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Rassegna stampa Shoah 2015 DILA
Qui di seguito, vi proponiamo l’articolo con il quale il quotidiano
“Il Dispari” – diretto da
Gaetano Di Meglio – ha commentato la partecipazione dell’Associazione culturale
“Da Ischia L’Arte – DILA” alla celebrazione della Shoah che si è tenuta il 27 Gennaio, nel salone Onofrio Buonocore della
Biblioteca comunle Antoniana della Città d’Ischia, egregiamente organizzata dalla Direttrice della Bibioteca,
Dottoressa Lucia Annicelli.
Contributi liberi. Un invito semplice, ma di impatto che ha stimolato le menti e la curiosità di molti che hanno deciso, nel pomeriggio di martedì 27 Gennaio, di condividere i propri pensieri e considerazioni con gli altri nello spazio messo a disposizione dalla Biblioteca comunale Antoniana di Ischia. Persone di ogni età hanno riempito a poco alla volta la sala della Biblioteca, dove campeggiavano alcuni cavalletti con foto e pensieri sulla Shoah e un telo sul quale venivano proiettate immagini e video inerenti la giornata. Letture, pensieri, canzoni, poesie (una poesia è stata inviata da un’utente della biblioteca che vive a Palermo) e tante emozioni per quello che è un evento culturale molto importante. Un minuto di silenzio, con luci spente, per ricordare gli orrori di una pagina nera della storia dell’uomo e le emozioni che traspiravano dalle sentite parole della direttrice della Biblioteca Annicelli, hanno dato il via al lungo pomeriggio di confronti.
All’evento era presente anche una delegazione culturale DILA. Le cantanti musiciste Marilena Costagliola e
Valentina Gavrish hanno proposto alcuni brani musicali di forte impatto emotivo.
Proiettato anche un video realizzato da
Antonio Mencarini su un testo di
Bruno Mancini, al quale hanno fatto seguito letture di poesie scelte dalla Direttrice Artistica
Roberta Panizza tra cui liriche di
Salvatore Armando Santoro – Presidente Circolo Mario Luzi di Boccheggiano-Montieri (GR) un testo inedito di
Liga Sarah Lapinska – poetessa, traduttrice, pittrice lettone nonché Socia Fondatrice di DILA e vincitrice della terza edizione del Premio Internazionale di Poesia
“Otto milioni – 2014” e testi inediti di Bruno Mancini e di Roberta Panizza.
I video e gli interventi DILA alla Shoah 2015
Shoah 27 Gennaio 2015 – DILA
Cari Amici, domani 27 Gennaio 2015, la nostra neonata Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila/,
dopo appena due mesi dalla nascita, farà la sua prima “uscita” in pubblico.
E la farà in un’occasione della massima importanza come solo può essere la celebrazione della Shoah
https://www.emmegiischia.com/wordpress/shoah-2015-dila/
voluta dalla Direttrice della Biblioteca Antoniana di Ischia, Dottoresa Lucia Annicelli.
Per giunta ci troveremo a confrontarci con molte altre “storiche” associazioni e realtà culturali presenti sulla nostra isola, ciascuna delle quali, noi compresi, proporrà riflessioni e presenterà contributi artistici ispirati al tema della Pace.
DILA, quando arriverà il suo turno, saprà bene come emozionare la platea!
Qualcuno vuole associarsi al nostro entusiasmo?
