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Shoah Francesco Castagna – Ischia
Shoah 2015 DILA Francesco Castagna
Il testo letto da Francesco Castagna
Ischia Biblioteca Antoniana 27 Gennaio 2015 | Francesco Castagna
La shoah e i tanti altri genocidi dell’epoca contemporanea.
I marxisti ricordano l’olocausto, comparandolo e rapportandolo ai macroscopici crimini del colonialismo, dello schiavismo e dell’imperialismo dal 500’ ad oggi.
Esattamente 70 anni or sono, come è ben noto sebbene dimenticato da taluni film, l’armata rossa apri’ i cancelli dei campi di sterminio di Auschwiz, mettendo fine alla shoah del popolo ebraico, costata oltre 6 milioni di morti, tra cui furono massacrati anche dissidenti politici, Rom, omosessuali, Testimoni di Geova ecc, senza dubbio una delle peggiori brutalità della storia. Per meglio comprendere questa tragedia, è giusto svolgere una riflessione su cosa siano stati il nazismo e i suoi crimini, cercando il più possibile di individuare paralleli con quanto accaduto in tutto il mondo tra 800’ e 900’ e di allargare il discorso a tutti i maggiori genocidi dell’epoca contemporanea, per una migliore e più completa comprensione. Come è ben noto, i tratti fondamentali dell’ideologia nazista esposti nel “Mein Kampf” sono: il culto della razza ariana idealizzata come razza superiore e intesa come quella da attribuirsi ai parlanti le lingue del ceppo indogermanico, tra i quali i Germani avevano una posizione primilegiata; l’odio verso il popolo ebreo ritenuto razza inferiore composta da individui affini agli animali, un antisemitismo già diffuso in Europa, soprattutto in quanto gli Ebrei, spesso impegnati in attività finanziare, erano visti con sospetto; anticomunismo; un nazionalismo sfrenato; culto della guerra e teorizzazione di una forza politica fortemente militarizzata; forte spinta all’imperialismo, giustificato dalla necessità per la Germania di estendersi nel suo cosiddetto “spazio vitale” ad est (motivo per cui oltre che per garantire la stabilità del sistema in un momento critico la borghesia tedesca, frustrata alla fine della grande guerra nelle sue mire imperialiste, appoggiò in modo decisivo il criminale movimento nazista in un primo momento assolutamente marginale); costruzione di uno stato (pseudo) popolare tedesco guidato da un capo Fuhrer tramite la purificazione della razza e l’eliminazione dei conflitti di classe; odio totale verso la democrazia e le sue istituzioni come per i diritti e le libertà individuali. Spesso con grande facilità si sono evidenziate le affinità col fascismo, dato che anch’esso era un’ideologia antidemocratica, anticomunista, razzista, militarista ed imperialista, il cui potere era caratterizzato da organizzazioni di massa tese alla propaganda, al consenso e al controllo della società e da un forte appoggio da parte del ceto medio. Va detto però, come acutamente osservato dallo storico Domenico Losurdo tramite un’apprezzabile comparativistica a 360 gradi, che diversi elementi fondamentali del nazismo sono ampiamente rintracciabili nelle realtà del colonialismo ed dell’imperialismo europei: l’idea dell’esistenza di una razza superiore e di razze inferiori (oggi fortunatamente smentita dalla scienza come anche la tessa esistenza delle razze) col fine di giustificare l’asservimento delle presunte razze inferiori come fatto ad esempio dai colonizzatori statunitensi nei confronti degli indiani d’America, oppure da numerosi paesi europei nei confonti degli uomini di pelle nera, un’ideologia razzista davvero violenta; il progetto criminale della creazione di un impero coloniale nell’Europa orientale con la schiavizzazzione dei relativi popoli, cui Hitler mirava, è perfettamente sulla scia e nella tradizione del colonialismo europeo sia esso inglese o francese; lo sterminio sistematico delle razze ritenute inferiori non fu estraneo alle potenze colonialiste europee e agli USA come ad esempio le massicie deportazioni o/e massacro di varie tribù native americane da parte delle autorità statunitensi crimine definito da Tzvetan Todorov “il più grande genocidio della storia dell’umanità” con sevizie come la sterilizzazione forzata di molte donne native durata fino addirittura agli anni 80’ del 900’, oppure riguardo all’Impero vittoriano eminenti studiosi hanno parlato