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Settima parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”
Prima parte “Penne Note Matite”
Seconda parte “Penne Note Matite”
Terza parte “Penne Note Matite”
Quarta parte “Penne Note Matite”
Quinta parte “Penne Note Matite”
Sesta parte “Penne Note Matite”
Settima parte “Penne Note Matite”
Ottava parte “Penne Note Matite”
Nona parte “Penne Note Matite”
Decima parte “Penne Note Matite”
Penne Note Matite – Prima di copertina
Penne Note Matite – Quarta di copertina posteriore
Penne Note Matite – Copertina completa
Pag. 104-105
Giuseppe Perrone
Oltremare
Riaffiora dalla spiaggia dei ricordi
l’improvvisa attenzione
del ritrovato attimo di raziocinio
a quella enigmatica linea d’orizzonte.
Questo natio e luccicante mare
mi racconta tutto di sé
Mi tace, invece, l’oltre…
Ci sarà nuova nascita
con altrettanto dolore?
O sarà gioia d’anima in viaggio
alla scoperta di lidi di Paradiso?
Attendo che le fraterne onde
mi rispondano
col messaggio nella bottiglia.
Intanto… l’oltremare
si nega
e riposa il pensiero
nel sole che scende
e abdica al serafico tramonto.
Giulio Menichelli
Giovane violinista italiano, diplomato a soli sedici anni col massimo dei voti.
Ad otto anni si è esibito in pubblico con il “Moto perpetuo” di Paganini.
Primo concerto con l’orchestra ad undici anni al Teatro Traiano di Civitavecchia, dove eseguì il concerto in La m di Bach.
Sempre ad undici anni è entrato a far parte dell’orchestra giovanile di Uto Ughi.
A dodici anni si è esibito a Mosca e al Teatro Strehler di Milano.
Ha eseguito il suo primo recital a quattordici anni.
Ha frequentato i corsi del Maestro S. Accardo presso la Fondazione Stauffer.
Si è diplomato all’Accademia di S. Cecilia, sia per il violino e sia per la musica da camera sotto la guida dei Maestri Sonig Tchakerian e Carlo Fabiano.
Inoltre, ha conseguito il Master di specializzazione “Interpretation” all’HEMU di Sion col Maestro Sergiu Schwartz.
Ha vinto numerosi concorsi ricevendo, tra l’altro, il Premio Speciale Bach; il Premio Enescu donato dalla Fondazione omonima rumena (al concorso Postacchini dove fu l’unico italiano ad arrivare in finale); il Premio Bernabai per la migliore espressività musicale; Premio “Via Vittoria” come miglior diplomato dell’anno.
La sua carriera, fino ad ora, conta all’attivo più di 500 esibizioni in pubblico, come spalla e solista nelle più importanti orchestre giovanili tra le quali vanno citate la Giovane Orchestra dell’Opera, la Juny Orchestra Advanced dell’Accademia di Santa Cecilia e la Young Talents Orchestra “Ernst & Young”.
Pag. 106-107
Recentemente, ha eseguito un concerto al Museo Etnografico del Mare di Ischia
invitato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, ha registrato alcune decine di puntate video monografiche per la rubrica televisiva “Mancineide” trasmessa da Teleischia (digitale terrestre canale 89 e web http://www.teleischia.com/), ha collaborato con l’orchestra del Maggio Fiorentino, è stato ritenuto idoneo a far parte dell‘orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, ed è stato insignito della medaglia d’Oro presso l’Università La Sapienza di Roma come riconoscimento alla sua attività musicale che tiene alta la rappresentanza della musica italiana.
Attualmente si esibisce come solista in varie formazioni in tutta Italia.
Suona un violino francese del ‘700 con il quale ha vinto numerosi concorsi ricevendo molti altri prestigiosi riconoscimenti.
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Antonio Mencarini.
Non ho dubbi ad affermare che senza la sua straordinaria e professionale attività, spesso per lui onerosa, posta in essere per lo sviluppo dei progetti culturali Made in Ischia, non ci sarebbero stati gli “incredibili” risultati ai quali la nostra Tribù è giunta nel giro di un decennio, pur senza ricevere neppure UN EURO di sovvenzione da parte delle Amministrazioni pubbliche.
