Progetto Teleischia 2016-2017

Progetto Teleischia 2016-2017

Prima pagina Teleischia

da:-TELEISCHIA <direzione@teleischia.it>
a:-Bruno Mancini <emmegiischia@gmail.com>data:-27 maggio 2016 19:37
oggetto:-Fwd: Rubrica 2016
proveniente da:-gmail.com
firmato da:-gmail.com
crittografia:-Standard (TLS)

Caro Bruno, così come concordato nel nostro ultimo incontro, ti confermo la disponibilità di Teleischia a trasmettere una rubrica giornaliera di tua produzione.
La rubrica, di carattere artistico e culturale, sarà trasmessa da Settembre a Giugno, andrà in onda alle ore 19.30 circa, prima del telegiornale della sera (fatta eccezione del sabato e della domenica), avrà la durata di circa 30 minuti e sarà replicata secondo un calendario ancora da definire.
Con l’augurio di buon lavoro e grandi successi.
Enrico Buono

enrico Buono

Progetto Teleischia 2016-2017

emmegiischia@gmail.com
Comunicato stampa

Tra Enrico Buono, titolare dell’emittente televisiva Teleischia (digitale terrestre e web, piattaforma sky, diffusione diretta per tutta la Campania e parte del Lazio, diffusione differita tramite altre TV facenti parte del gruppo in cui essa è inserita), ed il sottoscritto si è convenuto di mandare in onda, tramite Teleischia, a partire dalla prima decade del prossimo mese di Settembre, un programma giornaliero di Arte e Cultura di mia produzione.
Si tratterà di una rubrica fissa giornaliera di circa 30 minuti, incluse le sigle, che sarà trasmessa a partire dalle ore 19.30 (ossia immediatamente prima del telegiornale della sera) e che verrà replicata in orari da definirsi.
Roberta Panizza ne sarà la Vice produttrice con incarico di Coordinatrice delle varie redazioni artistiche.
Il progetto prevede di rendere operative diverse redazioni affidate in primis ai Soci Fondatori dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e poi anche a tutti gli amici dei progetti culturali Made in Ischia.
INFO:
emmegiischia@gmail.com
tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 24).
Ischia 27 Maggio 2016
Bruno Mancini

Potrete trovare l’evento in fb al link

Mancineide

Adesioni

Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
Club “Il Dragone”
Roberta Panizza
Casa dei Popoli
Pasquale Di Costanzo
Agnese Monaco
Alberto Liguoro
Alice Rubbini
Anna Di Trani
Annarita Petrino
Antonella Ronzulli
Antonio Fiore
Antonio Mencarini
Carmelo Cossa
Elisa Marini
Emma Di Stefano

Francesco Cellurale
Gianluca Compagno
Gianmarco Latilla
Itala Cosmo
Jo Conti
Katia Massaro
Luca Nicastro
Luciano Somma
Lucio Filisdeo
Maria Luisa Neri
Mario Mirenghi
Pola Occhi
Peter Ciani
Valentina Gavrish
Vincenzo Savarese
Ufficio stampa Safarà Editore

Views: 53

Il Dispari 2016-04-25

Il Dispari 2016-04-25

Il Dispari 2016-04-25

Editoriale

considerata l’amabile accoglienza ricevuta dall’editoriale dell’11 Aprile nel quale abbiamo ripreso
due stralci di presentazioni (di Nunzia Zambardi ad opera di Arianna Mercanti e di Vito Iacono scritto da Roberta Panizza) pubblicati nell’antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu – http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html– ISBN 978-1-4717-1209-8), ne è scaturita la logica conseguenza di continuare a dare spazio a succinte carrellate di Artisti che, a vario titolo e in differenti occasioni, hanno fatto parte delle iniziative Made in Ischia realizzate con la Direzione culturale di Roberta Panizza.
A tale scopo abbiamo preparato un primo elenco di Artisti ed il relativo calendario di pubblicazione attingendo dalla già citata antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio.
Maria Bigazzi, Elisa Barone, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Virginia Murru, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Sacha Savastano, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro, Nunzia Zambardi, sono i quindici personaggi che, due per settimana, compariranno su queste colonne tramite i testi pubblicati appunto in “Adotta una poesia”. Non ve ne sveliamo la cronologia di pubblicazione, per non farvi perdere il piacere della sorpresa nel momento in cui andrete in edicola ad acquistare le vostre copie del giornale!
Con la ovvia avvertenza che si tratta di articoli scritti alcuni anni fa (a firma mia e di Roberta Panizza) sui quali non è stato effettuato alcun intervento di aggiornamento, che ne pensate di dare la precedenza a due gentilissime Signore?
Silvana Lazzarino, dinamica, intraprendente e dagli interessi plurimi, aggiunge a questa pagina un’intervista al giovane campione Tommaso Occhi.
La pagina viene chiusa da tre poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” scritte da Antonella Ronzulli, Giuseppe Capoluongo, Ester Margherita Barbato.

Maria Bigazzi
Nasce nel 1956.
Vive la sua infanzia in campagna nel Valdarno fiorentino, a contatto con la natura.
All’età di otto anni si trasferisce a Firenze, dopo la perdita del padre, dove attualmente vive e lavora.
Ha iniziato a dipingere fin dall’adolescenza come autodidatta.
Dopo gli studi professionali ha maturato la sua esperienza artistica attraverso la ricerca e lo studio di diverse tecniche espressive e pittoriche, dall’olio all’acrilico per approdare infine all’acquerello. Partecipa assiduamente a vari eventi e manifestazioni artistiche in tutta Italia.
È iscritta all’Associazione artistica UCAI e ANLA di Firenze.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in varie Gallerie d’arte a Firenze e zone limitrofe.
Oltre alla pittura si dedica anche alla poesia e alla fotografia ispirandosi alle emozioni e meraviglie della natura, cercando di coniugare l’espressione “bellezza-dolcezza” in un unico dualismo artistico: la bellezza della pittura, la dolcezza della poesia e la meraviglia della fotografia.
Le pennellate vaporose, la selettiva determinazione delle tinte quasi mai miscelate sulla tela, né mai ripetitive, la visione paesaggistica propria di uno spirito artistico proiettato verso quanto di più positivo e lucente possa offrire la natura, fanno delle composizioni pittoriche di Maria Bigazzi un gradevolissimo connubio di sogno e di realtà, di tecnica e di sperimentalismo, di passioni
e di meditazioni che calano i disincantati visitatori delle sue mostre e del suo atelier nella condizione di Nirvana propria dell’estasi artistica.
Maria Bigazzi è artista a tutto tondo proponendosi anche come scrittrice di testi poetici.
Insieme a Liga Sarah Lapinska, Maria è l’unica Pioniere di LENOIS a far parte di questa nuova antologia sia nella sezione immagini sia nella sezione poetica.

Elisa Barone
Vive a Como dove tuttora svolge la professione di avvocato da oltre la metà dei suoi anni, ma è nata a Salerno.
Ha usato poesia e narrativa per comunicare sentimenti, ricordi, rimpianti, struggimento e commozione anche per fatti non vissuti direttamente ma, talvolta, empaticamente condivisi.
Ha pubblicato una silloge dal titolo “Farfalla” (ed. Ikona, Como, 2001), un libro di narrativa dal titolo “Il romanzo che non c’è” (ed Il Filo, Viterbo).
Poesie e racconti sono pubblicati in varie antologie e si è distinta con importanti riconoscimenti in molti premi letterari.
Della sua passione per la scrittura dice: “Fin dall’infanzia la poesia mi è stata compagna, sfogo, evasione e non ha mai voluto essere altro che un modo di esprimere in versi sentimenti, ricordi, pensieri, emozioni personali o empaticamente condivisi. La prima parte della vita si è svolta a Salerno, l’altra a Como; le due parti della vita, per la diversità dei luoghi, delle abitudini, dei legami affettivi, del clima, dei paesaggi, dell’età sembrerebbero contrapposte eppure si ovrappongono nelle poesie in cui presente e passato si intrecciano, sfumando l’una nell’altra fra ricordi e nostalgia, rimpianti e struggimento. Solo da tre anni ho scritto in prosa, e precisamente
due romanzi che ho presentato a Roma, Como e Salerno.”

Bruno Mancini

Il Dispari 20160425 1 comp

INTERVISTA A TOMMASO OCCHI CAMPIONE DI MINIMOTO

La scuola di canto lirico e poesia in memoria di Lina Cavalieri è un progetto voluto dalla soprano Paola Occhi (intraprendente Socia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la quale svolge il ruolo di Ambasciatrice nelle regioni Emilia Romagna e Basilicata) al quale collaborano figure a lei vicino esperte nel settore come Santina Amici, pianista e coordinatrice onoraria, e Anna Di Trani ufficio stampa e fotografa.
Un progetto innovativo che a detta di Paola Occhi intende dare spazio non solo al canto e alla musica, ma anche alle altre espressioni artistiche quali la danza e la poesia.
A queste, magari in un prossimo futuro, si potrebbe accostare anche lo sport.
Lo sport aiuta a migliorare la qualità della vita anche se praticato come passatempo e divertimento. A livello agonistico lo sport aiuta a forgiare il carattere attraverso una sana competizione che apre al confronto e alla comunicazione con gli altri.
A proposito di sport, durante la visita alla Scuola di Canto lirico che ho compiuto per scriverne su questa pagina, era presente un ospite molto importante, una futura promessa del motociclismo: —-Tommaso Occhi, giovanissimo campione di minimoto, che a soli 12 anni ha raggiunto importanti successi. La fortuita circostanza ha consentito questa breve intervista.

-Tommaso, come nasce la passione per la minimoto.
Il mio interesse risale all’età di tre anni quando trovandomi a casa di mia nonna ero attratto dal rumore dellemoto sull’asfalto e così scendevo per vederle passare sulla strada.
A 5 anni ho chiesto la minimoto, ma era troppo presto a detta dei miei genitori e così ho dovuto aspettare. Finalmente a 9 anni è arrivata la prima minimoto e da quel momento ho partecipato a diverse competizioni.
– A quanti anni hai raggiunto il primo risultato importante?
A dieci anni quando nel 2014 ho partecipato al Trofeo del Persico classificandomi al primo posto dopo quattro gare.
– La tua emozione per questo premio?
Ero felice. Era la prima volta che partecipavo ad un campionato.
– Un inizio importante che ti ha spinto e incoraggiato a proseguire?
Sì, infatti, poi sono arrivati altri risultati come il 3 posto al Trofeo XBikes e il 1° posto nel Trofeo Estense 2014. Poi il 2° posto al Trofeo Emilia Romagna UISPe il 5° posto nel Trofeo Italia (Categoria Pulcini) nel 2015.
– Quante volte ti alleni durante la settimana?
Due volte la settimana. Il sabato e la domenica vado in varie piste per provare.
– Come ti senti l’istante prima della partenza?
Emozionato e teso e l’adrenalina è al massimo. La tensione è forte e questo è dovuto alla paura di cadere e commettere errori.
– A chi rivolgi un pensiero quando corri?
Alla mia famiglia e a quanti mi hanno aiutato.
– In questo percorso dove gli allenamenti richiedono impegno e fatica si forma il carattere del campione, costantemente messo alla prova perché si vince, ma si può anche perdere.
Che pensi a riguardo?
Nello sport si compete con gli avversari dando il meglio di se stessi e mantenendo un comportamento corretto, ma può capitare di perdere. L’importante è non mollare e rialzarsi quando si cade. Ho sempre in mente una frase di Marco Simoncelli che dice: “Si vive di più andando 5 minuti al massimo di quanto faccia certa gente in una vita intera”.

La passione, la grinta e la determinazione aiuteranno Tommaso Occhi a procedere in questo suo sogno, grazie anche alla vicinanza e al sostegno della sua famiglia.
Già così giovane ha dimostrato di avere talento e tutte le carte per raggiungere altri risultati importanti. Chissà magari potrà diventare un futuro campione di motociclismo, proprio come il suo idolo Simoncelli.
Auguriamo a Tommaso un futuro costellato di altri grandi successi e soddisfazioni.
Silvana Lazzarino

SILVANA E TOMMASO OCCHI comp

Il Dispari 20160425 tutto ridim
Cod 16: Antonella Ronzulli
Oltre la libertà
Anime vagabonde
una moto, una tenda
una sacca sul dorso
nell’assenza di stagioni e d’approdi
Esplorano il mondo
oltre lo stesso pensare
assaporano l’essenza
nella libertà del loro insieme
Due cuori, un solo -inestimabile- desiderio
amarsi
in ogni dove
in ogni tempo

Cod 26: Giuseppe Capoluongo
Davanti al fuoco
Ormai è sera
arde ancora il ceppo
seccato dal tempo, passato
in legnaia, in attesa
fiamma che scalda
il povero corpo che ha freddo
lingue rosse nel giallo
verso il cielo, un’offerta
se stesso, per me
seduto in poltrona
sereno, ricordo
le illusioni sul domani
e brucio anch’io
le memorie, una lacrima
non vuole scendere, ondeggia
nell’iride perso, su quei ceppi
già pieni di odori, uccellini
cinguettanti per l’aria, alla ricerca
di cibo, compagni
nella primavera fiorita
dispersa senza paura
delle ombre danzanti nel buio
che mi fanno compagnia
questa sera.

Cod 06: Ester Margherita Barbato
Fatica
Una nuvola sbanda
fra colpi di vento
L’inverno è già qui
nel silenzio che incombe
sul giorno che muore
e il buio è una fitta ancestrale.
Ossessione di scelte irrisolte
di parole non dette
una sete infinita di te che non sei
di ciò che non so
e un’arsura che non trova pace.
Solo i dubbi rinascono all’alba
forti e insani e la vita ora stenta
fra le dita che più non si chiudono
a mordere sogni.
È solo fatica di andare.

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-04-22

Il Dispari 2016-04-22

Una nuova realtà si profila all’orizzonte

Presto il gemellaggio tra il comune di Ischia e Torrenova

Il prossimo 10 Giugno avrà inizio il penultimo atto ufficiale della cerimonia di giuramento del patto di Gemellaggio tra la Città di Ischia e il Comune di Torrenova.
In tale data, infatti, una delegazione dell’Amministrazione comunale di Ischia, in compagnia di rappresentati delle varie attività sociali operanti sul territorio, sarà attesa dall’Amministrazione di Torrenova per dare seguito, mediante la firma di un documento pubblico, alla volontà di realizzare il Gemellaggio espressa attraverso votazioni all’unanimità da parte di entrambi i Consigli comunali.
In data 4 Aprile il Vicesindaco di Ischia Dott. Vincenzo Ferrandino ha indicato, all’Amministrazione Comunale di Torrenova, il sottoscritto quale “referente per eventuali comunicazioni e per il regolare prosieguo delle successive iniziative da intraprendere”, ed ora con la Determinazione Sindacale del 21 Aprile il Comune di Torrenova ha dato incarico ad di gestire “… gli adempimenti procedurali finalizzati alla costituzione di apposito Comitato per dare attuazione concreta al gemellaggio con il Comune di Ischia“. Enzo ha intenzione di riunire, a breve, tutte le Associazioni non solo di Torrenova ma anche di alcuni Comuni limitrofi per organizzare al meglio l’evento.
L’incontro determinante tra le due comunità è avvenuto attraverso la partecipazione al Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013” Made in Ischia, che fu realizzato con la Direzione Artistica della poetessa trentina Roberta Panizza, la collaborazione, appunto, del cantautore siciliano , e le sponsorizzazioni dell‘Istituto Agostino Lauro e del Comune di Torrenova.
Caratteristiche territoriali di Torrenova
Regione Sicilia, Provincia Messina.
Sindaco Dott. Salvatore Castrovinci
Popolazione 4,252 abitanti (01/01/2013 – Istat)
Superficie12,93 km²
Densità 328,92 ab./km²
Alcuni chilometri di spiagge prospicienti le isole Eolie.
Confinante con il Parco naturale dei Nebrodi
Altitudine da 0 a 327 mt.
Ricettività alberghiera n. 2 alberghi per circa 50 posti
Bed and breakfast n. 30 posti
Pubblici esercizi n. 30 circa
Attività commerciali n. 50 circa
Cinema: 0
Associazioni n. 11
Enti 0
Circoli n. 1
Musei 0
Teatri 0
Biblioteche n. 1
Impianti sportivi n. 10
Parchi n. 2
Nella prospettiva di rendere tale atto di Gemellaggio un’occasione utile allo sviluppo della vita sociale, economica, sportiva e culturale delle due comunità, e poiché tra la Città d’Ischia e il Comune di Torrenova esistono numerose analogie nei suddetti ambiti (compreso quello territoriale e storico) che ne hanno consigliato e che ora ne facilitano il processo di Gemellaggio, questo sembra il momento opportuno per iniziare a diffondere in maniera sommaria, ma precisa, qualche caratteristica della cittadina siciliana, e lo facciamo con l’interessante articolo di “Cenni storici di Torrenova”.