di “olocausto australiano” o di “olocausti tardovittoriani” anche e non solo riguardo agli aborigeni australiani . Un’interpretazione storica questa del nazismo come figlio del colonialismo e dell’imperialismo europei molto ben calata nel contesto storico europeo dell’epoca e che spiega il fenomeno nazista molto meglio dell’approccio psicopatologico, il quale ha molti limiti interpretativi oltre a scontrarsi con la realtà di un progetto imperialista criminale assai lucido. Questa comparazione è avvalorata dalle dichiarazioni di un grande anticolonialista Ghandi, che accomuna nel suo giudizio di condanna Inghilterra colonialista e Germania hitleriana, arrivando ad affernare testuali parole durante la Seconda Guerra mondiale “In India abbiamo un governo hitleriano, sia pure camuffato in termini più blandi”, oppure “Hitler è stato il peccato della Gran Bretagna” o ancora “Hitler è solo la risposta all’imperialismo britannico” . Furono aspetti ideologici e crimini, che ebberro la piena approvazione di ideologi liberali dalle origini del liberalismo sino all’inizio del 900’, per cui possiamo tranquillamente dire che il liberalismo, anche se aveva elementi fortemente osteggiati dal nazismo come la limitazione dei poteri del governo e la difesa delle libertà individuali (quelle della borghesia europea non certo dei lavoratori né tanto meno degli indiani d’America o degli indigeni africani e australiani), con molti suo teorici ha anticipato elementi ideologici propri del nazismo e ha dato piena giustificazione e approvazione ai tutti i più efferati crimini del colonialismo, dell’imperialismo e dello schiavismo, che, va ricordato, hanno creato nei secoli ben 300 milioni di morti, il più grande crimine contro l’umanità, mai abbastanza ricordato, una tragedia, i cui responsabili a differenza di diversi gerarchi nazisti non hanno mai pagato. Un’immane tragedia, cui non è dedicata nessuna giornata della memoria, anche se certo gli indiani d’america o gli aborigeni vittime delle barbarie occidentali non possono essere considerati morti di serie B. Tra i tanti esempi possibili di teorici liberali sostenitori e giustificatori ideologici dei crimini coloniali possiamo enunciarne tre appartenenti a secoli diversi e di un certo rilievo. Ad esempio il famoso filosofo liberale seicentesco inglese Locke, oltre a essere azionista della Royal African Company preposta alla tratta degli schiavi, arrivando a giusticare la schiavitù e la tratta dei neri con giustificazioni raziali, in quanto membro del Concil of Trade and Plantations giustificò i massacri compiuti dai coloni inglesi in America, descrivendo i nativi come selvaggi, teorizzando quindi l’esistenza di una legge naturale, che prevede l’esistanza di razze superiori e inferiori, in quanto descive i nativi come assimilabili “a bestie selvagge con cui l’uomo non può vivere in società o in sicurezza”, ciascuno dei quali “potrà essere distrutto come un leone o come una tigre” . Il teorico liberale ottocentesco J. S. Mill non ha dubbi sul fatto che “la razza europea” sia chiamata a esercitare il suo dominio sul mondo, sostiene fortemente che esistano società minorenni ovvero “società arretrate in cui la razza stessa può essere considerata minorenne”, cioè nell’ottica dell’autore non in possesso del pieno delle facoltà umane, addirittutra arriva ad affermare che ci sono “tribù selvagge tanto avverse allo svolgimento di una regolare attività produttiva, che è quasi impossibile introdurre tale attività presso di loro, a meno che non siano conquistate e fatte schiave ”. A metà 800’ il liberale francese Tocqueville giustifica la conquista coloniale dell’Algeria da parte del suo paese visto come popolo civile europeo e cristiano contrapposto a vili barbari, verso i quali l’autore francese reputa opportuno occupare e distruggere tutte le città già esistenti o nascenti . Questi crimini non sono finiti con la fine degli imperi coloniali successiva alla seconda guerra mondiale : tutt’ora questo sfruttamento del resto del mondo da parte dell’Occidente imperialista avviene seppur in forme mutate in vari modi come tramite lo sfruttamento delle multinazionali, tramite governi corrotti spesso insediati per mezzo dell’intervento dell’Occidente, tramite guerre criminali come durante gli anni 60’ nel Vietnam con