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POESIA DELLA SETTIMANA a cura di
Roberta Panizza
POESIA DELLA SETTIMANA a cura di Roberta Panizza
FRINIRE di redent Enzo Lomanno (Vincenzo Lomanno)
Gli attimi,
non giungono,
– si perdono in risvegli –
lasciando spazi ogivali
su guanti di lune
defunte.
Soffi di favole antiche,
tra poveri sofismi della notte,
restano orfani,
selvaggi d’occhiaie fonde
in fiati dispersi nelle epoche
percorsi sbiaditi
– dove passeggiano incuranti –
orchi in gonnella e mostri bambini.
Senza meta,
e all’ombra distorta
di questa tragedia
il mio sorriso si lascia morire,
con i pugni serrati
raccogliendo le ginocchia
al petto
seguendo disinvolto,
il feroce frinire in acciaio
di una giostra senza sole
PRESENTAZIONE
Redent Enzo Lomanno (Vincenzo Lomanno) è nato a Moncalieri nel 1976 ed ha vissuto fino all’età di 11 anni a Nichelino, città di periferia nell’interland di Torino.
Per motivi di gravi lutti familiari si è ritrovato per la strada dall’età di 14 anni dove ha vissuto ai limiti del vivibile fino all’età di 21 anni.
Scrive da sempre, almeno per quello che gli è dato di ricordare, anche non avendo mai affrontato studi di letteratura classica. Vista la situazione in cui viveva, spesso si rifugiava nei libri che divorava con passione smodata.
Ha amato da subito la Poesia, poiché in essa si può leggere ciò che più di intimo alberga nel cuore dell’umanità tutta.
Demoni, profonde paure, grandissimi amori, illuminazione.
Non teme la povertà materiale, ma il profondo distacco che si è creato tra le persone.
Teme un calamaio dall’inchiostro secco, che non sa più parlare.
La poesia accorcia le distanze, permette di unire le anime in un sentimento che accomuna.
Ad oggi è presente su alcune Antologie e sulla sua pagina personale http://redentenzolomanno.scrivere.info/
progetti culturali ideati da
con la Direzione Artistica di
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