Per tutte le informazioni: emmegiischia@gmail.com Tel. 3914830355
Bruno Mancini

Il Dispari 20160422 1 comp

Cenni storici di Torrenova

La storia di Torrenova non è altro che la cronologia storica della Sicilia. Il retaggio architettonico lasciato dai vari popoli che la dominarono, oltre 13 colonizzazioni, è davvero unico al mondo. La stratificazione di tutte queste civiltà è ben visibile nel paese, anche se bisogna fare ancora molto per valorizzarlo. Basti pensare alla famosa Grotta di Scodonì dove, all’interno e nell’area antistante, sono stati trovati manufatti litici e frammenti ceramici appartenenti all’età del Rame e più precisamente alla cultura di Piano Conte.
Torrenova, inizialmente, è stata frazione di San Marco e la sua storia è legata a quella del comune Aluntino. I primi insediamenti umani nel territorio di Torrenova sembrerebbero risalire al Neolitico. Pare, infatti, che un piccolo gruppo di persone si fosse aggregato nei pressi della grotta di Scodonì, dove sono stati ritrovati diversi reperti.
In età greco-romana il territorio appartenne ad Alunzio e fu importante scalo portuale.
Fino ad ora, la prima notizia certa di Torrenova è quella di un toponimo citato da Camillo Camiliani, nella carta topografica allegata alla relazione sulla sua ricognizione del 1584, dove sono esposti in successione: Zappulla, Pietra di Roma, Torre Nuova, Foggia della Rosa Marina (foce del Rosmarino). L’immagine topografica più arcaica che si conosce ed in grado di mostrare la diversità dell’insediamento urbano tra San Marco e Torrenova, è la planimetria redatta da Filippo Davì nel 1852, in cui i nuclei abitati vengono così definiti: Caseggiato di San Marco e villaggio di Torrenuova.
Il nome deriva verosimilmente dalle numerose torri d’avvistamento che dominavano la costa, costruite dopo la fine del medioevo per arginare i continui assalti.
Il toponimo potrebbe alludere ad una delle torri che la Deputazione del regno costruì alla fine del 500 e che Camiliani indica con l’espressione “De Novo Costruita”.
Con la fine delle guerre corsare nel mediterraneo, ed il contemporaneo progredire dei sistemi difensivi, cominciò ad avviarsi un processo di crescita urbana lungo le strade litorali, che portò alla costruzione di villaggi legati alla produzione agricola.
L’Abitato, si sviluppa lungo gli assi viari S.S. 113, la strada Provinciale (che coincide con l’antica via Consolare Pompea), e arterie di raccordo.
Gli impianti urbani, quindi, non sono più unitari come quelli dei centri medievali arroccati sulle montagne ma presentano una configurazione planimetrica che denota un’espansione incontrollata.
Il nucleo urbano originario è da ricercarsi nell’attuale “contrada mare”, con un sistema dispositivo a pettine, composto da un lungo e dritto asse viario parallelo alla linea di costa e da una serie di collegamenti perpendicolari in direzione del mare.
L’economia del paese, si basava prevalentemente su due attività: la coltivazione, lavorazione ed esportazione degli agrumi e la pesca.
Mentre la seconda attività, andò via via dissolvendosi a causa delle forti ondate migratorie degli abitanti verso l’Australia, la prima anche grazie all’estensione della piana torrenovese, che si prestava a questo tipo di coltivazioni, resistette fino alla fine degli anni settanta, anni in cui si potevano contare numerose attività di lavorazione ed esportazione degli agrumi.
Oggi, a testimonianza di ciò, rimane una bellissima struttura, meritevole di restauro (già vincolata dalla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina), adoperata all’epoca per l’estrazione dello spirito.
Il 24 Novembre 1984, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, Torrenova dopo aver condiviso secoli di storia con San Marco d’Alunzio ottenne l’Autonomia divenendo così il 108° comune della provincia di Messina.

Il Dispari 2016-04-22
nomina ad esperto compnomina ad esperto (2) comp

Il Dispari 2016-04-18

Il Dispari 20160418 comp

Editoriale
La storia e la poesia.
La storia non si scrive una volta e basta

La proposta è di guardare alla Poesia come ad un mondo la cui avvenenza  non si esaurisca nella frase: “è bello ciò che piace”.
Se è vero che nelle varie sfere delle attività umane l’ancestrale bisogno di espressione sia benvenuto, restano pur sempre numerose le difficoltà da superare affinché siano realizzate tutte le componenti utili e necessarie alla distesa e completa formulazione dei concetti che ne sono alla radice.
Accurata conoscenza del vocabolario, della grammatica e della sintassi non sempre sono sufficienti alla realizzazione di tale risultato.
Nei confronti della Poesia ciò scaturisce, in primo luogo, dal nostro disagio critico di distinguere il bello dal brutto prescindendo, in maniera assoluta, da tutti gli altri parametri che abbiano presumibilmente o concretamente contribuito alla realizzazione dell’opera.
Ci sarebbero minori intralci se esistesse un’immutabile definizione del bello o meglio, dell’arte.
Infatti, chiusi gli occhi sul passato e sul presente dell’Autore, basterebbe applicare, se esistessero, le opportune scale -come per la fisica degli elementi- per avere preciso e pronto il brodo di giuggiole poetiche in cui trastullare i nostri bisogni di fantasiosa immedesimazione.
Purtroppo, o meno male, la storia non si scrive una volta e basta.
E con essa i concetti vengono rivoltati, addomesticati, ingarbugliati, in una epopea che raramente ha trovato ingegni abili ad interpretarla definitivamente.
Ciò che possiamo immaginare sia stato il concetto fondante della poetica latina, durante l’apparentemente lontano passato (quasi 2000 anni fa significa meno di 30 vite umane), non accetterebbe per suoi neppure una minima frazione degli attuali confini nei quali racchiudiamo le nostre attuali preferenze letterarie.
E viceversa.
A questo si può aggiungere una teoria provocatoria, secondo la quale, negli anni futuri, a fronte di qualunque usura e distruzione possibile, il lento ma assiduo deterioramento di ogni sistema di trasmissione dei supporti contenenti le informazioni delle nostre attuali forme di vita, letteratura compresa, andrà riducendo costantemente ed inesorabilmente il loro numero (dei supporti, cioè dei libri dei cd dei filmati ecc). E se ciò sembra di una banalità disarmante, tale non è la conclusione (appunto provocatoria) secondo la quale, nell’anno X di un futuro remoto (ma neppure è certo che occorreranno ancora altri duemila anni), la decimazione avrà consentito la salvezza solo di alcuni supporti e, quindi, per l’ancora più banale calcolo delle probabilità riesce facile credere che allora, in quel futuro anno X, la nostre arte sarà quasi sicuramente identificata con un giornalino di Topolino ritrovato all’interno di un misterioso contenitore molto simile alla cartella che usavamo andando alle scuole elementari.
Miliardi di copie di Topolino, avranno il sopravvento su tutti i libri dei premi Nobel e dintorni!
Catullo è stato veramente il più grande della sua epoca? Boh! Non abbiamo certezze.
In pratica, ciò viene affermato dalle stesse persone che pavoneggiano i best seller spudoratamente propinati e messi in vendita come meravigliose espressioni artistiche dalle immorali case editrici internazionali.
Apprezzare la forza della Poesia implica un lungo percorso che ci porta molto lontano, e non può essere compiutamente affrontato in un balzo solo.
Ne occorrono tanti e piccoli, eseguiti, con tempo e pazienza, per far sì che il puzzle della visione poetica occupi la nostra mente, fino a dare un senso alla frase iniziale che invita a guardare alla Poesia come ad un titolo che non si esaurisca nella frase “è bello ciò che piace”.
Bruno Mancini  

Il Dispari 20160418 1 comp

LO SGUARDO LUCIDO DI TOULOUSE LAUTREC
NELLA VITA PARIGINA
TRA CABARET E CAFFÈ CONCERTO

La realtà umana e sociale che anima Parigi di fine Ottocento e dintorni, è al centro dell’opera di Toulouse-Lautrec (Albi 1864 – Malromé – Bordeaux 1901).
Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, ben presto lascia il suo ambiente per trasferirsi a Parigi dove entra a contatto con l’atmosfera vivace e disincantata, ma anche triste e degradata della città. Pittore della Belle Époque ambigua e contraddittoria, della vita fugace innocente e perversa, egli si fa interprete raffinato e sensibile dello spaccato umano parigino cogliendone abitudini, vizi, gioie e dolori.
A questo straordinario artista, capace di scandagliare nei ritmi dell’esistenza fra ambienti nobili, borghesi, atmosfere sfarzose ed effimere dei locali notturni, comprese l’ambiente delle corse dei cavalli, è dedicata la mostra Henri de Toulouse-Lautrec, la collezione del Museo di Belle Arti di Budapest in corso a Roma al Museo dell´Ara Pacis fino all’8 maggio 2016.
Promossa e prodotta da Roma Capitale, da Arthemisia Group e Zètema Progetto Cultura, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor attraverso circa 170 litografie della collezione, la mostra da risalto all’opera grafica dell’artista tra manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali autentiche rarità stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell’artista. Toulouse-Lautrec coglie gli aspetti transitori della realtà a lui circostante soprattutto quella della gente comune descritta con oggettività e profondo realismo. Realismo con cui coglie atteggiamenti e stati d’animo di personaggi che animano la vita notturna e artificiosa di Montmartre: dalle amiche di famiglia alle ballerine, dalle chanteuse alle attrici, fino alle prostitute, compresi intellettuali e artisti ripresi entro cabaret, case di piacere, sale da ballo come il Moulin Rouge al Moulin de la Galettea le Folies Bergère.
Suddiviso in cinque aree tematiche il percorso che procede dalle opere dei primi anni della sua produzione sotto la guida del maestro René Princeteau, fino alle opere post-impressioniste, conduce entro un contesto umano e sociale vitale e leggero, ma anche anticonformista e talora provocatorio lungo rappresentazioni di ambienti notturni della Parigi di fine secolo tra cabaret e caffè concerto: Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella (1892) e Caudieux(1893).
Il successo di ballerine e cantanti del momento è esaltato da sue litografie e stampe come Aristide Bruant nel suo cabaret (1893) realizzata per il cantautore e cabarettista francese Aristide Bruant e DivanJaponais (1893) in cui ritrae Jane Avril celebre stella del cabaret parigino. L’atmosfera leggera dei bordelli è contenuta anche in “Elles” serie di cromolitografie del 1896: Donna alla tinozza e La clownessa seduta. Anche il tema dell’amore lesbico è trattato con sensibilità in Il grande palco (1897). Intense le raffigurazioni di scene teatrali come il capolavoro della litografia Bustodi Mademoiselle Marcelle Lender (1895) con cui immortala la bellezza dell’attrice del Théâtre des Variétés il cui busto è stampato in otto colori. È poi dato risalto alla vita privata dell’artista tra la passione per le corse dei cavalli, le gite al Bois de Boulogne, l’interesse per una donna sconosciuta vista su una nave: Il fantino, Gita in campagna e Passeggiata in yacht (1895).
Il catalogo della mostra è a cura di Skira.
Toulouse Lautrec è tra i personaggi presenti nel musical per il grande schermo, ispirato all’opera La Traviata di G Verdi,“Moulin Rouge!” (2001) del regista australiano Baz Luhrmannc he ad Ischia in occasione del “Global Film” ha ricevuto il Luchino Visconti Legend Award 2013.
Silvana Lazzarino

TOULOUSE LAUTREC
La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest
Roma – Museo dell’Ara Pacis
Orario: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30, chiuso il 1 Maggio
(La biglietteria chiude un’ora prima)
www.arapacis.it
fino all’8 maggio 2016

Partie de campagne

Partie de campagne

Il Dispari 20160418 tutto ridim

Cod 17: Annamaria Vezio

Mondi di fuori

Traiettorie importanti
attraversano il fianco
In luci accecanti disarmanti
allineano e conducono in luoghi proibiti
Lambiscono con note sublimi
All’occhio della mente mostrano colori
Lì, accanto e discreti
È  il mondo di fuori
di là del mondo di ora
di là del pensiero
In tenera attesa d’esser riconosciuto
tende mani colme:
consapevolezza amore perdono
Cornucopia di vita purissima assoluta
difficile da incontrare
difficile da riconoscere
Difficile
Traiettorie importanti
attraversano il fianco
fendono il passato
cambiano il futuro.

Cod 27: Ester Margherita Barbato

Il peso della razionalità

Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate
-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–
razionalizzando
Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia
Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

Cod 07: Massimo Rozzi

Quasi l’alba.

Laggiù il cielo si staglia,
limpido fra le  montagne tetre
di un inverno da annuario.
L’azzurro sembra dare sorrisi
fra il grigiore delle cime
senza colore di questo febbraio.
Il silenzio della valle dormiente,
rotto dalla statale appena ingombra,
quei pendolari che nulla sospettano.
Così fermo non voglio rompere
L’abbraccio di questo miscuglio
fra natura e uomo incosciente.
Sognatore estremo rubo l’attimo,
sveglio la gioia del secondo,
dopo un trillo troppo repentino.
Una folata di brina scende,
quel camion sembra il vento
che volteggia sulla polvere notturna.

coupon (7) 18 Aprile 2016

Il Dispari 2016-04-18

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-04-11

Il Dispari 20160411 comp

Editoriale

In attesa di ricevere alcune notizie/informazioni utili alla preparazione, per la prossima settimana, di un esclusivo reportage incentrato sulle caratteristiche del Gemellaggio tra Ischia e Torrenova (che non sarà certamente di facciata ma concorrerà a rendere operative le lunghe serie di intese culturali, sociali, ed imprenditoriali già studiate e pronte ad essere realizzate), oggi mi diletterò a trascrivere due brevi stralci di presentazioni di Artisti ischitani pubblicati nelle nostre antologie, lasciando alla sempre più dinamica Silvana Lazzarino il compito d’illustrare le sue impressioni su una delle colonne dello sport e della cultura ischitana: Pasquale Dragon Di Costanzo.
Tratti dall’Antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu –  http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html-  ISBN 978-1-4717-1209-8): Arianna Mercanti ha descritto Nunzia Zambardi; Roberta Panizza ha presentato Vito Iacono; la mia poesia “Intorno a mezzanotte”.
«Nunzia Zambardi Nasce ad Ischia nel 1941. Il suo schema compositivo nasce dall’istinto, dalla
manifestazione del pathos corrodendo l’idea della forma come dato precostituito, rifiutando le configurazioni linguistiche stantie per porre nuovi interrogativi e dare vita a ulteriori soluzioni estetiche.
La stessa scelta di materiali non convenzionali e la conseguente alterazione del modus operandi
generano un’arte combinatoria agitata da accadimenti, da spazi insondati in cui quella che la stessa
Nunzia chiama “curiosità” per la materia diviene capacita di trasmutazione quasi alchemica delle sostanze da corpi inerti a elementi attivi, vivi della composizione.
Le singole unita, i rapporti tra linea, colore e forma si organizzano in una coesione strutturale delle parti creando un’integrazione unica tra la materia ed il suo involucro spaziale.
La luce stessa sembra scaturire dalla pasta materia ed irradiarsi nel perimetro delle bordature concepito non più come ricettacolo vuoto ma come campo energetico, come luogo privilegiato per l’azione dell’artista. ARIANNA MERCANTI»

«Vito Iacono, l’autore sul quale ci sembra interessante con queste pagine attirare la vostra attenzione,  è ischitano, scrittore da sempre, grande viaggiatore e quindi conoscitore del mondo e dei suoi abitanti, spesso anche importanti, ma ha trovato nel web il luogo principe dove esprimere la propria arte con la libertà desiderata.

Chi ritiene, sottraendole buona parte delle sue incredibile prerogative, che la poesia sia un perdersi in idilliache ed eteriche descrizioni di nature incantate e di struggenti smarrimenti d’amore, non legga le sue poesie: ne rimarrebbe fortemente deluso.
Vito Iacono ha infatti la capacita di scomporre sensazioni ed emozioni a trecentosessanta gradi e di presentarle al lettore, ricostruite mediante parole, immagini e versi tali da metterlo a stretto contatto con l’interezza della sua sensibilità di poeta.
Un poeta che vive nella realtà del suo tempo e tale realtà ci fa conoscere attraverso occhi disincantati, profondi e sempre chiaramente intenti a sondare le pieghe della verità che la costituiscono.
Ecco quindi i temi della poesia del nostro autore, spaziare dal privato di situazioni interiori personali di uomo del terzo millennio, agli accadimenti di un mondo in cui idillio e bucolico hanno il più delle volte ben poco spazio. ROBERTA PANIZZA»

   Intorno a mezzanotte,
magari un’ora prima
nelle notti di giugno,
l’ombra si schiara:
fra neutri e neri
la sua evidenza appare meno netta.

Bislacca
ammanta basilico e gerani,
mentre io mi giro a porgerti un gelato,
a prenderti la mano
tu non ricordi quante volte
vezzosa tra i capelli.

L’ombra mi segue.

Tranquilla
lei non domanda altro
se poi si spande in lungo e in largo
sui nostri petali distratti
dal lento moto specchiato al sole
di chi vagheggia l’eliotropismo.

Sì che non tema – venuta l’alba –
d’essere solo l’ombra di un sigillo,
ed io non sappia – verso il tramonto –
lasciare indietro l’ombra di me stesso,
magari sbircio tra le finestre chiuse
e immagino i segreti di chi tace.

Bruno Mancini

Adotta-una-poesia-cop-ant-001-491x700

 

Il Dispari 20160411 1 comp
PASQUALE DI COSTANZO
elegante e aristocratico uomo delle sfide impossibili.

