TOULOUSE LAUTREC

LO SGUARDO LUCIDO DI TOULOUSE LAUTREC

NELLA VITA PARIGINA TRA CABARET E CAFFE’ CONCERTO

La realtà umana e sociale che anima Parigi di fine Ottocento e dintorni, è al centro dell’opera di Toulouse-Lautrec (Albi 1864- Malromé- Bordeaux 1901).

Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, Toulouse Lautrec ben presto lascia il suo ambiente per trasferirsi a Parigi dove entra a contatto con l’atmosfera vivace e disincantata, ma anche triste e degradata della città.

Pittore della Belle Époque ambigua e contraddittoria, della vita fugace buona e cattiva, innocente e perversa, egli si fa interprete raffinato e sensibile dello spaccato umano parigino cogliendone abitudini, vizi, gioie e dolori.

L'uomo inglese al Moulin Rouge

L’uomo inglese al Moulin Rouge

A questo straordinario artista, capace di scandagliare nei ritmi dell’esistenza fra ambienti nobili, borghesi, atmosfere sfarzose ed effimere dei locali notturni, comprese l’ambiente delle corse dei cavalli a Longchamp, è dedicata un’interessante mostra Henri de Toulouse-Lautrec, la collezione del Museo di Belle Arti di Budapest in corso a Roma al Museo dell´Ara Pacis fino all’8 maggio 2016.

Promossa e prodotta da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Arthemisia Group e Zètema Progetto Cultura, questa suggestiva esposizione, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor attraverso circa 170 litografie della collezione, da risalto all’opera grafica dell’artista tra manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell’artista. Come gli impressionisti cui in parte è debitore Toulouse-Lautrec coglie gli aspetti transitori della realtà a lui circostante soprattutto quella della gente comune descritta con oggettività e profondo realismo. Le opere mettono in luce proprio questo realismo descrivendo l’umanità più disparata compreso l’universo parigino borghese attraverso la vita notturna e artificiosa di Montmartre in cui vivono madri, amiche di famiglia, ballerine, chanteuse, attrici, prostitute, ma anche intellettuali e artisti. Senza accenti disincantati, senza ipocrisia, ma con toccante verità Toulouse-Luatrec sottolinea volti, atteggiamenti e stati d’animo di questi protagonisti descrivendo i luoghi da loro frequentati dai cabaret ai varietà, dal circo alle case di piacere, alle sale da ballo, come il Moulin Rouge, il Moulin de la Galette, le Folies Bergère.

Jane Avril

Jane Avril

Per la sua crescente fama di disegnatore e illustratore Toulouse Lautrec riceve diversi lavori su commissione come: la realizzazione di manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, e le illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica “Le Rire” o per copertine di libri come la Copertina per L’Etoile rouge del 1898 raccolta di poesie di Paul Leclercq, uno dei fondatori di La Revue Blanche.

Suddiviso in cinque aree tematiche il percorso della mostra che procede dalle opere dei primi anni della sua produzione sotto la guida del maestro René Princeteau, per passare al periodo parigino dove risente dell’influenza del quartiere di Montmartre con Léon Bonnat e Fernand Cormon, arriva, dopo l’incontro della pittura di Seurat, Gauguin, Van Gogh, alle opere post-impressioniste. Lo sguardo del visitatore è proiettato entro un contesto umano e sociale vitale e leggero, ma anche anticonformista e talora provocatorio lungo rappresentazioni di ambienti notturni della Parigi di fine secolo tra cabaret e caffè concerto: Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella (1892) e Caudieux (1893). Il successo di ballerine e cantanti del momento è esaltato da sue litografie e stampe come Aristide Bruant nel suo cabaret (1893) realizzata per il cantautore e cabarettista francese Aristide Bruant raffigurato con mantello voluminoso, cappello a larghe tese e una sciarpa rossa e Divan Japonais (1893) in cui ritrae Jane Avril celebre stella del cabaret parigino raffigurata mentre frequenta un caffè concerto. L’atmosfera leggera dei bordelli dove si muovono e lavorano donne disinibite è contenuta anche in “Elles” serie di cromolitografie del 1896 come: Donna alla tinozza e La clownessa seduta, Mademoiselle Cha-U-Kao (1896). Anche il tema dell’amore lesbico è trattato con sensibilità in Il grande palco (1897). Al mondo del teatro si dedica in particolare dal 1893 al 1896 raffigurando scene teatrali e disegnando

Divan Japonais

Divan Japonais

programmi di sala. In questo contesto realizza il capolavoro della litografia Busto di Mademoiselle Marcelle Lender (1895) per immortalare la bellezza dell’attrice del Théâtre des Variétés il cui busto è stampato in otto colori. E’ poi dato risalto alla vita privata dell’artista tra la passione per le corse dei cavalli, le gite al Bois de Boulogne, l’interesse per una donna sconosciuta vista su una nave: Il fantino, Gita in campagna e Passeggiata in yacht (1895).

