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Dopo tre anni contrassegnati da risultati andati oltre le più rosee previsioni, si chiude il progetto “La Nostra Isola”, ideato e diretto splendidamente da
La decisione è arrivata contestualmente alla stampa dell’ultima antologia poetica prodotta in ambito LNI, e cioè “Ischia, Mare e Poesia”; scarna la comunicazione con cui sono state informate stampa e televisioni, oltre che tutti i protagonisti di questa bella avventura. Tra le altre cose si specifica che
“Rimarranno, forse, i ricordi, gradevoli o sgradevoli, per quanti tra voi hanno partecipato,- o almeno hanno seguito le (nostre ndr) vicende (…) il progetto rivivrà attraverso le testimonianze in video ed in audio che hanno dato lustro alle già di per se stesse significative realizzazioni editoriali e agli importanti riconoscimenti mediatici dei quali credo di avervi puntualmente informati fino alla noia.”
Parole da cui traspare quasi una vena polemica, presumibilmente verso chi poteva dare un cenno di assenso o partecipazione, e non ha voluto o forse non ha potuto.
E ora? Con la chiusura del progetto diverse strade si aprono dinnanzi a tutti gli autori (ed i lettori) ora orfani di una guida, di un ambiente sicuro nel quale esprimersi, certi di venire ascoltati ed incoraggiati. La prima ipotesi è quella della diaspora, una possibilità che ci si sente sicuramente di scartare in virtù della grande coesione che ha da sempre contraddistinto i pionieri di LNI, Mancini e Panizza in testa. Ci sarebbe poi l’eventualità dell’autogestione e di una nuovo percorso, ma anche qui il tutto cozzerebbe con la volontà, palese,di mantenere funzionanti marchio e struttura del progetto culturale, nonostante la chiusura. Staremo a vedere. Dal direttivo arrivano solo mezze risposte e sorrisi evasivi di fronte alle domande del cronista, segno del fatto che nonostante la dolorosa chiusura di un capitolo, il racconto è probabilmente ben lungi dall’essere finito.