Dotato di grande intraprendenza e creatività, elegante e aristocratico nel portamento e nell’animo, Pasquale Di Costanzo originario di Ischia, terra da lui molto amata non solo per scorci mozzafiato e paesaggi tra i più suggestivi al mondo, ma anche per la gente incontrata e conosciuta, ha saputo conquistarsi un posto privilegiato nello scenario artistico con spettacoli di piazza e performance grazie al suo talento innato di grande showman e comunicatore, cui si aggiunge il fascino istrionico e quella simpatia con cui ha sempre ammaliato il suo pubblico.
Il temperamento forte e determinato, dovuto anche ad un’infanzia non certo facile, i molteplici interessi culturali e filosofici -tra teatro, recitazione, musica, danza e sport- lo hanno portato con tanto lavoro e costanza a costruirsi un’immagine molto interessante di uomo di spettacolo, colto, sportivo e pronto alle sfide. In prima persona ha conquistato le piazze di Ischia, di Napoli e di tantissimi luoghi della nostra penisola. Sia mediante spettacoli davvero coinvolgenti e sia partecipando a feste ed eventi legati anche alle tradizioni locali.
Il suo recitare diversi ruoli tra fantasia e mitologia (puntando sull’aspetto verbale e gestuale della comunicazione corporea), le danze e le performance acrobatiche di forte impatto visivo hanno conquistato un pubblico di adulti ragazzi e bambini, attento ed elettrizzato per le sue esibizioni sempre dense di entusiasmo e sorprese. L’esperienza maturata in questo contesto (dove sono necessari impegno, costanza e applicazione come del resto anche nello sport) lo ha portato a ritagliarsi una figura molto suggestiva: il DRAGON.
Ispirato al drago simbolo della mitologica che in sé associa nove animali tra cui l’aquila, la carpa, il serpente, espressione di forza, coraggio e esuberanza, questa figura cui si lega il nome di Pasquale Di Costanzo, coniuga disinvoltura, creatività e abilità tecnica.
L‘innata capacità di muoversi con disinvoltura e creatività su diversi fronti legati allo sport e allo spettacolo, unita al coraggio e ad un pizzico di gusto per il rischio, gli hanno permesso di andare oltre il banale. La sua capacità di concentrazione e le abilità fisiche lasciano sempre col fiato sospeso il suo pubblico. Il suo nome è tra i campioni di karatè, avendo vinto diversi titoli in tale disciplina, così come la sua immagine si lega al personaggio del citato Dragon per aver messo in scena uno spettacolo nuovo e originale dove a dominare è il fuoco da lui stesso creato soffiando su una torcia arroventata le cui fiamme, via via, si sollevano verso il cielo a creare delle vere e proprie enormi vampate.
Il suo spettacolo “con i fuochi”, esibito nelle piazze anche durante manifestazioni e feste legate alle ricorrenze tradizionali, è diventato un appuntamento di grande richiamo non solo nella sua Ischia, ma anche fuori dall’isola.
Ma Pasquale di Costanzo è anche uomo delle sfide impossibili, come quella del 2010 che lo ha visto sfidare il peso di ben 30 Kg di pietre di tufo le quali, poste l’una sull’altra sopra il suo addome, venivano spaccate una per volta senza creargli alcuna ferita.
Una tra le tante sfide da cui Pasquale Di Costanzo è uscito senza neanche un graffio, ma che ha messo alla prova la sua concentrazione e l’equilibrio interno. Una prova di forza e potenza che gli ha regalato una grande soddisfazione e che gli ha dato l’occasione d’essere tra i protagonisti di “Italia’s Got Talent”: lo show di Canale 5 dove vengono presentate le sfide più appassionanti ed originali, giudicate da Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi.
Con questa straordinaria prova di forza Pasquale Di Costanzo è rientrato nel World Record.
Ad accompagnare Pasquale Di Costanzo in questo percorso tra esibizioni originali, spettacolari e piene di sorpresa e sfide impossibili e dense di suspense, è la sua passione per tutto ciò che ruota intorno all’arte, allo sport e alla cultura e in questo senso è stato importante il suo incontro con l’Associazione Culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” di cui è Presidente Bruno Mancini, affermato scrittore e poeta del quale proprio in questi giorni è in uscita il suo ultimo libro Erotismo, sì!
Pasquale Di Costanzo è tra i rappresentanti più noti di questa Associazione, insieme a Roberta Panizza, Antonio Mencarini, il mitico Don Backy e Gaetano Di Meglio (Direttore di questa testata giornalistica), ed in essa svolge un ruolo attivo impegnato con spettacoli ed eventi in linea con il programma della stessa Associazione che sempre più si sta diffondendo a livello nazionale grazie alla diffusione di diverse pubblicazioni editoriali ed a numerosi tipi di spettacoli: concerti, letture poetiche, incontri, convegni, mostre ecc.
Pasquale Di Costanzo nello sport e nelle performance artistiche ha dato prova di grande forza e concentrazione mentale, oltre che di creatività e originalità, portando un’atmosfera di novità nel percorso della DILA di Bruno Mancini.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 20160411 tutto ridim

Il Dispari 2016-04-11

Il Dispari 20160411 circo ridim

Bruno Il dispari

 

Il Dispari 20160404 comp

Editoriale

Due amici di gioventù:
due Artisti di cuore e di cervello

Joe Scaglione
A ritroso nel tempo

«… per caso mi è capitata tra le mani una vecchia borsa nera che avevo riposto sopra una libreria e avevo dimenticato in quell’angolo per quasi trent’anni.»
Inizia così la PREMESSA con la quale Joe Scaglione ci presenta la sua prima pubblicazione editoriale “A ritroso nel tempo”.
Lui continua scrivendo: «La borsa conteneva alcune cose che avevo scritto (poesie, brevi racconti, pensieri, appunti) in un arco di tempo che va dal 1966 al 1983, anno in cui, purtroppo persi prematuramente un fratello. Un’esperienza molto dolorosa che mi ha segnato per tutta la vita, e che mi indusse di punto in bianco a smettere di scrivere

Introdotta da una dotta presentazione ad opera di Francesco Rispoli dal titolo “Il paradosso della poesia” che ci fa penetrare nelle misteriose sfere del divenire umano, la raccolta ha la forza attrattiva della semplicità non di facciata ma espressione inscindibile dell’indole del ragazzo, cresciuto poeta… fino ad un certo punto: fino al dramma che scatena la mortificazione delle esternazioni emotive e passionali.
Joe Scaglione ha vissuto la stagione dei grandi cambiamenti culturali e sociali, a cavallo degli anni ’60, orbitando intorno ad un gruppo di ragazzi, ischitani e villeggianti di poco più grandi di lui, che avevano la smania dell’Arte nella testa.
Prima di ogni altra investigazione esistenziale, per Renato Romano, Nicola Pantalone, Bianca Pace, Gino Pinto e tanti altri amici e amiche dei quali mi sfugge il nome, c’era il demone dell’Arte.
Joe, seguiva, ascoltava, si immedesimava (e lui che me l’ha ricordato) e poi si faceva prendere dalla voglia di emulazione… con molta timida riservatezza.
Nell’Agosto del 1968 Joe scriveva la lirica dal titolo “La vita è terra”  che vi trascrivo a chiusura di questa presentazione e che immagino possa indurvi a cercare di leggere tutto il volume.
Ho scritto “cercare di leggere” perché il libro non è disponibile in commercio… e non lo sarà fino a quando qualcosa non smuoverà la perenne “timida riservatezza” del suo Autore.
La vita è terra
Cosa fare
per convincerti
che gli angoli di sogno
sono estranei
al tempo che viviamo?
La vita
è terra, e sangue.

Joe Scaglione

Nicola Pantalone
La musica e la vita

«La musica è stata la discreta e fedele compagna di tutta la mia esistenza, una musa intrigante, che mi ha coinvolto col suo idillio fin dall’adolescenza.
Io credo sia stata lei a trovarmi. Una passione quando è così forte, riesce ad avere ragione anche delle montagne. »
Con questa frase inizia la presentazione di Nicoa Pantalone scritta nel Novembre 2011 dalla poetessa sarda Virginia Murru che termina l’articolo in questo modo:
D – Se dovessi esprimere un parere su chi ha meglio interpretato te stesso… la vita o la musica… cosa risponderesti?
– «La musica è stata la colonna sonora della mia vita, se dovessi fare un resoconto, direi che il disavanzo è stato sempre positivo; ogni esistenza ha la sua partita doppia, io in fin dei conti ho un animo inesorabilmente romantico, per non perdere nessuno dei valori ai quali ho sempre tenuto, ho cercato di “raggirare” il destino tenendo il piede in più staffe, preservando la famiglia e non rinunciando mai alla musica. Oggi il bilancio è sempre attivo, e dietro le  spalle ho una strada con pochi sassi, ossia rimpianti, che tormentano la mia memoria

Molte volte gli Artisti (eccelsi o mediocri che siano poco importa, anzi correggo il molte volte in quasi sempre) sono plagiati da se stessi: edonismo.
E metto anche me tra i mediocri cagionevoli di tale malanno.
Nicola ha rallegrato, durante una sessantina di anni, con la sua musica e con le sue canzoni, la bazzecola di qualche milione di persone nelle piazze e nei più prestigiosi alberghi non solo dell’isola d’Ischia ma di molte località italiane.
Nicola ha scritto canzoni che, per chi le conosce, restano indimenticabili.
Canzoni musicalmente adatte a chiudere gli occhi e sognare, in canto amico, non tanto l’impossibile quanto un volto amato o una giornata particolarmente viva per emozioni fluenti come il mare che egli ha sotto e sopra la pelle.
Nicola ha letto poesie facendo vibrare gli ascoltatori e smuovendo l’anima ai loro autori.
Ma Nicola non si è dipinta una maschera di “ego sum”. Nicola ha desiderato, ha voluto, ha preteso fare della sua arte la splendida creatura di un “semplice” Menestrello.
Ed ora ho che chiuso il “pezzo” mi preme esternare una confessione: erano anni che mi prefiggevo di scrivere di lui, però ogni volta la penna restava a guardare il foglio bianco temendo di proporre banalità condite di sentimentalismo, fino a quando (oggi) Joe Scaglione non mi ha riportato nel tempo passato delle nostre “eterne” amicizie.

Bruno Mancini

Da sinistra Bruno Mancini, Nicola Pantalone, Enrico Roja. Accovacciato Franco Esposito

Da sinistra Bruno Mancini, Nicola Pantalone, Enrico Roja. Accovacciato Franco Esposito

Il Dispari 20160404 1 comp

SERPENTI FORM

LA MAGIA ED IL FASCINO DEL SERPENTE DAL GIOIELLO ALLE OPERE D’ARTE

Misterioso, seducente, inquietante, capace di trasformarsi mutando pelle talora per confondersi con i colori della natura, il serpente ha accompagnato la storia dell’uomo attraverso i secoli diventando simbolo di fertilità, creatività e immortalità per diversi popoli in India e in Cina, ma anche spunto per la realizzazione di monili indossati nell’antica Roma e nelle popolazioni africane. Procedendo fino al secolo scorso e guardando nell’universo legato al gioiello, il serpente ha avuto un forte fascino.

Dotato della capacità di rinnovarsi, di restare a terra e di staccarsi da essa anche attorcigliandosi su tronchi e alberi, abile nel nascondersi a predatori riuscendo a sorprenderli, il serpente è stato preso come motivo di ispirazione in molti altri settori, dall’arte alla fotografia alla moda.

La mostra  SERPENTI/FORM- Arte, Gioielleria, Design  aperta a Roma presso il Museo di Palazzo Braschi fino al 10 aprile 2016, ripercorre, accanto alle creazioni di Bulgari ispirate proprio al serpente, anche diversi esempi di opere legate al design, alla moda, alla fotografia che hanno tratto spunto da questo affascinante simbolo. L’esposizione promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali si articola in un percorso che a partire dall’antichità ad oggi mette in scena le molteplici forme creative che il serpente ha assunto nell’arte, nella gioielleria e nel design. Curata da Lucia Boscaini e Bulgari Heritage Curator, la mostra presenta, accanto a gioielli antichi provenienti da Pompei, dal Museo Archeologico di Napoli, anche creazioni Serpenti dell’Archivio Storico di Bulgari, opere d’arte contemporanea, fotografie ed illustrazioni artistiche, e ancora abiti vintage, costumi teatrali e cinematografici, oggetti di design. Le creazioni di Bulgari sui Serpenti vanno dai primi modelli stilizzati realizzati con la tecnica Tubogas, fino a quelli più realistici con scaglie in oro rivestite di smalti policromi. Da citare le opere degli artisti Keith Haring, Alexander Calder, Paul Klee e poi quelle dei fotografi Robert Mapplethorpe, Richard Avedon ed Helmut Newton. Una sezione è riservata ai costumi di scena indossati da Elizabeth Taylor nel film “Cleopatra” (1963) durante le cui riprese, molte delle quali girate ad Ischia, l’attrice incontrò Richard Burton che per il fidanzamento le regalò una spilla pendente con uno smeraldo colombiano da 23 carati.

Silvana Lazzarino

SERPENTI/FORM
ARTE GIOIELLERIA DESIGN
Museo di Roma- Palazzo Braschi
Via San Pantaleo- Roma
Orario da martedì a domenica ore 10.00-19.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni 060608 tutti i giorni 9.00-21.00
fino al 10 aprile 2016

immagine Serpenti Form 3

 

 Bruno Il dispari

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

Il Dispari 2015-07-06

Il Dispari 2015-07-10 bus

Il Dispari 2015-07-13 foto

Il Dispari 2015-07-20

Il Dispari 2015-07-27

Il Dispari 2015-08-03

Il Dispari 2015-08-10

Il Dispari 2015-08-17

Il Dispari 2015-08-24

Il Dispari 2015-08-31

Il Dispari 2015-09-07

Il Dispari 2015-09-14

Il Dispari 2015-09-21

Il Dispari 2015-09-28

Il Dispari 2015-10-05

Il Dispari 2015-10-12

Il Dispari 2015-10-19

Il Dispari 2015-10-26

Il Dispari 2015-11-02

Il Dispari 2015-11-09

Il Dispari 2015-11-16

Il Dispari 2015-11-20

Il Dispari 2015-11-23

Il Dispari 2015-11-30

Il Dispari 2015-12-07

Il Dispari 2015-12-14

Il Dispari 2015-12-21

Il Dispari 2015-12-28

IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

Il Dispari 2016-01-11

Il Dispari 2016-01-18

Il Dispari 2016-01-25

Il Dispari 2016-02-01

Il Dispari 2016-02-08

Il Dispari 2016-02-15

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 2016-02-22

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 2016-03-07

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 2016-03-21

DILA   

Views: 11

AQVA FONS VITAE

AQVA FONS VITAE

Identità, storia e memoria di una comunità

Lo studio dei materiali rinvenuti nel pozzo romano di via Caselle aggiunge un inaspettato tassello alla storia del primo nucleo abitativo della città di San Lazzaro

Inaugurazione sabato 2 aprile ore 16.30 alla Loggia del Municipio in Piazza Bracci 1
Intervengono
il Sindaco di San Lazzaro Isabella Conti
il Soprintendente Archeologo dell’Emilia-Romagna Luigi Malnati
Fiamma Lenzi dell’Istituto regionale Beni Culturali
Presidente del Consorzio della Bonifica Renana Giovanni Tamburini.

Un dupondio di Marco Aurelio, una lucerna con marchio VIBIANI, alcuni bicchieri tipo via Andrea Costa, brocche, brocchette e una bottiglia con l’iscrizione DOMV CONFUSI CAM, ceramiche da mensa e da dispensa, reperti vitrei, lapidei, in osso lavorato, legno, tessuto e metallo e un pendaglio in lamina bronzea traforata decorato in origine da una gemma o pasta vitrea.
Sono solo alcuni dei materiali recuperati nel pozzo romano scavato in Via Caselle, testimonianze che delineano l’identità storica di S. Lazzaro di Savena, riscoprendo le origini della città e il suo divenire storico. È questo il compito dell’archeologia, leggere il messaggio che gli antichi ci hanno lasciato attraverso le scoperte, gli studi di dettaglio e le ricerche sulle fonti.
Il ritrovamento nel 2006 di un pozzo romano in Via Caselle, luogo centrale della città, ha gettato nuova luce sulla presenza romana in questo territorio rurale situato a cavallo fra l’agro bononiense e quello claternate che pur beneficiava dall’essere attraversato da un’arteria già pulsante di traffici come la via Emilia. Un territorio finora parco di testimonianze dai periodi che precedono la costruzione del complesso religioso e di cura agli infermi sorto nel Medioevo sotto la protezione di S. Lazzaro, ma che da qualche decennio sta rivelando significativi indizi di un popolamento romano, tutt’altro che rado, che si dispiega tanto in prossimità del grande asse di comunicazione transregionale, quanto nella soprastante fascia di pianura e addentro le vallate del Savena e dell’Idice.

Promossa dal Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e il Consorzio della Bonifica Renana di Bologna, la mostra “Aqua fons vitae” utilizza il materiale rinvenuto nel pozzo come punto di partenza per affrontare il tema dello sfruttamento delle risorse idriche e della gestione delle acque dall’epoca romana alla modernità.
A ogni latitudine e in ogni orizzonte cronologico un pozzo antico e il suo contenuto sedimentatosi nel tempo restituiscono sempre veri “tesori” perché pochi altri contesti archeologici come i pozzi possono svelare imprevisti spaccati di vita quotidiana, esemplificativi di una lunga durata d’uso o, talvolta, di circostanze legate a particolari eventi.
Perduti per un attimo di disattenzione, oppure buttati perché rotti e ormai inservibili ma pur sempre buoni per tenere pulita e limpida l’acqua da attingere, nascosti in circostanze fortunose, quando momenti di instabilità politica o sociale consigliano di mettere al riparo i propri averi, oppure gettati in segno di devozione a una divinità patrona dell’acqua o dimorante nelle profondità della terra, gli oggetti recuperati in un pozzo rappresentano infatti un’eloquente “istantanea” di un tempo che fu e degli accadimenti – ordinari o straordinari – che gli si svolsero intorno.

La mostra si snoda intorno al tema delle acque, essenziale fonte di vita per lo sviluppo della comunità e del territorio. E lo fa coinvolgendo anche istituzioni dedite alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale e altri enti che a diverso titolo sono preposti al governo delle acque.
Il suo fulcro è costituito dall’esposizione dei ritrovamenti archeologici del pozzo romano di via Caselle che si inserisce in un più ampio percorso di visita attraverso l’illustrazione delle principali forme di sfruttamento dell’acqua che l’uomo ha progettato, fin dagli albori della propria storia, per migliorare le condizioni necessarie all’insediamento umano, fino a favorire la crescita sociale ed economica dell’intera area bolognese.
Il materiale proveniente dallo scavo viene esposto per la prima volta, narrando la storia e l’importanza della scoperta e condividendo i risultati degli studi svolti e dei restauri effettuati. Oltre a ciò, questi ritrovamenti rappresentano un elemento chiave nelle indagini sulle origini romane del territorio in cui si è sviluppato l’attuale centro urbano.

Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni -definite spazialmente e tematicamente ma legate fra loro- che si avvalgono sia di supporti tradizionali (pannelli informativi con contenuti testuali e grafici e vetrine con materiali originali e ricostruzioni) che di supporti tecnologici (proiezioni di scenari immersivi, ricostruzioni ambientali e touchscreen).

Il primo settore (AQUA FONS VITAE) sviluppa il tema dell’acqua in rapporto ai geo-ambienti, alle evoluzioni ambientali e territoriali del sistema idrografico nel tempo, al suo controllo e regimentazione dal Medioevo in avanti, all’organizzazione e alle problematiche attuali nella gestione delle risorse idriche. Testimonianze bibliografiche, storiche e geo-ambientali, guidano il visitatore in un lungo viaggio nel tempo che si dipana fra le primordiali tecniche di sfruttamento delle acque alle più avanzate tecnologie di controllo. Materiali multimediali e documentari illustrano l’importanza dell’intervento umano sulla gestione delle acque e alcuni tra i più significativi sistemi di sfruttamento odierno sul territorio.
Il secondo settore (IL TERRITORIO E LE ACQUE) offre la lettura di due aspetti strettamente legati al territorio sanlazzarese.
Un ristretto campionario di reperti archeologici provenienti dal territorio testimoniano alcuni elementi dell’abitare in epoca romana: si va dai laterizi (manubriati, tegole, suspensurae, coppi ecc.) ai manufatti legati alla gestione delle acque (fistula e tubi, valvola, mattoni puteali, vera da pozzo) fino a un’esemplificazione delle tipologie pavimentali più in uso (esagonette, opus spicatum, tessere da mosaico). Pannelli e touchscreen approfondiscono alcuni argomenti legati alla romanizzazione e alla realizzazione e significato dei pozzi.
Lungo le pareti una serie di pannelli affronta invece in chiave diacronico-tematica le principali evidenze dell’area sanlazzarese in qualche modo legate alle acque. Un viaggio nel tempo alla scoperta di significati e funzioni di luoghi noti alla comunità locale, ma la cui conoscenza spesso non si spinge fino alle origini e all’interpretazione degli stessi nel contesto del sistema-territorio.
Il terzo settore (LA VITA NEL POZZO) è dedicato all’esposizione delle testimonianze archeologiche correlate al pozzo di epoca romana recuperato nel 2006. Questa sezione (di forma circolare per evocare la sagoma del pozzo) sfrutta una quinta scenografica per esporre alcuni reperti pertinenti a insediamenti rustici del territorio, evocando con proiezioni ed audio ad hoc immagini in movimento e suoni della vita del pozzo come quelli che richiamano la caduta di oggetti sul suo fondo.
Ai materiali provenienti dai siti sanlazzaresi di Croara-Ca’ Rossa, Ponticella-podere Sant’Andrea loc. Siberia, Pizzocalvo-Ca’ Poggio, Pizzocalvo-Roncadello di Sotto, Borgatella-LUCMAR e Borgatella Podere San Francesco, San Lazzaro-Tangenziale Caselle, San Lazzaro via Jussi/via Mezzini, Idice-via Castiglia, Idice-Cave SAFRA, Fondovalle Idice-Ca’ de Mandorli e Castel de’ Britti-greto dell’Idice si affianca una buona campionatura di quello rinvenuto nel pozzo di Via Caselle, corredato dal modellino del rustico romano a cui il pozzo forniva l’acqua.