Entro una realtà parigina effervescente e amara, vivace e malinconica, si muovono i suoi personaggi ritratti con accenti di profonda umanità ad evidenziare l’interesse dell’artista nel rivelare ciò che si nasconde dietro la superficiale apparenza della realtà con estrema semplicità e senza giudizio. Il catalogo della mostra è a cura di Skira.

La figura di Toulouse Lautrec è tra i personaggi presenti nel musical per il grande schermo, “Moulin Rouge!” (2001) del regista australiano Baz Luhrmann che ad Ischia in occasione del “Global Film” ha ricevuto il Luchino Visconti Legend Award 2013.

Silvana Lazzarino

TOULOUSE LAUTREC

La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest

Roma- Museo dell’Ara Pacis

Orario :tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30; chiuso il 1 maggio

(La biglietteria chiude un’ora prima)

www.arapacis.it

fino all’8 maggio 2016

Alcuni articoli di Silvana Lazzarino usciti su Ildispari24.it

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Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra

Il Simbolismo.

Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra

Una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale di Milano dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).

Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.

Con 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale, la mostra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e un’ eccezionale selezione di grafica, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.

Nelle varie accezioni in cui si è manifestato in Europa – dall’Inghilterra alla Francia, dal Belgio all’area nordica, dall’Austria all’Italia – il Simbolismo ha sempre dato un grande rilievo ai miti e ai temi che coincidevano con i grandi valori universali della vita e della morte, dell’amore e del peccato, alla costante ricerca dei misteri della natura e dell’umana esistenza.

La mostra presenta per la prima volta in Italia alcuni tra i più significativi capolavori del simbolismo europeo: innanzitutto alcune delle icone dell’idea simbolista del mondo: Carezze (L’Arte) la straordinaria donna/ghepardo di Fernand Khnopff; la testa di Orfeo galleggiante sull’acqua di Jean Delville, entrambi provenienti dal Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles; l’enorme, sublime opera di Ferdinand Hodler, intitolata l’Eletto, dall’Osthaus Museum di Hagen e Il silenzio della foresta di Arnold Böcklin, dalla Galleria Nazionale di Poznan. Si tratta di opere mai viste in Italia che già stanno generando una grande aspettativa fra pubblico e critica.

Una delle sezioni più scenografiche della mostra è composta dalle sale dedicate alla Biennale del 1907: una straordinaria vetrina di confronto tra l’arte italiana più evoluta, cresciuta anche dal confronto con le grandi mostre della Secessione di Berlino e di Vienna. Giulio Aristide Sartorio è presente con l’imponente ciclo pittorico Il poema della vita umana, realizzato per la Biennale del 1907, la stessa dove venne allestita la famosa Sala dell’Arte del Sogno che ha rappresentato la consacrazione ufficiale del Simbolismo in Italia. Il ciclo di Sartorio è affiancato dall’installazione dell’artista vicentino Alberto Tadiello, il cui intervento sonoro – l’incipit di una composizione musicale ripetuto molte volte in modo sfalsato- crea una nuova esperienza di fruizione artistica.

Attraverso 21 sezioni tematiche, il percorso espositivo si svolge poi tra atmosfere e dimensione oniriche: accompagnato dalle poesie di Baudelaire, tratte dalla raccolta ‘I fiori del Male’ il visitatore attraversa le sale della mostra passando dalle rappresentazioni demoniache di Odillon Redon, alle rappresentazioni dei miti di Gustave Moreau, al vitalismo di Ferdinand Hodler, al colorismo dei Nabis. Le interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini, l’immaginario divisionista di Gaetano Previati e la magia della decorazione di Galileo Chini rendono conto, tra l’altro, dell’importanza del movimento simbolista in Italia, permettendo così di riscoprire nomi meno conosciuti: Luigi Bonazza, seguace italiano di Klimt, Leo Putz, Giorgio Kienerk e gli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi. Il percorso espositivo si chiude immergendo lo spettatore nell’atmosfera fantastica delle Mille e una notte, il ciclo decorativo realizzato da Zecchin alla vigilia della Grande Guerra.
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:

Data Inizio: 03 febbraio 2016
Data Fine: 05 giugno 2016
Costo del biglietto: 12,00 euro
Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Indirizzo: Piazza Duomo, 12
Città: Milano
Provincia: MI
Regione: Lombardia
Orario: lunedì 14.30 – 19.30martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Telefono: 02 54914
E-mail: mio@mio.it
Sito web: http://www.mostrasimbolismo.it/

Dove:

Palazzo Reale
Città: Milano
Indirizzo: Piazza Duomo, 12
Provincia: MI
Regione: Lombardia

 

 Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra

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