Dieci pubblicazioni antologiche, molte centinaia di ore di trasmissioni televisive, migliaia di articoli pubblicati su quotidiani cartacei, oltre quattrocento Artisti coinvolti negli eventi da noi organizzati, due partecipazioni all’EXPO di Milano e due progetti culturali inseriti nei calendari del Bookcity, sono solo alcuni dei titoli dai quali potremmo trarre spunto per scrivere “incredibili” narrazioni delle vicende che ci stanno consentendo di realizzare il sogno/slogan: “ottenere, per l’Arte in generale e per la poesia in particolare, il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana”.
Antonio Mencarini, definito VOX, merita questa vetrina priva di fronzoli!
In alto a sinistra Hotel Miramare e Castello 2010
In alto a destra Hotel Parco Verde 2014
In basso Biblioteca Comunale Antoniana Città di Ischia 2011
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Antonio Mencarini
EXPO Milano 2015 (a sinistra)
Scuola di canto e poesia – San Possidonio 2016 (a destra)
Antonio Mencarini – Bookcity Milano 2016
Sezione affidata a Silvana Lazzarino scrittrice, poetessa, Socia DILA, opinionista del quotidiano “Il Dispari”.
Silvana Lazzarino, è nata a Roma il 14 Febbraio 1971, dove vive e lavora nella Pubblica Amministrazione in qualità di impiegata amministrativa.
Dopo la laurea in Lettere si è dedicata al giornalismo, con particolare attenzione a recensioni di film e mostre d’arte.
Tra le collaborazioni in questo campo, vanno ricordate quelle con Radio Vaticana programma “Pagine e Fogli”, con il quotidiano “Il Giornale” nelle pagine culturali “Album Cultura”, e con “Il bimestrale “Ragazzo Selvaggio”che si occupa di cinema e di linguaggi multimediali per le scuole.
Ha collaborato con l’Ufficio Stampa Novella Mirri di “Comunicare Organizzando” occupandosi di mostre d’arte ed eventi.
Attualmente è impegnata in attività giornalistiche, quali recensioni mostre d’arte ed eventi, scrivendo per alcuni periodici on-line tra cui Romacapitalemagazine.it, ildispari24.it, Radiofinestraperta.it, Rainews.it (all’interno del Blog Poesia di Luigia Sorrentino della RAI), e il Blog l’Occhio dell’Arte.
Scrive anche sul quotidiano cartaceo “Il Dispari”
(che esce a Napoli e ad Ischia in allegato allo storico quotidiano “Il Mattino” di Napoli) e sulla rivista trimestrale “Eudonna” edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi e distribuita a livello internazionale in oltre 10.000 copie.
Silvana Lazzarino ha scritto la prefazione al libro “Sexappeal” pubblicato nel 2015 dal fotografo delle “Dive” Bruno Oliviero (http://www.brunooliviero.com/).
Di notevole interesse agiografico sono tutte le interviste (rilasciate a lei in esclusiva) con le quali Silvana Lazzarino ha definito caratteri e comportamenti artistici e sociali di numerosi ed importanti personaggi
pubblici quali: Vincenzo Savarese giornalista sportivo, Elisa Barone avvocato e scrittrice, Clelia Loppi collezionista di icone, Patrizia Canola pittrice, Milena Petrarca pittrice, Angela Maria Tiberi poetessa, Bruno Mancini scrittore e poeta.
Vasta e qualificata è stata ed è la sua collaborazione nel settore delle Mostre D’Arte italiane.