Redattore: CARLA CONTI
Informazioni Evento:

Data Inizio: 03 aprile 2016
Data Fine: 29 maggio 2016
Prenotazione:Nessuna
Luogo: San Lazzaro di Savena, Sala di Città del Municipio (piano terra)
Indirizzo: Via Emilia, 92
Città: San Lazzaro di Savena
Provincia: BO
Regione: Emilia-Romagna
Orario: da martedì a venerdì dalle ore 17 alle 19sabato e domenica dalle 10 alle 13
Telefono: 051 465132
E-mail: museodonini@comune.sanlazzaro.bo.it
Sito web: http://www.museodellapreistoria.it

Dove:

Sala di Città del Municipio (piano terra)
Città: San Lazzaro di Savena
Indirizzo: Via Emilia, 92
Provincia: BO
Regione: Emilia-Romagna

AQVA FONS VITAE. Identità, storia e memoria di una comunità

Libri che hanno fatto l’Europa.

Antologia “Otto milioni 2016”

Bruno Il dispari

Alla ricerca dei percome

Una serie di articoli di denuncia sociale.
Esopo news, ovvero un modo moderno di favoleggiare mettendo in luce le scellerate
amministrazioni dei beni pubblici.
E non solo.Support independent publishing: Buy this book on Lulu.

Prezzo €12,00 (IVA esclusa)
Spedizione in 3-5 giorni ferialiAlla ricerca dei percome cop tutto 5 ok comp

Alla ricerca dei percome

Continua la distruzione

Bus in avaria

Pornografi bloccati

Foto eventi

DILA Otto milioni 2015

EXPO Milano

Shoah 27 Gennaio 2015 – DILA

Scempi ad Ischia –  Non solo spiagge e pinete

Costituita associazione culturale DILA “Da Ischia L’Arte”

Gran Galà “Otto milioni 2014

Cerimonia premiazione dei vincitori “Otto milioni – 2014″

Presentazione Antologia “La mia vita mai vissuta”

Pubblicazioni antologie

Premi

Gemellaggio

Cronaca

Sport

Eventi

Statistiche

Contatti

NOTIZIE

Performance ad Ischia

Eventi dal 28 Febbraio 2016

La tv streaming lanostraisola si rinnova

Eventi dal 20 Febbraio 2016

ArtCafè: spazio virtuale d’incontro

Eventi dal 20 Gennaio 2016

Statistiche 10 Gennaio 2016

Barano eventi Natale

Forio eventi Natale

Ischia eventi Natale

Statistiche 10 Dicembre 2015

Eventi dal 20 Dicembre 2015

Eventi dal 20 Novembre 2015

Eventi dal 20 Ottobre 2015

Eventi dal 20 Settembre 2015

Eventi dal 20 Agosto 2015

Seconda Ragunanza di Poesia

INGEBORG BACHMANN

Performance ad Ischia

TG DILA Consiglio comunale Ischia Sebastiano Conte regolamento edilizio

Eventi dal 20 Giugno 2015

Eventi dal 10 Maggio 2015

Eventi dal 10 Aprile 2015

Continua la distruzione

Eventi dal 10 Marzo 2015

Bus in avaria

Pornografi bloccati

Foto eventi

DILA Otto milioni 2015

Maria Luisa Neri ad Ischia

Premi non ritirati

Eventi dal 10 Febbraio 2015

Facebook elimina account

I progetti

EXPO Milano

Shoah 27 Gennaio 2015 – DILA

Scempi ad Ischia –  Non solo spiagge e pinete

Scempi spiagge Ischia Natale 2014

Natale 2014 Mancini

Eventi dal 10 Gennaio 2015

Lulu – Posta ordinata gratis

Iscrizione omaggio DILA

Eventi dal 10 Dicembre

Sconto 35% su tutti i libri cartacei Lulu.com

Artista Di Strada – La magia delle parole

Comuni d’Italia – Link

Tutti i venerdì apertura serale musei

Musei gratis ogni prima domenica del mese 

Costituita associazione culturale DILA “Da Ischia L’Arte”

Costituita associazione “Battiti di pesca”

Gran Galà “Otto milioni 2014

Cerimonia premiazione dei vincitori “Otto milioni – 2014″

Eventi dal 10 Novembre

Eventi dal 10 Ottobre 2014

Eventi dal 10 Settembre 2014

Eventi dal 22 Agosto

Eventi dal 5 Agosto 2014

Eventi dal 30 Luglio 2014

Eventi dal 10 Luglio 2014

NOTTE DEI MUSEI

Eventi dal 10 Giugno 2014

Eventi dal 10 Maggio 2014

Eventi dal 10 Aprile 2014

Eventi dal 10 Marzo 2014

Concerti di Giulio Menichelli

Campania – Luoghi aperti

Eventi dal 10 Marzo 2014

8 MARZO: FESTA DELLA DONNA

Lutto nazionale

LENOIS Aprile 2014

Eventi 2014

Eventi del 15 Gennaio 2014

Inaugurazione Casa della Cultura”Le mille porte” Hotel Parco Verde Ischia

Musei, aree e parchi archeologici aperti 6 Gennaio 2014

Personale pittorica Nunzia Zambardi Casa della Cultura “Le mille porte” Hotel Parco Verde Ischia

Aperture Mostre dal 13 Dicembre 2013

Concerti Giulio Di Lorenzo – Alessia Palomba

Presentazione Antologia “La mia vita mai vissuta”

Eventi Natale a Procida 2013

Terremoto sull’isola d’Ischia 11 Dicembre 2013

Eventi Festività natalizie 2013-2014  Ischia

Evento del 27 Novembre 2013

Eventi dal 27 Novembre

Pubblicazioni antologie

Premi

Continue reading

Views: 20

Il Dispari 2016-03-21

Il Dispari 2016-03-21

Il Dispari 20160321 comp

Editoriale
Come apertura di questa pagina desidero puntualizzare una breve annotazione relativa all’editoriale della scorsa settimana, in quanto in esso ho commesso un’imprecisione riguardante la comunicazione della stampa delle due opere finaliste del premio di grafica “Otto milioni” la cui pubblicazione, a differenza di come annunciato, era prevista per questa settimana.
Quindi, ripeto che le due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”  delle quali sono autrici Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska, e che ora vi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarle nella splendida colorazione originale sulle due copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.
Silvana Lazzarino ci parla della mostra allestita in omaggio di Renzo Arbore, illustre amico dell’isola d’Ischia e ci ricorda uno sfizioso aneddoto riconducibile ad una sua vacanza nella nostra isola.
Da Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, riceviamo un’interessante relazione sul convegno che si è tenuto a Sermoneta in occasione della festa della donna infiocchettato con un suo vibrante omaggio poetico alla scrittrice  Silvana Arbia che ricopre (ed ha ricoperto) ruoli importantissimi nell’amministrazione della giustizia italiana ed internazionale (Giudice della Corte d’Appello di Milano,  Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani, Presidente della Fondazione Silvana Arbia ecc.).
Poiché a Pasquetta, com’è ovvio, non saremo in edicola, la chiusura di questo scritto è tutta dedicata agli auguri per una serena Pasqua e giorni collaterali. Auguri a tutti indistintamente, sperando che dall’uovo pasquale escano, anche, notizie positive per il gemellaggio con Torrenova, per la definizione dei progetti al Bookcity e per una maggiore attenzione generale da parte di tutti (amministratori, sponsor, aziende, turisti, cittadini…) verso l’Arte e la cultura MADE in Ischia.
Bruno Mancini

Liga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compIl Dispari 20160321 2 comp

LA CARRIERA DI RENZO ARBORE RACCONTATA IN UNA MOSTRA A ROMA
Renzo Arbore lungo cinquant’anni di carriera con il suo carisma e la sua originalità ha dato un nuovo impulso alla canzone e alla storia della televisione e del costume del nostro Paese.
I suoi programmi radiofonici, le indimenticabili trasmissioni televisive, i concerti con la sua Orchestra Italiana, hanno dato spazio al suo talento di musicista, compositore e interprete di canzoni, conduttore e regista, cui non è mai mancata quella vena ironica espressa sia nell’ambito dello spettacolo sia nella vita privata.
Ai 50 anni della sua straordinaria carriera legati alla Rai Radiotelevisione Italiana è dedicata una suggestiva mostra aperta a Roma presso il Macro Testaccio (spazi della Pelanda) fino al 3 aprile 2016. La mostra RENZO ARBORE. La mostra videos, radios, cianfrusaglies che si apre con un invito a liberare la mente da ogni preoccupazione, espresso nella frase “lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”, attraverso dieci sezioni, traccia il suo iter artistico tra spettacoli, tour internazionali, film, libri, cui si accompagna il suo costante impegno umanitario a fianco della Lega del Filo d’Oro di cui è testimonial da anni.
Il percorso allestito dai suoi storici collaboratori per le scenografie degli spettacoli: Alida Cappellini e Giovanni Licheri, guida i visitatori nel suggestivo mondo di uomo di spettacolo, appassionato di musica, radio, cinema, collezionismo. Si procede da spettacoli televisivi “Quelli della Notte” e “Indietro Tutta” a quelli radiofonici “Bandiera Gialla” e “Alto Gradimento”, dalle prime esperienze musicali con la Barilla Boogie Band, agli Swing Maniacs, fino ai concerti dell’Orchestra italiana, per arrivare ai suoi film, sketch pubblicitari, documenti audio e video, poster, album e fotografie. Con la sua Orchestra Italiana fondata nel 1991, Arbore ha fatto di un sogno una vera e propria “mission”: far rivivere il nuovo/antico suono di Napoli attraverso una rinnovata emozione conquistando i grandi teatri d’Italia e del mondo così da promuovere la musica italiana più internazionalmente conosciuta.
Le stazioni del percorso, che rappresentano le sue passioni: l’America, il Collezionismo e la Plastica, il Cinema, i Viaggi, la Televisione, le Città e gli Amici, la Moda e il Design, la Radio e infine la Lega del Filo d’Oro attraverso suoni, colori, immagini ed oggetti svelano curiosità e momenti importanti della sua vita, raccontando anche un pezzo della storia d’Italia e degli Italiani. Accanto alle “cianfrusaglies” di ogni tipo con oggetti di plastica vi sono i suoi strumenti musicali tra cui i clarinetti, le radio d’epoca, le cravatte sgargianti, i gilet dai vari colori, e i cappelli di diverse fogge. Amato da tutti per simpatia e semplicità Arbore è testimonial della Lega del Filo d’Oro, associazione che si dedica all’assistenza, alla riabilitazione e al reinserimento nella società delle persone sordo-cieche e pluriminorate psicosensoriali.
L’interesse di Arbore per il collezionismo ha un riferimento aneddotico che si svolse ad Ischia, quando, negli anni ‘70, durante una sua sosta serale presso il Bar Italia in compagnia della già affermata Mariangela Melato, fu attratto da una vetrina contenente un cospicuo numero di esemplari diversi delle così dette mignonnettes di liquore (veri pezzi da collezione), scegliendone e decidendo di comprarne un numero esagerato… tanto che la Melato mostrò qualche segno di irrequietezza per il tempo che lui stava dedicando alle “bottigline”.
Silvana Lazzarino 

RENZO ARBORE
La mostra.
Videos, radios, cianfrusaglies
“Lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”
MACRO, Testaccio, La Pelanda – Centro di produzione culturale
Roma- Piazza Giustiniani 4
Orario: da martedì a venerdì ore 14.00-20.00,
Sabato e domenica ore 10.00-20.00; chiuso lunedì,
Aperto 28 marzo ore 10.00-20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Fino al 3 aprile 2016
Informazioni e prenotazioni: tel. 199.15.11.21

04

Il Dispari 20160321 tutto ridim

ACCADEMIA INTERNAZIONALE ARTE E CULTURA DI MICHELANGELO ANGRISANI
Nuovo cenacolo della poesia – Festa della donna
 
Sermoneta, 8 marzo 2016
Presso la trattoria “Da Elena” Corso Garibaldi 8 Sermoneta cell. 3247885259

l’8 Marzo è solo giorno dell’anno da ricordare per tutto l’anno o è il punto di partenza per comprendersi e stare bene fra amici, nella famiglia, nella società?
Da dove si deve iniziare per stare bene e felicemente insieme?
Si deve dialogare con profondo rispetto e trovare la base comune fra la coppia e abbattere ogni barriera esistente nell’ambito familiare e nell’ambito sociale?
Si può fare di più ma l’importante è iniziare a costruire le fondamenta di un rapporto fra l’uomo e la donna.
Le fondamenta per costruire la base comune: iniziamo a meditare sul significato della parola donna.
Donna.
Femmina fisicamente adulta della specie umana. L’espressione ebraica per donna è ‘ishshàh (lett. uomo femmina) ed è resa anche “moglie”. Similmente il termine greco gyné viene tradotto sia “donna” che “moglie”.
Significato della parola uomo
Termine ebraico adhàm significa uomo, dal greco ànthropos significa “uomo, genero umano”, anér significa “uomo, maschio, marito”.
Dove si incontrarono l’uomo e la donna nella storia? Nel Paradiso terrestre o sulla Terra.
La leggenda della civiltà umana la conosciamo tutti.
Pensate che Dio prese una costola dell’uomo vicino al cuore e non un arto o altra parte del corpo umano cioè il luogo dei sentimenti e della vita e dalla scacciata degli esseri umani nell’Epoca d’oro iniziarono le sofferenze fra gli esseri umani e le incomprensioni e l’odio e tutte le bruttezze della generazione umana.
Si augura a tutti un buon vivere insieme e si ringraziano tutte le associazioni di volontariato che si occupano della donna come il Centro Donna Lilith di Latina, A.E.D.E., Servizio Antiviolenza Donna 1522, e tutte le autorità che si occupano della parità dei diritti umani.
Si ringrazia il drammaturgo Mario Fratti italo-newyorkese che ha dedicato la sua vita a scrivere opere che valorizzano le donne e la loro lotta per i loro diritti spesso negati dai tiranni, ricevendo oltre 18 AWARD, e le sue opere vengono tradotte in 20 lingue e vengono rappresentate nei principali teatri mondiali.
Si può uscire da questa situazione d’incomprensione e di odio?
Si, con l’Amore e la poesia
Poesia significa comporre, creare, capacità di esprimere un contenuto di idee e sentimenti in modo atto a commuovere, a suscitare emozioni, a eccitare la fantasia: “Tutti gli uomini…hanno nel fondo dell’anima una tendenza alla poesia” (Berchet).
Per creare la base comune della vita fra gli esseri umani si ricorre all’amicizia.
Si tralascia per la festa della serata: la storia e la riconoscenza dell’esistenza dei diritti umani.
Si può dedicare una serata d’incontro per illustrare questa parte avvincente sui diritti umani sulla donna  invitando l’Illustre Giudice della Corte d’Appello di Milano, dott. Silvana Arbia, scrittrice – Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, Silvana Arbia, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani e Presidente della Fondazione Silvana Arbia.

Dedico al giudice Silvana Arbia la poesia “Un ruggito”.

Un ruggito
 
Un ruggito squarcia il tempo,
là nell’orizzonte mondiale, si nota una luce d’ammirare.
Una donna amazzone con un urlo simile al leone combatte,
senza stancarsi, le atrocità, le violenze, i genocidi della povera gente.
Non importa il colore, ha importanza il cuore.
Tutti si risvegliano dal grande rumore.
è nato il Tribunale Internazionale che combatte l’orrore da non dimenticare: “Ruanda”
La piccola donna è vicina al mio cuore e mi emana tanto calore di Umanità,
perché la giustizia umana esiste e vince sulla vasta infamità.
Finalmente esiste la libertà e la giustizia dei dimenticati.
Libero sono da ogni atrocità!
 
Angela Maria Tiberi

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 20160314 comp
Editoriale.

Tutto al femminile!

L’editoriale di questa settimana è ridotto all’osso per dare spazio, come promesso, alla pubblicazione delle due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”. Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska ne sono le autrici. I loro due dipinti, che ora mi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarli nella splendida colorazione originale sulle copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.

Non potendo, per ragioni di spazio, pubblicare tutti gli omaggi alla “Donna”che ci sono stati inviati in occasione della festa dell’8 Marzo, abbiamo inteso compendiarli attraverso l’articolo “Tre donne una sola poesia” che ci pare renda bene il senso delle varie tipicità nelle quali si manifestano positivamente le attività femminili.

La brava e costante Silvana Lazzarino ha trovato anche lei un modo per esaltare i pregi femminili e non ha mancato il colpo proponendo, in maniera soft, la deliziosa presentazione di un regista cinematografico piuttosto “scabroso” come lo è Tinto Brass, il quale, delle donne, ne ha spesso messo in primo piano la bellezza fisica con particolare attenzione verso il così detto lato B.

Restando sempre in tema femminile, questa pagina presenta un articolo proveniente dalla Sicilia tramite la penna del cantautore che ha “schizzato” per noi un personaggio di quelli che vorremmo ne fosse pieno il mondo. Perché lo vorremmo, potrete capirlo agevolmente leggendo la presentazione di Nicolina La Spina.
Alla prossima!
Bruno Mancini

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compLiga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Il Dispari 20160314 1 comp

Nicolina La Spina, la poetessa dei Nebrodi

In un antico paese dei Nebrodi, Alcara Lì Fusi (Me), nasce la poetessa Nicolina La Spina. Sposata e madre di un figlio, attualmente vive a Torrenova (Me), ove gestisce un accogliente bed and breakfast, denominato “Villa dei Principi”,  in cui all’abilità culinaria della poetessa-cuoca che riesce a soddisfare anche i palati più raffinati, si associa la delicatezza e l’intensità dei suoi versi poetici che inebriano l’anima.