Bruno Mancini
IDC “Italia Della Cultura” parla di noi…
http://ischia.italiadellacultura.it/eventi/incontri/incontri-altro/dila-premio-poesia-otto-milioni-2015/
http://ischia.italiadellacultura.it/shoah-2015-con-lassociazione-culturale-dila/
Shoah Biblioteca Antoniana Ischia
Shoah 2015 DILA La nostra “delegazione” per la celebrazione della Shoah, fino a questo momento, conferma le presenze di Marina De Caro, Mario Mirenghi, Gaetano Di Meglio, Pasquale Di Costanzo,…
ischia.italiadellacultura.it
Bruno Mancini
Ieri alle 13.38
http://www.teleischia.it/news/13316/martedi-la-celebrazione-della-shoah-alla-biblioteca-antoniana
L’emittente televisiva teleischia (digitale terrestre e web) è, come sempre, attenta alle nostre iniziative culturali riservando loro una vetrina di grande visibilità. Per questo ne ringraziamo il Patron Enrico Buono che è anche Socio Fondatore della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
MARTEDI LA CELEBRAZIONE DELLA SHOAH ALLA BIBLIOTECA ANTONIANA
Martedì prossimo, dalle ore 17 alle ore 19 si terrà la celebrazione della Shoah presso la…
teleischia.it
Bruno Mancini Molto bene, prenotazioni a gogo, saremo in tantissimi… la Biblioteca dovrà aprire altre sale per accoglierci tutti
La nostra “delegazione” per la celebrazione della Shoah, fino a questo momento, conferma le presenze di
Pasquale Di Costanzo,
Ylenia Pilato – tutti Soci fondatori di
DILA -, nonché di
Associata sostenitrice di DILA, e delle cantanti musiciste Marilena Costagliola e
Valentina Gavrish. Presenteremo, tra l’altro, un video realizzato da
Antonio Mencarini e letture di poesie scelte dalla Direttrie Artistica
Roberta Panizza tra le quali mi piace indicare quelle
Salvatore Armando Santoro – Presidente Circolo Mario Luzi di Boccheggiano-Montieri (GR). Avete ancora poche ore per tentare di far parte di questo progetto nel quale, naturalmente, ci sarò anche io:-), quelle di
Liga Sarah Lapinska Socia Fondatrice DILA non chè le poesie della stessa
Roberta Panizza
Invito valido per TUTTI i membri del gruppo fb LENOIS.
https://www.facebook.com/groups/LENOIS/
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
Ischia 10 Gennaio 2015
SE (e sottolineo se) entro la prossima settimana realizzassimo le condizioni per una partecipazione di
come omaggio alla Shoah
“Shoah – Pace” Il video di un nostro contributo
(da celebrarsi il 27 Gennaio 2015 nel salone Onofrio Buonocore della
Biblioteca comunale Antoniana di Ischia), e se qualcuno di voi volesse affidarci la lettura di un suo testo poetico, potrebbe inviarlo all’attenzione della Direttrice Artistica
Roberta Panizza, entro e non oltre il prossimo 15 Gennaio 2015 all’indirizzo emmegiischia@gmail.com.
I testi, non importa se editi o inediti, dovranno avere come argomento la PACE e gli Autori dovranno garantirne la loro paternità, autorizzandone la diffusione.
Naturalmente la nostra decisione di leggerli o meno sarà inappellabile.
Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia Porto – 27 Gennaio 2011.
Il Video dell’intervento proposto dal progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini comprendente il diiscorso d’apertura:
“SHOAH – PACE”
Watch live streaming video from lanostraisola at livestream.com
Quando, solo poche giorni fa, la Dottoressa Lucia Annicelli ha voluto ribadire l’attenzione con la quale segue gli sviluppi del progetto culturale “La nostra isola” invitandoci a collaborare per la realizzazione in questa Biblioteca Comunale Antoniana – che lei dirige con encomiabile dinamismo- di un evento in memoria della Shoah, ho percepito la netta sensazione di uno straordinario quanto inatteso epilogo per la mia “militanza” tra coloro che hanno difesa la ferma determinazione di dichiararsi “PACIFISTI”, quando ancora erano gli anni in cui la Polizia c’inseguiva qualificandoci sovversivi e caricava nei cellulari a randellate i manifestanti meno lesti nel fuggire.
Bologna Settembre 1963 – Aprile 1964:
In quel periodo, elaboravo il primo racconto della serie “Come i cinesi” dal titolo “L’estate con la parrucca” nel quale scrivevo in forma dileggiante e visionaria un capitolo di poche dedicato ai due “Signori” complici della grande guerra e degli inqualificabili eccidi che si ricordano oggi nel Giorno della Memoria: Shoah.