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Articoli, comunicati stampa e cataloghi, pubblicati a sua firma, compaiono nella divulgazione dì importanti e prestigiosi eventi artistici e culturali italiani dei quali possiamo qui elencare solo un succinto florilegio:
• collaborazione e articoli inseriti nel catalogo della mostra A.T. Anghelopoulos e Andrea Pinchi “Tra materia e anima. Tra memoria e tempo” tenutasi al Complesso del Vittoriano di Roma (12-25 Novembre 2015);
• collaborazione e articoli inseriti nel catalogo dell’artista Patrizia Canola “De Rerum Natura” (www.patriziacanola.com);
• introduzione all’Antologica di Alba Gonzales e alla XV edizione del Premio Pianeta Azzurro svoltisi il 13 Settembre 2016 presso lo spazio Museo di Scultura contemporanea di Alba Gonzales a Fregene (RM);
• presentazione delle Mostre di Valentina Fabi e Felice del Brocco “Onde gialle Forme migranti”presso la galleria On Art a Roma il 17 Gennaio 2015 curando il comunicato stampa https://issuu.com/segnalazioni.box/docs/comu_valen.docx;
• presentazione della Mostra della pittrice Patrizia Canola “Nel Respiro di gaia la Madre Terra” presso lo spazio San Benedetto a Gualdo Tadino (18-25 Settembre 2016) http://www.arte.it/calendario-arte/perugia/mostra-patrizia-canola-nel-respiro-di-gaia-la-madre-terra-31019;
• ha presentato la personale dello scultore Andrea Trisciuzzi “Emotivando” inaugurata a Roma presso la Sede della Banca Fideuram (in Via Cicerone,54) il 12 Dicembre 2016;
• ha curato insieme a Sabrina Consolini e presentato la mostra personale di Andrea Trisciuzzi “Ritmi e Armonie delle Emozioni” a Roma presso la Sala da Feltre-Open ART (11 Febbraio- 11 Marzo 2017) di cui ha scritto i testi presenti nel Catalogo: http://www.lombardiapress.it/lombardiapress/portale/vedi_file.php?file_id=36be83021d5013c7f21bd8aacf010890.pdf (quest’ultima presentazione e inaugurazione della personale di Trisciuzzi alla Sala da Feltre a Roma è andata in onda anche su Teleischia nel programma “La Mancineide” di Bruno Mancini il 6/04/2017 alle ore 19.15;
• insieme a Bruno Mancini ha organizzato e curato la mostra personale dell’artista Patrizia Canola ad Ischia presso il Museo Etnografico del Mare – Palazzo dell’Orologio, dal titolo “Patrizia Canola. Negli orizzonti della vita tra luce e colore”(15 Maggio-15 Settembre 2017).
Accanto all’arte e al cinema Silvana Lazzarino, Socia Sostenitrice dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ha la passione per la poesia.
Pertanto, ha partecipato a diversi concorsi di poesia giungendo in finale e ottenendo importanti riconoscimenti in un gran numero di casi, tra i quali ci piace indicare il secondo posto assoluto ottenuto alla quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” con la poesia: “Il bacio” ispirata al dipinto omonimo dell’artista romano Francesco Donadei, pittore di gran talento dallo stile astratto figurativo con all’attivo importanti esposizioni.
La poesia è stata letta da Antonio Mencarini, alla presenza di Silvana Lazzarino e di un numeroso e qualificato numero di spettatori, durante l’evento DILA inserito nei palinsesti di EXPO in città e di Bookcity 2016, realizzati nell’aula magna della SIAM di Milano.
A diffusione della sua attività poetica ha pubblicato tre raccolte di versi:
• “Cosmogonia” edito da EPC Edizioni Progetto Cultura (2013)
• “Oltre le immagini tra visone ed emozione” edizioni Pagine srl. (2014)
• “La Seduzione dell’Immagine. Dall’Arte ai Versi poetici. Alba Gonzales Patrizia Canola mie muse ispiratrici” edito da CTL Centro Tipografico Livornese Editore (2017).
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Premio internazionale di grafica “Otto milioni” edizione 2017, vince Milena Petrarca e poi di seguito Liga Sarah Lapinska, Sergey Kyrychenko, Einars Repše, Miguel Piñero.
Oltre ai voti espressi tramite web e a quelli inviati tramite coupons, la designazione dell’opera grafica vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” 2017 si è avvalsa della preziosa attività svolta da Silvana Lazzarino, Socia Sostenitrice DILA, poetessa, giornalista, editorialista della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, che ha accettato l’incarico di comporre e presiedere la Giuria delegata a pronunciare un voto tecnico per le opere finaliste.
I giurati, che ringraziamo per la loro preziosa collaborazione, sono stati: Patrizia Canola pittrice di fama internazionale, Andrea Trisciuzzi e Alba Gonzales scultori di fama internazionale, Lorenzo Milani fotografo e grafico per cataloghi di mostre di eventi importanti.