La sua poesia, scritta soprattutto in vernacolo, ripercorre con grande nostalgia i tempi che furono, attraverso la disamina di  un passato che si reggeva su importanti valori morali che rendevano l’esistenza serena, colma di gioie e di grandi ricchezze interiori. Oggi, lamenta la poetessa, tutto è cambiato, perché non esiste più lo spirito di sacrificio di una volta. Al centro dei suoi ricordi poetici vi sono gli usi e i costumi siciliani del passato: il fidanzamento col suo rituale d’obbligo, basato sull’interessamento della vicina di casa, sull’accettazione da parte della fidanzata della scelta fatta per lei dai genitori; sull’importanza e sul significato della serenata ecc. Tutto ciò, scritto in satira burlesca, quasi a volere mettere in discussione le ataviche usanze del popolo siciliano che abitava nell’entroterra e, in particolar modo, del popolo di Alcara li Fusi, culla di bravi artisti, un paese sempre pronto ad accogliere i forestieri con gioiosa ospitalità.

Spesso Nicolina ricorda con grande nostalgia gli avvenimenti particolari della sua vita: da quando arrivò la corrente elettrica, a quando il padre istallò la prima bombola di liquigas per cucinare,  all’armonia che regnava nella casa dove viveva con la sua meravigliosa famiglia. “Quando erano tutti riuniti”, scrive la Sig.ra La Spina, “era uno spettacolo. I miei genitori, le due sorelle di mio padre, i miei nonni e le amiche del quartiere, venivano a farci compagnia e in quell’ occasione mio padre si esibiva con la chitarra e ci faceva ascoltare della buona musica. Che bello ripensare a tutto questo!

Nicolina La Spina ha partecipato a parecchi concorsi di poesia, conseguendo numerosi attestati e riconoscimenti, ha frequentato un corso per la conoscenza e la divulgazione della lingua siciliana; ha conseguito il diploma di animatrice di comunità.

Tra le sue opere più importanti, in vernacolo, ricordiamo: “Me nanna e la so fidi”(“Mia nonna e la sua fede”); “Adamo ed Eva e l’amuri” (“Adamo ed Eva e l’amore”); “ Disiata” (“Desiderata” Elegia del padre alla neonata figlia).

Sicuramente con l’imminente gemellaggio che avverrà tra Ischia e Torrenova, le opere della poetessa Nicolina La Spina, potranno costituire il libro dei ricordi della terra di Sicilia e le sue poesie ne saranno le pagine più belle ed espressive.

19 Poetessa Nicolina Spina proprietaria del BB “Villa dei principi” Torrenova (ME).

Bruno Il dispari

Angela Maria Tiberi – Silvana Arbia – Roberta Panizza

Tre donne: una sola poesia.

Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, ha voluto dedicare una poesia a Roberta Panizza Direttrice Artistica di DILA (Associazione culturale “Da Ischia L’Arte”) che volentieri pubblichiamo accompagnandola con uno degli innumerevoli attestati di stima artistica e personale dei quali Angela Maria Tiberi può vantarsi a buona ragione.

La testimonianza di apprezzamento umano e artistico verso Angela Maria Tiberi, l’ha scritto Silvana Arbia che è personaggio di primissimo piano nella lotta alla criminalità nazionale ed internazionale se solo si consideri che ha ricoperto dapprima il ruolo di Magistrato della Corte Suprema di Cassazione italiana, poi è stata nominata alla massima carica di Registrar (ovvero Capo del principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia), ed ora, dal 2013, è rientrata nel ruolo di Magistrato presso la Corte d’Appello di Milano.

Vincitrice del premio Levi 2012, insignita nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese, premio per la Pace 2013 del Soroptimist International of Europe, Silvana Arbia ha scritto di Angela Maria Tiberi:

Ammirando il suo coraggio, la sua forza e la sua incrollabile fiducia nell’essere umano.

Ringraziandola per l’instancabile impegno per i più deboli e per l’inesauribile produzione di opere che denotano la sua grande generosità nel condividere con molti la sua cultura e il suo pensiero.

Nel mio lungo percorso all’interno della giustizia nazionale ed internazionale ho incontrato raramente donne come Angela, capace non solo di fare, ma anche di comunicare il bene.

Con l’augurio che la sua opera possa fruttificare sempre ed ovunque.

A ROBERTA PANIZZA

Ardore e calore poetico emani,
nel dirigere l’arte DILA,
con destrezza da Val di Sole
fino a raggiungere l’amata Ischia.
Ischia è il cuore della lirica chioma
che ricorda la Grande Guerra,
quando sui monti del Trentino si versarono
in quegli anni sangue di giovani vittime
costrette a sacrificarsi tra le nevi delle vette
per donare pace e serenità alla nostra amata Europa.
La guerra maledetta continua a seminare morti
senza mai fermarsi sul martoriato pianeta.
I versi escono dall’intimo umano per ricordare
quei giorni funesti senza più lacrime…

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20160314 tutto ridim

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Stefania Sandrelli. Claudia Koll, Debora Caprioglio e Serena Grandi per la loro bellezza procace, ma mai volgare sono diventate delle vere e proprie sex simbol negli anni Ottanta, in particolare grazie ad un regista che di loro ha saputo esaltare curve mozzafiato, ma allo stesso tempo sensualità e fascino, Giovanni Brass, in arte Tinto Brass. Attraverso giochi di sguardi, movenze, portamenti Tinto Brass ha costruito un immaginario di donna seducente e passionale descritto in film come La Chiave, Così fan tutte, Miranda che sono entrati a far parte di un genere, quello erotico, cui lui ha saputo dare un valore aggiunto lasciando parlare la bellezza di corpi sensuali e ad un tempo appassionati e misteriosi.

A Roma al Complesso del Vittoriano negli spazi del Salone centrale è in corso la prima grande esposizione dedicata a questo maestro del film erotico, ma anche sperimentatore impegnato nel teatro e nel montaggio. Curata da Caterina Varzi e realizzata da Comunicare Organizzando, la mostra TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO con il patrocinio di Roma Capitale e la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, Rai Teche e Acea, presenta un percorso in cui viene dato spazio ad un’immagine di Tinto Brass non solo legata al genere erotico da lui affrontato con leggerezza e talora ironia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ma anche al suo aver saputo attraversare altri contesti passando dalla commedia al western, dal giallo al noir. A sottolineare  questo suo viaggio nella vita nei pensieri di uomini e donne a cogliere e svelare le loro ossessioni, paure, entusiasmi, malinconie, tra tradimenti, bugie, passioni, vita sociale, sono le foto di scena dove ad esempio è ritratto con Alberto Sordi, Roberto Rossellini, le sceneggiature, i copioni originali, i dialoghi e gli articoli di quegli anni apparsi sui giornali. E ancora lettere indirizzate a registi come Mario Soldati, Goffredo Parise e Terry Carter, oggetti di scena, documenti inediti, manifesti e costumi. Nel genere erotico Tinto Brass esplora le infinite possibilità della seduzione: attraverso il guardare sono messe in gioco le emozioni prodotte dallo sguardo dove entrano in azione gli altri sensi a creare attesa e desiderio.

Il pensiero del regista che si riassume nella frase “La vita è semplice ma complicata dalla paura che le persone hanno della libertà” viene ripercorso attraverso questa mostra dove si possono vedere anche alcuni estratti di “Istintobrass”, documentario realizzato nel 2013 dal regista Massimiliano Zanin e presentato in selezione ufficiale alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta la figura e la carriera di Tinto Brass attraverso un’inedita intervista al regista, le parole dei premi Oscar Helen Mirren e Ken Adam e di personaggi del cinema e della critica italiani quali Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Marco Muller, Marco Giusti, Gianni Canova.

Ad Ischia Tinto Brass si è recato anche nel 2014 in occasione di un Congresso su benessere e piacere a Forio cui hanno preso parte medici specialisti, un teologo e un filosofo.

Silvana Lazzarino

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Roma Complesso del Vittoriano, Salone centrale

Via San Pietro in Carcere

fino al 23 marzo 2016

Ingresso libero

mostra su Tinto Brass

mostra su Tinto Brass

 

Il Dispari 2016-03-14

Bruno Il dispari

Il Dispari 20160307 comp (1)

Editoriale

Lo scorso 28 Febbraio sono scaduti i termini per la presentazione delle poesie, delle opere grafiche e delle musiche da selezionare per l’assegnazione dei premiOtto milioni.
La commissione preposta alla designazione delle opere finaliste ha scelto 30 poesie, 2 opere grafiche e 1 canzone.

Possiamo, quindi già comunicare che Girotondo di Emozioni” parole e musica di Guido Arborelli è l’INNO della quinta edizione del premio internazionale di Poesia “Otto milioni”.
Questa testata avrà il privilegio di proporvi la canzone “Girotondo di Emozioni” in anteprima assoluta e nella versione originale. Potrete ascoltarla a partire dalle ore 18 di oggi collegandovi al link http://www.ildispari24.it/it/girotondo-di-emozioni/

In quanto al premio per la migliore opera grafica, la commissione ha deciso, operando in conformità del brocardo latino che recita ex aequo et bono, in quantum aequius melius, di considerare vincitrici a pari merito due opere a firma di Antonella Ronzulli e di Liga Sarah Lapinska. Se avrete la bontà di continuare a seguire le nostre iniziative culturali, potrete apprezzare le qualità delle due opere grafiche nella pubblicazione, comunque in esclusiva e certamente in anteprima, che vi proporremo lunedì prossimo.

A questo punto, tutta la scena deve andare alle 30 poesie designate finaliste del premio di poesia “Otto Milioni”, giunto ormai alla quinta edizione.
Le 30 poesie finaliste sono:

  • “Katia Massaro” di Angela Maria Tiberi; “Il bacio” di Silvana Lazzarino; “Tutto tace” di “Franco Maccioni; “Mezzanotte di Solidea Basso; “Cuori che si raccontano” di Antonio Fiore; “Fatica” di Ester Margherita Barbato; “Quasi l’alba.” di Massimo Rozzi; “Se io fossi la strada” di Liga Sarah Lapinska; “Le montagne raggiunte” di Janis Lapinskis; “L ‘idillio” di Vera Roke; “Ricordando l’estate soleggiata” di Anna Gura; “L’estate, la terra del fuoco” di Marta Zemgune; “Ho il mio proprio calendario” di Natalya Kalinovskaya; “La prigioniera dell’amore” di Eva Strazdina; “Notte a Ischia” di Pasquale Di Costanzo; “Oltre la libertà “ di Antonella Ronzulli; “Mondi di fuori “ di Annamaria Vezio; “A Mia madre” di Tina Bruno; “Bruce Lee profeta delle arti marziali” di Elisa Ruthenberg; “Poesia sulla malattia” di Giorgio Piacquadio; “Pensiero alla nonna” di Paola Occhi; “Gennaio 1976” di Mario Di Nicola; “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska; “Fammi la primavera” di Ester Margherita Barbato; “Sotto il pergolato” di Luciano” di Manfredi; “Davanti al fuoco” di Giuseppe Capoluongo; “Il peso della razionalità” di Ester Margherita Barbato; “Luna nuova “ di Luca Cipolla; “Una nota sola” di Ester Margherita Barbato; “Isole mai abbandonate” di Liga Sarah Lapinska.

Tutti i testi delle poesie finaliste li potrete trovare subito al link https://www.emmegiischia.com/wordpress/autori-finalisti-premio-otto-milioni-2016/
dove potrete votarli cliccando il “mi piace” presente nelle singole pagine.
Nelle prossime edizioni di questa rubrica, che vi ricordo ha cadenza settimanale (ogni lunedì), troverete pubblicate, in ordine sparso, tutte le poesie che potrete votare compilando i coupon allegati.” La graduatoria finale, infatti, sarà composta dalla somma dei punti ottenuti in quattro differenti classifiche le quali, oltre alle due suddette, saranno espresse successivamente tramite coupon inseriti nelle antologia “Otto milioni 2016” e, infine, da una Giuria tecnica appositamente nominata e presieduta da Roberta Panizza che ricopre il ruolo di Vice Presidente e Direttrice Artistica di DILA.

Poiché molti autori sono residenti in zone non coperte dalla distribuzione della nostra testata (e tanti autori vivono addirittura all’estero), abbiamo inteso mettere a loro disposizione un contatto di prenotazione valido anche per singole copie. Telefonando al numero 081984763, chiedendo della Signora IMMA, facendo il mio nome e indicando il giorno di pubblicazione, gli autori potranno ricevere a domicilio il numero di copie che vorranno pagando solo il costo dei giornali maggiorato di 3 euro per il servizio di spedizione.

Silvana Lazzarino chiude la rubrica odierna facendoci rivivere la visita che ha effettuata alla bella mostra romana dei maestri pittorici dell’arte italiana del Novecento… alla quale, lo dico con un pizzico di rammarico, avremmo certamente avuto piacere di recarci in molti!
Buona lettura!
Bruno Mancini

Il Dispari 20160307 comp (2)

Presentazione del brano GIROTONDO DI EMOZIONI

Intervista al DUO Arbonelli – Benedetti

GIROTONDO DI EMOZIONI è il brano designato come INNO della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Il testo e la musica sono di Guido Arbonelli.
Anche l’improvvisazione al clarinetto è dello stesso Arbonelli, che svolge attività didattica al Conservatorio in Adria (RO) e concerti come clarinettista.
La voce è della Prof.ssa Natalia Benedetti, vocalist solo per questa occasione perché anch’ella svolge attività di clarinettista e docente.
Il DUO Arbonelli – Benedetti ha svolto attività concertistica a Ischia fin dagli anni ’80, invitati spesso dal compianto M° Vincenzo Sena.
Inoltre hanno svolto spesso attività di docenza in masterclasses nei vari comuni dell’isola.
Di conseguenza, l’isola, con il suo sole e calore, mare e amore (come recita il testo della canzone) è da sempre rimasto nel cuore del DUO.
Per non parlare dei numerosi amici ischitani e napoletani che negli anni, hanno accompagnato le loro performances.

Bruno Mancini: “Come è nata l’dea della canzone Girotondo di emozioni che è stata scelta come inno della quinta edizione del premio internazionale di poesia Otto Milioni?”
Guido Arbonelli: “L’idea della canzone nasce quando, in internet, Natalia Benedetti ed io abbiamo viene visionato il Concorso letterario che ci ha attratto per la peculiarità di non essere solo un concorso ma di estrinsecarsi in una interessante serie di attività culturali.”

Bruno Mancini: “Quali sono i temi musicali con i quali avete costruito la canzone?”
Guido Arbonelli: “Nella canzone non poteva mancare un’introduzione “calma e nostalgicamente felice” con un’improvvisazione del clarinetto.
Poi lo strumento accompagna la voce, sempre ritmicamente melodica nei suoi temi che richiamano tutte le sensazioni che Ischia dona al visitatore.
Nella parte centrale si decide per un breve RAP (solo parlato) al fine di dare più incisività alla ritmica della canzone per poi mescolare il tutto con lo strumento che svisa in modo jazzistico e la voce che regala un… GIROTONDO DI EMOZIONI realmente vissute.”

Bruno Mancini: “Ringraziandovi per questo stupendo omaggio alla nostra isola d’Ischia e per la stima che avete riservato ai nostri progetti culturali, vi rinnoviamo i complimenti da parte di tutti i componenti dello staff DILA e contiamo di avervi quanto prima in concerto qui da noi.”
Guido Arbonelli: “Grazie a voi per il prestigioso riconoscimenti e… contateci, saremo presto di nuovo a Ischia”.

  • GIROTONDO DI EMOZIONI
    IL NOSTRO SIMBOLO D’AMORE
    E’ UN VERDE CUORE
    ISCHIA E’ UNA POESIA
    AMALA CON NOI
    SE TU VUOI LEGGER LA SUA STORIA
    TI SORPRENDERAI
    UN GIROTONDO DI EMOZIONI
    VIVILE CON NOI
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART VIVILE CON NOI
    IMPROVVISAZIONE STRUMENTO
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TE
    Rap
    QUESTO CUORE VERDE BATTE PIU’ CE MAI,
    ALZA LE TUE MANI CANTA INSIEME A NOI,
    NOI SIAM FELICI PERCHE’ SIAMO AMICI,
    PRENDI LE EMOZIONI E VIVILE CON NOI,
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TEEEEE

Il Dispari 20160307 tutto ridim

AFFINITÀ ELETTIVE

DA DE CHIRICO A BURRI

COLLEZIONI MAGNANI ROCCA & GALLERIA D’ARTE MODERNA

I momenti più significativi delle trasformazioni stilistico espressive dell’arte italiana del Novecento passando dal movimento della Metafisica all’Informale trovano un percorso interessante nella mostra in corso a Roma presso la Galleria di Arte Moderna di Via Crispi. La mostra, AFFINITÀ ELETTIVE da De Chirico a Burri con opere della Galleria d’Arte Moderna e della Fondazione Magnani Rocca, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, offre (fino al 13 Marzo pv) ai visitatori una selezione di circa quaranta opere della prestigiosa collezione parmense in dialogo con le opere della Galleria d’Arte Moderna, nello spirito di reciprocità tra le due istituzioni, impegnate nella valorizzazione del patrimonio artistico del Novecento italiano. Sulla base di pure consonanze e suggestioni formali, di temi ed ambiti figurativi, si sono voluti accostare alcuni capolavori della collezione parmense a quelli della collezione capitolina riferendosi in particolare al periodo che dagli anni Venti arriva agli anni Sessanta cercando di guardare a quelle affinità elettive degli artisti per creare nuovi dialoghi tra gli stessi presenti nelle due raccolte in rapporto alle loro identità e al periodo in cui si sono formati.

Un dialogo che ha permesso un approfondimento diverso, stimolante, sul panorama culturale che dalla prima metà del Novecento arriva fino alle ricerche informali di Alberto Burri.