crimini inenarrabili come bruciare intere popolazioni col napan o più recentemente le guerre all’Afghanistan (fatta per motivi di interesse strategico), all’Iraq (guerra di rapina) e alla Libia (guerra per far fuori un avversario scomodo), sempre giustificate tramite le menzogne dei capi di stato avallate dagli ideologi liberali e/o filoimperialisti e diffuse dai mass media funzionali al sistema. Appunto l’insigne studioso sudafricano Hosea Jaffe in un suo saggio del 1993 mise in luce che dopo la seconda guerra mondiale l’imperialismo prese tre strade per attuare lo sfrurttamento del resto del mondo: la prima tramite una serie di guerre; la seconda strada è quella del genocidio economico e del drenaggio delle ex ecolonie; la terza strada dell’Imperialismo post-bellico include una lotta economica, politica e ideologica ancora attiva operata dai monopoli e dalle potenze dell’Imperialismo contro i paesi socialisti o contro taluni tentativi di costruire il socialismo come il brutale abbattimento del legittimo governo di Allende in Cile nel 1973 tramite un colpo di stato militare ordito dalla Cia e dalle multinazionali, oppure, crimine ancora più gigantesco, l’eccidio di un milione di comunisti indonesiani negli anni 60’. Vale la pena leggere cosa scrisse Jaffe riguardo la seconda strada” Il drenaggio è alimentare (dai paesi africani e asiatici che muoiono di fame), agricolo e di materie prime minerarie. Poiché tali risorse rappresentano enormi profitti, sono ottenute con la forza al prezzo della manodopera a basso costo, ma rientrano nei prodotti finiti in funzione dei prezzi dei tempi di lavoro euroamericani, così che questo drenaggio materiale causa un trasferimento di “plusvalore nascosto” dai paesi sfruttati a quelli sfruttatori. Tale drenaggio è da tempo diventato lo strumento principale del trasferimento mondiale di plusvalore “da Sud verso Ovest”. Gli economisti moderni anti-imperialisti calcolano che il trasferimento di plusvalore ammonti al 10% annuo del “reddito nazionale” mondiale. Questo trasferimento costituisce il 12% del reddito totale dei venticinque Stati imperialisti e il 33% del reddito totale di centoventi vecchie colonie e semicolonie. Se a queste ultime si aggiungono gli ex paesi socialisti dell’Europa orientale e la ex Unione Sovietica, considerati ora nuovi Stati membri del “Meridione” semicoloniale, queste percentuali raggiungono rispettivamente il 14% e il 36% circa. Questa seconda strada comporta dei costi umani: i dati emersi dai lavori di Susan George, Lappe e altri indicano che ogni anno l’Europa occidentale, gli USA, il Giappone e gli altri membri attivi dell’Imperialismo commettono un genocidio di circa cinquanta milioni di persone. Ogni anno l’Imperialismo uccide lo stesso numero di persone morte nella seconda guerra mondiale. Tale genocidio si realizza attraverso il sovrasfruttamento, la sottoalimentazione, la morte per fame, la distruzione ecologica delle foreste, delle acque e delle città attraverso i “miglioramenti tecnologici” per mezzo di investimenti, “aiuti” abusivi e i trasferimenti “da Ovest a Sud” di rifiuti tossici, la sete di nuove terre, la morte dell’industria e dell’istruzione e la “trappola dei debiti” innescata dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale e dai prestiti privati di capitale”. E’ evidente che senza questo sfruttamento del resto del mondo compiuto per più di cinque secoli all’Europa e agli Usa (una minoranza dell’umanità pari al 20% della popopolazione complessiva) sarebbe stato impossibile diventare paesi ricchi con un relativo benessere diffuso a scapito del resto del mondo depredato, massacrato e ridotto alla povertà e al sottosviluppo. Per questo non si è ancora realizzato (o meglio è stato rinviato) il crollo del sistema capitalista, previsto da Marx. Nel capitalismo soprattutto nella sua fase matura quindi imperialista la ricchezza di qualcuno è sempre determinata dalla povertà di altri, l’esagerata ricchezza di un paese dallo sfruttamento di un altro paese. Va detto per chiarezza che colonialismo ed imperialismo sono collegati ma non sono la stessa cosa, dato che il colonialismo è iniziato dopo la scoperta dellle Americhe, la fase imperialista del capitalismo caratterizzata dalle 5 caratteristiche descritte da Lenin nella seconda metà dell’Ottocento. Inoltre