Silvana Lazzarino intervista la vincitrice Milena Petrarca
Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita, tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Le sue opere, presenti in molti musei italiani e americani ed in prestigiose collezioni americane, francesi, inglesi e cinesi, incantano per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Quando è nata la tua passione per la pittura?
Fin da piccola mi sono accostata all’arte, in particolare al disegno e alla pittura essendo cresciuta in una famiglia di artisti.
Mia mamma Maria Panetty Petrarca è stata una grande drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane, e mio zio Tommaso era un pittore acquarellista.
Inoltre la casa dei miei genitori e la scuola il Cumanun erano frequentate da diversi artisti e personaggi come la Loren, Salemme, Gennaro Cannavacciuolo, che poi nel tempo sono diventati famosi.
Quali sono stati gli artisti che ti hanno maggiormente colpito e cui hai fatto riferimento?
A parte lo zio Tommaso, mi hanno colpito in particolare i Preraffaelliti la scuola di Dante Gabriele Rossetti e i pittori veneziani del Settecento per l’uso del colore tonale.
Oltre alla pittura ti dedichi anche alla scultura, alla fotografia e alla moda.
Un talento capace di esplorare i diversi linguaggi dell’arte guardando in particolare all’universo femminile alla donna nelle sue diverse sfaccettature tra mito e realtà, sogno e fantasia, passione e nostalgia.
Come mai questa scelta?
Sono stata affascinata dalle figure femminili guardando dipinti e copertine di riviste americane.
Mi divertivo ad osservare quei volti, i loro sguardi sognanti e incantevoli.
Parlando di figure femminili, poetiche e espressive, che spaziano dal mito ai diversi aspetti legati alla natura fino al mondo del cinema (come la Maga Circe, Il sogno di Marilyn e Primavera di mezzanotte), cosa hai voluto comunicare con queste immagini?
Ho voluto incantare con la bellezza, e affascinare per entrare nella bellezza interiore, educare al bello, all’amore.
Quale idea di donna hai voluto restituire attraverso la tua arte?
Una donna idealizzata, classica, realizzata lasciandomi ispirare dallo stile elegante e delicato di Rosalba Carriera pastellista del Settecento, dalle sfumature del grande Leonardo e dai colori dei Preraffaelliti con Dante Gabriele Rossetti.
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Oltre a figure femminili intense e oniriche hai rappresentato anche paesaggi, nature morte.
Sì ho dipinto diversi paesaggi legati a Napoli, ai laghi e alle coste del Lazio (Circeo, Nettuno e Anzio).
Ai paesaggi si riferisce in particolare il libro “La campagna romana rivisitata attraverso le opere ed i colori di Milena Petrarca”, e poi ho fatto un confronto tra i laghi del Lazio e quelli della Campania.
Una sorta di rivisitazione e confronto tra i laghi.
Come procedi nel tuo lavoro?
Procedo dalla luce con le sue rifrazioni e l’effetto dei colori complementari che diventano essi stessi luce, soffermandomi anche sui contrasti cromatici presenti in particolare nello studio degli occhi dove è riflesso il tunnel della vita.
La luce e lo sfumato: due elementi essenziali per la tua pittura in cui la realtà sfiora il sogno. Aspetto quest’ultimo che ti ha portato a rientrare nella corrente americana del “Realismo Magico”.
Ti ritrovi in questa definizione?
Sì, certo.
Nelle figure c’è una presenza onirica, ma tangibile grazie ad una linea che definisce le immagini pur lasciandole libere, come sospese in un’atmosfera di magia.
In quanto annoverata tra le più note promotrici di eventi culturali per il mezzogiorno, sei organizzatrice di premi a livello internazionali.
Quali i più importanti di cui ti sei occupata?
Sicuramente il Premio internazionale “Magna Grecia” Latina-New York istituito nel 1995 con l’approvazione di Rocco Caporale e Mario Fratti direttore della Magna Grecia a New York.
Premio che viene assegnato a personalità note del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Hai già esposto ad Ischia presso il Museo Etnografico del Mare?