Straordinaria l’affinità elettiva tra le opere della collezione Magnani e quelle della collezione capitolina messa in luce da questo percorso dove, oltre al capolavoro del padre della Metafisica Giorgio de Chirico L’enigma della partenza (1914) che è una delle gemme della collezione Magnani, sono collocate alcune opere della collezione capitolina che dalla stessa corrente metafisica traggono spunto e richiami formali. Al nucleo parmense delle nature morte di Giorgio Morandi (con le serie Natura morta) e di Filippo De Pisis (W Mozart e Interno dello studio) viene giustapposto un vario panorama di opere della raccolta romana che negli stessi anni testimonia la ricerca formale svolta sul tema dell’oggetto sul piano, da parte di molti artisti italiani. I rimandi sono molteplici e riferiti a diversi artisti di rilievo: da Marino Marini a Giacomo Manzù, da Ettore Colla a Leoncillo, da Mafai a Scialoja, da Gino Severini ad Alberto Savinio, solo per citare alcuni autori delle circa cento opere presenti in mostra. Così accanto a Bambina sulla sedia di Manzù, Taglio rosso di Leoncillo e Composizione di Severini, sono Rovine di Varsavia di Turcato e Autunno di Savinio.

Chiude il percorso una sezione con acqueforti di Giorgio Morandi caratterizzate da raffinatezza e perizia tecnica nell’esecuzione. A Morandi nell’estate del 1996 Ischia aveva dedicato una mostra davvero suggestiva e di grande richiamo negli spazi del Castello Aragonese.

Silvana Lazzarino

De Chirico mostra Affinità elettive

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 20160229 comp

Editoriale

La diffusione nazionale di questa pagina, insieme alla sua impostazione di grande apertura verso l’accoglienza di nuove penne, nuovi pennelli, nuove note, e, in sostanza, verso la frontiera dell’Arte lasciata aperta a 360°, sta creando una serie di attese da parte di tanti scrittori che ambiscono a cimentarsi anche nel campo giornalistico. Oggi, diamo l’annuncio che a breve apriremo una finestra sul mondo culturale siciliano grazie alla collaborazione con Francesca Luzzio. Chi è Francesca Luzzio lo potrete leggere nella scheda che pubblichiamo qui di seguito.

Intanto, prosegue senza soste il girovagare per tutta la penisola della nostra inviata speciale Silvana Lazzarino. A lei va il merito di aggiornarci continuamente con ottime recensioni, di mostre e di eventi culturali, le quali, pur non potendo essere proposte tutte in questa pagina per ovvi motivi di spazio, vi invitiamo a cercare nell’edizione on-line http://www.ildispari24.it/, convinti che ne apprezzerete la competenza e l’eleganza lessicale. Come suo articolo di questa settimana abbiamo scelto quello che registra i concerti del duo “Meravigliosamente Retrò” perché è ormai certo l’inserimento di una tappa ischitana durante la loro prossima tournée primaverile/estiva.

Con molto piacere diamo l’annuncio dell’accordo di collaborazione definito con  l’Ass. “CentroInsieme Onlus” per due motivi principali. Il primo dei quali riguarda la soddisfazione per aver posto una nuova pietra di quel progetto, forse utopico ma forse indispensabile a salvare l’arte del “popolo” dal lento declino cui sta andando incontro,  consistente nell’accorpamento di quante più realtà associative possibili in impegni comuni verso la realizzazione dei singoli progetti. Il secondo motivo di compiacimento è la rilevanza di estrema difficoltà ambientale, bene evidenziata nel titolo dell’evento “Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia”, in cui si va a cercare di interloquire con proposte non speculative, né di ordine pratico, ma di natura ideologica e culturale.

Da parte mia, m’inserisco in questo contesto con una “poesia-non poesia” che ritengo espressione di un disagio generale molto più generico e più esteso di quanto appaia comunemente.
Buona lettura!
Bruno Mancini

Magari fosse solo una poesia!
Per la serie Esopo news.
La ballata dei camorristi

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ve lui sta lavorando come operaio edile, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico stradale, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, senza nemmeno il casco protettivo, come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se poi, al tuo invito di chiamare la “Polizia” per chiarire il tuo diritto a fotografare quel luogo pubblico, arriva in soccorso del tizio (che non è neppure italiano e ti ha inseguito per intimarti di non scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, senza nemmeno il casco protettivo, come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat” un secondo “manovale”, italiano forse napoletano, anche lui attivo senza nemmeno il casco protettivo nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat”, e ti sputa sul muso un “Me ne fotto della Polizia, qua decido io che non si possono scattare fotografie”, questa, per qualcuno è CAMORRA.

Magari fosse solo una poesia!

Bruno Mancini

Il Dispari 20160229 1 comp

Francesca Luzzio nuova “penna” di questa pagina.

Francesca Luzzio è nata a Montemaggiore Belsito e vive a Palermo.

Poetessa, scrittrice e critico letterario, ha insegnato Italiano e Latino nei licei.

Socia dell’Acc. internaz. Il Convivio, dell’Acc. siciliana di Cultura umanistica, della Soc. Dante Alighieri, è componente del Comitato scientifico del Parco letterario G. G. Battaglia di Aliminusa, del Consiglio direttivo dell’Ottagono letterario e di alcune giurie di premi letterari (Tracce per la meta, Il Convivio, Mignosi).

Come critico letterario collabora con apprezzate riviste quali “Le Muse” “Il Convivio” “ Il Bandolo” “Vernice” “Soaltà” “Il Salotto degli autori”. Ha partecipato alla stesura degli studi “Poesia italiana del Novecento “ e “Narrativa italiana del Novecento”, pubblicati dalla rivista didattica “Allegoria”, diretta da R. Luperini.

Si sono interessati della sua produzione letteraria, esprimendo apprezzamenti: Dante Maffia, Lucio Zinna, Franca Alaimo, Giorgio Barberi Squarotti, Enza Conti, Gregorio Napoli, S. Gross-Pietro, Giannino Balbis, Giovanni Rescigno, Stefano Lanuzza, Alessia Mocci, Ester Monachino, G.Ruggero Manzoni, Roberto Pazzi ed altri.

Sue opere sono inserite in vaie pubblicazioni tra le quali: “Atlante letterario italiano” “Borruto, Storia della letteratura italiana” “Ant. Internazionale, Agar” “Romanzo della letteratura siciliana” “Dizionario biobibliografico degli autori siciliani tra Ottocento e Novecento” “Contributi per la Storia della letteratura italiana”, e in numerose antologie.

Ha pubblicato la raccolta di racconti e poesie “Liceali – L’insegnante va a scuola”, il profilo saggistico “La funzione del poeta nella letteratura del Novecento ed oltre”, e  le sillogi di poesie “Cielo grigio” “Ripercussioni esistenziali” “Poesie come dialoghi”.

Ha curato con Marcello Scurria “Poetare e raccontare – Laboratorio di scrittura creativa”.

Ha partecipato a numerosi concorsi ricevendo premi e riconoscimenti.

Francesca Luzzio comp

Il Dispari 20160229 tutto ridm

PAOLA OCCHI E SANTINA AMICI
A Roma MERAVIGLIOSE COME SEMPRE 

Armonie di note e canto tra i ritmi legati all’operetta e all’opera e alle sfumature della classica hanno riempito di nuova emozione il cuore di Roma. Lo scorso 20 e 21 Febbraio, nel centro di Roma presso i suggestivi spazi relegati alla musica quali La Stanza della Musica in Via dei Greci e la Chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria, si è assistito ai due concerti del Duo “Meravigliosamente Retrò” formato dalla soprano Paola Occhi e dalla pianista Santina Amici che hanno incantato il pubblico romano e non solo

A questi appuntamenti ha trionfato la musica tra profano e scaro. Musica che nei diversi ritmi e movimenti ha toccato le emozioni della vita tra passato e presente raccontando di inganni e passioni, gelosie e abbandoni, sottolineando il coraggio, la speranza e la fede. Emozioni che sembrava di respirare lungo i ritmi tra gli acuti e le sfumature vocali di Paola Occhi e la padronanza tecnica e raffinatezza interpretativa di Santina Amici al pianoforte. Raffinatezza ed eleganza, forza espressiva e descrittiva hanno come sempre accompagnato le loro interpretazioni tra arie di opera e operetta e brani di musica classica. “Ho vissuto una grande emozione anche grazie al pubblico che alla fine ha mostrato di aver apprezzato molto la nostra interpretazione tanto da riservarci un applauso lungo cinque minuti…” Queste le parole di Paola Occhi soddisfatta della sua esibizione romana, ma soprattutto felice di aver trovato nella Capitale un pubblico attento e interessato. A conferma di questo anche il fatto che le sue introduzioni ai brani di classica, con brevi cenni sulla storia del testo compresi eventuali aneddoti, sono risultate preziose per un ascolto più partecipe. Le due artiste saranno presto nuovamente ad Ischia, isola che è entrata nei loro cuori e dove lo scorso anno hanno riscosso successo e trovato una calorosa accoglienza.
Silvana Lazzarino

Paola-e-Santina-Concerto comp

Accordo di collaborazione

Il quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, l’Ass. culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, il Circolo sportivo culturale “Il Dragone” presieduto dal maestro Pasquale -Dragon- Di Costanzo, e l’Ass. “CentroInsieme Onlus – Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia” presieduta da Vincenzo Monfregola, con la collaborazione dello scrittore Ivan Caldarese hanno concordato di avviare una costante cooperazione tesa a perseguire lo scopo di promuovere l’Arte in generale, e la Poesia in particolare. Come primo progetto comune si è stabilita la collaborazione-partnership per il concorso nazionale di Poesia “Una poesia per il futuro” ideato ed organizzato dall’Ass. “CentroInsieme Onlus”. Firmato: Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini, Pasquale Di Costanzo, Vincenzo Monfregola, Ivan Caldarese. Info: emmegiischia@gmail.com

centroinsiemeonlus@gmail.com

Tel. 3914830355 – 3927875298

logo accordo 2

livestream lanostraisola banner bozza ok
Premio Otto milioni 2016 sponsor 1

Scrivi poesie EXPO

 Bookcity foto finale Bruno EXPO 11 DILA Il Dispari EXPO

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

Il Dispari 2015-07-06

Il Dispari 2015-07-10 bus

Il Dispari 2015-07-13 foto

Il Dispari 2015-07-20

Il Dispari 2015-07-27

Il Dispari 2015-08-03

Il Dispari 2015-08-10

Il Dispari 2015-08-17

Il Dispari 2015-08-24

Il Dispari 2015-08-31

Il Dispari 2015-09-07

Il Dispari 2015-09-14

Il Dispari 2015-09-21

Il Dispari 2015-09-28

Il Dispari 2015-10-05

Il Dispari 2015-10-12

Il Dispari 2015-10-19

Il Dispari 2015-10-26

Il Dispari 2015-11-02

Il Dispari 2015-11-09

Il Dispari 2015-11-16

Il Dispari 2015-11-20

Il Dispari 2015-11-23

Il Dispari 2015-11-30

Il Dispari 2015-12-07

Il Dispari 2015-12-14

Il Dispari 2015-12-21

Il Dispari 2015-12-28

IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

Il Dispari 2016-01-11

Il Dispari 2016-01-18

Il Dispari 2016-01-25

Il Dispari 2016-02-01

Il Dispari 2016-02-08

Il Dispari 2016-02-15

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 2016-02-22

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 2016-03-07

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 2016-03-21

DILA   

Views: 11

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 20160314 comp
Editoriale.

Tutto al femminile!

L’editoriale di questa settimana è ridotto all’osso per dare spazio, come promesso, alla pubblicazione delle due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”. Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska ne sono le autrici. I loro due dipinti, che ora mi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarli nella splendida colorazione originale sulle copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.

Non potendo, per ragioni di spazio, pubblicare tutti gli omaggi alla “Donna”che ci sono stati inviati in occasione della festa dell’8 Marzo, abbiamo inteso compendiarli attraverso l’articolo “Tre donne una sola poesia” che ci pare renda bene il senso delle varie tipicità nelle quali si manifestano positivamente le attività femminili.

La brava e costante Silvana Lazzarino ha trovato anche lei un modo per esaltare i pregi femminili e non ha mancato il colpo proponendo, in maniera soft, la deliziosa presentazione di un regista cinematografico piuttosto “scabroso” come lo è Tinto Brass, il quale, delle donne, ne ha spesso messo in primo piano la bellezza fisica con particolare attenzione verso il così detto lato B.

Restando sempre in tema femminile, questa pagina presenta un articolo proveniente dalla Sicilia tramite la penna del cantautore che ha “schizzato” per noi un personaggio di quelli che vorremmo ne fosse pieno il mondo. Perché lo vorremmo, potrete capirlo agevolmente leggendo la presentazione di Nicolina La Spina.
Alla prossima!
Bruno Mancini

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compLiga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Il Dispari 20160314 1 comp

Nicolina La Spina, la poetessa dei Nebrodi

In un antico paese dei Nebrodi, Alcara Lì Fusi (Me), nasce la poetessa Nicolina La Spina. Sposata e madre di un figlio, attualmente vive a Torrenova (Me), ove gestisce un accogliente bed and breakfast, denominato “Villa dei Principi”,  in cui all’abilità culinaria della poetessa-cuoca che riesce a soddisfare anche i palati più raffinati, si associa la delicatezza e l’intensità dei suoi versi poetici che inebriano l’anima.

La sua poesia, scritta soprattutto in vernacolo, ripercorre con grande nostalgia i tempi che furono, attraverso la disamina di  un passato che si reggeva su importanti valori morali che rendevano l’esistenza serena, colma di gioie e di grandi ricchezze interiori. Oggi, lamenta la poetessa, tutto è cambiato, perché non esiste più lo spirito di sacrificio di una volta. Al centro dei suoi ricordi poetici vi sono gli usi e i costumi siciliani del passato: il fidanzamento col suo rituale d’obbligo, basato sull’interessamento della vicina di casa, sull’accettazione da parte della fidanzata della scelta fatta per lei dai genitori; sull’importanza e sul significato della serenata ecc. Tutto ciò, scritto in satira burlesca, quasi a volere mettere in discussione le ataviche usanze del popolo siciliano che abitava nell’entroterra e, in particolar modo, del popolo di Alcara li Fusi, culla di bravi artisti, un paese sempre pronto ad accogliere i forestieri con gioiosa ospitalità.

Spesso Nicolina ricorda con grande nostalgia gli avvenimenti particolari della sua vita: da quando arrivò la corrente elettrica, a quando il padre istallò la prima bombola di liquigas per cucinare,  all’armonia che regnava nella casa dove viveva con la sua meravigliosa famiglia. “Quando erano tutti riuniti”, scrive la Sig.ra La Spina, “era uno spettacolo. I miei genitori, le due sorelle di mio padre, i miei nonni e le amiche del quartiere, venivano a farci compagnia e in quell’ occasione mio padre si esibiva con la chitarra e ci faceva ascoltare della buona musica. Che bello ripensare a tutto questo!

Nicolina La Spina ha partecipato a parecchi concorsi di poesia, conseguendo numerosi attestati e riconoscimenti, ha frequentato un corso per la conoscenza e la divulgazione della lingua siciliana; ha conseguito il diploma di animatrice di comunità.

Tra le sue opere più importanti, in vernacolo, ricordiamo: “Me nanna e la so fidi”(“Mia nonna e la sua fede”); “Adamo ed Eva e l’amuri” (“Adamo ed Eva e l’amore”); “ Disiata” (“Desiderata” Elegia del padre alla neonata figlia).

Sicuramente con l’imminente gemellaggio che avverrà tra Ischia e Torrenova, le opere della poetessa Nicolina La Spina, potranno costituire il libro dei ricordi della terra di Sicilia e le sue poesie ne saranno le pagine più belle ed espressive.

19 Poetessa Nicolina Spina proprietaria del BB “Villa dei principi” Torrenova (ME).

Bruno Il dispari

Angela Maria Tiberi – Silvana Arbia – Roberta Panizza

Tre donne: una sola poesia.

Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, ha voluto dedicare una poesia a Roberta Panizza Direttrice Artistica di DILA (Associazione culturale “Da Ischia L’Arte”) che volentieri pubblichiamo accompagnandola con uno degli innumerevoli attestati di stima artistica e personale dei quali Angela Maria Tiberi può vantarsi a buona ragione.

La testimonianza di apprezzamento umano e artistico verso Angela Maria Tiberi, l’ha scritto Silvana Arbia che è personaggio di primissimo piano nella lotta alla criminalità nazionale ed internazionale se solo si consideri che ha ricoperto dapprima il ruolo di Magistrato della Corte Suprema di Cassazione italiana, poi è stata nominata alla massima carica di Registrar (ovvero Capo del principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia), ed ora, dal 2013, è rientrata nel ruolo di Magistrato presso la Corte d’Appello di Milano.

Vincitrice del premio Levi 2012, insignita nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese, premio per la Pace 2013 del Soroptimist International of Europe, Silvana Arbia ha scritto di Angela Maria Tiberi:

Ammirando il suo coraggio, la sua forza e la sua incrollabile fiducia nell’essere umano.

Ringraziandola per l’instancabile impegno per i più deboli e per l’inesauribile produzione di opere che denotano la sua grande generosità nel condividere con molti la sua cultura e il suo pensiero.

Nel mio lungo percorso all’interno della giustizia nazionale ed internazionale ho incontrato raramente donne come Angela, capace non solo di fare, ma anche di comunicare il bene.

Con l’augurio che la sua opera possa fruttificare sempre ed ovunque.

A ROBERTA PANIZZA

Ardore e calore poetico emani,
nel dirigere l’arte DILA,
con destrezza da Val di Sole
fino a raggiungere l’amata Ischia.
Ischia è il cuore della lirica chioma
che ricorda la Grande Guerra,
quando sui monti del Trentino si versarono
in quegli anni sangue di giovani vittime
costrette a sacrificarsi tra le nevi delle vette
per donare pace e serenità alla nostra amata Europa.
La guerra maledetta continua a seminare morti
senza mai fermarsi sul martoriato pianeta.
I versi escono dall’intimo umano per ricordare
quei giorni funesti senza più lacrime…

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20160314 tutto ridim

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Stefania Sandrelli. Claudia Koll, Debora Caprioglio e Serena Grandi per la loro bellezza procace, ma mai volgare sono diventate delle vere e proprie sex simbol negli anni Ottanta, in particolare grazie ad un regista che di loro ha saputo esaltare curve mozzafiato, ma allo stesso tempo sensualità e fascino, Giovanni Brass, in arte Tinto Brass. Attraverso giochi di sguardi, movenze, portamenti Tinto Brass ha costruito un immaginario di donna seducente e passionale descritto in film come La Chiave, Così fan tutte, Miranda che sono entrati a far parte di un genere, quello erotico, cui lui ha saputo dare un valore aggiunto lasciando parlare la bellezza di corpi sensuali e ad un tempo appassionati e misteriosi.

