Referendum costituzionale

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Referendum costituzionale

Nemmeno un BABBEORENZI andrebbe a votare per privarsi del voto!

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Democrazia. Proliferare o annientare? Questo è il paradosso.

Per la serie Esopo news

Ci sono voluti migliaia di anni per arrivare dai Faraoni allo Spartacus del 73 a.C. e poi alla Magna Charta Libertatum del 1199 e poi al suffragio universale italiano giunto nel 1946 (circa mezzo secolo dopo che era già stato istituito in Nuova Zelanda).

Una linea ascendente, che ha attraversato gran parte della storia conosciuta, costellata da piccole e grandi conquiste ottenute sempre con atroci lotte, rivoluzioni e guerre sociali.

Ora, nella civilissima Italia post fascista, nell’Italia della Costituzione democratica, dopo solo 70 anni di attuazione della forma di elezione dell’amministrazione pubblica finalmente decisa da tutto il popolo sovrano, c’è qualcuno che ha intenzione d’invertire la direzione delle conquiste sociali togliendo ai cittadini i diritti tanto faticosamente acquisiti, fino a creare le condizioni per trasformare la linea ascendente dei progressi sociali in quella di una parabola che si diriga in direzione discendente.

Emblematica è anche la considerazione che i pochi paesi nel mondo attualmente organizzati con una forma di democrazia diffusa stiano, da un lato riducendo e limitando le libere espressioni di voto e dall’altra, invece, abbiano in atto tentativi di costringere con l’inganno, con le sanzioni, con vari generi di forzature e finanche con guerre più o meno dichiarate, altre realtà nazionali ad abbandonare i loro sistemi  e trasformare le loro strutture in organizzazioni “democratiche”.

Proliferare o annientare? Questo è il paradosso.

Bruno Mancini

DILA

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Bruno Mancini