lo stesso fenomeno dell’immigrazione verso l’Europa, su cui, sfruttando l’ignoranza di molti, marciano le destre xenofobe e fasciste, è esclusivamente dovuto a queste colpe storiche dell’Occidente. Va detto che da questo punto di vista il mondo sta cambiando, perchè ormai, decenni dopo i processi di decolonizzazione promossi grazie alla Rivoluzione d’Ottobre, grazie all’esistenza e all’operato dell’Urss, come riconosciuto da Ghandi, e in seconda battuta grazie alla rivoluzione maoista in Cina, i paesi emergenti non imperialisti dei Brics, di cui fanno parte insieme alla Russia paesi ex coloniali come Brasile, India, Cina e Sud Africa, stanno realizzando una crescita inarrestabile, stando per superare ad una velocità vertiginosa il Nord ex-colonizzatore nella gara economica, e quindi di fatto lo stanno per soppiantare come area egemone del mondo (anche grazie a rapporti di collaborazione paritari e non di sottomissione con gli altri paesi), mentre proprio il Nord ex-colonizzatore sta subendo una profondissima crisi economica del suo capitalismo neoliberista assulutamente senza pari dal dopoguerra ad oggi. Ulteriore colpo all’imperialismo occidentale è venuto negli ultimissimi decenni dall’America Latina, prima continente sfruttato e sottomesso con governi neoliberisti supini all’imperialismo, oggi continente che ha conosciuto l’esperienza di numerosi governi in vario modo popolari e progressisti, che hanno reso i loro paesi pienamente sovrani e hanno migliorato le condizioni di vita di decine di milioni di cittadini, come nel caso del Venezuela chavista, della Bolivia dell’indio Morales, del Brasile di Lula e di Dilma o dell’Argentina dei Kirchner. Il dominio dell’Occidente sopraffattore sta fortunatamente avendo fine! Volendo parlare di crimini contro l’umanità come dimenticare la barbarie statunitense delle bombe atomiche lanciate contro Hiroschimna e Nagasachi, causando centinaia di migliaia di morti all’istante e ancora più morti nei decenni successivi a causa della contaminazione nucleare, nonostante il Giappone avesse già iniziato le trattative per la pace (come è stato giustamente ricordato dalla mostra “Ischia senza nucleare” promossa poco tempo or sono dall’associazione buddista Soka Gakkai), per cui fu solo una dimostrazione di forza soprattutto nei confronti dell’Urss. Che dire poi delle torture e dei crimini statunitensi compiuti a Guantanamo anche ultimamente? Riguardo ai crimini contro i popoli un pensiero va doverosamente pure agli Armeni seviziati e trucidati dai turchi a fine 800’, ai Greci della costa miscoasiatica che dopo tre millenni di una storia gloriosa sono stati cacciati a inizio 900’ sempre a opera dei turchi, al violento saccheggio e alla repressione sanguinosa del popolo meridionale dopo l’unità d’Italia da parte della monarchia sabauda con centinaia di migliaia di morti, ai popoli del sud Europa oggi sottoposti alla crimnale dittatura neoliberista della troika basata sulla menzogna e l’inganno distrutrice di economie intere e di diritti sociali fondamentali come quello alla salute a colpi di tagli alla spesa pubbblica e di così dette “riforme strutturali” in realtà solo politiche antipopolari funzionali al capitale – basta pensare alla martoriata Grecia, dove addirittura la mortalità infantile è cresciuta del 43%. E’ proprio notizia degli ultimi giorni l’eoica ribellione elettorale del popolo greco alla troika e ai suoi servi, un grande grido di democrazia, di dignità, di sovranità, portando al governo le sinistre d’alternative per la prima volta nella storia dell’Europa occidentale con una netta maggioranza anti austerità, nonostante le pesanti pressioni dei poteri forti e dei tirannici eurocrati: la Grecia si è liberata una volta dall’impero persiano, il più potente di allora; più recentemente dei potenti turchi; ed oggi si sta liberando della dittatura della potentissima troika, innescando, lo speriamo, una rivoluzione democratica antiliberista, che possa estendersi agli altri paesi P.I.I.G.S. Vorrei inoltre rivolgere un pensiero particolare alla dura realtà in cui vive il popolo palestinese, costretto a vivere in un territorio che dal dopoguerra ad oggi si è ridotto a circa un decimo, un popolo in parte costretto a vivere nella prigione di Gaza, spesso a causa di di un governo