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Antonella Buono alla Torre del Molino
La natura passionale di una donna mediterranea
Si è chiusa domenica scorsa la mostra alla Torre del Molino di Ischia nella quale Antonella Buono ha esposto una panoramica delle sue opere.
Con la sapiente raffinatezza dei suoi dipinti l’artista ischitana ha donato effluvi cromatici intensi e vibranti, tracciando le profonde stratificazioni della sua anima.
Nei suoi dipinti, ha proposto un percorso realizzato nel susseguirsi di angolature ritmate, a volte da tinte pastellate o decise, ed a volte da strutture monocromatiche, sempre pregne di luci abbaglianti ed ombre dai contorni netti.
Una sensualità di fondo che colpisce anche quando l’immatariale prende il posto delle figure, siano esse madonne con bambino o donne sdraiate al sole prive d’indumenti.
Antonella Buono, non mostra attrazione verso concilianti accomodamenti pseudo-borghesi, non indugia su oleografie sceniche facilmente acquisibili all’immaginario turistico-paesaggistico della nostra isola, non cerca il consenso degli acquirenti di souvenir made in Ischia, pur non disdegnando di attualizzare i soggetti delle sue opere.
La linfa vitale spiaccicata dalla giovane pittrice ischitana in ogni angolo delle sue tele induce a compiere, infatti, un’escursione metaforica esattamente all’interno del tangibile, tra segreti ed intimità, svelando, ad un visitatore attento, intense spiritualità e simbologie corporali dell’essenza, per nulla onirica, dell’esistenza.
Antonella sa bene che nessun percorso asrtistico può mai completarsi con la parola fine, ed il suo primo interesse è conoscere il parere, o meglio, la “classifica” che i visitatori assegnano alle sue opere, forse allo scopo di non abbandonarsi nelle sperimentazioni tanto vaste e complesse dalle quali la sua natura passionale di donna mediterranea certamente è attratta.
Con la modestia e la delicatezza di chi mette la propria Arte in totale e costante discussione “Quale opera preferisci?” mi ha chiesto, offrendomi un aperitivo, subito dopo il mio tour tra le sale.
Altri, usano chiedere “Quale opera ti è piaciuta?”, mostrando tutte le loro certezze spesso basate solo su forti spinte narcisistiche.
Antonella ha imboccato la strada della coerenza costruita sull’innovazione e sul confronto.
MONDIMANCINI
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