Views: 24
Adotta una poesia
Se andiamo su Google e clicchiamo le parole “adotta una…”, esce di tutto.
Certo, in molti casi la parola adottare non ha un significato prettamente giuridico, ma significa, piuttosto, prendersi cura di ciò che si “adotta”, farlo conoscere, proteggerlo.
Scorro ancora il motore di ricerca.
D’un tratto, qualcosa di diverso: “adotta una parola”. Beh, ne dovremmo adottare tante di parole italiane, per proteggerle dallo smog di una certa quotidianità che va a sporcarne molte.
Infine, ecco, “Adotta una poesia”.
Bella questa iniziativa, adottare una poesia, qualcosa la cui cura, oggi più che mai, non può che far del bene a noi e alla nostra anima.
Vedo che ci sono diversi siti e gruppi che fanno capo a questo tema, ma le pagine più numerose, su Google, le ha l’evento ischitano “Adotta una poesia”, curato da
Roberta Panizza, fondatori di Lenois, Le nostre isole, e sostenuto dal settimanale
“Il Dispari” diretto da
È un concorso di poesia, ad iscrizione gratuita, nato grazie ai Progetti Culturali di Bruno Mancini, proprio per collocare questo genere letterario, un po’ bistrattato, “sul palco del primo piano che gli compete nell’attuale società italiana”.
Tutte le poesie, selezionate da un’attenta giuria, giunte da ogni regione del nostro paese e anche da alcuni paesi europei, sono state inserite nell’omonima antologia e, grazie ad un codice, sono state poi votate dal pubblico.
È stato così che sono state proclamate le prime tre classificate: Ester Margherita Barbato, con Galaverna di gennaio; Rita Minniti con Ed il vento e Nunzia Binetti con In scomparsa.
In sezioni diverse, fuori concorso, sono poi presenti poesie di Bruno Mancini, Roberta Panizza e dei pionieri di Lenois, Virginia Murru, Alberto Liguoro, Sacha Savastano, Vincenzo Tesone, Antonio Guarracino, Elisa Barone, Vito Iacono, Maria Bigazzi, Nunzia Binetti, Michela Zanarella, Luciano Somma, e ancora Ester Margherita Barbato.
Infine ci sono le proposte artistiche provenienti dalla Lettonia, grazie allo zelo di Liga Sarah Lapinska, e una sezione dedicata ad immagini pubblicate da Roberta Panizza, Katia Massaro, Liga Sarah Lapinska, Nunzia Zambardi, Maria Bigazzi, Vincenzo Tesone e lo stesso Mancini.
Leggendo le note biografiche di tutti gli autori, presenti nell’antologia, si evince che essi sono molto diversi tra loro, ognuno con un proprio vissuto e una propria storia personale, eppure tutte le poesie descrivono, se pure in modo diverso, emozioni e sentimenti universali che, come fotogrammi, fermano alcuni istanti, colorandoli con tinte accese, o tenui, e a volte anche scure.
Molto frequente è il tema del tempo che spazia dall’attimo ormai perduto
“e fuggo con la pelle/ a godere/ il naufragare lento di un nettare/ d’estate” ( Michela Zanarella),
a quello da vivere ancora insieme
“e allora, infine,/ da sopra ai tuoi capelli/ la mano rosa attesa/ annullerà tutti i silenzi/ per farti voce.” (Bruno Mancini).
Quando si leggono i versi di una poesia, bisogna lasciarli decantare in sé e solo dopo andare a rileggerli per intuirne l’anima che li permea.
E succede che la poesia diventa essenza parallela ad altre vite
“In questo spezzare il fiato/ In questo zampillo di pensieri/ scegliersi mutati, scegliersi
“foglia verde/ ma tra le mille dell’albero meno lontano” (Nunzia Binetti),
“ o cammino interiore
““e so d’esser nucleo/ in cerimonie profane di natura/ quasi Vita” (Virginia Murru),
“ o si fa sguardo sul mondo
““lo sterminio di antichi popoli/ la nefandezza di stupri e massacri/ le pulizie etniche/…./ c’è tutto questo/ nella colonna dei morti/ di tutte le guerre del Mondo”(Alberto Liguoro).
“>Quindi, la Poesia rappresenta, con le parole, fatti, emozioni, immagini, ed è libera, come il nostro pensiero.
È dentro di noi, è intorno a noi… e disegna il noi
“Fili d’erba in verde china/ pennino sottile/ e la stagione disegna la storia/ sui nostri volti” (E. Margherita Barbato),
e il vivere quotidiano, in cui si fanno strada i nostri timori
“In uno spicchio di sole incoerente/ decido che il bianco si spenge nel nero/ e porto del niente i segni nel tempo/ a scavare tra i sassi il resto che avanza” (Italo Zingoni),
e i nostri ricordi
“L’alba snebbiando apriva ampi rossori/ negli occhi appesi al sonno e la stazione,/ grigia di treni e di giubbotti in fila/ sgomitolava i passi pendolari” (Dalmazio Masini).
Non è possibile scrivere di ogni poesia dei venti autori selezionati per questa antologia, ma in tutte le poesie lette, comprese quelle fuori concorso, la Poesia parla e parla di qualcosa che è fuori o dentro di noi.
È, come dice Franco Fortini, “un ragionamento… di amore, di dolore, di descrizione, di esortazione, di sapere, di sapienza, fatto in presenza di un sogno”, dal nostro io interiore, che ci fa guardare la realtà con una sensibilità oggi tanto spesso dimenticata.
Per acquistare copie di questa rivista clicca su
Il Dispari mensile
Come ci vedono
Pagina mensile
Pagina culturale
Rubrica culturale
Per gli abbonamenti
cliccare qui
Per le inserzioni pubblicitarie
cliccare qui – Prezzario pubblicità “Il Dispari”
Il Dispari – Primo compleanno
re+start Ischia
mercoledì 8 giugno · 21.00 – 23.00
Luogo Lido Ippocampo – Spiaggia di San Pietro – Ischia
Creato da
Gaetano Di Meglio,
Alessandra Ungaro, Peppe Trani, Agata Brescia
Maggiori informazioni Presentazione a “pane e pomodoro” in pieno stile
Domenico
de il primo numero de
Il Dispari,
il settimanale di tgischia.it, diretto da Gaetano Di Meglio.
Un’occasione per condividere insieme l’entusiasmo, l’iniziativa e il progetto ispirato ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio.
Inviti personali non se faranno. Tutto social network e tgischia.it, come sempre d’altronde -:)!