israeliano criminale vittima di inumani bombardamenti e di immonde armi chimiche, che colpiscono per lo più donne e bambini, un popolo costretto a subire la violenta sottrazione di terreni e distruzione di ulivi in Cisgiordania e a Gerusalemme est per la costruzione di insediamenti abusivi (contro il diritto e le risoluzioni internazionali) o per la costruzione di un muro alto 8 mt. e lungo 751 km., a subire umiliazioni (come il frequente divieto di passare i check-in israeliani) paragonabili a quelle dell’aparthaied Sudafricana del periodo pre Mandela, come ha denunciato l’arcivescovo sudafricano premio nobel per la pace del 1984 Desmond Tutu in un’intervista al settimanale Left. E’ davvero tristissimo costatare che membri di un popolo, che ha subito un genocidio, sono oggi responsabili di ogni genere di sevizie etniche e razziali contro un altro popolo. Infine desidero concludere questo intervento con l’auspicio che l’umanità conscia dell’alternativa posta da Rosa Luxemburgh “Socialismo o barbarie”, rivelatasi evidentemente sempre più reale, dato che il capitalismo, andando avanti, non fa che creare sempre più guerre e tragedie sociali ed umane di ogni genere, possa finalmente liberarsi dalle catene del capitalismo e dell’imperialismo, in modo che a quest’ordine sociale capitalista sempre insostenibile e irrifirormabile (basta vedere i dati che mostrano che ormai 85 abitanti posseggono la stessa quantità di ricchezza della metà del mondo, che versa in miseria) possa al più presto subentrare quell’ordine nuovo senza sfruttamento, senza guerre, senza bisogno, senza grandi diseguaglianze, dove tutti i popoli possano vivere nella pace e in un’abbondanza non consumistica, descritto da Marx come “un’associazione in cui il libero sviluppo di ciascuno è condizione del libero sviluppo di tutti”, quindi unapiena realizzazione dell’essere umano, consapevoli però che il cammino per arrivare a questo non sarà facile e breve: il mio ottimistico auspicio è che chi oggi ha 20 30 anni possa vedere realizzata questa prospettiva di emancipazione e di piena ed autentica libertà. Francesco Castagna
Shoah Francesco Castagna – Ischia . Shoah Francesco Castagna – Ischia. Shoah Francesco Castagna – Ischia
Sigla Shoah 2015 OK
I video e gli interventi DILA alla Shoah 2015
I testi delle poesie lette da
Lasciare come una nuvola
poesia di
Liga Sarah Lapinska nella libera interpretazione
di Bruno Mancini
Come vorrei passare l’inverno
sulla mia zolla pesante:
guardare le prime fragole,
ballando.
Fragole di quasi tutta me
nel profumo radiante del tramonto:
la mia dolcezza di questo mondo,
illimitato.
Ho regalato, non importa a chi,
i miei giocattoli:
tutti, e quindi io resto
senza bambole.
Non mi bastano le giostre.
Mi mancano pernici rumorose
in primavere umide e ventose:
sotto l’arcobaleno grigio
prima che s’alzi più colorato.
Da oggi senza limiti.
Ah! lasciare, lasciare come una nuvola
questa terra che ho tenuto
nella mano e nel mio sangue:
per farla correre e diventare ancora
fissa.
Questa terra che mi ha tenuta
con le sue radici e con le sue ninne nanne:
insieme credendo alla nuova
mattina.
Il profumo radiante della vita…
Questo tempo, che ho imbrigliato,
negato e che ho incantato:
non credo, non l’accetto
limitato.
Questo tempo,che mi ha incantato
con i suoi orologi e con i suoi dinosauri:
antichi come le stelle
non sempre sopra.
La morte e una sorella carina
-mi aspetterà-
spostandosi su una pietra
-coperta di brina-.
Il vento e un fratello sincero
con le ultime farfalle
tra quelle nere ne porterà
alcune colorate.
E… e le fragole balleranno sulla zolla,
se io non potrò farlo più.
Preghiera alla storia
Poesia inedita di
In maschera
al ballo occulto
non pregherò salvezza,
storia,
nell’arca rifugio,
per me anima errante.
Volto scoperto
contro feroci convenzioni
supplicherò salvezza,
storia,
sulla battigia del delirio,
per me che ho amato tanto.
Quando sarò pensiero
dalla raccolta “Non rubate la mia vita” di
Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.
SENZA PARADISO
dalla raccolta “Le mille porte” di
Roberta Panizza
Giace esanime il pensiero
nel limbo della mente
estranea a te che guardi altrove
e dici e non fai
come il vento che va
e d’un tratto torna
al mutare dei calori
e di gelo bagna
e copre bianco e muore
lo stretto inferno del mio cuore.