Ad Ischia ho esposto all’albergo Hermitage nell’Ottobre del 2016 con “Visioni e souvenir” e mi piacerebbe molto realizzare una mostra negli spazi del Museo Etnografico del Mare con l’organizzazione di DILA e del suo presidente Bruno Mancini.
Silvana Lazzarino
Silvana Lazzarino intervista la poetessa scrittrice Angela Maria Tiberi
Angela Maria Tiberi,
poetessa e autrice di fama internazionale; impegnata da anni con le attività culturali dell’Accademia di Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani e dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” di Bruno Mancini; portatrice di importanti contribuiti in ambito sociale; ci racconta attraverso i versi le emozioni della vita tra ricordi che riaffiorano e il presente.
Nata a Pontinia, stimata docente di economia aziendale, ha fatto della poesia uno strumento privilegiato per raccontare l’amore che vince odio e guerre, indifferenza e violenza, l’amore universale che aiuta a vivere anche attraverso dolori e sofferenze.
Angela Maria Tiberi ci racconta qualcosa di se stessa in questa schietta e significativa intervista.
Come è nata la tua passione per la poesia?
A Sermoneta leggendo la poesia “Dove sei?” di Domenico di Stefano socio fondatore del Cenacolo della Poesia di Aprilia e operatore culturale conosciuto in occasione della mia partecipazione al programma “Stamo inzieme” sulla tv locale SL48 di Sandro Micheli.
Cosa ti ha colpito di Domenico?
Il suo coraggio di amare la vita e l’amore che aveva per la natura e le sue infinite bellezze.
Il nostro amore mi ha sempre sostenuto, incoraggiato a scrivere senza temere il giudizio degli altri.
Tuo marito è stato il primo grande amore. Un amore intenso e profondo che nel tempo ha lasciato sofferenze e nostalgie. Mi parli di questo legame?
Non potrò mai dimenticare mio marito che è stato il primo grande amore con cui ho condiviso il primo bacio, le prime carezze, e altri momenti molto belli
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anche se poi la vita ci ha separati per diversi problemi famigliari cui lui si è sottratto per non soffrire.
Cosa rappresenta per te questo sentimento chiamato amore?
Esso ha tante sfaccettature: anche l’amicizia è una forma d’amore, e poi c’è l’amore universale.
Quale tra i tuoi libri quello che racchiude la parte più profonda e forse tormentata della tua anima?
“Gioco d’amore a Sermoneta” perché amo questa città millenaria dove ho vissuto momenti indimenticabili legati al mio marito e dove ho conosciuto e incontrato le persone davvero speciali cui faccio riferimento.
In “Gioco d’amore a Sermoneta” vi sono le immagini delle opere di Milena Petrarca, artista di fama internazionale.
Come nasce questa idea di legare le tue liriche ai suoi dipinti?
Nasce dall’amore, nel senso che un dipinto in particolare di Milena dal titolo “Amore platonico” che ho scelto per la copertina mi ha particolarmente colpita perché la donna abbraccia l’uomo pentito che piange.
In quell’immagine rivedo mio marito che torna da me dopo la separazione.
È l’immagine del perdono.
Quale il riconoscimento poetico cui sei maggiormente legata?
Ti sei impegnata con progetti per sostenere persone in difficoltà: ma quale il progetto più grande realizzato?
Il progetto più grande è stato quello per i miei figli e mio nipote Vincenzo.
I poeti e gli scrittori con cui sei più a contatto e frequenti maggiormente.
Milena Petrarca, Cav. Giovanni Rotunno e Flora Rucco, Assunta Gneo e Ugo De Angelis e il fotoreporter Vittorio Cobra 2 Bertolaccini che immortala i momenti della cultura dell’Agro Pontino.
Trovi questa Antologia un‘occasione di visibilità?
Sicuramente: un eccellente lavoro di Bruno Mancini con la casa editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi che rappresenta un’ottima vetrina per artisti, scrittori e poeti.