A Roma al Complesso del Vittoriano negli spazi del Salone centrale è in corso la prima grande esposizione dedicata a questo maestro del film erotico, ma anche sperimentatore impegnato nel teatro e nel montaggio. Curata da Caterina Varzi e realizzata da Comunicare Organizzando, la mostra TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO con il patrocinio di Roma Capitale e la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, Rai Teche e Acea, presenta un percorso in cui viene dato spazio ad un’immagine di Tinto Brass non solo legata al genere erotico da lui affrontato con leggerezza e talora ironia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ma anche al suo aver saputo attraversare altri contesti passando dalla commedia al western, dal giallo al noir. A sottolineare  questo suo viaggio nella vita nei pensieri di uomini e donne a cogliere e svelare le loro ossessioni, paure, entusiasmi, malinconie, tra tradimenti, bugie, passioni, vita sociale, sono le foto di scena dove ad esempio è ritratto con Alberto Sordi, Roberto Rossellini, le sceneggiature, i copioni originali, i dialoghi e gli articoli di quegli anni apparsi sui giornali. E ancora lettere indirizzate a registi come Mario Soldati, Goffredo Parise e Terry Carter, oggetti di scena, documenti inediti, manifesti e costumi. Nel genere erotico Tinto Brass esplora le infinite possibilità della seduzione: attraverso il guardare sono messe in gioco le emozioni prodotte dallo sguardo dove entrano in azione gli altri sensi a creare attesa e desiderio.

Il pensiero del regista che si riassume nella frase “La vita è semplice ma complicata dalla paura che le persone hanno della libertà” viene ripercorso attraverso questa mostra dove si possono vedere anche alcuni estratti di “Istintobrass”, documentario realizzato nel 2013 dal regista Massimiliano Zanin e presentato in selezione ufficiale alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta la figura e la carriera di Tinto Brass attraverso un’inedita intervista al regista, le parole dei premi Oscar Helen Mirren e Ken Adam e di personaggi del cinema e della critica italiani quali Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Marco Muller, Marco Giusti, Gianni Canova.

Ad Ischia Tinto Brass si è recato anche nel 2014 in occasione di un Congresso su benessere e piacere a Forio cui hanno preso parte medici specialisti, un teologo e un filosofo.

Silvana Lazzarino

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Roma Complesso del Vittoriano, Salone centrale

Via San Pietro in Carcere

fino al 23 marzo 2016

Ingresso libero

mostra su Tinto Brass

mostra su Tinto Brass

 

Il Dispari 2016-03-14

Bruno Il dispari

Il Dispari 20160307 comp (1)

Editoriale

Lo scorso 28 Febbraio sono scaduti i termini per la presentazione delle poesie, delle opere grafiche e delle musiche da selezionare per l’assegnazione dei premiOtto milioni.
La commissione preposta alla designazione delle opere finaliste ha scelto 30 poesie, 2 opere grafiche e 1 canzone.

Possiamo, quindi già comunicare che Girotondo di Emozioni” parole e musica di Guido Arborelli è l’INNO della quinta edizione del premio internazionale di Poesia “Otto milioni”.
Questa testata avrà il privilegio di proporvi la canzone “Girotondo di Emozioni” in anteprima assoluta e nella versione originale. Potrete ascoltarla a partire dalle ore 18 di oggi collegandovi al link http://www.ildispari24.it/it/girotondo-di-emozioni/

In quanto al premio per la migliore opera grafica, la commissione ha deciso, operando in conformità del brocardo latino che recita ex aequo et bono, in quantum aequius melius, di considerare vincitrici a pari merito due opere a firma di Antonella Ronzulli e di Liga Sarah Lapinska. Se avrete la bontà di continuare a seguire le nostre iniziative culturali, potrete apprezzare le qualità delle due opere grafiche nella pubblicazione, comunque in esclusiva e certamente in anteprima, che vi proporremo lunedì prossimo.

A questo punto, tutta la scena deve andare alle 30 poesie designate finaliste del premio di poesia “Otto Milioni”, giunto ormai alla quinta edizione.
Le 30 poesie finaliste sono:

  • “Katia Massaro” di Angela Maria Tiberi; “Il bacio” di Silvana Lazzarino; “Tutto tace” di “Franco Maccioni; “Mezzanotte di Solidea Basso; “Cuori che si raccontano” di Antonio Fiore; “Fatica” di Ester Margherita Barbato; “Quasi l’alba.” di Massimo Rozzi; “Se io fossi la strada” di Liga Sarah Lapinska; “Le montagne raggiunte” di Janis Lapinskis; “L ‘idillio” di Vera Roke; “Ricordando l’estate soleggiata” di Anna Gura; “L’estate, la terra del fuoco” di Marta Zemgune; “Ho il mio proprio calendario” di Natalya Kalinovskaya; “La prigioniera dell’amore” di Eva Strazdina; “Notte a Ischia” di Pasquale Di Costanzo; “Oltre la libertà “ di Antonella Ronzulli; “Mondi di fuori “ di Annamaria Vezio; “A Mia madre” di Tina Bruno; “Bruce Lee profeta delle arti marziali” di Elisa Ruthenberg; “Poesia sulla malattia” di Giorgio Piacquadio; “Pensiero alla nonna” di Paola Occhi; “Gennaio 1976” di Mario Di Nicola; “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska; “Fammi la primavera” di Ester Margherita Barbato; “Sotto il pergolato” di Luciano” di Manfredi; “Davanti al fuoco” di Giuseppe Capoluongo; “Il peso della razionalità” di Ester Margherita Barbato; “Luna nuova “ di Luca Cipolla; “Una nota sola” di Ester Margherita Barbato; “Isole mai abbandonate” di Liga Sarah Lapinska.

Tutti i testi delle poesie finaliste li potrete trovare subito al link https://www.emmegiischia.com/wordpress/autori-finalisti-premio-otto-milioni-2016/
dove potrete votarli cliccando il “mi piace” presente nelle singole pagine.
Nelle prossime edizioni di questa rubrica, che vi ricordo ha cadenza settimanale (ogni lunedì), troverete pubblicate, in ordine sparso, tutte le poesie che potrete votare compilando i coupon allegati.” La graduatoria finale, infatti, sarà composta dalla somma dei punti ottenuti in quattro differenti classifiche le quali, oltre alle due suddette, saranno espresse successivamente tramite coupon inseriti nelle antologia “Otto milioni 2016” e, infine, da una Giuria tecnica appositamente nominata e presieduta da Roberta Panizza che ricopre il ruolo di Vice Presidente e Direttrice Artistica di DILA.

Poiché molti autori sono residenti in zone non coperte dalla distribuzione della nostra testata (e tanti autori vivono addirittura all’estero), abbiamo inteso mettere a loro disposizione un contatto di prenotazione valido anche per singole copie. Telefonando al numero 081984763, chiedendo della Signora IMMA, facendo il mio nome e indicando il giorno di pubblicazione, gli autori potranno ricevere a domicilio il numero di copie che vorranno pagando solo il costo dei giornali maggiorato di 3 euro per il servizio di spedizione.

Silvana Lazzarino chiude la rubrica odierna facendoci rivivere la visita che ha effettuata alla bella mostra romana dei maestri pittorici dell’arte italiana del Novecento… alla quale, lo dico con un pizzico di rammarico, avremmo certamente avuto piacere di recarci in molti!
Buona lettura!
Bruno Mancini

Il Dispari 20160307 comp (2)

Presentazione del brano GIROTONDO DI EMOZIONI

Intervista al DUO Arbonelli – Benedetti

GIROTONDO DI EMOZIONI è il brano designato come INNO della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Il testo e la musica sono di Guido Arbonelli.
Anche l’improvvisazione al clarinetto è dello stesso Arbonelli, che svolge attività didattica al Conservatorio in Adria (RO) e concerti come clarinettista.
La voce è della Prof.ssa Natalia Benedetti, vocalist solo per questa occasione perché anch’ella svolge attività di clarinettista e docente.
Il DUO Arbonelli – Benedetti ha svolto attività concertistica a Ischia fin dagli anni ’80, invitati spesso dal compianto M° Vincenzo Sena.
Inoltre hanno svolto spesso attività di docenza in masterclasses nei vari comuni dell’isola.
Di conseguenza, l’isola, con il suo sole e calore, mare e amore (come recita il testo della canzone) è da sempre rimasto nel cuore del DUO.
Per non parlare dei numerosi amici ischitani e napoletani che negli anni, hanno accompagnato le loro performances.

Bruno Mancini: “Come è nata l’dea della canzone Girotondo di emozioni che è stata scelta come inno della quinta edizione del premio internazionale di poesia Otto Milioni?”
Guido Arbonelli: “L’idea della canzone nasce quando, in internet, Natalia Benedetti ed io abbiamo viene visionato il Concorso letterario che ci ha attratto per la peculiarità di non essere solo un concorso ma di estrinsecarsi in una interessante serie di attività culturali.”

Bruno Mancini: “Quali sono i temi musicali con i quali avete costruito la canzone?”
Guido Arbonelli: “Nella canzone non poteva mancare un’introduzione “calma e nostalgicamente felice” con un’improvvisazione del clarinetto.
Poi lo strumento accompagna la voce, sempre ritmicamente melodica nei suoi temi che richiamano tutte le sensazioni che Ischia dona al visitatore.
Nella parte centrale si decide per un breve RAP (solo parlato) al fine di dare più incisività alla ritmica della canzone per poi mescolare il tutto con lo strumento che svisa in modo jazzistico e la voce che regala un… GIROTONDO DI EMOZIONI realmente vissute.”

Bruno Mancini: “Ringraziandovi per questo stupendo omaggio alla nostra isola d’Ischia e per la stima che avete riservato ai nostri progetti culturali, vi rinnoviamo i complimenti da parte di tutti i componenti dello staff DILA e contiamo di avervi quanto prima in concerto qui da noi.”
Guido Arbonelli: “Grazie a voi per il prestigioso riconoscimenti e… contateci, saremo presto di nuovo a Ischia”.

  • GIROTONDO DI EMOZIONI
    IL NOSTRO SIMBOLO D’AMORE
    E’ UN VERDE CUORE
    ISCHIA E’ UNA POESIA
    AMALA CON NOI
    SE TU VUOI LEGGER LA SUA STORIA
    TI SORPRENDERAI
    UN GIROTONDO DI EMOZIONI
    VIVILE CON NOI
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART VIVILE CON NOI
    IMPROVVISAZIONE STRUMENTO
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TE
    Rap
    QUESTO CUORE VERDE BATTE PIU’ CE MAI,
    ALZA LE TUE MANI CANTA INSIEME A NOI,
    NOI SIAM FELICI PERCHE’ SIAMO AMICI,
    PRENDI LE EMOZIONI E VIVILE CON NOI,
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TEEEEE

Il Dispari 20160307 tutto ridim

AFFINITÀ ELETTIVE

DA DE CHIRICO A BURRI

COLLEZIONI MAGNANI ROCCA & GALLERIA D’ARTE MODERNA

I momenti più significativi delle trasformazioni stilistico espressive dell’arte italiana del Novecento passando dal movimento della Metafisica all’Informale trovano un percorso interessante nella mostra in corso a Roma presso la Galleria di Arte Moderna di Via Crispi. La mostra, AFFINITÀ ELETTIVE da De Chirico a Burri con opere della Galleria d’Arte Moderna e della Fondazione Magnani Rocca, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, offre (fino al 13 Marzo pv) ai visitatori una selezione di circa quaranta opere della prestigiosa collezione parmense in dialogo con le opere della Galleria d’Arte Moderna, nello spirito di reciprocità tra le due istituzioni, impegnate nella valorizzazione del patrimonio artistico del Novecento italiano. Sulla base di pure consonanze e suggestioni formali, di temi ed ambiti figurativi, si sono voluti accostare alcuni capolavori della collezione parmense a quelli della collezione capitolina riferendosi in particolare al periodo che dagli anni Venti arriva agli anni Sessanta cercando di guardare a quelle affinità elettive degli artisti per creare nuovi dialoghi tra gli stessi presenti nelle due raccolte in rapporto alle loro identità e al periodo in cui si sono formati.

Un dialogo che ha permesso un approfondimento diverso, stimolante, sul panorama culturale che dalla prima metà del Novecento arriva fino alle ricerche informali di Alberto Burri.

Straordinaria l’affinità elettiva tra le opere della collezione Magnani e quelle della collezione capitolina messa in luce da questo percorso dove, oltre al capolavoro del padre della Metafisica Giorgio de Chirico L’enigma della partenza (1914) che è una delle gemme della collezione Magnani, sono collocate alcune opere della collezione capitolina che dalla stessa corrente metafisica traggono spunto e richiami formali. Al nucleo parmense delle nature morte di Giorgio Morandi (con le serie Natura morta) e di Filippo De Pisis (W Mozart e Interno dello studio) viene giustapposto un vario panorama di opere della raccolta romana che negli stessi anni testimonia la ricerca formale svolta sul tema dell’oggetto sul piano, da parte di molti artisti italiani. I rimandi sono molteplici e riferiti a diversi artisti di rilievo: da Marino Marini a Giacomo Manzù, da Ettore Colla a Leoncillo, da Mafai a Scialoja, da Gino Severini ad Alberto Savinio, solo per citare alcuni autori delle circa cento opere presenti in mostra. Così accanto a Bambina sulla sedia di Manzù, Taglio rosso di Leoncillo e Composizione di Severini, sono Rovine di Varsavia di Turcato e Autunno di Savinio.

Chiude il percorso una sezione con acqueforti di Giorgio Morandi caratterizzate da raffinatezza e perizia tecnica nell’esecuzione. A Morandi nell’estate del 1996 Ischia aveva dedicato una mostra davvero suggestiva e di grande richiamo negli spazi del Castello Aragonese.

Silvana Lazzarino

De Chirico mostra Affinità elettive

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 20160229 comp

Editoriale

La diffusione nazionale di questa pagina, insieme alla sua impostazione di grande apertura verso l’accoglienza di nuove penne, nuovi pennelli, nuove note, e, in sostanza, verso la frontiera dell’Arte lasciata aperta a 360°, sta creando una serie di attese da parte di tanti scrittori che ambiscono a cimentarsi anche nel campo giornalistico. Oggi, diamo l’annuncio che a breve apriremo una finestra sul mondo culturale siciliano grazie alla collaborazione con Francesca Luzzio. Chi è Francesca Luzzio lo potrete leggere nella scheda che pubblichiamo qui di seguito.

Intanto, prosegue senza soste il girovagare per tutta la penisola della nostra inviata speciale Silvana Lazzarino. A lei va il merito di aggiornarci continuamente con ottime recensioni, di mostre e di eventi culturali, le quali, pur non potendo essere proposte tutte in questa pagina per ovvi motivi di spazio, vi invitiamo a cercare nell’edizione on-line http://www.ildispari24.it/, convinti che ne apprezzerete la competenza e l’eleganza lessicale. Come suo articolo di questa settimana abbiamo scelto quello che registra i concerti del duo “Meravigliosamente Retrò” perché è ormai certo l’inserimento di una tappa ischitana durante la loro prossima tournée primaverile/estiva.

Con molto piacere diamo l’annuncio dell’accordo di collaborazione definito con  l’Ass. “CentroInsieme Onlus” per due motivi principali. Il primo dei quali riguarda la soddisfazione per aver posto una nuova pietra di quel progetto, forse utopico ma forse indispensabile a salvare l’arte del “popolo” dal lento declino cui sta andando incontro,  consistente nell’accorpamento di quante più realtà associative possibili in impegni comuni verso la realizzazione dei singoli progetti. Il secondo motivo di compiacimento è la rilevanza di estrema difficoltà ambientale, bene evidenziata nel titolo dell’evento “Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia”, in cui si va a cercare di interloquire con proposte non speculative, né di ordine pratico, ma di natura ideologica e culturale.

Da parte mia, m’inserisco in questo contesto con una “poesia-non poesia” che ritengo espressione di un disagio generale molto più generico e più esteso di quanto appaia comunemente.
Buona lettura!
Bruno Mancini

Magari fosse solo una poesia!
Per la serie Esopo news.
La ballata dei camorristi

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ve lui sta lavorando come operaio edile, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico stradale, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se un giorno vai in giro per le tue strade a fotografare ciò che ti piace e un tizio, che non è neppure italiano, t’insegue per intimarti di NON scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, senza nemmeno il casco protettivo, come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat, questa, per qualcuno è insopportabile intimidazione.

Se poi, al tuo invito di chiamare la “Polizia” per chiarire il tuo diritto a fotografare quel luogo pubblico, arriva in soccorso del tizio (che non è neppure italiano e ti ha inseguito per intimarti di non scattare foto in quel luogo pubblico ove lui sta lavorando, senza nemmeno il casco protettivo, come operaio edile nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat” un secondo “manovale”, italiano forse napoletano, anche lui attivo senza nemmeno il casco protettivo nel cantiere pubblico stradale a supporto di un mini escavatore tipo “Bobcat”, e ti sputa sul muso un “Me ne fotto della Polizia, qua decido io che non si possono scattare fotografie”, questa, per qualcuno è CAMORRA.

Magari fosse solo una poesia!

Bruno Mancini

Il Dispari 20160229 1 comp

Francesca Luzzio nuova “penna” di questa pagina.

Francesca Luzzio è nata a Montemaggiore Belsito e vive a Palermo.

Poetessa, scrittrice e critico letterario, ha insegnato Italiano e Latino nei licei.

Socia dell’Acc. internaz. Il Convivio, dell’Acc. siciliana di Cultura umanistica, della Soc. Dante Alighieri, è componente del Comitato scientifico del Parco letterario G. G. Battaglia di Aliminusa, del Consiglio direttivo dell’Ottagono letterario e di alcune giurie di premi letterari (Tracce per la meta, Il Convivio, Mignosi).

Come critico letterario collabora con apprezzate riviste quali “Le Muse” “Il Convivio” “ Il Bandolo” “Vernice” “Soaltà” “Il Salotto degli autori”. Ha partecipato alla stesura degli studi “Poesia italiana del Novecento “ e “Narrativa italiana del Novecento”, pubblicati dalla rivista didattica “Allegoria”, diretta da R. Luperini.

Si sono interessati della sua produzione letteraria, esprimendo apprezzamenti: Dante Maffia, Lucio Zinna, Franca Alaimo, Giorgio Barberi Squarotti, Enza Conti, Gregorio Napoli, S. Gross-Pietro, Giannino Balbis, Giovanni Rescigno, Stefano Lanuzza, Alessia Mocci, Ester Monachino, G.Ruggero Manzoni, Roberto Pazzi ed altri.

