò per poco i suoi adulteri.

Lei rimase incinta ma Walton non voleva figli così Susana, messa alle strette perché scegliesse di essere solo madre o moglie scelse di abortire per non perdere l’amore di William.

Feriti entrambi, i Walton decisero di andare a vivere all’estero per costruire un matrimonio sano.

William era stato a Napoli venticinque anni prima e conosceva la città di “sole e canzoni”, dove lavorare in pace alle sue opere romantiche, di sapore pucciniano.

Non fu possibile affittare una casa nella città partenopea, perché bombardata impietosamente, così scelsero Ischia, dove portarono la loro Bentley e si stabilirono presso il Convento di San Francesco, dove c’era un pianoforte.

Nel 1949 acquistarono una collina di sassi con una vista strepitosa sul mare, nel bosco di Zaro e la chiamarono “La Mortella”, per via dei mirti selvatici che crescono sul terreno roccioso e arido e perché il mirto è pianta sacra in diverse culture, nelle mitologie del passato.

Vissero a Casa Cirillo.

Nel 1956 l’amico paesaggista Russell Page progettò un giardino verticale, rispettando la naturale conformazione della collina, inserendo nelle formazioni laviche fontane, piscine, ruscelli, sculture marmoree di Simon Verity e furono piantate meravigliose piante acquatiche.

Volle creare “una poesia dello spazio” per Walton e il suo lavoro di artista.
Silenzio e bellezza.

Scalette e sentieri uniscono la parte bassa del giardino, l’ingresso, con il punto più alto dove Susana volle uno straordinario teatro che guarda sul mare di Forio.
Le rocce del giardino danno drammaticità all’ambiente naturale e Susana piantò centinaia di diverse specie di piante, acquistandole da tutto il mondo.

Prima che nel 1957 arrivasse l’acqua a Ischia, i Waltonl’ acquistavano da autocisterne e avevano costruito due cisterne sotterranee per l’acqua piovana.

Nel 1962 finalmente scavarono nella roccia vulcanica, selvaggia e suggestiva, la loro casa.

Laurence Olivier, che andava a trovarli spesso con Vivien Leigh, Maria Callas, Charlie Chaplin chiamava il loro paradiso “la cava di pietra”, per via dell’immane lavoro di scavo che necessitava il sogno di Susanne ma i Walton erano felici nel loro “idillio vulcanico”.

William, già cavaliere nel 1951 e nominato all’Ordine al merito nel 1967, fu riconosciuto come uno dei grandi uomini della musica britannica e le loro sporadiche visite in Inghilterra si trasformavano in occasioni ufficiali.

Gli ottant’anni di William furono celebrati come evento nazionale.

Per oltre cinquant’anni Susana dedicò se stessa, con la sua instancabile mitica forza, alla sua passione e competenza botanica, alla curiosità per la bellezza primordiale di Ischia ed ebbe la forza di creare un gioiello tra i più affascinanti d’Italia e del mondo, mentre William componeva musica.

Le piaceva la vita ischitana, ne conosceva la storia, donna di preziosa affabilità imparò l’italiano e il dialetto in modo da poter interagire con gli isolani, chi l’ha conosciuta la descrive intimamente innamorata del marito, piena di simpatia e fascino.

Dolcemente femminile, amava andare a fare acquisti per tutta l’isola, cucinare, ricamare, passeggiare nel giardino alla ricerca di erbe commestibili e orchidee selvatiche.

Insieme a oltre 800 specie di piante e fiori Susana portò degli uccelli “rari” come il colibrì e il merlo indiano, amava osservare i loro amori e ascoltarne il canto.

Morì l’8 marzo 1983, vent’anni dopo William.
Il loro passaggio terreno permane nel giardino dove riposano le loro ceneri “Il suo spirito tutela il giardino” dice la pietra che accoglie le ceneri di William.
Recita l’epitaffio per lei: “Questo pergolato verde è dedicato a Susana, che ha amato teneramente, ha lavorato con passione e creduto nell’immortalità“.

Sembra di poterla incontrare nel giardino, nelle grotte, sulle scale, col suo gusto eccentrico per l’abbigliamento, i cappellini divertenti, il sorriso.

Il loro amore per la bellezza risuona ancora in quel luogo magico.

Susana rimase vedova per oltre vent’anni.
Non volle risposarsi perché l’amore con William era stato “troppo forte per essere ripetuto“.
I nostri cuori sussultavano durante le nostre passeggiate pomeridiane, quando sedevamo su quelle grandi pietre a guardare verso il mare

Lucia Fusco

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Views: 40