Silvana Lazzarino
Le emozioni lungo il mosaico della vita tra natura e anima vivono nei dipinti di Patrizia Canola
Attraverso i luoghi fisici e metafisici di una natura in divenire, dove il paesaggio cambia il suo volto ora mostrando atmosfere intense e rasserenanti, ora malinconiche e nostalgiche, ci guida il percorso visivo ed emotivo di Patrizia Canola, artista di fama internazionale che, con la sua pittura, cattura in modo sorprendente i ritmi della luce nel suo riflettere le diverse atmosfere delle stagioni.
Nata a Milano, ma attiva in Brianza, sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni e dei bisbiglii, dei respiri e silenzi della natura, Patrizia Canola, con quarant’anni di carriera ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero di grande successo.
Il fascino della sua arte, dove la natura è protagonista tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati, sta nel creare una compenetrazione visivo – emotiva senza eguali riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare, invitando a guardare oltre ed interrogarsi sul senso di questa vita di cui si percepiscono i limiti.
Silvana Lazzarino intervista la pittrice Patrizia Canola
Quali sono stati i tuoi studi e quali gli artisti cui hai fatto riferimento nei tuoi inizi?
Dopo le Magistrali ho frequentato la Scuola di Arte Pura Applicata a Merate. Prima degli impressionisti, nel mio cuore erano i Macchiaioli come Fattori,
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Telemaco, Signorini, ma il mio studio è partito dai classici (pittori del Trecento e del Quattrocento) visti in Toscana.
Tra questi Luca Della Robbia.
Come nasce la scelta di riferiti ai luoghi vicini e lontani, solari e più ombreggiati di una natura sempre in divenire con l’alternarsi delle stagioni?
Dal fatto di essere rimasta affascinata dai luoghi suggestivi del nostro Paese come Montecatini, Asiago, La Spezia, diversi tra loro per colori e tipologia di paesaggio, luoghi in cui sono vissuta negli anni della mia fanciullezza e adolescenza.
Come procedi nel tuo lavoro e quali le tecniche usate?
Lavoro con pennello e spatola, lo schizzo serve come suggerimento per collocare i dettagli della natura, come ad esempio quando ho realizzato il bozzetto per Il “Faggio del tè”.
Alcuni critici ti hanno definita pittrice impressionista e macchiaiola. Ti ritrovi in questa definizione?
A grosso modo sì. Mi piace la macchia toscana, ma a colpirmi era in particolare la pennellata degli Impressionisti.
Prima ero molto ancorata ai dettagli, adesso il mio stile sta cambiando verso una descrizione più essenziale per andare al cuore delle cose.
Tra le opere più recenti quale quella cui tieni di più e cui sei legata per un motivo particolare?
“Va pensiero” dove è accennato il viaggio del umanità verso il desiderio di libertà.
In quest’opera il tuo stile mostra un cambiamento verso un segno più etereo, come dicevi essenziale: è come se le figure perdessero consistenza.
Un cambiamento di stile indispensabile per parlare di qualcosa che va oltre la materialità?
Certo, perché in “Va Pensiero” ho reso il motivo della libertà attraverso figure impercettibili allungate verso l’alto. Anche nell’altra mia opera “Futuro”, in esposizione alla Triennale di Arti Visive di Roma (26 marzo-23 aprile 2017), ho voluto restituire la sensazione che si sta vivendo in questo tempo, dove l’individuo smarrisce la propria personalità imprigionato dai social.
E così ho pensato all’immagine del nostro DNA scomposto ad indicare una realtà virtuale in cui si è tutti omologati nelle azioni e nei pensieri.
Ma la speranza è data dalla croce appena accennata nel dipinto a simboleggiare la resurrezione, e poi vi è la stella blu, simbolo dello spirito, e la triade dove è Dio la cui scintilla è in ciascun individuo.
Andrea Trisciuzzi che stimo come artista e maestro.
Come artista è bellezza e sentimento nella forma più alta.
Le sue opere sono un piacere per gli occhi e lo spirito.
Al momento è in corso fino al 15 settembre ad Ischia la tua personale presso il Museo Etnografico del Mare.
Lo trovi in sintonia con le tematiche dei tuoi dipinti?
Certamente.
Sono davvero felice e onorata che Bruno Mancini mi abbia proposto di esporre presso il Museo Etnografico del Mare.
Presto sarò ad Ischia e poi per il finissage della mia personale che sarà a metà Settembre.
Silvana Lazzarino