Sue opere sono inserite in vaie pubblicazioni tra le quali: “Atlante letterario italiano” “Borruto, Storia della letteratura italiana” “Ant. Internazionale, Agar” “Romanzo della letteratura siciliana” “Dizionario biobibliografico degli autori siciliani tra Ottocento e Novecento” “Contributi per la Storia della letteratura italiana”, e in numerose antologie.

Ha pubblicato la raccolta di racconti e poesie “Liceali – L’insegnante va a scuola”, il profilo saggistico “La funzione del poeta nella letteratura del Novecento ed oltre”, e  le sillogi di poesie “Cielo grigio” “Ripercussioni esistenziali” “Poesie come dialoghi”.

Ha curato con Marcello Scurria “Poetare e raccontare – Laboratorio di scrittura creativa”.

Ha partecipato a numerosi concorsi ricevendo premi e riconoscimenti.

Francesca Luzzio comp

Il Dispari 20160229 tutto ridm

PAOLA OCCHI E SANTINA AMICI
A Roma MERAVIGLIOSE COME SEMPRE 

Armonie di note e canto tra i ritmi legati all’operetta e all’opera e alle sfumature della classica hanno riempito di nuova emozione il cuore di Roma. Lo scorso 20 e 21 Febbraio, nel centro di Roma presso i suggestivi spazi relegati alla musica quali La Stanza della Musica in Via dei Greci e la Chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria, si è assistito ai due concerti del Duo “Meravigliosamente Retrò” formato dalla soprano Paola Occhi e dalla pianista Santina Amici che hanno incantato il pubblico romano e non solo

A questi appuntamenti ha trionfato la musica tra profano e scaro. Musica che nei diversi ritmi e movimenti ha toccato le emozioni della vita tra passato e presente raccontando di inganni e passioni, gelosie e abbandoni, sottolineando il coraggio, la speranza e la fede. Emozioni che sembrava di respirare lungo i ritmi tra gli acuti e le sfumature vocali di Paola Occhi e la padronanza tecnica e raffinatezza interpretativa di Santina Amici al pianoforte. Raffinatezza ed eleganza, forza espressiva e descrittiva hanno come sempre accompagnato le loro interpretazioni tra arie di opera e operetta e brani di musica classica. “Ho vissuto una grande emozione anche grazie al pubblico che alla fine ha mostrato di aver apprezzato molto la nostra interpretazione tanto da riservarci un applauso lungo cinque minuti…” Queste le parole di Paola Occhi soddisfatta della sua esibizione romana, ma soprattutto felice di aver trovato nella Capitale un pubblico attento e interessato. A conferma di questo anche il fatto che le sue introduzioni ai brani di classica, con brevi cenni sulla storia del testo compresi eventuali aneddoti, sono risultate preziose per un ascolto più partecipe. Le due artiste saranno presto nuovamente ad Ischia, isola che è entrata nei loro cuori e dove lo scorso anno hanno riscosso successo e trovato una calorosa accoglienza.
Silvana Lazzarino

Paola-e-Santina-Concerto comp

Accordo di collaborazione

Il quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, l’Ass. culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, il Circolo sportivo culturale “Il Dragone” presieduto dal maestro Pasquale -Dragon- Di Costanzo, e l’Ass. “CentroInsieme Onlus – Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia” presieduta da Vincenzo Monfregola, con la collaborazione dello scrittore Ivan Caldarese hanno concordato di avviare una costante cooperazione tesa a perseguire lo scopo di promuovere l’Arte in generale, e la Poesia in particolare. Come primo progetto comune si è stabilita la collaborazione-partnership per il concorso nazionale di Poesia “Una poesia per il futuro” ideato ed organizzato dall’Ass. “CentroInsieme Onlus”. Firmato: Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini, Pasquale Di Costanzo, Vincenzo Monfregola, Ivan Caldarese. Info: emmegiischia@gmail.com

centroinsiemeonlus@gmail.com

Tel. 3914830355 – 3927875298

logo accordo 2

livestream lanostraisola banner bozza 3

Il Dispari 2016-02-22

Il Dispari 2016-02-22
Editoriale

In età scolastica, tra le due materie meno importanti del corso degli studi umanistici, preferivo la geografia alla storia.
In effetti c’era una ragione che ho compreso meglio nel corso degli anni.
La geografia mi offriva nozioni e notizie ben più pratiche e di gran lunga meno contestabili di quanto non mi accadesse di leggere nei libri si storia.
Ossia, per quanto riguarda la concretezza delle informazioni, dover imparare che la rivoluzione francese avesse avuto inizio esattamente in un determinato giorno di uno specifico mese di un preciso anno, mi sembrava molto meno utile dell’apprendere in quale continente esistesse il monte più alto della terra. Relativamente alla contestabilità dei dati da studiare nelle due materie, già allora avevo la precisa sensazione che le vicende storiche fossero insegnate secondo la “moda” (per non dire la politica) del momento, mentre la circonferenza della terra poteva essere falsata solo da misurazioni oggettivamente inadeguate.
Tra una mistificazione storica e un errore geografico strumentale, propendevo per l’approfondimento delle nozioni relative a quello tra i due insegnamenti meno deliberatamente inquinato.

Questa premessa è dovuta alla circostanza che ieri, leggendo il volume “Osare e morire per l’Italia e per Mazzini. Giovanni Pianori detto il Brisighellino (Carta Bianca Editore) scritto da Enzio Strada, ho avuta la conferma di come le vicende storiche siano state falsate, minimizzate oppure amplificate, secondo, appunto, le “mode” predominanti nei diversi periodi-
In poche parole, sono rimasto molto colpito dalla mia ignoranza di fatti e di misfatti avvenuti nell’Italia delle lotte risorgimentali.
Venire a conoscenza che le gesta rinomate di Eroi oggi pluri censiti ed incensati fossero state anticipate da azioni, ad esse similari, compiute da Personaggi ancora oggi semisconosciuti e privi di pubblici apprezzamenti; e che nazioni di acclarata fama legalitaria, una delle quali finanche nata dal famosissimo “libertè egalitè fraternità” fossero state risucchiate nell’imbuto del depistaggio e della menzogna e delle peggiori infamie che possano essere riservate agli imputati di qualsiasi reato, questo, sì, mi ha convinto a consigliarvene la lettura.
Non starò qui a tediarvi illustrandovi tutte le speciali qualità del libro soltanto perché… ne sono troppe!

Le interviste possibili: Enzio Strada.

Laureato in lingue presso l’Università di Bologna e laureato in scienze umane presso l’Università di Parma, Enzio Strada è stato
docente e poi preside di scuole statali a Bologna e provincia.
È Socio Fondatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Domanda: Quali sono le tesi che proponi nel tuo libro “Osare e morire” per l’Italia e per Mazzini?

Enzio Strada: Giovanni Pianori detto il Brisighellino è stato vittima di un “maledetto imbroglio” i cui maggiori responsabili sono stati il Governo Francese di Napoleone III e il Governo Pontificio di Pio IX e del suo Segretario di Stato, il Cardinale Antonelli.
Essi hanno sulla coscienza la rovina di ben otto fratelli PIANORI perseguitati a morte per il loro impegno a favore di un’Italia Libera, Unita, Indipendente e Repubblicana. Giovanni fu ghigliottinato a Parigi il 14 maggio 1855, Senesio ed Alessio sono finiti alla Caienna, Pompeo fu costretto all’esilio, Olinto, Giuseppe, Attilio, Ireneo parimenti rovinati.
Il dossier “Pianori” rintracciato presso l’Archivio Segreto Vaticano è stato risolutivo per la ricostruzione di questa incredibile vicenda conosciuta in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, perfino in Australia e NON DA NOI: in Italia.

Domanda: Chi era Giovanni Pianori e cosa ha fatto per l’Italia?

Enzio Strada: Egli nel 1848 partecipò alla Prima Guerra di Indipendenza, nel 1849, combatté con Garibaldi in difesa della Repubblica Romana distrutta dalle armate francesi di Napoleone III.
Fervente repubblicano mazziniano, sabato 28 aprile 1855, alla vigilia dell’inaugurazione dell’EXPO di Parigi, il Brisighellino sparò due colpi di pistola (andati a vuoto) contro Napoleone III che, a cavallo, percorreva i Campi Elisi.
Pianori si era fatto strumento di un piano ideato a Londra proprio da Mazzini secondo cui la scomparsa dell’Imperatore sarebbe stata la scintilla di un moto da cui sarebbe scaturita la nostra Unità Nazionale.
Immediatamente arrestato, Giovanni motivò politicamente il suo gesto : Napoleone aveva distrutto la Repubblica Romana e rovinato l’Italia. Lunedì 7 maggio, Pianori subì un processo sommario e fu condannato alla pena dei “parricidi”: morte mediante ghigliottina. Le Autorità di Governo gli promisero salva la vita se avesse fatto il nome dei complici.
Pianori non tradì nessuno; si limitò a dire: “Saprò morire”.
Quando all’alba di lunedì 14 maggio 1855 fu in cima al patibolo, gridò forte “Viva la Repubblica, Viva l’Italia”.
Il gesto di Pianori ebbe enorme ripercussione in tutta Europa (e non solo) per le sue conseguenze; Napoleone III rinunciò al suo viaggio in Crimea, rinviò l’inaugurazione dell’EXPO, attuò una politica finalmente più favorevole all’Unità d’Italia.
Mazzini rese, da subito, omaggio alla memoria di Pianori con parole che egli non aveva mai usato per nessuno: il Brisighellino era stato capace di osare e morire” ed aveva reso un “servigio alla Patria”.

Altre pubblicazioni di Enzio Strada
“La Cultura del Sale: il Sale nella Storia, nella Lingua, nella Economia”.
“Mino Gessi; L’Idea e la Forza (Sovversivi, fascisti e spie durante il Ventennio in Romagna e in Francia.”
“Villa Inferno: un po’ della sua storia, un po’ della sua gente”
“Montaletto: un po’ della sua storia ed un po’ della sua gente”
“Cervia: spigolature, curiosità, inediti”.

Bruno Mancini

Giovanni Pianori

Il Dispari 20160222 1 comp
Già oltre 100.000 visitatori per De Chirico a Palazzo dei Diamanti a Ferrara

Grande affluenza alla mostra di Palazzo dei Diamanti
A tre mesi dall’apertura la rassegna De Chirico a Ferrara ha raggiunto la cifra record di 100.000 visitatori, dimostrando così di suscitare un grande interesse e di essere tra gli eventi espositivi italiani più visitati.

DE CHIRICO E LA NUOVA VISIONE METAFISICA IN MOSTRA A FERRARA

A dare una svolta allo stile di De Chirico sono l’atmosfera e il suggestivo paesaggio della città di Ferrara dove l’artista soggiorna per tre anni in seguito allo scoppio della Prima Guerra mondiale, e dove presta servizio militare insieme al fratello Alberto Savinio. Innanzi alla bellezza e ai miti rinascimentali della città emiliana, Giorgio De Chirico, travolto da un’ondata di emozioni inizia a dipingere in modo nuovo dando forma ad un mondo irreale, popolato di meraviglie. Così, nei suoi dipinti, piazze fuori dal tempo immerse in tramonti fantastici o stanze segrete dalle prospettive vertiginose fanno da sfondo agli oggetti enigmatici scoperti nelle peregrinazioni tra i vicoli del ghetto, o diventano il palcoscenico su cui recitano manichini da sartoria e personaggi muti e senza volto. Ed è a Ferrara che De Chirico incontra Carlo Carrà e da inizio a quella fase della sua pittura definita “metafisica” che diventerà punto di riferimento per la coeva arte italiana e per i movimenti internazionali come il Dadaismo e il Surrealismo. Il grande inventore della pittura Metafisica viene ricordato con una grande mostra presso Palazzo dei Diamanti a Ferrara, in occasione del centenario del suo arrivo nella suggestiva città estense.
L’esposizione De Chirico a Ferrara. Metafisica e Avanguardie aperta fino al 28 febbraio 2016, a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie Stuttgart in collaborazione con l’Archivio dell’Arte Metafisica di Milano, presenta, distribuite in sezioni cronologico tematiche, circa ottanta opere provenienti dai principali musei e collezioni di tutto il mondo. Accanto ai capolavori realizzati da De Chirico durante il soggiorno ferrarese tra il 1915 e il 1918, è una selezione di dipinti, ready made, acquerelli, disegni, collage e fotografie degli artisti che a lui si ispirarono: da Carrà a De Pisis, da Magritte a Dalí, affascinati dalla sua capacità di mostrare il mistero impenetrabile delle cose.
Accanto ai dipinti del padre della Metafisica ispirati al ritmo della vita ferrarese tra cui I progetti della fanciulla, 1915, Il grande metafisico, 1917, Le Muse inquietanti 1918, sono quelli della serie metafisica realizzati da Carrà: Composizione TA, Penelope, Natura morta con la squadra, e Madre e figlio.Il percorso prosegue con le opere di Giorgio Morandi legate alla sospensione metafisica e al realismo magico: Natura morta rosa, o quelle con le teste di manichini: Natura morta con manichino. E poi i dipinti di Filippo de Pisis che rivelano unavisione personale della corrente metafisica:i primi collage dadaisti e le opere degli anni Venti dense di citazioni dalle opere di De Chirico (Natura morta accidentalee Natura morta con tarocchi). L’arte di De Chirico ha trovato anche ad Ischia una sede accogliente presso il Complesso Museale di Villa Arbusto di Lacco Ameno dove nel 2010 è stata esposta una mostra con 28 dipinti e 5 sculture della collezione Fondazione Giorgio e Isa De Chirico.

Silvana Lazzarino

DE CHIRICO A FERRARA.
Metafisica e avanguardie
a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este, 21
Orari di apertura: tutti i giorni 9.00 -19.00
fino al 28 febbraio 2016
Per informazioni telefono 0532 244949

De Chirico - Mostra Ferrara

Il Dispari 20160222 tutto ridim

Scadenza presentazione testi: 28 Febbraio 2016

Premio internazionale di poesia
“Otto milioni”

Quinta edizione 2016 con la collaborazione del quotidiano
“Il Dispari”
Il regolamento di partecipazione è disponibile alla pagina
http://www.ildispari24.it/it/premio-otto-milioni-2016/
Info:

tel. 3914830355;

e-mail emmegiischia@gmail.com

Premio Otto milioni 2016 sponsor 1

livestream lanostraisola banner bozza 3

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 20160220 ridm

livestream lanostraisola banner bozza 3

Gemellaggio Ischia-Torrenova ai nastri di partenza.

Con l’accordo raggiunto tra il Consigliere comunale ischitano Luigi Di Vaia e il Vicesindaco di Torrenova Ennio Esposito, si è dato inizio alla fase finale del gemellaggio tra i due Comuni.
Infatti, in queste ore è stato stabilito che il primo adempimento della cerimonia di giuramento avverrà a Torrenova il giorno 19 Marzo prossimo, mentre la sottoscrizione dell’atto pubblico avverrà ad Ischia durante il prossimo mese di Maggio.
La proposta del gemellaggio fortemente voluto dal Sindaco di Torrenova Salvatore Castrovinci coadiuvato dalla concreta e sapiente collaborazione di , fu immediatamente ritenuta valida e suggellata come “bellissima e ci entusiasma” nella lettera di risposta a firma del Sindaco Giosi Ferrandino, del Presidente del Consiglio Gianluca Trani e dell’Assessore delegato Giosuè Mazzella.
Dopo i prolungati ritardi dovuti principalmente, ma non solo, alle vicende politiche che hanno rallentata l’azione dell’amministrazione comunale ischitana, è stato grazie alla determinazione del Vicesindaco Enzo Ferrandino se possiamo scrivere che il progetto è ormai ai nastri di partenza.
Ciò in quanto Enzo Ferrandino ha inteso rompere gli indugi e, pur in presenza di notevoli problematiche, ha incaricato Luigi Di Vaia quale organizzatore del programma cerimoniale al quale, nel migliore spirito di collaborazione che auspicheremmo fosse sempre presente nella gestione delle attività pubbliche, ha dichiarato il suo appoggio cooperativo il Consigliere Salvatore Mazzella che ricordiamo essere stato il relatore in Consiglio comunale. A tale proposito ci piace ricordare come le due delibere consiliari di approvazione del gemellaggio, cioè quella di Torrenova e quella di Ischia, siano state votate entrambe all’unanimità.
Da oggi, fervono i preparativi a Torrenova per accogliere nel miglior modo possibile gli “Amici” della delegazione ischitana, e a Ischia per organizzare un gruppo di cittadini che possa rappresentare, durante la prossima visita a Torrenova, le varie e migliori qualità espresse nella nostra società ischitana.
Nei prossimi giorni avrete modo di leggere su queste pagine, in anteprima e in esclusiva come sempre, notizie, informazioni, curiosità, cronaca… e non cronaca dell’intera vicenda, tanto che, azzardo una previsione, anche il Direttore Gaetano Di Meglio dedicherà un po’ del suo tempo ad intervistarne i personaggi coinvolti e a fare il punto delle positività (sperino tante), ma anche delle negatività (speriamo nessuna) che formeranno il caleidoscopio dei risultati acquisiti.

Bruno Mancini

Gemellaggio Ischia Torrenova big

livestream lanostraisola banner bozza ok
Premio Otto milioni 2016 sponsor 1

Scrivi poesie EXPO

 Bookcity foto finale Bruno EXPO 11 DILA Il Dispari EXPO

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

Il Dispari 2015-07-06

Il Dispari 2015-07-10 bus

Il Dispari 2015-07-13 foto

Il Dispari 2015-07-20

Il Dispari 2015-07-27

Il Dispari 2015-08-03

Il Dispari 2015-08-10

Il Dispari 2015-08-17

Il Dispari 2015-08-24

Il Dispari 2015-08-31

Il Dispari 2015-09-07

Il Dispari 2015-09-14

Il Dispari 2015-09-21

Il Dispari 2015-09-28

Il Dispari 2015-10-05

Il Dispari 2015-10-12

Il Dispari 2015-10-19

Il Dispari 2015-10-26

Il Dispari 2015-11-02

Il Dispari 2015-11-09

Il Dispari 2015-11-16

Il Dispari 2015-11-20

Il Dispari 2015-11-23

Il Dispari 2015-11-30

Il Dispari 2015-12-07

Il Dispari 2015-12-14

Il Dispari 2015-12-21

Il Dispari 2015-12-28

IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

Il Dispari 2016-01-11

Il Dispari 2016-01-18

Il Dispari 2016-01-25

Il Dispari 2016-02-01

Il Dispari 2016-02-08

Il Dispari 2016-02-15

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 2016-02-22

DILA   

Views: 11