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Professionisti DILA APS 20231116 – Il Dispari: Angela Maria Tiberi
Professionisti DILA APS 20231116
ANGELA MARIA TIBERI | Cenni personali sul giornalista free lance Rino Sortino
D:- Com’è nato in te il desiderio di fare il giornalista?
R:- Più che una professione lo considero un hobby.
A me piace la comunicazione e se non si fanno le cose con piacere e passione non si ottengono risultati. Diversi anni fa, a fine anni 90, dal momento che mi recavo a vedere le partite del Latina calcio, un amico giornalista ormai deceduto, mi disse, perché non mi fai il resoconto della partita?
Così iniziai a pubblicare i miei articoli sui giornali.
Un giorno conobbi un tecnico televisivo e mi chiese se ero interessato a partecipare ad una trasmissione sportiva a Lazio tv.
Facevo così bene la mia parte che poi mi fecero diventare l’opinionista principale nel settore calcio.
Con il tempo mi resi conto che non esiste solo il pallone nella vita e mi volli specializzare anche nel settore della cultura e dello spettacolo.
Così cominciai a fare interviste a personaggi più o meno noti del mondo dello spettacolo.
Credo che tutti abbiano il diritto ad essere ascoltati e ad essere pubblicizzati.
Mi piace vedere negli occhi dei più giovani i loro sogni ed aiutarli a diffondere la loro passione.
D:- Puoi dirci le testate giornalistiche con le quali collabori e con le quali hai collaborato?
R:- Attualmente scrivo per Latina Flash, Roma giornale sera e Flipnews free lance.
Quest’ultimo a livello nazionale e internazionale.
D:- Posso chiederti di confermare la notizia che sei in procinto di raggiungere un accordo, con Bruno Mancini, per la tua collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio che ci ospita con questa intervista esclusiva nella rubrica di cui sono Direttrice Redazionale?
R:- Sì volentieri
D:- In quali settori intendi proporre i tuoi articoli?
R:- Cultura, spettacolo, sport.
D:- Allora grazie, con l’auspicio di poter leggere presto i tuoi articoli.
R:- Si, mi metto in opera.
Professionisti DILA APS 20231005
Angela Maria Tiberi | RUBRICA “Le interviste”: Sara Aliscioni fotografa
“… provare a restituire immortalità a persone, momenti e luoghi.”
D:- Buongiorno Sara Aliscioni e grazie per questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
Vuoi dire ai nostri lettori come è nata la tua passione per la fotografica?
R:- Mi sono dedicata alla fotografia dal 2006.
Sin da bambina sono stata attratta dalle fotografie: ero affascinata dall’idea che le immagini potessero continuare a vivere oltre il tempo negli occhi di chi le osservava, poi mio padre mi ha fatto esplorare non solo il mondo del teatro, al quale mi sono dedicata come interprete e come fotografa, ma anche della musica, studiando solfeggio classico e suonando il basso, oltre che del cinema..
Ancora oggi ciò che mi spinge a fotografare è provare a restituire immortalità a persone, momenti e luoghi.
Oltre a vari corsi di tecniche fotografiche e workshop dedicati al reportage, ho frequentato la formazione promossa dal MoMA sulla fotografia come tecnica di esplorazione e documentazione della realtà.
Successivamente, spinta da un interesse per il fotogiornalismo come fonte primaria, ha seguito il corso sull’uso delle immagini e sulla loro interpretazione storica nel XX secolo presso l’Università di Londra e Royal Holloway.
Nel 2022 sono entrata a far parte delle piattaforme Knownorigin.io, Foundation.app e Sloika.xyz che curano e rilasciano collezioni NFT.
Tra le attività seguite, ho curato diversi lavori di backstage fotografico, l’ultimo di questi presso il Museo Macro di Roma.
D:- Hai progetti particolari? Per esempio su come diffondere la bellezza umana e renderla immortale?
R:-La mia scelta fotografica, orientata al Reportage e alla Street Photography, è caratterizzata da una calligrafia rigorosamente in bianco e nero.
Ispirata al linguaggio della regista ungherese Béla Tarr, propongo immagini fatte di simbolismo, drammaticità e poesia in un’interpretazione oggettiva, descrivendo la dura realtà che vede al centro l’uomo in contesti familiari e quotidiani.
Il filo conduttore è sempre la ricerca della bellezza anche quando ciò che circonda il soggetto è decadente, oscuro e dimenticato.
D:- Ora che con tuo marito Alessandro Bavari avete terminato “Kill the Covid!”, un mockumentary fotografico horror rurale ambientato in Italia, quali sono i tuoi progetti futuri?
Molti, ma tengo particolarmente a questi due.
Il primo è il progetto personale, NFTs Artists Portraits, che nasce dalla mia visione volta ad immortalare i protagonisti della nuova scena internazionale, esploratori del mondo Crypto.
Obiettivo è quello di testimoniare alcuni dei precursori della nuova frontiera dei mondi virtuali e reali interconnessi, come gli NFT, restituendo quel tipo di immortalità che l’uomo ha sempre cercato.
Alessandro mi ha seguito e incoraggiato durante tutto il lavoro.
Il secondo è, appunto, quello di promuovere “Kill The Covid!” con il massimo impegno.