Nella ricerca di materiale adatto a dare un’impronta meno specifica (Shoah), ma più generale (Guerre, violenze sopraffazioni ecc…), alle dichiarazioni di contrasto che intendiamo far seguire a quelle della memoria, mi sono imbattuto in alcune poesie, scritte in epoche diverse, attraverso la cui lettura, affidata alla mitica Katia Massaro, pellegrina per molti anni nei luoghi delle stragi, si potranno rilevare le angosce e le inquietudini che da sempre sono i sentimenti di base dai quali sono accompagnato ogni volta che sinistri accadimenti, oppure solo retaggi di memorie, si affacciano nell’attualità dei miei giorni.
Detto per inciso, la Dottoressa Lucia Annicelli, chiamandoci a collaborare per la realizzazione di questa celebrazione, non aveva avuto alcuna indicazione che le consentisse di abbinare la mia poesia “Il volo verticale di un elicottero” letta nei giorni scorsi in questa stessa sede con la Shoah, ma si sa… le donne hanno a volta intuiti incredibili!
Ho voluto proporre questa premessa che da un ascoltatore superficiale potrebbe essere considerata come un narcisistico decadimento nel culto vanesio della personalità, in quanto ritengo che essa possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne del progetto culturale “La nostra isola”, non siamo qui in veste di storiografi, sociologi,o di altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi cause ed effetti, e che noi non siamo qui neppure nella veste di un gruppo politicizzato per il quale esistano i “Sempre nel giusto” ed i “Sempre malvagi”, e che noi non siamo qui infine, e sembra un paradosso, nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali comunque potrebbero invogliarci per debolezze a giustificare e per vendetta a punire,
NO… NO… NO… noi siamo qui come ARTISTI, per la maggior parte Scrittoi e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti ecc ecc e siamo qui per proporre sentimenti ed emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.
Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.
ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena , i viola…
L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.
Ma ciò non basta a definire del tutto gl’ideali che il nostro gruppo intende proporre in questo incontro dedicato alla celebrazione della Shoah, poiché noi crediamo che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di contrasto ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE ECC ecc sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.
Cos’ come abbiamo affermato che gl’inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.
I testi proposti per l’edizione 2015
“… Accogliendo l’invito dell’amico Bruno Mancini allego due mie poesie sulla tragedia della Shoah, dichiarando che le stesse sono frutto della mia fantasia artistica e che tutte le mie poesie sono pubblicate con Licenza Creative Common. Si possono utilizzare gratuitamente citando l’autore, ma non per fini commerciali…”
OLOCAUSTO
Sul binario morto
hanno rubato la mia anima,
hanno depredato la mia coscienza,
hanno annullato la mia personalità.
Ma io sono sopravvissuto lo stesso:
le bombe mi hanno risparmiato
e hanno ucciso i miei carnefici;
l’inedia mi ha rinforzato il corpo
e senza denti ho ripreso a nutrirmi.
Pensavano di avermi cancellato anche il sorriso,
ma ho saputo sorridere;
quando l’olocausto è finito,
ho saputo perdonare
quando un mio torturatore mi ha chiesto pietà.
Non ho alzato la mia mano per colpire
ma per fare una carezza ai suoi figli,
figli d’un mastino rimasto senza zanne,
che non riusciva più neppure ad abbaiare.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 05/02/2008 2.07)
UNA COPERTA
Ero felice per quella coperta.
Un soldato dell’armata rossa mi aveva regalato la sua.
Oltre il filo spinato i miei occhi scintillavano di gioia,
lacrime miste a sangue coprivano il mio volto.
Sentivo lieve un tepore sulla pelle,
una pelle che non conosceva più carezze,
che copriva solo uno scheletro vagante nel nulla.
L’umanità si stava risvegliando in me.
Guardavo il soldato con una riconoscenza immensa:
lui mi ha regalato un sorriso,
un sorriso e qualche scatoletta.
Dio era tornato tra i poveri,
tra gli umiliati,
tra gli oppressi.
Si era ricordato finalmente di noi,
di noi che eravamo ormai solo un numero,
un’entità senza nome.
Tristemente la scritta
“Il lavoro rende liberi”
ondeggiava nel buio della sera.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 3.12.2012 – 13,54)